Originariamente Scritto da Chinup
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Non credo nell'esasperazione allenante nei confronti dell'atleta amatoriale (qualsiasi sport questo faccia), al contrario lo riconosco doveroso per almeno due categorie di atleti: i professionisti e i militari.
Con i militari si tratta di un vero e proprio sfinimento dovuto alle esigenze dello stress del combattimento, onde per cui tutto quanto si fa è sempre estremizzato, è il mio campo professionale e su queste metodiche non c'è nulla da dire, ho addestrato personale militare destinato ai corsi negli Stati Uniti e in Inghilterra quindi conosco molto bene procedure e soprattutto mentalità.
Con gli atleti come diceva Manx, ho portato e porto avanti preparazioni che definisco dure per una serie di motivi: creare "aggressività" agonistica, consapevolezza quindi nei mezzi posseduti, gestione superiore della gara, carattere vincente...e altro.
i miei allenamenti non sono altro che esercizi simili ai "grani di un rosario" composti di tecniche di intensità e ti assicuro che gli atleti... sanno pregare fino all'ultimo grano...certo però devi portarceli...e la differenza è questa....devi portarceli tu.....
Per questo ti dico non parlo e mantengo i toni volutamente bassi perchè, Manx lo ha detto sopra in quanto testimone diretto, potrei essere frainteso e creare dei presupposti errati , cosa qui molto facile, per questo invito sempre e raccomando la moderazione.
La "sofferenza" di cui si parla sopra è un limite umano del quale solamente il diretto interessato ne può conoscere la misura, quando tu dici a un atleta che deve soffrire per fare, per esempio, le trazioni questo ha necessità di comprendere un valore di riferimento: il cedimento? o oltre il cedimento? o oltre l'oltre cedimento? Territorio inesplorato e pericoloso, nel quale poche ombre si muovono e dal quale è meglio stare alla larga soprattutto se si vuole avere di questa professione una buona reputazione.
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