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Quoto. Il ritrattare tutto, pure le scuse, è stato controproducente...tanto più che esistono le immagini dei due che parlottano e poi si abbracciano.
eh sicuro che gli ha detto quella roba del neg** magari preso dal panico perchè di questi tempi ti massacrano per una cosa del genere vuole ritrattare tutto ma sta facendo peggio.
la cosa assurda è che per JJ era già tutto finito con le scuse in campo, ha capito che non Acerbi non è di certo razzista ma che si era lasciato andare in campo.
purtroppo per lui però nel 2024 una frase del genere non passa inosservata
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Juventus, la crisi. I giocatori: «Non siamo contro Allegri» (che resta a rischio)
Nervi a fior di pelle e pochi risultati: la società pretende di più dagli stessi calciatori , a partire da Chiesa, e ribadisce fiducia ad Allegri ma per l’anno prossimo si parla di Thiago Motta
Non è più solo una questione di programmazione (della prossima stagione), ma anche di qualificazione (alla Champions): e per la Juve, fallire la seconda significherebbe sabotare pure la prima. Compresi i piani finanziari — di questi tempi, l’unico copione vitale — che puntano a un ritorno della produzione di cashflow positivo e di utili nel bilancio 2026/27. Solo che adesso, oltre che sul libro mastro, i conti non tornano neppure sul prato, con sette punti nelle ultime otto partite. Con nervi da intossicazione di caffeina, tra l’espulsione di Vlahovic e la reazione di Massimiliano Allegri, ai microfoni di Sky. Alla società bianconera non resta che fare come le barche in mezzo alla tempesta: boccaporti chiusi e fiducia nel capitano. Ovvero in Allegri, «andiamo avanti, tutti uniti», come filtra dalla Continassa.
Tutto il resto si vedrà, ma ora l’obiettivo fondamentale è arrivare nel porto della qualificazione alla futura Champions. «La squadra non è contro l’allenatore — ha confidato un giocatore agli amici — anzi, dopo il ritiro eravamo tutti convinti che avremmo fatto una buona partita». E non il primo tempo abbastanza orribile visto con il Genoa, seguito da una ripresa se non altro un pelo più rabbiosa (e con due pali). Dal vertice del club al direttore tecnico Cristiano Giuntoli, si cercano di separare i fatti, dall’aria che tira tutto intorno, dal web a un Allianz Stadium squassato dai fischi. Anzi, spaccato, tra la Curva sud — che intonava cori per l’allenatore — e il resto dello stadio, che faceva piovere la grandinata di fischi, resa meno fragorosa solo dalla musica sparata a tutto volume. Morale: più che al risultato — ovviamente deludente — si guarda alle «prestazioni», che con Atalanta e Napoli, per dire, erano state pure meglio di altre partite sgraffignate alla riffa degli episodi.
Dopodiché, la sceneggiatura rimane preoccupante: una vittoria nelle ultime otto partite, gesti di stizza assortiti, pure tra giocatori e tecnico, nervi a fior di pelle. Clima che il mini ritiro pare non aver placato, anzi, «ad alcuni non è andato giù». Scontate le responsabilità dell’allenatore, la società si aspetta di più dai giocatori, con spirito kennedyano: non chiedetevi cosa può fare la Juve per voi, ma voi per la Juve. Nel frattempo, il campo offre temi che sono ormai diventati dibattiti, quasi «politici». A partire dal tridente, che Allegri ha raramente allestito, per un’unica semplice ragione: non ritiene di avere i calciatori, e soprattutto la condizione fisica, per farlo.
Partendo dallo Chiesa sbuffante di domenica, che dopo venti minuti aveva già fatto venire strane idee alla panchina: con l’inizio del riscaldamento di Yildiz. Ben risaputo però che, per Federico, (la) Chiesa andrebbe messa di fianco alla linea laterale e meno al centro del villaggio, vicina al centravanti. Come invece chiede il tecnico, sbracciandosi, durante le sfide.
Va da sé, il destino di Allegri rimane sul menù del giorno dei social e pure sui tabelloni dei bookmaker: alla Snai, per dire, la quota per l’addio dell’allenatore a fine stagione è precipitata da 10 a 3,50, mentre l’esonero diretto è dato a 7,50, da Sisal. E all’orizzonte, non solo della classifica, c’è sempre Thiago Motta.
CorSera
Penso che la crisi della Allegri/Juve venga da più lontano, già quando vinceva le partite 1-0, o con lo scarto di un gol, con reti di gente improbabile: ecco tutto questo è deflagrato in queste “ultime” gare.
Allegri ha poco da rintuzzare, la Juve quest’anno aveva l’occasione di preparare una sola partita a settimana per gran parte del campionato, e il non gioco espresso è colpa sua.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
La questione adesso è concentrarsi sul presente, perchè si ha come la sensazione di un potenziale crollo verticale, se non si ricominceranno a fare i 3 punti. Mancano troppe giornate ancora, la marcia delle ultime partite è da zona retrocessione, si richia di uscire dal quarto posto se non si inverte la tendenza, cosa che non sei riuscito a fare nemmeno coi turni casalinghi "facili"...e questo appunto rende concreto lo spettro dell'andare giù senza rete.
...ma di noi
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Joe Barone è morto: addio al d.g. della Fiorentina. Il club: "Non sarai mai dimenticato"
Joe Barone è morto. Il direttore generale della Fiorentina è scomparso oggi, 19 marzo - il giorno di San Giuseppe - 24 ore prima di compiere 58 anni. Era ricoverato al San Raffaele di Milano da domenica pomeriggio, dopo l’infarto avuto in albergo prima della sfida tra la sua Viola e l’Atalanta, a Bergamo. Questa la nota ufficiale della società: “Con un dolore profondo e immensa tristezza, la Fiorentina oggi perde un suo punto di riferimento, una figura che ha segnato la storia recente del Club e che non sarà mai dimenticata. Il Direttore Generale Giuseppe Barone, dopo il malore occorso domenica, è venuto a mancare oggi presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Rocco Commisso e la sua famiglia, Daniele Pradè, Nicolas Burdisso, Alessandro Ferrari, Vincenzo Italiano, Cristiano Biraghi e tutta la Fiorentina sono distrutti per la terribile perdita di un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per questi colori, di un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili. Tutto il mondo viola si stringe in un abbraccio commosso alla moglie Camilla, ai suoi figli e a tutta la famiglia Barone in questo momento di enorme sconforto”.
I funerali del manager italo-americano si terranno a Pozzallo, in Sicilia. Il braccio destro del patron Commisso era stato colto da un malore domenica prima della partita con l'Atalanta, poi rinviata. Era ricoverato al San Raffaele di Milano
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Inter, Acerbi a colloquio con Marotta nega di avere rivolto insulti razzisti a Juan Jesus
In un incontro alla Pinetina, con l’amministratore delegato e l’avvocato del club, il difensore ha sostenuto di non avere chiamato “negro” il difensore brasiliano
Non c’era nessun intento razzista nelle frasi dette in campo a Juan Jesus. E la parola insriminata, “negro”, non è stata pronunciata. È questa la linea che Francesco Acerbi ha sostenuto nell’incontro con l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta e con l’avvocato del club nerazzurro, Angelo Capellini.
In un incontro alla Pinetina, con l’amministratore delegato e l’avvocato del club, il difensore ha sostenuto di non avere chiamato “negro” il difensore brasili…
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[Il giudice valuterà tutto come da prassi, anche i comportamenti del giocatore precedenti e successivi al fatto. Si chiederà anche perché Juan Jesus avrebbe mai dovuto riferire un fatto non vero. E ricordiamoci che l’onere probatorio è invertito, è Acerbi a dover dimostrare la propria estraneità ai fatti". ]
(Gazzetta)
Per quale motivo?
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
[Il giudice valuterà tutto come da prassi, anche i comportamenti del giocatore precedenti e successivi al fatto. Si chiederà anche perché Juan Jesus avrebbe mai dovuto riferire un fatto non vero. E ricordiamoci che l’onere probatorio è invertito, è Acerbi a dover dimostrare la propria estraneità ai fatti". ]
(Gazzetta)
Per quale motivo?
Credo perchè nella giustizia sportiva vale il principio che sei colpevole fino a prova contraria.
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Sì il caso riguarda la parola di uno contro quella di un altro, per cui non si capisce perchè l'accusa dovrebbe partire in vantaggio.
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Pare che Acerbi abbia affermato alla dirigenza interista di aver detto "Ti faccio nero".
Credo fossero più credibili le battute scritte qui sul cocktail Negr0ni e Paolo Negr0..
Comunque tutto questo mi riporta indietro di una ventina d'anni, al 2003, quando in Champions c'era la partita Newcastle - Inter e Vieri fu accusato da LuaLua di essere stato chiamato "black", con Bobo che si difese affermando di aver detto "back"
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