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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    si hai ragione, molto meglio la champions league con 36 squadre
    (ride)

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      Se le big avessero veramente le palle, dovrebbero accordarsi ed imporsi un blocco del mercato per 3 anni. Non si compra nessuno da nessuna squadra che non sia una big.
      In questo modo le piccole si renderebbero conto che sono le big a finanziare la baracca.

      Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando Tapatalk
      I SUOI goals:
      -Serie A: 189
      -Serie B: 6
      -Super League: 5
      -Coppa Italia: 13
      -Chinese FA Cup: 1
      -Coppa UEFA: 5
      -Champions League: 13
      -Nazionale Under 21: 19
      -Nazionale: 19
      TOTALE: 270

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        Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
        Se le big avessero veramente le palle, dovrebbero accordarsi ed imporsi un blocco del mercato per 3 anni. Non si compra nessuno da nessuna squadra che non sia una big.
        In questo modo le piccole si renderebbero conto che sono le big a finanziare la baracca.

        Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando Tapatalk
        Ma questo lo sanno già.

        Il problema della SL è il posto fisso, perchè è quello che svuota di senso i campionati (visto che la CL può benissimo essere sostituita dalla SL).

        Caliamo la superlega nell'oggi: Milan e Juve (Inter scudettata) starebbero giocando queste giornate per nessun obiettivo, essendo qualificate di diritto nella SL. Si aspetterebbe la classifica per scalare verso le prime non fondatrici e invitare anche'esse nella SL (in una ipotesi di progetto aperto alle prime di ogni campionato top).

        Tutto questo non si concilia non solo col merito ma nemmeno con la competitività, perchè i campionati diventerebbero dei campi di allenamento per le fondatrici in attesa di giocare i propri turni di SL.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Il Milan in queste ultime 6 partite ha Lazio, Juve e atalanta...
          Originariamente Scritto da Marco pl
          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          IO? Mai masturbato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          Io sono drogato..

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            Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
            Il Milan in queste ultime 6 partite ha Lazio, Juve e atalanta...
            Porca *****, è proprio quasi impossibile.

            Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              Porca *****, è proprio quasi impossibile.

              Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
              Diciamo che non hanno un bel calendario...
              Originariamente Scritto da Marco pl
              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              IO? Mai masturbato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              Io sono drogato..

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                Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                Il Milan in queste ultime 6 partite ha Lazio, Juve e atalanta...
                E le altre sono benevento, torino e cagliari...tutte in lotta per non retrocedere. E' un calendario difficilissimo. Difficile pensarne uno piu' difficile!
                Siamo spacciati!
                Ma tanto Ceferin ci avrebbe cmq escluso dalla champions.
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
                TOTALE: 270

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                  Ceferin al massimo può escludere la governante (anche se avrebbe bisogno più di una badante) da casa sua, e la Uefa non è casa sua e i club non fanno parte del suo personale di servizio.

                  Intanto la superlega non è attiva. In secondo luogo non è reato stringere accordi tra club. Inoltre i club vincerebbero in uno qualunque dei tribunai europei, e la Uefa adesso non può permettersi una sconfitta davanti ad un giudice.

                  Inoltre non è Ceferin che decide chi sì e chi no sulla base di chi ha chiesto "scusa" e di chi non gli ha baciato le chiappe: non siamo all'asilo e l'accordo lo hanno firmato in 12, dunque dove ti presenti, in quale collegio giudiziale con quegli argomenti?

                  Il Real Madrid sta ancora lì nelle semifinali, ma ci stanno ancora pure United, City e Chelsea, tutte firmatarie-fondatrici della superlega. Ceferin può sbraitare quello che vuole, ma non è giudice e giuria nemmeno dentro la Uefa, figuriamoci fuori.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                    Agnelli Andrea chi?
                    Ah, quel visionario che compra Cristiano Ronaldo portandolo alla ribalta da perfetto sconosciuto? Ok...
                    Quello che comprando l'azienda Ronaldo pensava di mettere la Juventus in una botte di ferro economica senza dover ricorrere alla creazione di una Superlega che gli avrebbe garantito tanti soldini perché pare stare con le pezze al cul0?
                    O quello che comprando Ronaldo ha comprato anche Rabiot e Ramsey per andarsi a giocare la Champions (che paga poco, si sa) ed uscire con Ajax e Lione?
                    Vabbè, però Pirlo almeno l'ha azzeccato, checcazz0!!!


                    4ahhahahahahaha che VISIONARIO Agnelli!
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Ceferin al massimo può escludere la governante (anche se avrebbe bisogno più di una badante) da casa sua, e la Uefa non è casa sua e i club non fanno parte del suo personale di servizio.

                      Intanto la superlega non è attiva. In secondo luogo non è reato stringere accordi tra club. Inoltre i club vincerebbero in uno qualunque dei tribunai europei, e la Uefa adesso non può permettersi una sconfitta davanti ad un giudice.

                      Inoltre non è Ceferin che decide chi sì e chi no sulla base di chi ha chiesto "scusa" e di chi non gli ha baciato le chiappe: non siamo all'asilo e l'accordo lo hanno firmato in 12, dunque dove ti presenti, in quale collegio giudiziale con quegli argomenti?

                      Il Real Madrid sta ancora lì nelle semifinali, ma ci stanno ancora pure United, City e Chelsea, tutte firmatarie-fondatrici della superlega. Ceferin può sbraitare quello che vuole, ma non è giudice e giuria nemmeno dentro la Uefa, figuriamoci fuori.
                      Ceferin meglio se sta zitto.. Sennò a causa sua questi davvero faranno la Super League..[emoji28][emoji28][emoji28]

                      Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        Champions, dal Milan alla Lazio, 5 squadre in 8 punti: occhio al Napoli

                        Sono tre i posti da assegnare, ognuno vale 50 milioni, mai tanto preziosi come in questa stagione. Milan ancora davanti, la squadra di Gattuso è in forte rimonta

                        Una ressa del genere, lassù, non si vedeva da un pezzo. Cinque squadre in otto punti, tutte in coda, una dietro l’altra, dai 66 del Milan che è secondo ma trema ai 55 della Lazio che arranca ma non si vuole arrendere. È la corsa Champions, bellezza: a sei giornate dalla fine tutto è apertissimo, tutto è possibile. Una sola certezza: nessuno, qui, ha il posto assicurato. Occorre meritarselo.

                        «È la risposta migliore alla Superlega» sorride Alessandro Altobelli, ex bomber di Inter, Juventus e Nazionale, che aggiunge: «Dicono che nel calcio non c’è più spettacolo? Allora io mi chiedo: questa corsa Champions non è spettacolo puro?».

                        Ha ragione Spillo: godiamoci lo show. Dopo un anno ininterrotto di partite la stanchezza in tutte le squadre è evidente, ma chi si ferma è perduto: fondamentale arrivare fra i primi quattro, in ballo ci sono 50 milioni di buonissimi motivi, pari agli euro che entrano nelle casse di chi riesce a qualificarsi. Con i tempi che passano, col Covid che ha acuito la crisi di sistema del calcio facendo schizzare nel 2020 i debiti della serie A a 2,77 miliardi, quei soldi sono ossigeno puro. Senza quelli, sopravvivere al presente e costruirsi un futuro rischia di diventare un miraggio.

                        Ecco perché la disperata corsa all’oro della grande coppa somiglia quest’anno più che mai a un mucchio selvaggio. Con l’Inter (76 punti) ormai lanciata verso lo scudetto, restano tre posti per cinque squadre: comunque vada, due rimarranno fuori e si dovranno accontentare dell’Europa League, mentre alla settima toccherà addirittura la Conference, l’ultima trovata dell’Uefa. Milan, Atalanta, Juventus, Napoli e Lazio: chi resta fuori? Difficile che nello sprint finale possa rientrare la Roma, attardata a quota 55 e con la testa inevitabilmente rivolta alla semifinale di Europa League col Manchester United.

                        La quota per il quarto posto dovrebbe attestarsi sui 76-78 punti. Davanti a tutti, per ora, c’è il Milan, a 66. Il cui vantaggio sulle inseguitrici s’assottiglia però sempre più. La flessione rispetto al girone d’andata è evidente, il rinnovo di Ibrahimovic ha dato un po’ di entusiasmo dopo la batosta col Sassuolo ma lunedì nello spareggio thriller con la Lazio all’Olimpico non ci sarà, per via del solito polpaccio indolenzito.

                        Anche i biancocelesti di Inzaghi (punti 58) devono rialzare la testa: hanno ancora il jolly del recupero col Toro, ma i 5 gol subiti contro il Napoli hanno fatto male. Con la Juventus (65) alle prese con le sue grane di campo e non e l’Atalanta (65) che ha rallentato a Roma fallendo l’aggancio al secondo posto, la squadra di Gattuso sembra quella con più energia. Nota bene: da qui alla fine non ha più scontri diretti.


                        Il futuro di Rino sembra segnato, comunque vada se ne andrà, ma il suo piano è chiaro: salutare col piazzamento Champions in tasca. Tutt’altro che semplice però il prossimo impegno: domani c’è il Toro all’Olimpico, la squadra di Nicola va a caccia di punti salvezza. Oltre allo spareggio Lazio-Milan, l’impegno più complicato della 33ª giornata è quello dell’altalenante Juventus di Pirlo, impegnata domenica sul campo della Fiorentina. Meno proibitivo, almeno sulla carta, l’avversario dell’Atalanta, che dopo il mezzo passo falso con la Roma se la vedrà oggi in casa col Bologna. I bergamaschi giocano il calcio migliore, hanno corsa e miglior attacco (73 gol), col vantaggio di un calendario non impossibile. Occhio: all’ultima riceveranno il Milan in quello che potrebbe diventare un magnifico duello da dentro o fuori, roba da cuori forti.

                        È la corsa alla Champions, bellezza: teniamocela stretta, già.



                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Inter-Verona, formazioni e dove vederla: in attacco Lukaku-Lautaro sfidati da Lasagna

                          Scudetto vicino, poi Conte chiederà un chiarimento con Zhang: «Prima vinciamo, poi parlo»

                          Vincere e farlo presto. Poi sedersi e discutere. Antonio Conte guarda al presente e rimanda i discorsi sul futuro a dopo lo scudetto che potrebbe arrivare il 1° maggio a Crotone o la settimana dopo contro la Sampdoria. In mezzo c’è il Verona di Ivan Juric, «uno di quegli allenatori che fa le fortune dei club». Un po’ come Conte all’Inter, presa due stagioni fa quand’era ancora lontano dall’essere protagonista e credibile e riportata ai vertici. Il prossimo scudetto, il quarto della sua carriera da allenatore in Italia, dimostra che la scommessa di chiamarlo all’Inter fu giusta.

                          Conte di certo ha fatto il grosso del lavoro, non solo riportando la mentalità vincente in un club da anni assuefatto solo a partecipare, ma pure facendo da parafulmine per la squadra, in un’annata piena di difficoltà e trappole. Il momento di tracciare una linea e far di conto non è ancora giunto. Il tecnico prima vuole arrivare all’obiettivo, poi parlerà, chiederà del futuro. La chiarezza prima di tutto, l’ha sempre sottolineato.

                          «Dobbiamo arrivare al traguardo. Sarebbe da stupidi parlarne ora e anche da presuntuosi. Sono molto realista, parlo nel momento in cui la cosa è acquisita. Allora mi potrete fare tutte le domande», promette.


                          L’Inter aspetta di festeggiare e Conte di capire. Rimanda al mittente le domande sul dopo scudetto, sulla prossima stagione, sull’imminente ritorno del presidente Zhang. «Cosa farei se la società non facesse mercato o non ci fossero investimenti? Con i se non si va da nessuna parte. Se ci sono stati contatti con il presidente Zhang in questi mesi? Non mi interessa entrare sull’argomento prima della partita. Penso sia inutile sottolineare alcune cose. Si sa benissimo che stagione stiamo affrontando. Dobbiamo rimanere concentrati e cercare di finire l’anno riportando l’Inter a fare qualcosa di straordinario. Il resto lo sanno tutti».

                          Di futuro si parlerà dopo lo scudetto numero 19 della storia nerazzurra, un traguardo assente da 11 anni. «Abbiamo una fortuna: non dobbiamo preoccuparci di chi sta dietro, possiamo pensare solo a noi. Il vincente pensa a se stesso e la tabella la fa su di sé. ».

                          Per i discorsi di programmazione e per ripercorrere il vissuto di questa stagione ci sarà tempo. Conte potrà mettere sul tavolo uno scudetto, per nulla scontato quando è partito il campionato. Ci sono i contratti, tutti dall’allenatore alla dirigenza in scadenza nel 2022. Però per il tecnico peserà di più la chiarezza della proprietà. «Si è fatto un percorso sopra qualsiasi aspettativa. Per vincere però non basta solo dire di volerlo fare». Il messaggio è deciso: meno proclami, servono i fatti.


                          Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Lautaro. All. Conte.
                          Verona (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Magnani, Ceccherini; Faraoni, Ilic, Tameze, Lazovic; Barak, Zaccagni; Lasagna. All. Juric.
                          Arbitro: Abisso
                          Tv: ore 15, Dazn.

                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Fiorentina-Juventus, formazioni e dove vederla: staffetta Dybala-Morata. L’ex Chiesa non ci sarà

                            Pirlo non si fa distrarre dalle vicende della Superlega: «Serenità e concentrazione. Il presidente Agnelli? Sa cosa deve fare. Ma il 4° posto è un obbligo»

                            Tra le prime sei della classifica, la Juventus ha il peggior rendimento in trasferta, sia come punti fatti (24) che come media punti a partita (1,6) e fuori casa dovrà conquistarsi la qualificazione alla Champions, dato che giocherà lontano da Torino quattro volte su sei e allo Stadium affronterà Milan e Inter.

                            Madama comincia la sua volata da Firenze, contro una squadra messa sotto ulteriore pressione dagli ultrà e priva di Bonaventura. Con Prandelli in panchina la Fiorentina vinse 3-0 all’andata, fu la prima sconfitta per Pirlo in campionato e lasciò intendere che era lecito aspettarsi un po’ di tutto da questa Juve: «Ma io dei miei giocatori mi fido ciecamente — rilancia il tecnico —. Lavoriamo per quest’obiettivo, che è nella testa di tutti: deve essere una sorta di obbligo, il clima deve essere sereno, ma con una concentrazione totale».

                            Non è stata però una settimana come le altre per la Juventus, a causa della questione Superlega e del ruolo in prima linea di Andrea Agnelli. Pirlo si fa scivolare tutto addosso, o almeno fa pensare che sia così, anche perché per la prima volta si è discusso più del futuro del presidente che del suo: «L’ho visto sereno, è normale che si sia parlato tanto di lui in questo periodo e se ne parlerà ancora. Ma è sereno, sa cosa deve fare. Porta entusiasmo al campo, da questo punto di vista siamo tranquilli. Le minacce della Uefa sulla partecipazione alla Champions? No, non abbiamo paura di questo. Siamo sereni, concentrati. È il nostro lavoro e siamo convinti di poter terminare la stagione raggiungendo i nostri obiettivi».


                            Nel primo tempo contro il Parma si è vista una Juve poco concentrata: la vittoria in rimonta è stata tutto sommato agevole, ma senza traccia dei gol degli attaccanti per la seconda partita di fila, dopo quella di Bergamo, giocata senza Ronaldo, con il quale Pirlo sottolinea di avere un «bellissimo rapporto».

                            La Juve è ancora priva di Federico Chiesa (che salta quindi il ritorno da ex) e spera di trarre vantaggio dalla rinnovata staffetta Dybala-Morata: lo spagnolo non si è mai ripreso del tutto dal citomegalovirus di fine febbraio e oggi il ballottaggio potrebbe favorire ancora la Joya, la cui intesa con Ronaldo è di nuovo da affinare: «Paulo sta molto meglio — spiega Pirlo — più mette minuti nelle gambe e più migliora». Sarà lui l’uomo chiave in questo finale di campionato così serrato, nel quale la Juve può arrivare seconda o quinta: «Pensiamo a vincere le partite poi vediamo cosa fanno gli altri». Lo zen di Pirlo e l’arte della manutenzione della Juventus.


                            Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Venuti, Amrabat, Pulgar, Castrovilli, Biraghi; Ribéry, Vlahovic. All. Prandelli.
                            Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Rabiot, Ramsey; Dybala, Ronaldo. All. Pirlo.
                            Arbitro: Massa
                            Tv: ore 15, Sky Sport 202

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                La Serie A reagisce alla Superlega e chiama a risponderne le tre grandi separatiste. Non firmano Napoli, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona

                                Inviata al presidente Dal Pino una missiva, sottoscritta dalla maggioranza delle società, che è un atto d'accusa, sia contro i club che i loro amministratori. Non firmano Lazio, Napoli, Fiorentina, Atalanta e Verona.

                                La Serie A reagisce alla Superlega e chiama a risponderne le tre grandi separatiste, nonostante la retromarcia. Come riferito dal sito di Repubblica undici società hanno firmato una lettera inviata al presidente Paolo Dal Pino che di fatto è un atto d’accusa controJuventus, Inter e Milan: poche righe in cui la maggioranza dei club del campionato chiedono un’assemblea d’urgenza per “analizzare i gravi atti posti in essere dai club e dai loro amministratori e le relative conseguenze”.

                                In particolare gli undici club accusano le tre società "scissioniste" di non aver agevolato la crescita economica della Serie A e non essere state chiare nei confronti dell'intera Lega. Il Napoli di Aurelio De Laurentiis ha scelto di non firmare questa lettera, anche Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona avrebbero scelto di non prendere parte a questa protesta contro le tre big del calcio italiano che avevano scelto di aderire alla Superlega europea. La situazione resta comunque molto tesa.



                                Repubblica
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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