Sul Corano

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  • thetongue
    Bodyweb Senior
    • Mar 2003
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    #16
    Molto interessante, Sgorga: mi rende chiara la questione, la quale pare tutt'altro che di conclusione unanime.
    Aspetto con ansia il seguito, il tuo contributo è validissimo: hai sviluppato tutta l'argomentazione con riferimenti coranici puntuali e fitti, e, con le spiegazioni semantiche, ci hai dato la possibilità di seguirti nel dipanare un po' la matassa della complessa questione, fornendone a contorno la tua personale interpretazione.

    Non voglio fare paragoni impropri e di basso cabotaggio, ma lasciami chiedere il seguente, almeno. Confrontando le posizioni ontologiche dell'uomo nel corano e nella bibbia, pare che
    - nel primo contesto la natura umana sia dipinta con toni alquanto negativi : l'essenza stessa dell'uomo, come dici, pare spesso composta di materia spregevole (e difatti non si perde occasione per connotarla in modo alquanto sprezzante, questa materia che poi rappresenta la sua essenza), non pare condivida con Dio uno "Pneuma" Universale, averne il rango di figlio/fratello amico e diletto, e quant'altro
    - nel secondo contesto, in particolar modo nella raccolta neotestamentaria, la figura dell'uomo è legata a doppio laccio a tutte e tre le espressioni dell'essenza divina: elevata al rango di figlio del Padre e fratello ed amico di Gesù, creato ad immagine e somiglianza di Dio, condividendone parte del Pneuma, il Logos, la fiamma divina dipanantesi in tutto l'Essere (lo Spirito Santo), proprio come nel famoso rapporto tralcio-vite.
    Non voglio essere influenzato da possibili bias, derivanti dal mio esser cristiano, ma tu consa ne pensi?

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    • gorgone
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      • May 2008
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      • nel cuore di chi è nel mio cuore
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      #17
      Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
      mi rende chiara la questione, la quale pare tutt'altro che di conclusione unanime.
      come già detto altrove, nel corano si può leggere tutto e niente soprattutto secondo la regola: "datemi sei righe scritte dall'uomo più onesto ed io ve lo farò impiccare", slegato dal contesto, puoi trovare un versetto che validi qualsiasi tesi, per questo viene piegato da secoli per validare scelte politiche davvero in antitesi con lo spirito complessivo del testo, ma questa, come direbbe il baffuto barista di irma la dolce, è un'altra storia.
      appena ho un secondo porto le sure per entrambe le tesi anche se, logicamente e come hai già intuito, ho pure io una mia - assolutamente inunfluente - lettura.


      Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
      Non voglio fare paragoni impropri e di basso cabotaggio, ma lasciami chiedere il seguente, almeno. Confrontando le posizioni ontologiche dell'uomo nel corano e nella bibbia, pare che
      - nel primo contesto la natura umana sia dipinta con toni alquanto negativi : l'essenza stessa dell'uomo, come dici, pare spesso composta di materia spregevole (e difatti non si perde occasione per connotarla in modo alquanto sprezzante, questa materia che poi rappresenta la sua essenza), non pare condivida con Dio uno "Pneuma" Universale, averne il rango di figlio/fratello amico e diletto, e quant'altro
      - nel secondo contesto, in particolar modo nella raccolta neotestamentaria, la figura dell'uomo è legata a doppio laccio a tutte e tre le espressioni dell'essenza divina: elevata al rango di figlio del Padre e fratello ed amico di Gesù, creato ad immagine e somiglianza di Dio, condividendone parte del Pneuma, il Logos, la fiamma divina dipanantesi in tutto l'Essere (lo Spirito Santo), proprio come nel famoso rapporto tralcio-vite.
      Non voglio essere influenzato da possibili bias, derivanti dal mio esser cristiano, ma tu consa ne pensi?
      per fare un paragone con il corano la divisione vetero e novo testamentaria non ha senso in quanto, come di certo sai, il corano è il libro che dio ha dato a conferma della tradizione cristiana (non a caso per molto tempo l'islam non è stato neanche considerata una nuova religione, ma un'eresia in seno al cristianesimo) un po' stizzito perché nelle continue traduzioni e rimaneggiamenti si erano fatti errori poi consolidati e il senso della rivelazione si era qua e là perso. così dio detta parola per parola il corano, rileggendo di fatto antico e nuovo testamento senza distinzioni di sorta, gesù è un personaggio importante né più né meno di abramo o giobbe. e protegge la lingua in modo che non venga modificato o perso.


      [l'immobilità (uso questo termine per non dire l'arretratezza perché fa brutto e siamo tutti cosmopoliti ah ops! l'ho detto) - socio politica - del mondo arabo legato all'arabo classico del corano è un mio cavallo di battaglia, ma anche questa è un'altra storia]

      tuttavia il segno che cogli è esatto. concordo in pieno.
      è significativa anche la sura che parla della tentazione ad opera di satana ai danni dei progenitori (gli adamo ed eva biblici) satano non è un serpente tentatore. si manifesta nella sua forma di angelo.

      ed è davvero carino perché dio ha appena detto: fate un po' quel che vi pare ma non toccate il frutto di quell'albero e i progenitori pensano: oh vabbene.
      due secondi dopo una voce dall'alto dice loro che quello è l'albero che li renderà angeli e loro subito mangiano il frutto.

      ma manca quasi il senso di ribellione, è più sbadatezza, quasi noncuranza, l’uomo coranico ha come dovere primario quello di ascoltare e agire quel che gli viene ordinato dall’alto, la voce di iblis sembra, nel racconto, venire confusa con la voce di dio, con il nuovo ordine da seguire che andava a sostituire il precedente, già dimenticato.

      questo è l'uomo nel corano e dio perdona immediatamente, come ho detto qualche post fa, il peccato originale non esiste in pratica. l'uomo nasce già imperfetto, iblis tenta l'uomo con l'avallo di dio (su questo rimando al mio primo post sull'argomento).
      Last edited by gorgone; 07-12-2008, 13:27:03.

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      • gorgone
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        • May 2008
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        • nel cuore di chi è nel mio cuore
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        #18
        aggiungo una cosa che è - sottolineo - una mia interpretazione, mi ero ripromessa di restare il più possibile attinente al testo, senza dare mie letture, ma dato che ormai ho scritto il post sopra, diciamo a braccio e più con il cuore che con la testa aggiungo una postilla.
        è, a mio avviso, esattamente questa visione di un uomo che non ha nulla di divino (nemmeno nel senso di divinità interiore, quindi quel soffio di cui parlavi) questo uomo pezzo di carne mezzo masticato, fatto di fango e sperma che motiva una religione che è essenzialmente ortoprassi.

        l'islam non chiede di credere a dogmi, eccetto ovviamente l'esistenza di dio, ma è implicito credo, chiede di fare cose.
        penso che tutti conosciamo i cinque pilastri, li ripeto per scrupolo

        la testimonianza di fede (الشهادة )
        le preghiere rituali (الصلاة )
        l'elemosina canonica (الزكاة )
        il digiuno durante il mese di Ramadan (الصوم )
        il pellegrinaggio alla Mecca (الحج )

        questa è la loro religione.

        e, quanto prima, torno all'esegesi del corano che, invece, è un testo bellissimo.

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        • richard
          scientific mode
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          #19
          Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
          è, a mio avviso, esattamente questa visione di un uomo che non ha nulla di divino (nemmeno nel senso di divinità interiore, quindi quel soffio di cui parlavi) questo uomo pezzo di carne mezzo masticato, fatto di fango e sperma che motiva una religione che è essenzialmente ortoprassi.

          l'islam non chiede di credere a dogmi, eccetto ovviamente l'esistenza di dio, ma è implicito credo, chiede di fare cose.
          penso che tutti conosciamo i cinque pilastri, li ripeto per scrupolo

          la testimonianza di fede (الشهادة )
          le preghiere rituali (الصلاة )
          l'elemosina canonica (الزكاة )
          il digiuno durante il mese di Ramadan (الصوم )
          il pellegrinaggio alla Mecca (الحج )

          questa è la loro religione.
          Ho letto con estremo interesse i tuoi interventi e attendo con ansia spunti che allarghino lo spettro della discussione.

          Nel frattempo approfitto di questa tua postilla per una considerazione personale.
          E' mia impressione, da quanto qui letto e da quanto acquisito ogni volta che ho cercato di accostarmi ai principi di questa religione, che di fatto l' Islam non preveda alcuna professione di fede. La "testimonianza di fede", che pure poni nel tuo elenco come primo (probabilmente non per importanza) pilastro dell'Islam, si riduce, mi sembra, ad un "Dio è Dio" che, in realtà, finisce con il nascondere l'essenza del Divino (in questo condivido in pieno la tua definizione di Islam come "essenzialmente ortoprassi").
          Dal punto di vista puramente logico, questa posizione potrebbe addirittura soddisfare un ateo: "A è A" è affermazione "vera" indipendentemente dall'essenza e dall'esistenza di A.
          Insomma, parlare di testimonianza di fede ha senso finché è sottintesa una rivelazione, ma è mia impressione che l'Islam nasconda tale rivelazione dietro ad una tautologia.
          Pensi, dalla tua lettura del Corano e dai tuoi studi, che la mia sia una impressione azzardata/insensata? Che connotazione fornisce effettivamente l'Islam di Dio (se realmente ne fornisce una)? Fornisce gli strumenti per cogliere la Sua Volontà?

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          • raspa
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            #20
            vado a comprare il toner, si ricomincia a stampare

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            • richard
              scientific mode
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              #21
              Originariamente Scritto da raspa Visualizza Messaggio
              vado a comprare il toner, si ricomincia a stampare
              Questo dipende (e/o lo dobbiamo) anche dalla (alla) nostra gorgone.

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              • gorgone
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                #22
                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                Insomma, parlare di testimonianza di fede ha senso finché è sottintesa una rivelazione, ma è mia impressione che l'Islam nasconda tale rivelazione dietro ad una tautologia.
                Pensi, dalla tua lettura del Corano e dai tuoi studi, che la mia sia una impressione azzardata/insensata? Che connotazione fornisce effettivamente l'Islam di Dio (se realmente ne fornisce una)? Fornisce gli strumenti per cogliere la Sua Volontà?
                ah caspita che domanda.
                non basterebbe una vita per rispondere, nel senso che l'islam è indubbiamente una religione rivelata, anzi è una religione dettata. ma su quale sia il volere di dio, non è dato sapere. abbiamo delle regole e leggi nel corano, da seguire, giacché la volontà di dio è oscura.

                ricordavo qua che l’idea, tra i credenti musulmani circa l'inimitabilità del corano, inteso proprio come testo e stile, l’arabo classico-coranico con uno stile peculiare, un genere letterario a sé stante sospeso tra poesia e musicalità pura (un paragone occidentale mi viene in parte con verlaine per quanto riguarda la musicalità) capace di trasportare e di toccare nel più profondo dell’animo chiunque abbia un minimo di sensibilità, è tesi portata a sostegno della dettatura divina, in quanto nessun uomo avrebbe potuto scrivere quelle parole. c'è addirittura un termine arabo per esprimere questo concetto.

                per questo il corano va anche toccato in modo particolare e le pagine del corano vanno tenute in modo particolare. anche se non è vero (come ogni tanto sento dire) che un musulmano non tocca il corano se non ha fatto le abluzioni o lo tocca solo con tre dita ecc ecc.. ma sarebbe un altro discorso ancora.

                uscendo invece dalla fede musulmana e anche dalla tua domanda, in verità, e analizzando il testo da non credente posso comunque confermare, io e moltissimi prima di me con titoli maggiri dei miei, peraltro, che la lingua araba svolge un ruolo importantissimo nel corano, essendo proprio attraverso la struttura di questa lingua che il testo sacro costruisce una nuova coscienza religiosa fondata su un universo di segni e simboli; ho fatto un piccolo esempio qualche post fa intruducendo il concetto di radice e di come il gioco semantico travalichi la lettera del testo. il corano definisce un universo di relazioni e sensibilità davvero difficili da rendere fuori dalla cultura/sensibilità/knowhow arabo.

                tornando alla domanda, la rivelazione è contenuta esattamente nel testo rivelato, fare testimonianza di fede non significa altro che credere in dio.

                credere in dio e seguire i precetti del corano fa di te un buon musulmano e questo è tutto.

                ovviamente sono moltissime le regole scritte nel corano, anche perché ha la presunzione di legiferare sia sulla sfera religiosa, sia, come certo sai su quella sociale e politica. è il testo base che detta le regole economiche come quelle penali. e sono moltissime le interpretazioni che ne vengono date, anche perché, ripeto, spesso il testo cade in contraddizione.

                ma quello che certo un buon musulamano deve fare è rispettare i pilatri di cui sopra.

                sottolineo buon musulmano e non semplicemente musulmano perché, a stretto giro di logica, siamo tutti musulmani per un musulmano, giacché dio è solo uno, quello che ha dettato il corano, per voce di gabriele e mano di maometto.

                semplicemente io sono una pessima musulmana perché non riconosco questa verità: il primo pilastro.

                piccola nota per fare capire come da un testo si arrivi ad una pratica che contraddice il testo. nel palazzo in cui lavoravo in pakistan c'erano bagni separati only muslims. sono quasi venuta alle mani con un imam contestando l'abominio teoretico di quel cartello.

                l'ultima cosa così chiudo il post e mi riallaccerò quando riprendo a parlare di libero arbitrio: il dio del corano è un dio onnipotente sulla cui potenza non si smette mai di insistere, tanto che le tesi che sostengono il libero arbitrio fanno leva esattamente su questo punto per antitesi, ma questo sarà un altro post.

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                • Hombrillo
                  Pezzo di merda ipocrita
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                  #23
                  figata sto 3ad, mi segno

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                  • raspa
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                    #24
                    valutato eccellente

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                    • richard
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                      #25
                      Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                      ricordavo qua che l’idea, tra i credenti musulmani circa l'inimitabilità del corano, inteso proprio come testo e stile, l’arabo classico-coranico con uno stile peculiare, un genere letterario a sé stante sospeso tra poesia e musicalità pura (un paragone occidentale mi viene in parte con verlaine per quanto riguarda la musicalità) capace di trasportare e di toccare nel più profondo dell’animo chiunque abbia un minimo di sensibilità, è tesi portata a sostegno della dettatura divina, in quanto nessun uomo avrebbe potuto scrivere quelle parole. c'è addirittura un termine arabo per esprimere questo concetto.

                      per questo il corano va anche toccato in modo particolare e le pagine del corano vanno tenute in modo particolare. anche se non è vero (come ogni tanto sento dire) che un musulmano non tocca il corano se non ha fatto le abluzioni o lo tocca solo con tre dita ecc ecc.. ma sarebbe un altro discorso ancora.

                      uscendo invece dalla fede musulmana e anche dalla tua domanda, in verità, e analizzando il testo da non credente posso comunque confermare, io e moltissimi prima di me con titoli maggiri dei miei, peraltro, che la lingua araba svolge un ruolo importantissimo nel corano, essendo proprio attraverso la struttura di questa lingua che il testo sacro costruisce una nuova coscienza religiosa fondata su un universo di segni e simboli; ho fatto un piccolo esempio qualche post fa intruducendo il concetto di radice e di come il gioco semantico travalichi la lettera del testo. il corano definisce un universo di relazioni e sensibilità davvero difficili da rendere fuori dalla cultura/sensibilità/knowhow arabo.

                      tornando alla domanda, la rivelazione è contenuta esattamente nel testo rivelato, fare testimonianza di fede non significa altro che credere in dio.

                      credere in dio e seguire i precetti del corano fa di te un buon musulmano e questo è tutto.

                      In realtà non penso affatto che tu sia "uscita" e "rientrata" dalla/nella domanda, bensì semplicemente, sapientemente e pazientemente mossa entro gli ampi confini delle mie pretese. Per questo ti ringrazio.



                      Riprendo spunto dalla tua ultima affermazione in quote per evidenziare la differenza radicale con il Cristianesimo il quale non richiede, di fatto, di seguire alcun precetto (non sono le opere che fanno il cristiano, è il cristiano che compie l'opera), ma che fa, a mio avviso, un passo avanti nella conoscenza del Divino, richiedendo di riconoscerne l'Incarnazione. Quindi è una fede su almeno "due livelli", per così dire; in realtà tre, visto che riconoscere l'Incarnazione richiede il sentire lo Spirito e la sua azione.
                      Non si tratta quindi semplicemente di "accettare" Dio (e, ovviamente, la sua esistenza), ma di sentirlo nell'essenza, di riconoscerlo Incarnato e di conoscerlo, quindi, tramite la sua Parola, come Padre. In questo senso, forse, il cristiano scopre una ben più profonda "rivelazione".


                      Molto belle le considerazioni che fai sullo stile nel Corano, come valore nella rivelazione. E' pur vero che lo stesso Corano presenta, come dici, contraddizioni o, quantomeno, molti costrutti difficilmente e/o non univocamente interpretabili. Che significato assumono nella rivelazione dell'Islam (visto che non è concepito lo Spirito che conduca "alla Verità tutta intera")? Sono riconosciuti e giustificati teologicamente? Non sono motivo di divisione in seno al credo islamico?
                      Se hai/avrai tempo/voglia mi piacerebbe un tuo commento su questa parabola sufi (il cui significato, forse, si può estendere, al di là dell'Islam, allo stesso Cristianesimo); sarebbe interessante, magari con il tuo aiuto, svelarne i simboli:

                      Un uomo morì lontano da casa, e nella parte del suo testamento riservata ai lasciti, aveva scritto: "Che i mèmbri della comunità dove sono situate le mie terre prendano ciò che vogliono per se stessi, e diano ciò che vogliono ad Arif l'Umile".
                      Ora, a quel tempo Arif era solo un giovane la cui apparente autorità era molto inferiore a quella di chiunque altro nella comunità. Gli altri si impadronirono quindi di tutto ciò che desideravano dalle terre del lascito, riservando ad Arif solo qualche bagattella che nessuno voleva.
                      Molti anni dopo, Arif, che aveva guadagnato in forza e saggezza, si presentò alla comunità per rivendicare il suo patrimonio. "Questi sono i beni che ti abbiamo riservato secondo i termini del testamento", dissero gli anziani. Non avevano la sensazione d'aver usurpato alcunché, dato che era stato detto loro di prendere ciò che volevano.
                      Tuttavia, durante la discussione che seguì, uno sconosciuto dall'aspetto dignitoso e imponente si presentò e disse loro: "In realtà, il testamento vi chiedeva di dare ad Arif ciò che volevate per voi stessi, perché egli può usarlo nel modo migliore".
                      Nell'attimo di illuminazione che seguì quest'affermazione, gli anziani poterono capire il vero senso della frase: "Che diano ciò che vogliono ad Arif".
                      Lo sconosciuto proseguì: "Sappiate che il testatore è morto senza poter proteggere i suoi beni, e che se avesse scritto chiaramente che faceva di Arif il suo erede, essi sarebbero stati usurpati dalla comunità, o comunque avrebbe creato dei dissensi. Ecco perché ve li affidò, prevedendo che, se li aveste considerati come vostri, ne avreste avuto cura. Egli prese quindi la saggia decisione di far sì che il tesoro fosse conservato e trasmesso. Ora è arrivato il momento di renderlo a colui che saprà usarlo nel modo giusto".
                      E fu così che i beni furono restituiti, avendo gli anziani saputo vedere la verità.

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                      • raspa
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                        #26
                        Gorgone sei bravissima, per caso insegni?
                        Grazie mille per condividere con noi la tua conoscenza!

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