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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Napoli, alternative per Spalletti: Manolas e Malcuit verso il recupero

    I due potrebbero farcela a rientrare tra i convocati anche per la sfida all'Inter, per la quale l'unico vero dubbio di formazione riguarda il ballottaggio tra Elmas e Zielinski

    Nuovo ciclo di tamponi alla ripresa della preparazione per i giocatori del Napoli, sottoposti a controlli ancora più approfonditi del solito dopo la positività al Covid di Diego Demme: asintomatico e in isolamento da venerdì scorso. Anche per il centrocampista tedesco sono previsti ulteriori test nelle prossime ore e Luciano Spalletti conta di riaverlo a disposizione al più presto, con dietro l'angolo il tour de force che attende gli azzurri tra campionato ed Europa League. C'è bisogno di tutti e il tecnico toscano aspetta buone notizie pure dallo staff medico, nella speranza che già per la trasferta di domenica a San Siro contro l'Inter tornino a disposizione Manolas e Malcuit, ormai vicinissimi alla completa guarigione dopo i rispettivi infortuni. Due difensori in più faranno molto comodo nelle rotazioni, permettendo appena possibile di tirare un po' il fiato a Koulibaly e Di Lorenzo gli stakanovisti del reparto arretrato.

    Aspettando il ritorno dei 14 nazionali

    Ma il Napoli aspetta con ansia soprattutto il rientro alla base dei 14 Nazionali, con Elmas, Rrahmani e Lobotka che sono stati i primi a rimettersi a disposizione di Spalletti. Sono invece tornati all'alba dalla lunga e deludente trasferta in Irlanda del Nord i tre azzurri dell'Italia: Insigne, Meret e Di Lorenzo. Poi toccherà alla spicciolata a tutti gli altri, con Ospina e Lozano che saranno come sempre gli ultimi a raggiungere il centro sportivo di Castel Volturno dopo un lunghissimo volo transoceanico. Da giovedì però il gruppo dovrebbe essere al completo e potranno dunque cominciare sul serio le valutazioni in vista della super sfida con l'Inter: trasferta off limits per motivi di ordine pubblico per i tifosi residenti in Campania, compresi i possessori della Fidelity Card. Il settore Ospiti di San Siro sarà tuttavia pieno lo stesso, con i club organizzati che si stanno mobilitando.

    Dubbio Elmas-Zielinski

    Molto importante la posta in palio contro l'Inter, in 90' in cui il Napoli dovrà difendere il primato in classifica e la sua imbattibilità in campionato. Spalletti è ovviamente orientato a confermare la fiducia a tutti i suoi big, se dimostreranno di essere in buona condizione dopo gli impegni con le Nazionali. L'unico ballottaggio è a centrocampo, con Elmas che insidia Zielinski.

    I due potrebbero farcela a rientrare tra i convocati anche per la sfida all'Inter, per la quale l'unico vero dubbio di formazione riguarda il ballottag…
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Le scelte della Roma, Pinto frena sul mercato: «Non possiamo creare un instant team e Mou lo sa»

      «Mercato? Non possiamo creare delle grandi aspettative perché sappiamo tutti com'è il mercato di gennaio». In anticipo sulla tabella di marcia, Tiago Pinto mette le mani avanti. La Roma interverrà ma «trovando le soluzioni giuste per mantenere l'approccio sostenibile e allo stesso tempo migliorare la squadra». Un intervento, quello del general manager a Sky, volto ad abbassare l'attesa che stava montando in città. Speranza in realtà alimentata da Mourinho che a più riprese ha evidenziato come la «rosa non sia all'altezza delle altre squadre», «non sia migliorata rispetto alla passata stagione», «non sia da considerare da quarto posto», priva com'è di un terzino destro, un centrocampista e un difensore centrale.

      «Non è certo il momento di mettere in discussione il progetto e la strategia e ancora meno la leadership di Mourinho. Credo si sia costruita questa immagine di José perché lui ha allenato le migliori squadre del mondo e questi club magari non hanno lo stesso progetto che ha la Roma. Ma non sarebbe stato possibile prendere un allenatore come lui se non fossimo stati allineati nella strategia. Noi sappiamo che non possiamo creare un instant team come altri fanno. Questa non è una valutazione critica ma la verità. Perché ci sono tanti progetti sportivi, alcuni vanno per una strada, altri verso un'altra». L'importante è che Mourinho, come Pinto assicura, viaggi sulla stessa lunghezza d'onda del connazionale. Perché la serie di provocazioni e considerazioni lanciate nell'ultimo mese mal si conciliano con le rassicurazioni del gm.



      (Il Messaggero)
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        Spinazzola potrebbe essere recuperato per marzo? In chiave offensiva potrebbe ridare una bella botta di vita alla Nazionale

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          L’Italia e i Mondiali, Sconcerti:
          tornando a giocare come gli altri
          abbiamo perso la nostra differenza. Ma la nostra è una crisi del sistema


          Raggiunto il risultato degli Europei è mancata la voglia e la forza di giocare ancora il calcio molto faticoso che chiede Mancini

          di Mario Sconcerti

          La verità è che abbiamo smesso di giocare bene. Ventura si difendeva, Mancini rovesciò il concetto e inventò un calcio elettrico, quasi sarriano, di tanti passaggi svelti. Avevamo una squadra non fisica ma di buona qualità, sapevamo pensare in fretta, era il nostro contropiede. Il piacere dell’idea portò risultati e i risultati portarono fiducia. Diventammo una squadra diversa. Oggi non basta saper essere squadra se giochi come giocano gli altri. Noi prendevamo il calcio alla rovescia, attaccare con tutti e disorientare l’avversario con la velocità e la brevità delle linee di passaggio. Questo ci portò al titolo europeo. Da settanta giorni e sette partite abbiamo smesso di giocare così. Oggi siamo tornati a giocare come gli altri, è finita la differenza.

          Perché è finita? Per tanti motivi, alcuni non risolvibili, ma essenzialmente due: perché veniamo da un risultato raggiunto e perché non abbiamo più la voglia e la forza di giocare ancora quel calcio molto faticoso, tutto scatti e rincorse. Ma quel calcio era stata l’unica parentesi felice dentro un percorso di crisi cominciato molto tempo prima. Negli ultimi due Mondiali giocati siamo usciti al primo turno. All’ultimo Mondiale non siamo stati ammessi, adesso siamo tornati a rischiare. Con i club non vinciamo un titolo dall’Inter di Mourinho, 2010. Nel frattempo gli altri paesi hanno mandato decine di loro giocatori nei grandi campionati degli altri. Questo ha alzato la qualità delle loro nazionali. Oggi squadre come Scozia, Polonia, Austria, Norvegia, Serbia, Albania, Svizzera, Finlandia, Svezia sono avversari ufficialmente scomodi per tutti, a volte non superabili. In Italia nel frattempo abbiamo fatto due volte l’opposto: non mandiamo giocatori all’estero e ci siamo riempiti di stranieri. Il calcio italiano è soffocato dagli stranieri, sono ormai quasi sette ogni dieci giocatori. Per molto tempo abbiamo dato la colpa a Immobile, manca il centravanti gridavamo. Poi guardi il problema dall’alto e scopri che l’unico centravanti italiano nelle prime dieci squadre italiane è Immobile, gli altri sono tutti stranieri. Restano due ragazzi, Raspadori e Scamacca, un isolato, Pinamonti, e due vecchi, Quagliarella e Caputo. Per inciso il giovane Lucca del Pisa ha smesso di segnare non appena tutti sono andati a scoprirlo.

          Non abbiamo però nemmeno più numeri dieci, qualcuno che sappia rifinire il gioco. Forse Pellegrini. Non abbiamo più registi, infatti non sappiamo sostituire Jorginho. Abbiamo tre difensori centrali di 37, 34 e 33 anni. Niente alle loro spalle. In questi due ultimi mesi abbiamo fatto molto più che mancare la qualificazione ai Mondiali, abbiamo ucciso sportivamente la nostra ultima generazione. Ora siamo soli. L’altra domanda è perché non nasca più la vecchia, grande, qualità italiana. L’interruzione è così netta da doverla mettere per forza in sintonia con il cambiamento di abitudini dei giovani, l’arrivo della Rete, i telefonini, con tutte le loro conseguenze. C’è una cultura complessiva diversa del calcio. Una squadra non rappresenta più una città, ma la voglia personale di vincere di chi la segue. C’è più rabbia che piacere. E la comunicazione è sempre più di parte. Non è più un mondo comune, orizzontale. Le società sono persone estranee, non comunicano più, non parlano alla loro gente. Ma i tesserati restano gli stessi e sono oltre il milione, i campioni dovrebbero continuare a nascere. Qui si entra nella parte più resistente e grigia del calcio: è solo autoreferente. Parla da solo. Non si confronta.

          I bambini-ragazzi vengono messi in mano alle scuole calcio dove pagano per poter giocare. Il talento è sacrificato alla quota, giocano tutti perché tutti hanno pagato. Hanno diritto, quindi manca la selezione iniziale. Lo sport non è democratico, democratico è muoversi, poi giocano i migliori. E nessuno certifica, esamina, seleziona, la capacità dei settemila insegnanti. La stessa Coverciano è una chiesa chiusa. Entrano solo ex calciatori, i corsi sono brevi, la visione del mondo non si allarga mai. Mancini aveva portato fantasia, rivolta, in questo calcio automatizzato e rigido per autoconservarsi. Infatti nel calcio lo amano in pochi. Ma conosce ancora la strada?

          CorSera
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          forse, tra mille inverni
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          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Italia, un altro Riva non lo si trova: facciamo prima a ritrovare noi stessi

            Prima che nel gioco, la nostra Nazionale sembra essersi smarrita dentro, nella mente e nel cuore. Dobbiamo riconoscerci per quello che siamo: una squadra normale che ha già dimostrato di poter essere speciale

            di Fabrizio Roncone

            Non è esattamente un flashback azzurro. Piuttosto: sono schegge di memoria, uno scarabocchio che resta sugli appunti, il graffio di una sensazione, qualcosa in meno di un sospetto, sono dubbi sparsi, leciti, forse inevitabili. Però, a ripensarci: prima che nel gioco, la nostra Nazionale sembra essersi smarrita dentro. Nella mente e nel cuore. Sappiamo che, in qualsiasi sport, il peggior nemico è la paura. Dell’avversario devi avere rispetto, mai spavento. E invece: sguardi bui già all’Inno di Mameli.

            Nel sottopassaggio dell’Olimpico, prima di affrontare la Svizzera, i nostri sembravano undici cristiani diretti al martirio. Spifferi: non avevano cantato sul pullman, molti con le cuffiette, ciascuno con i propri demoni; lasciata nella leggendaria notte di Londra tutta la spavalderia, l’esorcismo dell’allegria, l’idea magnificamente perversa e vincente di non essere dei campioni, e però di fingere d’esserlo. Così non si sfalda solo un gruppo: ma anche un progetto di gioco. Quello di Mancini è tutto sul ritmo. Corri e ti proponi al compagno, lo aiuti, lo cerchi, ti cerca. Un palleggio pieno di solidarietà, fratellanza, coraggio condiviso. Cosa urlava invece Chiesa, con occhiate di fuoco, ai compagni sul prato del Windsor Park di Belfast? E poi: mai visto un Barella tanto nervoso. E Gigio Donnarumma, porca miseria: con quell’uscita che nemmeno da bambini, sulla spiaggia, ai tempi del portiere volante.

            Sono indizi, non prove. Bonucci sostiene — e bisogna credergli — che sia venuta meno la leggerezza. Per recuperarla, però, è fondamentale capire perché sia evaporata. L’orizzonte sul quale siamo adesso costretti a camminare non prevede incertezze, tremori, ansie battenti. Per dominare gli spareggi, dobbiamo dominarci. E riconoscerci per quello che siamo: una squadra normale che ha già dimostrato di poter essere speciale. In quattro mesi non illudiamoci di riuscire a trovare un nuovo Gigi Riva. Facciamo prima a ritrovare noi stessi.

            CorSera
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
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              Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
              Spinazzola potrebbe essere recuperato per marzo? In chiave offensiva potrebbe ridare una bella botta di vita alla Nazionale

              Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk
              Per marzo penso proprio che sarà pronto...così come è ipotizzabile magari un diverso stato di forma dei Chiesa e degli Zaniolo...è che però quell'assurdo mini torneo cadrà nel pieno della stagione, dove i giocatori, tra coppe e campionato, saranno già sottoposti a forti stress psicofisici...e non potrai sbagliare nessuna delle due partite playoff: insomma, un vero terno al lotto nel mentre altri staranno tra due cuscini.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
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                Mondiale a rischio, la Rai trema: in bilico 170 milioni. E spuntano Sky e Amazon

                La Nazionale sposta audience: senza l'Italia, la pubblicità calerebbe del 25%. È già pronto un piano B



                Last edited by marcu9; 17-11-2021, 10:31:02.
                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  ne portano di soldi i mondiali.... quasi 200 milioni....
                  non pochi per un bilancio come quello della rai
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                    Da una parte sono notizie che mi fanno piacere e l'unica puntina di dolce nell'amaro di una eventuale eliminazione: niente mondiali in inverno e nel deserto e niente soldi per la Rai.

                    Però un mondiale è sempre un mondiale e già uno ne abbiamo saltato.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                      ne portano di soldi i mondiali.... quasi 200 milioni....
                      non pochi per un bilancio come quello della rai
                      Toccherà alzare il canone

                      Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        ho ritrovato sta perla
                        ahahahahahahah

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                          Non aveva detto nulla di male

                          Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                          Originariamente Scritto da Pesca
                          lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                            Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                            Non aveva detto nulla di male

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                              Nazionale, tutto sul Mondiale: c'è l'ipotesi di spostare un turno di A per favorire gli azzurri. Slitta il derby Roma-Lazio?

                              C’è in gioco il Mondiale e si pensa a tutte le soluzioni possibili. A due giorni dallo 0-0 di Belfast che ha fatto sfumare il pass diretto per il Qatar, l'Italia si giocherà tutto nei playoff di marzo (sorteggio il 26 novembre). E si studiano le soluzioni per favorire il ct Mancini. Un’idea realizzabile senza troppi problemi è uno stage a inizio febbraio, ma in queste ore si è fatta anche una proposta più forte: spostare la 30esima giornata di Serie A, in programma il 20 marzo, per concedere i giocatori a Mancini almeno il 18 marzo e dare così al ct azzurro almeno tre giorni in più per organizzare le sfide. In quella giornata, tra l'altro, è in programma il derby Roma-Lazio.

                              L'ipotesi resta difficile per i pochi spazi disponibili nel calendario ma la Lega si dice possibilista, vista anche l'entità della posta in gioco. Si pensa allo slittamento a fine campionato oppure al recupero in blocco in un nuovo turno infrasettimanale, possibile se le italiane escono in anticipo dalle Coppe (il mercoledì precedente, peraltro, sono in programma gli ottavi di Champions).



                              (Gasport / La Repubblica)
                              ...ma di noi
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                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
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                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                E B sia.

                                Fabio Maresca paga la direzione di Roma-Milan, giudicata deficitaria dai vertici arbitrali [emoji837]
                                Arriva l’"ufficialità" della retrocessione del 40enne fischietto [emoji845]
                                #SportMediaset


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                                Originariamente Scritto da Sean
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