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Tribuna politica - bw edition

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    Ne puo’ venir fuori una discussione interessante.

    Nei BodyBuilder puo’ presentarsi un disturbo dell’immagine corporea, ma e’ un argomento che tocca forse solo tangenzialmente alcuni aspetti comuni dell’incongruenza di genere.

    Questo perche’,non tutti i bodybuilder ne soffrono, di disturbo dell’immagine corporea intendo, così come non tutti i bodybuilder ricorrono a farmaci (sia in presenza che in assenza di tale disturbo).

    Nel caso dell’incongruenza di genere il ricorso a terapie farmacologiche e/o chirurgiche concerne aspetti legati all’identita’ della persona, al suo relazionarsi con se stessa e al rapporto col contesto biopsicosociale.

    Un Bodybuilder senza farmaci (per estensione: senza allenamento)non e’ in ogni caso “altro” rispetto a cio’ che effettivamente (biologicamente)e’, magari lo e’ (“altro”) rispetto a cio’ che vorrebbe apparire, ma Mario Rossi e’, e resta, con o senza sviluppo muscolare.

    Una persona con incongruenza di genere non si identifica in chi e’ nel suo corpo, nasce Mario ma si sente Maria volendo apparire anche come Maria.

    Con conflitti interiori devastanti.

    Al Bodybuilder predisposto i conflitti mentali invece i farmaci possono contribuire ad esasperarli

    Curiosamente, mentre nel caso del disturbo dell’immagine corporea il DSM V non ha ancora messo in chiaro la questione, riferendolo a generici disturbi del comportamento alimentare, sull’incongruenza di genere si e’ invece provveduto ad una sezione apposita.

    Quando studiavo queste cose il manuale era ancora quello non aggiornato per cui ci sono state modifiche e rimodifiche fino ad arrivare alle attuali tendenze.

    Purtroppo parlare di disturbi e associarli a discriminazioni di questi tempi e’ terreno minato, ma come ogni valore nelle societa’, non si tratta di entita’ metafisiche calate dall’alto bensì di coefficienti sociali cangianti e mutevoli generalmente proposti/imposti e accettati/subiti per mettere d’accordo piu’ realta’ possibili nel contesto di riferimento.

    Diventa una questione soggetta a dibattito considerarla una malattia..se tanto poi alla fine..si deve ricorrere ad una terapia (altra differenza chiave, il Bodybuilder in quanto tale ricorre al farmaco in maniera autonoma, non su prescrizione medica a meno di casuali concorrenze di fattori per cui si vede necessario curarsi con farmaci che hanno anche l’effetto di far crescere i muscoli o tirarsi )...in ultima analisi e’ a mio avviso di scarso tenore scientifico L’introduzione dell'elemento discriminatorio come motore di rivalutazioni definitorie ma semmai di interesse sociale.



    Originariamente Scritto da Giampo93
    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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      Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
      Mi sembra calzante invece, il bb assume dei farmaci per aderire ad un ideale estetico così come lo fa un transessuale.

      Entrambi potrebbero vivere anche senza farmaci ma magari con minore senso di "realizzazione".
      Un transessuale non assume farmaci per aderire ad un ideale estetico, la questione è molto più profonda. L'aspetto estetico è solo superficiale
      Un "transessuale" è una persona che è nata in un corpo che non gli appartiene. Il che, perdonami, non è come il vedersi secco

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        Col MWS si diventa NORMI a prescindere dal proprio binario.

        Va detto.



        Originariamente Scritto da Giampo93
        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
          Un transessuale non assume farmaci per aderire ad un ideale estetico, la questione è molto più profonda. L'aspetto estetico è solo superficiale
          Un "transessuale" è una persona che è nata in un corpo che non gli appartiene. Il che, perdonami, non è come il vedersi secco
          Il corpo è esteriorità.

          Quindi la mente di un transessuale è femminile e vuole che anche il corpo sia in armonia. Alcuni magari raggiungeranno questo scopo sentendosi in pace con se stessi semplicemente travestendosi, non bisogna dare per scontato che servano farmaci. Altri vorranno andare oltre e ricorreranno a terapie. Il bb invece vuole enfatizzare caratteristiche maschili e potrà arrivarci in modo "naturale" allenandosi oppure spingendosi oltre sempre con delle terapie.

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            Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
            Viviamo in una società di malati di mente
            Questo e' evidente, in particolare da quando hanno dato internet nelle mani di tutti.
            Il mio diario

            juggernaut

            ?d????n??t/
            noun
            • a huge, powerful, and overwhelming force.





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              Poi ci sono i transciessi

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                Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
                Aggiornati, è stata rimossa da qualche anno ed inserita nell'ambito salute sessuale.

                La scienza nel tempo migliora.
                No, la disforia di genere è effettivamente classificata come disturbo mentale nel DSM V. Si trova alle pagg. 451 e seguenti dell'edizione inglese.
                Originariamente Scritto da Sean
                Bob è pure un fervente cattolico.
                E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                Alice - How long is forever?
                White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                  Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                  Comunque la disforua di genere non è più considerata malattia per non discriminare chi ne soffre ma viene comunque trattata con farmaci. Ergo è una scelta politica, non scientifica. Secondo me non pagherà e non sta dando buoni frutti
                  Ma alla fine parliamo di ideologie partorite da società che stanno morendo
                  E' ancora considerata una malattia, e soddisfa i criteri generali definiti nella teoria della malattia mentale del DSM V.
                  Ne è stato modificato il nome da "disorder" a "dysphoria". Questo non riguarda la natura della condizione, nel senso che la disforia è comunque una malattia.

                  La questione è problematica, ma su un'altra dimensione. La decisione di cambiare il nome da disturbo a disforia è stata spiegata dagli autori come un tentativo di diminuire la stigmatizzazione della condizione. Questo implica che, nella visione degli stessi autori, la stigmatizzazione di tutte le altre malattie mentali non è un problema; l'unica categoria meritevole di protezione è quella dei malati di disforia di genere, mentre tutti gli altri - schizofrenici, bipolari, anoressici eccetera - possono essere discriminati. E' effettivamente una questione politica, e di una bruttura senza pari.

                  Non è semplicemente un problema d'immagine. La malattia mentale porta discriminazione concreta, in particolare nel fatto che i medici possono unilateralmente sospendere i diritti di base della persona diagnosticando una malattia mentale e prescrivendo misure di contenimento, terapie farmacologiche obbligatoria, elettroshock, prigionia di fatto.
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Bob è pure un fervente cattolico.
                  E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                  Alice - How long is forever?
                  White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                    Il corpo è esteriorità.

                    Quindi la mente di un transessuale è femminile e vuole che anche il corpo sia in armonia. Alcuni magari raggiungeranno questo scopo sentendosi in pace con se stessi semplicemente travestendosi, non bisogna dare per scontato che servano farmaci. Altri vorranno andare oltre e ricorreranno a terapie. Il bb invece vuole enfatizzare caratteristiche maschili e potrà arrivarci in modo "naturale" allenandosi oppure spingendosi oltre sempre con delle terapie.
                    Quoto

                    Inoltre qui si potrebbe speculare che parecchia gente e' "malata mentale" semplicemente perche' non accetta una parte di se' data dalla natura.

                    Chi usa chirurgia plastica (seno, glutei ecc ecc)?
                    Chi non accetta la vecchiaia ed usa botox ed altre "correzioni"?
                    Chi non accetta il declino ormonale ed usa TRT o HGH prescritto?
                    Chi tiene tutta la vita un colore di capelli diverso dal proprio?
                    Chi fa impianti di capelli o usa parrucchini?
                    Chi si fa le lampade o usa abbronzatura artificiale?

                    Per me tutte queste cose non sono troppo diverse da chi non si accetta come come e' o si sente nato in un corpo sbagliato. Tutte queste persone pensano di essere sbagliate in qualche misura. Dove, come e chi traccia la linea e sulla base di cosa?
                    Il mio diario

                    juggernaut

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                      Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
                      No, la disforia di genere è effettivamente classificata come disturbo mentale nel DSM V. Si trova alle pagg. 451 e seguenti dell'edizione inglese.
                      Sicuro sicuro? E' cambiata nel 2019 ed e' stata sposta nella "salute sessuale".
                      Il mio diario

                      juggernaut

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                        Per Robert Stoller le cause psicologiche del disturbo dell’identità di genere si collocano nella relazione primaria tra madre e bambino. Nel maschio, destinato a soffrire di un disturbo dell’identità di genere, il disturbo troverebbe la sua causa psicologica nel rapporto simbiotico tra madre e figlio dove non c’è spazio per la figura paterna, ma solo un’eccessiva identificazione con il materno. Il padre viene escluso ed allontanato emotivamente dal rapporto tra madre e figlio.

                        L’amore materno quando è sano, crea una stabilità affettiva che porta l’individuo, una volta adulto, a relazionarsi in maniera adeguata con l’altro. Le patologie psichiche invece, derivano da un rapporto materno simbiotico, dove la figura paterna viene esclusa, impedendo al bambino di rapportarsi adeguatamente con la realtà. Il padre dunque è portatore di un significato simbolico di relazione con la realtà esterna in contrasto col rapporto simbiotico interno che si crea naturalmente alla nascita tra madre e bambino. La relazione esclusiva della madre con il bambino non permetterebbe al padre di proporsi come presenza significativa nella quale egli possa identificarsi e, allo stesso tempo, il rapporto simbiotico con la madre non ne favorirebbe lo sviluppo della mascolinità.
                        Per Stoller il bambino può assumere un significato fallico per una madre problematica, che si sente rifiutata dal coniuge.
                        Nella bambina il disturbo dell’identità di genere può derivare dall’inadeguatezza e dall’assenza emotiva della madre oppure da una forte identificazione con la figura paterna. Il ruolo paterno ha un’importanza fondamentale nello sviluppo di fantasie transessuali e la sua assenza o la sua eccessiva presenza non favorisce il processo di separazione-individuazione del bambino.
                        Sembra opportuno ricordare che il termine “separazione” trova in sé la radice etimologica del significato di Sè-parazione ovvero: “preparazione del Sè”.
                        Il bambino si identifica con la madre emulandola fisicamente nell’illusione di ritrovare in lei la fusione infantile. Nella femmina l’assenza emotiva della madre svilupperebbe un’angoscia di separazione che la porterebbe ad identificarsi con la figura paterna.
                        Il disturbo dell’identità di genere nasce pertanto come risoluzione per soddisfare il bisogno di integrazione psichica anche in presenza di eventi traumatici dovuti a perdita o all’ansia di separazione in caso di rapporti conflittuali con le figure di riferimento.
                        L’intenso disagio per il proprio corpo vissuto con radicale estraneità viene attenuato dalla possibilità al ricorso medico e alla richiesta di ri-assegnazione chirurgica del sesso attraverso la vaginoplastica o la falloplastica.
                        Per una femmina, ottenere un pene attraverso l’intervento chirurgico, può avere il significato di riparazione del rifiuto materno per avere sempre desiderato un figlio maschio. La fantasia inconscia sarebbe quella di diventare maschio avendo così finalmente, la possibilità di essere amata e accettata.
                        La madre che svaluta la bambina per i suoi atteggiamenti femminili o per il sesso biologico di appartenenza, ostacola il naturale processo di identificazione con lei e favorisce lo sviluppo di atteggiamenti di ruolo maschili, così come un padre che disprezza il femminile, può favorire nella figlia attitudini maschili.
                        Ancora, la mancanza di una figura maschile forte ed autorevole può indurre fantasie di divenire “l’uomo di casa”. Una madre che teme il mondo maschile, tenderà a crescere il figlio in modo tale che si discosti dai canoni tipici del ruolo ed il bambino cercherà inconsapevolmente di soddisfarla.
                        Le aspettative dei genitori riguardo al desiderio di avere un maschio o una femmina e la conseguente valorizzazione o svalutazione della mascolinità o femminilità inducono modelli di holding differenziati per i maschi e per le femmine.
                        Le interazioni tra il genitore e il bambino durante le funzioni corporee connesse ai genitali sono fondamentali per l’emergere di un’identità corporea. Solo nell’ambito della relazione di cura con il caregiver il bambino sperimenta il suo sé corporeo e la percezione di esistere come maschio o come femmina.
                        Secondo Di Ceglie, una volta stabilitasi l’organizzazione atipica dell’identità di genere- Atypical Gender Identity Organization- AGIO- come risposta ad un trauma, essa diventa un tratto stabile. Anche gli stereotipi di genere inculcati dalla società e dalla cultura nei bambini li orientano nell’interpretazione della realtà. Person afferma, a questo proposito, che la psicologia del genere è in parte la psicologia del conformismo, considerando quanto siano influenti le pressioni socio- culturali sull’espressione del comportamento maschile o femminile.

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                          Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
                          Quoto

                          Inoltre qui si potrebbe speculare che parecchia gente e' "malata mentale" semplicemente perche' non accetta una parte di se' data dalla natura.

                          Chi usa chirurgia plastica (seno, glutei ecc ecc)?
                          Chi non accetta la vecchiaia ed usa botox ed altre "correzioni"?
                          Chi non accetta il declino ormonale ed usa TRT o HGH prescritto?
                          Chi tiene tutta la vita un colore di capelli diverso dal proprio?
                          Chi fa impianti di capelli o usa parrucchini?
                          Chi si fa le lampade o usa abbronzatura artificiale?

                          Per me tutte queste cose non sono troppo diverse da chi non si accetta come come e' o si sente nato in un corpo sbagliato. Tutte queste persone pensano di essere sbagliate in qualche misura. Dove, come e chi traccia la linea e sulla base di cosa?
                          Il cambio di sesso è più o meno uguale a farsi le lampade. Ok.

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                            Se non altro non fa venire melanomi
                            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                              Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
                              Sicuro sicuro? E' cambiata nel 2019 ed e' stata sposta nella "salute sessuale".
                              È un artificio che non cambia la sostanza. Hanno inventato appositamente un nuovo capitolo. Come fai a non vedere che è una scelta politica e nulla di più? Cioè, davvero la depressione è una malattia mentre un disturbo che porta a farsi tagliare l'uccello no. Ma ripeto, sono discorsi inutili che interessano solo te e machine. Alla fine gli scienziati possono dire quello che vogliono. E sui documenti puoi scrivere quello che preferisci. Ma una volta concluso il processo di transizione, non è che cambi sesso. Il sesso resta quello. I cromosomi pure. Si diventa una cosa diversa.

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                                Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
                                Se non altro non fa venire melanomi
                                Io capisco un po' lukino perché è cresciuto in piena retorica di accoglienza/siamo tutti quello che vogliamo/w i gay. Ma l'amico suo che deve per forza trollare è osceno.

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