Attenzione: Calcio Inside! Parte III

[germanomosconi]

Vlaovich è un bidone

[Mario12]

Vlaovich è un bidone

l’hanno seriamente pagato quasi 100 milioni sta pippa ?

[marcu9]

Gran goal.

[germanomosconi]

l’hanno seriamente pagato quasi 100 milioni sta pippa ?

Io ero uno di quelli convinti che li valesse fino all'ultimo centesimo....
Madonna che abbaglio

[Mario12]

ecco che il triplete dell’Inda inizia a prendere forma …

[germanomosconi]

ecco che il triplete dell’Inda inizia a prendere forma …

Si, su per il ku..

[marcu9]

Roby aveva fatto qualche pronostico per stasera?

[germanomosconi]

Roby aveva fatto qualche pronostico per stasera?

Ahahah

[Steel77]

Opsss

[Virulogo.88]

il milan ha sculato dai

[Mario12]

Roby aveva fatto qualche pronostico per stasera?

l’altro giorno , è una cazz0 di sentenza , pazzesco.

[Mario12]

il milan ha sculato dai

ottimo triplete

[Sean]

Milan-Inter 3-0: Jovic (doppietta) e Reijnders mandano all’aria il Triplete nerazzurro

Derby senza storia nonostante il buon avvio della squadra di Inzaghi. Grande protagonista l’attaccante serbo, un pupillo di Conceiçao

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2025/04/23/news/coppa_italia_milan_inter_gol-424145328/

Inzaghi: «La sconfitta fa male, la stanchezza non sia un alibi». Conceicao: «Noi squadra di qualità. Il mio futuro? Non conta»

Le reazioni nel post partita. Jovicv il bomber a sorpresa: «Era troppo importante per noi, ora testa alla finale»

Quando le partite del pomeriggio restituiscono al Milan una distanza di otto lunghezze dalla zona coppe e i nerazzurri in un primo tempo di grande intensità macinano gioco e occasioni culminate nella traversa di Dimarco, il Milan rialza la testa e rovina i sogni di triplete ai cugini.
In piedi sul cornicione, osservando il baratro di una stagione per cui la Supercoppa araba non sarebbe bastata a evitare la definizione di disastrosa, il Milan di Conceicao trova un guizzo d’orgoglio. A un anno e un giorno dall’umiliante notte della seconda stella interista, i rossoneri schierati con un equilibrato 3-4-3 vivono una notte di gloria grazie ai protagonisti che non ti aspetti.

Il Milan inizia a pregustare la finale di Roma quando i due ragazzi provenienti da Madrid, sulla prima occasione creata dal Diavolo, confezionano la rete che gela San Siro colorato di nerazzurro. Cross di Jimenez (l’esterno in prestito dalle merengues che vantano un diritto di riacquisto in estate per 9 milioni) e testa di Jovic, il serbo che nel 2019 fu pagato 60 milioni dai madrileni senza però mai incidere. Non solo.

L’attaccante schierato a sorpresa, dopo aver vinto il ballottaggio con Abraham, alla quarta gara da titolare dell’anno si concede il lusso di raddoppiare una manciata di minuti dopo l’intervallo. «Era una partita veramente importante per noi. Non stiamo facendo bene in campionato, lo sappiamo. Nel derby dovevamo mostrare le nostre qualità e ci siamo riusciti. Ora andiamo a Roma a giocarci la finale» dice il centravanti che spera nel rinnovo di un altro anno. «Se giochiamo così possiamo vincere la coppa. Sarebbe il modo più semplice per andare in Europa» dichiara sorridente Reijnders. Conceicao festeggia: «Abbiamo disputato un secondo tempo di grande livello, di qualità. Abbiamo avuto umiltà e voglia di vincere a ogni partita. Il mio futuro? Conta andare a Roma a giocare la finale ma mica abbiamo ancora vinto. Ora non è tutto bello, come prima non era tutto brutto».

Per contro l’Inter dopo la sconfitta di Bologna e la polemica infuocata sulla collocazione oraria della partita con la Roma vede svanire il sogno del triplete. «C’è rammarico per il primo tempo, non siamo stati bravi a sfruttare le occasioni che abbiamo creato. Loro alla prima chance hanno segnato, noi avremmo dovuto essere più attenti» sbuffa Simone Inzaghi. «Non siamo abituati alle sconfitte: ora ne abbiamo inanellate due consecutive. Fa male. Bisogna rendere merito al Milan che ci ha messo in difficoltà nell’arco delle cinque partite della stagione». La squadra sembra in riserva. «La stanchezza c’è, ma dobbiamo essere più forti dei calendari e delle partite. Non deve essere un alibi, dobbiamo mettere più attenzione nelle due aree. Nei momenti fatali siamo mancati. Si lavora e si cerca di recuperare. Certamente la sconfitta fa male ma dovevamo fare di più. Siamo all’ultimo mese, dobbiamo andare avanti con fiducia. Abbiamo fatto cose buone e meno buone, ora dobbiamo pensare alla sfida di domenica con la Roma».

«Per fare il triplete dovremmo vincere il mondiale per club, allora» esclama un tifoso ottimista scendendo le scale di San Siro. Chissà se ci crede davvero.

CorSera

[Sean]

Con Castellanos e Dia è un’altra Lazio: la squadra di Baroni vince 2-0 col Genoa e aggancia la Juve

A segno i due attaccanti titolari: con loro in campo raddoppia la media punti del club di Lotito, ora appaiato al quinto posto ai bianconeri di Tudor

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2025/04/23/news/genoa_lazio_gol-424145187/?ref=RHLF-BG-P5-S3-T1-SPORT-IN-PRIMO-PIANO

Cagliari-Fiorentina 1-2: Gosens e Beltran ribaltano i sardi

Segna Piccoli su errore di De Gea, poi però i viola salgono in cattedra e mostrano di credere ancora all’Europa

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2025/04/23/news/cagliari_fiorentina_gol-424145013/

[Sean]

Perché l'Inter soffre tanto il Milan: Inzaghi non sa mai cosa aspettarsi. Ora è vietato sbagliare

Conceicao si è guadagnato la possibilità di portare a casa due trofei, l'Inter non perdeva due partite di fila da due anni. Il contagio va interrotto con la Roma

di Paolo Condò

Il fatto che il Milan sia andato in vantaggio per la quarta volta nei cinque derby stagionali finisce di dimostrare che l’Inter soffre l’imprevedibilità rossonera. È un limite, e non è piccolo. Capace di variare il proprio approccio alle gare, generalmente offensivo in campionato e difensivo in Champions, Inzaghi non riesce a maneggiare il Milan perché non sa mai cosa aspettarsi: Fonseca l’aveva sorpreso con i quattro attaccanti, Conceicao l’aveva rimontato a Riad giocandosi Leao solo nella ripresa, ieri la puntata su Jovic - siamo onesti - l’aveva vista solo il tecnico portoghese, e quindi bravo lui.

Dopo aver mangiato tanto fiele stavolta sì, è stato bravo lui. Conceicao si guadagna così la chance di portare a casa i due trofei - occhio però, la finale contro il Bologna non sarà per niente semplice - che salverebbero il suo curriculum su Wikipedia: cinque mesi al Milan con due coppe aggiunte in bacheca, cosa pretendevate di più? Molto nelle due competizioni importanti, ma al netto delle deficienze societarie spesso commentate è il caso di inchiodare i giocatori alle loro responsabilità, a questo essere soltanto di rado una somma di individualità capace di generare un valore di squadra. Ieri sera è successo e il k.o ha concluso il rovesciamento dell’inerzia nei derby, dopo le sei vittorie consecutive dell’Inter ecco la serie di cinque - tre vittorie e due pareggi - favorevoli al Milan, a prescindere dal segno. C’è una differenza mentale profonda fra le due strisce, quella dell’Inter confermava una stagione dominante, questa del Milan lenisce un anno di delusioni. Lo riavvicina all’Europa League, almeno. I risultati pomeridiani del campionato avevano scavato un fossato che il derby serale ha reso meno influente (ma sempre pesante).

L’Inter ha subito in quattro giorni due colpi che la fanno vacillare: campionato riaperto e coppa Italia perduta. Al di là dell’ovvio fastidio di aver dato strada al Milan, la questione del Triplete sfumato lascia il tempo che trova: la mancanza della coppa non toglierebbe un grammo alla gioia per la conquista di Champions e scudetto. Ma arriverà? Il problema dell’Inter, amplificato dalla rotondità della scoppola di ieri, è la scansione infernale degli impegni che le restano, e la loro connessione: se è vero che vincere aiuta a vincere, il contagio di due sconfitte consecutive - non accadeva da due anni - va interrotto subito, entro domenica, quando anche un pareggio contro la Roma, con il Napoli che gioca dopo, diventerebbe un rischio inaudito. Il Barcellona in questo momento sembra lontanissimo, l’augurio è che il rientro di Dumfries e Thuram lo sia meno, perché la grande stagione dell’Inter lo è stata per pochi, i titolari più un paio di alternative. E Inzaghi ha un bisogno immediato di gente forte e fresca.

CorSera