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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Sarebbe da cacciare quasi tutti ma come fai? Vlahovic no comment...Chiesa doppio no comment, quest'anno zero assoluto.

    Allegri a giugno via.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Se Allegri sbotta così in conferenza temo sia un'ulteriore conferma sia alla frutta. Ho letto una trascrizione di domande e risposte e non c'era niente di strano nelle legittime domande del giornalista

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        Ma che gli ha chiesto per farlo innervosire?
        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          E' chiaro che è già arrivato nervoso in conferenza...Secondo me si è rotto qualcosa tra la squadra e l'allenatore e si è rotto con l'Empoli.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              La Roma batte 1-0 il Sassuolo, si conferma al quinto posto con affaccio sul quarto.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                E' chiaro che è già arrivato nervoso in conferenza...Secondo me si è rotto qualcosa tra la squadra e l'allenatore e si è rotto con l'Empoli.
                Rimane il fatto che la colpa non è solo di Allegri
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                  eccolo...









                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    un giorno
                    potremo dire di aver visto giocare
                    Theo Hernandez...

                    Il Milan batte 3-1 il Verona e approfitta dello 0-0 della Juve col Genoa per volare a +3 sul terzo posto dei bianconeri. Decidono i gol di Theo Hernandez, Pu...









                    "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                    Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                    vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                    (L. Pirandello)

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                      Inter-Napoli 1-1: Juan Jesus risponde a Darmian, al Meazza tocca ai goleador per caso

                      ​Segnano due difensori, ma a sorridere sono più che altro gli azzurri, ancora aggrappati alle speranze europee. La squadra di Inzaghi, comunque sempre saldamente capolista, è sembrata risentire delle fatiche di Champions

                      Segnano due difensori, ma a sorridere sono più che altro gli azzurri, ancora aggrappati alle speranze europee. La squadra di Inzaghi, comunque sempre saldament…
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Cosa è successo in Napoli-Inter 1-1 (gol di Darmian e Juan Jesus)? Poco, perché l’Inter lo scudetto lo ha già vinto ed è sotto botta dopo l’eliminazione dalla Champions League e il Napoli è solo preoccupato di frenare la discesa e al massimo cercare di agguantare il quinto posto. Il fattaccio della partita è Juan Jesus che denuncia all’arbitro Acerbi per avergli detto “Sei un negro”. Al di là dell’insulto razzista, assolutamente condannabile, l’aggravante è che l’episodio accade proprio nel giorno che Lega di Serie A e Presidenza della Repubblica hanno dedicato alla lotta antirazzismo con scritte sulle maglie, dichiarazioni alla tv, e un adesivo “Keep Racism Out”. Insomma la classica manifestazione che è solo una formalità, un paravento per lasciare pulite le coscienze. Le cose adesso sono due: o la Procura Federale convoca e fa squalificare subito Acerbi, oppure il prossimo adesivo “Keep Racism Out” dovranno attaccarselo in fronte.

                        INTER-NAPOLI E IL PARADOSSO DEL RAZZISMO

                        Ti raccomando l’adesivo che tutti portano attaccati alla maglia, alla giacca o alla tuta: “Keep Racism Out”. Una spolverata di razzismo non manca mai. Così, gratuita, anche in una partita banale. Ma soprattutto in un giorno dedicato da Lega di Serie A e addirittura la Presidenza del Consiglio all’antirazzismo.

                        Questa la cornice, ma per quale foto? Mentre guardavo Inter-Napoli mi chiedevo che scopo avesse, quale fosse il senso. L’Inter lo scudetto lo ha già vinto e il Napoli lo scudetto lo ha già buttato via. Per cui alla fine di senso ce ne dà giusto una spolverata un risultato piatto, che non dice nulla e che ci lascia con le stesse idee di prima.

                        L’INTER SOTTO BOTTA CHAMPIONS

                        Del tutto normale che l’Inter accusasse la botta dell’eliminazione dalla Champions League, la delusione si percepisce ancora sui volti dei giocatori e di Simone Inzaghi sotto la curva, il senso di occasione sprecata lascerà comunque un segno su una stagione che avrebbe potuto essere ancor più bella e significativa.

                        Il Napoli almeno ha frenato quel suo precipitare iniziale e ora può pur sempre coltivare la speranza di rientrare in Champions League, soprattutto se ci sarà la tanto agognata quinta squadra. Ma finisce qui, non ha senso mettersi a fare le pulci a Lautaro e Thuram o Raspadori e Kvaratskhelia. L’Inter va in vantaggio con Darmian, il Napoli pareggia con Juan Jesus e la partita finisce qui. Meglio non farsi male.

                        RAZZISMO, ACERBI DENUNCIATO ALL’ARBITRO DA JUAN JESUS

                        Il senso ce lo dà l’episodio di Juan Jesus che va dall’arbitro La Penna e denuncia: “Non mi sta bene, mi ha detto “Sei un negro” e questo non mi sta bene. Qui abbiamo una scritta”. Al di là dell’insulto da condannare senza se e senza ma e come sempre, il problema stavolta è che l’episodio accade in una giornata dedicata all’anti-razzismo.

                        I giocatori portano delle scritte sulla maglia, davanti alla tv tutti pronunciano la stessa frase “Teniamo fuori il razzismo dal calcio e dalla nostra vita”, tutti esibiscono l’adesivo “Keep Racism Out”. E questo ci fa capire come certe manifestazioni siano poi semplicemente una formalità, un lavarsi la coscienza, un paravento per dire che contro il razzismo c’è l’impegno di tutti. Poi alla minimo litigio di campo arrivi a dire a un altro giocatore, che tra l’altro è stato pure tuo compagno di squadra, “sei un negro”.

                        E’ come andare a bestemmiare in chiesa, ci vuole particolare perversione e spregiudicatezza.

                        ACERBI MERITA LA SQUALIFICA, O “KEEP RACISM OUT” A CHE SERVE?

                        Nonostante Juan Jesus abbia dichiarato che l’episodio è chiuso e che Acerbi gli abbia chiesto scusa, ma questa può essere al limite soltanto un’attenuante della doverosa squalifica, “per essere andato oltre con le parole”, credo ce ne sia abbastanza per andare a bussare alla porta dell’interista e lasciarlo fuori per un numero congruo di giornate. Altrimenti la prossima volta l’adesivo “Keep Racism Out” sarà meglio che se lo risparmino. O se proprio vogliono se lo attachino loro in fronte.

                        Inter-Napoli 1-1, Juan Jesus denuncia Acerbi all'arbitro per avergli detto "sei un negro". Nel giorno dedicato dalla Lega di A alla lotta contro il razzismo

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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Il Milan secondo per il “tombolino” di consolazione che si vince in questo campionato dominato dall’Inter. Ma intanto viene da una lunga scia di risultati positivi e i punti sono appena uno in meno (62 contro 63) di quando vinse lo scudetto due anni fa. Per Pioli l’unica preoccupazione è cercare di non far vincere lo scudetto all’Inter proprio in occasione del derby di ritorno e magari cercare di vincere pure l’Europa League

                          MILAN SECONDO, L’ANSIA E’ IL DERBY

                          La più grande preoccupazione per il Milan secondo in classifica, oggi è evitare a tutti i costi che l’Inter vinca lo scudetto proprio il giorno del derby Milan-Inter (33a giornata, 21 aprile). Insomma vorrebbe evitare l’umiliazione che la sua conquilina dello Stadio San Siro gli alzasse, come si dice, lo scudetto in faccia e pure in casa sua, cioè ad anelli più marcatamente rossoneri.

                          MILAN SECONDO, LA SOCIETA’ DI CARDINALE NEL MIRINO

                          Se avvenisse, in chiave derby, sarebbe davvero un’annata nefasta, considerato che la squadra di Pioli già perse la sfida d’andata addirittura per 5-1. E da allora tutta una serie di scivolamenti e di tormenti che hanno messo un po’ in ridiscussione tutto, dalla squadra, alla panchina di Pioli, per arrivare addirittura alla società, dove il boss Jerry Cardinale, secondo l’accusa della GdF e della Procura di Milano nemmeno sarebbe il padrone vero del Milan, ma in realtà un semplice schermo dell’eterno Elliott. Brutta storia che rischia di ripercuotersi sul futuro del club con chissà quali conseguenze.

                          MILAN SECONDO IN SERIE SI’ E UN PULISIC INCISIVO

                          La vittoria sul Verona, timbrata da Hernandez, ancora Pulisic, ormai più incisivo di Giroud sotto rete, e ancora Leao, a quanto pare in periodo di buona ispirazione e continuità, si incatena in na lunga serie di risultati positivi in campionato. Che vedono il Milan di Pioli ormai secondo solo all’ Inter e addirittura staccato con qualche margine di sicurezza dalla Juventus, cui ha recuperato un terreno sconfinato dal 2024 in avanti. Mentre quelli scendevano loro risalivano come due funivie che si incontrano al centro.

                          62 PUNTI, UNO SOLO MENO DELL’ANNO SCUDETTO

                          Dunque Milan ai quarti di Europa League per affrontare la Roma di De Rossi, con Pioli che rilascia cambiali e pagherò impegnando l’intero suo contratto per vincerla. E anche questo secondo posto a 62 punti in campionato, che fanno appena uno in meno allo stesso punto del campionato che terminò con lo scudetto due anni fa.

                          Sarà anche uno “tombolino” di consolazione questo secondo posto, ma all’epoca dello scudetto era tutto un peana e oggi ci sono un sacco di nasi e bocche storte. Ma semplicemente perché è cambiato il panorama intorno, non il Milan che certamente avrebbe potuto fare meglio ma più o meno sempre quello è. A un certo punto bisognerà farsene una ragione…

                          Al Milan secondo il tombolino dii consolazione e +3 sulla Juve. Il gruppo Pioli ha solo un punto in meno (62 contro 63) di quando vinse lo scudetto nel 2022

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Juan Jesus secchione sfgt che va a piangere dalla professoressa
                            Originariamente Scritto da Pesca
                            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              Dalle scelte tecniche e societarie dipende il futuro. Per la Juventus la scelta in panchina è decisiva per il mercato, per le milanesi il tema politico ma servono certezze

                              Per forza Max Allegri è nervoso e poi in tv non si contiene invadendo terreni non suoi. È sufficiente che pensi a come gioca la Juve, alla prestazione di Locatelli, un nome a caso, ma se ne possono fare altri, come Chiesa e Vlahovic, e la sua vita si intossica. Se l’analisi del tecnico della Juventus si fa più profonda e si allunga fino alla società che lo tiene sulla corda di un futuro ancora incerto, il tono dell’umore non solo si deprime ancor di più, ma può sfociare addirittura in moti di rabbia.

                              La classifica poi, sette punti in otto partite, non solo motiva il sorpasso del Milan, ma rafforza anche le ragioni di chi lo vorrebbe vedere sostituito e lontano dalla panchina bianconera e non c’è dubbio che chi la pensa così sia seduto comodamente in società. In ballo c’è il futuro (che va al di là di un secondo posto che sta sfuggendo) che contempla una programmazione da studiare e da definire, operazioni di mercato da lanciare. Una squadra, la nuova Juve, va costruita, possibilmente seguendo le indicazioni di un tecnico. La musica cambia, se a scriverla e suonarla c’è Max Allegri o Thiago Motta (stavolta un nome non a caso), direttori d’orchestra così diversi che hanno bisogno di idee e piani non solo chiari ma anche concordati. Necessario quindi dare e trovare certezze in grado di regalare serenità anche a una squadra che non può permettersi altre cadute: guai a perdere ulteriori posizioni in classifica.

                              Se nemmeno il Genoa si intimorisce davanti alla Juve e viene a Torino per tentare il grande colpo, e ci va addirittura vicino, vuol dire che casa Juve sta diventando troppo ospitale, tutti cercano di sedersi a tavola a mangiare tranquillamente. Ecco perché decisioni strategiche e sagge vanno prese velocemente.

                              Un discorso che riguarda anche Inter e Milan, qui non sul piano tecnico, dove tutto appare più tranquillo. Sarà difficile dismettere Pioli con un secondo posto in tasca in campionato e magari con una Europa League in gioco, magari vinta.

                              E Inzaghi si è assicurato un futuro più che meritato con uno scudetto sul quale manca solo la firma del notaio. Basta aspettare.

                              CorSera




                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Grave malore per Joe Barone, rinviata Atalanta-Fiorentina
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                                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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