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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Ronaldo, sì all’Al Nassr e all’Arabia Saudita fino al 2030: mezzo miliardo dal campo, poi ambasciatore dei Mondiali

    CR7 sarebbe prossimo alla firma con la squadra saudita fino al 2025 (per 500 milioni di euro), poi sarebbe lo strapagato ambassador di Arabia Saudita-Egitto-Grecia 2030


    Cristiano Ronaldo, secondo il quotidiano spagnolo Marca, sta per ufficializzare il suo sì all’Al Nassr convinto non solo dall’offerta monstre che lo porterà a guadagnare mezzo miliardo di euro in due stagioni e mezza, ma anche dal seguito.

    A metà novembre, prima dell’inizio del Mondiale lusitano — da cui CR7 è uscito in lacrime non solo per l’eliminazione subita contro il Marocco, dolore cocente, ma anche per le panchine «subite» dal c.t. Fernando Santos (il 26 dicembre la Federazione dovrebbe incontrare José Mourinho per proporgli la successione) tra le mille proteste di tutte le sue donne — era arrivata la rescissione dal Manchester United, definita consensuale, e così l’attaccante è arrivato in Qatar da svincolato.


    In ogni caso, si erano subito riaccese le voci sul contratto mostre che lo attendeva in Arabia. Contratto che non si fermerebbe soltanto alle due stagioni e mezza promesse, ma che arriverebbe addirittura al 2030 (quando l’attaccante avrebbe 45 anni), ovviamente non sul campo: Ronaldo, infatti, diventerebbe ambasciatore della candidatura di Riad a ospitare i Mondiali del 2030 insieme all’Egitto e —prima volta come evento«intercontinentale» — alla Grecia. Non sono ancora note le cifre successive che verrebbero date calciatore, che smetterebbe quindi di giocare nel 2025, ma, sempre secondo Marca sarebbero anche superiori a quelle relative al campo. Posto che la candidatura sia quella scelta nel congresso Fifa del 2024.

    Sempre Marca riferisce di contatti intensi nelle ultime due settimane, e che lunedì è arrivato il primo contatto formale con il portoghese, e spiega che l’Al Nassr è pronto a vendere fino a tre giocatori per evitare un impatto pesante sulle casse. Due di questi potrebbero essere l’ala sinistra uzbeka Jaloliddin Masharipov e il trequartista argentino Gonzalo «Pitty» Martinez.

    CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Vorrei iniziare a commentare qualcosa di concreto, non la solita fuffa. Non c'è ancora nemmeno un processo sportivo, anzi non c'è ancora nemmeno formulata una accusa.
      Plusvalenze, la Procura della Figc chiede la revocazione della sentenza https://www.repubblica.it/sport/calc...ium%3Dsharebar
      sigpic
      Free at last, they took your life
      They could not take your PRIDE

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        Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
        Plusvalenze, la Procura della Figc chiede la revocazione della sentenza https://www.repubblica.it/sport/calc...ium%3Dsharebar
        Bisogna vedere se la corte la concederà.
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          Juventus-plusvalenze, perché il processo sportivo si può rifare

          La Procura della Federcalcio ha chiesto la revocazione della sentenza sulle plusvalenze sulla base di nuove prove, in particolare quello che Cherubini ha chiamato «il libro nero di Paratici»


          Setacciati documenti (e intercettazioni) contenuti nei 15 faldoni inviati dai pm torinesi che indagano sui conti della Juve — a fronte dei due decreti di perquisizione confluiti nel primo processo sportivo — la Procura della Federcalcio ha chiesto la revocazione parziale della sentenza sulle plusvalenze. In brutale sintesi, di rifare il processo. A maggio, la Corte federale d’appello aveva rigettato il reclamo della stessa Procura contro la decisione del Tribunale federale nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto i bianconeri e gli altri deferiti, per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare. Il procuratore della Figc Giuseppe Chinè avrebbe dunque rinvenuto negli atti fatti nuovi e probanti, utili per riaprire il caso. La richiesta, in base all’articolo 63 del codice di giustizia sportiva, arriva alla vigilia della scadenza dei termini.

          La Juve ha risposto con una nota, in tarda serata: «La società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte federale di appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta». Entro trenta giorni, proprio la Corte federale d’appello dovrà fissare l’udienza nel corso della quale la Procura potrà chiedere nuove sanzioni nei confronti della Juve e di altre otto società, i cui nomi compaiono nelle carte dell’indagine della guardia di finanza. Ovvero, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara, oltre a 52 dirigenti. Non c’è il Napoli (coinvolto nel primo processo sportivo): le plusvalenze per l’affare Osimhen furono fatte con il Lille, e nulla c’è nell’inchiesta torinese.

          La giurisprudenza sportiva è per lo più contraria, in materia di revocazione, ma gli inquirenti della Figc hanno l’impressione di avere in mano «nuove prove». Condensate nelle valutazioni dei pm torinesi, l’aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello: sulle plusvalenze, sarebbero stati trovati documenti che offrono riscontri «di carattere addirittura confessorio». A partire dal «libro nero di FP», nel quale il ds Federico Cherubini stigmatizza «l’eccessivo ricorso a plusvalenze artificiali» da parte dell’allora capo dell’area tecnica Fabio Paratici. Idem un’intercettazione del direttore finanziario, Stefano Bertola: «I bilanci di molte società calcistiche sono stati un po’ salvati da queste plusvalenze». La Procura Figc, che ha aperto un fascicolo sulle manovre stipendi, ne ha avviato un altro, nei confronti della Juve e di altri club «per ulteriori e nuove condotte disciplinarmente rilevanti».

          Nel mirino, le «partnership» evidenziate nelle carte torinesi. Ieri, dopo l’amichevole con il Rijeka (1-0 con gol di Moise Kean), Massimiliano Allegri aveva riportato il messaggio della società: «Il direttore generale Scanavino ha parlato alla squadra e allo staff rasserenando l’ambiente». Ma è chiaro che in questo contesto agli agenti interessati a proporre giocatori (come Ivan Fresneda del Valladolid, che pur piace) dalla Continassa si replica che ogni movimento è congelato fino alla nomina del nuovo cda, il 18 gennaio.

          CorSera
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            Leao-Milan, per il rinnovo vertice fissato: il club offre 7 milioni e garanzie tecniche

            C’è fiducia a Milanello per il prolungamento del contratto dell’attaccante portoghese, attualmente in scadenza il 30 giugno 2024. Diventerebbe il più pagato della rosa


            Ci siamo, il vertice è già stato fissato: l’appuntamento con i rappresentanti di Leao è previsto tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. «Chi ha tempo non aspetti tempo», la riflessione che fanno a Casa Milan, dove sono perfettamente consapevoli di quanto il finale della «Rafanovela» sia fondamentale per il futuro del Diavolo. Il talento portoghese è stato uno dei simboli della rinascita e allo stesso modo può esserlo della fase due, che consiste nel provare a tornare ad altissimi livelli anche nell’Europa che conta, come ai bei vecchi tempi del Milan berlusconiano.

            Occorre provarle tutte per prolungare il contratto in scadenza il 30 giugno 2024 e i primi a saperlo sono proprio Maldini e Massara, che faranno tutto il possibile (e forse anche qualcosa in più) per riuscirci, ovviamente sempre restando dentro alle linee guida finanziarie imposte dal club, che hanno consentito il risanamento dei conti. La proposta sarà sui 7 milioni netti a stagione, quasi cinque volte lo stipendio attuale che si aggira sui 1,5 milioni. Una cifra notevole, che porterebbe Leao a diventare il giocatore più pagato della rosa. La partita sarà lunga e complicata, ma dal quarto piano di via Rossi filtra una fiducia che non è di facciata e che nasce dalla volontà (esplicita) del ragazzo di continuare la sua fase di crescita in rossonero, dove continuerebbe avere quegli spazi che altrove non sarebbero assicurati. Spazi e garanzie. È lo stesso Rafa a dirlo ai suoi compagni: qui mi trovo benissimo, al Milan e a Milano.

            I soldi ovviamente hanno però un peso decisivo in questa vicenda. L’accesso agli ottavi di Champions ha portato un extra di 20 milioni e una vetrina fondamentale per un giocatore che merita palcoscenici di primo livello, ma è evidente che era e resta difficile tener testa a club con disponibilità nettamente più ampie come quelli di Premier. Ecco perché Maldini e Massara anche nel prossimo vertice punteranno sulle motivazioni: il Milan ha bisogno di Leao come Leao in questa fase della sua carriera ha bisogno del Milan. Un patto. Che però per essere sancito ha bisogno del sì di entrambi. E Rafael in questo momento ha una grana che non gli consente di essere mentalmente libero al cento per cento, vale a dire la multa di quasi 20 milioni per il caso Sporting Lisbona. È questo il vero nodo della trattativa. L’avvocato Dimvula, che insieme a Jorge Mendes gestisce Rafa, rimetterà la questione sul tavolo nel prossimo incontro a Casa Milan.


            Previsto un nuovo summit anche per Bennacer, in scadenza nel 2024: si tratta per un contratto sui 4 milioni, l’intesa ancora non c’è, ma si può fare. Questione Sportiello: potrebbe arrivare a gennaio solo se l’Atalanta non farà richieste eccessive, visto che andrà a scadenza a giugno, altrimenti non se ne fa niente.

            Ieri ha parlato il presidente Paolo Scaroni: «Il 2023 sarà meraviglioso come il 2022». La rincorsa al Napoli riparte il 4 gennaio da Salerno. Obiettivo, la seconda stella.

            CorSera
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              Quante sirene per Mourinho: il Portogallo lo dividerebbe con la Roma, ma anche il Brasile lo vuole ct

              Il presidente della federcalcio di Lisbona contatterà direttamente lo Special One, mentre i verdeoro si muovono su Mendes. Il rapporto con il club giallorosso invece si è raffreddato, il mercato sarà decisivo

              Il futuro è spesso un concetto astratto. Non ha una data d'inizio, il futuro. Quello di José Mourinho, però, comincia oggi. È rimasto in Portogallo per festeggiare il Natale con la famiglia, e per uno religioso come lui non poteva essere diversamente, mentre la sua squadra, i suoi calciatori, sono tornati a casa. Senza di lui. Chissà se in questi giorni con la moglie Matilda e i figli, che si chiamano come loro due, José parlerà anche dei propri piani, delle proprie ambizioni. Chissà se a loro consegnerà i propri propositi per il 2023.

              Un intermediario partirà in queste ore da San Paolo. Sulla sua agenda, un solo nome: quello dello Special One. Il Brasile, la nazionale pentacampione ai Mondiali, vuole regalarsi un tecnico all'altezza della fama delle proprie stelle. Perché se hai in squadra Neymar, Casemiro, Thiago Silva, Richarlison, Vinicius, Alisson e non riesci a superare i quarti di finale, un problema esiste. Ednaldo Rodrigues, il presidente della Cbf, la federcalcio brasiliana, ha deciso di prendere personalmente in mano il dossier: ha dato mandato a un potente agente internazionale di iniziare a tessere i rapporti e a sondare le disponibilità dei migliori tecnici al mondo. Guardiola ha respinto le avances sul nascere, Ancelotti sembra intenzionato a restare al Real - così ha garantito pubblicamente - e allora il nome in testa alle preferenze è diventato quello di José Mourinho. Una tentazione da assecondare segretamente, senza esporsi, per questo la missione è affidata a un intermediario: uno in ottimi rapporti con il suo procuratore, Jorge Mendes, e che possa sondare disponibilità e interessi del tecnico della Roma. Per fine gennaio, a Rio vogliono una risposta: l'idea sarebbe di regalare alla Seleçao il primo tecnico straniero della sua storia, pur di offrirle il migliore in assoluto. E José può legittimamente ambire a questa corona, godendo in più del vantaggio di parlare la lingua.

              Come non bastasse, si è mosso anche il Portogallo. Altra grande delusa dei Mondiali in Qatar, perché l'eliminazione ai quarti col Marocco non è davvero andata giù a nessuno. È costata il posto a Fernando Santos, e da giorni si sa con assoluta certezza che il primo - ma verrebbe da dire unico - nome a cui la federazione pensa come sostituto sia quello di Mourinho. Che ha sempre detto di ambire a guidare la sua nazionale, prima o poi. Addirittura, A Bola scrive che il giorno di Santo Stefano sia previsto un appuntamento tra il presidente federale Fernando Gomes e José. In realtà, il 26 la Roma torna ad allenarsi, quindi se incontro sarà, avverrà prima: magari proprio domani. L'occasione per una vera offerta? Di certo, a Lisbona sarebbero disposti ad accettare di condividere i servizi dello Special One con la Roma in un doppio incarico. Fino a luglio o anche oltre.

              Ma qui, è inevitabile un'altra domanda: Mourinho ha davvero intenzione di restare a lungo alla Roma? Il suo contratto scade nel 2024, tra un anno e mezzo. Ma le ultime settimane hanno accentuato delle ruvidità tra lui e il club. Perché Mourinho non è soddisfatto della crescita e delle ambizioni della squadra e della società. Dall'atteggiamento di alcuni giocatori, anche leader, fino alle possibilità economiche e alle risposte del club alle sue richieste di mercato. Vorrebbe elementi con cui lazare il livello, non soltanto tecnico, dell'organico, in alcuni ruoli chiave, più per la prossima stagione che per il presente. Ma per ora gli è stato risposto che le risorse non abbondano, che il settlement agreement con la Uefa impone limiti agli affari per evitare una sanzione milionaria, che prima di comprare bisogna vendere eccetera. E lui già a ottobre ha scherzato - ma mica tanto, poi - su quanto fossero limitate le possibilità di fare acquisti. Insomma, la luna di miele è finita e nessuno può mettere la mano sul fuoco che José e la Roma possano arrivare felicemente alla scadenza del contratto nel 2024. Un quadro ideale per chi, come Brasile e Portogallo, volesse approfittarne.

              Il presidente della federcalcio di Lisbona contatterà direttamente lo Special One, mentre i verdeoro si muovono su Mendes. Il rapporto con il club …

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              popoli studiosi scriveranno
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              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Mou ha capito che la proprieta' non puo spendere (mercato estivo finito in attivo) ed una volta che passera' l'euforia della conference, i tifosi vorranno vincere qualcosa. Non mi sorprenderei se ne andasse a fine stagione, iniziando con il doppio incarico nazionale club gia a Gennaio


                Tessera N° 7

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                  Il Brasile che fa del bel gioco il suo credo fatico a immaginare voglia Mourinho

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                    Prennessero De Zerbi...vedi come vanno...

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                      Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
                      Mou ha capito che la proprieta' non puo spendere (mercato estivo finito in attivo) ed una volta che passera' l'euforia della conference, i tifosi vorranno vincere qualcosa. Non mi sorprenderei se ne andasse a fine stagione, iniziando con il doppio incarico nazionale club gia a Gennaio
                      Ho letto che la Figc non permette il doppio incarico se la stagione è in corso e un allenatore già sotto contratto. Il Portogallo invece sì.

                      Al di là di queste questioni normative, la mia impressione è che Mourinho non sia ancora a quel punto della carriera dove si considera chiusa l'esperienza coi club e si guarda alle nazionali...non sia insomma ancora alla fase Van Gaal.

                      Ha uno spirito ancora troppo coinvolto nella competizione e ambizione quotidiana. Questo certo non sifignica che a fine stagione resterà alla Roma (dipende da molte cose, per esempio la qualificazione in champions) ma lo vedo come Ancelotti, uno che non ha voglio adesso di diventare CT.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
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                      «nessun vincolo univa questi morti
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                        Che triste parabola CR7
                        Originariamente Scritto da Sean
                        faccini, kazzi, fike, kuli
                        cesko92 [at] live.it

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                          Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                          Che triste parabola CR7
                          Tristissima. Chissa' come fara' a mantenere la sua famiglia. Facciamo una raccolta fondi

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                          I SUOI goals:
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                          -Coppa UEFA: 5
                          -Champions League: 13
                          -Nazionale Under 21: 19
                          -Nazionale: 19
                          TOTALE: 270

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                            Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                            Che triste parabola CR7
                            Da lui non me lo sarei aspettato...voglio dire questa faticosissima e anche un pò ridicola parabola finale.

                            Per tutta la sua carriera è sempre stato attentissimo a non sbagliare una mossa (nei comportamenti, nella comunicazione), diventando una icona della professionalità e della gestione dell'enorme impatto mondiale che la sua immagine ha sul calcio, su centinaia di milioni di tifosi.

                            Negli ultimi due anni bizze da star, egocentrismo spinto, come un tarantolato che non trova pace. Non mi riferisco ovviamente all'aver accettato i milioni arabi ma tutto il teatrino fatto fin qui da, diciamo, l'estate dell'addio alla Juve e i due anni allo United (che si è scelto lui, non l'hanno mica rapito).
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                              Che triste parabola CR7
                              diciamo che la gestione post juve è stata alquanto discutibile ed imbarazzante
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                                Pure schiodare da Torino all'ultimo secondo, rendendo difficoltosa la programmazione per sostituirlo, non è che sia stato il massimo.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
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                                «nessun vincolo univa questi morti
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                                C. Campo - Moriremo Lontani


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