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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Io non ho parole...ce ne rendiamo conto?

    https://www.ilfattoquotidiano.it/202...catto/5777616/

    l giudice del tribunale di sorveglianza di Milano ha concesso gli arresti casalinghi a Francesco Bonura, boss dell'Uditore e ricco costruttore edile, condannato a 18 anni nel 2012. Adesso puntano ai domiciliari anche capimafia come Bagarella e Santapaola. Il magistrato componente del Csm: "Lo Stato sembra aver dimenticato e archiviato per sempre la stagione delle stragi e della Trattativa". Il Dap: "La nostra ai penitenziari del 21 marzo? Era solo un monitoraggio. Scarcerazioni competono ai magistrati". Il ministero avvia verifiche.

    Cominciano ad aprirsi le porte del carcere per i mafiosi detenuti in regime di 41 bis. Come anticipato dal fattoquotidiano.it, infatti, l’allarme coronavirus rischia di portare ai domiciliari non solo i detenuti comuni ma anche boss di rango. Come per esempio Francesco Bonura, condannato in via definitiva nel 2012 per associazione mafiosa ed estorsione a 18 anni e 8 mesi di carcere. Classe 1942, palermitano, ricco costruttore edile, figura di spicco del mandamento dell’Uditore, era detenuto nel carcere di Opera a Milano. Da ieri può tornare nella sua Palermo. A dare notizia dell’avvenuta scarcerazione di Bonura è il sito dell’Espresso.
    Il colonnello di Provenzano – Al mafioso palermitano sono stati concessi gli arresti casalinghi per motivi di salute: “Siffatta situazione facoltizza questo magistrato a provvedere con urgenza al differimento dell’esecuzione pena”, scrive il giudice di sorveglianza del capoluogo lombardo, riferendosi all’emergenza coronavirus. “Anche tenuto conto dell’attuale emergenza sanitaria e del correlato rischio di contagio, indubitamente più elevato in un ambiente ad alta densità di popolazione come il carcere, che espone a conseguenze particolarmente gravi i soggetti anziani e affetti da serie patologie pregresse”, sono le parole usate dal magistrato per motivare la sua decisione. In un provvedimento di 3 pagine, firmato il 20 aprile, il giudice spiega che Bonura trascorrerà i domiciliari nella casa della moglie a Palermo, dove “non potrà incontrare, senza alcuna ragione, pregiudicati“. Il boss mafioso potrà comunque uscire di casa per motivi di salute, anche dei suoi familiari, e per “significative esigenze familiari”. Quali? Matrimoni, battesimi, pranzi di Natale e di Pasqua.

    “Stato sembra essersi piegato al ricatto” – “Lo Stato sta dando l’impressione di essersi piegato alle logiche di ricatto che avevano ispirato le rivolte“, dice al fattoquotidiano.it il magistrato Nino Di Matteo, commentando la notizia del rilascio di Bonura. “E sembra aver dimenticato e archiviato per sempre la stagione delle stragi e della Trattativa stato- mafia“, aggiunge sempre l’ex pm di Palermo ora consigliere del Csm. Bonura, infatti, non è un padrino di secondo piano. Insieme al boss Nino Rotolo e al medico Antonino Cinà, faceva parte della triade che dai mandamenti di Pagliarelli, dell’Uditore e di San Lorenzo guidava Cosa nostra subito dopo l’arresto di Bernardo Provenzano. Del boss corleonese il costruttore mafioso era uno dei più fidati colonnelli. L’ultima volta fu arrestato nel giugno del 2006 nell’inchiesta Gotha, che bloccò una nuova guerra di mafia tra gli schieramenti di Rotolo e di Salvatore Lo Piccolo, entrati in rotta di collissione per la successione di Provenzano al vertice della piovra.

    La circolare sui detenuti over 70 – La scarcerazione di Bonura potrebbe essere solo la prima di una lunga serie. Sono diversi, infatti, i mafiosi di alto livello che adesso sperano di ottenere i domiciliari per evitare il contagio in carcere. Nelle settimane scorse i cancelli si sono già aperti per il calabrese Rocco Filippone (che era detenuto in regime di Alta sicurezza, più leggero rispetto al 41 bis), imputato con Giuseppe Graviano nel processo ‘Ndrangheta Stragista. A casa è tornato anche Vincenzino Iannazzo, considerato il boss della ‘ndrangheta a Lamezia Terme. Sono tutte scarcerazioni successive alla nota del Dipartimento amministrazione penitenziaria inviata a tutti i penitenziari il 21 marzo scorso, quattro giorni dopo l’approvazione del decreto Cura Italia. Nel provvedimento del governo c’erano anche alcune norme per combattere il contagio del coronavirus all’interno delle carceri, diminuendone l’affollamento. In pratica si stabiliva che i detenuti condannati per reati di minore gravità, e con meno di 18 mesi da scontare, potevano farlo agli arresti domiciliari.
    I boss sperano di tornare a casa – La nota del Dap, però, non faceva alcun riferimento alla situazione giudiziaria dei detenuti. Si limitava ad elencare dieci condizioni, “cui è possibile riconnettere un elevato rischio di complicanze“: nove sono patologie, l’ultima è avere un’eta “superiore ai 70 anni“. Un documento che ha mandato fibrillazione gli ambienti giudiziari legati alla gestione carceraria. Il motivo? Non fa distinzione fra i detenuti, e quindi include in quegli elenchi di over 70 anche i circa 75o in regime di 41 bis e le migliaia che invece stanno nei reparti ad Alta sicurezza. Cioè il cosiddetto “carcere duro“, dove era detenuto Bonura. E dove sono ancora reclusi boss di prima grandezza, che adesso puntano ai domiciliari: capimafia come Leoluca Bagarella e Nitto Santapaola, l’inventore della Nuova camorra organizzata, Raffaele Cutolo, il capostipite di ‘ndrangheta Umberto Bellocco. Hanno tutti più di 70 anni e qualche patologia, e quindi sono stati tutti inclusi negli elenchi forniti dai penitenziari “con solerzia all’autorità giudiziaria, per eventuali determinazioni di competenza”, come aveva ordinato il Dap.
    Il Dap: “Nostra nota era solo un monitoraggio” – Proprio nel giorno della scarcerazione di Bonura il Dap ha diffuso un comunicato per sottolineare di non aver “diramato alcuna disposizione a proposito dei detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza o, addirittura, sottoposti al regime previsto dall’art. 41bis dell’Ordinamento Penitenziario”. Il dipartimento definisce la circolare inviata il 21 marzo (esattamente un mese fa) come “un semplice monitoraggio con informazioni per i magistrati sul numero di detenuti in determinate condizioni di salute e di età, comprensive delle eventuali relazioni inerenti la pericolosità dei soggetti, che non ha, né mai potrebbe avere, alcun automatismo in termini di scarcerazioni. Le valutazioni della magistratura sullo stato di salute di quei detenuti e la loro compatibilità con la detenzione avviene ovviamente in totale autonomia e indipendenza rispetto al lavoro dell’amministrazione penitenziaria”. Insomma, il Dap ci tiene a specificare che gli arresti casalinghi per i boss mafiosi sono scelte che spettano solo ai magistrati. Intanto il ministero della giustizia ha attivato i suoi uffici per “fare le tutte le opportune verifiche e approfondimenti“.
    Last edited by marcu9; 22-04-2020, 00:34:57.
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio

      il giudice spiega che Bonura trascorrerà i domiciliari nella casa della moglie a Palermo, dove “non potrà incontrare, senza alcuna ragione, pregiudicati“. Il boss mafioso potrà comunque uscire di casa per motivi di salute, anche dei suoi familiari, e per “significative esigenze familiari”. Quali? Matrimoni, battesimi, pranzi di Natale e di Pasqua.
      fantastico sto passaggio. Se c'è una ragione invece potrà fare un bel summit. E se nn lo vuole fare a casa propria potrà farlo durante un battesimo o un matrimonio

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        Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
        fantastico sto passaggio. Se c'è una ragione invece potrà fare un bel summit. E se nn lo vuole fare a casa propria potrà farlo durante un battesimo o un matrimonio
        Io sono davvero disgustato e sconcertato Steel...ma seriamente, com'è possibile una cosa del genere? come si può avere fiducia nella giustizia se succedono queste cose? come?
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          @JINX

          C'è il tuo professore al servizio delle Iene!
          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            @JINX

            C'è il tuo professore al servizio delle Iene!

            "Bisogna fare tamponi a tutti come in Corea del Sud, la quarantena non è lo strumento migliore", va ripetendo questo professore francese. Che intanto sperimenta una terapia a base di clorochina e azitromicina: per lui è una cura per il coronavirus, ma la comunità scientifica per adesso è scettica. Il nostro Alessandro Di Sarno è andato a Marsiglia per vedere come funziona questo metodo. Le Iene puntata del 21 aprile
            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
              chiaro che i ricercatori non ti dicono FUMA
              ma si possono aprire degli scenari


              al momento, le opzioni terapeutiche iniziano a intravedersi, in alcuni casi in maniera incoraggiante.
              Accesso alle cure, reperibilita’ dei farmaci...e organizzazione territoriale per un matching ottimale sono sempre piu’ necessari e urgenti.
              Per iniziare a casa, dove possibile (e i dati stanno parlando chiaro. Purtroppo, ultimamente tanti nuovi positivi sono collegati ad anziani di rsa. E le tante morti..anche. E non si fermeranno in quanto soggetti di fragilita’ e vulnerabilita’ estrema )
              Letto ! Molto interessante, certo, ci vogliono tutte le cautele del caso, ma diciamo che se venisse confermato si può assumere nicotina in modo nettamente più sicuro della sigaretta ( e di per se la nicotina non è nemmeno il problema di chi fuma ). Cerotti, sigarette elettroniche con liquidi alla nicotina, sarebbe interessante vedere la cosa approfondita. Io sto smettendo di fumare ma continuo con l'elettronica, qualche sigaretta ancora me la concedo ( sopratutto dopo i pasti ), quindi la mia dose giornaliera anti covid la dovrei avere comunque
              Originariamente Scritto da modgallagher
              gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
              " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                Coronavirus e tamponi: la "disobbedienza" civile di Zaia ha salvato vite?

                Antonino Monteleone e Marco Occhipinti raccontano la scelta controcorrente del governatore del Veneto Luca Zaia, che prima delle altre regioni italiane è partito con una campagna a tappeto di test per il Covid-19, nonostante il parere contrario delle istituzioni sanitarie. Le Iene puntata del 21 aprile
                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  Ieri negli USA 2804 morti, credo sia il valore più alto registrato da inizio epidemia

                  ma d'altronde hanno 690k casi attivi

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                    Coronavirus, la fase 2: distanza fino a due metri. Posti alternati per chi va in aereo

                    Si alle passeggiate in due e alle uscite con i bambini. Limitazioni per gli incontri tra ragazzi

                    I divieti di spostamento saranno allentati nella Fase due ma per contenere il contagio da Coronavirus in alcuni casi particolari la distanza di sicurezza potrebbe essere ampliata fino a due metri. È uno dei punti ancora in discussione, così come la possibilità di spostarsi da Comune a Comune. Il permesso di andare fuori dalla propria Regione di residenza dipenderà invece dall’andamento del contagio e soprattutto dalle ordinanze che saranno emesse dai governatori. Con l’avvicinarsi dell’estate bisognerà infatti valutare il numero di posti negli ospedali, dei medici di base e soprattutto la possibilità di intervenire nei casi più gravi di Covid-19. Chi ha più di 70 anni e patologie avrà limitazioni, così come i ragazzi che non potranno incontrarsi se sono più di due, tre al massimo. Il ministro della salute Roberto Speranza è orientato a ribadire la misura di un metro, raccomandata dall’Oms, per fare la fila davanti ai negozi e in tutte le situazioni normali. Negli spazi chiusi dove c’è il rischio di sovraffollamento — per esempio i grandi magazzini — il distanziamento potrebbe essere invece il doppio di quello attuale. «Se si è in due basta alzare ognuno il braccio e rimanere a quella distanza, questo serve ad evitare rischi anche se ci si entra in contatto con persone positive», chiarisce il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.

                    Le passeggiate

                    Si potrà passeggiare, andare a correre e fare sport all’aperto lontani da casa, purché da soli. Si potranno incontrare familiari con mascherine e guanti. Quello di tornare liberi di muoversi è il capitolo più delicato, sul quale Conte sa di avere gli occhi del Paese puntati addosso. Ma tante concessioni il governo non potrà farne, per non rischiare che si impenni nuovamente la curva dei contagi. «Si allenterà un po’ sulle uscite con i bambini», è l’orientamento in attesa del nuovo dpcm. Oppure, per dirla con il ministro della Salute: «Per ora riapriamo quello che fa Pil».


                    Palestre e benessere

                    Al momento non c’è alcuna data sulla riapertura delle palestre e quando arriverà il via libera ci saranno regole severe perché oltre alla distanza di un metro — che al momento esclude la possibilità di lezioni di gruppo — si dovrà provvedere alla sanificazione e alla pulizia delle aree comuni e soprattutto delle attrezzature. Misure strette saranno previste anche per tutti i luoghi della cura del corpo — dai parrucchieri, ai barbieri, fino ai centri di estetica — che dovranno provvedere ai dispositivi di sicurezza, alla sanificazione costante dei luoghi e alla sterilizzazione degli strumenti.


                    Viaggi in aereo

                    Rigide le regole per volare. Proprio ieri Alitalia ha inviato una mail a chi ha già un biglietto e deve effettuare viaggi per lavoro o per esigenze familiari in cui invita i clienti «ove possibile, ad effettuare il web check-in oppure ad utilizzare i chioschi del fast check-in in aeroporto». Ecco le altre disposizioni: «Durante le operazioni effettuate in aeroporto è necessario mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno un metro e consigliato indossare una mascherina protettiva». La Compagnia chiarisce che «l’imbarco sarà effettuato, ove possibile, con il jet-bridge; in caso di utilizzo della navetta, è stato previsto un limite massimo di passeggeri». Bisognerà presentare l’autocertificazione indicando la destinazione, l’indirizzo della destinazione e il tempo di permanenza. A bordo la mascherina è obbligatoria e il posto accanto ad ognuno sarà lasciato vuoto, tranne se si vola con un familiare o con un minore.


                    Gli stabilimenti

                    Sull’ingresso negli stabilimenti non c’è ancora una decisione definitiva, anche se l’orientamento è quello di tenerli aperti con una distanza molto ampia tra gli ombrelloni, e nei punti di ristoro. Dunque si potrà entrare soltanto fino all’esaurimento dei posti.

                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Coronavirus, fase 2: come ripartiranno le aziende. I vestiti provati nei negozi dovranno subito essere sanificati

                      I primi a ripartire nella «Fase 2» saranno le imprese e alcuni negozi, in particolare quelli di abbigliamento e calzature. Solo in un secondo momento riapriranno i centri commerciali. In fondo alla lista bar e ristoranti, ultime le discoteche

                      Con l’avvio della “fase 2ripartirà l’attività delle imprese e di alcuni negozi, in particolare abbigliamento e calzature. Soltanto in un secondo saranno invece riaperti i centri commerciali. In fondo all’elenco anche bar, ristoranti, cinema, teatri. Certamente ultime le discoteche. Ma ci sono progetti di prossima realizzazione per far ripartire il turismo.


                      I negozi

                      Le decisioni verranno prese sulla base di un protocollo nazionale unico, che sarà poi declinato a livello territoriale, ma nel governo sta maturando la convinzione di dover aprire tutti i negozi al dettaglio che sono in condizioni di garantire la sicurezza di personale e clienti con mascherine e guanti, la distanza di un metro, le file all’esterno, i dispenser per il disinfettante alle casse. Tra le misure allo studio per ridurre l’affluenza è prolungare gli orari ed estendere le aperture 7 giorni su 7, per quei negozianti che saranno in condizione di sostenere le spese.


                      L’abbigliamento

                      Chi vende vestiti dovrà occuparsi della sanificazione dei camerini e i vestiti che saranno provati dovranno poi essere sanificati. Ecco perché bisognerà prevedere dei sistemi di sterilizzazione particolari che possano garantire la massima igiene di locali e prodotti.

                      I cantieri

                      Una parte del settore edile è già stato sbloccato con la riapertura di alcuni cantieri pubblici per riparare le strade, restaurare le scuole e riprendere la prevenzione dei dissesti idrogeologici. Anche i progetti privati potranno ripartire se sarà possibile mantenere la distanza tra gli operai. Una regola che vale anche per le cave e le miniere.

                      Le aziende

                      È l’Inail ad evidenziare che «le aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, devono provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo emergenziale o soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali pubbliche (ad esempio, servizi prevenzionali territoriali, Inail, ecc.) che, come per altre attività, possano effettuare le visite, magari anche a richiesta del lavoratore». In base a questo «il medico competente va a rivestire un ruolo centrale soprattutto per l’identificazione dei soggetti suscettibili e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19».

                      I lavoratori a rischio

                      Gli stessi esperti dell’Inail suggeriscono «la “sorveglianza sanitaria eccezionale” per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età ma che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in questa condizione anche attraverso una visita a richiesta. In assenza di copertura immunitaria adeguata (utilizzando test sierologici di accertata validità), si dovrà valutare con attenzione la possibilità di esprimere un giudizio di “inidoneità temporanea” o limitazioni dell’idoneità per un periodo adeguato, con attenta rivalutazione alla scadenza dello stesso».

                      I siti del turismo

                      Per sostenere il turismo si stanno studiando percorsi per poter consentire le visite nei siti archeologici come Pompei, i fori romani e in tutti i luoghi dove sia possibile entrare da soli o al massimo in due. Più complicata appare invece la riapertura dei musei, sia per le file agli ingressi, sia soprattutto per i costi che non potrebbero essere sostenuti con una bassa affluenza.

                      Cinema e teatri

                      Al momento non è prevista la riapertura dei luoghi di aggregazione, soprattutto al chiuso. Le arene potrebbero subire una deroga ma soltanto se l’indice di contagio R0 fosse davvero basso e comunque con scaglionamento e poltrone distanti. Esclusa almeno fino a settembre la possibilità di organizzare eventi e convegni, presentazioni o manifestazioni pubbliche.



                      I primi a ripartire nella «Fase 2» saranno le imprese e alcuni negozi, in particolare quelli di abbigliamento e calzature. Solo in un secondo momento riapriranno i centri commerciali. In fondo alla lista bar e ristoranti, ultime le discoteche
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Coronavirus, un asintomatico contagia 9 persone al ristorante

                        Ricerca cinese sui flussi d’aria all’interno di un locale: i tavoli sotto l’aria condizionata hanno avuto tutti i casi positivi, altre 73 persone presenti e i camerieri non si sono ammalati

                        Uno studio cinese che sarà pubblicato a luglio in Emerging Infectious Diseases, una rivista pubblicata dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Usa, mostra in che modo il coronavirus avrebbe infettato alcuni clienti di un ristorante a partire da un solo caso asintomatico, a causa del flusso d’aria del locale.


                        Il locale

                        L’analisi, retrospettiva e con alcuni limiti, riguarda un ristorante di Guangzhou, in Cina, e un pranzo avvenuto a gennaio: un commensale infettato dal coronavirus (ma non ancora sintomatico) sembrerebbe aver diffuso la malattia ad altre 9 persone. C’erano altri 73 commensali quel giorno sullo stesso piano del ristorante e loro non si sono ammalati. Nemmeno gli otto camerieri in turno in quel momento. Tutte le persone che sono state contagiate erano allo stesso tavolo della persona infetta o in uno dei due tavoli vicini sulla linea del condizionatore (si veda foto sotto, ndr) in una stanza senza finestre.


                        Pranzo dopo viaggio a Wuhan

                        La storia del pranzo è questa: il 24 gennaio la famiglia denominata “A” andava a pranzo nella città di Guangzhou: era arrivata da Wuhan il giorno precedente, prima che i funzionari cinesi imponessero il blocco alla città focolaio. A pranzo tutti i cinque membri della famiglia A sembravano sani, ma più tardi, una donna di 63 anni ha avuto la febbre e la tosse ed è andata in ospedale dove si è rivelata positiva per il coronavirus. Entro due settimane (dal 24 gennaio al 5 febbraio), altri nove clienti del ristorante di Guangzhou che avevano pranzato sullo stesso piano quel giorno risultarono positivi. Quattro erano parenti della prima donna infetta, potrebbero anche essersi contagiati fuori dal ristorante, ma per gli altri cinque il ristorante sembra essere stato la fonte del virus.

                        Disposizione dei tavoli

                        Il tavolo della famiglia A era sul lato ovest della sala da pranzo di 145 mt quadrati, tra i tavoli dove stavano pranzando anche altre due famiglie “B” e “C” (come si vede nel disegno, ndr). La famiglia B e la famiglia A si sono incontrate per un periodo di 53 minuti e tre dei suoi membri (una coppia e la figlia) si sono ammalati. La famiglia C sedeva accanto alla famiglia A nell’altro tavolo lungo lo stesso lato della stanza e ha soggiornato con la famiglia A sovrapponendosi per 73 minuti: due dei suoi membri (una madre e sua figlia) si sono ammalati. I tavoli rotondi distavano 1 metro l’uno dall’altro. Sopra il tavolo della famiglia C c’era uno split di aria condizionata che soffiava in direzione sud, attraversando tutti e tre i tavoli; parte dell’aria condizionata probabilmente rimbalzava contro il muro tornando verso la famiglia C: gli aerosol tenderebbero a seguire il flusso d’aria .


                        Le catene di contagio

                        Poiché il coronavirus non si era ancora diffuso ampiamente fuori Wuhan, i funzionari di sanità pubblica cinese sono stati in grado di rintracciare tutti i contatti delle famiglie B e C e determinare che il ristorante era l’unico luogo in cui era probabile si fossero infettati. In base alla tempistica della malattia, sembrerebbe che tutti e 3 i membri della famiglia B siano stati contagiati al ristorante. Lo stesso vale per la famiglia C, anche se i ricercatori non possono escludere che si siano anche sviluppati contagi secondari (in famiglia) a partire da un solo infetto per ciascun nucleo famigliare. Le altre 73 persone presenti sono state messe in quarantena per 14 giorni e non hanno sviluppato sintomi. Lo studio sul campo ha dei limiti. I ricercatori, ad esempio, non hanno eseguito esperimenti per simulare la trasmissione aerea.


                        Il viaggio delle goccioline

                        6 campioni prelevati dal condizionatore d’aria (3 dall’uscita e 3 dall’ingresso dell’aria) sono risultati negativi. «Il fattore chiave per l’infezione è stata la direzione del flusso d’aria - hanno scritto comunque gli autori - : le goccioline respiratorie più grandi (> 5 μm), infatti, rimangono nell’aria solo per un breve periodo e viaggiano solo per brevi distanze, generalmente <1 m. Le distanze tra il paziente A1 e le persone agli altri tavoli, in particolare quelle al tavolo C, erano tutte> 1 m. Tuttavia, un forte flusso d’aria dal condizionatore d’aria potrebbe aver propagato le goccioline dal tavolo C al tavolo A, quindi al B e di nuovo al C ( come in figura ). Piccole gocce aerosolizzate (<5 μm) cariche di virus possono rimanere nell’aria e percorrere lunghe distanze, gli aerosol tenderebbero a seguire il flusso d’aria e le concentrazioni inferiori di aerosol a distanze maggiori potrebbero essere state insufficienti a causare infezione in altre parti del ristorante».

                        La riapertura dei ristoranti

                        «In ogni caso - scrive il New York Times commentando la ricerca - l’analisi serve per capire quali siano le sfide che i ristoranti dovranno affrontare quando tenteranno di riaprire. I sistemi di ventilazione possono creare schemi complessi di flusso d’aria e mantenere le particelle aerosol virali sospese più a lungo, quindi la distanza minima (2 metri) potrebbe non essere sufficiente per salvaguardare gli avventori». È anche vero che mangiare allo stesso tavolo è un tipo di attività particolarmente “a rischio”: tanto tempo passato vicini, goccioline che possono essere espulse nell’aria respirando e parlando (non solo attraverso tosse e starnuti) e poi, mancanza di mascherine addosso. «Per prevenire la diffusione di COVID-19 nei ristoranti, si consiglia di rafforzare la sorveglianza del monitoraggio della temperatura, aumentare la distanza tra i tavoli e migliorare la ventilazione», concludono gli studiosi cinesi.




                        Ricerca cinese sui flussi d’aria all’interno di un locale: i tavoli sotto l’aria condizionata hanno avuto tutti i casi positivi, altre 73 persone presenti e i camerieri non si sono ammalati
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          I negozi di vestiti dovranno sanificare subito i capi provati.
                          Ma seriamente questi sono scemi o cosa?

                          Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                            Ci sono tali e tante problematiche in campo che a me pare tutto molto difficile e di enorme portata. Pensiamo solo all'aria condizionata nei locali: se lo studio cinese dice il vero si apre un altro fronte pericoloso.

                            Poi gli asintomatici: occorrerebbe farne emergere il più possibile, posto che anche chi poi sviluppa sintomi per alcuni giorni non li ha e quindi fa in tempo ad infettare questo mondo e pure quell'altro.

                            Mi pare difficile garantire una teorica sicurezza in ogni ambito...per cui avremo sempre contagiosi e contagiati. Allora è bene pensare a salvaguardare le regioni più fragili (come quelle del Sud), evitare disastri come accaduto in troppe province lombarde, ad esempio, rendere sicuri ospedali e strutture di accoglienza per anziani e sperare di trovare una cura od un vaccino o tutti e due.

                            Mantenere un'alta soglia di prudenza...tanto andare al ristorante o in altri luoghi in quelle condizioni non mi pare un gran divertimento.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Coronavirus, fase 2: come ripartiranno le aziende. I vestiti provati nei negozi dovranno subito essere sanificati

                              I primi a ripartire nella «Fase 2» saranno le imprese e alcuni negozi, in particolare quelli di abbigliamento e calzature. Solo in un secondo momento riapriranno i centri commerciali. In fondo alla lista bar e ristoranti, ultime le discoteche

                              Con l’avvio della “fase 2ripartirà l’attività delle imprese e di alcuni negozi, in particolare abbigliamento e calzature. Soltanto in un secondo saranno invece riaperti i centri commerciali. In fondo all’elenco anche bar, ristoranti, cinema, teatri. Certamente ultime le discoteche. Ma ci sono progetti di prossima realizzazione per far ripartire il turismo.


                              I negozi

                              Le decisioni verranno prese sulla base di un protocollo nazionale unico, che sarà poi declinato a livello territoriale, ma nel governo sta maturando la convinzione di dover aprire tutti i negozi al dettaglio che sono in condizioni di garantire la sicurezza di personale e clienti con mascherine e guanti, la distanza di un metro, le file all’esterno, i dispenser per il disinfettante alle casse. Tra le misure allo studio per ridurre l’affluenza è prolungare gli orari ed estendere le aperture 7 giorni su 7, per quei negozianti che saranno in condizione di sostenere le spese.


                              L’abbigliamento

                              Chi vende vestiti dovrà occuparsi della sanificazione dei camerini e i vestiti che saranno provati dovranno poi essere sanificati. Ecco perché bisognerà prevedere dei sistemi di sterilizzazione particolari che possano garantire la massima igiene di locali e prodotti.

                              I cantieri

                              Una parte del settore edile è già stato sbloccato con la riapertura di alcuni cantieri pubblici per riparare le strade, restaurare le scuole e riprendere la prevenzione dei dissesti idrogeologici. Anche i progetti privati potranno ripartire se sarà possibile mantenere la distanza tra gli operai. Una regola che vale anche per le cave e le miniere.

                              Le aziende

                              È l’Inail ad evidenziare che «le aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, devono provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo emergenziale o soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali pubbliche (ad esempio, servizi prevenzionali territoriali, Inail, ecc.) che, come per altre attività, possano effettuare le visite, magari anche a richiesta del lavoratore». In base a questo «il medico competente va a rivestire un ruolo centrale soprattutto per l’identificazione dei soggetti suscettibili e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19».

                              I lavoratori a rischio

                              Gli stessi esperti dell’Inail suggeriscono «la “sorveglianza sanitaria eccezionale” per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età ma che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in questa condizione anche attraverso una visita a richiesta. In assenza di copertura immunitaria adeguata (utilizzando test sierologici di accertata validità), si dovrà valutare con attenzione la possibilità di esprimere un giudizio di “inidoneità temporanea” o limitazioni dell’idoneità per un periodo adeguato, con attenta rivalutazione alla scadenza dello stesso».

                              I siti del turismo

                              Per sostenere il turismo si stanno studiando percorsi per poter consentire le visite nei siti archeologici come Pompei, i fori romani e in tutti i luoghi dove sia possibile entrare da soli o al massimo in due. Più complicata appare invece la riapertura dei musei, sia per le file agli ingressi, sia soprattutto per i costi che non potrebbero essere sostenuti con una bassa affluenza.

                              Cinema e teatri

                              Al momento non è prevista la riapertura dei luoghi di aggregazione, soprattutto al chiuso. Le arene potrebbero subire una deroga ma soltanto se l’indice di contagio R0 fosse davvero basso e comunque con scaglionamento e poltrone distanti. Esclusa almeno fino a settembre la possibilità di organizzare eventi e convegni, presentazioni o manifestazioni pubbliche.



                              https://www.corriere.it/cronache/20_...318dbf14.shtml

                              Delle palestre non se ne parla proprio?
                              Possono morire di fame?









                              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                              (L. Pirandello)

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                                Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
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                                Possono morire di fame?
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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