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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Lazio quadrata e concentrata.

    Zero tiri in porta del Napoli che non aveva insigne e Mertens davanti ma ricordiamo che la Lazio rinunciava ad Acerbi Leiva e Correa.

    ps chi critica Immobile o dice che è sopravvalutato capisce di calcio come io capisco di astrofisica nucleare.
    Winners are simply willing to do what losers won't.




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      Milano rivuole il potere– Milan e Inter vincono entrambe per 2-1 e tengono sotto controllo la classifica. Anche se non convincono fino in fondo. Dopo la frenata per i pareggi con Parma e Genoa la squadra di Pioli batte il Sassuolo, cominciando immediatamente con un instant gol record per la Serie A: Leao dopo 6”76 dal fischio di inizio– Dall’inizio del campionato il Milan ha sempre segnato almeno due gol, e la sua imbattibilità dura ormai da 25 partite.L’Inter invece batte lo Spezia con i gol di Hakimi e Lukaku e centra la sesta vittoria consecutiva in campionato, insomma intorno a Conte le cose non vanno poi così male.


      Milano al potere
      L’accoppiata Milan-Inter in testa alla classifica comincia ad essere un marchio di questo campionato. Aspetterei a parlare di una realtà concreta, ma insomma, arrivati a un terzo del calendario, sembra ormai un dato di fatto. A una certa conclamata flessione della Juventus ha corrisposto il ritorno su piazza dell’antica capitale del calcio italiano. Non sempre con risultati lineari e indiscutibili, nemmeno le vittorie per 2-1 su Sassuolo e Spezia sono state passeggiate. Ma fino a quando la Juve non tornerà prepotentemente in corsa il boccino del campionato è sul tappeto verde di San Siro.

      Speedy Leao e il gol più veloce della Serie A
      Il Milan ha smesso di cedere punti, anche se non ha smesso di soffrire: contro il Sassuolo, che era rimasto negli spogliatoi…, ha segnato con Leao il gol più veloce della storia della Serie A (6.76 secondi) e poi lo ha raddoppiato in meno di mezzora, senza poi riuscire a chiudere la partita. E a prendersi così un certo spavento quando Berardi ha accorciato. L’ Inter ha dovuto aspettare a lungo prima di sbloccare la partita con lo Spezia, per poi subirne addirittura il colpo di coda negli istanti finali, ma alla fine le reti di Hakimi e Lukaku significano sesta vittoria consecutiva.

      Il 2020 del Milan
      Del 2020 nel calcio ricorderemo il Milan come la squadra che meglio si compatta intorno all’allenatore, costruisce un gruppo impenetrabile alle polemiche, che dalle difficoltà trae lezione e morale. Venticinque partite senza sconfitte, sono una riserva di orgoglio e fiducia notevole. Ibrahimovic ne è il leader, il trascinatore, ma non è indispensabile al punto da determinarne la vittoria o il crollo. Il Milan oggi può fare a meno di Ibrahimovic ma anche Kjaer, Rebic, Bennacer e molti altri. Il gol da Speedy Gonzales di Leao, casuale ma fino a un certo punto, ci dice come il Milan abbia una determinazione psicologica e una ricerca della vittoria non solo rabbiosa ma anche e soprattutto studiata. La ricerca del dettaglio, del particolare quasi ossessiva.

      Conte, l’Inter, Hakimi e lo scudetto

      L’eliminazione dalla Champions League ha rischiato di fare terra bruciata dentro e intorno all’Inter. Ma non tutto era, è da buttare. L’ Inter di oggi è più o meno la stessa squadra arrivata a un punto dalla Juventus. Conte non ha del tutto costruito l’ Inter, ma è sicuramente arrivato al top con l’attacco (Lukaku, Lautaro etc) e in genere la produzione di gol (32, il massimo della Serie A) cui partecipano in tanti, ha un trio difensivo di cui si fida (Skriniar, De Vrij, Bastoni), insieme a un portiere che è ancora tra i migliori. Il centrocampo e i due esterni invece li inventa di volta in volta, considerando Barella e Brozovic i punti fissi. Hakimi, messo abbastanza provocatoriamente in concorrenza con Darmian, al momento sembra aver trovato lo spazio e convinto l’allenatore ma sappiamo anche quanto sia facile, con Conte, entrare (o rientrare) nel cono d’ombra. Assorbire la batosta della Champions League perduta è il primo obbiettivo, prima ancora di pensare allo scudetto. Che infatti resta parola tabù.

      SERIE A 2019-2020 GIORNATA N. 13 Sabato 19 dicembre 2020 Fiorentina - Verona 1-1 (8' Veloso rig. V, 19' Vlahovic rig. F) Sampdoria - Crotone 3-1 (26' Damsgaard S, 36' Jankto, 45'+1' Simy rig C, 65' Quagliarella S) Parma - Juventus 0-4 (23' Kulusevski J, 26' Ronaldo J, 48' Ronaldo J, 86' Morata J) Domenica 20 dicembre 2020 Torino - Bologna 1-1 (69' Verdi T, 78' Soriano B) Benevento - Genoa 2-0 (57' Insigne B, 89' Sau rig B) Cagliari - Udinese 1-1 (27 Lykogiannis C, 57' Lasagna U) Inter - Spezia 2-1 (52' Hakimi I, 71' Lukaku rig I, 90'+4' Piccoli S) Sassuolo - Milan 1-2 (1' Leao M, 26' Saelemaekers M, 89' Berardi S) Atalanta - Roma 4-1 (3' Dzeko R, 59' Zapata A, 70' Gosens A, 72' Muriel A, 85' Muriel A) Lazio - Napoli 2-0 (9' Immobile L, 56' Luis Alberto L) *** Milano al potere L'accoppiata Milan-Inter in testa alla classifica comincia ad essere un marchio di questo campionato. Aspetterei a parlare di una realtà concreta, ma insomma, arrivati a un terzo del calendario, sembra ormai un
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        L’Atalanta sembra tornata quella dello scorso anno, ritrovato soprattutto Ilicic che adesso si abbraccia forte a Gasperini. Resta il caso Gomez, ma la cessione sul mercato non è l’unica soluzione possibile, lo spogliatoio può indicare la strada giusta.

        – La Roma comincia bene e finisce malissimo, dopo Napoli altri 4 gol da incassare. Bologna e Torino avevano ingannato tutti.

        – Il Napoli senza Insigne, Mertens e Osimehn è irriconoscibile e incappa nella seconda sconfitta consecutiva: a Milano in dieci contro l’Inter s’era visto un grande cuore, con la Lazio una partita troppo modesta. Anche perché la Lazio ha Immobile che fa gol alla Ronaldo, mentre Simone Inzaghi (ri)passa dal divorzio all’amore eterno…

        L’Atalanta ritrovata, Ilicic e il caso Gomez

        Anche l’ Atalanta si sta piano piano riprendendo il suo spazio. Il caso Gomez non l’ha spaccata, anzi l’ha ulteriormente compattata. Gasperini e Percassi hanno mostrato il pugno duro, la squadra fa da cuscinetto e non ha abbandonato il capitano. La rimonta sulla Roma e il risultato schiacciante parlano di un’ Atalanta in buona salute, che si sta mettendo alle spalle lo stress da Champions League e cerca di tornare ai livelli dello scorso anno. I gol di Zapata, Gosens, Muriel e Ilicic tutti nel secondo tempo (dopo quello di Dzeko) sono simbolici, siamo di fronte un’ Atalanta ritrovata nel gioco e forse anche nel sentimento: che conquista gli ottavi di Champions League batte la Fiorentina, pareggia in casa della Juve, fa 4 gol alla Roma. Ilicic è un giocatore fondamentale, indispensabile, così come i suoi problemi hanno avuto conseguenze sulle squadra, altrettanto la sua ritrovata forma psico fisica può spingere l’ Atalanta in alto.

        L’abbraccio di Gasperini con Ilicic significa anche che non c’è una frattura tra allenatore e squadra, significa che Gomez in questo momento è fuori squadra per aver rotto i suoi rapporti col tecnico e pure col presidente Percassi, ma anche che la situazione non è forse irrecuperabile. Proprio perché alla fine potrebbero essere i giocatori e lo spogliatoio a indicare la strada giusta.


        La Roma forte con i deboli
        La Roma invece ha preso quattro gol come a Napoli, negli scontri diretti contro le squadre del suo livello soffre e paga pegno. Nel suo campionato spuntano ogni tanto questi black out in cui la squadra perde all’improvviso la concentrazione, cala dal punto di vista fisico e si lascia andare. Non le bastano più Dzeko e Mkhitaryan, alla difesa si spegne la luce. Le vittorie con Bologna e Torino, squadre con forti problemi al momento, erano state evidentemente ingannevoli. La sconfitta lascerà strascichi non da poco, un allenatore – Fonseca – che dice che la sua squadra ha giocato un “secondo tempo da bambini”, mette in forse la professionalità stessa dei suoi giocatori. Non è un buon segno, e non si può ingoiare così facilmente.

        Il Napoli decimato e il secondo ko consecutivo
        Ha qualche alibi e qualche scusante il Napoli – le assenze contemporanee di Mertens, Insigne e Osimehn non erano oggettivamente compensabili (ko poi pure Lozano) – ciò non toglie che all’ Olimpico sia apparso poco concentrato, distratto e senza alcuna spinta psicologica. A Milano contro l’ Inter aveva giocato una partita di grande orgoglio, impegnando la squadra di Conte anche in 10 per l’espulsione di Insigne (quella famosa del “vaffa”), senza confronto insomma col Napoli visto contro la Lazio. Quattro sconfitte sul campo (Sassuolo, Milan, Inter, Lazio) pesano e si fanno sentire non solo in classifica.

        La Lazio, un Immobile alla Ronaldo e il travaglio di Simone Inzaghi
        La Lazio ha approfittato della situazione e fatto il percorso esattamente inverso, passando dalla sconfitta col Verona e il pareggio col Benevento a una vittoria che rilancia un po’ la squadra di Simone Inzaghi. Merito di un gol del solito Immobile, stavolta con stacco di testa alla Ronaldo, e Luis Alberto tornato a essere il punto di riferimento della Lazio. Che gioca così una delle migliori partite della stagione. Già si parlava dell’inizio di un processo di separazione tra Simone Inzaghi e Lazio, dopo 6 felici stagioni sulla panchina. Andare avanti tra alti e bassi, entusiasmi e depressioni, a questi livelli di classifica, è la normalità. Ieri si parlava di inevitabile separazione oggi ci si giura amore eterno.

        SERIE A 2019-2020 GIORNATA N. 13 Sabato 19 dicembre 2020 Fiorentina - Verona 1-1 (8' Veloso rig. V, 19' Vlahovic rig. F) Sampdoria - Crotone 3-1 (26' Damsgaard S, 36' Jankto, 45'+1' Simy rig C, 65' Quagliarella S) Parma - Juventus 0-4 (23' Kulusevski J, 26' Ronaldo J, 48' Ronaldo J, 86' Morata J) Domenica 20 dicembre 2020 Torino - Bologna 1-1 (69' Verdi T, 78' Soriano B) Benevento - Genoa 2-0 (57' Insigne B, 89' Sau rig B) Cagliari - Udinese 1-1 (27 Lykogiannis C, 57' Lasagna U) Inter - Spezia 2-1 (52' Hakimi I, 71' Lukaku rig I, 90'+4' Piccoli S) Sassuolo - Milan 1-2 (1' Leao M, 26' Saelemaekers M, 89' Berardi S) Atalanta - Roma 4-1 (3' Dzeko R, 59' Zapata A, 70' Gosens A, 72' Muriel A, 85' Muriel A) Lazio - Napoli 2-0 (9' Immobile L, 56' Luis Alberto L) *** Milano al potere L'accoppiata Milan-Inter in testa alla classifica comincia ad essere un marchio di questo campionato. Aspetterei a parlare di una realtà concreta, ma insomma, arrivati a un terzo del calendario, sembra ormai un
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          GIORNATA N. 13


          Domenica 20 dicembre 2020
          Torino – Bologna 1-1
          (69′ Verdi T, 78′ Soriano B)

          Benevento – Genoa 2-0
          (57′ Insigne B, 89′ Sau rig B)

          Cagliari – Udinese 1-1
          (27 Lykogiannis C, 57′ Lasagna U)

          Inter – Spezia 2-1
          (52′ Hakimi I, 71′ Lukaku rig I, 90’+4′ Piccoli S)

          Sassuolo – Milan 1-2
          (1′ Leao M, 26′ Saelemaekers M, 89′ Berardi S)

          Atalanta – Roma 4-1
          (3′ Dzeko R, 59′ Zapata A, 70′ Gosens A, 72′ Muriel A, 85′ Muriel A)

          Lazio – Napoli 2-0
          (9′ Immobile L, 56′ Luis Alberto L)
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            Milan, Inter e Juve, Sconcerti: i rossoneri una realtà, i nerazzurri crescono senza brillare, con Pirlo Ronaldo si adatta

            La squadra di Pioli è una realtà ma con i suoi limiti, quella di Conte non ha bisogno di convincere per vincere. L’allenatore bianconero ha conquistato Ronaldo che gioca anche come non gli piace: e quando c’è Chiesa non segna

            di Mario Sconcerti

            È il giorno in cui si deve rendere merito al Milan di essere una grande squadra. Se volete possiamo fermarci qui e seguire il carro del vincitore. Se vogliamo aggiungere qualcosa di calcio ci sono alcune osservazioni da fare. La prima è che il Sassuolo non è più da tempo quello d’inizio campionato. Senza Caputo ha perso il gol, ha segnato solo 5 volte su azione in sette partite facendo 9 punti su 21. L’altra è che l’importanza di Kjaer e Ibrahimovic è conclamata, ma se Kjaer è dentro un infortunio normale, Ibrahimovic è dentro una piccola continua ricaduta. Ha giocato sei partite su 13, fanno in proiezione una ventina l’anno. Il Milan ha sempre segnato almeno 2 gol a partita, potrebbe essere perfetto anche senza di lui.

            Ma la squadra cambia e non è chiaro se basti. Dei dieci gol segnati nelle ultime 5 partite solo due sono stati segnati da attaccanti, mentre con Ibra il calcolo era opposto. Col Sassuolo è tornato almeno Saelemaekers che è l’uomo di riferimento laterale del Milan. Il suo piccolo infortunio ha tolto equilibrio, non a caso sono arrivati due pareggi. Il Milan in sostanza è uscito dalla sorpresa, è diventato vita reale con tutto il peso che questo comporta. È una grande squadra, ma con i suoi limiti, da misurare con quelli degli altri.

            Per esempio crescono Juve e Inter. Inutile chiedersi perché l’Inter non è mai brillante. Vincerebbe anche buttando semplicemente la palla in avanti. Come la Juve, dove sta comunque accadendo qualcosa. Pirlo ha portato una specie di pace sociale. È silenzioso, parla con pochi, ma i grandi giocatori lo sentono uno di loro. Ronaldo è cambiato. Partecipa di più, dà segni di un lento sentimento, di partecipazione. Accetta perfino soluzioni che non gradisce. Quando gioca Chiesa sulla sinistra, Pirlo gli chiede di stare al centro e lui accetta anche se questo lo mette spalle alla porta. Non gradisce ma lo fa. Le cifre confermano. Quando gioca Chiesa Ronaldo segna solo su rigore. Senza Chiesa fa due gol come sabato scorso. Non è colpa di Chiesa, è solo un principio di sovrapposizioni non applicabili.

            Intanto si disperdono Roma (QUI la partita persa con l’Atalanta) e Napoli (QUI quella contro la Lazio), incapaci di battere gli avversari importanti. Ma sul campionato sta ormai pesando l’esame inganno di Suarez. Il giocatore ha confermato la falsità del test, i professori anche. E allora? Sono passati tre mesi. Si può ancora fare finta di niente? Nessuno chiede punizioni, ma un dibattito serio su una realtà oggettiva sì. Per capire chi rispetta davvero le regole e chi no.

            CorSera
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              L'umiltà del Milan, la presunzione del Sassuolo. E Buffon è ancora il più grande


              L'allenatore del Sassuolo De Zerbi è stato un buon giocatore, che però non ha militato tanti anni in A. Ha perso la partita con il Milan prima di giocarla: alla vigilia ha detto che la squadra aveva fatto tantissimo e che in caso di vittoria avrebbe avvicinato la vetta. E' la maniera peggiore di affrontare tutte le partite, per le quali è sempre meglio mantenere un profilo basso. Poi a fine partita 'finge' di prendersi le responsabilità, ma quindi parla di sopravvalutazione di alcuni giocatori. Quindi l'ha persa prima e dopo il 90'. E poi chi prende un gol come quello fatto da Leao dovrebbe stracciare il cartellino, e lo dico con il massimo rispetto di tutti.

              Il Milan invece è umile, ha capito che alla base delle vittorie c'è il rispetto dell'avversario, l'essere convinti dei propri mezzi e dimostrarlo in campo. Pioli gestisce sia mediaticamente che tecnicamente l'assenza di Ibra, che è stato e continuerà ad essere importante. Ma si può vincere anche senza di lui, grazie anche al gran lavoro di società e allenatore.

              Napoli poco tonico, senza nerbo, senza voglia di giocare agonisticamente. Non ho visto un fallo, una entrata dura. Davanti poca cosa: Lozano ha fatto qualcosina, Petagna così così. E poi malissimo in difesa. La Lazio è stata più intelligente e più fortunata: ha sbloccato subito la partita e potendo giocare in contropiede ha vinto facilmente. Alla fine Reina ha dovuto intervenire solo una volta in modo serio.

              Imporre il proprio gioco non è facile, e lo dimostra anche l'Inter, che vince 2-1 e fa fatica con lo Spezia. In prospettiva comunque la squadra di Conte è la più avvantaggata: è fuori da tutto, può allenarsi in Coppa italia e cercare di vincere il campionato. La Roma incappa in una brutissima sconfitta di fronte ad una Atalanta dalla mille risorse. La squadra di Fonseca è apparsa stanca, e se dal punto fisico non reggi contro l'Atalanta rischi sempre la figuraccia.

              Chiudo con la Juve. L'infortuno di Dybala paradossalmente è cascato a fagiolo, anche perché gestire il 'caso' non è facile anche se Pirlo lo ha fatto benissimo. Juve perfetta a Parma, resa tale anche da un signore di 42 anni sullo 0-0 ha fatto il fenomeno. La differenza tra un campione ed un fuoriclasse la fa la capacità di determinare il risultato. C'è poco da fare: Buffon è il portiere più forte di tutti i tempi.

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                Il movimento, il recupero palla e Ronaldo: così sta diventando la Juve di Pirlo

                La netta vittoria di Parma ha coinciso con la prima vera dimostrazione dell'idea di calcio del nuovo allenatore, più ancora di quella di Barcellona

                Gli juventini si domandano se la squillante vittoria di Parma possa rappresentare la piena realizzazione delle idee di Pirlo. La risposta è: ci siamo quasi, anche se rimane il fatto che la Juve ha finora battuto soltanto squadre della seconda metà della classifica. Di sicuro il successo del Tardini - al netto della fragilità della squadra di Liverani, alla quarta partita casalinga consecutiva senza segnare lo straccio di un gol - ha coinciso con la prima vera dimostrazione dell'idea di calcio del nuovo allenatore, più ancora di quella di Barcellona che va considerata in qualche modo fuori contesto per la condizione dell'avversario, per la particolarità del risultato che serviva, per il clima speciale della partita. A Parma, invece, la Juventus si è esibita in una dimensione di normalità, quella in cui dovrà calarsi da qui in avanti. Ecco cosa ha avuto, Pirlo, delle cose che chiedeva.

                1) Il baricentro. A Parma era altissimo, De Ligt si è spesso trovato a impostare il gioco, e al tempo stesso a essere ultimo difensore, a ridosso dell'area avversaria. In fase di possesso il modulo è diventato una specie di 3-1-6, con McKennie e Ramsey che andavano ad aggiungersi alle punte e Kulusevski e Alex Sandro che fungevano da ali vere e proprie.
                2) Il recupero palla. Con una linea difensiva così alta, la Juve è riuscita a impedire al Parma di ripartire, pur lasciando la propria metà campo completamente sguarnita. È stato un pressing "di posizione", ma ha funzionato anche quello basato sull'aggressione individuale. Il terzo gol è nato da un feroce recupero di Bentancur su Sohm all'altezza delle tre quarti.

                3) Il movimento. Per la prima volta, tutti gli juventini si sono mossi in maniera organica senza palla, cosa che finora era riuscita bene solamente a McKennie e, in parte, a Ramsey. A Parma invece gli scambi di posizione, che hanno coinvolto anche gli attaccanti e in particolare Morata, sono stati frequenti e ottimamente organizzati. E la squadra di Liverani ci ha capito poco o nulla.

                4) L'atteggiamento. Pirlo ne parla spesso, ormai lo cita molto più della tattica. In effetti la Juve è stata spesso altalenante dal punto di vista della concentrazione, dell'aggressività, del ritmo, con vistosi cali di tensione non solo da una partita all'altra ma anche all'interno della stessa. A Parma, invece, non ha mollato fino al 90', ottenendo la vittoria più larga da quando c'è Pirlo. Soprattutto, è la prima volta che i bianconeri tornano da una trasferta di campionato con la porta inviolata.
                5) Ronaldo. Veniva da tre prestazioni negative (Torino, Genoa e Atalanta), ma sabato le ha cancellate con una doppietta perentoria, anche se sul piano del gioco non ha brillato. Resta un difetto, alla Juve: la produttività offensiva non è in linea con la mole di gioco prodotta. A Parma, per esempio, a fronte del 63 per cento di possesso palla (il 48% del quale nella metà campo avversaria), ci sono stati appena sette tiri in porta, inclusi i quattro gol: la Juve fatica ancora a rendersi pericolosa con immediatezza. È anche per questo che le medie realizzative di Ronaldo, che ha la capacitò di colpire al di là di ogni schema, sono così alte.

                La netta vittoria di Parma ha coinciso con la prima vera dimostrazione dell'idea di calcio del nuovo allenatore, più ancora di quella di Barcellona
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                  La Roma non vince gli scontri diretti: vuol dire che non riesce a battere le avversarie per quei posti champions di cui si diceva ieri sera. In sè non è obbligatorio vincere quelle partite (si può arrivare tra le prime 4 vincendo tutte le altre) ma indica una difficoltà e questa difficoltà va corretta, perchè è la spia di un qualcosa che non ancora non gira per il verso giusto quando c'è da dare un segnale.

                  Rinviene la Lazio e si perde il Napoli, alla quarta sconfitta su 12 partite giocate...Napoli che può certamente lottare per la champions ma che deve ritrovare tutta la rosa, evitare quell'inutile nervosismo che ogni tanto serpeggia (vedi Insigne e la sua espulsione), riprendere la marcia quando si è ancora in tempo.

                  C'è pure l'Atalanta che è tra le concorrenti per la champions: una squadra che quando gira veloce è un pericolo per chiunque.

                  Per lo scudetto esiste un tris di candidate: Milan, Inter e Juve. Il Milan regge botta anche senza Ibrahimovic e Rebic e altri assenti, segno che c'è una solidità complessiva. Per l'Inter inutile fissarsi sul gioco: Conte vuole i punti. La squadra è quella è dal profilo estetico non migliorerà, ma vince le partite, in attesa di vedere come si comporterà nella campagna invernale, il vero rebus da superare.

                  La Juventus è quella che sulla carta ha il maggior margine di crescita, perchè non si è ancora espressa a pieni giri. Sulla carta appunto...il tutto va trasferito sul campo. Chiesa è stato preso anche per segnare; Dybala deve tornare in sè. Ci sono elementi da riattivare e anche un atteggiamento da trasmettere, perchè troppe volte è mancata la grinta necessaria per portare a casa la vittoria. Anche un certo carattere pugnace fa parte del bagaglio di una squadra, Pirlo non lo lasci fuori dalle sue idee.
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                    Manca ancora l'ufficialità, ma l'avventura di Rolando Maran al Genoa è finita. La società ha trovato l'intesa con Davide Ballardini. La firma sul contratto arriverà nella giornata di lunedì. Per Enrico Preziosi si tratta del cambio di allenatore numero 27 da quando è presidente e proprietario del Genoa (2003), ma i tecnici in totale alla guida del Genoa sono stati 19, alcuni richiamati più volte proprio come Ballardini. L'allenatore romagnolo, che esordirà in trasferta contro lo Spezia, è infatti
                    alla quarta esperienza sulla panchina del Genoa (dopo le esperienze nelle stagioni 2010/11, 2012/13 e 2017/18). Per Ballardini pronto un contratto fino a giugno, con rinnovo in caso di salvezza.

                    skysport
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                      Questa stagione sta mettendo in risalto l'isterismo che ultimamente pervade il mondo del calcio.

                      Si passa dalle stelle alle stalle e viceversa nel giro di 3 giorni.
                      Winners are simply willing to do what losers won't.




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                        Sean...ma basta mettere il Milan tra le candidate allo scudetto...non e' assolutamente cosi'. La rosa e' troppo corta e composta da giocatori troppo inesperti ad alti livelli. Anche se dovessimo rimanere incollati a Inter e Juve fino marzo (e gia' e' difficile), poi la probabilita' di cagarsi in mano, quando le partite saranno decisive, e' cmq altissima.
                        I SUOI goals:
                        -Serie A: 189
                        -Serie B: 6
                        -Super League: 5
                        -Coppa Italia: 13
                        -Chinese FA Cup: 1
                        -Coppa UEFA: 5
                        -Champions League: 13
                        -Nazionale Under 21: 19
                        -Nazionale: 19
                        TOTALE: 270

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                          Ma il Milan è 1º in classifica, senza me non lo vincerà ma, finché è là, più in alto di tutti, non si può fare finta di non vederlo.
                          Originariamente Scritto da BLOOD black
                          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                            bisogna sperare che la juve vada più avanti possibile nelle coppe e non commettere passi falsi, non sarà facile
                            Originariamente Scritto da Pesca
                            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                              Ma il Milan è 1º in classifica, senza me non lo vincerà ma, finché è là, più in alto di tutti, non si può fare finta di non vederlo.
                              Devo tirar fuori ancora la storia del Chievo primo a meta' campionato? Qualcuno all'epoca penso' ad un Chievo campione d'Italia?
                              Last edited by robybaggio10; 21-12-2020, 10:28:02.
                              I SUOI goals:
                              -Serie A: 189
                              -Serie B: 6
                              -Super League: 5
                              -Coppa Italia: 13
                              -Chinese FA Cup: 1
                              -Coppa UEFA: 5
                              -Champions League: 13
                              -Nazionale Under 21: 19
                              -Nazionale: 19
                              TOTALE: 270

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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                La Roma non vince gli scontri diretti: vuol dire che non riesce a battere le avversarie per quei posti champions di cui si diceva ieri sera. In sè non è obbligatorio vincere quelle partite (si può arrivare tra le prime 4 vincendo tutte le altre) ma indica una difficoltà e questa difficoltà va corretta, perchè è la spia di un qualcosa che non ancora non gira per il verso giusto quando c'è da dare un segnale.

                                Rinviene la Lazio e si perde il Napoli, alla quarta sconfitta su 12 partite giocate...Napoli che può certamente lottare per la champions ma che deve ritrovare tutta la rosa, evitare quell'inutile nervosismo che ogni tanto serpeggia (vedi Insigne e la sua espulsione), riprendere la marcia quando si è ancora in tempo.

                                C'è pure l'Atalanta che è tra le concorrenti per la champions: una squadra che quando gira veloce è un pericolo per chiunque.

                                Per lo scudetto esiste un tris di candidate: Milan, Inter e Juve. Il Milan regge botta anche senza Ibrahimovic e Rebic e altri assenti, segno che c'è una solidità complessiva. Per l'Inter inutile fissarsi sul gioco: Conte vuole i punti. La squadra è quella è dal profilo estetico non migliorerà, ma vince le partite, in attesa di vedere come si comporterà nella campagna invernale, il vero rebus da superare.

                                La Juventus è quella che sulla carta ha il maggior margine di crescita, perchè non si è ancora espressa a pieni giri. Sulla carta appunto...il tutto va trasferito sul campo. Chiesa è stato preso anche per segnare; Dybala deve tornare in sè. Ci sono elementi da riattivare e anche un atteggiamento da trasmettere, perchè troppe volte è mancata la grinta necessaria per portare a casa la vittoria. Anche un certo carattere pugnace fa parte del bagaglio di una squadra, Pirlo non lo lasci fuori dalle sue idee.

                                Ieri la Roma ha giocato i primi 60' molto bene, dove oltre al gol, ha preso un palo e Gollini ha fatto 2 ottime parate. L'ingresso di Ilicic ha cambiato volto alla partita, ed il pareggio, dove c'è una buona componente di casualità, ha trasmesso fiducia nell'Atalanta che ha completamente rovesciato l'inerzia della gara e legittimato la vittoria.
                                La Roma deve cercare di non uscire dalla partita con le squadre più forti, ma anche quello fa parte del percorso di crescita, anagrafica e mentale, che devi avere per poter puntare ad entrare tra le prime 4. Ora c'è il match casalingo col Cagliari, e quelli devono essere 3 punti, obbligatori direi.
                                sigpic
                                Free at last, they took your life
                                They could not take your PRIDE

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