Culoni, come il Frosinone.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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un allenatore imbarazzante , un miracolato assurdoOriginariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSprofondo Fiorentina: il Lecce vince al Franchi.
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Giovanni Galeone morto, l'ex allenatore aveva 84 anni: fra i suoi allievi Allegri, Gasperini e Giampaolo
Una carriera lunghissima la sua, fra le squadre allenate anche Udinese, Pescara e Napoli. Malato da tempo, era ricoverato a Udine
Giovanni Galeone, 155 panchine in carriera in serie A, è morto oggi all'età di 84 anni: molte le squadre guidate, su tutte Udinese, Pescara e Napoli. Una carriera lunghissima la sua, iniziata nel 1974 e terminata nel 2007. Tanti i suoi allievi, fra cui Gasperini e Allegri (oltre a Marco Giampaolo) che si sfideranno stasera in Milan-Roma.
Chi era Giovanni Galeone, la sua storia
Nato a Napoli, si trasferisce successivamente con la famiglia a Trieste, dove coltiva la passione per la letteratura e inizia ad avvicinarsi al mondo dello sport, appassionandosi al calcio e alla pallacanestro. Indeciso se scegliere tra la facoltà di economia e commercio e la carriera sportiva, optò per la seconda.
Il «Profeta» del calcio offensivo
Il suo modulo preferito era il 4-3-3, con ali e terzini che si impegnavano sia in attacco che in difesa. Soprannominato «Marinaio» e «Profeta», veniva apprezzato per i suoi modi pacati e signorili e per la sua cultura, lui che aveva in Bertold Brecht e Jean-Paul Sartre gli artisti preferiti. Trascorse la carriera da calciatore con le maglie di Ponziana, Monza e Udinese fino al 1974.
La sua storia da allenatore
Nella sua carriera ha conquistato quattro promozioni: due con il Pescara nel 1986-87 e nel 1991-92, una con l’Udinese (subentrò nel novembre 1994 al posto di Adriano Fedele) e una con il Perugia (1995-96). Ma si è seduto anche sulle panchine di Pordenone, Adriese, Cremonese, Sangiovannese, Grosseto, Spal, Como, Napoli e Ancona. Una delle sue celebri frasi è: «Il portiere è un optional». Spiegandola anche: «La dissi dopo Pescara-Milan 5-4 contro Savorani. Ma non volevo offendere lui, volevo dire che devi avere un’organizzazione difensiva in grado di impedire agli avversari di tirare in porta».
Galeone si è ritirato nel 2013. A Pescara è diventato l’idolo dei tifosi. Nella città abruzzese la stazione dei treni fu inaugurata soltanto alla sua presenza. Però, in panchina Galeone non è mai stato un allenatore semplice. Dal carattere vulcanico, ha avuto rapporti burrascosi con i suoi presidenti, soprattutto con Luciano Gaucci. Come detto, era malato da tempo ed era ricoverato all’ospedale di Udine. Prima del match del Milan contro l’Udinese – vinto poi dai rossoneri 3-0 – Allegri era andato a trovarlo in ospedale. Con il suo maestro ha sempre avuto un rapporto speciale.
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Allegri era molto legato a Galeone, immagino la sua tristezza per questa perdita.
Allenatore di un calcio che si è estinto, a colpi di tragicomiche "novità", senza che ce ne siamo quasi accorti, un calcio al posto del quale impera l'odierno squallore calcistico e umano, una mediocrità gelida e angosciante, e andrà sempre peggio....ma di noi
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Vittoria pesante questa e assolutamente non facile e scontataOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Campionato equilibriatissimoOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Milan e Roma: l'alta classifica non è casuale. Ora si è capito perché Conte era contento dopo Como, Chivu sorride: l'organico è ampio
Rossoneri e giallorossi hanno mostrato progressi rispetto a dieci giornate fa, il punto di vantaggio del Napoli è niente. L'Inter può ruotare gli uomini
di Paolo Condò
l Milan e la Roma mantengono le migliori difese del campionato (con il Como), ma non per merito dei loro stopper: la quantità di palle-gol sprecate prima dagli attaccanti di Gasperini e poi da quelli di Allegri è così elevata da macchiare almeno in parte lo scontro diretto fin qui meglio giocato. Vince il Milan perché dentro al tempo della Roma - il primo, splendido - Leao rovescia il campo con un’azionissima che Pavlovic non può esimersi dal trasformare. Quando invece la grande chance tocca alla Roma, dentro a una ripresa che il Milan domina, una prodezza di Maignan vieta a Dybala la giocata risolutiva dal dischetto. Ma al di là del risultato, che compatta la testa della classifica in una marmellata da sette squadre in 5 punti, sia il Milan che la Roma hanno mostrato progressi fotonici rispetto a dieci giornate fa. Il che le autorizza a proseguire un percorso di altissima classifica del quale fin qui erano un po’ bagaglio, e ora sono passeggeri. La vittoria del Milan restituisce al Napoli il primato solitario, ma un punto è niente a un quarto del cammino. Sabato Conte era insolitamente contento del pari con il Como: ieri s’è capito perché.
L’Inter ha vinto a Verona utilizzando per la prima volta i minuti di recupero, la finestra che racconta la profondità di un organico. C’è voluta un’autorete, il che aggiunge all’episodio la componente fortuna, ma il pallone in area l’ha mandato Barella, il primo a sfiorarlo di testa è stato Frattesi e quello la cui presenza ha ingannato Frese è stato Esposito, tutti interisti freschi in quanto cambi entrati da poco. La cura di Chivu nel ruotare gli uomini è più che visibile, quasi ostentata, il che ci dice che il business plan è la ripetizione della stagione scorsa fino ad aprile, ma arrivandoci con ben altre energie (e attaccanti di scorta) per non piantarsi in volata. Un cammino appena iniziato, e dunque i minuti risparmiati adesso fanno parte di un grande calcolo complessivo, che di strada prevede novità come Sucic e riscoperte come Zielinski, che ha coprodotto con Calhanoglu un gol favoloso, certo la cosa migliore del suo non ricchissimo catalogo nerazzurro. È la seconda volta che l’Inter si riporta sotto dopo essersi fatta staccare in uno scontro diretto. La terza prova sarà il derby, dopo la sosta.
Sotto il quartetto che guida la fila risalgono affiancate la nuova Juve di Spalletti e il solito Bologna, con la scorta del Como cui mancano solo i dettagli, tipo un rigorista decente. Il campionato è lungo ma la sensazione è che il treno dell’alta classifica sarà questo, a dispetto di due rose più forti della posizione che ricoprono, ma (diversamente) staccate. Mercoledì a Marsiglia l’Atalanta dovrà rilanciarsi verso obiettivi adeguati al suo rango, perché l’atteggiamento della squadra che ha perso a Udine non ha nulla a che fare con l’ultimo eccezionale decennio. La crisi della Fiorentina, invece, è sistemica, e in assenza di Commisso occorre un plenipotenziario capace di prendere decisioni: Pioli si può confermare o esonerare, ma a patto che dietro ci sia un piano. Altrimenti è pura pressione sul pulsante panico, e la situazione si fa sul serio pericolosa.
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Fiorentina nel caos: Pioli ai titoli di coda e piazza in subbuglio, ma ballano 18 milioni
Società in tensione e squadra in ritiro dopo la sconfitta contro il Lecce: l'allenatore non fa un passo indietro, prende forma la candidatura di Galloppa dalla Primavera
La Fiorentina affonda, sei sconfitte nelle prime dieci partite senza vincerne neppure una, come mai nella sua storia e il rischio di festeggiare il centenario in serie B non è più soltanto una provocazione. Il capitombolo fragoroso e doloroso con il Lecce è un disastro annunciato. La contestazione comincia all’intervallo e prosegue dopo la fine, fuori dalla tribuna, dove si danno appuntamento duemila tifosi. Ma a gridare, stavolta, non ci sono solo gli ultrà della curva. Quando al 70’ dalla Fiesole trasferita in Ferrovia per i lavori fanno partire il coro «Pioli salta la panchina», tutto lo stadio applaude.
È la fine di una storia che è un film dell’orrore. Dal sogno Champions, all’incubo retrocessione in appena cento giorni. Pradè si è dimesso sabato mattina, Pioli non molla ma il suo destino è segnato. La Fiorentina spera che faccia un passo indietro, l’allenatore tiene duro, forte di un contratto triennale da 3 milioni a stagione e convinto di riuscire a riaggiustare le cose. Muro contro muro. Senza accordo oggi arriverà l’esonero.
Una decisione inevitabile alla fine di una domenica surreale e carica di tensione. Le prime mosse sono scontate: silenzio stampa e squadra in ritiro. Palliativi. Trovare la soluzione a una crisi così profonda, che investe anche la società, non è facile. Il presidente Commisso, furioso per la piega che ha preso la stagione, è bloccato a New York per problemi di salute. Il d.s. se n’è andato. Il pallino è nelle mani del d.g. Ferrari con l’aiuto del direttore tecnico Goretti.
La partita con il Lecce è un’altra discesa verso l’inferno. La squadra di Di Francesco vince con il minimo sforzo grazie alla rete di Berisha a metà primo tempo. La Fiorentina è una scatola vuota: lenta, piatta, impaurita e incapace di mettere insieme due passaggi di fila. Pioli all’intervallo sostituisce tutto il centrocampo italiano, Ndour, Nicolussi Caviglia e Fagioli, inserendo Mandragora, Sohm e Gudmundsson. Poi è la volta di Piccoli e Fazzini per Dzeko e Comuzzo. Cambia poco. Cambia niente. Un tiro di Kean parato da Falcone sulla linea, un rigore assegnato per un intervento di Pierotti su Ranieri, tolto dalla Var. Briciole di delusione.
Così non si può andare avanti. Ma ha senso prendere un nuovo allenatore senza aver scelto il d.s.? Vanoli era la scelta di Pradè e resta il favorito. Ma tutto è aperto. Thiago Motta è caro e molto defilato, De Rossi è una possibilità, Palladino ha dato la disponibilità a tornare, attenzione a un cosiddetto traghettatore Pecchia o D’Aversa e allora perché no Beppe Iachini. Per fronteggiare l’emergenza prende forza la candidatura di Daniele Galloppa, 40 anni, tecnico della Primavera che potrebbe sedersi in panchina giovedì a Magonza contro il Mainz in Conference e magari domenica a Marassi con il Genoa (è in regolare possesso del patentino). Insomma, il caos. Mentre Firenze ribolle di rabbia e davanti al Viola Park staziona una camionetta della polizia.
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Lazio-Cagliari
(ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now)
La Lazio arriva a cinque risultati utili di fila. Non perde dal derby contro la Roma del 21 settembre (1-0), poi i biancocelesti hanno conquistati nove punti (due successi, tre pareggi) nelle ultime cinque partite. Maurizio Sarri gioca con Guendouzi e Cataldi a centrocampo, mentre Basic è in vantaggio su Vecino. Da parte loro, i rossoblù cercano la svolta: solo due punti nelle ultime cinque gare e una vittoria che manca dal 19 settembre, dal 2-1 in casa del Lecce.
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Roma, Milan e Juve hanno lo stesso problema: segnano poco e i loro attaccanti devono ancora svegliarsi. Se però le prime due hanno almeno delle difese che prendono pochi goal, la Juve nemmeno quello, e questo spiega i diversi andamenti.
Resto dell'idea che Napoli e Inter abbiano rose superiori e che alla lunga quella ampiezza e qualità uscirà fuori (la classifica si sgranerà a gennaio, con l'inizio della campagna invernale e la pausa delle coppe). Il Napoli sta soffrendo le varie assenze, ma ad organico completo Conte avrà la possibilità di dare degli strappi. Per adesso sta contenendo i danni e gli sta riuscendo....ma di noi
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E' palese che Napoli e Inter hanno le rose superiori, le altre 3 non sono all'altezza, il milan poi adesso sta giocando senza mezza squadra infatti anche ieri ha sofferto quasi tutto il primo tempo....
E soprattutto non ha una punta seria, è una grave lacunaOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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conte deve riuscire ad integrare i nuovi che per ora non hanno dato molto (salvo Hojlund)Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Le macumbe del cazz0 di RobyBaggio stanno funzionando.
Dybala manco bendato sbaglia un rigore...ieri quel nanodemmerda ja tirato na busta de piscio senza manco guardare il portiere.
Avemo fatto diventa Pavlovic e Gabbia come Baresi e Costacurta...morammazzati tutti sto branco de pippe che n semo altro.
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😂 2
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