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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Addio champions Roma
    Cura il tuo corpo come un tempio
    Originariamente Scritto da M K K
    Desade grazie di esistere
    Originariamente Scritto da AK_47
    si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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      La Juventus vince a Roma con i gol di Demiral e Ronaldo ed è campione d’inverno. I gol di Ronaldo ormai stanno trascinando i bianconeri avanti, proprio nel momento in cui tutti dicono che anche Inter e Lazio hanno le loro chances… Ma Sarri ormai adotta la stessa filosofia di Allegri: prima vincere, il gioco viene dopo. Per la Roma secondo ko consecutivo e soprattutto il dolore di Zaniolo che si rompe i legamenti

      Roma-Juventus 1-2

      La Juventus campione d’inverno sembra una notizia vecchia e già sentita, e invece è nuovissima. E’ la conferma che tutto cambia per non cambiare nulla, alla fine sempre lì stiamo. Se Inter e Lazio stanno facendo campionati straordinari, comunque la Juventus è sempre lì a ribadire la sua supremazia. La vittoria contro la Roma all’ Olimpico è abbastanza indicativa, la Juve ha vinto il match in dieci minuti con i gol di Demiral e Ronaldo, poi ha gestito e sofferto nel finale quando la Roma è risalita all’1-2. Non esiste al momento una Juve prettamente sarriana, ma non credo che nemmeno Sarri la stia cercando. A chi sottilizza sul gioco della Juve, né più né meno come succedeva ai tempi di Allegri, Sarri ha risposto: “Abbiamo fatto 48 punti in un girone, con la prospettiva di farne 96 a fine stagione: non è pensabile di venire a Roma e non avere qualche sofferenza”.

      La Juve dopo essere stata strapazzata due volte dalla Lazio va dritta al suo scopo, cerca il gioco di Sarri ma non ne fa un’ossessione, né una questione di filosofia. Si può vincere in molte maniere e oggi a Sarri stanno bene tutte, anche se lui afferma di aver comunque dato il suo imprinting alla squadra. E’ un dato di fatto comunque che anche Ronaldo ha preso a giocare e fare gol con più regolarità. E di questo tutta la Juve ne trae giovamento. Anche se poi a Dybala, il migliore in campo, non sta benissimo uscire e lasciare il posto a Higuain.

      All’Olimpico la Juve ha approfittato di una Roma non in buone condizioni, che ha cominciato male il 2020. La notizia della rottura dei legamenti per Zaniolo è arrivata come una mazzata a complicare ulteriormente questo delicatissimo periodo in cui si attende il definitivo passaggio della società ad altri padroni americani, che Fonseca dia continuità ai risultati e al gioco, Dzeko ritrovi i suoi gol, e soprattutto non fallire il tanto sospirato aggancio Champions.

      SERIE A 19-20, GIORNATA N. 19 Risultati Cagliari-Milan 0-2 (46' Leao M, 64' Ibrahimovic M), Lazio-Napoli 1-0 (82' Immobile L), Inter-Atalanta 1-1 (4' Lautaro Martinez I, 75' Gosens A), Udinese-Sassuolo 3-0 (14' Okaka, 68' Sema, 90'+1' De Paul), Fiorentina-Spal 1-0 (82' Pezzella F), Sampdoria-Brescia 5-1 (12' Chancellor B, 34' Linetty S, 45' + 3' Jankto S, 69' Quagliarella rig S, 77' Caprari S, 90' + 2' Quagliarella S), Torino-Bologna 1-0 (11' Berenguer T), Verona-Genoa 2-1 (41' Sanabria G, 55' Verre rig V, 65' Zaccagni V) , Roma-Juventus 1-2 (3' Demiral J, 10' Ronaldo rig J, 68' Perotti rig R), Parma-Lecce. *** Roma-Juventus 1-2 La Juventus campione d'inverno sembra una notizia vecchia e già sentita, e invece è nuovissima. E' la conferma che tutto cambia per non cambiare nulla, alla fine sempre lì stiamo. Se Inter e Lazio stanno facendo campionati straordinari, comunque la Juventus è sempre lì a ribadire la sua supremazia. La vittoria contro la Roma all' Olimpico è abbastanza
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
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      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Una Juventus in contropiede (che bellezza)

        La gara dell'Olimpico è stata condizionata dagli errori gravissimi iniziali da parte della Roma, e paradossalmente la Juventus potrebbe avere risentito di tanta grazia. La squadra di Sarri ha giocato una partita di puro contenimento, facendo leva sul contropiede. De Ligt è stato bravo ma non ha giocato secondo lo stile Ajax, sembrava un difensore anni '50.... Chiaro che la Juve voluta da Sarri ancora non si è vista, ma detto questo non c'è nulla di male nel giocare in contropiede senza vergognarsene. Ad esempio il gol di Lukaku nella vittoria dell'Inter a Napoli che cosa è stato se non un contropiede? Fatta tale premessa, una considerazione sul campionato: la Juve non brilla ma intanto alla fine del girone d'andata è avanti 2 punti sull'Inter. Significa che ha potenzialità enormi e che se ritrova un po' di autostima lo scudetto lo vince senza problemi. Caso contrario, squadre come Lazio e Atalanta potrebbero approfittarne. La Lazio vive un momento magico, e in un modo o nell'altro riesce sempre a risolvere le partite.

        L'Atalanta vista a Milano è la squadra che mi ha impressionato di più, e questo a prescindere dagli episodi (rigore non dato per fallo di Lautaro) che la barzelletta del Var non dirimerà mai. Gli uomini di Gasperini hanno giocato una partita da grandissima squadra, mentre l'Inter ha pagato un netto calo atletico negli ultimi minuti. Conte fa giocare la squadra con una costante pressione che alla lunga crea stanchezza. Magari, e torno al discorso sul contropiede, ogni tanto attendere un po' l'avversario non sarebbe una cosa sbagliata...

        Chiudo con la squadra con cui ho iniziato il discorso, la Roma. Per la voglia espressa, la squadra di Fonseca quasi meritava il pareggio. Ce l'ha messa tutta per rimediare, ed anche se con un gioco approssimativo le situazioni pericolose le ha create.

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          Lazio, numeri da scudetto: nel mirino il Milan di Sacchi e la Roma di Spalletti

          Mai la formazione biancoceleste aveva conquistato così tanti punti nel girone d'andata. Se dovesse battere la Samp eguaglierebbe le 11 vittorie di fila ottenute dai rossoneri nel '90 e dai giallorossi nel 2006. Per Inzaghi, che ha una rosa corta, sarà fondamentale preservare i suoi gioielli dagli infortuni

          "Vola Lazio vola": mai come stavolta l'inno cantato da Toni Malco calza a pennello sulla squadra biancoceleste che ha battuto il proprio record di vittorie consecutive in serie A, toccando quota 10, e per la prima volta ha totalizzato 42 punti nel girone d'andata, che potrebbero addirittura diventare 45 vincendo il recupero del 5 febbraio contro il Verona all'Olimpico. Numeri importanti che non possono più far nascondere tecnico e società. Se il patron Claudio Lotito e il ds Igli Tare continuano a chiedere di evitare voli pindarici, Simone Inzaghi non si è nascosto e ha iniziato a parlare di scudetto: "Cosa ci manca per essere da titolo? In questo momento poco...".

          La 'zona Cesarini' è diventata 'zona Lazio'

          Difficile, in effetti, trovare difetti a questa squadra. Anche quando va in sofferenza, come per larghi tratti della sfida di ieri contro il Napoli, la Lazio sembra aver imparato a soffrire, chiudersi e trovare il momento migliore per colpire. Così è stato, ancora una volta nell'ultimo quarto d'ora. Quella che da sempre è stata conosciuta in Italia come 'zona Cesarini', da quest'anno può essere ricordata come 'zona Lazio'.


          Il fondamentale apporto dello staff medico

          Una squadra "consapevole", ha ribadito il tecnico biancoceleste, secondo il quale per vincere uno scudetto a cui a questo punto della stagione la Lazio ha l'obbligo di credere "direi che non ci devono essere infortuni come lo scorso anno e devo essere bravo io a coinvolgere tutti i giocatori della rosa". In mancanza di aiuti da un mercato che difficilmente porterà l'acquisto che può aumentare ancora di più la portata di questa squadra, diventa fondamentale per Inzaghi riuscire a preservare dagli infortuni i suoi gioielli. Una grossa mano, infatti, la sta dando lo staff medico, visto che l'infermeria è perennemente vuota salvo qualche acciacco che finora è sempre stato gestito nel giro di una settimana.

          Inzaghi: "Dovrò essere bravo a utilizzare tutta la rosa"


          La squadra nell'undici titolare sta dimostrando di non essere seconda a nessuno, con i suoi 'fantastici 4' (Immobile, Luis Alberto, Correa e Milinkovic-Savic) ai quali si devono aggiungere almeno Acerbi in difesa e Strakosha tra i pali, quest'ultimo rimasto imbattuto per la sesta volta in campionato grazie anche alle sue parate decisive nel secondo tempo. La ricetta scudetto di Inzaghi prevede soprattutto che la condizione del re dei gol e del re degli assist, Immobile e Luis Alberto, resti la stessa fino alla fine della stagione. "Serve l'apporto di tutti, devo essere bravo a utilizzare tutti i giocatori della rosa", ripete spesso il tecnico biancoceleste.


          Nel mirino il Milan '89-90 e la Roma 2005-06

          Mantenendo un trend di una o due pedine al massimo da ruotare per infortunio o squalifica, Inzaghi ha ottenuto grandi risultati anche facendo affidamento su diversi jolly in panchina: Cataldi e Parolo a centrocampo, Caicedo per l'attacco, Jony per l'esterno. A quest'ultimo toccherà probabilmente sabato prossimo contro la Sampdoria per via della squalifica di Lulic. Rientrerà anche Correa dall'infortunio. Vincendo contro i blucerchiati, Inzaghi raggiungerebbe gli 11 successi di fila del Milan di Sacchi ('89/90) e della Roma di Spalletti ('05/06).

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            Napoli, la classifica allontana l'Europa. La Coppa Italia diventa fondamentale

            Azzurri sempre giù, Insigne e compagni rischiano di doversi guardare alle spalle, per non complicarsi ulteriormente la vita nel corso del girone di ritorno. Martedì al San Paolo arriva il Perugia per la sfida che vale il passaggio ai quarti, Gattuso aspetta il recupero di Mertens e Koulibaly

            Adesso diventa fondamentale la Coppa Italia, dopo che il Napoli ha compromesso a metà stagione il suo campionato e ha realisticamente già compiuto la sua missione nella Champions League superando la fase a gironi, visto che lo scoglio della doppia sfida degli ottavi di finale contro il Barcellona è molto difficile da superare, sulla carta. "Abbiamo bisogno soprattutto di ritrovare la vittoria e quindi daremo la giusta importanza alla gara di martedì pomeriggio al San Paolo contro il Perugia", ha infatti dato subito la carica Rino Gattuso, cercando di lasciarsi alle spalle la beffarda sconfitta subita contro la Lazio allo stadio Olimpico. Gli azzurri sono stati puniti dal gol nel finale di Immobile e ancora una volta non sono riusciti a muovere la loro classifica, nonostante una prestazione in crescendo. Di conseguenza si è allontanato ancora di più pure il sesto posto e Insigne e compagni rischiano di doversi guardare alle spalle, per non complicarsi ulteriormente la vita nel corso del girone di ritorno. I numeri dicono questo, anche se il tempo per provare la rimonta ci sarebbe e si intravede qualche segnale di ripresa.


            Ma per restare in Europa la strada maestra diventa la Coppa Italia. Per questo il Napoli è ritornato subito in campo dopo la sconfitta con la Lazio e si è rimesso al lavoro in vista della sfida contro il Perugia, valida per gli ottavi di finale. Gattuso ha cominciato a conoscere i nuovi acquisti invernali: i centrocampisti Demme e Lobotka, che avranno bisogno di un po' di tempo per inserirsi. In gruppo sono rientrati Meret e Younes, assenti con la Lazio. Il tecnico spera inoltre di riavere al più presto a disposizione Koulibaly e Mertens, i cui infortuni sono costati cari agli azzurri nelle ultime gare. Si è sentita infatti l'assenza soprattutto del difensore, ko da metà dicembre per un problema muscolare. D'ora in poi si giocherà su tre fronti e il tecnico ha bisogno di poter contare sull'intero organico a sua disposizione, tenendo conto che dietro l'angolo c'è pure il delicato anticipo di sabato in campionato contro la Fiorentina. Due appuntamenti al San Paolo in 5 giorni, in cui la squadra spera di avere una mano pure dai suoi delusi tifosi. Chissà se basteranno i prezzi popolari decisi dalla società.

            Azzurri sempre giù, Insigne e compagni rischiano di doversi guardare alle spalle, per non complicarsi ulteriormente la vita nel corso del girone di rito…
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              Inter, Conte aspetta rinforzi: stallo Eriksen, Vidal dipende da Valverde, il più vicino è Giroud


              Anche dopo la sfida contro l'Atalanta il tecnico ha ribadito che "la coperta è corta". Marotta smentisce accordi per il danese del Tottenham, il tecnico spinge per il cileno che potrebbe forzare la mano in caso di mancato ribaltone sulla panchina blaugrana. Il francese può arrivare in settimana


              Antonio Conte fa i complimenti al collega Gasperini, "che negli anni ha saputo creare un gruppo eccezionale, mentre noi siamo solo all'inizio". Ma quando gli si chiede come mai contro l'Atalanta la sua Inter sia andata in difficoltà, torna a segnalare la necessità di rinforzi sul mercato. Un tormentone che i tifosi sentono ripetere dallo scorso luglio, quando l'ex ct accettò di sedersi sulla panchina dell'Inter: "Spero solo di non avere mai defezioni. Ogni volta che mancano un paio di giocatori, la situazione diventa problematica e andiamo in difficoltà. La coperta è corta", ha detto l'allenatore dopo la partita. I giocatori che sono mancati a San Siro contro la macchina del gol di Gasperini (49 reti segnate nel solo girone di andata, il record della Serie A negli ultimi 60 anni) sono Skriniar e Barella, squalificati, D'Ambrosio infortunato e Vecino non al meglio della forma. Defezioni importanti, in una partita difficilissima. A salvare l'Inter dalla sconfitta sono stati il portiere Samir Handanovic, che ha parato il rigore numero 24, e la distrazione della coppia Rocchi/Irrati, che non hanno assegnato un rigore evidente all'Atalanta. Ora la Juve, battendo la Roma all'Olimpico, potrebbe trovarsi sola in testa al campionato.


              Eriksen

              Conte, come sempre ha fatto nei momenti di difficoltà (vedi la sconfitta con il Borussia a Dortmund, costata cara in Champions), quando le cose non vanno al meglio gira buona parte delle responsabilità sui dirigenti. L'amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio sono al lavoro per rafforzare la rosa sul mercato. Ieri per tutta la giornata si sono rincorse voci di un accordo già raggiunto fra l'Inter e il trequartista danese Christian Eriksen, a contratto con il Tottenham fino a giugno prossimo. L'ipotesi circolata nelle chat di mercato è di un impegno con l'Inter fino al 2024, per una decina di milioni netti a stagione. Ma Marotta smentisce seccamente ogni tipo di accordo con il calciatore e frena l'entusiasmo dei tifosi interisti, che nel danese vedono un nuovo Wesley Sneider: "Ci sono voci su di noi che non sono vere. Eriksen è un grande giocatore ma non abbiamo allacciato nessuna trattativa. Né con il Tottenham né con l'agente". Agente che ieri sera era a San Siro a vedersi la partita. Che ci possano essere incontri nei prossimi giorni, non è escluso. Ma al momento tutto sarebbe ancora fermo. Anche perché il primo obiettivo per Conte è Arturo Vidal, e difficilmente l'Inter potrà portare a Milano entrambi i giocatori già a gennaio. A meno che non riesca a cedere a peso d'oro Gabigol, rincorso dal Flamengo (dov'è in prestito) e da diversi club inglesi.

              Vidal

              Parlando di Vidal, Conte ricorda con orgoglio come "quando arrivò dal Bayern Leverkusen alla Juve era ancora semplicemente Arturo". Tradotto: sono io ad averlo fatto diventare un campione. Lo stesso Vidal a Conte è riconoscente. E a Barcellona si trova male, per usare un eufemismo, con l'allenatore Valverde. Ma dopo la sconfitta in Supercoppa di Spagna contro l'Atletico Madrid, il tecnico blaugrana rischia di perdere la panchina. La dirigenza ha già preallertato Xavi. Ed ecco l'incastro: se Valverde resta a Barcellona, è probabile che Vidal voglia andarsene all'Inter, se invece l'allenatore dovesse cambiare, subito o a giugno, il cileno potrebbe decidere di restare in Catalogna, con la Champions da giocare. Conte e Marotta aspettano. Dovesse svanire l'affare Vidal, sarebbe un colpo durissimo per Conte, che in lui vede non solo un prezioso incontrista di centrocampo capace di inserirsi in attacco, ma anche un potenziale leader per lo spogliatoio, con l'esperienza internazionale che nella rosa dell'Inter (salvo pochissime eccezioni) manca. Al tempo stesso, se l'affare Vidal dovesse svanire, l'Inter potrebbe dedicarsi con maggiore possibilità di spesa all'assalto a Eriksen e agli altri obiettivi di mercato.

              Gli altri


              Il giocatore più vicino all'Inter in questo momento è il 34enne francese Olivier Giroud, oggi al Chelsea, che l'allenatore Lampard ha di fatto liberato: "Se vuole partire, non ci sono problemi". L'attaccante, che Conte vuole come vice-Lukaku, salvo sorprese potrebbe essere già presentato alla Pinetina questa settimana. Altro obiettivo raggiungibile è Ashley Young del Manchester United, esterno in grado di coprire entrambe le fasce, che l'Inter cerca per rimpiazzare l'infortunato cronico Asamoah. Nonostante le resistenze dell'allenatore dei Red Devils, Ole Gunnar Solskjaer, il giocatore è intenzionato a passare in nerazzurro. Se l'affare dovesse sfumare, un'alternativa potrebbe essere Darmian del Parma, già vicino all'Inter la scorsa estate.

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                Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                Vedremo, ogni giocatore è caso a sé, non dimentichiamoci che il crociato ha fatto finire la carriera ad alti livelli a molti...
                Del Piero e Ronaldo, tanto per fare 2 nomi a caso, non sono più tornati a quei livelli...
                Vediamo, ognuno fa storia a sé, ma sta cosa non è di buon auspicio
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                  Errori e crac Zaniolo. Maledizione Roma

                  IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Difficile trovare qual cosa di positivo da estrapolare dopo questo Roma-Juve concluso dopo nove minuti grazie a due regali clamorosi dei padroni di casa: come se i campioni d’Italia in carica ne avessero bisogni e con un infortunio pesantissimo per il futuro. La Roma esce sconfitta dall’Olimpico, resta quarta in classifica ma raggiunta dall'ottima Atalanta di Gasperini (che per la Champions conta eccome), ma perde uno dei suoi uomini migliori: si rompe Zaniolo.

                  Crac al ginocchio destro (crociato anteriore) operato già oggi dallo staff del professor Mariani. La sua avventura in giallorosso contro la Juventus era iniziata sul pizzino svelato a inizio stagione da Il Tempo, ma è finita su un lettino di Villa Stuart: un disastro. Per lui stagione finita e addio europei: il crociato vuol dire sei mesi di stop. Purtroppo. Restano l’Olimpico tornato sessantamila dei tempi migliori e una partita giocata comunque dall'inizio alla fine. Certo, quando giochi contro la Juventus ogni distrazione può essere fatale e due omaggi di quella portata possono diventare deleteri. E così è stato nonostante la Roma sia rimasta in partita e ci abbia provato più volte, giocando una ottima partita fino ai tre fischi di un Guida nel complesso positivo (sbaglia forse solo sull’episodio della punizione concessa all’inizio per un fallo leggero di Mancini su Ronaldo dal quale però arriva il primo gol juventino).


                  Comunque, tre minuti e Kolarov non copre su Demiral (forse complice anche la battuta a vuoto di Smalling) che comodo comodo di stinco la spinge dentro: 1-0. Sei minuti e la retroguardia giallorossa ne combina una ancora più grossa: stavolta il regalo è
                  confezionato dalla coppia Pau Lopez-Veretout col francese che sdraia Dybala in area e manda CR7 sul dischetto per l'inevitabile 2-0. Sono trascorsi nove minuti e difficilmente si poteva immaginare di peggio. Ma della serie al peggio non c'è mai fine poco dopo la mezz'ora si consuma la tragedia di Zaniolo. Il giallorosso fa una cosa delle sue, prende palla davanti alla difesa romanista, dribbla, spinge e punta dritto la coppia di centrali bianconeri che gli sbarrano la strada: fatale il contatto con De Ligt. Si capisce subito che la cosa è grave perché il giocatore si rantola in terra piangendo e chiedendo immediatamente il cambio.

                  Il referto medico sarà l'ennesima sentenza di una stagione maledetta. La Roma perde uno dei suoi uomini migliori che sarà assenza pesantissima in vista del proseguo del campionato. Il gol di Perotti su rigore (mani di Alex Sandro) cambio solo di poco il bilancio finale che non può che essere disastroso per i colori giallorossi. Si chiude con due sconfitte contro Torino il girone di andata dei giallorossi e con tanta amarezza per il futuro. Da salvare il gioco e la voglia di un gruppo che continua a crederci nonostante gli vada davvero tutto storto. E meno male che la Roma era una squadra fortunata...

                  IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Difficile trovare qual cosa di positivo da estrapolare dopo questo Roma-Juve concluso dopo nove minuti grazie a due regali clamorosi dei padroni di casa: come se i campioni d’Italia in carica ne avessero bisogni e con un infortunio pesantissimo per il futuro. La Roma ...
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                    Petrachi: «Ora qualcosa faremo». L'obiettivo è Vital del Corinthians

                    L'infortunio di Zaniolo costringe la Roma a tornare sul mercato. Ad ammetterlo è lo stesso Petrachi nel post partita di Roma-Juve: «Qualcosa faremo, è evidente che ora noi abbiamo un centrocampista in meno perché inizialmente l'idea era quella di far giocare Pellegrini più arretrato. E' possibile che entri un prospetto giovane in mediana. Stiamo provando a prendere un ragazzo che gioca titolare nella sua squadra, anche se non posso fare il nome. Deve essere già pronto».

                    Il giocatore giusto potrebbe essere Mateus Vital del Corinthians. Il brasiliano, classe '98 ha il possesso del passaporto portoghese. E'i una mezzala offensiva, la sua valutazione è di 10 milioni per l'85% del cartellino in possesso del club mentre il restante 15% è diviso tra il calciatore e il Vasco da Gama (sua ex squadra).


                    (Il Messaggero)

                    L'infortunio di Zaniolo costringe la Roma a tornare sul mercato. Ad ammetterlo è lo stesso Petrachi nel post partita di Roma-Juve : « Qualcosa faremo, è evidente che ora noi abbiamo un centrocampista in meno perché inizialmente l'idea era quella di far giocare Pellegrini più arretrato. E' pos...
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                      Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
                      Di quella lista, ancor più del numero mi colpisce la bassissima età media dei calciatori al momento dell'infortunio.
                      A me colpisce il fatto che uno dei più tartassati si chiami Bua
                      Originariamente Scritto da Alberto84
                      Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                      Originariamente Scritto da debe
                      Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                      Originariamente Scritto da Zbigniew
                      Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                      Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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                        Il tanto bistrattato Sarri, che da profeta e corifeo della grande bellezza, non appena trasferitosi alla Juventus per i media è diventato una sorta di brutto anatroccolo, gira a 48 punti, in un girone di andata molto duro, dove di mezzo c'era anche la champions con l'obbligo di qualificarsi agli ottavi: gli è riuscito anche lì e sempre come primo.

                        Gli scontri diretti la sorte li ha piazzati tutti fuori casa (Inter, Atalanta, Lazio, Roma) e, tranne con la Lazio, ha vinto sia a Milano che a Roma che a Bergamo.

                        Il tanto lodato Conte, che da quando è a Milano, da figura urticante e indisponente è stato trasformato in una sorta di condottiero dei reietti, degli assetatti e degli affamati, un profeta, un santo laico, chiude il girone di andata dietro, non ha sfruttato il calendario che gli metteva tutti gli scontri diretti in casa (Juve, Roma, Lazio, Atalanta: una vittoria, una sconfitta, due pareggi), naufraga nel contestuale girone di champions finendo in EL...e l'unico suo pensiero calcistico è chiedere rinforzi ogni volta che pareggia o perde. Mai una parola sul gioco, sul perchè l'Atalanta a casa tua ti schiaccia per 45 minuti, sul perchè non cavi un ragno dal buco con le squadre in alta posizione.

                        D'altro canto impossibile parlare di calcio con lui...si rischia che, a domanda storta, prenda e se ne vada. Bisogna stare attenti ad una corte che sa darti solo plausi e nessuna critica: si rischia l'isolamento e un venefico distacco dalla realtà fino al repentino e brusco risveglio.

                        Che Sarri invece si sia piegato ad un compromesso che metta al primo posto praticità e risultato, non può che essere una buona notizia: vuol dire che vincere piace anche a lui ed è disposto a snaturarsi pur di arrivarci.
                        Last edited by Sean; 13-01-2020, 08:15:39.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Io farei causa alla lega. Quel campo, a sole 24 ore da una partita, è impresentabile.

                          Non si può gestire un calcio che muove centinaia di milioni di euro con questa brutalità e noncuranza da macellai. Siamo al ridicolo: quanti soldi perderebbe la Roma se non andasse in champions? E Demiral non è un patrimonio societario di una squadra tra l'altro pure quotata in Borsa? ... CUT
                          Non oso pensare se si facesse male Ronaldo... -20% garantito

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                            Originariamente Scritto da Ferdix Visualizza Messaggio
                            Non oso pensare se si facesse male Ronaldo... -20% garantito
                            Pure Demiral è una perdita non leggera, anzi mi permetto di dire pesante, perchè si era finalmente trovata la quadra in difesa proprio col suo inserimento...per cui adesso si torna a de Ligt con Rugani prima riserva nell'attesa del ritorno di Chiellini...quindi speriamo bene.

                            Purtroppo la sorte nel calcio ha un suo ruolo quanto le stelle, i campioni, gli allenatori.

                            Lo sa bene la Roma che adesso senza Zaniolo ha una seconda parte di stagione in salita, dovendo sgomitare con l'Atalanta.

                            Sulla Roma una considerazione: crea delle azioni da rete fino all'area, poi ha difficoltà a concluderle. Non si butta dentro il pallone. Gli serve una punta, qualcuno che concretizzi il lavoro precedente. Non può farsi una stagione col solo Dzeko, che, lo sappiamo, quando non è in giornata non ne struscia mezza.

                            Tra le prime 6 la Romaè quella che ha segnato meno goal: non è un caso.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Comunque la Juve non mi ha fatto una grande impressione. Per me è la peggior juve degli ultimi 9 anni, ma probabilmente basterà per vincere lo scudetto

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                                Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
                                Comunque la Juve non mi ha fatto una grande impressione. Per me è la peggior juve degli ultimi 9 anni, ma probabilmente basterà per vincere lo scudetto
                                E pensa che in questi 9 anni è la seconda volta che vinciamo li


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