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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Ho già inviato strike a fargli un offerta che non può rifiutare

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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
        vabbeh addirittura siamo alle minacce
        Era per dire di andare in pensione e pensare alla salute vista l'età, invece di fingersi ancora un giornalista

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          Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
          Ho già inviato strike a fargli un offerta che non può rifiutare

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          Amici siamooooo (cit)

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            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
            Amici siamooooo (cit)
            Ciao Fabi
            Originariamente Scritto da Sean
            faccini, kazzi, fike, kuli
            cesko92 [at] live.it

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              Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
              Ciao Fabi
              Ciao Ce.
              Come butta?

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                Antonio Conte, la Champions, il ritorno in Italia: cosa può succedere?

                L’allenatore del Tottenham è rientrato in Inghilterra per la sfida di Champions contro il Milan che vale il passaggio ai quarti. Pioli punta a un traguardo che manca da 11 anni


                Una poltrona per due, come in quel citatissimo film che danno sempre a Natale. Antonio Conte e il Tottenham da una parte, Stefano Pioli e il Milan dall’altra: la poltrona contesa è ovviamente il posto ai quarti di finale di Champions, il salotto buonissimo del calcio mondiale, che offre gloria e quattrini a chi riesce ad entrarci. Il passaggio del turno vale almeno venti milioni di euro: dieci di premi Uefa e altrettanti fra botteghino, marketing e sponsor. In ballo domani a Londra c’è però anche un bel pezzo di storia, perche tanto gli Spurs inglesi quanto i rossoneri hanno bisogno estremo di spolverare le proprie bacheche internazionali.

                Un cammino lungo 11 anni

                Il Diavolo non raggiunge i quarti di finale da undici anni, stagione 2011/12, quando la squadra di Allegri fu eliminata nel doppio confronto dal Barcellona di Guardiola. Il cammino per tornare nell’élite del calcio europeo è stato lungo e complicato, dal 2014 al 2021 ci sono voluti sette infiniti anni per rigiocare la Champions, la coppa dalle grandi orecchie che il Milan nella sua storia ha alzato sette volte. La qualificazione agli ottavi di quest’anno è stata giustamente festeggiata come un primo grande traguardo, ma ora è chiaro che nella testa di tutti c’è la voglia di fare un passo ulteriore, entrando nel ristrettissimo club delle migliori otto squadre d’Europa. Ismail Bennacer, uno degli uomini chiave della banda rossonera, al sito dell’Uefa non s’è nascosto: «Vogliamo provare ad arrivare fino in fondo, niente è impossibile». È la mentalità giusta: in Europa vinci solo se ci credi, se giochi per vincere. Ecco perché domani il Diavolo non dovrà commettere l’errore di giocare per il pareggio, puntando a conservare l’1-0 dell’andata a San Siro. Ma sopratutto non dovrà giocare come sabato scorso a Firenze, dove è stato messo sotto da una Fiorentina che in casa non vinceva da due mesi. Un piccolo allarme in infermeria: Giroud lunedì non si è allenato per la febbre.

                Obiettivo mille panchine per Pioli

                «Sarà tutta un’altra partita» ha detto con convinzione Pioli, che sa bene di giocarsi parecchio anche a livello personale. Ha un contratto lungo, fino al 2025, rinnovato nell’ottobre scorso, segno che proprietà e management hanno fiducia e stima, ma è chiaro che il passaggio del turno rappresenterebbe per lui e per il suo staff un ulteriore traguardo raggiunto, dopo lo strepitoso scudetto del maggio scorso. «Sogno di arrivare a mille panchine col Milan» ha sorriso quando ha tagliato quota 801, contro l’Atalanta. Il suo obiettivo è entrare definitivamente nella storia del Milan, al pari dei grandi maestri come Rocco, Liedholm, Sacchi, Capello, Ancelotti.

                Obiettivo Italia per Conte

                Chi invece non sembra avere affatto intenzione di restare è Antonio Conte, che a giugno potrebbe salutare il Tottenham dopo due stagioni. Per tornare in Italia? Magari alla Juventus, magari per contribuire a un nuovo progetto di ricostruzione? La verità è che ad alimentare le voci è stato in realtà lui stesso, quando qualche settimana fa ha ammesso pubblicamente di sentire la nostalgia di casa, della moglie e della figlia, rimaste a vivere a Torino. Erano da poco scomparsi Mihajlovic, Vialli e Ventrone. «Perdere in così poco tempo tre persone che conoscevo benissimo non è stato semplice — le sue parole —. Sto facendo riflessioni importanti sul mio futuro. Avere la mia famiglia in Italia non va bene». Domani Conte tornerà in panchina dopo l’intervento di inizio febbraio alla cistifellea. Il suo Tottenham non se la passa bene, arriva da due sconfitte consecutive, il quarto posto in Premier è a rischio ed è rimasto fuori da tutte le coppe ad eccezione della Champions, che potrebbe quindi rappresentare l’ancora di salvezza di una stagione deludente, nonostante i 170 milioni investiti sul mercato. «Io gioco solo per vincere» è uno degli slogan cult di Conte, che ha fatto dell’ambizione una regola esistenziale. Ecco perché vuole arrivare il più lontano possibile in Champions, soffiando la poltrona a Pioli nel suo personalissimo derby. Per dire «goodbye» da vincente, come ama fare lui.

                CorSera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Napoli, De Laurentiis: "La sconfitta con la Lazio ci aiuterà a non sederci, alla festa scudetto saranno in 3 milioni. Cederò il Bari se sarà promosso in A"

                  Aurelio De Laurentiis ha preso parte (con i vertici della Figc e della Lega) all'incontro al dipartimento di Giurisprudenza dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli sul "Regolamento del giuoco del calcio fra teoria e prassi". Ma il presidente ha parlato anche della situazione del Napoli e del Bari, i due club della sua famiglia. Priorità agli azzurri, reduci dal ko al Maradona contro la Lazio, il primo in casa in campionato in questa stagione. "Contro la Lazio è stata una sconfitta salutare, che ci aiuterà a non sederci. Ci hanno punito una cavolata di Kvaratskhelia e la paraculaggine di Sarri. Scudetto o Champions League? Mi auguro entrambi, ma diciamolo in silenzio, perché a furia di dircelo ci portiamo iella da soli" ha detto il patron azzurro.

                  De Laurentiis: "Sono tifoso del Napoli e di Napoli"

                  De Laurentiis è stato applaudito dagli studenti del 'Vanvitelli' ma anche da tanti tifosi e componenti di club Napoli intervenuti all'aulario della facoltà di legge. "Vorrei togliere ogni dubbio sul mio essere tifoso del Napoli. Da bambino mio padre mi portava allo stadio, quando veniva portato il ciuccio in processione. Se non fossi tifoso del Napoli sarei rimasto per 19 anni? Io sono tifoso di Napoli, Napoli città. La ritengo una città centrale a livello europeo, come era nei secoli passati. Combatto per privilegiare l'immagine di Napoli nel mondo, differenziandole dalle altre pur belle città italiane".


                  I controlli al Maradona

                  Il presidente del Napoli ha poi toccato l'argomento dei controlli al Maradona: "Sono molto rigido e vengo contestato, mi si dice che non sono tifoso. Ma io sono per l'organizzazione. Nell'ultima partita sono stati arrestati molti tifosi per spaccio di droga. Avete visto i tifosi della Lazio? Io non faccio entrare i fumogeni e poi quelli della Lazio sono entrati ed hanno mandato all'ospedale un bambino".

                  "Venderò il Bari se andrà in A"

                  "Lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario anche del Bari", ha spiegato il numero uno azzurro che alla domanda su cosa succederà se il club pugliese sarà promosso in Serie A ha risposto: "Lo cederemo a chi ci darà garanzia di saper gestire una squadra di calcio come si fa con un'opera dell'ingegno".

                  "Alla festa scudetto saranno in 3 milioni"

                  "Sono passati 33 anni dall'ultimo scudetto, pensate quanti napoletani sono nati. Quelli che sono nati dopo non hanno vissuto l'eccitazione degli Scudetti vinti. Essere sprofondati nel fallimento e poi avendo visto la crescita costante, il coronamento dello Scudetto potrebbe far impazzire la città. Potrebbero essere 2-3 milioni di partecipanti per la festa", ha poi aggiunto nella sede della stampa estera dove Victor Osimhen ha ricevuto il premio di miglior atleta straniero in Italia.

                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Sarri già in clima derby: "A Mourinho squalifica sospesa per la carriera"

                    Il tecnico della Lazio, a cui la scorsa stagione lo stop di due turni fu confermato, punge l'allenatore della Roma

                    La sospensione della squalifica di Mourinho? Un premio concesso per la sua carriera. Non è un sassolino quello che Maurizio Sarri si toglie dalla scarpa, è una montagna intera. Alla vigilia dell'andata degli ottavi di finale di Conference contro l'Az (domani all'Olimpico alle 20.45), il tecnico della Lazio ha risposto alla domanda sui motivi della disparità di trattamento tra quanto accaduto a Mourinho, la cui squalifica di due giornate è stata sospesa sabato prima della Juventus, e a lui stesso l'anno scorso in casa del Milan. Quando Sarri venne espulso e squalificato per 2 giornate per un battibecco a fine partita con Saelemaekers e per aver contestato la decisione dell'arbitro Chiffi con parole blasfeme nel tunnel degli spogliatoi. "In quell'episodio a San Siro c'erano due referti diversi - dice Sarri - uno dell'arbitro e uno della procura federale. Erano a due metri di distanza, quindi uno dei due referti non era veritiero".

                    Poi, la stoccata per accendere ulteriormente il derby in programma tra due settimane: "Il trattamento di Mourinho? Forse una sospensione per la carriera". E sempre sull'asse Trigoria-Formello: "La Conference dell'anno scorso era di un livello più alto? Rispetto il pensiero di Mourinho ma non lo condivido".

                    Lite Mourinho-Serra

                    Lo Special One ha ricevuto due giornate di squalifica e 10 mila euro di multa per "per avere, al 2° del secondo tempo, contestato con veemenza ed atteggiamento provocatorio una decisione arbitrale, reiterando tale comportamento all'atto del provvedimento di espulsione; per avere inoltre, al termine della gara, entrando, seppur autorizzato, nello spogliatoio arbitrale, rivolto al Quarto ufficiale espressioni ed illazioni gravemente offensive". Venerdì alle 14.30 verrà discusso il ricorso della Roma, con la procura federale che presenterà l'esito della propria inchiesta sull'episodio. Se dovessero essere confermate le due giornate, Mourinho salterebbe il derby del 19 marzo.

                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Juve, sarà multa per Kean

                      Moise Kean c’è ricascato. L’espulsione lampo dell’Olimpico, 40 secondi dopo l’ingresso in campo nel recupero di Roma-Juve per la reazione su Gianluca Mancini, s’aggiunge al ritardo di inizio stagione che era costato all’ex Psg l’amichevole contro l’Atletico. Se la tempistica per il ritorno in campo la stabilirà il giudice sportivo (almeno 2 giornate, come Di Maria per il fallo di reazione in Monza-Juve), alla Continassa stanno quantificando l’importo della punizione economica.

                      L’ingenuità è stata pesante e alla punta potrebbe costare da una cifra intorno ai 20-25 mila euro (5% dello stipendio mensile lordo) a una ben superiore nel caso in cui alla Continassa decidano di usare davvero la mano pesante come fatto intendere dal tecnico (“Moise ha sbagliato e chiesto scusa. Ma con l’espulsione ha messo in difficoltà la squadra e subirà una grossa multa”). La decisione verrà presa in tempi rapidi.

                      Non è un mistero che la Juve non sia stata contenta della prima stagione di Kean (6 gol in tutto) e che se non fosse stato per la situazione contrattuale (prestito biennale con obbligo di riscatto dall’Everton) probabilmente lo avrebbe ri-salutato in estate. Segnali incoraggianti, invece, sono arrivati quest’anno. Se basteranno per la conferma, al netto dell’episodio di Roma, si capirà nei prossimi mesi. Dipenderà dalla Juve, con o senza Coppe, e dagli eventuali club pronti a mettere sul piatto una cifra analoga a quella investita da Cherubini nel 2021.
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                        Ciao Ce.
                        Come butta?
                        tutto bene
                        son gonfio come un rospo
                        te?
                        Forza Roma
                        Originariamente Scritto da Sean
                        faccini, kazzi, fike, kuli
                        cesko92 [at] live.it

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                          Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                          tutto bene
                          son gonfio come un rospo
                          te?
                          Forza Roma
                          Gonfio tipo Luis Pistolero Suarez?
                          Io sto come James Rodriguez in top condiscion.
                          Kurt sta come Sneijder oggi .

                          Forza Roma sempre.

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                            hahahahaha
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                              Gonfio tipo Luis Pistolero Suarez?
                              Io sto come James Rodriguez in top condiscion.
                              Kurt sta come Sneijder oggi .

                              Forza Roma sempre.
                              come Givanildo Vieira de Souza, detto Hulk
                              Originariamente Scritto da Sean
                              faccini, kazzi, fike, kuli
                              cesko92 [at] live.it

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                                Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                                come Givanildo Vieira de Souza, detto Hulk
                                Mortacci tua

                                Commenta

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