Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Como-Inter 0-2, successo inutile per i nerazzurri. Lo scudetto sfuma. De Vrij: «Non lo abbiamo meritato»

    Tutta l'amarezza della squadra di Inzaghi, che rivive la delusione della corsa scudetto persa col Milan nel 2022. Ora tutto sulla Champions

    Un rodaggio intenso, ma senza l’ombra di Lautaro disperato nel finale in panchina, ventuno minuti da campioni d’Italia grazie al gol di testa di De Vrij, poi al primo squillo del Napoli l’Inter fa i conti con la realtà: non era questo il posto giusto, non era questo il momento per rivincere lo scudetto. Correa segna il 2-0 in bello stile in contemporanea con Lukaku, contro il Como in 10 per l’espulsione del portiere Reina. Ma il Black Friday interista non prevede sconti. E Inzaghi fissa il vuoto dal box della tribuna, dove è confinato per squalifica: perdere contro il collega che lo ha preceduto all’Inter e non aveva creduto nella crescita del club avvenuta, fa ancora più male, inutile nasconderlo. E le parole di Conte degli ultimi giorni, quelle sui maggiori meriti di chi vince lo scudetto rispetto a chi arriva in fondo alla Champions, hanno aumentato, se possibile, la frustrazione e la stizza di Simone. Il veleno però è stato diluito e metabolizzato lungo l’intera settimana, grazie anche all’obiettivo della Champions che incombe. E che è stato il chiodo fisso fin da settembre.

    Errori propri e altrui

    Che l’ultimo jolly scudetto fosse volato via, l’Inter lo aveva già capito domenica scorsa contro la Lazio, con il rigore del 2-2 assegnato per il gomito fuori posto di Bisseck. E non a caso era rimasta in silenzio, a fare il conto degli errori che sono costati il titolo numero 21. A partire dai propri, ovviamente, perché questa è una squadra che ha sempre cercato poco gli alibi e che sa bene di non essersi mai espressa in questo torneo ai livelli mostrati in Champions. Anche per alcuni limiti strutturali evidenti in attacco, sui quali a gennaio la proprietà ha deciso di non intervenire, mettendone in conto le conseguenze. Ma c’è da fare anche il conto degli errori altrui, soprattutto quello di Fabbri che è costato la sconfitta contro la Roma, anche se nessuno può sapere se il rigore eventualmente assegnato per la lunga ed evidente trattenuta di Ndicka su Bisseck (svista ammessa dai vertici arbitrali) sarebbe stato realizzato.

    Marotta: «Vogliamo proseguire con Inzaghi»

    Dettagli pesanti, nelle volate così serrate. «Il silenzio stampa è una forma di comunicazione — la riflessione del presidente Marotta prima della gara di Como — abbiamo ritenuto di farlo perché c’era un po’ di tensione e non per mancanza di rispetto. È stato fatto per gestire un momento difficile. Per il resto abbiamo giocato 15 partite in più rispetto al Napoli ed è normale che ci siano state delle difficoltà. Il futuro di Inzaghi? Il contratto non è in scadenza, c’è ancora un anno. Ma si è creato un rapporto di grande simbiosi e da parte nostra c’è tutta la volontà di proseguire. Ci ritroveremo dopo la finale di Champions per una proposta di rinnovo».

    ​CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Sean
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      Alcune veloci considerazioni: in Italia vincono i club e le squadre a struttura e guida italiane, non ci sono santi. Anche nei recenti casi di vittorie di proprietà straniere (Inter dei cinesi, Milan Elliott) tutta la struttura dirigenziale e il nocchiero in panchina erano italiani.

      Si conferma vincente la miglior difesa: il Napoli ha segnato pochissimo per una squadra campione (59 soli goal, record negativo per gli scudetti a 20 squadre e 20 goal in meno di Inter e Atalanta seconde e terze) ma ha incassato meno goal di tutte (27).

      Vincono gli allenatori pragmatici, in quanto sono quelli che meglio e più velocemente si adattano alle necessità contingenti e trovano vie più dirette per la vittoria. I "giochisti" difatti difficilmente vincono subito e scontano la necessità di avere giocatori adatti per le loro idee di calcio, il che non è sempre fattibile. Sono più a rischio di fallimento rispetto a chi fa poche cose ma fatte bene. L'idea o l'ossessione o la presunzione di "costringere" i giocatori ad adattarsi a dei dogmi, e non piegare gli schemi alla natura tecnica che hai a disposizione, porta spesso fuori strada, aggiunge difficoltà alla difficoltà già insita nel vincere.

      Venendo ad Inzaghi, Marotta butta lì l'idea del rinnovo...forse più per dovere di firma che per convinzione...e lo stesso Inzaghi sente di poter andare avanti o considera esaurito questo suo ciclo all'Inter?

      Su 4 campionati ne ha persi 3...ne ha persi, perchè ha sempre guidato la squadra favorita, per cui quello è il verbo giusto. Se col Milan poteva essere un caso, un incidente di percorso, stavolta, con un Napoli i limiti del quale tutti abbiamo visto, stavolta ci sono delle responsabilità chiare.

      Purtroppo quando sei favorito se vinci ti dicono bravo "ma guidavi la squadra più forte"...mentre se perdi guai a chi tocca, il calcio gira così...ma ci fa anche capire che non è scontato vincere, nemmeno quando hai la squadra più forte, devi comunque e sempre lavorare e soffrire, perchè le cose diventano "facili" solo dopo che hai vinto...e Inzaghi non è riuscito ad onorare l'obbligo, e questo è un macigno che forse non rimarrà senza effetti, perchè alla fine a che si guarda se non a quanto porti o non porti a casa? E' una sconfitta pesante, in quanto eri destinato a portare a casa la vittoria avendo a disposizione 38 partite dove imporre la superiorità tecnica, organizzativa, qualitativa.

      L'occasione per il riscatto è tra pochi giorni, nella finale di champions, una partita secca dove in quel tempo contato puoi ritrovare tutto o tutto perdere: per intanto serve un bel lavoro psicologico sul gruppo, la delusione per questo finale di campionato c'è (nei giocatori, nell'allenatore, nella società) e va anestetizzata.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Irrlicht
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        • Aug 2021
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        Chissà se è già pronta la statuina di Pedro per il presepe
        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

        "Un acceso silenzio
        brucerà la campagna
        come i falò la sera."

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        • SimoneBW
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          Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
          Chissà se è già pronta la statuina di Pedro per il presepe
          Mammamia, che cazz0 abbiamo combinato. La partita della vita per entrare in conference e fare vincere i ciucci.

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