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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Comunque Kovacic quattro volte campione d’Europa

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      Il Chelsea strappa clamorosamente al Manchester City una Champions League che sulla carta la squadra degli sceicchi sembrava aver già vinto. E così l’ineffabile tedesco Thomas Tuchel, alla sua seconda finale consecutiva, strappa il trofeo più ambito al guru del calcio mondiale Pep Guardiola. Decide il gol di Havertz su lancio lungo del portiere e contropiede che ha beffato il City, troppo sbilanciato in avanti. Continua la maledizione di Guardiola, considerato il miglior allenatore al mondo, ma che dai tempi del Barcellona di Messi, Xavi e Iniesta non riesce a vincere a vincere ancora il trofeo più importante. Tuchel era già andato in finale lo scorso anno col Psg e aveva perso contro il Bayern Monaco, incredibilmente quest’anno il Psg lo ha licenziato a dicembre e lui è andato a trionfare col Chelsea. Insomma il colpo perfetto…

      La Champions sottosopra. La Coppa più bella e importante – 65 anni di storia – nelle mani di Thomas Tuchel e Kai Havertz. Due tedeschi: lo stratega, 48 anni, e l’uomo del gol, 22 anni, che rovescia la Coppa. Letteralmente la strappano dalle mani di Pep Guardiola, il guru del calcio moderno, il migliori allenatore al mondo – dicono… – che si era sempre schernito, certo, aveva sempre fatto professione di modestia, ma davanti al Chelsea, che del resto aveva regolato in Premier League finendogli davanti di quasi 20 punti, non poteva proprio sbagliare.

      Invece è successo, il Chelsea è stato tosto fino in fondo. Proprio come il suo allenatore che arrivato a fine gennaio – al posto di Lampard – ha portato il Chelsea sul tetto d’Europa. Una Coppa a sorpresa che somiglia in qualche maniera a quella precedente che il Chelsea vinse nel 2012 con Di Matteo in panchina. La storia di Tuchel è clamorosa ed emblematica al tempo stesso, licenziato a dicembre dal Psg con cui aveva vinto due Ligue 1 e raggiunto la finale di Champions dell’anno scorso perdendo contro il Bayern Monaco, è sbarcato a gennaio al Chelsea, lo ha portato al quarto posto in Premier, e poi al trionfo in Champions. E’ presumibile che Leonardo, che Tuchel ha licenziato, fallendo poi sia i traguardi del campionato francese che della Champions, si stia in questo momento prendendo a schiaffi.

      Tuchel ha vinto con un calcio meno dogmatico di quello di Guardiola. Anche se forse l’allenatore catalano non è più l’integralista di un tempo e ha sostanzialmente cambiato i suoi canoni dai tempi del Barcellona. Con Tuchel più attenzione alla difesa, più contropiede, più calcio verticale, addirittura la difesa a tre che in Europa e in Champions non aveva mai avuto grandi fans. Il Chelsea ha vinto nonostante nel primo tempo si sia fatto male e sia uscito Thiago Silva, il pilastro della difesa dei Bleus.

      Per Guardiola è una maledizione certo. Anche se il personaggio resta enorme e la sua sportività è sincera e genuina, autentica. Col dilagare del volgare e maleducato gesto di quelli che perdono e si tolgono subito la medaglia dal collo, lui invece l’ha tenuta e addirittura baciata, dimostrando di essere un signore soprattutto nella sconfitta. Che certo gli brucia, eccome.

      Sono passati dieci anni esatti da quando Guardiola vinse la Champions col Barcellona di Messi, Xavi e Iniesta. Non è riuscito a replicare quei grandi trionfi internazionali che meravigliarono il mondo per la perfezione assoluta del calcio praticato. E non ha allenato squadre di poco conto, ma il Bayern Monaco che in Europa ha trionfato prima e dopo di lui, ma non con lui. Non è riuscito a portare la Champions League al Manchester City degli sceicchi, che in calciatori e allenatore, ha speso cifre assolutamente spudorate. Un miliardo e mezzo di investimenti, non sempre del tutto azzeccati, e soprattutto sconvolgendo tutti gli equilibri del calcio internazionale.

      Ovviamente la serata contribuisce alla tesi populista e assai tranchant, ma tutto sommato non così infondata e oggi sicuramente meno contestabile, che Guardiola abbia vinto le Champions League, perché aveva la squadra dei migliori giocatori del mondo: Messi, Xavi e Iniesta. E non è che gli altri fossero scartine… Fino a quando non tornerà a vincere la Champions League lontano da Barcellona si porterà sempre dietro il cruccio e il marchio degli scettici. Nel calcio la logica dei risultati non fa sconti a nessuno.

      Manchester resterà sempre un luogo mitico per il football, ma oggi non è la capitale del calcio europeo. In pochi giorni il Villarreal ha fatto fuori il Manchester United ai rigori nella finale di Europa League, e il Chelsea ha messo ko il City. Tutto sommato, nell’era del calcio esasperato, dei super ricchi al comando e delle Superleghe in agguato, si stabilisce che i soldi sì contano e tanto. (Intendiamoci non è che al Chelsea siano dei poveracci senza una sterlina, visto che Abramovich è stato uno dei primi ad alzare al massimo la posta ormai quasi venti anni fa). Ma anche che quanto più si spende e più si gioca pesante, tanto più la sconfitta fa clamore e soprattutto fa male.

      CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 FINALE Manchester City - Chelsea 1-0 (42' Havertz C) *** La Champions sottosopra. La Coppa più bella e importante - 65 anni di storia - nelle mani di Thomas Tuchel e Kai Havertz. Due tedeschi: lo stratega, 48 anni, e l'uomo del gol, 22 anni, che rovescia la Coppa. Letteralmente la strappano dalle mani di Pep Guardiola, il guru del calcio moderno, il migliore allenatore al mondo - dicono… - che si era sempre schernito, certo, aveva sempre fatto professione di modestia, ma davanti al Chelsea, che del resto aveva regolato in Premier League finendogli davanti di quasi 20 punti, non poteva proprio sbagliare. Invece è successo, il Chelsea è stato tosto fino in fondo. Proprio come il suo allenatore che arrivato a fine gennaio - al posto di Lampard - ha portato il Chelsea sul tetto d'Europa. Una Coppa a sorpresa che somiglia in qualche maniera a quella precedente che il Chelsea vinse nel 2012 con
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Manchester City-Chelsea: Tuchel: "Vinto grazie alla forza del gruppo", Guardiola: "Ci riproveremo"

        Il tecnico tedesco spiega: "Abbiamo battuto per la terza volta una squadra più forte di noi grazie al giusto atteggiamento e alla convinzione di poter fare l'impresa". Jorginho e Emerson: "Ci sembra di vivere un sogno". L'allenatore catalano prende il ko con filosofia: "Abbiamo dato tutto, ai ragazzi non ho nulla da riproverare"

        "Abbiamo vinto la coppa grazie al giusto atteggiamento e a un po' di fortuna". Thomas Tuchel spiega così il trionfo del Chelsea in Champions dopo 9 anni: "Era difficile vincere contro questo City. Abbiamo avuto la determinazione e la convinzione necessaria per fare l'impresa. Abbiamo battuto per due volte il City, fra campionato e coppa, l'abbiamo fatto una terza volta. Di solito teniamo di più il pallone, ma è stato difficile farlo nei primi minuti della partita. Dopo la fine del primo tempo è andata meglio, abbiamo creato dei contropiede molto pericolosi, ma è stata una battaglia molto dura. Sapevamo benissimo di non essere i favoriti, ma siamo un gruppo molto, molto forte e unito: così tutto diventa possibile. Sono davvero contento, è un sogno che si realizza. Quando ho iniziato ad allenare non credevo di riuscire ad alzare questa coppa: non vedevo l'ora di vivere questo momento. Ci ho pensato nelle ultime settimane, per tutto quello che ho vissuto l'anno scorso: la sconfitta in finale (con il Psg, battuto dal Bayern, ndr) e l'incubo del Covid".

        Jorginho: "Ancora non ci credo, ho i brividi"

        Nel trionfo del Chelsea c'è anche un po' d'Italia. Jorginho, tra i migliori in campo, non sta nella pelle: "Il calcio fa vivere emozioni che non puoi spiegare. Al fischio finale non ci credevo per tutto il lavoro e tutte le difficoltà che sono dietro a questo traguardo e per l'avversaria fortissima che avevamo di fronte. Ho ancora i brividi. Ora gli Europei? Porterò tutta la mia energia positiva - assicura il centrocampista dei Blues -. Questo è un passo importante per la mia carriera ma non finisce qui. La fame è sempre la stessa".


        Emerson Palmieri: "Che emozione, dedicata alla mia famiglia"

        Emerson Palmieri non è entrato ma è felicissimo comunque: "Dopo il primo anno a Palermo, alla Roma mi sono sentito italiano vero: ho vissuto tre anni e passato momenti bellissimi. Senza il calcio italiano non sarei diventato l'Emerson Palmieri di oggi. E' una sensazione bellissima, tutti i bambini sognano di arrivare a questi livelli. Sono troppo emozionato, questa vittoria è per i miei amici e la mia famiglia".


        Guardiola: "E' una sconfitta che non cancella la nostra strepitosa stagione"

        Sul fronte opposto Guardiola prova a smaltire la delusione: "Siamo tristi per come è andata ma la nostra stagione resta comunque eccezionale. Abbiamo disputato 61 delle 62 partite possibili (ha fallito solo l'ingresso nella finale di Coppa d'Inghilterra, ndr) in un contesto difficile di pandemia. Sicuramente è una sconfitta che ci servirà di lezione ma che non cancella quanto fatto finora. Un solo tiro in porta? Sapevamo che con il Chelsea era difficile creare occasioni. È stata una partita molto combattuta e equilibrata. Nella ripresa meritavamo di segnare, ma non ci siamo riusciti. I giocatori hanno dato tutto in campo e non ho nulla da rimproverargli. Cercheremo di tornare di nuovo in finale dimostrandorci la prossima volta più forti".

        Last edited by Sean; 30-05-2021, 09:37:16.
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          Convocati Italia, Mancini decide i 28 per gli Europei 2021. Il dubbio Kean

          La sorpresa potrebbe essere l’esclusione di Kean. Sensi in ballottaggio fino all’ultimo con Cristante. Per la difesa Toloi favorito su Gianluca Mancini


          L’ora delle scelte e del tormento. «La partita contro San Marino qualche dubbio in più me lo ha fatto venire», racconta Roberto Mancini. È il momento della verità. Domenica 30 maggio nel tardo pomeriggio il c.t. annuncerà la lista dei convocati per gli Europei 2021: 28 nomi che diventeranno 26 entro la mezzanotte del primo giugno quando bisognerà consegnare la lista all’Uefa. L’allenatore azzurro, dopo la settimana corta in Sardegna, ha scelto di rinunciare alle riserve nel senso classico del termine. Il motivo per cui ne chiama due in più è essenzialmente di natura fisica: valutare bene le condizioni di Stefano Sensi e Giacomo Raspadori, che intriga Mancio anche se con l’azzurro dei grandi non ha giocato neppure un minuto.

          Il c.t. è combattuto. La sorpresa, alla fine, potrebbe essere l’esclusione di Moise Kean, attaccante che nel Paris Saint Germain ha segnato 13 gol e costretto più di una volta Icardi alla panchina. A Mancini piace moltissimo e lo aveva immaginato nel gruppo, tanto da considerarlo un’alternativa importante ai due centravanti, Belotti e Immobile. Ma Kean ha sbagliato tutto contro San Marino, la partita e soprattutto l’atteggiamento. Un’occasione sprecata. In campo si è notato solo per le treccine ed è stato sostituito appena dopo un tempo anche per un lieve problema fisico. Così sarà nella lista dei 28 ma se Raspadori, a Lubiana con la Under 21, dovesse recuperare dal guaio muscolare, gli potrebbe rubare il posto. «Ho un paio di ballottaggi da risolvere», ha spiegato l’allenatore. Uno, forse il più difficile da risolvere, è proprio quello tra Kean e Raspadori, i classe 2000 dal futuro assicurato o perlomeno già disegnato, la meglio gioventù.


          Bernardeschi, dopo la sfida con San Marino, è invece sicuro della convocazione. Una bella rimonta. Lo juventino si esalta in azzurro. L’altro dubbio è a centrocampo ed è legato alle condizioni di Stefano Sensi, alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare della sua tormentata stagione. «Si è allenato e sta meglio», ha spiegato Mancini che lo vorrebbe tanto portare perché l’interista è l’alter ego perfetto di Jorginho, mentre Cristante nel ruolo non convince il c.t. Il problema è che anche Verratti è infortunato e rischia di saltare le prime partite dell’Europeo. Chiamarne due che non stanno bene può essere un rischio. Mancini ci vuole pensare sino all’ultimo: o Sensi o Cristante. Pessina, invece, farà parte della spedizione.

          Il terzo portiere, dietro Donnarumma e Sirigu, dovrebbe essere Meret anche se venerdì ha giocato Cragno. E in difesa gli indizi portano a Toloi dell’Atalanta a danno del romanista Gianluca Mancini. L’allenatore ha già dato i numeri: 3 portieri, 9 difensori, 7 centrocampisti e 7 attaccanti. Sono fuori Ferrari e Biraghi in difesa, Castrovilli a centrocampo, Grifo in attacco. Politano, autore di una convincente doppietta con San Marino, ci crede sino all’ultimo. Le sue speranze sono ridotte però Mancini, più di una volta, ci ha sorpresi.

          CorSera
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            Spalletti-Napoli: il contratto da 50 pagine, i vini, lo stile diretto. Perché è l’allenatore perfetto per De Laurentiis

            Sono entrambi uomini da palcoscenico: passionali, generosi e vulcanici. Sarà una coppia di forte impatto per la serie A

            Su il sipario, la teatralità non mancherà. Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis sono uomini da palcoscenico: passionali, generosi, vulcanici. Diventano i protagonisti di un sodalizio calcistico che promette scene di forte impatto.

            Per ora l’intesa è assoluta, il presidente del Napoli si è spinto oltre i suoi standard e gli ha garantito due anni di contratto più l’opzione sul terzo e sul quarto. Non uno stipendio faraonico, come quello che percepiva all’Inter: siamo sui 2,7 più bonus a stagione, nell’ottica di un restringimento dei costi. Ha però la garanzia che il progetto ruota attorno al suo calcio. Fiducia massima all’uomo che, come il presidente, non cede al ricatto dell’impopolarità, piuttosto sceglie una comunicazione talmente singolare da esporlo spesso al giudizio poco lusinghiero della piazza. Luciano e Aurelio, due personaggi d’autore che dovranno trovare il giusto compromesso per riportare il Napoli in Champions.

            Per ora Spalletti conosce i «giusti pensieri» (sua frase cult) riferita ai comportamenti dei calciatori sia in campo che fuori. Ma ha intuito che con De Laurentiis bisogna andare oltre la filosofia e affrontare ogni questione in modo diretto. Il contratto, la prima scena girata insieme: oltre cinquanta pagine che in tre giorni hanno viaggiato via mail da Roma a Montaione, la località toscana dove l’allenatore gestisce l’agriturismo di famiglia. Un’infinità di clausole — in assoluto stile Napoli — e il capitolo sui diritti di immagine, che il club partenopeo ha sempre mantenuto come sua esclusività. La quadra dopo una serie di correzioni è stata raggiunt

            Le chiacchiere si sono amabilmente sprecate attorno al vino. Non che De Laurentiis e Spalletti abbiano già brindato con le bollicine ma l’ex di Roma e Inter, che lontano dal campo ha scelto le colline toscane, è un produttore vinicolo. L’azienda di famiglia non rientra nelle questioni contrattuali ma è un ulteriore anello di congiunzione tra i due: il presidente del Napoli è un collezionista di vini.

            Per Spalletti è la terza grande piazza d’Italia, dopo aver centrato la qualificazione Champions con Roma e Inter e aver vinto in Russia con lo Zenit. Maestro di campo più che gestore dei calciatori, ritrova due sue vecchie conoscenze: Manolas e Politano. Si approccerà alla squadra nel segno della continuità e potrà sfruttare l’identità tattica (4-2-3-1) lasciata da Rino Gattuso, che per la cronaca è ancora nella sua villa a Posillipo. Per ora De Laurentiis gli ha dato ufficialmente il benvenuto con un tweet: «Faremo un gran lavoro insieme». Resta da definire la composizione dello staff (dovrebbero farne parte lo storico vice Domenichini e i collaboratori tecnici Baldini e Pane) e la presentazione che slitta a luglio. Tutti in attesa del primo ciak. E delle scintille.

            CorSera
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              Il Chelsea batte il Manchester City e vince la Champions: Tuchel-Guardiola è il primo giorno di un nuovo calcio

              Non c’è stato un vero tiro in porta, la velocità ha soffocato la velocità degli altri, non un dribbling, solo senso della posizione. Dove era il gioco che parte dal basso? O i centravanti?

              di Mario Sconcerti

              È stata una di quelle brutte partite che cambiano l’idea di calcio e l’aggiornano. Non c’è stato un vero tiro in porta, la velocità ha soffocato la velocità degli altri, non un dribbling, un colpo latino, solo senso della posizione, pensiero che si riassume a cento all’ora. Thomas Tuchel, undici anni dopo la dittatura spirituale di Guardiola, diventa il nuovo maestro.

              Viene da una città del destino, Ulm, in Germania, dove è nato Einstein, anche se il vecchio Genio se ne andò bambino perché annoiato dal senso noioso di disciplina delle sue scuole elementari. Tuchel aveva perso un anno fa la Champions contro il Bayern, quando era al Paris Saint Germain, ma è da sempre una delle idee diverse del calcio. Guardiola lo conosce e lo banalizza facendogli sempre grandi complimenti, un modo per dire che sono tutti allievi suoi.

              Aiuta Tuchel avere due centrocampisti eccezionali. Uno è Kantè, che è dovunque. Ma quello che gli permette di essere sempre presente è Jorginho, uomo non più di dieci volte dentro la cronaca, vera materia di base, materia e pensiero insieme. Ma c’è molto di più. È scomparso il possesso palla, Manchester City e Chelsea hanno giocato aggredendosi, pressandosi, certamente non tenendo il pallone. Sembrava di vedere l’Atalanta meglio raccontata. Sono scomparsi i fantasisti, non c’è più un numero dieci, oggi sono tutti ragazzi alla Havertz, alla Foden, che passano l’avversario con la velocità di un passaggio, con un continuo anticipo negli interventi. È un calcio meccanico che riporta settant’anni dopo l’Inghilterra al centro del mondo.

              Ma non è il vantaggio dei soldi degli emiri che comunque sono utilissimi. È la vecchia, grande cultura inglese che si è per decenni fatta invadere dai latini, dagli slavi, dagli africani, ha mescolato ferocemente il proprio e lo ha trasformato di nuovo in quello di tutti. Esattamente come cento anni fa. Questa partita segna la fine di un lungo cerchio dove tutto torna, ma nel frattempo non è mai uguale. Dov’era il gioco che parte dal basso sabato sera?Dove erano i centravanti? I terzini? Lo spettacolo era nell’agonismo, nell’importanza del risultato. La tattica era correre più velocemente possibile, con concetti elementari come elementare è in fondo il gioco. Oggi il calcio è rincorrersi, come picchiarsi su un ring. Muoversi. Per inventare devi aver tempo per pensare, cioè essere lento. L’ultima cosa che avrebbero saputo fare Chelsea e City. Quello che purtroppo facciamo benissimo noi.



              CorSera
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                La ricetta per la vittoria non è la stessa per tutti e nel calcio c'è anche un elemento imponderabile, indefinibile, non programmabile che si rivela solo lungo la strada. Penso sia questa, dal mio punto di vista, la conferma che possiamo ricavare dalla partita di ieri sera.

                Il Chelsea arriva in finale di champions 3 volte con 3 allenatori subentrati, vincendola 2 volte su 3 e in entrambe le occasioni da sfavorita. Questo mi conferma nella mia idea che il calcio ha una sua quota di mistero, il che è parte determinante del fascino del gioco, altrimenti parleremmo di scienza esatta, di matematica.

                A volte poi elementi immateriali quali "la forza del gruppo", la coesione richiamati da Touchel sono fattori capaci di perturbare il pronostico, qualità che si costruiscono lungo il cammino, che non si trovano al mercato, nemmeno in quelli frequentati dagli sceicchi.

                A cornice di tutto questo resta un dato che appare fondamentale: per sostenere le ambizioni serve il denaro, e nemmeno poco. Il Chelsea è ottavo nella classifica delle più ricche squadre al mondo, il City quarto, il Real delle tre coppe consecutive secondo, il Barcellona primo, il Liverpool quinto, il Bayern terzo, non si esce dalla prime 10: è già una superleague di fatto.

                La novità "epocale" la si avrà quando una delle squadre che non fa parte del club dei ricchissimi riuscirà a fornire quella che già apparirebbe essere come una impresa. Ieri è stata piuttosto una sorpresa, quella di vedere Guardiola senza la coppa che tutti o quasi gli pronosticavano...ma il Chelsea è, come il City, frutto del petroldollaro.
                Last edited by Sean; 30-05-2021, 09:18:30.
                ...ma di noi
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                «nessun vincolo univa questi morti
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                  Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                  Ruben Dias e Stones in due 130 mln.
                  Io mi chiedo come cazz0 se fa...
                  Dias quest anno è stato forse il miglior difensore al mondo

                  Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                  Commenta


                    Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
                    Segnalo Emerson Palmieri campione, ex Palermo. Zamparini pezzo di merda
                    Anche jorgigno [emoji173][emoji173] e quel cessò di kovacic

                    Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                      Originariamente Scritto da ANOLESO Visualizza Messaggio
                      Dias quest anno è stato forse il miglior difensore al mondo

                      Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
                      Ieri sembrava Gresko

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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        La ricetta per la vittoria non è la stessa per tutti e nel calcio c'è anche un elemento imponderabile, indefinibile, non programmabile che si rivela solo lungo la strada. Penso sia questa, dal mio punto di vista, la conferma che possiamo ricavare dalla partita di ieri sera.

                        Il Chelsea arriva in finale di champions 3 volte con 3 allenatori subentrati, vincendola 2 volte su 3 e in entrambe le occasioni da sfavorita. Questo mi conferma nella mia idea che il calcio ha una sua quota di mistero, il che è parte determinante del fascino del gioco, altrimenti parleremmo di scienza esatta, di matematica.

                        A volte poi elementi immateriali quali "la forza del gruppo", la coesione richiamati da Touchel sono fattori capaci di perturbare il pronostico, qualità che si costruiscono lungo il cammino, che non si trovano al mercato, nemmeno in quelli frequentati dagli sceicchi.

                        A cornice di tutto questo resta un dato che appare fondamentale: per sostenere le ambizioni serve il denaro, e nemmeno poco. Il Chelsea è ottavo nella classifica delle più ricche squadre al mondo, il City quarto, il Real delle tre coppe consecutive secondo, il Barcellona primo, il Liverpool quinto, il Bayern terzo, non si esce dalla prime 10: è già una superleague di fatto.

                        La novità "epocale" la si avrà quando una delle squadre che non fa parte del club dei ricchissimi riuscirà a fornire quella che già apparirebbe essere come una impresa. Ieri è stata piuttosto una sorpresa, quella di vedere Guardiola senza la coppa che tutti o quasi gli pronosticavano...ma il Chelsea è, come il City, frutto del petroldollaro.
                        La fai un po’ semplice però Sean
                        Il Chelsea ha preso Tuchel che l’anno scorso aveva portato in finale il PSG
                        E a cui te avevi riservato ingiuste critiche a memoria per averla persa contro il Bayern (!)
                        Quindi non è una vittoria data solo dal caso
                        Originariamente Scritto da Sean
                        faccini, kazzi, fike, kuli
                        cesko92 [at] live.it

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                          Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                          La fai un po’ semplice però Sean
                          Il Chelsea ha preso Tuchel che l’anno scorso aveva portato in finale il PSG
                          E a cui te avevi riservato ingiuste critiche a memoria per averla persa contro il Bayern (!)
                          Quindi non è una vittoria data solo dal caso
                          pienamente d'accorso e se non ho capito male hanno preso solo 4 gol in tutta la competizione
                          Originariamente Scritto da Marco pl
                          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          IO? Mai masturbato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          Io sono drogato..

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                            Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                            La fai un po’ semplice però Sean
                            Il Chelsea ha preso Tuchel che l’anno scorso aveva portato in finale il PSG
                            E a cui te avevi riservato ingiuste critiche a memoria per averla persa contro il Bayern (!)
                            Quindi non è una vittoria data solo dal caso

                            Ma dove ho scritto che è "una vittoria data solo dal caso"? Io ho scritto che nel calcio "c'è anche un elemento imponderabile, indefinibile, non programmabile che si rivela solo lungo la strada", il che è tutta un'altra cosa rispetto a quanto sintentizzi tu...ovverosia a priori puoi sulla carta disegnare gli scenari più esatti, che possono non rivelarsi tali alla prova dei fatti...oppure puoi fare 3 stagioni esonerando 3 allenatori (dunque 3 stagioni che partono sbagliate) e arrivare 3 volte in finale di champions, facendo centro 2.

                            Questo volevo dire.

                            Su Tuchel non mi ricordo di aver detto niente di particolare, anche perchè io di calcio e personaggi esteri so pochissimo. Avrò forse perculato gli sceicchi del PSG.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Guardiola miglior tecnico al mondo, nasconde la palla agli avversari, contro di lui non giochi.

                              Con la qualità media che ha in mezzo al campo anche Liverani dominerebbe tutte le partite. Al barca ha avuto la fortuna di allenare la squadra più forte e tecnica di tutti i tempi con ciliegina sulla torta il miglior giocatore della storia nel suo miglior periodo, dove faceva 60-70 gol all'anno.
                              Il possesso palla, il gioco glielo fanno i giocatori... Che lui vuole esclusivamente tecnici, portiere compreso. E questo è anche il motivo per cui gioca senza centravanti, dato che solitamente sono meno bravi tecnicamente.
                              Non capire questo e dire semplicemente che è Guardiola che domina le partite significa avere i paraocchi

                              Non sarebbe cambiato niente anche se avesse vinto 4-0, le cose stanno così

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                                Il barcellona aveva appena vinto una champions lui ne ha vinte 2 poco dopo con una squadra ancora più forte (andate a vedere le rose) e poi dopo di lui hanno vinto un'altra champions....
                                il bayern ha vinto prima e dopo di lui con lui mi pare che sia arrivato al massimo in semifinale, con il city avete visto tutti dopo che gli ha fatto l'impossibile allo sceicco....
                                ancora oggi mi chiedo perchè per quelle 2 chammpions, con forse la squadra più forte di tutti i tempi (il miglior messi, puyol, xavi, iniesta, alves piquè, ecc.) abbia tutto questo credito
                                Originariamente Scritto da Marco pl
                                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                IO? Mai masturbato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                Io sono drogato..

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