L'Aids non si supera con preservativi

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  • catastrophy
    catabolic,modest&notturno
    • Jan 2004
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    che cavolata comunque dire "beh, tanto non vogliono usare i preservativi"... è proprio per questo che bisogna impegnarsi in campagne pubblicitarie a favore dei preservativi invece di dire che sono inutili...
    e questo non vale soltanto per i paesi africani, ma anche per l'italia... negli anni '90 si parlava tanto di aids, si parlava di preservativi ecc. oggi non si parla di aids... come se i malati invece di aumentare fossero spariti di colpo e si evita di parlare di preservativi... e infatti l'italia è uno dei paesi europei messi peggio per quanto riguarda l'uso del preservativo...
    Originariamente Scritto da Mizard
    ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
    Originariamente Scritto da Barone Bizzio
    Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
    Originariamente Scritto da TheSandman
    Silvio compreso.
    Originariamente Scritto da TheSandman
    Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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    • richard
      scientific mode
      • May 2006
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      Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
      Me ne rendo conto, ma questo non liquida quanto ho espresso prima. La "null hypothesis" è copula intesa come atto santo, solo se giustificata da Telos. In entrambe le opzioni prima citate -1. sesso protetto in periodo fecondo 2. sesso non protetto in periodo infecondo- la coscienza che il Telos sia una "non opzione" diniega la null hypothesis.
      Cerco di essere più schematico.

      1) Il matrimonio è unione santa (in quanto sacramentale);

      2) l'unione santa richiede totalità del dono di sé (in virtù dell'enunciata analogia con il principio teologico: in santità, totalmente il Logos si dona all'uomo nell' Incarnazione), anche nell'atto sessuale;

      3) la totalità del dono di sé, nei periodi di fertilità coniugale e nell'atto sessuale, implica la volontà di generare la Vita (non ci si può donare totalmente se tale dono non prevede questa volontà);

      4) la totalità del dono di sé, nei periodi di infertilità e nell'atto sessuale, non richiede la volontà di generare la Vita (ci si può donare totalmente anche senza la volontà di generare la Vita, essendo la Vita impedita dalla natura, indipendentemente dai coniugi).

      Quindi:

      - da 3), in caso di fertilità e nell'atto sessuale, la volontà di generazione della Vita è condizione necessaria alla totalità del dono di sé e, pertanto, alla santità del vincolo sacramentale (matrimonio).

      - da 4), in caso di infertilità e nell'atto sessuale, il fine di totale dono di sé (che non richiede la volontà di generare la Vita) è condizione sufficiente alla santità del vincolo sacramentale (matrimonio).


      Pertanto il Telos consiste nel donarsi totalmente e non nel generare la Vita (che è solo condizione necessaria al Telos, nei periodi di fertilità). Credo sia questa l'origine dell'equivoco e del tuo dissenso.

      Spero di essere stato più chiaro ora.
      Last edited by richard; 20-03-2009, 02:28:21. Motivo: precisazione

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      • Eagle
        Bodyweb Member
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        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
        Cerco di essere più schematico.

        1) Il matrimonio è unione santa (in quanto sacramentale);

        2) l'unione santa richiede totalità del dono di sé (in virtù dell'enunciata analogia con il principio teologico: in santità, totalmente il Logos si dona all'uomo nell' Incarnazione), anche nell'atto sessuale;

        3) la totalità del dono di sé, nei periodi di fertilità coniugale e nell'atto sessuale, implica la volontà di generare la Vita (non ci si può donare totalmente se tale dono non prevede questa volontà);

        4) la totalità del dono di sé, nei periodi di infertilità e nell'atto sessuale, non richiede la volontà di generare la Vita (ci si può donare totalmente anche senza la volontà di generare la Vita, essendo la Vita impedita dalla natura, indipendentemente dai coniugi).

        Quindi:

        - da 3), in caso di fertilità e nell'atto sessuale, la volontà di generazione della Vita è condizione necessaria alla totalità del dono di sé e, pertanto, alla santità del vincolo sacramentale (matrimonio).

        - da 4), in caso di infertilità e nell'atto sessuale, il fine di totale dono di sé (che non richiede la volontà di generare la Vita) è condizione sufficiente alla santità del vincolo sacramentale (matrimonio).


        Pertanto il Telos consiste nel donarsi totalmente e non nel generare la Vita (che è solo condizione necessaria al Telos, nei periodi di fertilità). Credo sia questa l'origine dell'equivoco e del tuo dissenso.

        Spero di essere stato più chiaro ora.
        Concordo al 100%, sul piano "teologico".
        Il Papa, per sua natura, deve rimanere confinato a questo piano.

        Rimane strano come non si pensi, o forse ci si pensa ma non viene spiegato a sufficienza (o forse io non ho colto), a colmare la distanza, ENORME, tra queste affermazioni di principio, e la vita reale.

        E non parlo solo dei preservativi in Africa, ma di tante, tantissime altre situazioni di etica spicciola nei paesi "industrializzati".

        Situazioni in cui se leggi le encicliche ti spari in testa, se parli con i preti o i frati "da strada" le cose prendono tutta un altra connotazione, diventando improssivamente "umane", anche se non per questo facili e semplici.

        Eagle
        Last edited by Eagle; 20-03-2009, 08:39:49.
        Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

        NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
        kluca64@yahoo.com

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        • Eagle
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          Una nota di epidemiologia reale.

          In Norvegia, da anni, si fanno campagne per evitare la ghettizzazione dei malati di malattie veneree, spt HIV.

          Il risultato, almeno in questo modo e' stato interpretato dalle competenti autorita', e' che la gente ha "svalutato" il rischio di contagio, NON usa il preservativo, o comunque il suo uso e' in declino, e la malattie veneree, incluso l'HIV, ma anche quelle apparentemente piu' banali come la Chlamydia, stanno aumentando in modo significativo.


          Eagle
          Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

          NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
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          • thetongue
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            Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
            Pertanto il Telos consiste nel donarsi totalmente e non nel generare la Vita (che è solo condizione necessaria al Telos, nei periodi di fertilità). Credo sia questa l'origine dell'equivoco e del tuo dissenso.
            Si, così l'equivoco è dissolto e non vi è conflitto nel dipanarsi dei passaggi, circa la loro sequenzialità: il Telos della null hypothesis non è diniegato nell'opzione 4

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            • richard
              scientific mode
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              Originariamente Scritto da Eagle Visualizza Messaggio
              Concordo al 100%, sul piano "teologico".
              Il Papa, per sua natura, deve rimanere confinato a questo piano.

              Rimane strano come non si pensi, o forse ci si pensa ma non viene spiegato a sufficienza (o forse io non ho colto), a colmare la distanza, ENORME, tra queste affermazioni di principio, e la vita reale.

              E non parlo solo dei preservativi in Africa, ma di tante, tantissime altre situazioni di etica spicciola nei paesi "industrializzati".

              Situazioni in cui se leggi le encicliche ti spari in testa, se parli con i preti o i frati "da strada" le cose prendono tutta un altra connotazione, diventando improssivamente "umane", anche se non per questo facili e semplici.

              Eagle
              Ovviamente il Papa (e quindi la Chiesa), poggiando su un piano teologico, definisce quella che è la morale cristiana (che intendiamo come "la morale" per antonomasia). Chiaramente essa va comunicata prima di tutto ai cristiani, perché siano coscienti del pieno significato dell' essere cristiano, e poi al resto del mondo (in fondo parliamo del pensiero del rappresentante massimo di oltre un miliardo di persone), con la speranza che il messaggio susciti almeno riflessione. Questo messaggio non deve avere bachi o cantraddizioni interne poiché in tal caso sarebbe vana ogni riflessione che sul messaggio poggia (per questo mi preoccupavo che thetongue avesse visto delle contraddizioni a monte nella scelta morale della Chiesa).
              Purtroppo, come rilevi, la coerenza del messaggio iniziale è solo necessaria alla sua attuazione, ma non sufficiente. Le difficoltà "pratiche" che si incontrano in tal senso sono, a mio avviso, di diversa natura. Innanzitutto lo stesso tessuto cristiano è molto eterogeneo, culturalmente e socialmente. Queste varietà fanno sì che il messaggio morale acquisisca accenti e/o sfumature diverse a seconda del background antropologico di chi lo riceve. Secondo, il messaggio cristiano ha valore ridimensionato (o nullo) per i non cristiani (in casi estremi, poggiando su puro pregiudizio, l'atteggiamento è a priori ostile alla ricezione di ogni messaggio che provenga da un rappresentante cristiano), il che porta all'applicazione concomitante di altri criteri di scelta morale e all'instaurarsi di realtà sociali che tendono ad inaridire il senso cristiano. Infine, come indichi, il messaggio della Chiesa, essendo, per propria natura, "di principio", è di difficile attuazione nel contingente, soprattutto dove la situazione ha ormai dimensioni oggettivamente poco controllabili. Nonostante tutto, vista la prospettiva di universalità che lo contraddistingue, esso aspira, tipicamente, ad una soluzione stabile "nel lungo termine", più che al rimedio ad hoc per le realtà "locali". Il risultato è che sono proprio queste realtà (e gli stessi cristiani che vi appartengono) a sentire la "pressione" di una morale che, nella sua vocazione a volgere lo sguardo all' Oltre, sembra perdere di vista la diversa e "improvvisa umanità" che ognuna racchiude.

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              • Eagle
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                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                Ovviamente il Papa (e quindi la Chiesa), poggiando su un piano teologico, definisce quella che è la morale cristiana (che intendiamo come "la morale" per antonomasia). Chiaramente essa va comunicata prima di tutto ai cristiani, perché siano coscienti del pieno significato dell' essere cristiano, e poi al resto del mondo (in fondo parliamo del pensiero del rappresentante massimo di oltre un miliardo di persone), con la speranza che il messaggio susciti almeno riflessione. Questo messaggio non deve avere bachi o cantraddizioni interne poiché in tal caso sarebbe vana ogni riflessione che sul messaggio poggia (per questo mi preoccupavo che thetongue avesse visto delle contraddizioni a monte nella scelta morale della Chiesa).
                Purtroppo, come rilevi, la coerenza del messaggio iniziale è solo necessaria alla sua attuazione, ma non sufficiente. Le difficoltà "pratiche" che si incontrano in tal senso sono, a mio avviso, di diversa natura. Innanzitutto lo stesso tessuto cristiano è molto eterogeneo, culturalmente e socialmente. Queste varietà fanno sì che il messaggio morale acquisisca accenti e/o sfumature diverse a seconda del background antropologico di chi lo riceve. Secondo, il messaggio cristiano ha valore ridimensionato (o nullo) per i non cristiani (in casi estremi, poggiando su puro pregiudizio, l'atteggiamento è a priori ostile alla ricezione di ogni messaggio che provenga da un rappresentante cristiano), il che porta all'applicazione concomitante di altri criteri di scelta morale e all'instaurarsi di realtà sociali che tendono ad inaridire il senso cristiano. Infine, come indichi, il messaggio della Chiesa, essendo, per propria natura, "di principio", è di difficile attuazione nel contingente, soprattutto dove la situazione ha ormai dimensioni oggettivamente poco controllabili. Nonostante tutto, vista la prospettiva di universalità che lo contraddistingue, esso aspira, tipicamente, ad una soluzione stabile "nel lungo termine", più che al rimedio ad hoc per le realtà "locali". Il risultato è che sono proprio queste realtà (e gli stessi cristiani che vi appartengono) a sentire la "pressione" di una morale che, nella sua vocazione a volgere lo sguardo all' Oltre, sembra perdere di vista la diversa e "improvvisa umanità" che ognuna racchiude.
                Non dimentichiamoci pero' che il messaggio di Cristo e' rivolto alle persone reali, che vivono nella contingenza del quotidiano, con tutti i limiti che questo comporta.

                Oltre tutto parlare della realta' dell'uso del preservativo e' quanto di piu' "locale" e contingente ci sia, non e' certo un messaggio per il "lungo termine".

                L'enunciazione dei principi assoluti, come quello che l'amore tra coniugi deve essere un dono totale, e' pertanto piu' che legittima.

                Le successive elaborazioni "pratiche", su cosa sia lecito fare e non fare e cosa no, non mi trovano invece quasi mai in accordo. E mi riferisco alla morale "sessuale" del catechismo in generale.


                Eagle
                Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

                NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
                kluca64@yahoo.com

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                • richard
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                  Originariamente Scritto da Eagle Visualizza Messaggio
                  Non dimentichiamoci pero' che il messaggio di Cristo e' rivolto alle persone reali, che vivono nella contingenza del quotidiano, con tutti i limiti che questo comporta.

                  Oltre tutto parlare della realta' dell'uso del preservativo e' quanto di piu' "locale" e contingente ci sia, non e' certo un messaggio per il "lungo termine".

                  L'enunciazione dei principi assoluti, come quello che l'amore tra coniugi deve essere un dono totale, e' pertanto piu' che legittima.

                  Le successive elaborazioni "pratiche", su cosa sia lecito fare e non fare e cosa no, non mi trovano invece quasi mai in accordo. E mi riferisco alla morale "sessuale" del catechismo in generale.


                  Eagle
                  Certamente il messaggio di Cristo è rivolto a persone reali, ma in prospettiva universale che prescinde necessariamente le tantissime peculiarità che le realtà locali presentano, anche nell'atteggiamento di ricezione del messaggio cristiano stesso.
                  Quando il Papa parla dell'uso del preservativo indicandolo come "non soluzione" ha proprio in mente un'idea di soluzione che sia stabile e duratura, non certo la toppa da applicare nell'immediato. La sua idea di soluzione poggia sul processo di "cristianizzazione" stesso, un processo a respiro universale e di attuazione "nel lungo termine", viste le difficoltà che indicavo nel precedente post.
                  Il problema delle "successive applicazioni pratiche" riguarda soprattutto la diffusione del messaggio iniziale attraverso gli organi ecclesiali e non il messaggio in sé. Tale diffusione risente anch'essa delle difficoltà che ho precedentemente indicato. Primo passo per andare al cuore del messaggio morale è andare subito alla fonte e cogliere, in questa, il reale piano teologico e il senso cristiano su cui esso poggia. Ci accorgiamo allora che le esternazioni di carattere "pratico" sono secondarie. E' proprio in questa luce che Giovanni Paolo II vede assolutamente necessaria, prima di ogni "indicazione pratica", la coscienza di una Teologia del Corpo.
                  Last edited by richard; 20-03-2009, 16:15:06.

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                  • thetongue
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                    Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                    Ovviamente il Papa (e quindi la Chiesa), poggiando su un piano teologico, definisce quella che è la morale cristiana (che intendiamo come "la morale" per antonomasia). Chiaramente essa va comunicata prima di tutto ai cristiani, perché siano coscienti del pieno significato dell' essere cristiano, e poi al resto del mondo (in fondo parliamo del pensiero del rappresentante massimo di oltre un miliardo di persone), con la speranza che il messaggio susciti almeno riflessione. Questo messaggio non deve avere bachi o cantraddizioni interne poiché in tal caso sarebbe vana ogni riflessione che sul messaggio poggia (per questo mi preoccupavo che thetongue avesse visto delle contraddizioni a monte nella scelta morale della Chiesa).
                    Purtroppo, come rilevi, la coerenza del messaggio iniziale è solo necessaria alla sua attuazione, ma non sufficiente. Le difficoltà "pratiche" che si incontrano in tal senso sono, a mio avviso, di diversa natura. Innanzitutto lo stesso tessuto cristiano è molto eterogeneo, culturalmente e socialmente. Queste varietà fanno sì che il messaggio morale acquisisca accenti e/o sfumature diverse a seconda del background antropologico di chi lo riceve. Secondo, il messaggio cristiano ha valore ridimensionato (o nullo) per i non cristiani (in casi estremi, poggiando su puro pregiudizio, l'atteggiamento è a priori ostile alla ricezione di ogni messaggio che provenga da un rappresentante cristiano), il che porta all'applicazione concomitante di altri criteri di scelta morale e all'instaurarsi di realtà sociali che tendono ad inaridire il senso cristiano. Infine, come indichi, il messaggio della Chiesa, essendo, per propria natura, "di principio", è di difficile attuazione nel contingente, soprattutto dove la situazione ha ormai dimensioni oggettivamente poco controllabili. Nonostante tutto, vista la prospettiva di universalità che lo contraddistingue, esso aspira, tipicamente, ad una soluzione stabile "nel lungo termine", più che al rimedio ad hoc per le realtà "locali". Il risultato è che sono proprio queste realtà (e gli stessi cristiani che vi appartengono) a sentire la "pressione" di una morale che, nella sua vocazione a volgere lo sguardo all' Oltre, sembra perdere di vista la diversa e "improvvisa umanità" che ognuna racchiude.
                    Io, appunto, nell'ultimo reply ho rilevato che non vi fosse alcuna incongruenza logica nello svolgersi dei vari steps dell'enunciato.
                    Ma è un assenso limitato a quel contesto, e puramente sul piano della sua analisi di congruenza.
                    Detto ciò, però specifico che l'attuabilità effettiva dello stesso è pressochè utopica. Infatti condizione necessaria affinchè gli enunciati e le conseguenze di quella posizione siano veri, è che all'interno della coppia si copuli in modo random, non tenendo conto della fertilità fasica femminile. Infatti, se si tenesse conto di essa e si programmassero consequentemente i rapporti in modo da evitare ingravidamento, il tutto perderebbe una qualsiasi forma di accettabilità speculativo/etica.
                    Ma, fuoriuscendo dal puro esercizio speculativo per quanto possa affascinarci, aggiungo una questione prammagica: la mancanza di pratica contracettiva porta, provatamente, ad una prole cospicua. E qui si incastona un'altra tematica: la responsabilità dell'individuo, seppur all'interno della coppia, rispetto alla comunità umana e dunque all'Essere. Un birth rate di 4,7 figl/coppia, come quello che si è conosciuto in Italia nell'anteguerra, è assolutamente incompatibile con lo sviluppo sostenibile della razza umana al giorno d'oggi. Spesso si parla dispregiativamente delle misure del governo cinese per controllare il tasso di espansione demografica, senza avere un minimo senso pratico sulla forzata opportunità delle stesse

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                    • Sean
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                      Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                      Un birth rate di 4,7 figl/coppia, come quello che si è conosciuto in Italia nell'anteguerra, è assolutamente incompatibile con lo sviluppo sostenibile della razza umana al giorno d'oggi. Spesso si parla dispregiativamente delle misure del governo cinese per controllare il tasso di espansione demografica, senza avere un minimo senso pratico sulla forzata opportunità delle stesse
                      E' vero che il problema demografico sarà (ed è già) uno dei temi contro cui andremo tutti a cozzare, ma è un problema che si pone per gli "altri" (terzo e quarto mondo, e alcune realtà a noi più simili) non per l'Occidente, perchè qua, semplicemente, i figli non si fanno o vengono uccisi con forse troppa facilità (quanti aborti, con serie politiche familiari, possono essere evitati?).

                      Non stiamo a lamentarci poi se subiamo l'invasione demografica (e conseguentemente di civiltà e di cultura ) di altri popoli che fanno del numero la loro forza, delle gravidanze la loro speranza;
                      Il grembo dell'Europa lo si vuole sterile, la progenie è un peso e non più una grazia, tutto qua ha un fosco metro economico così cieco e autolesionista, nella sua bassa utilitarietà da bottega:
                      Il piacere per l'oggi, la sostanza da godere e non più da tramandare, non si da un fine che non sia quello, egoistico e vizioso, del singolo...E così ci spegniamo, guardando al portafoglio:
                      Anche qua la Chiesa ha qualcosa da dirci, sopratutto a noi, noi Europa un tempo terra fertile.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • thetongue
                        Bodyweb Senior
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        E' vero che il problema demografico sarà (ed è già) uno dei temi contro cui andremo tutti a cozzare, ma è un problema che si pone per gli "altri" (terzo e quarto mondo, e alcune realtà a noi più simili) non per l'Occidente, perchè qua, semplicemente, i figli non si fanno o vengono uccisi con forse troppa facilità (quanti aborti, con serie politiche familiari, possono essere evitati?).

                        Non stiamo a lamentarci poi se subiamo l'invasione demografica (e conseguentemente di civiltà e di cultura ) di altri popoli che fanno del numero la loro forza, delle gravidanze la loro speranza;
                        Il grembo dell'Europa lo si vuole sterile, la progenie è un peso e non più una grazia, tutto qua ha un fosco metro economico così cieco e autolesionista, nella sua bassa utilitarietà da bottega:
                        Il piacere per l'oggi, la sostanza da godere e non più da tramandare, non si da un fine che non sia quello, egoistico e vizioso, del singolo...E così ci spegniamo, guardando al portafoglio:
                        Anche qua la Chiesa ha qualcosa da dirci, sopratutto a noi, noi Europa un tempo terra fertile.
                        Se nel Primo Mondo ancora si viaggiasse a quel birth rate, a quest'ora l'apocalisse sulla terra già si sarebbe conosciuta. Infatti, la crescita esponenziale del Terzo e Quarto mondo è quantomeno, seppur insufficientemente, ammortizzata dal calo demografico "autoctono" del Primo.
                        Concordo, parzialmente, sulla analisi circa meschina sterilità delle posizioni che generano questo stato di cose nel Primo Mondo. D'altro canto, questa analisi va integrata con la considerazione pragmatica che il livello socio-culturale raggiunto alle nostre latitudini non è sostenibile ad un livello di birth rate elevato. Integrando il tuo giusto commento con l'obiettività dei contesti, si dovrebbe mirare ad un equo ed equilibrato compromesso; tenendo sempre in conto che i flussi migratori si muovono secondo comprovate regole, e che sono tanto più intesi quanto più forti sono le disparità socio-economiche tra i contenitori demografici

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                        • Sean
                          Csar
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                          • In piedi tra le rovine
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                          Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                          Se nel Primo Mondo ancora si viaggiasse a quel birth rate, a quest'ora l'apocalisse sulla terra già si sarebbe conosciuta. Infatti, la crescita esponenziale del Terzo e Quarto mondo è quantomeno, seppur insufficientemente, ammortizzata dal calo demografico "autoctono" del Primo.
                          Concordo, parzialmente, sulla analisi circa meschina sterilità delle posizioni che generano questo stato di cose nel Primo Mondo. D'altro canto, questa analisi va integrata con la considerazione pragmatica che il livello socio-culturale raggiunto alle nostre latitudini non è sostenibile ad un livello di birth rate elevato. Integrando il tuo giusto commento con l'obiettività dei contesti, si dovrebbe mirare ad un equo ed equilibrato compromesso; tenendo sempre in conto che i flussi migratori si muovono secondo comprovate regole, e che sono tanto più intesi quanto più forti sono le disparità socio-economiche tra i contenitori demografici
                          In una visone globale è giusto quanto affermi, e cioè che l'aumento demografico delle popolazioni più povere viene "compensato" dal calo delle nostre di popolazioni:
                          Ma è appunto questo il guaio, e cioè che l'uomo bianco e la sua casa si sta condannando ad una inesorabile scomparsa, cosa che può far felice qualche terzomondista doc, non credo chi abbia a cuore la propria civiltà e la propria cultura, perchè gli altri, appunto, al bilancino non ci pensano, ma premono, coi figli in grembo, alle nostre mura;
                          Le ragioni del "mondo" sono insostenibili, esistono solo ed esclusivamente le proprie, questa è la storia, ed è ora che taccia il verbo dell'analisi ad ogni costo ed onnicomprensiva, che si trovi un antidoto al politicamente corretto che altro non è che veleno per i propri discernimenti, non per quelli altrui.

                          Noi non viaggiamo più col ritmo dell'era agricola, è certo, ma viaggiamo comunque, e per molte ragioni, al di sotto della nostra potenzialità, e abbiamo tutte le risorse per sostenere un'inversione di tendenza, se non fosse, appunto, che i figli preferiamo comunque non farli, disturbano troppo;
                          La Chiesa stessa parla di "paternità e maternità responsabile" mica di riempire una casa di marmocchi se una famiglia non se lo può permettere, ma neppure di guardare alla prole come il peggiore dei mali, e all'aborto come un toccasana, un passaporto per la libertà e la felicità:
                          Con questi conti, dobbiamo metterci in testa che ogni nostro figlio mancato, "per il bene del mondo e del suo equilibrio" è un posto che regaliamo a chi al bene suo e della sua stirpe ancora ci tiene, e non è nostro fratello.

                          Questo papa dice cose che le nostre orecchie troppo sensibili e attente alle ragioni di Babele non vogliono più ascoltare;
                          E' una voce che afferma la ragione non delle "verità", ma di una soltanto, ed è per questo che i cani gli abbaiano contro, perchè ha il torto di parlarci chiaro e scomodo.
                          Non siamo più abituati a voci così, le vorremmo subito reinserire e riportare all'ordine, quello buono per tutto e tutti.

                          (ps: Terzomondista, ovviamente, non è riferito a te, tu sei un feudatario ma, la mia, è un'analisi più generale, nel solco di quei temi che so che conosci e verso i quali, grosso modo e coi tuoi distinguo, non sei insensibile).
                          Last edited by Sean; 20-03-2009, 23:16:03.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Bob Terwilliger
                            bluesman
                            • Dec 2006
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                            • Osteria
                            • Send PM

                            Date risorse x 100, il normale programma biologico porterà a riprodursi fino a 110 e si innescherà la selezione. Ovviamente la soluzione non può essere l'aumento delle risorse, vista la natura finita del pianeta. A meno di fantascientifiche colonizzazioni interplanetarie.
                            Diciamo che l'unica ipotesi sensata per "eliminare la fame nel mondo" - o quantomeno ridurla sensibilmente - a lungo termine sta nel controllo delle nascite.

                            Io rispetto la Chiesa. Ma non posso ignorare questa enorme ingenuità del messaggio contrario alla contraccezione. Le missioni umanitarie e la carità possono arginare temporaneamente il problema, non risolverlo.
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Bob è pure un fervente cattolico.
                            E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                            Alice - How long is forever?
                            White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                            • thetongue
                              Bodyweb Senior
                              • Mar 2003
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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              In una visone globale è giusto quanto affermi, e cioè che l'aumento demografico delle popolazioni più povere viene "compensato" dal calo delle nostre di popolazioni:
                              Ma è appunto questo il guaio, e cioè che l'uomo bianco e la sua casa si sta condannando ad una inesorabile scomparsa, cosa che può far felice qualche terzomondista doc, non credo chi abbia a cuore la propria civiltà e la propria cultura, perchè gli altri, appunto, al bilancino non ci pensano, ma premono, coi figli in grembo, alle nostre mura;
                              Le ragioni del "mondo" sono insostenibili, esistono solo ed esclusivamente le proprie, questa è la storia, ed è ora che taccia il verbo dell'analisi ad ogni costo ed onnicomprensiva, che si trovi un antidoto al politicamente corretto che altro non è che veleno per i propri discernimenti, non per quelli altrui.

                              Noi non viaggiamo più col ritmo dell'era agricola, è certo, ma viaggiamo comunque, e per molte ragioni, al di sotto della nostra potenzialità, e abbiamo tutte le risorse per sostenere un'inversione di tendenza, se non fosse, appunto, che i figli preferiamo comunque non farli, disturbano troppo;
                              La Chiesa stessa parla di "paternità e maternità responsabile" mica di riempire una casa di marmocchi se una famiglia non se lo può permettere, ma neppure di guardare alla prole come il peggiore dei mali, e all'aborto come un toccasana, un passaporto per la libertà e la felicità:
                              Con questi conti, dobbiamo metterci in testa che ogni nostro figlio mancato, "per il bene del mondo e del suo equilibrio" è un posto che regaliamo a chi al bene suo e della sua stirpe ancora ci tiene, e non è nostro fratello.

                              Questo papa dice cose che le nostre orecchie troppo sensibili e attente alle ragioni di Babele non vogliono più ascoltare;
                              E' una voce che afferma la ragione non delle "verità", ma di una soltanto, ed è per questo che i cani gli abbaiano contro, perchè ha il torto di parlarci chiaro e scomodo.
                              Non siamo più abituati a voci così, le vorremmo subito reinserire e riportare all'ordine, quello buono per tutto e tutti.

                              (ps: Terzomondista, ovviamente, non è riferito a te, tu sei un feudatario ma, la mia, è un'analisi più generale, nel solco di quei temi che so che conosci e verso i quali, grosso modo e coi tuoi distinguo, non sei insensibile).
                              Questa volta mi trovi non solo d'accordo su tutto, ma le tue parole toccano le note del mio sentire.
                              Però si profila la coscienza di uno scenario all'orizzonte, posti questi termini. Lo scenario è quello delineato da D. M. Smith: terzo conflitto mondiale, Primo (e probabilmente Secondo) Mondo contro Terzo e Quarto; l'autore della teoria, partendo dalle tue stesse posizioni, ne fa degli enunciati da cui si dipanano le conseguenze che conducono a quell'outcome
                              Last edited by thetongue; 21-03-2009, 00:19:16.

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                              • Eagle
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                                • Dec 2001
                                • 12720
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                                Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                                Io, appunto, nell'ultimo reply ho rilevato che non vi fosse alcuna incongruenza logica nello svolgersi dei vari steps dell'enunciato.
                                Ma è un assenso limitato a quel contesto, e puramente sul piano della sua analisi di congruenza.
                                Detto ciò, però specifico che l'attuabilità effettiva dello stesso è pressochè utopica. Infatti condizione necessaria affinchè gli enunciati e le conseguenze di quella posizione siano veri, è che all'interno della coppia si copuli in modo random, non tenendo conto della fertilità fasica femminile. Infatti, se si tenesse conto di essa e si programmassero consequentemente i rapporti in modo da evitare ingravidamento, il tutto perderebbe una qualsiasi forma di accettabilità speculativo/etica.
                                Mi sembra di capire che si voglia attribuire una sostanziale differenza, sul piano etico, tra l'affidarsi a metodi "naturali" rispetto a quelli meccanici o artificiali/farmacologici.

                                Nel primo caso si lascia aperta la possibilita' di fecondazione, nel secondo si agisce attivamente per impedirla.

                                Anche se, per definizione, un Dio onnipotente puo' far rompere un preservativo o far ovulare una donna che prende la pillola ...

                                Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                                Ma, fuoriuscendo dal puro esercizio speculativo per quanto possa affascinarci, aggiungo una questione prammagica: la mancanza di pratica contracettiva porta, provatamente, ad una prole cospicua. E qui si incastona un'altra tematica: la responsabilità dell'individuo, seppur all'interno della coppia, rispetto alla comunità umana e dunque all'Essere. Un birth rate di 4,7 figl/coppia, come quello che si è conosciuto in Italia nell'anteguerra, è assolutamente incompatibile con lo sviluppo sostenibile della razza umana al giorno d'oggi. Spesso si parla dispregiativamente delle misure del governo cinese per controllare il tasso di espansione demografica, senza avere un minimo senso pratico sulla forzata opportunità delle stesse

                                Esiste le possibilita' di evitare l'unione totale, con annessa apertura alla vita, come metodo responsabile di controllo delle nascite. In ottica di etica cristiana questo mi sembra di capire che significhi pero' la assenza di sessualita' "genitale".

                                Considerazioni e domande.

                                La sessualita', all'interno di una coppia cristiana, ha solo il significato di unione completa ed aperta alla vita ho ha anche ALTRI significati?

                                Tutte le evidenze, molte qualificate e quantificate anche a livello di studi scientifici, del benessere di coppia derivante da una sana vita sessuale, sono elementi da tenere in considerazione parlando di etica cristiana o no?

                                Una coppia sfigata, o fortunata a seconda del lato da cui si guarda la cosa, potrebbe doversi limitare a pochissimi rapporti sessuali a meno di accettare la possibilita' di avere 30 figli. La carenza di sessualita' genitale puo' portare ad un deterioramento della relazione tra i coniugi.

                                Queste considerazioni come si inseriscono nell'etica cristiana?


                                Eagle



                                PS - tra te e Richard sembra facciate la gara a chi scrive in modo piu' complicato. Leggervi e' peggio di un testo di filosofia in norvegese per me
                                Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

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                                kluca64@yahoo.com

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