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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Donnarumma non ha l'accordo con nessun club.

    GDM
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Non credo che Donnarumma andrà agli europei senza conoscere in quale squadra approderà...anzi penso che già sappia tutto, perchè Raiola non manda a spasso i suoi assistiti ramenghi a cercare un contratto senza invece averlo in cassaforte.

      Quindi per Donnarumma è tutto fatto: bisogna solo scoprire per chi.
      Last edited by Sean; 26-05-2021, 00:30:37.
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Fabio Paratici lascerà la Juventus: il suo contratto non verrà rinnovato. [Sky Sport]
        Un bel mistero sul possibile sostituto

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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Fabio Paratici lascerà la Juventus: il suo contratto non verrà rinnovato. [Sky Sport]

            Questa è forte.......ma lascia proprio la Juve o torna al ruolo precedente ?
            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              Esclusiva Gazzetta: è divorzio tra Conte e Inter. Si tratta sulla buonuscita

              Sta finendo come nessun tifoso nerazzurro immaginava: l’Inter e Conte vanno spediti verso la separazione. L’addio ufficiale potrebbe arrivare nell’arco delle prossime 48 ore, il tempo necessario per ratificare la chiusura del rapporto e lasciarsi con dispiacere e rimpianto, ma senza liti e rancori.

              Non ci sarà bisogno del famoso summit di gruppo con Zhang e i dirigenti, se ci sarà occasione ancora per un incontro col presidente, sarà probabilmente solo per stringersi la mano e salutarsi.

              GdS
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                La società ha prospettato un piano di 100 mln di plusvalenze e abbassamento del monte ingaggi del 15-20%, #Conte non accetta. Si trattano divorzio e buonuscita con l'#Inter che ridimensiona i piani futuri. #Allegri #Sarri #Mihajlovic e #Inzaghi i possibili sostituti (#gds)

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                  Prossimo scudetti fra 10 anni

                  Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da Pesca
                  lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                    "La festa appena cominciata è già finita..." (Endrigo-Bardotti-Bacalov): l'Inter, mettendosi il fondo creditore in casa, è sotto amministrazione controllata e i cinesi non sono più padroni di niente se non dell'obbligo di onorare i debiti.

                    Non avendo i soldi per onorare quei debiti (altrimenti non avrebbero fatto entrare il fondo) possono solo agire sul mercato riducendo, perchè solo di interessi il prestito degli strozzini californiani a cui si sono rivolti costa 30 milioni l'anno: più ci sono tutte le altre incombenze di cui si è detto nei giorni scorsi.

                    In queste condizioni permettersi un Conte a 12 milioni l'anno è impossibile. Il primo stipendio da ridurre è il suo. D'altro canto Conte dopo lo scudetto non accetta (a ragione) di allenare una squadra ridimensionata.

                    Vedremo ora cosa accadrà con Marotta e coi giocatori. Quando si sente fumo, c'è un incendio e magari qualche procuratore potrebbe consigliare a qualche suo assistito di darsi (a gambe).

                    Vedremo pure per i successori. Personalmente non credo che un Allegri (che comunque non costa due spicci) andrà ad infilarsi in un marasma simile assistendo alle dismissioni. Inzaghi o Mihajlovic costano meno e s'accontentano.
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                      "Esclusiva Gazzetta" un par di balle: Momblano è da giorni che andava dicendo, nelle dirette video per Juventibus, che lui "da fonti certissime" era stato edotto del fatto che Conte non sarebbe rimasto.
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                        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                        Questa è forte.......ma lascia proprio la Juve o torna al ruolo precedente ?

                        Lascia.
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                          La Fiorentina annuncia Gattuso: Rocco Commisso affida a Rino la sua squadra per una grande operazione di rilancio e nella speranza di ottenere qualcosa di più di una modesta salvezza ottenuta nelle ultime giornate. Gattuso è la prima vera scelta di un allenatore da parte dell’imprenditore italo americano: da Montella in poi tutti gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina viola sono arrivati in seguito a scelte obbligate dalla crisi dei risultati e dalla classifica depressa. Commisso stavolta ha giocato d’anticipo sorprendendo chi pensava che stesse ormai pensando ad altri nomi. Il tutto mentre il Napoli da Gattuso ha traumaticamente divorziato e mentre la Lazio di Lotito pensava di sostituire Inzaghi proprio con Rino stesso. Resta poi il principale dubbio: che cosa fa la Juventus?

                          Rino Gattuso alla Fiorentina. E’ un bel colpo quello di Rocco Commisso, il 71enne imprenditore italo americano che da due anni ha rilevato la Fiorentina, con l’obiettivo di riportarla quanto prima a un livello più consono e adeguato alla sua storia. Oggi, sinceramente, abbastanza mortificata. La Fiorentina quest’anno ha chiuso il campionato da 13a e lo scorso anno da 10a, l’anno prima ancora si salvò all’ultima giornata con un famoso Fiorentina-Genoa 0-0.

                          Una Fiorentina che gioca solo per la salvezza è un controsenso in termini. Commisso e Gattuso sono uniti dalla comune radice calabrese, potrebbero avere insomma un feeling naturale che li unisce. Gattuso è forse è il primo vero allenatore che Commisso sceglie da presidente: Montella lo confermò perché c’era quando arrivò, poi da lì le scelte sono sempre state obbligate dagli scarsi risultati, la classifica depressa, gli esoneri e le sostituzioni.

                          Commisso non è De Laurentiis, non è un presidente che si prende la scena a tutti i costi, è un ricco signore che nella Fiorentina ha investito moltissimo (circa 300 milioni nei primi mesi) – ultimo progetto il nuovo centro sportivo della squadra per altri 85 milioni – si accosta al calcio italiano con una certa modestia (forse anche troppa), senza voler imporre a tutti i costi i propri schemi e i propri metodi di lavoro. Inutile tornare sui motivi del divorzio tra De Laurentiis e Gattuso. Al nuovo allenatore Commisso propone una squadra giovane, col gioiello Vlahovic che non è detto che debba seguire necessariamente le strade di Bernardeschi prima e Chiesa poi.

                          A Firenze Gattuso trova forse qualche pressione in meno, a Napoli nemmeno la sua gestione è stata perfetta. Aveva in mano una bella squadra che alla fine non è riuscito a portare in Champions League. Ma è anche vero che ha avuto tante scusanti, personali e non. Senza contare che lavorare bene da separato in casa non è facile. Ripartire con una Fiorentina dai piani bassi della classifica è anche oggettivamente più facile. Basta poco per riaccendere di nuovo Firenze. E dopo tanti anni sarebbe anche l’ora.

                          Rino Gattuso alla Fiorentina. E' un bel colpo quello di Rocco Commisso, il 71enne imprenditore italo americano che da due anni ha rilevato la Fiorentina, con l'obiettivo di riportarla quanto prima a un livello più consono e adeguato alla sua storia. Oggi, sinceramente, abbastanza mortificata. La Fiorentina quest'anno ha chiuso il campionato da 13a e lo scorso anno da 10a, l'anno prima ancora si salvò all'ultima giornata con un famoso Fiorentina-Genoa 0-0. Una Fiorentina che gioca solo per la salvezza è un controsenso in termini. Commisso e Gattuso sono uniti dalla comune radice calabrese, potrebbero avere insomma un feeling naturale che li unisce. Gattuso è forse è il primo vero allenatore che Commisso sceglie da presidente: Montella lo confermò perché c'era quando arrivò, poi da lì le scelte sono sempre state obbligate dagli scarsi risultati, la classifica depressa, gli esoneri e le sostituzioni. Commisso non è De Laurentiis, non è un presidente che si prende la scena a tutti i
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                            Donnarumma-Milan, come è andata. Perderlo non è una vittoria, ma la società esce a testa altissima

                            Offerti all'azzurro 8 milioni e una super clausola, ne chiedeva 10 netti l'anno e 15-20 per il procuratore; Maldini non rilancia prende Maignan

                            Qualche compagno ci è rimasto male, qualcun altro aveva capito da un pezzo che sarebbe andata a finire così. Un po’ tutti speravano però che dopo la notte da sogno di Bergamo la situazione potesse cambiare, che ci fosse ancora margine. E forse lo pensava, anzi lo sperava, anche lo stesso Gigio Donnarumma, convinto — così racconta chi gli sta vicino — che alla fine il Milan avrebbe alzato l’offerta, una volta acchiappata la Champions e messe le mani sul tesoretto da 50 milioni che l’accesso alla grande coppa porta in dote. Si sbagliava.

                            Quando lunedì notte è poi arrivata la notizia dello sbarco a Linate di Mike Maignan, il suo sostituto, allora è stato chiaro a tutti che la storia era arrivata al capolinea. Il Milan lo ha scaricato, rinunciando a un braccio di ferro che durava da molto, troppo tempo.


                            Colpi di scena? Impossibili, assicurano da una parte e dall’altra. Troppa la distanza fra domanda e offerta. L’ultima proposta del club rossonero — 8 milioni per due anni con una clausola rescissoria da 20 in caso di mancata qualificazione alla Champions la prossima estate — era sul tavolo da mesi ed è sempre stata respinta da Mino Raiola, che chiedeva uno stipendio di 10 e al quale sarebbe andata una provvigione di 15-20 milioni.

                            D’intesa con la proprietà, Maldini non ha più rilanciato, ritenendo la proposta più che adeguata. Dopo la notte della Champions, una volta avuta la certezza che Donnarumma non avrebbe cambiato idea e accettato gli 8 milioni, Maldini ha virato su Maignan. Questa la storia, semplice semplice, di quanto avvenuto.


                            Ora sono tre le possibili destinazioni: Juventus, Barcellona, Psg. Fino a un mese fa i bianconeri erano in netto vantaggio, ma risulta che ora il club catalano stia rimontando. Deve però prima piazzare Ter Stegen, così come la Juve dovrebbe sistemare Szczesny: chissà che l’aumento di capitale che la controllante bianconera Exor dovrebbe approvare a giorni non possa essere d’aiuto, ma è evidente che di questi tempi non sia facile per nessuno investire cifre così importanti per un giocatore, tanto più per un portiere, per quanto giovane e fra i migliori al mondo.

                            È il ragionamento — pienamente condivisibile — che in fondo hanno fatto anche Elliott e il Milan, che pur di non sottostare alle pretese di Raiola accettano di perdere il giocatore a zero. Non è una vittoria, chiaro, perché lasciare un talento del genere a parametro zero è evidentemente un brutto colpo, ma dal punto di vista della gestione della vicenda è innegabile che proprietà e dirigenza escano a testa altissima.


                            L’errore è stato semmai arrivare a scadenza e non riuscire ad anticipare i tempi. Si doveva provare a rinnovare un anno fa, ma la verità è che è stato Donnarumma insieme al suo agente a prendere volutamente tempo. Un errore ancora più a ritroso è stato in fondo anche accettare di riconoscergli un ricchissimo contratto da 6 milioni annui già nel 2017, quando era ancora minorenne. Una cifra enorme. Ma quello era un altro Milan, bisognoso di mandare un certo tipo di segnale d’immagine, ed era disposto a tutto pur di non perdere il suo gioiello. Con Gigio se ne andrà anche il fratello Antonio, terzo portiere, sotto contratto a un milione netto l’anno.

                            Maignan ne guadagnerà 2,5 più bonus per cinque anni, ma grazie al Decreto Crescita il Milan potrà risparmiare sulle tasse, mentre al Lille ne verranno versati circa 15 bonus inclusi. Per un 25enne del suo talento, nazionale francese, sembra davvero un buonissimo affare. Vedremo se un affare lo farà anche Donnarumma. Questo lo dirà solo il tempo. Dino Zoff, sintetico ed efficace come quando parava, la vede così: «Al Milan aveva tutto ciò che poteva desiderare, ora poteva giocare anche la Champions, ma soprattutto gli volevano tutti bene. La scelta un po’ mi ha sorpreso, dico la verità. Ma sono appunto scelte, ognuno fa quel che vuole. Spero però che abbia valutato bene cosa perde e cosa trova. Io, da anziano collega che fa un po’ fatica a capire il mondo moderno, posso solo dirgli in bocca al lupo».

                            La grana tocca purtroppo anche la Nazionale, in ritiro in Sardegna. «Gigio mi sembra sereno, certo sarebbe bello che tutte le situazioni di mercato si risolvessero prima del via agli Europei» ha detto il manager azzurro, Lele Oriali. Il timore che un’asta possa distrarre il portiere esiste. A meno di tre settimane dal debutto con la Turchia, proprio non ci voleva.


                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Napoli, Sergio Conceiçao salta: De Laurentiis tra Sarri, Spalletti e Galtier (Lille)

                              La storia fra il portoghese e il Napoli è finita prima ancora di cominciare: divergenze contrattuali e il rapporto complicato col Porto alla base della decisione. E ora, fra le varie ipotesi per il post Gattuso, c’èanche quella di un clamoroso ritorno

                              La favola di Sergio Conceiçao, raccontata nei minimi particolari, è finita in meno di 24 ore, e per questo stesso lasso di tempo aveva acceso la fantasia di Aurelio De Laurentiis. L’uomo della «garra», il personaggio duttile e realista che aveva impressionato il presidente del Napoli durante questa stagione, non arriverà all’ombra del Vesuvio. La sua panchina è saltata prima ancora che iniziassero, i protagonisti, ad affezionarsici. Divergenze di tipo contrattuale ma anche il rapporto con il Porto che è complicato. L’ex calciatore di Lazio, Parma e Inter ha ancora un anno di contratto e non è ancora riuscito a svincolarsi.

                              L’idea Sarri

                              Adesso così si ripropone l’interrogativo: chi sarà il futuro allenatore azzurro? I nomi fatti nei giorni scorsi, escluso Massimiliano Allegri, che non avrebbe gradito una squadra che non fa la Champions e in queste ore si lascia corteggiare dalla Juventus (se al Real dovesse rimanere Zidane), tornano in pole. Spalletti è sicuramente il nome più accreditato, ma l’attenzione è focalizzata anche su Simone Inzaghi, ormai sempre più lontano dalla Lazio. Ieri Christophe Galtier, fautore del miracolo Lille,ha ammesso di avere anche una offerta del Napoli. Ma l’idea più suggestiva in questo momento è Maurizio Sarri, con il quale De Laurentiis aveva avuto approcci già qualche mese fa. L’uomo più amato dalla tifoseria napoletana, l’allenatore del miracolo dei 91 punti e dello scudetto realmente conteso alla Juventus, nel 2016, fino all’ultima giornata, sarebbe il più gradito alla piazza e anche alla squadra, che non ha certo accettato con piacere l’addio di Rino Gattuso.


                              Rino saluta

                              È il giorno de saluti anche per Ringhio, ancora in città per organizzare il trasloco. Affida ai social del Napoli il suo saluto alla città: «Grazie, siete stati tifosi unici, mi avete fatto sentire il vostro affetto che mi sono sforzato di ricambiare con massima dedizione al lavoro. Allenare il Napoli è stato bellissimo, un anno e mezzo intenso e prezioso che porterò a lungo nel cuore. Ringrazio i giocatori, lo staff della società, tutti. Il presidente De Laurentiis che mi ha dato questa opportunità».


                              CorSera
                              ...ma di noi
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                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Napoli, De Laurentiis: "Nuovo allenatore già individuato". In pole c'è Galtier

                                Il presidente ad un sito portoghese: "L'annuncio tra una settimana". Favorito il francese ("Mi hanno cercato") che lascia il Lille. Osimhen saluta Gattuso: "Determinante per la mia crescita"

                                Non sarà Sergio Conceicao il nuovo allenatore del Napoli. "È completamente falso. Il nuovo allenatore del Napoli è già stato individuato e lo annunceremo tra una settimana. Vogliamo un allenatore italiano" le parole del presidente De Laurentiis al sito portoghese maisfutebl. "Mendes è un vero amico, negli ultimi mesi ha proposto 3-4 allenatori, ma non abbiamo mai avviato alcuna trattativa e io non ho mai parlato con Conceicao" ha spiegato il patron azzurro che dopo aver salutato Gattuso - che oggi ha firmato un biennale con la Fiorentina - è pronto a dare il via il nuovo corso. Tre i nomi che restano in corsa per la panchina del Napoli: in pole il francese Christophe Galtier, che ha guidato il Lille alla vittoria della Ligue 1, subito dietro Simone Inzaghi e Luciano Spalletti. Galtier nome reso più caldo da quanto riportato da L'Equipe, che ne ha annunciato il divorzio dal club neo campione di Francia e soprattutto ne ha riportato le dichiarazioni: "Tre offerte mi interessano, prima del weekend vedremo. Il Napoli è interessato anche ad altri allenatori e non so qual è il mio posizionamento, ma stamattina il mio telefono ha squillato, ho ricevuto il loro messaggio".

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