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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    L’analisi di Sconcerti: Napoli-Milan, Spalletti sembra più pronto per il campionato di Pioli

    Decisivi saranno i ruoli e le posizioni di Kessie e Zelinski: il primo deve star dietro a Giroud, libero sulla trequarti, il secondo sarà atteso da Kalulu

    di Mario Sconcerti



    Torna l’idea Kessie avanzato perché il Napoli costruisce gioco dal basso ed è meglio affrontarlo subito. C’è però una differenza fondamentale rispetto alla partita con l’Inter, dove Kessie fu addetto alla marcatura singola su Brozovic. Non andò bene, fu sostituito con Diaz che dette il via alla rimonta. Il Napoli non ha un regista unico, ne ha due che si dividono il campo, Fabian Ruiz e Lobotka.

    È esclusa quindi una marcatura a uomo. Kessie dovrebbe semmai rimanere nel mezzo, dietro a Giroud, evitando di entrare troppo in area per non farsi cadere addosso a sua volta la marcatura di Rrhamani. Dovrebbe essere un vero libero sulla trequarti che ha il compito di rompere subito il gioco su Koulibaly e i due registi. È un’idea, ma è complessa, non so se adatta a Kessie, che ha doti impazienti, non molto calcolatrici.


    Un imbarazzo del genere capiterà anche nella trequarti milanista con Zielinski. È l’uomo di chiusura di tutto il palleggio del Napoli, è spesso aiutato da Insigne, che quel lavoro lo sa fare e copre il compagno quando diventa attaccante. Zielinski dovrebbe cadere nella zona di Bennacer ma questo è un pericolo. Più probabile che anche Kalulu lo aspetti sul secondo scatto.

    Molta sostanza della partita starà in questo elastico allungato tra difensore e trequartista, nei tempi di scelta delle due marcature. Gli altri giocheranno una partita spontanea, quella vera che uscirà oltrepassato quel vicolo stretto. Perché sul campo oltre la tattica, ci sarà molto buon calcio. Non dubito stavolta dell’intensità del Milan. Quasi mai sbaglia queste partite. Contro le sei migliori ha perso solo con il Napoli, ma ha fatto diciotto punti in nove gare. Il Napoli dodici in otto. All’andata il Milan fu messo sotto dal palleggio offensivo di Zielinski e Lozano e dalle migliori idee del centrocampo. Però mancavano Calabria, Theo Hernandez, Kjaer, Leao e Rebic.


    Il Napoli ha più qualità complessiva, è meno fisico, subisce mezzo gol a partita. In sostanza, sa fare tutto. Ha il gioco per andare oltre gli avversari che si chiudono, e ha il contropiede di Osimhen e Zielinski quando tocca al Napoli chiudersi. Sbaglia spesso misura della partita, è portato a dare troppo o quasi poco. Saper giocare a calcio gli toglie un po’ di cattiveria. Ma è mediamente la squadra migliore del campionato. Il Milan è più bravo nella singola partita. Per questo fa punti con gli avversari importanti e li perde a sorpresa con altri. E comunque a questo punto non conta nemmeno chi sia più forte oggi, Milan e Napoli non si affronteranno più in stagione.

    La loro classifica sarà adesso decisa da altre squadre, quelle che troveranno nelle partite che restano. Spalletti non è migliore di Pioli, è diverso. Pioli è un sacerdote laico, vive di temperanza, è quasi francescano nella sua conoscenza della fatica. Spalletti è vigoroso e ha molte anime. Questo gli fa capire meglio i giocatori. Pioli ha bisogno di bravi ragazzi, Spalletti si trova bene in qualunque cortile. Forse è lui il più pronto per un campionato.


    CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Napoli-Milan, formazioni e dove vederla: Ibrahimovic in panchina, Spalletti punta sul Mago Ruiz

      Una sfida verità per Napoli e Milan dove la posta in palio è il titolo. Osservati speciali Osimhen e Leao. C’è anche Ibra (in panchina) con una voglia speciale

      Qui Napoli: Spalletti il motivatore «Non ci nascondiamo, possiamo decidere se diventare immortali o essere dimenticati»

      C’è sempre una prima volta, sia per Luciano Spalletti che per Stefano Pioli, stasera l’uno contro l’altro per la partita che vale il primo posto in classifica. Napoli-Milan può significare un pezzetto di scudetto, per big Luciano sarebbe un traguardo che in Italia non ha mai raggiunto. Napoli-Milan è anche l’occasione per l’allenatore rossonero di battere il collega per la prima volta e puntare a un titolo che neanche lui ha vinto. L’antipasto della sfida è un piatto già caldo: «Il Milan può anche essere più forte — dice Spalletti — ma non più motivato di noi. Stiamo raccontando una bella storia e con la benedizione di Maradona ci sentiamo ancora più carichi».

      Lo scenario, suggestivo, infatti è lo stadio dedicato alla memoria del Pibe, teatro, ai tempi in cui si chiamava San Paolo, dei duelli tra Diego e Van Basten, che nel segno della tradizione si presenterà gremito e anche organizzato con festa di sciarpe e cori. Sogna Napoli, Spalletti coglie l’attimo. Si spinge oltre, anche: «Siamo sognatori, è vero. Ci piace esserlo. I miei calciatori devono rendere conto al sentimento popolare, quello di una città che anche se sta zitta brucia tanto. Proprio come il Vesuvio. Ecco perché non ci nascondiamo. Lo scudetto è un obiettivo al quale puntiamo. Saremo poi noi a scegliere se rendere immortali le nostre carriere o essere dimenticati. Ci sono tante partite da giocare e squadre del nostro stesso livello che competono per il titolo. È già importante essere qui, avere la voglia e la capacità per giocare le nostre chance, la sfida con il Milan vale tantissimo».

      Classifica corta, campionato asimmetrico. Tutto ancora può accadere, Spalletti però spinge sull’acceleratore: «Stiamo bene, abbiamo la qualità per mettere in difficoltà i nostri avversari. Ho recuperato tutti i giocatori e il nostro modo di lavorare farà la differenza. Poi la forza mentale dirà chi è campione per davvero». Napoli e Milan hanno tanti aspetti in comune sotto il profilo tattico, non soltanto il sistema di gioco ma anche come caratteristiche dei singoli. Squadre che non amano andare in ampiezza creano piuttosto densità nella zona centrale del campo. Osimhen al centro del villaggio azzurro, Fabian Ruiz, Lobotka e Anguissa si contendono due maglie in mediana. È anche qui che si gioca la partita a scacchi

      Qui Milan: Pioli il decisionista «Niente calcoli, se ci mettiamo a farli e a pensare al pari poi rischiamo grosso»

      L’amuleto c’è. È stata una corsa contro il tempo, l’autonomia sarà di una manciata di minuti, non di più, ma alla fine ancora una volta Zlatan Ibrahimovic ha vinto la sua sfida con se stesso: s’era messo in testa di esserci e stasera al Maradona ci sarà. Per la panchina, non di più, visto che di fatto è fermo da sei settimane, dall’infortunio al tendine d’Achille con la Juventus, ma Ibra è Ibra: si sa che per fare la differenza, anche a quarant’anni suonati, può bastargli un pallone, uno solo. Ha fatto di tutto, s’è allenato due volte al giorno, racconta chi vive quotidianamente Milanello. Voleva lanciare un messaggio alla squadra nel momento cruciale del campionato. E ci è riuscito. L’ha detto chiaro una settimana fa: «Non smetto finché non vinco qualcosa col Milan». Il rinnovo per un altro anno dipende da lui, s’inizierà a parlarne a fine mese, dopo gli spareggi mondiali della sua Svezia. Si ragiona su una base fissa da 2,5-3 milioni con premi a obiettivi.

      Marzo è uno snodo chiave, per Zlatan e per il Diavolo. Il duello di stasera a Napoli è il crocevia della stagione. Un pareggio potrebbe andare tutto sommato bene a entrambe, perché permetterebbe di raggiungere l’Inter a quota 58 in testa alla classifica, ma questo Milan per struttura e mentalità non è progettato per fare troppi calcoli. «Se entriamo in campo per accontentarci, ci avviciniamo maggiormente al risultato negativo che a quello positivo» spiega Pioli, che ha apprezzato la prestazione dei suoi nel derby d’andata di Coppa Italia: «Ci ha dato energie piuttosto che toglierle e siamo pronti ad affrontare una partita importante». Importante ma non decisiva, secondo il tecnico rossonero: «Mancano 33 punti alla fine, sarà una continua altalena e nessuno vorrà scendere, noi dobbiamo rimanerci sopra per lottare fino alla fine per le posizioni di vertice».

      Tutto vero, la strada è lunga e si è già visto come spesso a creare più problemi siano le partite prese sotto gamba con le cosiddette piccole , ma è chiaro che lo scontro diretto di stasera mette in palio punti che pesano doppio. Il Napoli è l’unica big ad aver battuto il Milan in stagione, 1-0 all’andata con gol di Elmas, ma con grosse (e legittime) polemiche per il pari annullato a Kessie al 90’ per un fuorigioco di Giroud sdraiato a terra. «Basta arbitri debuttanti» aveva chiesto Maldini dopo le sviste con l’Udinese. Accontentato: stasera il designatore Rocchi ha spedito Orsato, con Valeri al Var. Più esperti di così.

      «Il Napoli è allenato benissimo» dice Pioli, che non ha mai battuto Spalletti in 11 incontri: 8 sconfitte e 3 pareggi. «Speriamo sia la volta buona, credo che chi difenderà meglio vincerà la partita» chiude il coach milanista, che rimetterà Kessie trequartista per dare più peso al reparto. Davanti, spazio a Giroud e Leao, che devono però migliorare la mira. In difesa tocca ancora a Kalulu, visto che Romagnoli non ha recuperato dall’affaticamento all’adduttore. Il francese affiancherà Tomori: il faccia a faccia con Osimhen sarà una delle chiavi della notte del Maradona. Lo scudetto passa di qui

      Probabili formazioni

      Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Lobotka, Fabian Ruiz; Politano, Zielinski, Insigne; Osimhen. Allenatore: Spalletti.
      Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Tomori, Kalulu, Hernandez; Tonali, Bennacer; Messias, Kessie, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli.
      Arbitro: Orsato di Schio.
      Tv: ore 20.45, Dazn.

      CorSera
      Last edited by Sean; 06-03-2022, 09:33:42.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        La formazione del Mazembe e' agghiaggiande! Si fa prima ad elencare i bianchi: Calabria, Hernandez, Tonali e Giroud. Solo 2 gli italiani!
        I SUOI goals:
        -Serie A: 189
        -Serie B: 6
        -Super League: 5
        -Coppa Italia: 13
        -Chinese FA Cup: 1
        -Coppa UEFA: 5
        -Champions League: 13
        -Nazionale Under 21: 19
        -Nazionale: 19
        TOTALE: 270

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          Per Spalletti questo campionato è l'occasione della vita, che si incrocia con quella di Napoli come occasione storica (l'ultimo titolo oltre 30 anni fa).

          Il campionato si gioca in questi ultimi 3 mesi, dove ormai è anche inutile fare le tabelline: potresti vincere un big match e perdere una partita sulla carta "facile": è successo all'Inter, è successo a Milan e Napoli in queste ultime settimane.

          Chi vince stasera avrà però il vantaggio di guadagnarsi una sorta di pole position accantto all'Inter per la volatona di primavera.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Ci sono grandi assenze nel Milan? Temete questa partita?

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              Originariamente Scritto da Merdablu Visualizza Messaggio
              Ci sono grandi assenze nel Milan? Temete questa partita?
              Io farei giocare Ballo Toure' al posto di Hernandez e Bakayoko al posto di Tonali. Purtroppo per Calabria e Giroud non abbiamo sostituti colorati. Urgono almeno un paio di acquisti: si parla di Singo del Torino e Kolo Muani del Nantes.
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                Io farei giocare Ballo Toure' al posto di Hernandez e Bakayoko al posto di Tonali. Purtroppo per Calabria e Giroud non abbiamo sostituti colorati. Urgono almeno un paio di acquisti: si parla di Singo del Torino e Kolo Muani del Nantes.
                Confido oshimen faccia tripletta

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                  Sfida di mercato tra Juve e Inter la Joya
                  Dettagli [emoji3591] https://bit.ly/3hFWR6C
                  I bianconeri offrono un triennale da 7 milioni, i nerazzurri rilanciano con 7.5 milioni e un contratto di 5 anni [emoji91]
                  #SportMediaset

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                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Ahah ma che problema ha questa gente?

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                      Originariamente Scritto da fedeita Visualizza Messaggio
                      Ahah ma che problema ha questa gente?
                      https://www.fiorentinanews.com/firen...sta-juventino/
                      Gli stessi problemi che hanno i tifosi Fiorentini ogni volta che gioca contro la Juve al Franchi.

                      Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk
                      (ride)

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                        È di 15 morti e centinaia di feriti il bilancio della guerriglia scaturita durante il match Queretaro-Atlas in Messico. A fare da detonatore è stato il gol del vantaggio della squadra di casa al 60º minuto.




                        Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          Siamo a marzo, non so che intenzioni abbia Dybala. Mi viene da pensare che uno che scade a zero, se avesse voluto firmare, lo avrebbe già fatto...comunque vediamo, più passa il tempo e più si arriverà al dunque. Dicono per giovedì un incontro.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                            Dajeeeeeeeeeeee Mourinho bollitone mio.
                            Ahahahah ahahahah
                            Dajeeeeeeeeeeee l'anima de li mortacci tuaaaaaaaaaa

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                              La roma di ieri brutta, sporca e cattiva, come piace a me. Nel calcio non conta il gioco dei grandi maestri, ma la giocata dei singoli.
                              Kardorp ruba palla, serve zaniolo in verticale che con un grande stop taglia per abraham che dribbla e segna. Il cinismo allo stato brado, questo è il calcio, questo è mourinho.

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                                Pino Wilson è morto: l’ex capitano della Lazio dello scudetto ‘74 stroncato da un ictus

                                Aveva 76 anni. Il difensore che ha giocato nel ruolo di libero fino al 1983, chiuse la carriera con ben 392 partite in biancoceleste, di cui 309 da capitano

                                Se ne è andato all’improvviso Pino Wilson. La Lazio piange il suo «Capitano», uno dei simboli dello scudetto biancoceleste conquistato nel 1974, della banda di Tommaso Maestrelli per sempre nella leggenda del calcio italiano. Dalle prime notizie, sembra che sia stato un ictus la causa della morte di Wilson, rimasto legato al mondo Lazio, club nel quale ha giocato per 11 anni (dal 1969 al 1978 e dal 1978 al 1980) e per ben 309 gare ha indossato al braccio la fascia di capitano. Tre presenze anche con la maglia della Nazionale, debuttando contro la Germania Ovest prima del Mondiale ‘74 e partecipando proprio al torneo iridato di quell’estate.

                                Wilson è deceduto all’indomani della vittoria conquistata a Cagliari dalla squadra di Maurizio Sarri (3-0 sabato 5 marzo). «Wilson per sempre uno di noi», o anche «Ora raggiungi tutti gli altri compagni e Maestrelli. Buon viaggio capitano», i pensieri dedicati sui social dai tifosi laziali. Adesso verrà tumulato nella stessa cappella della famiglia Maestrelli, al cimitero di Prima Porta, a Roma, dove già riposa Giorgio Chinaglia. Nato in Inghilterra, a Darlington (ma da piccolo si trasferì con la sua famiglia a Napoli), Wilson arrivò alla Lazio nel 1969, insieme proprio a Chinaglia, dall’Internapoli. Con Maestrelli nacque fin da subito un legame incredibile. Insieme vinsero il primo scudetto del 1974, rimasto per sempre nella storia della Lazio. In carriera, oltre al tricolore con i biancocelesti, ha vinto un campionato Nasl (con i Cosmos), e una Coppa delle Alpi, sempre con la Lazio, nel 1971. Chiuse con il calcio nel 1980, anche se tornò nel 1983, per qualche mese, con il club canadese dell’Inter Montreal. «Insieme, siamo diventati Campioni. Ciao Pino, nostro Capitano, la storia che ci lega è eterna», questo il ricordo di Twitter della Lazio.

                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
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                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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