Originariamente Scritto da robybaggio10
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Atalanta irriconoscibile questa sera, forse ha pesato il fatto che fossero favoriti e di brutto ancheOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Stasera la juve ha meritato, senza alcun dubbio. Hanno tutti fatto una partita vigorosa, con Vlhaovic, Rabiot e Bremer su tutti.
Partita difensiva, ma non passiva, e allora anche questo è un giocare a calcio di cui nn ci si deve vergognare. Si è vista quella voglia di arrivare all'obiettivo e di aiutarsi reciprocamente che spesso son mancate nel girone di ritorno e che magari avrebbero permesso di arrivare dietro l'inter. L'atalanta a parte il palo nn ha creato occasioni e il merito è della juve. Sono contento per Allegri, nn meritava di andarsene trattato come un cretino.
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioAtalanta irriconoscibile questa sera, forse ha pesato il fatto che fossero favoriti e di brutto anche
Anche la Juve però aveva un grosso peso addosso, cioè cercare di fare bene per dare un senso alla stagione al di là della qualificazione in champions...e io credo poi che Allegri ci tenesse a vincere questa partita e davvero stasera ha preparato tutto bene e i giocatori hanno ben eseguito il canovaccio....ma di noi
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I cavalli si giudicano all'ultimo metro e alla fine il tanto spernacchiato allegri arriva come sempre a dama.
Il guro del calcio italiano invece, quando c'è da tirare fuori la ciccia non arriva mai. Spero adesso che anche il leverkusen li seppellisca.
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Originariamente Scritto da marco83 Visualizza MessaggioI cavalli si giudicano all'ultimo metro e alla fine il tanto spernacchiato allegri arriva come sempre a dama.
Il guro del calcio italiano invece, quando c'è da tirare fuori la ciccia non arriva mai. Spero adesso che anche il leverkusen li seppellisca.Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da marco83 Visualizza MessaggioI cavalli si giudicano all'ultimo metro e alla fine il tanto spernacchiato allegri arriva come sempre a dama.
Il guro del calcio italiano invece, quando c'è da tirare fuori la ciccia non arriva mai. Spero adesso che anche il leverkusen li seppellisca.1 Photo
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La Juventus ha vinto la Coppa Italia . AI bianconeri allenati da Max Allegri la finale, decisivo il gol segnato da Dusan Vlahovic nel corso del primo tempo, dopo appena 4' di gioco. Prestazione maiuscola da parte dell'attaccante serbo, protagonista fin quando è rimasto in campo, anche per u...
Un Mourinho infuriato, ora gli daranno le solite 3-4 giornate.sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Allegri attacca Giuntoli dopo la Coppa Italia vinta: «Felice di lasciare una squadra vincente»
L'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri a fine partita allontana il ds Giuntoli e festeggia con la squadra. «Ma non è vero, rispetto la società e gli uomini. Una società ha il diritto di cambiare, contava vincere e lo abbiamo fatto»
Furente e vincente, Massimiliano Allegri se ne va così: con la Coppa Italia nella bacheca di una stagione altrimenti deprimente, e la giacca e la cravatta lanciati sul prato, urlando di tutto a Maresca e al quarto uomo, in uno dei suoi ormai celebri strip-tease. Per questo (giustamente) espulso, mentre stava esagerando, sbottonandosi la camicia, come fanno i bulli, e gridando verso la tribuna, chiedendo del designatore arbitrale: «Dov’è Rocchi? Dov’è?».
A scatenare l’inferno, un po’ hollywoodiano, pure per perdere tempo, come nel basket facevano Dan Peterson e Valerio Bianchini, erano stati il maxirecupero e una mischia in area. Arrabbiato è parso anche più tardi, durante i festeggiamenti, quando con un gesto è sembrato allontanare il capo dell’area tecnica, Cristiano Giuntoli: «Ma no, assolutamente — ribatte l’allenatore alla fine — rispetto molto la società, e gli uomini».
Il Dio desnudo se n’era andato osannato dalla curva (e portato in trionfo dai giocatori), dopo aver schiantato una Dea che pareva spinta dal fato. «Magari non sarò più qui, mi danno fuori, e una società ha il diritto di cambiare tecnico e giocatori, ma lascio una squadra vincente».
Che è poi la missione imposta dal motto della ditta: «La Juve significa vincere e stavolta ce l’abbiamo fatta». Nell’ora più buia, Allegri riscopre così l’arte di vincere che, come l’amalgama di Angelo Massimino, non si compra: così, all’ultimo tentativo dell’ultima stagione bianconera, arraffa l’unico trofeo, evitando di diventare il meme di se stesso. «Se uno non vince mai, ci sarà un motivo», sbottò, cinque anni fa, quando fu messo alla porta da Andrea Agnelli. Lanciando l’anatema a chi sarebbe venuto dopo di lui. Eppure, fino a ieri, sulla sua Juve Parte seconda aleggiava la maledizione del «ziru tituli» per tre anni filati, in un remake che è stato l’esatto opposto del suo primo film alla Juve: un blockbuster irripetibile, da cinque scudetti filati e due finali di Champions, oltre coppe assortite.
La stagione pareva un romanzo di Kafka, piena di labirinti senza uscita, come l’agrimensore che non arriva mai al «Castello», o il signor K. che non scoprirà mai di quale reato è accusato nel «Processo». Pure in questo caso però, la sentenza è pronta da tempo, qualsiasi fosse stato l’epilogo della stagione, compresa la serata di gala dell’Olimpico. Coppa o non Coppa. Vincere un trofeo, per Allegri, non era solo una faccenda aziendale — e fieramente aziendalista lui s’è sempre definito — ma era diventata una questione d’onore.
Tutto era andato perso per strada: i risultati, la squadra, il gioco manco a parlarne, si erano dissolti, in un ritorno faticosamente arrivato alla qualificazione alla prossima Champions. «Che era poi l’obiettivo», concetto da ripetere, e ripetuto, «fino alla noia». Giusto per presentarsi alla Continassa con l’ordine di servizio rispettato, e il bilancio onorato: tra il fatturato della qualificazioni europea e i ricavi del mondiale per club. Non è poco, non è tutto: semplicemente, è. Salvare il matrimonio, tra Madama e Allegri è dura: pensiero più che strisciante da diversi mesi, visti i rapporti incrinati, dopo che la stagione precedente, Max aveva fatto l’allenatore e il dirigente, mentre la società andava in frantumi. Si lasceranno così, per umano logoramento: a trasformare il futuro in una nuova saga ci proverà Thiago Merlino.
CorSera
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Allegri e l'addio alla Juventus: l'uomo senza giacca ma con tanti trofei
Ha vinto la Coppa Italia al termine di una stagione complicata con critiche che sono andate anche oltre il dovuto: uomo solo e senza protezione
Via quella giacca, Max Allegri ne ha di roba addosso, perché è pieno zeppo di trofei, ne ha conquistati quattordici (meglio scriverlo anche in numero, come gli assegni: 14) e la sua quinta (5) Coppa Italia. Li tenga, se ci riesce, in braccio, con quell’altra mano stringa con forza quelle mani sicuramente floscie e moscie che non lo hanno protetto, come avrebbero dovuto, considerata la sua carriera (solo questa basterebbe come garanzia), in tutti questi mesi in cui è stato messo in discussione come se fosse un dilettante allo sbaraglio. «E la sua Juve gioca male...». Vero. «E la sua Juve non ha coraggio...». A volte è vero. «Perché il cattivo rapporto con Chiesa?».
Domanda lecita anche questa. Nessuno è intoccabile, soprattutto gli allenatori che guadagnano troppo, anche perché c’è chi li paga (troppo). Giusto criticarli, ma ci si fermi qui, invece con Allegri si è andati oltre, accusando e criticando solo lui, salvando e tutelando un complesso tecnico spesso stonato, perché senza grande talento, una squadra di gran lunga inferiore all’Inter campione d’Italia in largo anticipo. Il fuoco amico come sempre è quello più pericoloso, perché sottile, sorprendente, a volte non occorre nemmeno sparare, è sufficiente non costruire le giuste difese lasciando scoperto e solo chi se la gioca fino in fondo con mestiere, conoscendolo in ogni aspetto.
Anche così si vince la Coppa Italia, con una certa autorevolezza, domando l’Atalanta, spenta e per nulla divertente nel suo atto finale, speriamo che si risvegli in tempo per l’Europa League contro il Bayer Leverkusen. Non solo, Allegri stenta, suda, non cerca lo show, ma va in Champions League. Ora può anche dire o subire l’addio. Anche se il saluto più intenso e bello è stato l’abbraccio con Gasperini, un altro maestro quanto a tecnica: che bella lezione quei due.
CorSera...ma di noi
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggiohttp://www.laroma24.it/news/coppa-it...-ai-bianconeri
Un Mourinho infuriato, ora gli daranno le solite 3-4 giornate.
vediamo la sanzione disciplinare, adessoSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Tre anni straordinariamente difficili, eppure entro i quali Allegri è riuscito a mantenere sempre la Juve tra le qualificate in champions (non è scontato, si vedano Milan e Napoli dopo l'anno dello scudetto ad esempio) dunque portando i soldi alla società, e quest'anno (pur non avendo fatto mercato) qualificazione in champions e una coppa Italia, contro una avversaria che tutti davano per favoritissima e tu come mezzo morto.
Per contro Allegri, nonostante secondo il suo punto di vista abbia rispettato ogni anno l'asticella posta dalla società, si è sentito lasciato solo dai (nuovi) dirigenti, per questo il plateale gesto verso Giuntoli a chiedergli di non avvicinarsi a festeggiare con lui e la squadra: tre anni di gigantesche pressioni esplose in una sera, un concentrato di stress ormai impossibile da trattenere.
Una società ha tutto il diritto di scegliersi gli allenatori, in specie se i dirigenti sono nuovi e vogliono costruirsi il loro gruppo di lavoro senza ereditarne uno dalla vecchia gestione: Giuntoli è andato dritto su Motta già a gennaio...ed è questo aver come abbandonato Allegri (mentre la stagione era in pieno svolgimento) che ha ferito l'allenatore.
Per altri risvolti non può essere certo una coppa Italia a far dimenticare la media punti da retrocessione nel girone di ritorno e le sole 4 vittorie su 17 partite...ma il discorso vero è che il rapporto reciproco è ormai logoro, Allegri si è esaurito per il troppo carico che gli è stato messo sulle spalle e perchè sì, lo hanno lasciato anche da solo...e perchè Giuntoli sta costruendosi la "sua" Juve, come è giusto che sia.
Adesso i fari però si accenderanno tutti su Giuntoli e su Motta, che ricevono una eredità molto pesante perchè Allegri ha rappresentato 10 anni di Juventus e sarà pure un dinosauro ma uno che i risultati te li porta a casa e in cassa, pure quando si passano dei periodi tra i più deprimenti della storia juventina.
Motta è giovane, il salto dal Bologna alla Juve è molto grande. Ha vinto tanto da giocatore, ora deve dimostrare di saperlo fare da allenatore - e Giuntoli di saper costruire una società forte, una squadra forte, un progetto forte e vincente, perchè le luci dei riflettori non si trasformino nella brace della graticola ed i candidati a cigni in polli spennati e arrosto. In bocca al lupo, ne avranno bisogno.Last edited by Sean; 16-05-2024, 11:02:01....ma di noi
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Ora la situazione beffa per il sesto posto in CL, sarebbe che l'Atalanta vincesse in EL ed al contempo arrivasse 4 in campionato...
Ieri sera, al di là della buona partita bianconera, ho visto un bel calo di benza bergamasco.
Vediamo, perché Gasp disse che tra le 2 puntavano l'Europa.
Di certo, non sarà per nulla semplice
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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