Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    Mai come in questo momento Theo Hernandez è vicino all’Al Hilal. La giornata di ieri si era aperta con le parole provenienti dal ritiro del club saudita pronunciate da Simone Inzaghi: «Theo? I dirigenti ci stanno lavorando». Nel corso della domenica l’ottimismo del club arabo è cresciuto perché l’esterno — che a gennaio aveva già rifiutato la prima proposta da 18 milioni di euro annui — stavolta si è seduto ad ascoltare i contorni dell’offerta. Il giocatore, che nei giorni scorsi aveva postato un video su Instagram in cui veniva ripreso mentre correva sotto il sole, ieri ha lasciato il buen ritiro della Sardegna per tornare a Milano. In città si è svolto l’incontro con gli intermediari dell’Al Hilal che hanno formalizzato i dettagli dell’offerta ritoccata verso l’alto: stavolta il giocatore, almeno, ha ascoltato con attenzione. Come è noto, il Milan già nelle scorse settimane aveva accettato la cifra messa sul piatto dalla squadra di Riad, 30 milioni. Theo non ha ancora detto sì perché una decisione tanto importante va condivisa con la famiglia. Il suo orientamento a restare in Europa è naufragato insieme alla trattativa con l’Atletico Madrid. Il Milan minaccia di metterlo fuori rosa in caso di permanenza, Theo perciò riflette. Fumata bianca?

    Pogba riparte dal Monaco: per lui esordio in Ligue 1

    Paul Pogba ripartirà dal Principato. Il 32enne centrocampista francese, svincolato dopo la rescissione con la Juve e che non mette piede in campo dal 3 settembre 2023 a causa della squalifica per doping, secondo «L'Équipe» avrebbe raggiunto un accordo col Monaco: contratto biennale per Il Polpo, che alla fine quindi ha preferito un campionato più competitivo come la Ligue 1 alla ricca offerta dell'Al Ittihad dove militano i connazionali Benzema e Kanté. Pogba, fra l'altro all'esordio assoluto nel massimo campionato francese avendo vestito in carriera solo le maglie di Manchester United e Juventus, ha come obiettivo quello di riprendersi un posto in Nazionale in vista dei Mondiali del 2026.

    ​CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • KURTANGLE
      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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      • Borgo D'io
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      Si prendessero anche a quella testa di kazzo di osimehn
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      • Sean
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        Osimehn per l'estero ha una clausola da 75 milione valevole dal primo al quindici luglio, quindi gli interessati hanno quella finestra...o altrimenti trattative dirette col Napoli.

        Intanto Di Marzio riporta che Hernandez ha accettato la proposta dell'Al Hilal.
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        • KURTANGLE
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          Osi è forte forte...
          Ma mi sa che è anche un imbecille
          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
          Originariamente Scritto da GoodBoy!
          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


          grazie.




          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          • Mario12
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            Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
            Osi è forte forte...
            Ma mi sa che è anche un imbecille
            tanto De Laurentiis non lo vende alla Juve
            ma ti dirò , secondo me è molto più forte di quello dei 50 gol dello Sporting Lisbona

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            • Sean
              Csar
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              C’è ancora distanza tra @officialsscnapoli e #Bologna per le valutazioni di #Ndoye e #Beukema dopo l’incontro di oggi. I rossoblù chiedono 45 milioni per l’esterno d’attacco e 35 per il difensore. Giovanni #Manna, Ds dei campani, è a Roma per fare il punto con #DeLaurentiis. In attacco restano vive le piste #Nunez e #Lucca.

              L’#AlQadsiah ha fatto un’offerta per Moise #Kean: 15 milioni netti di ingaggio. I sauditi sarebbero disposti a pagare la clausola di 52 milioni di euro presente nel contratto con la #Fiorentina. L’attaccante però prende tempo perché vuole pensarci bene. Intanto, anche il #ManchesterUnited ha chiesto informazioni. Ecco perché comunque valutano alcuni profili in attacco, tra cui quello di Roberto #Piccoli.

              ​ L’Inter riscatta ufficialmente Nicola #Zalewski. I nerazzurri di Cristian #Chivu hanno deciso di confermare il polacco, versando alla #Roma 6.5 milioni di euro come d’accordo.

              ​Di Marzio



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                Ora il Napoli è la più forte per lo scudetto. Inter e Milan cambiano filosofia, la missione di Tudor con la Juventus

                La scelta dei tecnici dà già le prime indicazioni su quali saranno gli obiettivi delle varie squadre. Per il titolo è lotta a 4 fra Conte, Chivu, Tudor e Allegri. E per la Champions occhio anche al Como

                di Paolo Condò

                Fra qualche mese più di un allenatore indosserà una maschera a metà fra l’indignato e il sarcastico, e alle domande sul mediocre andamento stagionale risponderà che l’obiettivo di partenza era al massimo la Conference, ma proprio a essere generosi. Rassegnati a questo destino, vediamo allora non tanto un’ipotetica griglia della prossima serie A, perché il giochino ha un senso a mercato concluso, quanto l’indicazione sugli obiettivi data dalla scelta dei tecnici — dimmi chi hai in panchina e ti dirò che vuoi — e all’impostazione che (anche) costoro stanno dando alle campagne acquisti. In un’estate dove la parola «progetto» è quasi totalmente bandita, Napoli, Inter, Juventus e Milan dichiarano nei fatti di puntare allo scudetto. Se poi allarghiamo l’orizzonte al posto Champions, ci sono altri sei club ambiziosi. Sei, sì: Atalanta, Roma, Fiorentina, Lazio e Bologna, più il Como. O pensate che la proprietà lariana abbia difeso Fabregas dalle mire di Roma e Inter per arrivare nono?

                Il campionato è finito un mese fa con un’analisi largamente condivisa: bravo il Napoli a vincerlo malgrado l’Inter fosse più forte. Sulla carta l’ingaggio di Kevin De Bruyne rovescia la situazione: adesso è meglio il Napoli, perché immaginiamo il belga al suo migliore livello per 30 partite anziché 50, non un belga da 50 partite ma al 70 per cento di ciò che è stato. A Conte la responsabilità di scegliere i periodi e anche le singole partite nelle quali scatenare la sua stella — era da Cristiano Ronaldo che la serie A non provava un simile hype — con un occhio speciale alla Champions perché è il buco nero del suo palmarès. Ma la sua permanenza, un mese fa improbabile, certifica la determinazione di De Laurentiis ad allestire una rosa all’altezza dei due fronti. Quando si dice che gli allenatori indicano gli obiettivi è questo che si intende: se non è sicuro di poter competere, Conte se ne va.

                Analogamente Allegri, che era il suo sostituto in pectore, testimonia il radicale cambio di politica del Milan dopo il flop dell’anno scorso: non è tanto Modric a rivelarlo, perché il grande vecchio in una stagione da una gara a settimana ci sta in ogni caso, quanto gli obiettivi «pronti subito» del centrocampo come Xhaka e Rabiot. Gente che non devi inserire — hanno giocato dovunque, sanno tutto — ma che crea soluzioni dal day 1. Inter e Juve intanto stanno utilizzando (bene) il Mondiale per scrutinare le forze a disposizione. Le missioni dei tecnici sono chiare: Chivu deve abbassare un’età media ormai ragguardevole senza perdere competitività, Tudor deve proseguire il processo di identificazione Juve-Yildiz, e quel che stiamo vedendo ci dice che nel suo caso il torneo avrà un senso preciso. L’esperienza americana porterà a Inter e Juve effetti collaterali non ancora quantificabili, ma intanto permette a due allenatori nuovi o quasi di guadagnare tempo.

                Due anni fa accadde in A un fatto strano: cambiarono tecnico in estate 3 club appena, e tra i primi 10 solo il Napoli campione perché Spalletti si dimise. Se ne andò il vincitore, rimasero i piazzati (e gli sconfitti). L’anno scorso cambiò lo scenario: 13 tecnici nuovi su 20, 7 delle prime 10. I fallimenti che ne sono seguiti hanno disegnato una nuova rivoluzione: 12 panchine cambiate, 6 tra le prime 10, col ritorno di tecnici scudettati (Sarri e Pioli oltre ad Allegri) e la grande novità di Gasperini in una metropoli, mossa che accentua le curiosità su Roma e logicamente anche Atalanta, che deve difendere il suo status con Juric.

                Infine, nella fascia in cui cercare la potenziale sorpresa europea, il Torino dà giustamente a Baroni una fiducia che Lotito non ha avuto, il Genoa confida nel salto di qualità di Vieira, il Parma sceglie col debuttante Cuesta di aderire alla filiera-Guardiola che ha prodotto Arteta, Kompany, Maresca, ovviamente Fabregas e in modo più originale Luis Enrique. La varietà tattica della serie A, di indole conservatrice, non potrà che guadagnarci.

                ​CorSera
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                  madonna che livello

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                  • Mario12
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                    incredibile

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                    • Sean
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                      Tare accende le ambizioni del Milan: “Vogliamo la seconda stella”

                      Il nuovo ds: “Modric preso perché mancava leadership, arriveranno ancora uno o due giocatori di esperienza e un centravanti di livello”

                      l Milan prende forma. Nessuna rivoluzione, l’obiettivo è riportare il Diavolo ai vertici del calcio italiano. Questo è il messaggio trasmesso dall’ad Furlani e dal ds Tare, insieme nell’incontro nel quartier generale rossonero con cui si è aperta la nuova stagione. Igli è emozionato: «Ho realizzato il sogno di venire a lavorare nel club per cui tifavo da bambino». Gli errori della scorsa stagione sono stati immagazzinati: «Ci siamo resi conto che era importante avere una figura come Tare – spiega Furlani – e un allenatore italiano. Allegri è l’uomo giusto per riportare il Milan dove deve essere».

                      La scelta di Allegri

                      Tare aggiunge: «Abbiamo incontrato Max a Lugano e abbiamo fatto sì che in 48 ore prendesse la decisione di sposare questo progetto». La rapidità nell’azione per evitare inserimenti di altre squadre. Ibrahimovic resta parte del gruppo di lavoro, anche se Furlani puntualizza: «Non è mai stato nell’organico del Milan, il suo ruolo è legato a RedBird».


                      Il colpo Modric

                      La rosa è in costruzione, ma Tare detta la linea: «Vogliamo una squadra che provi a dominare le partite, con giocatori di palleggio. Per questo il reparto in cui interverremo di più è il centrocampo». Il primo colpo è stato Modric: «Mancava leadership, Luka può diventare un punto di riferimento importante. Prenderemo ancora uno o due giocatori di esperienza». Xhaka rientra in questa categoria, ma guadagna 6 milioni a stagione e il Leverkusen non vuole privarsene. Difficili anche le trattative per Jashari e Javi Guerra. Arriveranno poi due terzini, uno per fascia, utili anche a sostituire Hernandez («Voleva una nuova avventura», ha detto Tare motivando la sua cessione all’Al-Hilal), e un centravanti di livello, da affiancare a Gimenez, dopo il prestito al Lecce di Camarda, confermato dal nuovo ds: «Un attaccante d’area, alla Giroud». Vlahovic, Retegui e Osimhen i nomi, il rebus non sarà risolto in tempi brevi.

                      Tare: “Non vogliamo nasconderci”

                      Il Chelsea voleva Maignan, «ma non abbiamo trovato un accordo. Resterà al Milan». Poi tesse le lodi di Leao: «Mi ha sorpreso. È un ragazzo competitivo. Lo ritengo una pedina importante nel nostro progetto, penso non abbia ancora mostrato tutto il suo potenziale». Gli chiedono della seconda stella obiettivo per il prossimo anno, replica: «Vogliamo creare una rosa competitiva per vincere trofei. Ci proveremo, non dobbiamo nasconderci».

                      Il nuovo ds: “Modric preso perché mancava leadership, arriveranno ancora uno o due giocatori di esperienza e un centravanti di livello”

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                        Juventus-Manchester City (girone G)
                        (ore 21 su Dazn, Canale 5 e in streaming su Mediaset Infinity)
                        La Juventus è già qualificata agli ottavi di finale, così come il Manchester City, grazie alle vittorie ottenute contro Al Ain e Wydad. Però, con un pareggio – grazie al gol in più realizzato rispetto agli uomini di Pep Guardiola – passerebbe come prima del girone. I Citizens proveranno a impedire tutto questo, ma intanto nella squadra di Igor Tudor Gatti e Locatelli si candidano per un posto.

                        Inter-River Plate (girone E)
                        (ore 3 su Dazn, Italia Uno e in streaming su Mediaset Infinity)
                        Il gol di Valentin Carboni al 92’ contro gli Urawa Red Diamonds ha cambiato il destino dell’Inter al Mondiale per club. Per il passaggio del turno ai nerazzurri basta un pareggio. Può anche perdere con la contemporanea sconfitta del Monterrey. Insomma, la squadra di Cristian Chivu è messa bene rispetto all’amarezza della prima gara. Il tecnico romeno non avrà a disposizione né Frattesi né Thuram.

                        CorSera
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                        • germanomosconi
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                          Lione retrocesso in Ligue2 perchè ha 500 milioni di debiti
                          Originariamente Scritto da Marco pl
                          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          IO? Mai masturbato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          Io sono drogato..

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                            • Send PM

                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Ora il Napoli è la più forte per lo scudetto. Inter e Milan cambiano filosofia, la missione di Tudor con la Juventus

                            La scelta dei tecnici dà già le prime indicazioni su quali saranno gli obiettivi delle varie squadre. Per il titolo è lotta a 4 fra Conte, Chivu, Tudor e Allegri. E per la Champions occhio anche al Como

                            di Paolo Condò

                            Fra qualche mese più di un allenatore indosserà una maschera a metà fra l’indignato e il sarcastico, e alle domande sul mediocre andamento stagionale risponderà che l’obiettivo di partenza era al massimo la Conference, ma proprio a essere generosi. Rassegnati a questo destino, vediamo allora non tanto un’ipotetica griglia della prossima serie A, perché il giochino ha un senso a mercato concluso, quanto l’indicazione sugli obiettivi data dalla scelta dei tecnici — dimmi chi hai in panchina e ti dirò che vuoi — e all’impostazione che (anche) costoro stanno dando alle campagne acquisti. In un’estate dove la parola «progetto» è quasi totalmente bandita, Napoli, Inter, Juventus e Milan dichiarano nei fatti di puntare allo scudetto. Se poi allarghiamo l’orizzonte al posto Champions, ci sono altri sei club ambiziosi. Sei, sì: Atalanta, Roma, Fiorentina, Lazio e Bologna, più il Como. O pensate che la proprietà lariana abbia difeso Fabregas dalle mire di Roma e Inter per arrivare nono?

                            Il campionato è finito un mese fa con un’analisi largamente condivisa: bravo il Napoli a vincerlo malgrado l’Inter fosse più forte. Sulla carta l’ingaggio di Kevin De Bruyne rovescia la situazione: adesso è meglio il Napoli, perché immaginiamo il belga al suo migliore livello per 30 partite anziché 50, non un belga da 50 partite ma al 70 per cento di ciò che è stato. A Conte la responsabilità di scegliere i periodi e anche le singole partite nelle quali scatenare la sua stella — era da Cristiano Ronaldo che la serie A non provava un simile hype — con un occhio speciale alla Champions perché è il buco nero del suo palmarès. Ma la sua permanenza, un mese fa improbabile, certifica la determinazione di De Laurentiis ad allestire una rosa all’altezza dei due fronti. Quando si dice che gli allenatori indicano gli obiettivi è questo che si intende: se non è sicuro di poter competere, Conte se ne va.

                            Analogamente Allegri, che era il suo sostituto in pectore, testimonia il radicale cambio di politica del Milan dopo il flop dell’anno scorso: non è tanto Modric a rivelarlo, perché il grande vecchio in una stagione da una gara a settimana ci sta in ogni caso, quanto gli obiettivi «pronti subito» del centrocampo come Xhaka e Rabiot. Gente che non devi inserire — hanno giocato dovunque, sanno tutto — ma che crea soluzioni dal day 1. Inter e Juve intanto stanno utilizzando (bene) il Mondiale per scrutinare le forze a disposizione. Le missioni dei tecnici sono chiare: Chivu deve abbassare un’età media ormai ragguardevole senza perdere competitività, Tudor deve proseguire il processo di identificazione Juve-Yildiz, e quel che stiamo vedendo ci dice che nel suo caso il torneo avrà un senso preciso. L’esperienza americana porterà a Inter e Juve effetti collaterali non ancora quantificabili, ma intanto permette a due allenatori nuovi o quasi di guadagnare tempo.

                            Due anni fa accadde in A un fatto strano: cambiarono tecnico in estate 3 club appena, e tra i primi 10 solo il Napoli campione perché Spalletti si dimise. Se ne andò il vincitore, rimasero i piazzati (e gli sconfitti). L’anno scorso cambiò lo scenario: 13 tecnici nuovi su 20, 7 delle prime 10. I fallimenti che ne sono seguiti hanno disegnato una nuova rivoluzione: 12 panchine cambiate, 6 tra le prime 10, col ritorno di tecnici scudettati (Sarri e Pioli oltre ad Allegri) e la grande novità di Gasperini in una metropoli, mossa che accentua le curiosità su Roma e logicamente anche Atalanta, che deve difendere il suo status con Juric.

                            Infine, nella fascia in cui cercare la potenziale sorpresa europea, il Torino dà giustamente a Baroni una fiducia che Lotito non ha avuto, il Genoa confida nel salto di qualità di Vieira, il Parma sceglie col debuttante Cuesta di aderire alla filiera-Guardiola che ha prodotto Arteta, Kompany, Maresca, ovviamente Fabregas e in modo più originale Luis Enrique. La varietà tattica della serie A, di indole conservatrice, non potrà che guadagnarci.

                            CorSera

                            troppo troppo presto per dirlo.
                            Il Napoli l'hanno scorso ha over-performato, non bisognerebbe dimenticarlo questo.
                            Certo in panchina c'è Conte che da questo punto di vista potrebbe anche ripetersi

                            Per ora è arrivato KDB che se è in condizioni atletiche decenti (l'anno scorso era sempre infortunato) è un enorme valore aggiunto
                            ma bisognerà capire cosa faremo per l'attacco e gli esterni
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • KURTANGLE
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                              • Jun 2005
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                              Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                              Lione retrocesso in Ligue2 perchè ha 500 milioni di debiti

                              nei paesi più seri si parte dalla serie D
                              in Italia e Francia facciamo giochetti
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              • Sean
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                                Dalla B in giù, in specie in C dove la situazione è drammatica, pure qua da noi si prendono provvedimenti per situazioni debitorie che portarno alcuni club ad un effettivo collasso, cioè nella impossibilità di onorare i debiti...in A si cerca di fare finta di niente.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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