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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
    non sono d'accordo
    verratti sol psg gioca ad alti livelli
    in azzurro si imbrocchisce
    Ma anche te che sei un chiattone se ti mettono li in mezzo sembri forte.
    Non vedi che squadra che ha e contro chi giocano?
    La rivale più diretta ha un quarto del budget.
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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      Insigne immobile zaniolo

      Cristante Verratti barella


      Emerson Chiellini Bonucci Florenzi

      Donnarumma

      L'11 titolare italiano io lo vedo così, e non mi sembriamo tanto scarsi
      Sì, con Cristante

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        Golazo di Immobileee

        Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
          Ma anche te che sei un chiattone se ti mettono li in mezzo sembri forte.

          dai questa è una kazzata.
          verratti spicca per essere il centrocampista di talento del PSG
          spicca in campionato e in champions.
          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
          Originariamente Scritto da GoodBoy!
          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


          grazie.




          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            La Nazionale di Mancini batte l’Irlanda del Nord 2-0 con i gol di Berardi e Immobile. E’ una buona Nazionale, da guardare con benevolenza, ma senza trionfalismi per non avere poi altre brutte sorprese. E comunque ancora preda sempre del solito vizio, nessuno si spreme più di tanto per l’azzurro, per cui vinta la partita ecco che la prima gara della qualificazione mondiale si trasforma in una banale amichevole. Al centro della difesa ancora Chiellini e Bonucci, ma il ct Mancini è comunque riuscito a fare una buona sintesi di un calcio italiano che in Europa attraversa un periodo di crisi. L’orizzonte più vicino è quello dei prossimi Europei di giugno: dopo la botta dei Mondiali mancati, nessuno chiede di vincerli, basta una nazionale di cui essere soddisfatti e orgogliosi.

            E’ una buona Italia, a tratti addirittura bella, con lampi di gioco e classe. Ma come tutte le nazionali italiane che portano questo nome, è raro che in partita metta qualcosa più del dovuto nel suo compito, per cui fatti due gol all’Irlanda del Nord, amen, partita finita, ci si vede alla prossima. Sarà anche una qualificazione mondiale – il che dovrebbe già allertare tutti i sensori, dati i precedenti – ma alla fine eccoti la solita amichevole.

            Faremmo dunque bene a non innamorarcene e a trattarla addirittura con un certo distacco. Non dico diffidenza, no, perché la Nazionale suscita sempre un sentimento alto e nobile, ma le ultime esperienze sono state talmente brucianti che non sapremo mai se dopo un primo innamoramento non arriverebbe comunque un insopportabile schiaffo.

            La vittoria dell’Italia di Mancini contro l’ Irlanda del Nord è stata il primo passo di una qualificazione mondiale che ci riporta subito a ricordi da scacciare via (la mancata qualificazione ai precedenti Mondiali in Russia) ma anche e soprattutto la prima prova generale in vista del prossimo Europeo, che è il principale residuo della pandemia che ci perseguita da oltre un anno. Italia – Turchia l’11 giugno, Italia-Svizzera il 16 e Italia-Galles il 20, tutte e tre le partite a Roma: questo è l’orizzonte più vicino della squadra di Mancini.

            La Nazionale, oggettivamente, è quella che ha pagato il tributo più alto alla crisi della pandemia. E’ entrata in un dimenticatoio lungo mesi, ogni volta che ne esce sembra sempre una sorpresa. Una sorpresa è che ancora in mezzo alla difesa ci siano Chiellini e Bonucci, ma è evidente che il settore è troppo delicato e vitale per mettere da parte le colonne portanti del calcio italiano. Quelli che Mourinho chiamava “I professori dell’Università di Harvard” (ormai tre anni fa…). La difesa per ora è ancora lo zoccolo duro di questa squadra che continua a non prendere gol.

            E sono una sorpresa tutto sommato anche i gol di Berardi e Immobile. Il primo perché continua a essere un inaspettato uomo gol azzurro (tre gol nelle ultime tre partite, quattro nelle ultime cinque), nonostante una maturazione lunga e controversa. Berardi ha ormai 26 anni ed è un giocatore più che maturo. Il secondo perché è il miglior attaccante italiano, ma non riesce quasi mai a darne testimonianza in azzurro. Prova ne sia la sua esultanza particolarmente rabbiosa.

            Da Donnarumma a Verratti, da Barella a Chiesa, Mancini è sicuramente riuscito a fare un gran lavoro di sintesi del calcio italiano, che in generale soffre molto in Europa, ma la nazionale, essendo una spremuta, tutto sommato filtra veramente il meglio. Speriamo che sia sufficiente per un bel risultato. Non dico vincere gli Europei perché ormai abbiamo imparato quando male faccia coltivare certi sogni assurdi, ma insomma essere soddisfatti e orgogliosi di una bella squadra questo sì.

            E' una buona Italia, a tratti addirittura bella, con lampi di gioco e classe. Ma come tutte le nazionali italiane che portano questo nome, è raro che in partita metta qualcosa più del dovuto nel suo compito, per cui fatti due gol all'Irlanda del Nord, amen, partita finita, ci si vede alla prossima. Sarà anche una qualificazione mondiale - il che dovrebbe già allertare tutti i sensori, dati i precedenti - ma alla fine eccoti la solita amichevole. Faremmo dunque bene a non innamorarcene e a trattarla addirittura con un certo distacco. Non dico diffidenza, no, perché la Nazionale suscita sempre un sentimento alto e nobile, ma le ultime esperienze sono state talmente brucianti che non sapremo mai se dopo un primo innamoramento non arriverebbe comunque un insopportabile schiaffo. La vittoria dell'Italia di Mancini contro l' Irlanda del Nord è stata il primo passo di una qualificazione mondiale che ci riporta subito a ricordi da scacciare via (la mancata qualificazione ai precedenti
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Diritti TV: la Serie A può votare una rivoluzione al buio. Sarà un’altra guerra. L’offerta di Dazn avrebbe trovato i voti necessari. Sky è già pronta alle vie legali

              Oggi tornano in videoconferenza i presidenti della serie A per decidere sui diritti tv del prossimo triennio 2021-2024. Non hanno ancora molto tempo a disposizione per approvare il bando: il termine ultimo è fissato per lunedì. Per questo motivo, nelle ultime ore, si sono moltiplicate le consultazioni telefoniche ed è emerso l’orientamento di alcuni club di cambiare schieramento e dare via libera alle offerte sul tavolo. L’ultima volta è finita così: 11 voti (con Cairo del Torino che si è unito a Juve, Inter, Milan, Lazio e Napoli) a favore della proposta di Dazn (che si ritrova in compagnia, non dichiarata pubblicamente, di Tim), 8 astenuti e indirettamente favorevoli a Sky con Roma e Bologna a guidare il drappello, e un assente (Cagliari), fautore di una mediazione diplomatica non riuscita. Perché si possa andare a dama, c’è bisogno di 14 voti sui 20 complessivi. All’appello mancherebbero quindi soltanto tre adesioni. Dal fronte degli astenuti, Roma e Bologna e forse anche Benevento e Spezia si sarebbero staccate per non mandare inevaso il bando con il rischio di ottenere, dal prossimo, offerte al ribasso e non al rialzo come pure Sky ha promesso.



              Veniamo alle cifre. Dazn ha messo sul piatto 840 milioni. A questa cifra bisognerebbe aggiungere quella incassata dal pacchetto delle 3 partite, aggiudicato da Sky al prezzo di 70 milioni. Sul punto specifico, l’ad De Siervo, è convinto che il valore del pacchetto sia più del doppio, 150 milioni. Facendo di conto nelle casse delle società di serie A entrerebbero, a stagione e per tre anni di fila, 910 milioni a cui si possono aggiungere il risparmio di 55 milioni (incassati dall’advisor precedente) e i diritti esteri (55 milioni per il mercato Usa). Il voto favorevole, in periodo di crisi finanziaria da pandemia, dovrebbe essere salutato da un brindisi con champagne di marca. E invece non sarà così. Perché scegliere Dazn significa intraprendere una rivoluzione tecnologica (andare sulle app) senza disporre al momento di grandi garanzie, in un paese dove la Dad (didattica a distanza) non funziona per mancanza - in talune regioni - della digitalizzazione indispensabile. Perciò, da settembre, alle prime difficoltà di trasmissione, i club potrebbero essere invasi dalle proteste dei tifosi. Non solo. Per la presenza, al fianco di Dazn, di Tim (che avrebbe garantito una parte dell’offerta), Sky è pronta a scatenare una guerra legale. Perciò alla fine dell’assemblea di questa mattina, più che l’inizio di una nuova era, potrebbe spuntare l’avvio di un altro tormentone.

              Il Giornale
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Italia-Irlanda del Nord 2-0, lo spettacolo può attendere: non c’è più gioia nel nuovo calcio

                Una brutta partita: Pellegrini si è perso tra le linee, Bonucci fuori misura, Insigne quasi isolato, Immobile ha segnato ma poi la squadra si è persa alle sue spalle

                di Mario Sconcerti

                È stata una brutta partita, ma non importa poi molto perché l’Italia ha comunque vinto e soprattutto perché era una partita che dopo tanto tempo portava un senso del futuro. Il Mondiale di calcio arriverà nel novembre del prossimo anno, un confine reale, sperabile, definitivo, tra noi e il virus. A Parma abbiamo solo cominciato a costruire quel tempo. Di calcio poco, un passo indietro evidente. Locatelli ha fallito da regista puro, Pellegrini si è perso tra le linee, Bonucci è rimasto fuori misura, Insigne è rimasto quasi isolato, Immobile ha segnato ma non ha avuto squadra alle sue spalle.

                I migliori

                I migliori sono stati per mezzora Florenzi e Berardi, decisivi sul risultato per pensiero e realizzazione. Ma è mancato qualunque tipo di gioco, come se a lungo andare abbia pesato sulla partita più il niente dell’Irlanda che la nostra qualità. È stata un’Italia pesante, che ha avuto bisogno di pensare sempre troppo prima di giocare la palla, scomparsa la squadra nuova che colpiva di prima. È mancato tanto Jorginho. Locatelli e Verratti, in modo diverso, fanno la stessa cosa, quindi si eludono. Non mi preoccuperei comunque molto. Per giocare bene occorre essere in due. L’Irlanda del Nord è nella serie C delle nazionali europee. Non ha la capacità tecnica di dare un pallone in profondità, solo di lato. La brutta Italia di Parma rafforza semmai l’idea che l’anno di solitudine ha cambiato il modo di giocare di tutti.


                Il disagio

                C’è una specie di disagio psicologico, quella che Prandelli chiamerebbe un’ombra, la stessa dei ragazzi senza scuola, con la didattica a distanza, mancanza di socialità, di divertimento comune, quindi di stimolo. In campionato ci siamo abituati alla nuova routine. Ma osservando dall’alto è ormai evidente il passo indietro di tutto il calcio, fuso con fatica e noia dentro un nuovo gioco felpato, disordinato, che ha pochissime eccezioni. È una materia oscura che avvolge tutto e cambia i giocatori come cambia i bambini. Il gioco si è trasformato dovunque in controlli, contagi, diffidenze, fuga dagli altri. L’opposto di come si costruiscono le squadre.


                CorSera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Italia-Irlanda del Nord 2-0, lo spettacolo può attendere: non c’è più gioia nel nuovo calcio

                  Una brutta partita: Pellegrini si è perso tra le linee, Bonucci fuori misura, Insigne quasi isolato, Immobile ha segnato ma poi la squadra si è persa alle sue spalle

                  di Mario Sconcerti

                  È stata una brutta partita, ma non importa poi molto perché l’Italia ha comunque vinto e soprattutto perché era una partita che dopo tanto tempo portava un senso del futuro. Il Mondiale di calcio arriverà nel novembre del prossimo anno, un confine reale, sperabile, definitivo, tra noi e il virus. A Parma abbiamo solo cominciato a costruire quel tempo. Di calcio poco, un passo indietro evidente. Locatelli ha fallito da regista puro, Pellegrini si è perso tra le linee, Bonucci è rimasto fuori misura, Insigne è rimasto quasi isolato, Immobile ha segnato ma non ha avuto squadra alle sue spalle.

                  I migliori

                  I migliori sono stati per mezzora Florenzi e Berardi, decisivi sul risultato per pensiero e realizzazione. Ma è mancato qualunque tipo di gioco, come se a lungo andare abbia pesato sulla partita più il niente dell’Irlanda che la nostra qualità. È stata un’Italia pesante, che ha avuto bisogno di pensare sempre troppo prima di giocare la palla, scomparsa la squadra nuova che colpiva di prima. È mancato tanto Jorginho. Locatelli e Verratti, in modo diverso, fanno la stessa cosa, quindi si eludono. Non mi preoccuperei comunque molto. Per giocare bene occorre essere in due. L’Irlanda del Nord è nella serie C delle nazionali europee. Non ha la capacità tecnica di dare un pallone in profondità, solo di lato. La brutta Italia di Parma rafforza semmai l’idea che l’anno di solitudine ha cambiato il modo di giocare di tutti.


                  Il disagio

                  C’è una specie di disagio psicologico, quella che Prandelli chiamerebbe un’ombra, la stessa dei ragazzi senza scuola, con la didattica a distanza, mancanza di socialità, di divertimento comune, quindi di stimolo. In campionato ci siamo abituati alla nuova routine. Ma osservando dall’alto è ormai evidente il passo indietro di tutto il calcio, fuso con fatica e noia dentro un nuovo gioco felpato, disordinato, che ha pochissime eccezioni. È una materia oscura che avvolge tutto e cambia i giocatori come cambia i bambini. Il gioco si è trasformato dovunque in controlli, contagi, diffidenze, fuga dagli altri. L’opposto di come si costruiscono le squadre.


                  CorSera
                  Ahahahah Mancini ha detto "ottima partita di Pellegrini", mette Marione lo boccia.
                  Io ovviamente sto con Mario...hanno bloccato pure il rinnovo di Pellegrini alla Roma.

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                    La misura di questa nazionale verrà presa agli europei: lì vedremo se e quanta consistenza ha questa "rinascenza" dell'azzurro.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      La misura di questa nazionale verrà presa
                      agli europei: lì vedremo se e quanta consistenza ha questa "rinascenza" dell'azzurro.

                      mah...manca qualche grande giocatore a questa squadra.
                      quanti anni sono che non viene fuori un grande difensore o un grande centravanti?
                      stiamo ancora con chiellini in difesa che ha 46 anni
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




                      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        Ecco tutta la verità su Allegri alla Roma

                        IL TEMPO (E. ZOTTI) - Nessuno può dire quale squadra allenerà il prossimo anno Massimiliano Allegri, ma una cosa è certa: un contatto con la Roma c'è stato. Uno solo, però. E da allora più nulla. Nessuna offerta, ma una telefonata conoscitiva partita lo scorso ottobre - quindi prima dell'arrivo di Pinto a Trigoria - dal telefono del Ceo Fienga a cui hanno preso parte anche Dan e Ryan Friedkin. Da autunno fino ad oggi le parti non si sono più aggiornate, ma nelle prossime settimane non è escluso che i contatti possano riprendere con meno convenevoli.

                        Ammesso che la Roma decida di puntare su Allegri. E che il toscano sia ancora disponibile. La chiamata all'ex Juventus è un segnale inequivocabile di come la Roma, già a inizio stagione, stesse valutando l'idea di un cambio in panchina e che quello del livornese sia uno dei nomi circolati negli uffici di Trigoria per l'eventuale dopo Fonseca. Questo non significa che il destino del portoghese sia già definitivamente segnato - la proprietà vuole valutare come la squadra si giocherà l'Europa League - ma dimostra come il club non abbia mai smesso di valutare alternative per il futuro. E tra queste la più prestigiosa è rappresentata dal tecnico che in bianconero ha vinto cinque scudetti.

                        Allegri ha dichiarato recentemente di voler tornare in pista dopo due anni di stop e la sua scelta non è destinata a ricadere per forza sulla panchina di un top club in grado di puntare da subito alla Champions. Il toscano inoltre preferirebbe rimanere in Italia, il progetto della Roma pare averlo intrigato ma prima di decidere sul suo futuro vuole aspettare di capire cosa succederà sulle panchine delle altre big. In primis quella della sua ex squadra: la Juve ha dichiarato a più riprese fedeltà a Pirlo, ma il finale di stagione sarà decisivo per valutare il lavoro svolto dal quarantunenne durante il suo primo anno da allenatore.

                        Negli ultimi mesi anche il presidente De Laurentiis lo ha cercato con insistenza visto l'addio annunciato a Gattuso, ma il Napoli non sembra convincere del tutto Allegri. Ovviamente resta in ballo anche l'ipotesi estero nel caso in cui si presentasse un'occasione irrinunciabile (non è mai tramontata la pista Real Madrid mentre in Premier le scelte sarebbero Tottenham e Arsenal). Per convincere Allegri ad accettare, oltre ad un progetto convincente, è necessario anche mettere in preventivo un ingaggio da top player: più o meno come se la Roma aggiungesse a bilancio un altro Dzeko. Anche per questo un futuro nella Capitale è tutt'altro che scontato, con i giallorossi che continuano a studiare le alternative.

                        Tra i profili che intrigano di più c'è quello di Ivan Juric, assistito dall'agente Giuseppe Riso. Lo stesso di Mancini e Cristante, che pochi giorni fa ha fatto visita a Tiago Pinto per parlare del rinnovo del centrale. Chissà che nell'incontro non si sia parlato anche di un possibile futuro al Fulvio Bernardini per l'attuale allenatore del Verona.

                        IL TEMPO (E. ZOTTI) - Nessuno può dire quale squadra allenerà il prossimo anno Massimiliano Allegri , ma una cosa è certa: un contatto con la Roma c'è stato. Uno solo, però. E da allora più nulla. Nessuna offerta, ma una telefonata conoscitiva partita lo scorso ottobre - quindi prima dell'arriv...
                        ...ma di noi
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Magari Allegri...


                          Tessera N° 7

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                            Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
                            mah...manca qualche grande giocatore a questa squadra.
                            quanti anni sono che non viene fuori un grande difensore o un grande centravanti?
                            stiamo ancora con chiellini in difesa che ha 46 anni
                            Il nostro è un calcio periferico e decaduto, che ancora non si è ripreso dalla esclusione dai mondiali, un calcio convalescente e che solo una stampa mediocre, miope, asservita può salutare con giubilo, quasi fossimo arrivati, dopo l'Inferno e il Purgatorio alle porte del Paradiso.

                            Stiamo invece ancora all'Inferno, sia rispetto alla dimensione storica del movimento e sia, più concretamente, in relazione agli avversari maggiori. Poi, se il punto di riferimento cui valutarsi è l'Estonia, allora siamo bravissimi, siamo "rinascenti"...ma noi dovremmo paragonarci a chi ha qualche titolo sulla maglia e un bel pò di quelli li troveremo agli Europei così da vedere se le grancasse dei media hanno un qualche fondamento.
                            ...ma di noi
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                              Caso tamponi, Lotito rischia il meno 10. Oggi la Lazio davanti al Tribunale Figc


                              Una giornata delicata, ma non sarà l'ultima. Oggi, la Lazio del presidente Claudio Lotito sarà a processo per il caso tamponi. Il club biancoceleste presenterà una nuova memoria difensiva nella quale si farà leva anche su tre perizie di parte, che devono essere ammesse dal collegio per difendersi dai sei capi di imputazione e dal deferimento predisposto dal procuratore federale Giuseppe Chinè. La Lazio, per la quale la richiesta di penalizzazione dovrebbe essere fra i 6 e i 10 punti, farà affidamento sulle testimonianze del professor Pregliasco, direttore dell’Istituto Galeazzi di Milano, che affermerà di ritenere, visti i molteplici esiti negativi dei tamponi ai quali si è sottoposto Ciro Immobile, presumibilmente un falso positivo quello del 26 ottobre e che quindi nessuna manchevolezza sia ascrivibile alla società Lazio, del Dottor Francesco Bondanini, direttore UOC, laboratorio Hub 2 che ha il governo della salute di 2 milioni di abitanti a Roma secondo cui non spettava alla Lazio comunicare alla ASL la positività al Covid dei propri tesserati, e di Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario centrale Inail.

                              La società biancoceleste, inoltre, respinge le accuse di responsabilità oggettiva affermando che nell’assetto organizzativo della Lazio le decisioni sui tamponi siano di competenza esclusiva dei sanitari. La sentenza potrebbe arrivare già stasera, anche se, non essendoci precedenti simili, fare previsioni di qualsiasi tipo è un azzardo.



                              Da Formello filtra una certa preoccupazione, anche se i dirigenti biancocelesti, convinti di non aver violato alcun tipo di protocollo o regolamento, sono pronti a difendersi in tutti i modi: la Lazio è infatti pronta anche ad andare fino al terzo grado di giustizia sportiva, ed eventualmente ricorrere perfino a quella ordinaria, rappresentata dal Tar. Questo sia per la questione tamponi sia per la partita casalinga con il Torino che non si è disputata lo scorso 2 marzo perché i granata sono stati bloccati dalla ASL e sono stati impossibilitati a raggiungere la capitale. I biancocelesti chiedono i 3 punti a tavolino, ma sono tutte questioni che rischiano di far slittare la fine del campionato attuale e di incidere anche sulla partenza del prossimo.

                              Il Giornale
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                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Il nostro è un calcio periferico e decaduto, che ancora non si è ripreso dalla esclusione dai mondiali, un calcio convalescente e che solo una stampa mediocre, miope, asservita può salutare con giubilo, quasi fossimo arrivati, dopo l'Inferno e il Purgatorio alle porte del Paradiso.

                                Stiamo invece ancora all'Inferno, sia rispetto alla dimensione storica del movimento e sia, più concretamente, in relazione agli avversari maggiori. Poi, se il punto di riferimento cui valutarsi è l'Estonia, allora siamo bravissimi, siamo "rinascenti"...ma noi dovremmo paragonarci a chi ha qualche titolo sulla maglia e un bel pò di quelli li troveremo agli Europei così da vedere se le grancasse dei media hanno un qualche fondamento.

                                è così.
                                io vado tanti giocatori forti (verratti, chiesa, barella, donnarumma, zaniolo) e nessun campione
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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