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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    A riguardo dell'articolo di Furio Zara su Repubblica circa i precedenti "illustri" di squadre campioni d'Italia che nella stagione seguente "crollano", occorre fare delle precisazioni che, per lo meno da quanto si intuisce dal sunto dell'articolo, Zara non fa ma che sono importanti, visto che parliamo di precedenti e dunque di storia del calcio.

    Intanto sono errati i paragoni: non puoi mettere il Napoli con Verona e Sampdoria: la prima infatti è squadra espressione di grande piazza (dunque con un certo pubblico e certi mezzi e risorse) e le altre due sono espressioni di provincia, quindi con altre dimensioni e dunque con altre aspettative o frequentazioni dei piani alti.

    Inoltre, il Verona fece un exploit irripetibile, per cui non gli si poteva certo chiedere di dare ossigeno e corso a quell'impresa eccezionale per la sua rarità; la Samp invece, e questo Zara se lo dimentica per strada, conquistò lo scudetto come apice di un percorso di crescita continuo e dunque come termine di un ciclo, non suo inizio - dal 1985 al 1991, anno dello scudetto, aveva già vinto 3 coppe Italia, una coppa delle coppe, svariate altre finali di coppe nazionali e alti piazzamenti di classifica.

    In più, il giornalista dimentica che nell'anno successivo allo scudetto è vero che quella Samp arrivò sesta, ma conquistò la finale di coppa campioni...cioè, questo non lo scriviamo? Pare poco per una Samp, per una città come Genova? Non sono stati a grattarsi dopo lo scudetto.

    Non sono gli esempi adatti e le ragioni e le cause del calo repentino post vittoria vanno ricercati altrove, hanno a che fare con molteplici fattori (storici, economici, sociali) di cui ho spesso parlato e su cui dunque tratterò velocemente.

    I Napoli, le Roma (la Lazio è un discorso a parte, per via che il suo bacino di utenza, e dunque di "disponibilità", è ridotto), sono squadre di grandi città/piazze ma non sono "grandi" squadre (nel senso di grandi club, quelli ricchi di titoli), perchè nel corso della storia hanno vinto poco e prodotto pochissimi cicli (uno a testa Napoli e Roma, entrambi negli anni '80, difatti questo scudetto del Napoli resta isolato, quello della Roma del 2001 idem).

    Hanno vinto poco perchè sono nate tardi, e questo non ha permesso di apprendere i fondamentali, ovverosia farsi una cultura della vittoria, una stratificazione di cultura; sono espressione di città a carattere terziario, mentre le 3 grandi squadre del Nord lo sono di città e mentalità industriali e imprenditoriali, dove il successo, per essere tale, deve essere replicato (le industrie non si fermano al primo modello di successo, ma continuamente programmano, inventano, producono, perchè si alimenti il "marchio" ed esso si imponga appunto come modello di "successo"), e dove, non ultimo, i denari abbondano.

    Da qui discende che se tra un successo e l'altro passano decenni, una volta raggiunto l'obiettivo, trovare gli stimoli giusti per scendere dalla cima e ricominciare la (faticosa) salita diventa psicologicamente difficile. Spogliarsi di quanto fatto, archiviare il già ottenuto, uno sforzo mentale "pesante" - difatti lo stesso De Laurentiis ha considerato bastevole lo scudetto, altrimenti non avrebbe scelto al ribasso (Garcia) ma alzato l'asticella investendo, alimentando le ambizioni - il fuoco va tenuto alto con la legna.

    Eccole le cause, diciamo ontologiche, della stagione attuale del Napoli, cause prime che partono da molto lontano. Finchè infatti si considererà il successo un "miracolo", frutto quasi di condizioni "irreplicabili", non si invertirà la rotta. A riprova dell'assunto sta il fatto che gli stessi Spalletti e Giuntoli hanno considerato come quasi impossibile il secondo tentativo, e idem De Laurentiis, il primo a non crederci - per cui i giocatori hanno introiettato quella sensazione.

    La storia recente del calcio dimostra che però lo iato storico può essere colmato oggigiorno, ne abbiamo degli esempi in squadre come il PSG, il Chelsea, il City. Oggi l'elemento economico è predominante, rappresenta una scorciatoia per "recuperare" il tempo, per "colmare" il vuoto - se ovviamente accoppiata la ricchezza alla competenza (lo United lo conferma in negativo).

    E' un modo quello. L'altro è immettere "cultura" e "sapienza". Porto ad esempio l'Inter dei cinesi: grandi problemi economici, eppure una dirigenza che sa il fatto suo maschera il tutto riuscendo (con lavoro, visione, programmazione, profonda conoscenza della materia), pur col borsellino praticamente vuoto, ad allestire squadre competitive. Occorre prendere appunti.
    Last edited by Sean; 09-01-2024, 11:28:02.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

      Vedo che La Repubblica, nelle penne di Juric e Torri (ma con la carta Pinci sempre pronta), sfondano per bene Mourinho e i Friedkin
      Le firme sono tutte romaniste, cioè di giornalisti romanisti, alcuni dei quali presenziano sulle radio...Il problema è proprio quello per me, cioè che alcuni (è una dinamica generale) quasi "gufano" la propria squadra così da poter dire, alla fine: "vedete, avevo ragione io, ci azzecco io"...questo lo noto anche nelle pagine o social juventini, ad alcuni non sta mai bene niente e quasi "desiderano" che la squadra vada male per poter dare soddisfazione a se stessi e potersi accreditare come oracoli che ci azzeccano.

      D'altra parte nemmeno i filosocietari d'acciaio hanno un comportamento adeguato: chiedere di fare meglio o chiedere di andare meglio ecc...non è andare contro la propria squadra, perchè gli allenatori, i proprietari, i dirigenti non sono "la propria squadra" ma persone che lavorno per la squadra, dunque criticabili...mentre per alcuni criticare questo o quello significa "non essere romanisti", "non essere juventini" ecc...

      Se però quegli atteggiamenti sono scusabili nei tifosi, che in fondo parlano ed amano gratis, lo sono meno nei giornalisti professionisti...ma lì c'è un giro di interessi, di schieramenti, di favori, di chi si vuol magari accreditare presso questo o quello o di chi invece forse certi favori, certe notizie non le ricevono più, per cui poi usano la penna per interessi personali.
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        E' un modo quello. L'altro è immettere "cultura" e "sapienza". Porto ad esempio l'Inter dei cinesi: grandi problemi economici, eppure una dirigenza che sa il fatto suo maschera il tutto riuscendo (con lavoro, visione, programmazione, profonda conoscenza della materia), pur col borsellino praticamente vuoto, ad allestire squadre competitive. Occorre prendere appunti.

        grande verità
        E grande verità e anche quella che hai detto sul Napoli
        ma non darei la colpa alla piazza ma bensì ad ADL
        Lo scudetto ha scatenato completamente il suo delirio di onnipotenza ha creduto di poter fare da allenatore, ds e dg
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          I tifosi, fosse per loro, vorrebbero sempre vincere. In verità il gioco è sempre in mano a chi tiene il banco (la proprietà).

          Che i tifosi, la passionalità, la pressione, il "folklore" non possano determinare i destini di una squadra (anche se sarebbe bene per una squadra evitare di identificarsi troppo con la piazza, per non subirne gli umori...servirebbe un certo "pathos della distanza") è comprovato dallo stesso Napoli: Ferlaino dopo il primo vinse pure il secondo di scudetto (e una coppa Uefa), eppure la piazza era la stessa di adesso, anzi il primo scudetto (fu quello il primo in assoluto di tutta la storia del Napoli) fu festeggiato in maniera eclatante, molto più di questo ultimo, ma non si tirarono i remi in barca...e il gruppo non si sentì "sazio" perchè evidentemente nemmeno la società era "sazia".

          De Laurentiis con lo scudetto non ci ha capito più una mazza...o forse ha capito che per continuare a vincere o rinnovare le ambizioni avrebbe dovuto spendere, investire...ed ha preferito di no...ma tra primo posto e attuale andamento del Napoli ci sono le vie di mezzo...così come tra Spalletti e Garcia.

          Dopo lo scudetto una era la via: prendere un allenatore giovane, un Motta, un Italiano, che avrebbe stimolato il gruppo; un progetto di crescita triennale sfruttando l'ossatura dello scudetto.
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            È deformato professionalmente dal mestiere da cui proviene
            Smetta di guardare i blockbuster e si guardi qualche saga in più
            La storia del non aver voluto investire ci può anche stare in parte, ma come hai ben scritto ci sono le misure
            Sta rischiando l'Europa, il Napoli
            Non parlo di CL
            Certe scelte sembrano fatte veramente contro il senso comune
            È andato a ripescare un Garcia, a riscaldare un Mazzarri, quando aveva 365mila altre strade già tracciate

            Non sarà tutta "colpa" sua, ma la percentuale è alta
            Anche tutto questo accentramento di visibilità e "potere" sulla sua figura non capisco a cosa possa portare
            Se non a rinfocolare ancor di più il suo ego


            Last edited by Irrlicht; 09-01-2024, 14:19:31.
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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              Fiorentina-Bologna di Coppa Italia, risultato 5-4 ai calci di rigore

              ​ Non sono bastati i tempi regolamentari, nè i supplementari: la sfida dei quarti di coppa Italia è stata decisa ai calci di rigore

              In semifinale ci va la Fiorentina. Al 120’ si chiude 0-0, ai rigori decisivo è l’errore di Posch: i viola vincono 5-4. Ora i toscani sognano in grande: l’avversaria sulla strada della finale sarà la vincente di Milan-Atalanta di stasera. Italiano aveva proposto un inedito, la difesa a tre: non una grande pensata. Il Bologna si prende il tempo per aggiustarsi, rischia qualcosina sul tiro di Kayode, ma dalla mezzora mette sotto i viola. Orsolini s’infila, azionato dallo scozzese Ferguson, lucido nell’invitare Zirkzee al tiro. La punta l’olandese liscia il primo colpo, l’altro lo schianta sulla traversa. La Fiorentina subisce, il Bologna non lo capitalizza.

              I due tecnici emergenti, Italiano e Motta, se la giocano sulla scacchiera, ma i rossoblù sono più brillanti dei viola, leggeri davanti e in ritardo sui continui inserimenti dei centrocampisti avversari. La ripresa non porta consiglio a Italiano, il Bologna alza i giri e solo il palo ferma Orsolini. La Fiorentina è messa male in campo, stordita dal palleggio rossoblù. Gli ingressi di Bonaventura e Nzola (il grande nemico di Motta a La Spezia) regalano ossigeno ai viola, ma non abbastanza per cambiare l’esito. L’infortunio di Beltran quasi aiuta Italiano, perché l’ingresso di Arthur riequilibra il match ed è Skorupski a salvare a tempo scaduto su Martinez Quarta. I supplementari si aprono con un altro palo del Bologma sul tiro di Zirkzee. Quarta ha altre due occasioni, la più clamorosa la manca Kayode. Ma il risultato non si schioda. Fino ai rigori. Decidono l’errore di Posch per il Bologna e il rigore decisivo messo a segno da Maxime Lopez per la Fiorentina. La squadra di Italiano incontrerà in semifinale la vincente tra Milan e Atalanta, altra sfida dei quarti in programma mercoledì sera a San Siro

              CorSera​​
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                Lazio-Roma
                (ore 18 su Italia Uno e Mediaset Infinity)
                Da una parte la Lazio di Maurizio Sarri che, grazie al 2-1 rifilato all’Udinese domenica 7 gennaio, è salita al settimo posto, a -3 dalla zona Champions (la Fiorentina è in quarta posizione); dall’altra la Roma, che ha pareggiato 1-1 contro l’Atalanta (7 gennaio) ed è alle prese con l’addio di Tiago Pinto e la voglia di restare di José Mourinho. Chi passa, sfiderà in semifinale la vincente di Juventus-Frosinone (in campo giovedì 11 gennaio). L’Olimpico sarà blindato: saranno circa mille gli agenti aggiunti rispetto a una normale gara di campionato. Gli uomini delle forze dell’ordine si schiereranno all’interno dell’impianto, ma soprattutto all’esterno, con particolare attenzione nelle zone di Piazza Mancini e Ponte Milvio. Dalle 14 le aree intorno allo stadio verranno quasi interamente pedonalizzate. C’è grande attesa nella Capitale per il derby.

                Milan-Atalanta
                (ore 21 su Canale 5 e Mediaset Infinity)
                Dopo aver eliminato il Cagliari (4-1, 2 gennaio), il Milan prova a conquistare la semifinale di Coppa Italia. A San Siro affronta l’Atalanta, che ha già battuto i rossoneri in campionato per 3-2 con un colpo di tacco, in pieno recupero, di Muriel (9 dicembre 2023). Stefano Pioli conferma Theo Hernandez centrale, ma potrebbe dare un turno di riposo a Kjaer. Così accanto al francese è in vantaggio Gabbia, rientrato dal prestito al Villarreal vista l’emergenza nella retroguardia rossonera per i tanti infortuni. Davanti ci sarà Jovic, in panchina per tutti i 90’ nella gara contro l’Empoli. Da parte sua, Gian Piero Gasperini non ha nessuna intenzione di rinunciare alla Coppa Italia. Non avrà Kolasinac: può debuttare Hien o sarà arretrato de Roon.

                CorSera
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                  Top e flop della serie A del girone d’andata

                  Lautaro è il re del gol, Rabiot il miglior regista. Dai portieri ai difensori ai centrocampisti: i migliori e i peggiori del girone di andata. Stranieri e italiani under 23, chi ha fatto bene e chi ha deluso


                  Gli attaccanti, top e flop: Lautaro e Immobile

                  Il re dei bomber non può che essere Lautaro, trascinatore dell’Inter regina e dominatore assoluto della classifica cannonieri. Lukaku e Vlahovic sono indietro, anche se il belga insieme a Dybala sta tenendo in piedi la Roma e il serbo, frenato dalla pubalgia, sta ritrovando la condizione migliore. Deludente Arnautovic, ma anche Dia della Salernitana e Nzola, che alla Fiorentina ha smarrito le sue qualità. Ma in rapporto a quella che è stata la sua carriera, è la crisi di Immobile la più preoccupante. Ciro tiene col fiato sospeso sia Sarri che Spalletti

                  I portieri, top e flop: Sommer- Radunovic

                  Nessun portiere in questa strana stagione è esente da papere. Abbiamo deciso di premiare l’esordiente Sommer, che un paio di errori anche gravi li ha commessi, ma ha tenuto la porta inviolata per 12 partite e anche in Champions si è fatto apprezzare. Il flop è Radunovic che a inizio stagione, prima di perdere il posto a favore di Scuffet, ha avuto un ruolo rilevante nella crisi del Cagliari.

                  I difensori, top e flop: Buongiorno-Spinazzola

                  In difesa premiamo Alessandro Buongiorno, vice capitano del Toro: energico, combattivo, bravo di testa e coi piedi, implacabile in marcatura e col vizio del gol (già 3). Spalletti lo adora e potrebbe lanciarlo titolare all’Europeo. Una citazione la meritano Acerbi e Bremer, che guidano le difese meno battute della A. Il flop è Spinazzola: non riesce a tornare quello delle notti magiche azzurre nel 2021.

                  I centrocampisti, top e flop: Rabiot-Lobotka

                  In mezzo al campo mica è facile scegliere tra la regia limpida di Calhanoglu (anche rigorista implacabile), gli inserimenti perfetti di Barella e la classe eterna di Bonaventura, che ha convinto Spalletti a riportarlo in Nazionale a 34 anni. Ma alla fine abbiamo puntato su Rabiot, l’indispensabile della Juve, il centrocampista che dall’inizio della scorsa stagione ha segnato di più in serie A: 14 volte. Il francese è un tuttofare. Gol, assist, inserimenti.Personalità. Anche regista aggiunto quando Max ha dovuto ricorrere a Nicolussi Caviglia. Male Krunic, che il Milan cederà e Felipe Anderson che non rinnova con la Lazio, ma Lobotka è la fotografia più nitida del Napoli precipitato all’inferno: lui sì da top a flop in pochi mesi.

                  Straniero nuovo, top e flop: Thuram-Chukwueze

                  Fra gli stranieri al debutto, un nome su tutti, quello di Thuram, il figlio di Lilian. Con Lautaro forma la coppia più prolifica e decisiva. Senza il Toro però perde sprint. Tra i nuovi, parecchi hanno fallito: il giapponese Kamada della Lazio e Renato Sanchez, che Mou vuole subito fuori dalla Roma, ma soprattutto il nigeriano Chukwueze, l’acquisto più caro dell’estate milanista (20 milioni più 8 di bonus): troppo morbido il suo impatto.

                  Under 23 azzurro, top e flop: Kayode-Fagioli

                  Tra gli italiani Under 23 impossibile non premiare il teenager Kayode, campione d’Europa con la U19 che ha avuto un grande impatto nella Fiorentina tanto da essere finito nei piani di Spalletti. In Nazionale finirà anche Calafiori del Bologna, diventato uno dei migliori centrali.Tra gli italiani Nicolò Fagioli si è buttato via.

                  Under 23 straniero, top e flop: Zirkzee-Lindstrom

                  Tra gli stranieri Soulé segna e incanta Frosinone, ma il migliore è Zirkzee, lanciato da Motta e arma in più del Bologna: un nove e mezzo moderno, lucido e letale, che in estate finirà sul mercato per una vagonata di milioni.Ha deluso il giovane Lindstrom del Napoli.

                  Allenatori, top e flop: Allegri-Garcia

                  La sorpresa è il profeThiago Motta, che il Bologna lo ha pensato, studiato e creato a sua immagine e somiglianza. La conferma è Italiano, che al terzo anno, il più scivoloso, ha portato la Fiorentina al quarto posto e negli ottavi di Conference in attesa della Supercoppa. Ma sul gradino più alto del podio abbiamo scelto Allegri, che è rinato con la Juve. Lo avevano dato per bollito e invece è attaccato all’Inter con la sua creatura che ha un’anima tutta italiana, bada al sodo e compensa il deficit tecnico nei confronti della capolista con la forza del gruppo e la capacità di non arrendersi mai. Tra i flop Pioli deve ringraziare la strana coppia del Napoli: chi peggio tra Garcia e Mazzarri? L’eredità di Spalletti ha distrutto due allenatori. Walter ha una media punti più bassa e qualche giustificazione in più: ha ereditato una squadra in condizioni fisiche precarie e ha avuto un calendario complicato. Rudi ha sbagliato tutto, dall’inizio alla fine.

                  CorSera

























































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                    Qualche sito scrive di un prossimo rinnovo di Mourinho: l'offerta sarebbe di un anno con opzione per un secondo anno. In attesa di verifica dai media ufficiali.
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                      Osimhen attacca l’agente di Kvaratskhelia sui social: «Tieni il mio nome fuori dalla tua bocca». Cosa è successo

                      L’attaccante nigeriano ha offeso duramente Mamuka Jugeli che aveva detto: «Victor? Andrà a giocare in Arabia Saudita in estate»

                      Il Napoli piomba nuovamente nel caos, l’ennesimo in questa stagione travagliata, che ha già visto l’esonero di Rudi Garcia (e anche Walter Mazzarri al momento non se la passa proprio benissimo). Insomma, l’atmosfera non è idilliaca: nella notte Osimhen è esploso, via social, contro l’agente di Kvaratskhelia per alcune dichiarazioni in cui parlava anche di lui.

                      L’attaccante nigeriano, che al momento si trova in Costa d’Avorio con la sua Nazionale per disputare la coppa d’Africa (prenderà il via il 13 gennaio), ha postato una durissima storia sul proprio profilo Instagram: «Caro Mamuka Jugeli, sei un pezzo di sporcizia e una vergogna. Sono imbarazzato dal tuo modo di ragionare. Testa di ....! Tieni il mio nome fuori dalla tua bocca!».

                      Parole pesantissime nei confronti del procuratore del suo compagno di squadra e reparto, Kvaratskhelia. Ma cosa ha spinto Osimhen a questa reazione clamorosa? Tutto è iniziato con le parole pronunciate dall’agente del georgiano: «Victor ha firmato un nuovo contratto, ma pensate davvero che giocherà nel Napoli per tutta la sua carriera? Lo dico adesso, andrà a giocare in Arabia Saudita in estate».

                      Per poi aggiungere: «Khvicha non accetterebbe un trasferimento in Arabia nemmeno se gli offrissero un miliardo di euro. Probabilmente accetterebbe di giocare per il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Barcellona o il Manchester City. Khvicha ha volontà ed obiettivi diversi: vuole avere successo, e già lo sta ottenendo. Lui è tra i primi tre giocatori al mondo. Tutto avverrà a tempo debito, è ancora presto. Nessuna squadra direbbe no all’idea di averlo in squadra. Chi conosce il calcio sarà d’accordo con me sul fatto che non ha limiti e potrà solo migliorare. Ho avuto contatti con tanti club ma De Laurentiis lo lascerà andare? In questo momento siamo legati da un contratto». Da qui la rabbia dell’attaccante nigeriano, che ha risposto per le rime sui social.

                      CorSera


























                      ...ma di noi
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                        Nella notte, la svolta. Radu Dragusin ha sciolto gli ultimi dubbi e ora è sempre più convinto di andare al Tottenham. Gli Spurs hanno superato il Bayern Monaco.



                        appena in serie A viene fuori un giovane forte ce lo pappano immediatamente dalla premier
                        il totthenam poi con la serie A ci sta facendo tutta la difesa......Vicario, Romero e ora Dragusin
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Osimhen attacca l’agente di Kvaratskhelia sui social: «Tieni il mio nome fuori dalla tua bocca». Cosa è successo

                          L’attaccante nigeriano ha offeso duramente Mamuka Jugeli che aveva detto: «Victor? Andrà a giocare in Arabia Saudita in estate»

                          Il Napoli piomba nuovamente nel caos, l’ennesimo in questa stagione travagliata, che ha già visto l’esonero di Rudi Garcia (e anche Walter Mazzarri al momento non se la passa proprio benissimo). Insomma, l’atmosfera non è idilliaca: nella notte Osimhen è esploso, via social, contro l’agente di Kvaratskhelia per alcune dichiarazioni in cui parlava anche di lui.

                          L’attaccante nigeriano, che al momento si trova in Costa d’Avorio con la sua Nazionale per disputare la coppa d’Africa (prenderà il via il 13 gennaio), ha postato una durissima storia sul proprio profilo Instagram: «Caro Mamuka Jugeli, sei un pezzo di sporcizia e una vergogna. Sono imbarazzato dal tuo modo di ragionare. Testa di ....! Tieni il mio nome fuori dalla tua bocca!».

                          Parole pesantissime nei confronti del procuratore del suo compagno di squadra e reparto, Kvaratskhelia. Ma cosa ha spinto Osimhen a questa reazione clamorosa? Tutto è iniziato con le parole pronunciate dall’agente del georgiano: «Victor ha firmato un nuovo contratto, ma pensate davvero che giocherà nel Napoli per tutta la sua carriera? Lo dico adesso, andrà a giocare in Arabia Saudita in estate».

                          Per poi aggiungere: «Khvicha non accetterebbe un trasferimento in Arabia nemmeno se gli offrissero un miliardo di euro. Probabilmente accetterebbe di giocare per il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Barcellona o il Manchester City. Khvicha ha volontà ed obiettivi diversi: vuole avere successo, e già lo sta ottenendo. Lui è tra i primi tre giocatori al mondo. Tutto avverrà a tempo debito, è ancora presto. Nessuna squadra direbbe no all’idea di averlo in squadra. Chi conosce il calcio sarà d’accordo con me sul fatto che non ha limiti e potrà solo migliorare. Ho avuto contatti con tanti club ma De Laurentiis lo lascerà andare? In questo momento siamo legati da un contratto». Da qui la rabbia dell’attaccante nigeriano, che ha risposto per le rime sui social.

                          CorSera






                          so che c'è modo e modo per dire le cose, ma capisco l'inkazzatura di osimehn.
                          Il procuratore di un altro giocatore che parla "male" di te fa abbastanza girare le palle.
                          Quanto a Osimehn andrà sicuramente via da Napoli prima o poi.....ma dubito che la sua destinazione sarà l'Arabia
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            Sì, Osimehn ha una reazione da ragazzino cafone, ma il procuratore non si può permettere di gettare fango su altri. Spero poi per Osimehn che rimandi l'approdo in certi campionati a quando sarà a fine carriera

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                              Originariamente Scritto da Kurtino Visualizza Messaggio
                              https://www.calciomercato.com/news/d...dettagli-90292


                              appena in serie A viene fuori un giovane forte ce lo pappano immediatamente dalla premier
                              il totthenam poi con la serie A ci sta facendo tutta la difesa......Vicario, Romero e ora Dragusin
                              Seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee

                              Dovete sparireeeeeeee!

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                                Ora del caso di Osi non mi interessa.
                                Ma anche sta moda di rispondere via social fa veramente pena.

                                Rispondi ad una dichiarazione pubblica rilasciata su un'intervista?
                                Fai altrettanto.

                                Ancor meglio sarebbe il privato.
                                Ma capisco che sogno.
                                Ormai i panni sporchi si lavano tutti alla luce del sole

                                Poi in questo caso lo aveva "attaccato" nei media
                                Bastava rilasciare una dichiarazione spontanea affine
                                Lasciando perdere il contenuto da bambino di 3 anni che ha usato per controbattere, seppur con ragione
                                Last edited by Irrlicht; 10-01-2024, 10:45:31.
                                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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