Dove si riescono a reperire delle malto con una DE così bassa?
Maltodestrine prewo, che DE?
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioQuindi nella tua idea tra una maltodestrina DE4 o del glucosio non c'è assolutamente nessuna differenza. Ottimo.
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te la ridico facile:
1. DE bassa non vuol dire IG basso e viceversa, bisogna considerare molti molti parametri
2. seppur tu vada a spendere il doppio per delle malto a DE basso rispetto ad altre a DE alto considera che si tratta sempre di glucidi lavorati privi degli elementi che solitamente vanno ad abbassarne il CG (fibre, lipidi, protidi ecc..).
Poi come ti ho detto, visto che hai chiesto una mano, prenditi un glucometro e fai la controprova. Io la mia me la sono fatta e ho trovato riscontro da quello che ho studiato sui libri, te fai come preferisci, ma almeno, per amor di razionalità, dammi il beneficio del dubbio e fatti due ricerche
Detto questo pace fattaISSA Certified Personal Trainer
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Originariamente Scritto da Gr3zz0 Visualizza Messaggioio non c ho capito una mazza, ma per andare in bici che ne so nel prewo meglio de bassa od alta quindi? io sapevo bassa...ISSA Certified Personal Trainer
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Cambia, cambia, certo meglio cereali integrali perché ho anche l'azione delle fibre, ma la differenza tra un DE 6 e 40 è come se concessi un amido, carote crude basso it, cotte alto ig.
Quello che lenz non considera e che nei cibi gli amidi raramente arrivano come tali dell'intestino, il vitargo e le molto a basso DE lo fanno.Ingegnere biochimicoCONSULENZE ONLINE PERSONALIZZATE
Tecnologo alimentare
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Membro ACSM, SiNSEB, ISSN, SINU
Consulente sviluppo e caratterizzazione integratori
Docente di nutrizione ed integrazione nello sport presso SaNIS, ACS, 4MOVE ed EdiErmes
Consulente FIT, FIGC e WKF
Nutrizionista Benetton Treviso Rugby
RICEVO IN STUDIO A IVREA, TRENTO, MONZA, MILANO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, COSENZA E REGGIO CALABRIA
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Originariamente Scritto da giuseppesole Visualizza MessaggioNon è chiarissimo... e mi interesserebbe molto la tua risposta.
Queste molecole di glucosio sono legate tra loro. Con l'idrolisi si determinano delle variazioni nella struttura in quanto i legami vengono rotti.
Quando tu cuoci un amido (come la carota, la patata o un cereale), una frazione di questo (l'amilopectina) gelatinizza, cambia la sua struttura e si rende più facilmente idrolizzabile ("scomponibile") ai nostri enzimi digestivi (amilasi). Quindi, il risultato è pressoché quello: hai un carboidrato con una tendenza maggiore ad assumere la forma di monomeri (non polimeri!) di glucosio.
Dovrebbe essere più o meno così
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Originariamente Scritto da -Jack- Visualizza MessaggioE' da un po che si pensa che una bassa destrosio equivalenza, e quindi una conformazione che prevede catene polimeriche di glucosio più lunghe, equivalga ad un indice glicemico proporzionalmente ridotto. Questa convinzione deriva dal fatto che i carboidrati complessi, come l'amido del glucosio), prevedano tempi di digestione e assimilazione relativamente più lunghi rispetto al glucosio, e quindi un indice glicemico più basso. In base a questa constatazione, alcuni hanno dedotto, senza alcun supporto scientifico obv, che la complessità di un polimero del glucosio ed il suo peso molecolare fossero di conseguenza inversamente proporzionali al indice glicemico. In realtà sono altri i fattori che alterano i tempi di assimilazione di un carboidrato, ad esempio:
esistono anche cibi ricchi di amido con un indice glicemico molto alto (~90), pur essendo l'amido per definizione a DE 0
i tempi di assimilazione dell'amido contenuto negli alimenti sono alterati dalla composizione stessa del cibo;
la digeribilità dell'amido è stabilita anche dal rapporto tra amilosio e amilopectina;
la velocità di assimilazione è anche modificata dai tempi di cottura;
l'amido puro è in genere più rapidamente assimilabile dell'amido contenuto in un alimento;
l'amido trattato con agenti chimici per idrolisi (una sorta di pre-digestione) viene reso naturalmente più digeribile;
i prodotti derivati dall'idrolisi dell'amido hanno generalmente un indice glicemico pari al glucosio o superiore;
integratori composti da polimeri del glucosio (come gli oligomeri) vengono assorbiti più rapidamente del glucosio;
Da queste osservazioni si capisce che non è la complessità di un carboidrato, la lunghezza delle catene polimeriche, ed il peso molecolare, a determinarne l'indice glicemico. I polisaccaridi, in quanto tali, non hanno necessariamente un indice glicemico più basso del glucosio. In sostanza si è interpretato in modo sbagliato la destrosio equivalenza come una sorta di parametro simile all'indice glicemico, ovvero con la proprietà di stimare i tempi di assimilazione di un carboidrato e la proprietà di incidere sui valori della glicemia. In realtà la destrosio equivalenza misura solo il grado di polimerizzazione e il peso molecolare di un glucide, ma ciò non si traduce di conseguenza in un indice glicemico basso, o più basso, e non stima i tempi di assimilazione. Maggiore è la destrosio equivalenza, più corte sono le catene di glucosio, maggiore è la dolcezza, maggiore è la solubilità, e minore è la resistenza al calore. Tutto ciò non ha a che vedere con i valori dell'indice glicemico. Inoltre, il processo di idrolisi artificiale che modifica l'amido rende tale elemento più digeribile rispetto alla sua forma originaria. I tempi di assimilazione e la conseguente risposta insulinica non sembrano essere influenzati dalla lunghezza delle catene di glucosio. Studi (purtroppo non ho più i link ma basta fare qualche ricerca mirata che si trovano) dimostrano che una soluzione a base di polimeri del glucosio subisce uno svuotamento gastrico più rapido e favorisce un'assimilazione più rapida rispetto ad una soluzione isocalorica di glucosio all'interno della stessa quantità di acqua, mentre sembra che il glucosio abbia un ruolo inibitorio sullo svuotamento gastrico.
Eccoci arrivati al Vitargo, infatti l'esempio più emblematico è rappresentato da esso, il quale presenta un peso molecolare elevatissimo (tra 500,000 e 700,000 dalton), quindi una bassissima destrosio equivalenza, ma un indice glicemico superiore a quello del glucosio (oltre 137 in rapporto al pane bianco; o 100 in rapporto al glucosio, se non sbaglio) nonché tempi di assimilazione addirittura più rapidi per la sua bassa osmolarità. Anche le malto, carboidrato ottenuto dall'idrolisi dell'amido, mantiene un buon grado di polimerizzazione, un peso molecolare medio (tra 1,000 e 10,000 d), ma un indice glicemico superiore o simile a quello del glucosio nonostante la struttura complessa. Discorso analogo per lo sciroppo di glucosio (tra 250 e 1,000 d) o per altri derivati dall'idrolisi dell'amido. Gli integratori come Vitargo o maltodestrine, dal peso molecolare più elevato, ma anche dal indice glicemico molto elevato, presentano il vantaggio non indifferente di riuscire a passare il tratto gastrico e subire l'assorbimento intestinale più rapidamente del glucosio, se assunti a parità calorica all'interno di una stessa dose di liquido. Questo grazie alla ridotta osmolarità che creano all'interno di una bevanda rispetto ad una quantità isocalorica di glucosio.
Ecco però che a questo punto, ulteriori equivoci sono stati diffusi dalle conclusioni che il peso molecolare di tutti i polimeri del glucosio sia inversamente proporzionale ai tempi di assimilazione a causa della bassa osmolarità e la conseguente rapidità di assorbimento intestinale. Queste caratteristiche da alcuni sono state estese anche ad altri integratori glucidici dal peso molecolare medio o elevato, che però corrispondevano ad un indice glicemico basso. Molti studi clinici (idem come sopra *****) hanno smentito sul nascere queste stronzate. Ad esempio l'amido di mais ceroso (amido composto dal 100% di amilopectina, la frazione dell'amido più digeribile), pur avendo un elevato peso molecolare e una composizione più digeribile dell'amilosio, risultava a basso indice glicemico. Alcune aziende tuttavia lo hanno commercializzato come carboidrato ad alto indice glicemico (se ne è parlato anche qui su bw) attribuendogli proprietà analoghe a quelle del Vitargo, per il semplice motivo che nei primi anni tale marchio lo utilizzava come materia d'origine per la produzione del proprio prodotto (in seguito venne sostituita con altre fonti amidacee). Allo stesso modo l'amido resistenza (composto dal 100% di amilosio, la frazione dell'amido più resistente all'azione enzimatica) è risultato, più prevedibilmente, a basso indice glicemico nonostante il peso molecolare più elevato. Tali studi hanno confermato che il peso molecolare e la destrosio equivalenza, non sono indici predittivi per valutare la velocità di assimilazione e assorbimento di un carboidrato, e quindi l'indice glicemico. Una bassa destrosio equivalenza e un alto peso molecolare sono invece indici di qualità per quegli integratori glucidici ad alto indice glicemico come il Vitargo o le maltodestrine, perché a parità di IG e di valore calorico, riescono appunto a subire più velocemente l'assimilazione intestinale se comparati col glucosio.
Spero di essere stato chiaro.
Bastava mettere un link...
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Ho copiato solo la parte utile, non mi sembra di aver fatto nulla di sbagliato...
Ma ho editato così sei contento
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Un riferimento alla fonte va messo per una questione di licenza (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it) e anche per una questione di correttezza nei confronti di chi legge.
Ma torniamo IT, che è meglio per tutti
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