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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
    Il Napoli torna su...
    Alla faccia delle lamentele di Kurt
    Se battono la Juve sono terzi.
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
      Il Napoli torna su...
      Alla faccia delle lamentele di Kurt

      da qualche settimana stiamo giocando forte.
      il girone d'anadata è stato osceno
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
        Se battono la Juve sono terzi.

        la juve è imprevedibile.
        può fare una partita oscena oppure può romperti il kulo.
        Cmq complimenti a Pioli, il milan nonostante qualche battuta d'arresto non si è sfaldato, anzi continua a lottare fino alla morte
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
          da qualche settimana stiamo giocando forte.
          il girone d'anadata è stato osceno
          E se anziché osceno fosse stato decente...sareste primi?
          I SUOI goals:
          -Serie A: 189
          -Serie B: 6
          -Super League: 5
          -Coppa Italia: 13
          -Chinese FA Cup: 1
          -Coppa UEFA: 5
          -Champions League: 13
          -Nazionale Under 21: 19
          -Nazionale: 19
          TOTALE: 270

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            Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
            E se anziché osceno fosse stato decente...sareste primi?


            ce la staremmo giocando secondo me.
            L'inter non ha una rosa chissà quanto superiore al Napoli eh


            edit

            errata corrige
            l'inter sta andando troppo forte.
            saremmo tranquillamente secondi però
            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
            Originariamente Scritto da GoodBoy!
            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


            grazie.




            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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              Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
              Alla faccia delle lamentele di Kurt
              ma kurt in verità era contento, perchè lo prendeva in quel posto

              Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
              la juve è imprevedibile.
              può fare una partita oscena oppure può romperti il kulo.
              dai che tifi giuve in fondo

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                hahahahahahahaha
                domani tifo foggiaaaaaaaaaaaa
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  Allegri racconta l’addio alla Juventus: “D’accordo quasi su tutto, poi ha deciso Agnelli”.


                  Max Allegri, ospite dello studio di Sky Calcio Club, torna a parlare dopo un lungo periodo di silenzio. L’ex allenatore della Juventus, fermo ormai da più di una stagione, analizza i temi del campionato e il momento del calcio italiano. Sul suo futuro: “Non ho ancora deciso la prossima panchina”.

                  Massimiliano Allegri torna a parlare. L'ex allenatore della Juventus è ospite nello studio di Sky Calcio Club. Le sue dichiarazioni:


                  "La Juventus deve vincere, non c'è da fare tanto. Eravamo d'accordo quasi su tutto, la scelta è stata del presidente, con cui sono rimasto in ottimi rapporti. Sono stati cinque anni meravigliosi e irripetibili alla Juventus. Ci siamo divertiti, si sono incastrate cose, c'era tanta positività. L'ultimo anno abbiamo vinto il campionato in 30-32 partite, poi usciti dalla coppa la stagione è andata a scemare. Quel finale è stata la logica fine del rapporto tra me e la Juve".


                  L'ex tecnico dei bianconeri ha inoltre parlato dell'attuale Juventus e della scelta della società di scegliere Pirlo come nuovo allenatore alla prima esperienza: "Non so quali siano le difficoltà di Andrea in questo momento ma so che fare l'allenatore oggi è molto difficile, non si spiega – ha detto – Il sabato è un mestiere, poi domenica è un'altra roba, magari dopo 5 minuti di buttano fuori uno". L'uscita dalla Champions è stata un duro colpo per la squadra di Pirlo eliminata dal Porto. A tal proposito, Allegri non è potuto non intervenire su questo argomento: "La Juventus è stata sfortunata e avrebbe meritato di passare – ha detto – mi dispiace per i ragazzi".


                  Allegri ha allenato la Juventus per 5 anni, stagioni in cui ha sempre vinto lo scudetto e soprattutto è riuscito a raggiungere due volte la finale di Champions. Per il club bianconero è stato un allenatore che ha fatto la storia e lui anche durante il suo intervento in studio su Sky, ha dimostrato di non aver mai dimenticato la società: "Tornare alla Juve? Non lo so, Andrea sta facendo un buon lavoro. Ora è anche difficile dirlo – ha sottolineato – Sicuramente è difficile dare gli input giusti dopo cinque anni e questo è stato uno dei motivi per cui il presidente, insieme a Paratici e Nedved, ha deciso di cambiarmi".





                  continua su: https://www.fanpage.it/sport/calcio/...y-calcio-club/
                  Tutte le news di oggi dall'Italia e dal Mondo: gli aggiornamenti dell'ultima ora su attualità, cronaca e politica con video, immagini e interviste
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
                    hahahahahahahaha
                    domani tifo foggiaaaaaaaaaaaa
                    Pdm!

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                      La Juventus sconfitta in casa clamorosamente dal Benevento: un gol di Gaich apre un nuovo processo all’interno del gruppo bianconero che già veniva dalla bruciante eliminazione in Champions League col Porto. Messa da parte l’ambizione scudetto, di questo passo e con questo risultati anche la qualificazione alla Champions League può diventare un problema e tutto il progetto bianconero andrebbe ridiscusso. Per 90 minuti il gruppo di Pirlo non riesce a far gol a una piccola squadra, che ha solo la pretesa di salvarsi e che da ben 11 turni soffriva moltissimo e non vinceva una partita. Evidente il nervosismo e l’ansia della Juve che ha sbattuto contro un muro, senza riuscire a superarlo e con Ronaldo che ha continuato a tirare punizioni sulla barriera. Per battere il Benevento sarebbe dovuta bastare anche la Juve 3, e cioè con le riserve delle riserve. Ma oggi alla Juve tutto è terribilmente complicato e (dopo Ronaldo) qualche domanda sul futuro di Pirlo ormai va inevitabilmente fatta.

                      Era da anni che non si vedeva una Juve così, per ritrovarne una del genere probabilmente bisogna risalire al periodo antecedente i nove scudetti. E quindi cominciare ad andare a più di dieci anni fa. Il principale problema della Juve oggi non è né tecnico né tattico, né tantomeno di uomini o di formazione – per battere il Benevento (11 partite senza vincere) sulla carta dovrebbe bastare la Juve 3, ossia quella fatta da riserve delle riserve – il suo problema principale è la paura di non essere all’altezza. Perché contro quella piccola squadra deve rassegnarsi addirittura a conquistare un solo punto in due partite: pareggio all’andata a Benevento, clamorosa sconfitta al ritorno col gol di Gaich che passerà alla storia. Il tutto pochi giorni dopo la già clamorosa eliminazione ad opera del Porto, che già aveva comportato lunghe sedute di autocoscienza. E riflessioni sul da farsi.

                      La Juve oggi è attanagliata da un’ansia che comincia a diventare qualcosa anche di più pesante di un semplice blocco psicologico. Girare intorno al muro di una squadra che si difende in blocco e che è molto più determinata perché esaltata dall’impresa – e ognuno è legittimato e ha diritto a fare il calcio che gli pare – , fa saltare tutti gli equilibri, azzera addirittura la clamorosa differenza di classe e di statura. Basti pensare a Ronaldo che si ostina a tirare punizioni sulla barriera, incaponendosi in un gesto tecnico che non è chiaramente il suo. Mentre l’errore di Arthur – il giocatore considerato indispensabile per ritrovare il giusto equilibrio di centrocampo – ha fatto un errore così assurdo e grave, da non poterlo giudicare e condannare per quello, ma piuttosto pensare che in quel momento fosse letteralmente sconnesso con i fondamentali del calcio che pure conosce e ben gli appartengono. In questo caso, secondo me, non c’entra nemmeno la storia del calcio “costruito dal basso”, quello è un orrore puro, dentro qualsiasi schema o concezione del calcio lo si metta.

                      Insomma, è chiaro che c’è un problema di fondo, forse anche ben più grave delle semplici questioni tecniche. Che poi sarebbe anche curioso sapere quali visto che la Juve schierava più o meno la squadra titolare e addirittura l’intero arsenale attaccante con Kulusevski, Chiesa, Morata e Ronaldo. Che a regola doveva essere in grado di vincere una finale di Champions League, altro che battere il Benevento.

                      Ormai dimenticato lo scudetto, risultati del genere rischiano addirittura di mettere in discussione perfino la qualificazione in Champions League, con tutto quello che ne conseguirebbe, costringendo la società a rivedere un piano già buttato via e rifatto un paio di volte negli ultimi anni.

                      Non credo si voglia riaffrontare qui la questione Ronaldo dopo averla già a lungo esaminata dopo il crac contro il Porto . Secondo Paratici la Juve se lo terrà ben stretto, qualche dubbio lo si può avere forse sulle reali intenzioni di Ronaldo stesso. E’ certo che l’uomo più in discussione nella Juventus oggi sia Andrea Pirlo stesso. Fino all’eliminazione contro il Porto è stato difeso anche in ossequio all’intelligenza e alla superbia del grandissimo calciatore che è stato. Ma gli allenatori devono difendersi per primi da soli e se non lo fanno può diventare impossibile sostenerli oltre il limite. Vale per i tifosi, vale per i critici, vale anche per il club che ti ha messo in mano tutto.

                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Il Milan con Ibrahimovic reagisce benissimo all’eliminazione da parte del Manchester Utd, è vivo ed è l’unica alternativa ancora teoricamente possibile all’Inter.

                        Il Napoli fa un gran colpo all’Olimpico con la doppietta di Dries Mertens: la Roma non regge il doppio fronte campionato/Europa League e come al solito viene travolta dalle squadre di alta classifica. Insomma Fonseca comincia ad avere gli incubi…


                        E dietro l’Inter il ritorno del Milan di Ibrahimovic
                        Il Milan non perde mai tutto fino in fondo. Gli ultimi tre mesi lo hanno sconvolto e in parte tolto parte di tutto quello che aveva guadagnato in un anno precedente assolutamente straordinario. Però, puntualmente, intervalla le tante sconfitte con prestazioni da grande squadra. Ha perso la continuità, ma non il carattere e non ha perso soprattutto la capacità di alcuni giocatori (Ibrahimovic, Kessié) di risvegliarlo, di scuoterlo e di mantenerlo oltre i propri limiti. La vittoria contro la Fiorentina – buona partenza con Ibrahimovic, Fiorentina che sorpassa con Ribery, poi riaggancio con Diaz e infine il colpo decisivo di Calhanoglu) è stata soprattutto questo, la voglia di dimostrare che la sconfitta e l’eliminazione ad opera del Manchester United erano dovuti a un episodio o due, ma non a una manifesta inferiorità nei confronti dell’avversario. L’attuale Milan è arrivato probabilmente oltre i propri limiti ma è indubbio che Ibrahimovic gli abbia forza e carattere.

                        Se esiste ancora un jolly da giocare contro l’ Inter questo è sicuramente nelle mani di Ibra e Pioli, non certo tra le carte distribuite agli altri.


                        Il Napoli, Dries Mertens, i presentimenti della Roma, e un avvertimento alla Juve
                        Roma-Napoli era quella partita che la Roma ha cercato disperatamente e anche piuttosto aspramente di rinviare con lettere furibonde alla Lega di Serie A una volta saputo che il recupero di Juve-Napoli non si sarebbe giocata nei giorni immediatamente precedenti. Mentre la Roma aveva la pesante trasferta di Europa League con lo Shakhtar. Vinta brillantemente, certo, con un paio di gol di Borja Mayoral, ma anche pagata a caro prezzo col tributo di un pesante battuta d’arresto in campionato. Non pervenuti né Dzeko, né Borja Mayoral. La Roma è una squadra che vince ma a patto che non sia non dopo l’Europa League, appunto, e a patto che l’avversario non sia d’alta classifica. Cosa ormai notissima e di pubblico dominio. Oggettivamente un po’ troppi “se”… Paulo Fonseca, la cui stagione prosegue tra alti e bassi, si ritrova ora a dover affrontare un’altra pesantissima bordata di sfiducia.

                        Forse era un presentimento – per altro quasi normale visto che la squadra di Fonseca, unica italiana rimasta nelle Coppe, soffre molto il doversi suddividere sul doppio fronte – fatto sta che le cose sono andate proprio secondo i peggiori auspici della Roma e i migliori del Napoli. Che con due gol del ritrovato Dries Mertens – una sorpresa nella sorpresa – ha sbancato l ’ Olimpico e dato tre punti alla squadra di Gattuso. Che adesso rafforza considerevolmente le sue chance di riaffacciarsi in zona Champions League.

                        Se vincesse il confronto con la Juventus – dopo la partita del San Paolo col Crotone – il Napoli scavalcherebbe addirittura la squadra di Pirlo e Ronaldo, sovvertendo abbastanza l’andazzo degli ultimi mesi di campionato. Dopo aver sbandato pericolosamente Gattuso ha ritrovato la strada giusta – terza vittoria consecutiva, Bologna, Milan e Roma – e recuperato terreno lì dove lo aveva drasticamente perso (8 sconfitte), facendo addirittura ipotizzare un immediato esonero. Come previsto la lotta per la Champions League è molto aperta e rischia di fare, ancora una volta, vittime illustri.

                        SERIE A 2020 - 2021 GIORNATA N. 28 Venerdì 19 marzo 2021 Parma - Genoa 1-2 (16' Pellè P, 50' Scamacca G, 69' Scamacca G) Sabato 20 marzo 2021 Crotone - Bologna 2-3 (32' Messias C, 40' Simy rig. C, Spezia - Cagliari 2-1 (49' Piccoli S, 80' Maggiore S, 83' Pereiro C) Inter - Sassuolo (rinviata per casi Covid all'Inter) Domenica 21 marzo 2021 Verona - Atalanta 0-2 (33' Malinovskyi rig. A, 42' Zapata A) Juventus - Benevento 0-1 (69' Gaich B) Sampdoria - Torino 1-0 (25' Candreva S) Udinese - Lazio 0-1 (37' Marusic L) Fiorentina - Milan 2-3 (9' Ibrahimovic M, 17' Pulgar F, 51' Ribery F, 57' Diaz M, 72' Calhanoglu M) Roma - Napoli 0-2 (27' Mertens N, 34' Mertens N) *** Era da anni che non si vedeva una Juve così, per ritrovarne una del genere probabilmente bisogna risalire al periodo antecedente i nove scudetti. E quindi cominciare ad andare a più di dieci anni fa. Il principale problema della Juve oggi non è né tecnico né tattico, né tantomeno di uomini o di formazione - per
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Juve, Pirlo è l'ultimo dei colpevoli. Il Napoli con Gattuso è in buone mani

                          di Massimo Mauro


                          Diventa difficile da spiegare la situazione della Juve. Mi sento però di dire che Pirlo è il meno responsabile. Penso che per come abbiamo osannato i giocatori in questi nove anni e mezzo parlando di mentalità da grande squadra, ora non possiamo assolverli addebitando le colpe al tecnico. Si può perdere o vincere, ma non costruire occasioni da gol contro il Benevento - e lo dico con tutto il rispetto - è mortificante per la storia della Juve. Morata non ne ha azzeccata una, Bernardeschi non ce la fa, Chiesa non ce la fa e neanche viene servito. E poi Ronaldo, che in partite del genere diventa un corpo estraneo: si allontana dall'area di rigore, non è mai pericoloso e gioca sull'azione personale che tra l'altro non gli riesce più con costanza. Danilo inoltre sul gol del Benevento è stato imbarazzante in quel contrasto, l'unico che ci ha capito qualcosa è stato Rabiot.

                          Chiaramente la scelta di Pirlo è stata una grande novità, e la novità ha bisogno di tempo e soprattutto di energie, di compagni di viaggio che siano di grande livello per arrivare in fondo alla Champions, a vincere lo scudetto e la Coppa Italia. Quindi, il tecnico è importante, ma la società lo è ancora di più ed ora deve farsi sentire in un momento difficile, perché se la squadra non arriva nelle prime quattro la stagione sarebbe drammatica.

                          Per il resto, giornata di belle partite. La Fiorentina ha giocato un'ora di livello, ma il Milan ha gestito da grande le difficoltà e quando si è trovato in vantaggio non ha più concesso niente. Devo dire che la squadra di Pioli ha ritrovato la voglia di stupire e merita di stare al secondo posto. E anche l'Atalanta a Verona ha riconfermato la bontà del gruppo, dell'allenatore, della mentalità. Sarà protagonista della lotta Champions.

                          Il Napoli ha replicato contro la Roma la vittoria sul Milan, ripetendo una prestazione di altissimo livello. Mertens è stato il giocatore più importante, ma tutti hanno contribuito in maniera determinante. Ad esempio Hysaj a destra ha contenuto benissimo Spinazzola. Comunque quando gestisci il risultato come hanno fatto gli azzurri, abbassandosi leggermente ma mantenendo in apprensione la difesa della Roma, allora c'è la mano dell'allenatore. Quindi un bravo a Gattuso. Poi c'è la bontà della rosa, basta vedere le sostituzioni di qualità nel corso della gara. Quindi con il rispetto dei ruoli (e quindi società e allenatore), il Napoli ha fatto un buon lavoro. Ma se succederà qualcosa di strano a fine campionato, allora il club rovinerà quanto di buono è stato costruito.

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
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                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Juventus ko col Benevento, Paratici spegne l’incendio: «Pirlo resta»

                            Il dirigente si presenta ai microfoni: «Abbiamo preso una strada e andiamo avanti così». L’enigma è Ronaldo: «Ce lo teniamo stretto». Ma lui vuole davvero restare?

                            Inizia con il presidente Andrea Agnelli che premia Cristiano Ronaldo con la maglia con la scritta «Goat 770». Finisce con la plateale disperazione del portoghese per i gol sbagliati nel finale e con il direttore dell’area tecnica Paratici che per la prima volta prende la parola a fine partita, precedendo anche il suo allenatore. Un intervento necessario per spegnere un principio di incendio: Pirlo resta.

                            Ma se le parole dell’allenatore prima delle partite spesso non si traducono in fatti, anche quelle del dirigente (in scadenza, in attesa del rinnovo) rischiano di finire al vento, se le prestazioni da qui a fine stagione saranno in linea con quella di domenica. «Abbiamo dato tante gioie ai tifosi, ora purtroppo diamo una grande amarezza — sottolinea Paratici dando di fatto addio al sogno scudetto —. Abbiamo fatto una brutta gara, ma il campionato va avanti e dobbiamo pedalare, capire gli errori e cercare di non commetterli più».

                            Pirlo si dice «preoccupato» e spiega di non poter entrare nella testa dei suoi giocatori, anche se un allenatore dovrebbe provarci: «Lavoriamo e poi a fine stagione sarà la società a tirare le somme». Viene in mente l’anatema di Sarri, che quando fu cacciato ad agosto definì questa squadra «inallenabile». Ma i presupposti per cui anche Pirlo venga esonerato, per ora non sembrano esserci: «Abbiamo una programmazione — sostiene Paratici —. Non è una partita che sposta le nostre idee. Abbiamo intrapreso una linea dall’inizio dello scorso anno e andiamo avanti. Abbiamo una visione chiara e comprende l’allenatore: siamo molto convinti di quello che stiamo facendo. Ronaldo? Lo abbiamo e ce lo teniamo stretto».

                            Bisogna capire però se Ronaldo vuole tenersi stretto la Juve, al di là dei 31 milioni netti a stagione. Che pesano. In tribuna domenica c’era anche una parte dello staff del Portogallo, impegnato a Torino mercoledì con l’Azerbaijan: toccherà alla Nazionale far tornare il sorriso a CR7.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Juventus-Benevento, Sconcerti: idea sbagliata di squadra, il meglio del calcio è il Milan con l’eretico Ibra

                              Gli errori sono a monte, come nella costruzione della rosa: Pirlo colpevole perfetto sin dall’inizio: distrugge quello che la società sapeva maturo per essere distrutto

                              di Mario Sconcerti

                              Non è sbagliata la partita della Juve, è sbagliata la sua idea di squadra. Di questo abbiamo discusso molte volte. Il Benevento ha fatto un tiro in porta e su passaggio di Arthur, rimasto in Spagna per velocità di azione e pensiero. Morata da solo ha avuto il doppio delle occasioni. Gaich è un lungo ragazzo argentino con una presenza nella sua Nazionale, tre da febbraio in serie A da inizio partita, ma già con due gol, segno che non è più un caso. Bisogna evitare di sbagliare quando c’è lui nei pressi. Ma la partita poteva andare in molti altri modi senza che fosse importante. È sbagliata la Juve.

                              In generale non è granché il nostro calcio la cui parte migliore è ancora il Milan perché ha un eremita eretico in mezzo all’area e tanti ragazzi che sanno giocare a pallone nelle tre zone. Il Milan è una squadra europea, infatti stava perdendo anche domenica, ma ha qualità di pressing e di gestione non comuni. Noi confondiamo spesso una partita con l’idea generale di calcio. Non c’è nessuno in Italia che ne abbia una assoluta, nemmeno l’Inter. Ma buone transizioni sì, quando esiste equilibrio. La Juve non ne ha. Ha rinunciato ad averlo fin dal mercato, appena quattro centrocampisti fra loro occasionali. La casa è bella ma non sta in piedi. Ronaldo diventa il maggiordomo delle crepe sui muri, grande classe, servizio inutile perché gli ospiti scappano.

                              La storia della Juve prevede che la colpa sia sempre del tecnico, come è stata dei manager nel protagonismo e nelle sconfitte della Fiat. La mia impressione è che stavolta si sia cercato un colpevole corretto fin da inizio stagione. Pirlo era perfetto, per giovane ambizione e disponibilità a prendersi responsabilità. Oggi è fuori misura fino a dare colpe ai giocatori, cosa che fa un vecchio collega, non il primo ufficiale. Pirlo distrugge quello che la società sapeva maturo per essere distrutto. Errori come quelli di costruzione della rosa, del caso Suarez, per sfiorare il caso Napoli, non sarebbero stati accettati in altri tempi. Gli imperi finiscono a prescindere da chi li ha costruiti, la Juventus aveva il diritto di respirare. Pirlo ci è solo cascato dentro.

                              Si discute infine molto sulle regole fra calcio e virus. Il protocollo non fu trovato per far piacere a qualcuno, ma per avere regole comuni per giocare. Se adesso decidono le Asl, perché si continua a giocare? Perché ci si assembra tra umani sudati se tutto il Paese è in lockdown? Caduto il compromesso restano le regole di tutti. O una cosa o l’altra.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Quindi mi confermate Fonseca top coach e Roma squadra europea?

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