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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
    Ahhahaha ma serio
    Cambridge analitica non è mai esistita ahah che follie

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      Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
      Conte su Facebook



      È per questo che abbiamo gruppi di esperti che stanno lavorando al nostro fianco giorno e notte. C’è il dott. Angelo Borrelli che sin dalla prima ora ci aiuta, per tutta la parte operativa, con le donne e gli uomini della Protezione civile. C’è il dott. Domenico Arcuri che sta mettendo le sue competenze manageriali al servizio dell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature medicali di cui le Regioni erano fortemente carenti (pensate: ad oggi abbiamo fornito alle Regioni 110 milioni di mascherine e circa 3 mila ventilatori per le terapie). C’è il prof. Silvio Brusaferro che insieme agli altri scienziati ed esperti sanitari del Comitato tecnico-scientifico ci forniscono un’analisi scientifica della curva epidemiologica e ci suggeriscono le misure di contenimento del contagio e di mitigazione del rischio. Più di recente si è aggiunto il dott. Vittorio Colao che insieme a tanti altri esperti sta offrendo un contributo determinante per la stesura di un piano per una graduale e sostenibile riapertura, che tenga conto di tutti i molteplici aspetti, operativi e scientifici.
      Eh beh, da Borrelli in giù una lista di geni. Siamo in una botta di ferro.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
        Non vorrei sbagliarmi ma credo che tu e Bandini siate l'eccezione
        Negli over 60 per me ce ne sono un pò
        Over 80 una marea
        Originariamente Scritto da arkon86
        Sto scacciando

        Originariamente Scritto da arkon86
        Sono un mdf

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          Tradotto con GT




          Coronavirus: il 5,7% della popolazione francese sarà stata infettata l'11 maggio, secondo un nuovo studio

          Uno studio pubblicato da un team di epidemiologi fornisce per la prima volta una fotografia dell'epidemia in Francia e mette in evidenza il "grande impatto" del confinamento sulla diffusione del virus.


          L'11 maggio, quando il confinamento inizierà gradualmente a essere rimosso nella Francia continentale, 3,7 milioni di abitanti, ovvero il 5,7% della popolazione, saranno già stati in contatto con SARS-CoV-2. Una prevalenza di infezione molto lontana dal 70% che sarebbe necessaria per ottenere la protezione collettiva dalla sola immunità di gruppo. È quanto rivela la prima "fotografia" dell'epidemia rivelata dai ricercatori dell'Institut Pasteur, Public Health France e Inserm.
          Pubblicati martedì 21 aprile, i loro risultati e previsioni mostrano "il grande impatto che il confinamento in Francia ha avuto sulla diffusione della SARS-CoV-2". Secondo i loro calcoli, il numero di individui infetti da ciascuna persona infetta è passato da 3,3 prima che il parto fosse messo in atto il 17 marzo allo 0,5, con una riduzione dell'84%.


          Il fatto che solo meno del 6% della popolazione sia stata in grado di sviluppare difese immunitarie contro il nuovo coronavirus rappresenta un grave problema. "I nostri risultati suggeriscono fortemente che senza un vaccino, l'immunità di gruppo da sola sarebbe insufficiente per evitare una seconda ondata alla fine del parto." Le misure di controllo efficaci dovranno essere mantenute oltre l'11 maggio " , concludono.

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            La Francia e’ appena poco sopra i 400k test, poco sopra i 7000/1ml di abitanti, questo e’ piuttosto particolare



            Originariamente Scritto da Giampo93
            Finché c'è emivita c'è Speran*a

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              mi piace la dichiarazione di Conte che parla di un approccio non nazionale ma regionale al problema.
              non ha senso trattare l'Italia come un unico corpo quando ci sono regioni che fatto 10 contagiati al giorno ed altre 1000
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
                mi piace la dichiarazione di Conte che parla di un approccio non nazionale ma regionale al problema.
                non ha senso trattare l'Italia come un unico corpo quando ci sono regioni che fatto 10 contagiati al giorno ed altre 1000
                Il problema è non far entrare in contatto quelle regioni
                Originariamente Scritto da Alberto84
                Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                Originariamente Scritto da debe
                Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                Originariamente Scritto da Zbigniew
                Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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                  Piccolo OT :

                  Che voi sappiate i 600 euro che lo Stato ha dato ad alcuni devono essere presentati/dichiarati in qualche maniera quando si fa il 730 ?
                  Grazie.
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
                    Il problema è non far entrare in contatto quelle regioni


                    esatto
                    almeno gli spostamenti non strettamente necessari per finalità lavorative devono essere vietati.
                    non è possibile che tutti i terroni che lavorano a milano riprendano a scendere ogni 1-2 settimane
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                    Commenta


                      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                      Piccolo OT :

                      Che voi sappiate i 600 euro che lo Stato ha dato ad alcuni devono essere presentati/dichiarati in qualche maniera quando si fa il 730 ?
                      Grazie.
                      Non concorrono a formare reddito, ma è ugualmente opportuno farlo presente a chi si occupa della dichiarazione.
                      Originariamente Scritto da Sean
                      mò sono cazzi questo è sicuro.
                      Originariamente Scritto da bertinho7
                      ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                      Originariamente Scritto da Giampo93
                      A me fai venire in mente il compianto bertigno
                      Originariamente Scritto da huntermaster
                      Bignèw

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                        Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
                        Non concorrono a formare reddito, ma è ugualmente opportuno farlo presente a chi si occupa della dichiarazione.
                        Li avessi visti mi porrei il problema... Ancora in attesa di lavorazione
                        « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

                        PRESENTI




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                          Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                          Li avessi visti mi porrei il problema... Ancora in attesa di lavorazione
                          A me fortunatamente sono stati accreditati il 16.
                          Ma ho letto di tanta gente come te che ancora non ha ricevuto nulla.
                          E parliamo sempre che è l'indennità di Marzo, e siamo al 21 Aprile...

                          Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            Aumentano i contagi in Russia
                            Continua a salire il numero dei nuovi casi di Covid-19 in Russia. Nelle ultime 24 ore sono 5.642 in più, secondo i dati ufficiali riportati dall’agenzia Tass. I nuovi morti sono stati 51, arrivando così a un totale di 456. A Mosca, l’area più colpita del Paese, i nuovi casi sono 3.083 arrivando a un totale di 29.433. Lo riporta la Tass.

                            Palù: «Malattia più complessa di come pensavamo, ma la curva epidemica scende»
                            «Mi pare che la curva dell’epidemia stia scendendo in maniera speculare all’incremento che aveva avuto nella fase di ascesa, quindi siamo nella Fase 2 di discesa», ha detto, intervenendo a Radio Anch’io, il professor Giorgio Palù, virologo ed ex presidente della società italiana di virologia. Il docente aggiunge inoltre che, grazie agli studi scientifici e alle evidenze cliniche sempre più numerose, oggi si sa molto di più sulla malattia scatenata dal Covid-19: «Non è solamente un‘infezione polmonare», ha spiegato, «ma qualcosa di molto più complesso di quello che sospettavamo all’inizio. È una infiammazione generalizzata che colpisce vari organi che vanno dal cuore ai reni, addirittura anche al sistema nervoso centrale».

                            Brusaferro: «Le vacanze al mare? I grandi assembramenti sono una realtà che non possiamo immaginare consentita»
                            C’è ancora incertezza su come saranno le vacanze estive degli italiani e andare al mare potrebbe non essere possibile, non nel modo cui siamo abituati. E’ quanto emerge dalle parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ai microfoni di Rai Radio2 nel format «I Lunatici»: «Siamo tutti consapevoli ormai che raduni o assembramenti di centinaia o migliaia di persone in spazi ristretti non sono consentiti. Questo è il primo dato da cui partire. A partire dal quattro maggio si può iniziare a rilassare alcune misure e misurare ciò che avviene settimana dopo settimana. I grandi assembramenti, chiusi o all’aperto, sono una realtà che non possiamo immaginare consentita».

                            In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, almeno 183.957 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (2729 in più rispetto a ieri, per una...
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Coronavirus, così il Portogallo ha contenuto i contagi: tra sanatorie per i migranti e isolamento degli anziani

                              Il merito va quasi per intero al primo ministro Antonio Costa che in solitudine ha deciso la chiusura contro il parere espresso di molti suoi ministri

                              Fino a pochi anni fa, il Portogallo non aveva i soldi per fare il pieno di benzina alle sue ambulanze. A inizio pandemia, nonostante una buona ripresa, continuava a non avere i letti di terapia intensiva della Germania o il Pil pro capite della Francia o la leggendaria efficienza scandinava. Eppure, oggi, il piccolo, povero Portogallo è tra i primi della classe in Europa alla prova del Coronavirus. Il risultato è ottimo dal punto di vista sanitario e con lode dal punto di vista politico. I punti deboli esistono, ma la stella portoghese brilla soprattutto nel confronto con i partner europei.

                              È da cineteca della politica europea il discorso tenuto dal capo dell’opposizione di centro-destra al dibattito sullo stato di emergenza. «La minaccia che dobbiamo combattere esige unità, solidarietà, senso di responsabilità – ha dichiarato Rui Rio -. Per me, in questo momento, il governo non è l’espressione di un partito avversario, ma la guida dell’intera nazione che tutti abbiamo il dovere di aiutare. Non parliamo più di opposizione, ma di collaborazione. Signor primo ministro Antonio Costa conti sul nostro aiuto. Le auguriamo coraggio, nervi d’acciaio e buona fortuna perché la sua fortuna è la nostra fortuna». Chi non invidia una classe politica così? Nelle assemblee nazionali, regionali e comunali di tutta Europa i delegati hanno invocato la forza delle greggi o si sono accapigliati nonostante i guanti e le mascherine. A Lisbona, invece… Complimenti.

                              Secondo successo (soprattutto di pubblico) è la regolarizzazione dei migranti clandestini. Tra tutti i Paesi europei il Portogallo è stato l’unico a varare una «sanatoria Covid-19» per gli stranieri. Una scelta umanitaria che permette ai clandestini di accedere al sistema sanitario e alle cure, ma anche un provvedimento determinante per bloccare il virus tra le fasce deboli e scoprire eventuali focolai. Sull’effettiva efficacia della ordinanza ministeriale nel contenere l’epidemia non ci sono ancora studi specifici, ma da molti Paesi si è invocato il «modello portoghese» per affrontare l’emergenza degli invisibili nella più generale emergenza sanitaria.

                              La scelta è stata di certo coraggiosa, innovativa e controcorrente in un panorama dominato dalle paure e dalle chiusure, ma è stata soprattutto pragmatica. Si tratta infatti di una misura provvisoria, limitata a quegli stranieri che avevano presentato domanda di permesso di soggiorno prima della pandemia. Non quindi tutti i clandestini invisibili. I diritti concessi agli stranieri irregolari scadranno appena terminata la crisi sanitaria.

                              Il terzo, decisivo, successo portoghese è nella lotta al virus. Un traguardo approdato prima sulle testate straniere che su quelle lusitane. Per Der Spiegel il caso Portogallo è «un miracolo», per Politico.eu «un’eccezione». I numeri sono incontestabili. Il tasso di mortalità lusitano si aggira attorno al 3,5% contro 13% di Italia o Francia. L’efficacia della risposta di Lisbona appare paragonabile più a quella dei ricchi austriaci (con una letalità al 3,3%) o dei fortunati abitanti del Lussemburgo (2,2%) che al vicino iberico. Spagna e Portogallo hanno un lunghissimo confine in comune, condizioni di clima e geografia umana paragonabili, ma dalla parte spagnola del confine la letalità del virus è all’11%, in Portogallo quasi quattro volte meno.

                              I politici portoghesi intervistati dall’estero stanno cominciando a credere davvero al loro tocco magico. Il ministro della Sanità António Sales ha detto al Guardian di aver «adattato la risposta alle migliori indicazioni scientifiche e all’esperienza dei Paesi vicini, modulando di volta in volta i provvedimenti a seconda delle necessità». Vero è che il lockdown è stato proclamato quando c’erano solo 448 infetti contro gli oltre 6mila di quando la Spagna ha fatto altrettanto, ma è altrettanto vero che le autorità sanitarie portoghesi hanno insistito sino all’ultimo momento sulla favola della «influenza come tante» anche quando in Italia i morti erano già centinaia. Il merito va quasi per intero al primo ministro Antonio Costa che in solitudine ha deciso la chiusura contro il parere espresso di molti suoi ministri. Bravissimo lui e il suo «oppositore» Rui Rio. Merito del governo Costa anche l’uscita della Sanità portoghese dall’abisso in cui era caduta dopo la crisi finanziaria e l’intervento della Troika. Dal 2015 la spesa sanitaria è aumentata del 18%, assunto 3.700 medici e 6.600 infermieri.

                              Basta la chiusura tempestiva del Paese a spiegare la relativa tenuta del sistema? Secondo alcune analisi è stata una condizione indispensabile, ma non l’unica. Possono aver aiutato anche il sistema centralizzato della sanità portoghese capace di mettere in campo un numero relativamente ampio di tamponi, l’isolamento dal resto del continente e, paradossalmente, le sue condizioni di arretratezza. Il cattivo sistema di trasporti pubblici (che induce a spostarsi «isolati» sulla propria auto), la scarsa connessione di vaste aree interne (rimaste quindi praticamente immuni), l’alta percentuale di anziani soli, abituati all’auto-confinamento, la bassa frequenza scolastica sono in genere elementi di sottosviluppo che nel caso della pandemia sono diventati vantaggi.

                              Il Portogallo è pronto a seguire le avanguardie più fortunate del continente sulla strada della riapertura. Ci sono ipotesi a prima vista bizzarre come riaprire per primi gli asili o i parrucchieri, ma il punto è economico. In questo trimestre si ipotizza un -20% di Pil e su base annua si spera di limitare il calo all’8 per cento. Dipenderà molto dal turismo. Riprenderanno i voli aerei? E la voglia di viaggiare? Il Portogallo non è padrone del suo destino, ma comunque maggioranza e opposizione ci stanno lavorando assieme.


                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Coronavirus, «Da gennaio c’è un piano segreto: troppo drammatico per dirlo»

                                Urbani, dg del ministero della Salute, respinge le accuse di ritardi del governo. Non c’è stato alcun vuoto decisionale: la linea è stata di non spaventare i cittadini e lavorare per contenere il contagio

                                Dal ministero della Salute è uscito a gennaio un «piano nazionale di emergenza» per contrastare il coronavirus. In quelle pagine sono scritti gli orientamenti programmatici che hanno ispirato le scelte del governo. Il documento contiene tre scenari per l’Italia, uno dei quali troppo drammatico per essere divulgato senza scatenare il panico tra i cittadini. Per questo il piano è stato secretato.

                                Se la più fosca delle previsioni non si è realizzata, è perché il governo ha scelto, anche se gradualmente, di chiudere i battenti del Paese e imporre il distanziamento sociale. È questa la spiegazione che arriva dai tecnici del ministero della Salute dopo l’inchiesta del Corriere , che ha ricostruito un mese di ritardi nella gestione dell’emergenza. «Non c’è stato nessun vuoto decisionale - risponde Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria -. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e quel piano abbiamo seguito. La linea è stata non spaventare la popolazione e lavorare per contenere il contagio».


                                Perché allora la Lombardia è stata aggredita dal virus con tanta violenza? «Si può sempre fare meglio, ma siamo stati investiti da uno tsunami, che ha colpito l’Italia come primo Paese in Europa». Le chiusure sono state tardive? «Con il senno di poi, sarebbe stato meglio un lockdown immediato - riconosce Urbani -. Ma allora c’erano solo i due cittadini cinesi e si è deciso di assumere scelte proporzionate. Attenzione, però. Come ha certificato l’Imperial College, se il governo non avesse adottato le zone rosse e le altre misure di contenimento l’Italia avrebbe avuto tra i 600 mila e gli 800 mila morti».


                                Cifre impressionanti, insostenibili con qualunque sistema sanitario nazionale. Ed è questa tragica previsione che a gennaio ha convinto il ministro Roberto Speranza e il Comitato tecnico scientifico a non divulgare il documento, mettendo però in campo una task force contro il virus. Alla luce di quelle pagine si spiega anche la circolare che la Direzione generale della prevenzione sanitaria inviò il 5 gennaio a Regioni e ministeri: «Oggetto: polmonite da eziologia sconosciuta - Cina». In quelle due pagine, firmate dal direttore dell’Ufficio 5 Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale, Francesco Maraglino, si riportano i sintomi clinici dei primi 44 casi di Wuhan: febbre, difficoltà respiratorie e lesioni invasive in entrambi i polmoni. La circolare si conclude con le raccomandazioni dell’Oms, che oggi suonano drammaticamente stonate: «L’Oms raccomanda di evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Cina in base alle informazioni attualmente disponibili su questo evento». Il 30 gennaio, il governo italiano ferma i voli con la Cina.

                                «All’inizio siamo stati sbeffeggiati - ricorda Urbani -. Poi ci sono venuti tutti dietro, anche Francia e Gran Bretagna». Quanto al ritardo nell’acquisto dei ventilatori per i casi più gravi, al ministero della Salute si giustificano ricordando che «comprare le strumentazioni spetta alle Regioni» e il governo centrale in 25 giorni ha raddoppiato le terapie intensive: da 5.179 a 9.200 posti letto. Adesso che la curva dei contagi scende, gli sforzi del ministero sono concentrati sul rischio di una seconda ondata. A fine mese sarà pronto un decreto che conterrà la strategia per potenziare la risposta ospedaliera e indirizzare le amministrazioni delle aree più colpite: potenziare i centri Covid e mettere le strutture sanitarie in condizione di tornare alle loro attività ordinarie.

                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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