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scusa warry...mi è difficile capire cosa dici..non credo di averlo capito.
immagino dipenda dal fatto che sono estraneo all'ambiente che descrivi, visto che poi ti riferisci in modo specifico alla realtà del karate, di cui sò poco.
Bisogna innanzi tutto premettere che nel jissen karate (o kakuto) la gradazione delle cinture è diversa che nel tradizionale, una cintura gialla è un grado successivo alla blu, che succede alla arancione e precede verde, marrone e nera. Anche l'esame per cambio di cintura è molto diverso e cambia da federazione a federazione.
Concordo in toto. La scena di karate a contatto pieno italiana è molto limitata ... poca voglia di combattere seriamente, poca voglia di sudare e di fare sacrifici. Esistono delle realtà, sia chiaro, abbiamo persino un uchi-dechi di Oyama a diffondere preziosamente sul nostro territorio la sua enorme conoscenza kyokushin. Ormai è diffuso a macchia d'olio il karate che poco di karate possiede: centinaia di corsi con preparazioni medio basse. E sia chiaro, il kumite per esempio shotokan non è quello di oggi dove, come afferma l'utente "contatto minimo con ritorno alla posizione di partenza": guardate un pò di video della vecchia JKA ... vero e puro kumite.
Purtroppo il business et similia hanno denaturato il tutto.
La maggior pressione nei colpi è necessaria: non potendo colpire al viso con gli arti superiori e non avendo guanti che permettano una superiore superfice d'impatto, i seiken devono penetrare nel tronco dell'avversario e affondare. E' difficile da spiegare a parole ma con un'applicazione sarebbe molto semplice
Allego un video per rendere bene l'idea di un esempio di esame per shodan (1 dan) nella federazione IBK del leggendario Kaicho John Bluming...che livello!!
Osu! YouTube - First Test Shodan IBK
quelli del primo filmato sono atleti di livello medio-basso,oltretutto credo che il video sia montato con vari spezzoni fatti a caso durante vari allenamenti..il mio sensei è nera(non mi ricordo che dan abbia,forse terzo) in ibk e il nostro sempai più anziano ha preso la nera circa un anno fa in francia con shihan lionel bricnet,che sottopone i suoi allievi alla solita"cura",dato che è molto amico di bluming(un grandissimo)...ed è una vera mazzata,detto da uno che ha 70 incontri da dilettante tra boxe,karate k.o e kick...n.b la spinta sul pugno quei ragazzi probabilmente la sfruttano per allontanare l avversario in modo che si crei un minimo di distanza per entrare con tecniche di gamba...non è che lo faccian benissimo kmq!
scusa warry...mi è difficile capire cosa dici..non credo di averlo capito.
immagino dipenda dal fatto che sono estraneo all'ambiente che descrivi, visto che poi ti riferisci in modo specifico alla realtà del karate, di cui sò poco.
capisco
figurati
e' complicato per chi ci sta dentro, immagino per chi lo veda da fuori
il vero do non è solo arte del combattimento. l'insegnante, dovvrebbe, forgiare il corpo e lo spirito. si potrebbe riassumere tutto in:
karate-ni-sente-nashi (il karate non inizia mai con un attacco)
kunshi-no-ken (il pugno e' l'arte del saggio)
tutto si basa su:
kihon - sono i "fondamentali", si ripetono centinaia, migliaia di volte... ad es. io ogni giorno (d'allenamento) faccio circa 250 calci piu' tutte le tecniche di braccia, tutte a vuoto, poi per 3 mesi l'anno uso anche il "makiwara"
kata - significa forma e simula un combattimento. sono i veri manuali del karateka. contengono il sapere di ogni scuola, cercando di concretizzare un combattimento con avversari immaginari.al loro interno troviamo nascoste tutte le tecniche segrete, ci vogliono mesi se non anni per scovarle, capirle, applicarle e capirne il significato... la cosa imbarazzante e' che dopo anni scopri sempre cose nuove... un kata "semplice" come l'heian sandan nasconde al suo interno decine di leve, prese, colpi, parate... immagina un kata di livello superiore.
kumite - l'incontro delle mani, ed e' solo questo, un incontro tra due praticanti. ognuno si dona all'altro, dona il proprio studio e le proprie paure, facendo questo si mette al servizio dell'altro, poi di se stesso, quindi della scuola. ci sono vari livelli di kumite, il kihon, il ju, infine il jissen.
capisci quindi la "catena" dell'apprendimento: studi i fondamentali da solo, che poi applichi mentalmente nei kata, attraverso questi crei varianti, combinazioni, strategie, creando dei modelli infine le applichi nel kumite. solitamente ci vogliono anni per imparare solo le basi, credo che 4-5 anni per una persona nella media possano bastare. i kata riveleranno solo ad un vero esperto la loro efficacia, infatti si dice: ikken issatsu, uccidere l'avversario in un colpo solo. e' qui che poi si va ad allacciare la questione del rispetto, la forza, la superiorita' del saggio sull'uomo bestiale, il saggio non ha bisogno di mostrare la sua forza. se si scontrasse con un pari la lotta sarebbe inutile, se si scontrasse con un inferiore sarebbe un arrogante, se si scontrasse con una persona superiore sarebbe un avventato.
ma tutto cio' e' molto difficile da spiegare... probabilmente alla fine sono solo seghe mentali che ci si fa
ho cercato di riassumerti tutto, secondo cio' che ho sempre studiato, nel minor tempo possibile
Apprezzo e stimo questa tua ricerca e studio. Anchio per anni ho seguito, più per imposizione e struttura di ciò che facevo, questo tipo di percorso ... tu riesci a trovarti bene, io mi sono accorto che cercavo altro.. quella concretezza e quell'effettiva applicabilità di tutto ciò che è possibile studiare e apprendere solamente con un approccio diverso.
D'altronde il panorama marziale è vasto e ci pone davanti diverse scelte e contenuti, ma il budo, il kokoro è indistinto e deve essere esercitato da qualunque praticante senza differenze ... è quello che rende persone a mio modo di vedere veri praticanti. Con rispetto.
Apprezzo e stimo questa tua ricerca e studio. Anchio per anni ho seguito, più per imposizione e struttura di ciò che facevo, questo tipo di percorso ... tu riesci a trovarti bene, io mi sono accorto che cercavo altro.. quella concretezza e quell'effettiva applicabilità di tutto ciò che è possibile studiare e apprendere solamente con un approccio diverso.
D'altronde il panorama marziale è vasto e ci pone davanti diverse scelte e contenuti, ma il budo, il kokoro è indistinto e deve essere esercitato da qualunque praticante senza differenze ... è quello che rende persone a mio modo di vedere veri praticanti. Con rispetto.
Cosa ne pensate di questi atleti?Mi hanno impressionato moltissimo, credo che in italia simili preparazioni siano molto lontane... Se l'atleta con la cintura gialla è veramente cintura gialla YouTube - Broadcast Yourself.
veramente nulla di particolare sia per quanto riguarda l'intensità dell'allenamento sia per quanto riguarda la qualità.
L'unica cosa che mi ha impressionato è il vestiario del primo atleta a comparire nel video (ma che deve fare la sauna ? )
Posto questo video del panorama russo per rendere l'idea di come sono avanti anni luce..palazzetti pinei..riflettori..fighe che portano i cartelloni...ahaha
.....
... poca voglia di combattere seriamente, poca voglia di sudare e di fare sacrifici.
......
Sicuramente si può dire che quello che dici è un tuo personalissimo punto di vista e lo rispetto. Ma non posso essere d'accordo con la tua affermazione.
Infatti, il karate in Italia si pratica in modo diffuso da livelli medio bassi a livelli altissimi sia per quanto riguarda il karate agonistico sia per quanto riguarda il karate tradizionale.
Tutti questi filmati che sono stati postati mi danno l'impressione di una tecnica abbastanza ordinaria (niente male ma niente di che). Il problema, a mio avviso è che molto spesso si confonde l'efficacia di una disciplina marziale con il livello di violenza ammesso in gara. Secondo me, invece, questi due aspetti devono essere tenuti separati
Ovviamente questa è la mia personalissima opinione
Sicuramente si può dire che quello che dici è un tuo personalissimo punto di vista e lo rispetto. Ma non posso essere d'accordo con la tua affermazione.
Infatti, il karate in Italia si pratica in modo diffuso da livelli medio bassi a livelli altissimi sia per quanto riguarda il karate agonistico sia per quanto riguarda il karate tradizionale.
Tutti questi filmati che sono stati postati mi danno l'impressione di una tecnica abbastanza ordinaria (niente male ma niente di che). Il problema, a mio avviso è che molto spesso si confonde l'efficacia di una disciplina marziale con il livello di violenza ammesso in gara. Secondo me, invece, questi due aspetti devono essere tenuti separati
Ovviamente questa è la mia personalissima opinione
Parlo di stili di karate a contatto pieno, non point fighting tipico dello shotokan.
Il primo filmato filmato da me postato riguardo esame di shodan di normali 1 kyu...il secondo dell'Ashihara..beh se per te Lavrushin è ordinario vorrei proprio vedere quanti ordinari ci sono!!
osu
io non ho molte esperienze con altre arti marziali... ma in gara ne ho viste di tutti i colori...
ribadendo il mio concetto, non capisco perche' voler gareggiare quando non si sanno tenere le posizioni corrette e non si conoscono le tecniche.
e' anche vero che "la tecnica e' il fine ultimo", ma e' anche vero che nessuno pratica il karate per uccidere, quindi la regola massima efficacia con il minimo dispendio e' una cosa inutile...
io ho impiegato due mesi ad usare la sanchin dachi ad esempio, con la corretta posizione di alluci e ginocchia, inserendo la parate dell'ushirouramawashigeri...
poi vai alle gare e la vedi applicare durante l'hangetsu... e pensi, ma scusa, sei ad una gare di stile e mi fai sti errori? che gareggi a fare? poi per forza anche nelle gare di combattimento sara' lo stesso... cioe' il combattimento e' quanto di piu' difficile esista e invece lo si intende come qualcosa di semplice e immediato. non e' come la boxe, sport che cmq ammiro.
io saro' esagerato con le pretese, ma il fatto che le scuole NON facciano piu' le scuole, ma insegnino dei minestroni solo per tirare su soldi, mi fa impazzire.
trovi ad ogni angolo atleti che non sanno far nulla.
non e' che io ce l'abbia con chi fa solo kumite, ce l'ho con il messaggio, secondo me, distorto che lanciano.
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