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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    L'Atalanta aveva fatto 1 punto nelle ultime 4 partite. Che tristezza!
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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      Pioli is on fire.
      sigpic
      Free at last, they took your life
      They could not take your PRIDE

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        In un finale scoppiettante, il Milan cede 3-2 a Bergamo all'Atalanta.

        E' la quarta sconfitta in campionato per Pioli, segno che forse dopo ogni vittoria che pare "scacciacrisi" forse si dovrebbe continuare a restare concentrati, perchè evidentemente la squadra ha bisogno di quello, di restare concentrata e non fidare sull'ultimo successo dopo una sconfitta.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Io non capisco certe dinamiche.
          Fai il gol del pareggio, torni in campo, un quarto d'ora in mezza bambola finché non ti bucano.
          Boh. Mai mezzo equilibrio.

          Poi vabbè, non è che meritavi di sicuro molto, ma al 95 con quel gol brucicchia, debbo dire.

          Resettare alla svelta e buttare tutto in CL.
          Quel che sarà sarà.

          Mi fa ridere sentir parlare di scudetto.
          Hai preso quasi 20 gol.
          Che è già un dettaglio grosso.
          In più, basterebbe guardare in faccia un qualsiasi giocatore.
          C'e solo da guardare dietro e sperare che il campionato si mantenga mediocre.
          Se domani la Roma dovesse vincere è a -2.






          Last edited by Irrlicht; 10-12-2023, 01:52:56.
          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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            Nell'era dei 3 punti, come ricordava sempre il compianto Sconcerti, nessuna squadra ha mai vinto il campionato con più di 5 sconfitte: il Milan è già a 4...per cui se ne può permettere ancora solo una da qui alla fine del torneo.

            Premesso che le statistiche sono fatte per essere prima o poi smentite, direi però che intanto, come giustamente si afferma, è meglio pensare a solidificare la posizione in champions.
            ...ma di noi
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Ma non sarà mica rigore questo
              Originariamente Scritto da Marco pl
              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              IO? Mai masturbato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              Io sono drogato..

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                quindi, secondo voi,
                il duo Abate/Ibra farebbe peggio di Pioli e del.suo ridicolo staff tecnico?

                ma siete seri?









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

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                  Milan ancora ko e sempre più in crisi, l’Atalanta lo batte con un gol di tacco di Muriel. Pioli nel mirino, lo scudetto è un traguardo già fallito e Cardinale va a caccia di soldi. Insomma, i soliti sospetti…

                  L’unica cosa che ha detto (relativamente) bene al Milan è stata la palla sparata fuori a porta vuota da Charles De Ketelaere, a dire che almeno altri rimpianti sulla gestione e la cessione del belga forse poteva anche non averne.

                  Avesse fatto gol il fu “bidone rossonero“, sarebbe stato ancor peggio di quella resa all’ Atalanta proprio agli ultimi minuti di partita per via di quel perfido gol di tacco di Luis Muriel. Sulla pelle del Milan fanno ormai anche dei numeri da circo, e nella sera in cui almeno qualche gol dagli attaccanti arriva tocca vedere ai rossoneri Lookman che fa il fenomeno e Muriel che fa il delitto perfetto subito dopo l’espulsione di Calabria.

                  Dopo la vittoria sul Frosinone, Pioli sembrava giò aver dimenticato tutto e parlava già di scudetto: mal gliene incolse. Il conto fa ormai 9 punti dall’Inter. La sconfitta di Bergamo, la quarta in campionato, spinge la squadra più in basso e l’allontana ancor di più dalle ambizioni scudetto. Posto che ne avesse ancora. La situazione deprimente in campionato inoltre fa perfettamente il paio con quella altrettanto triste in Champions League. Sulla coscienza dei difensori del Milan pesano ben 25 gol incassati in 20 partite: tutto sembrerebbe cominciare da lì.

                  Insomma si fanno i conti con i soliti sospetti. Che l’annata sia storta e tutta sballata si era già capito, l’unica cosa che non si capisce è che cosa voglia fare il club, con Pioli da una parte, visto che l’allenatore continua ad andare avanti senza grandi entusiasmi, scarsa fiducia e anche una generale diffidenza del pubblico che sui social ci dà dentro pesante con #Pioliout. E addirittura col club intero dall’altra, visto che la gestione di Jerry Cardinale si caratterizza per adesso con un clamoroso fallimento in campo e persino con parecchi dubbi sull’intero investimento fatto dal finanziere americano.

                  Il boss del Milan sta cercando soci che riempiano le casse del club, rivolgendosi anche a quel famoso Investcorp, fondo del Bahrein, che pure tentò di acquistare il Milan due anni fa. In attesa che in società sbarchi Ibrahimovic non si sa bene a fare cosa, l’intero Milan è chiamato a interrogarsi su se stesso: che cosa ci faccio qui e dove sto andando? Credo non lo sappia nessuno.​

                  Ascolta "Ma dove sta andando il Milan di Cardinale e Pioli? (ep. 30, 10 dic 2023)" su Spreaker. L’unica cosa che ha detto (relativamente) bene al Milan è stata la palla sparata fuori a porta vuota da Charles De Ketelaere, a dire che almeno altri rimpianti sulla gestione e la cessione del belga forse poteva


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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    L’Inter fa 4 gol all’Udinese: Çalhanoğlu, Dimarco, Thuram e Lautaro. Sola in testa con 2 punti sulla Juve. Nerazzurri super in difesa e a valanga in attacco: tutto il contrario della Juve…

                    Çalhanoğlu, Dimarco, Thuram, Lautaro: l’Inter a valanga sull’ Udinese. E a rimarcare una differenza dalla Juventus che va ben al di là dei due punti che ha di più in classifica. Se la Juventus è essenza e calcio ridotto all’osso, l’Inter oggi è esuberanza pura.

                    I gol sono a getto continuo, Lautaro procaccia rigori con mestiere e molta astuzia, basta lasciarsi cadere al momento giusto…, e rifinisce le partite nella perfezione. 14 gol in 15 gare sono un bell’andare e soprattutto una squadra spinta avanti con forza e sicurezza insieme a Thuram e gli altri. Aggiungiamoci gli elogi per Çalhanoğlu, Dimarco, Mkhtaryan: c’è per caso qualcuno che oggi nell’ Inter sbagli qualcosa di troppo o sia deludente?

                    Trentasette gol (contro i ventitre della Juve). Gli attaccanti come sempre rubano la scena ben più dei loro colleghi di altri reparti, ma è la difesa la vera, grande, solida base interista. Gli appena sette gol presi sono un dato ancor più impressionante dei 9 della difesa juventina che già ci ha tirato via degli aggettivi superlativi.

                    Ai voti e ai giudizi l’Inter è molto superiore alla Juventus, nei fatti la differenza è assai inferiore e lo scontro diretto comunque ci ha mostrato un’altra realtà. Nel senso, sono validi e vincenti entrambi i metodi e ognuno rimarrà affezionato al proprio. Forse l’Inter sta costruendo qualcosa di più solido e duraturo per il futuro, e lo metterà alla prova anche in Champions League. Man mano che si va avanti ci si aspetta che la squadra di Inzaghi riconfermi anche la straordinaria stagione dello scorso anno in Coppa.

                    E’ sicuro che Simone Inzaghi stesso abbia fatto un grande salto di qualità nella gestione del gruppo, della stagione, degli equilibri di squadra. “I primi quattro mesi – dice – li abbiamo fatti nel migliore dei mondi, ora dovremo essere bravi a manenere il livello e sappiamo anche che dovremo affrontare delle difficoltà. Starà a noi affrontarle e superarle”.

                    Il timore come per un ciclista in fuga, è che l’Inter stia impegnando tutte le proprie energie sulle prime salite della corsa. Ma forse è soltanto un’illazione, un dubbio, un’ombra dovuta più che altro alla voglia di non ripetere gli errori dello scorso anno quando l’Inter fu Doctor Jekyll e Mister Hyde: straordinaria in Champions League e traditrice in campionato.

                    Elogi, record e la stessa valanga di gol – vincere 1-0 o 4-0 è la stessa cosa direbbe Catalano Allegri – comunque fanno solo un calcio virtuale. Solamente uno scudetto o una Champions sollevata al cielo, questo è certo, possono dare a tutto questo un senso compiuto.


                    https://www.bloooog.it/2023/12/09/li...io-della-juve/
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Si, perché ha giocato male ieri CDK...

                      Calhanoglu è un fattore, ormai.
                      Perno imprescindibile.
                      Credevo fosse un buon giocatore, ma non avrei mai pensato toccasse questa continuità di rendimento.

                      Piccola osservazione estemporanea su un giocatore del Milan: il rendimento di Theo.
                      Dall'addio di Maldini, in calo. Coincidenza, adeguamento al piattume generale?
                      Boh, qualcosina in passato avevo ipotizzato...

                      ​​​​​​
                      Last edited by Irrlicht; 10-12-2023, 07:45:34.
                      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                        Juventus, Federico Gatti superstar alla Chiellini. Il Napoli è una squadra triste e Mazzarri è angosciato e non ha alcuna gioia di allenare la squadra campione d’Italia

                        ​Che la Juve fosse più Gatti di Vlahovic lo avevamo già scoperto e soprattutto detto. Ma ora ci tocca pure ripeterlo visto che la storia è sempre quella e non ci sono deviazioni.

                        La nuova Juve della rinnovata concretezza trapattoniana non confessa la religione del “possesso palla”, anzi lo lascia volentieri agli altri, non schifa le vittorie striminzite cosiddette di “corto muso” secondo vocabolario allegriano stesso, se ne infischia se gli attaccanti fanno cilecca (anche se il dato è abbastanza preoccupante e non è certo un pregio…), si identifica totalmente nella difesa e nei suoi gladiatori. Ne fa addirittura un vanto.

                        Superdifensori sia per evitarli i gol ,che per realizzarli. In particolare Federico Gatti, arrivato al suo terzo gol in campionato e soprattutto secondo consecutivo dopo quello di Monza. Fanno due gol decisivi e sei punti pesantissimi da uno pagato per fare altro. Federico Gatti alla Chiellini è l’idolo, il nuovo simbolo della Juve operaia, gregaria che ha ricominciato dal basso.

                        Una Juve più di corsa che di talento, più di fatica e umiltà che di classe. Fino a pochi mesi fa si storceva il naso sul centrocampo bianconero, oggi il terzetto McKennie, Locatelli, Rabiot è diventato sicuramente un punto di forza ed è salito molto di livello. Diamo ad Allegri quel che è di Allegri, visto che qualche stincata quando la Juve giocava sempre male ma perdeva pure non gliel’abbiamo certo risparmiata.

                        Inutile cercare di smuovere Allegri dal mantra ossessivo della “Juve che deve tornare in Champions League”, lo scudetto rimane parcheggiato nell’area riservata ai sogni, che è una zona proibita non granché praticata dall’allenatore. Anche se un po’ più dai giocatori che qualche idea bizzarra se la stanno facendo.

                        Ma il fatto che la Juventus abbia battuto il Milan e il Napoli, ossia i due precedenti detentori dello scudetto, e non perso contro l’Inter, che è la più quotata per questo campionato, ovviamente qualche prospettiva la cambia. Ma anche questo lo avevamo già scoperto no?

                        Juve-Napoli 1-0 era forse il risultato più atteso e scontato. Perché esprimeva bene l’attuale rapporto di forza tra la squadra di Allegri e quella di Mazzarri. La Juve è concretezza assoluta, il Napoli ha perso la sua splendida brillantezza, fa anche gioco e in qualche modo tiene sotto controllo il pallone, ma è irriconoscibile (fuori dalla zona Champions League a oggi) e soprattutto molto preoccupantemente intristito.

                        Lo si vede nei tiri angosciati e ormai sbilenchi di Kvaratskhelia, ma anche dalle facce di Osimhen e Mazzarri (terza sconfitta consecutiva su 4 partite della sua gestione). Osimhen in zona gol non è pervenuto. Il nuovo allenatore poi, in particolare, che pure si dice fiducioso e predice addirittura un fantomatico filotto di vittorie, ha uno sguardo torvo e non esprime certo serenità e tantomeno gioia, sembra più uno condannato al patibolo che a guidare la squadra campione d’Italia.

                        Ascolta "Juve - Napoli 1-0, Gatti alla Chiellini. Quanto è triste Mazzarri (ep 28. 9 dic 2023)" su Spreaker. Che la Juve fosse più Gatti di Vlahovic lo avevamo già scoperto e soprattutto detto. Ma ora ci tocca pure ripeterlo visto che la storia è sempre quella e non ci sono deviazioni. La nuova
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Roma-Fiorentina (ore 20.45 su Dazn)

                          Scontro diretto per la corsa europea quella tra la Roma di José Mourinho e la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Lo Special One si affiderà a Lukaku e Dybala, con Pellegrini che tornerà in mezzo al campo insieme a Paredes e Cristante. Sulle fasce Karsdorp e Spinazzola. Invece, la Fiorentina vuole dare continuità alla vittoria contro la Salernitana (3-0, 3 dicembre) e al passaggio ai quarti di Coppa Italia grazie al successo del 6 dicembre ai rigori contro il Parma. In attacco Sottil e Beltran.

                          CorSera




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                            La partita di ieri dell'Inter sembra proprio una sottolineatura delle differenze in attacco con la Juventus: vanno a segno tutti gli attaccanti, non ci si limita al goal del corto muso ma si mette in sicurezza il risultato. Il gioco è d'attacco e tutto per Inzaghi (che ha anche la miglior difesa per numero di goal incassati) fila a meraviglia.

                            Le avversarie sono lontane chi 9 e chi più punti e l'unica che cerca di restare attaccata a distanza di tiro è la Juventus di Allegri, senza la quale il campionato per il primo posto sarebbe già bello che andato prima di Natale.

                            Le uniche incognite sono di segno puramente ipotetico, con le quali si cerca di tenere aperto un discorso che il campo e i numeri danno per fortemente socchiuso: l'Inter è partita troppo forte? Avrà una crisi o crisetta come le hanno passate tutti finora? Inzaghi riuscirà a restare sul pezzo? Teorie di legna bagnata per ora: il Napoli dell'anno scorso ha dimostrato che si può tenere quella marcia per praticamente tutta la stagione.

                            Venendo al Milan, Pioli non è fuori dalla crisi. E' inutile che ogni volta che prende 3 punti "scacciacrisi" torni a parlare di scudetto invece di concentrarsi su quanto non va: ad esempio la difesa prende troppi goal, 18 in 15 partite. In questa fase poi è minore la distanza dal quinto posto (5 punti) che quella dal primo (9): è forse il caso di lasciar perdere la psicologia motivazionale spicciola e affrontare di petto i problemi, perchè dalle crisi si esce con una serie di risultati che certificano che i malanni sono alle spalle, e il Milan di Pioli è ancora convalescente.



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                              riflessione

                              il 4-3-3 dell'anno scorso andava bene perchè avevi un Kvara straordinario che venina ad aiutare Osimehn.
                              Con il brutto Kvara di quest'anno giocare 4-3-3 vuol ddire lasciare Osi sempre solo contro tutta la difefsa avversaria
                              non ha senso
                              a questo punto meglio inserire uno tra simeone e raspardori e giocare con 2 attaccanti, magari 4-4-2
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                              Commenta


                                L’analisi: Milan in crisi, abdica a dicembre, l’Inter vince senza sforzo

                                L’Inter seppellisce l’Udinese sotto una valanga di tiri nel primo tempo (15) e per la decima volta non prende gol. La difesa del Milan ha perso uomini, meccanismi

                                Dove vai se la difesa non ce l’hai? L’Inter ce l’ha e veleggia senza patemi in testa alla classifica, con la sola Juventus, che ha la stessa efficacia dietro, a tenerle il ritmo. Ancora una volta (la decima in 15 giornate) non ha subito gol, nonostante ieri sera le mancassero Pavard e De Vrij. Poi l’Inter è tanto di più: è una forza tranquilla ma implacabile, meccanismi perfetti e convinzione, giocate di qualità e carattere, una marea che sale e travolge tutto e tutti, compresi avversari ben più solidi dell’Udinese seppellita nel primo tempo sotto una valanga di 15 tiri e tre gol. Vince senza fare fatica, anche perché Inzaghi ha sempre potuto contare su un turnover ragionato, schierando nel non impossibile girone Champions le seconde linee.

                                Al contrario il Milan vede Sant’Ambrogio e abdica allo scudetto perché possiamo anche ripeterci che mancano un sacco di partite (vero), ma 18 gol subiti (più di quelli di Inter e Juve assieme) non stanno nel curriculum di una candidata a vincere il campionato. È vero che l’arbitro La Penna espelle con severità Calabria nel finale e toglie un altro mattoncino alla difesa sgangherata milanista (su Muriel che si diverte col tacco il marcatore è Adli, e questo la dice tutta), ma qui c’è un problema di fondo, un meccanismo che si è inceppato, anche nella testa. La prima mezz’ora del secondo tempo è incomprensibile, oltre che inaccettabile, per mollezza e fragilità.

                                Il 2-2 arriva infatti quando l’Atalanta è calata fisicamente, il Milan se si sveglia mostra anche di poter vincere (d’altronde la squadra di Gasperini sta solo poco meno peggio), ma lo fa tardi e a sprazzi, denunciando un disequilibrio generale, poche e confuse idee, e anche un atteggiamento che non convince. Col Newcastle serve, almeno, un’altra prestazione, il passaggio del girone di ferro è sempre stato molto difficile, ma in una stagione così anche l’Europa League può essere una consolazione.

                                Ps: nessun killeraggio di Paolo Maldini per interposto De Ketelaere, perché della partita del grande ex resta molto più impresso il gol sbagliato sottoporta che non l’assist per il 2-1 di Lookman. Il Milan ha tanti rimpianti, anche dal mercato estivo zeppo di giocatori a metà, Cdk non è tra questi.

                                CorSera





















                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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