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Allenamento abbreviato

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    Allenamento abbreviato

    Buonasera,
    facendo una ricerca avanzata sul forum ho notato che la discussione più recente su questo argomento, secondo me molto interessante, risale ad oltre dieci anni fa.
    Io mi sono imbattuto in diversi testi, sia cartacei, che online, i quali sostengono caldamente e più di ogni altra cosa i princìpi dell'allenamento abbreviato. Ne hanno fatto una cultura, solo per citarne alcuni, persone come Arthur Jones, Mike Mentzer, Stewart Mc Robert, Claudio Tozzi, ecc. e le solite motivazioni sono state riprese da tantissimi altri autori che basano le loro ricerche anche su di un approccio scientifico, fisiologico. Il punto cardine della tesi è, da quanto ne ho dedotto, il recupero muscolare. C'è un vero e proprio accanimento comune all'uso del termine superallenamento, inteso semplicemente come "allenamento con un volume o una frequenza tali da non permettere all'organismo di recuperare nel tempo che intercorre tra un allenamento e il suo corrispondente allenamento successivo" (definizione che ho scritto per deduzione io, sperando di essermi spiegato bene). Viene sottolineato l'aumento del carico come unico valore reale e tangibile di un buon modo di allenarsi, mettendo da parte tutto il resto, ovvero se il carico aumenta ogni allenamento (anche ogni due allenamenti), allora significa che quello che si sta facendo è giusto, inteso come giusto "per noi". I sostenitori di tale allenamento, parlando di natural hard-gainer, cioè della maggior parte delle persone che entrano in una palestra, identificano la programmazione ottimale in due o al massimo tre routine settimanali, in ognuna delle quali si esegue un numero ridotto di esercizi (4-7) con un numero di serie per esercizio anch'esso basso, limitato alle due o tre serie al massimo. Non mi sto a perdere adesso in tutte le ragioni di questi numeri (per info cercate su internet o compratevi un bel libro, come Brawn e Oltre Brawn di Stuart Mc Robert, ad esempio), ma sono ragioni di carattere fisiologico che mirano all'ipetrofia muscolare dovuta alla supercompensazione. Anche se non si è d'accordo, rimane comunque molto interessante per una cultura personale. All'allenamento abbreviato segue addirittura l'idea di un allenamento super abbreviato (portata avanti per quanto ne sappia almeno da Mc Robert), dove gli allenamenti in una settimana sono solamente 2 e gli esercizi per seduta non più di 3. Chiaramente in tutto questo si parla quasi esclusivamente di Esercizi Multiarticolari Fondamentali e di qualcuno di carattere accessorio. La cosa che mi ha lasciato più di stucco dell'intero libro di Mc Robert è la frase "allenarsi con i pesi 4 volte a settimana è un vero suicidio sportivo", categorica, che non ammette repliche o sfumature. Per lui, così come per molti altri, un atleta che non fa dello sport la sua professione, trova il suo massimo sviluppo muscolare nelle 2, 3 sedute al massimo di allenamenti settimanali. Questo, per rifarmi a quanto detto prima, poiché permette il completo recupero psico-fisico e lascia spazio alla supercompensazione necessaria alla crescita di forza e volume muscolare.
    Detto questo, e rimandando tutti a fonti più dettagliate, voi cosa ne pensate? Qualcuno ha mai provato ad allenarsi secondo questa filosofia?

    #2
    Oltre Brawn di Mc Robert una volta l'avevo anche iniziato a leggere ma non l'ho terminato. Essenzialmente per un motivo. I concetti teorico-fisiologici possono anche essere giusti, l'applicazione però è totalmente estremizzata.
    Tozzi a sua volta non fece altro che prendere quei concetti e rivenderli anche lui altrettanto estremizzati.

    E' chiaro che leggendoli si confermano l'un l'altro. La realtà però è diversa.

    Volumi e frequenze di allenamento proposti sono molto bassi per la media delle persone allenate. Per assurdo possono essere veramente allenanti solo per due estremi.
    L'assoluto sedentario che passa dal far nulla a fare 4 esercizi due volte a settimane. E l'avanzantissimo in grado con poco volume di raggiungere intensità tali da essere sufficientemente allenanti.

    Per il resto delle persone è tendenzialmente sottoallenante. Lo spauracchio del "superallenamento" è qualcosa di quanto mai lontano dalle possibilità del "natural hard gainer", o come lo chiamano loro. Una persona che si allena tre, ma anche quattro volte a settimane, con carichi tendenzialmente medio bassi è ben lontano dal mettere in difficoltà il proprio organismo al punto da rendere impossibile il recupero.
    Questi concetti possono andare bene al massimo per un agonista di discipline più complete che deve INTEGRARE l'allenamento con pesi e quindi a necessità di non sovraccaricare il sistema anche in vista della prestazione sportiva che lo aspetta.

    In ambito palestra generico metodi come il BIIO di Tozzi sono già stati belli che abbandonati da un pezzo. Le motivazioni sono le più ovvie. Non davano i risultati sperati.

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      #3
      Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
      Volumi e frequenze di allenamento proposti sono molto bassi per la media delle persone allenate. Per assurdo possono essere veramente allenanti solo per due estremi.
      L'assoluto sedentario che passa dal far nulla a fare 4 esercizi due volte a settimane. E l'avanzantissimo in grado con poco volume di raggiungere intensità tali da essere sufficientemente allenanti.
      Per il resto delle persone è tendenzialmente sottoallenante.
      McRobert sostiene proprio il contrario. Dice che il professionista, dedicando la vita a quello e pesando anche l'aria che respira, ha modo di recuperare anche da allenamenti più voluminosi e stancanti, mentre la persona normale che ha una vita al di fuori della palestra, con i suoi stress, i suoi orari, i suoi pasti non sempre perfetti, necessita di distanziare maggiormente le sessioni allenanti, in modo da riuscire a dare il massimo sempre e riuscire a supercompensare a dovere, con aumento conseguente dei carichi. Anche a me, leggendo queste cose, la prima impressione che è scaturita è stata di esagerazione, estremizzazione. Però un attimo dopo mi sono rivisto in diverse cose che lui ha scritto nel suo libro e mi sono detto "perché quelle sì e questa no?". Effettivamente a pensarci bene si vedono centinaia di ragazzi che si allenano in palestra e non ottengono i risultati sperati. E chiunque, forse, avrebbe potuto fare meglio di quello che ha fatto. A leggere certi carichi e certe progressioni sembra sempre che ci sia qualcosa di fondo di completamente sbagliato nell'allenamento di un natural hard-gainer. Questo fa pensare. Che non sia questa la strada diversa che un hard-gainer dovrebbe seguire? McRobert lo ripete decine di volte. "È la dedizione ai risultati che più conta, non una dedizione alla presenza in palestra pura e semplice. Se ritenessi che allenarsi con i pesi quattro, cinque o sei giorni a settimana aiutasse i progressi, lo raccomanderei". Ed infatti mi viene anche qui da riflettere: perché mai dovrebbe consigliare un certo tipo di allenamento, se un altro fosse migliore? Tozzi si focalizza in maniera univoca sull'argomento, quasi non esistesse altro al mondo, ma McRobert fa libri di grande completezza, quindi escluderei il discorso commerciale di vendita del libro. Poi non so.
      Mi piacerebbe conoscere l'esperienza di qualcuno che ha provato per anni o che da anni si sta allenando tutt'ora in questo modo.

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        #4
        Originariamente Scritto da debe Visualizza Messaggio
        McRobert sostiene proprio il contrario. Dice che il professionista, dedicando la vita a quello e pesando anche l'aria che respira, ha modo di recuperare anche da allenamenti più voluminosi e stancanti, mentre la persona normale che ha una vita al di fuori della palestra, con i suoi stress, i suoi orari, i suoi pasti non sempre perfetti, necessita di distanziare maggiormente le sessioni allenanti, in modo da riuscire a dare il massimo sempre e riuscire a supercompensare a dovere, con aumento conseguente dei carichi.
        Io non ho detto il contrario, semmai ho detto che l'avanzatissimo può far diventare allenante, tramite l'intensità, un allenamento che per un intermedio sarebbe sottoallenante in quanto l'intensità, rispetto al volume, sarebbe troppo bassa. Non ho detto però che questo metodo sarebbe preferibile a priori per l'avanzato, anzi.

        Che il professionista sia in grado di recuperare più facilmente da allenamenti più pesanti è comunque ovvio. Ma questo vale per qualsiasi sport. Un maratoneta professionista se corre 4 ore recupera più velocemente di un amatore che, abituato a correre massimo un'ora, un giorno decide di spingersi fino a due ore.

        Pensare però che l'amatore non possa mai nella vita provare a fare qualcosa di più è estremizzare.

        Questo è il problema di quell'approccio. Dopo una fase iniziale in cui potrai trarre giovamento dall'aver variato l'allenamento (principio della confusione muscolare) alla lunga ti limiterà perché il volume sarà troppo basso e l'intermedio non sarà facilmente in grado di far salire di molto l'intensità. Questo porterà molto facilmente allo stallo.
        Cosa che negli anni passati, quando questo genere di approccio era di "moda", è successa a molti.

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          #5
          Io ho seguito per anni sia McRobert prima che il BIIO poi.... Il primo ha inventato un sistema di allenamento mentre Tozzi ha organizzato in un unico libro tante metodologie. Entrambi i metodi abbreviati hanno dei concetti giusti, ovvero quello di utilizzare intensità nell'allenamento (che spesso viene meno nelle schede troppo voluminose), esercizi base eprogrammi per aumentare la forza. Ma quello che insegnano questi metodi è "LO SCARICO". I metodi sono limitanti per quantità di esercizi da poter usare (non permettendo l'utilizzo di alcuni che sono davvero utili) ed è il loro maggior punto debole. Dopo anni passati a seguire come un vangelo questi metodi ho cominciato a sperimentare passando da due a 3 allenamenti a settimana e poi cominciando ad aumentare serie, esercizi e volume in genere ed ultimamente sono tornato ad una split di 4 giorni. La cosa che fa davvero la differenza è lo scarico solitamente seguo uno schema 3:1, in periodi di maggoir stress faccio il 2:1 cioè 3 o 2 settimane al massimo e una diminuendo i pesi del 20-30% o stando direttamente a casa. Dopodichè cambio schema di allenamento, in questa settimana recupero, dimagrisco di più (se sono in definizione) e aumento la forza e la pienezzamuscolare (se sono in massa). A volte faccio dei cicli nei quali uso uno scheda di allenamento fino a che non riesco più ad aumentare i carichi negli esercizi base (ci vogliono un 6-8 settimane) arrivati a quel punto stacco totalmente una settimana- 10 giorni per poi ricominciare, solitamente i carichi aumentano tutti. Lo faccio da oltre 10 anni. Mi alleno da 20 anni e il motivo per quale la gente non migliora è che non fa mai uno scarico non è tanto una questione di volume o di frequenza ma proprio di recupero generale dell'intero sistema. Il corpo è in grado di sopportare molti stimoli allenanti ma per un periodo limitato dopodichè ha bisogno di completo recupero. McRobert e Tozzi dicono che il corpo non è in grado di sopportare molti stimoli allenanti e qui io non concordo. Da questi autori io ho imparato lo scarico mentre per ciò che concerne volume e frequeza è tutto soggettivo.
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          If You Don't Live For Something, You're Gonna Die For Nothing!

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            #6
            Grazie mille Fabri per la tua testimonianza. Leggendo le tue parole intravedo la conferma del fatto che senza un totale (ma davvero totale) recupero psicofisico, non si riesce a continuare nella propria progressione, ma questo è anche ovvio. Quello che interessa maggiormente nell'analisi di queste metodologie allenanti è il "quanto": quanto occorre per avere questo recupero totale e la supercompensazione che ne consegue? Tu riesci ad allenarti per due o tre settimane e poi stacchi facendo una settimana di scarico o anche di riposo completo. A parte gli altri cicli, che ovviamente ci vogliono anche per cambiare routine, si potrebbe dedurre che ti alleni praticamente 8 volte in 3 settimane (2 settimane da 4split e una di riposo), quindi che, conti alla mano, ti alleni meno di 3 volte alla settimana. Non concordi però con il discorso di Mc Robert sulla sopportazione di molti stimoli allenanti. Ma in realtà McRobert non dice che non si è in grado di sopportarli (anche io mi sono sempre allenato 4 volte e non sono mai morto), quanto piuttosto che non sia la scelta migliore ai fini della crescita di massa e forza. L'estremizzazione, secondo me, deriva un po' dal motivo letterario di spiegare una propria tesi con fermezza, ma leggendo attentamente il testo si capisce che comunque quella dell'allenamento abbreviato è una preferenza, una scelta. Anche con 4 volte alla settimana si cresce, ma quanto? E fino a quando? La domanda è: si crescerebbe di più con l'allenamento abbreviato? Il libro poi è rivolto alle persone normali, non a quelle dotate di grandissime doti genetiche o ai professionisti. Parliamo dunque di caratteristiche intrinseche del tutto differenti, per cui differenti dovrebbero essere anche gli approcci. Invece la maggior parte delle persone normali cerca di fare programmi di allenamento standardizzati per i professionisti. Gente che pesa 60Kg che si mette a fare i Curl di concentrazione, tanto per dirne una.
            La tua tecnica dello scarico è comunque molto interessante. A tal proposito ti chiedo: quando decidi di fare la settimana di scarico (non di riposo completo) e abbassi i carichi, mantieni il numero di ripetizioni indicato per il programma standard o fai più ripetizioni?

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              #7
              Originariamente Scritto da debe Visualizza Messaggio
              Grazie mille Fabri per la tua testimonianza. Leggendo le tue parole intravedo la conferma del fatto che senza un totale (ma davvero totale) recupero psicofisico, non si riesce a continuare nella propria progressione, ma questo è anche ovvio. Quello che interessa maggiormente nell'analisi di queste metodologie allenanti è il "quanto": quanto occorre per avere questo recupero totale e la supercompensazione che ne consegue? Tu riesci ad allenarti per due o tre settimane e poi stacchi facendo una settimana di scarico o anche di riposo completo. A parte gli altri cicli, che ovviamente ci vogliono anche per cambiare routine, si potrebbe dedurre che ti alleni praticamente 8 volte in 3 settimane (2 settimane da 4split e una di riposo), quindi che, conti alla mano, ti alleni meno di 3 volte alla settimana. Non concordi però con il discorso di Mc Robert sulla sopportazione di molti stimoli allenanti. Ma in realtà McRobert non dice che non si è in grado di sopportarli (anche io mi sono sempre allenato 4 volte e non sono mai morto), quanto piuttosto che non sia la scelta migliore ai fini della crescita di massa e forza. L'estremizzazione, secondo me, deriva un po' dal motivo letterario di spiegare una propria tesi con fermezza, ma leggendo attentamente il testo si capisce che comunque quella dell'allenamento abbreviato è una preferenza, una scelta. Anche con 4 volte alla settimana si cresce, ma quanto? E fino a quando? La domanda è: si crescerebbe di più con l'allenamento abbreviato? Il libro poi è rivolto alle persone normali, non a quelle dotate di grandissime doti genetiche o ai professionisti. Parliamo dunque di caratteristiche intrinseche del tutto differenti, per cui differenti dovrebbero essere anche gli approcci. Invece la maggior parte delle persone normali cerca di fare programmi di allenamento standardizzati per i professionisti. Gente che pesa 60Kg che si mette a fare i Curl di concentrazione, tanto per dirne una.
              La tua tecnica dello scarico è comunque molto interessante. A tal proposito ti chiedo: quando decidi di fare la settimana di scarico (non di riposo completo) e abbassi i carichi, mantieni il numero di ripetizioni indicato per il programma standard o fai più ripetizioni?
              Allora sulla frequenza di allenamento la scelta dipende da alcuni fattori, da quanto si è allenati, da quanto tempo ci si allena e in che tipo di fase della programmazione annuale si è. Se si è fermi da molto tempo o non ci si è mai allenati, una frequenza più alta tipo, 3/4 volte a settimana la trovo la scelta migliore anche con un volume allenante più corposo. Se ci si allena da molto tempo e quindi si è nella fase di intermedio o avanzato qui le scelte sono multiple e soggettive e variano da periodo a periodo, ci sono molte opzioni tipo una settimana 4 allenamenti la successiva 3, quella dopo ancora 4, etc oppure una settimana 3 allenamenti e la successiva due.... Non mi fossilizzo mai sui giorni fissi se un giorno non mi sento bene o non ho dormitoo ancora al lvoro è stata una giornataccia (faccio il magazziniere) me ne sto a casa e vado in palestra il giorno dopo, non ha senso affrontare un allenamento se non si è almeno al 75% delle proprie potenzialità. Il corpo non sa che giorno è! Se sto seguendo un programma di forza di solito faccio 3 allenamenti alla settimana con un modulo 3:1 visto che allenamenti di forza pura dal punto di vista metabolico sono poco impegnativi e implicano maggior coinvolgimento dell'SNC, qundi una frequenza come questa permette anche di curare la tecnica di esecuzione delle alzate. Quando invece passo ad allenamenti per ipertrofia pura in fase di massa faccio una settimana 3 allenamenti e la successiva due (Settimana 1 ABC - settimana 2 AB - settimana 3 CAB etc) con un modulo 2:1. In fase di definizione faccio dai 3 ai 4 allenamenti settimanali con un modulo 3:1, ovvio che se mi sento cotto taglio con un 2:1 o levo un allenamento e passo a 3. Una soluzione più McRobertiana è non scaricare mai fino a che non ti blocchi negli eserci base di una split. In tal senso mi sono trovato benissimo con una fullbody usando il metodo leggero, medio, pesante. Leggero 15-12 reps a esercizio - medio 8-10 reps- pesante 5 reps. Questo è un allenamento pesantino nel senso che tutti gli esercizi base si fanno nella stessa routine (panca, squat, stacco, trazioni, curl, panca stretta, polpacci e addominali) da eseguire 2/3 volte a settimana, variando costantemete le ripetizioni da allenamento ad allenamento sono andato avanti 10 settimane (facevo squat con 140kg x12 reps senza grossi problemi) dopodichè mi sono fermato 15gg sono tornato ad un allenamento nuovamente frazionato e magicamente i carichi aumentavano.... Venendo alla tua domanda sullo scarico abbasso solo i carichi del 20-30% faccio lo stesso numero di serie e ripetizioni, fare più ripetizioni non ha senso perchè in quel modo fai un allenamento.... Nella fase di definizione o di forza faccio uno scarico diverso ad alta intensità ovvero faccio un'unica serie allenante per ogni esercizio base del programma mantenedo la progressione dei carichi. Esempio se faccio, squat, leg ex, affondi, stacchi a gt, lento avanti, alzate lat, polpacci e add. Faccio lo scarico con Squat-affondi-stacchi gt e lento avanti facendo una serie ad esaurimento (se favevo 3x8 faccio 1x8 aumentando o mantenendo il carico), elimino completamente gli esercizi di isolamento e per i muscoli piccoli. Da quando uso lo scarico in maniera sistematica ho ottenuto molto in termini di risultati e ormai lo faccio da 10 anni, però l'allenamento abbreviato inteso in senso puro ha molti limiti, funziona molto bene per chi ha grossi problemi a crescere ma per la stragrande maggioranza delle persone nella media una frequeza maggore e un volume maggiore danno maggiori risultati ma non sicuramente le schede maratona che leggo molte volte qua fatte da ragazzini che manco hanno idea di cosa stanno facendo. Tutto sta a modulare gli allenamento sulle proprie capacità di recupero a seconda dei vari momenti che uno passa nella vita. L'allenamento abbreviato viene in soccorso in quei momenti dove si ha davvero pochissimo tempo e si è sotto forte stress allora sì che è una manna dal cielo.
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                #8
                Esaurientissimo. Grazie mille.

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                  #9
                  McRobert e Tozzi furono i primi autori in cui mi imbattei nei miei primi anni di allenamento, all'inizio fui notevolmente influenzato e i risultati ci furono ma avrei potuto ottenere molto di più. Purtroppo demonizzano l'allenamento "frequente e voluminoso" in maniera tale da indurre ad avere sempre timore del sovrallenamento, che è una condizione davvero difficile da raggiungere ed è riscontrabile solo nei professionisti che si allenano per diverse ore al giorno anche in doppia seduta. Come Fabri anch'io come lascito di questi autori ho imparato lo scarico, lo considero fondamentale ai fini dei risultati, pena lo stallo. Ricordo bene quando lessi un articolo di Zane, ormai quasi sessantenne, che diceva di allenarsi un giorno e poi riposare due giorni, e lì io ventenne pensai: non è possibile che un sessantenne si alleni più di me. Da lì passai da due volte a settimana a tre volte, e i risultati furono subito evidenti, poi sono arrivato a quattro e anche a cinque, mantenendo sempre e comunque lo scarico. Ovviamente quanto più ci si allena tanto più bisogna tenere sotto controllo il volume, l'intensità, le prestazioni, le sensazioni che il corpo ci manda, ma non bisogna mai e poi mai avere paura di allenarsi, cosa che invece avevo sotto l'influenza più di Tozzi che di McRobert. Altra grande cosa che mi ha insegnato McRobert è la cura dell'esecuzione, ormai dopo dieci anni di allenamento non ho mai avuto nessun infortunio grave (grattatina di palle doverosa).
                  Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!

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                    #10
                    Quindi entrambi riportate un'esperienza di crescita positiva, ma non positiva come una programmazione con più sedute, a patto però che all'interno di questa programmazione si preveda uno scarico sistematico. Credi che la differenza sia stata il volume d'allenamento, che prima era troppo basso, oppure (voglio fare l'avvocato del diavolo eh, io non mi schiero perché non ho mai provato) potrebbe anche aver influito il fatto che l'allenamento abbreviato, facendolo all'inizio, mancava dell'esperienza necessaria per spingere al massimo, tanto da rendere davvero intensa ogni singola serie d'allenamento? Chiedo questo perché anche Fabri ha iniziato prima in questo modo e dopo ha cambiato. Forse all'inizio, a fisico giovane e non allenato, ci si potrebbe permettere di spremerci maggiormente per avere guadagni maggiori e solo dopo un paio d'anni, con il guadagno d'esperienza e con una prima evoluzione fisica importante ottenuta, abbreviare il tutto per andare oltre. Non so. A me piacerebbe affrontare la questione da un punto di vista fisiologico, perché non ci credo molto all'estremizzazione del concetto di soggettività quando si parla di corpo umano o di scienze in genere.

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                      #11
                      Allora io ho iniziato ad allenarmi con le schede classiche a 17 anni, dopo il primo anno stop risultati, sono andato avanti così fino ai 23 anni dopodichè ho comprato Oltre Brown e il BIIO. Sono ricominciati subito i guadagni sopratutto in termini di forza e discreti in termini di massa magra, verso i 30 anni (ora ne ho 36) ho cominciato a sperimentare volumi e frequenze diverse, leggendo anche gli scritti di Poliquin dai quali Tozzi ha allegramente scopiazzato nel suo libro e in parecchi articoli. Ho notato che lo scarico è quello che fa la differenza, cioè quello che fa funzionare un programma che pimge il corpo al suo limite.
                      Last edited by Fabri_78; 12-04-2015, 22:59:19.
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                        #12
                        tutti gli autori citati non hanno conseguito o raggiunto alcun risultato scientificamente valido, nessuno di loro con riferimento a dati obbiettivi, analisi, test o altro ha saputo indicare:
                        1) quali i sintomi dell'overreaching (spesso pianificato volutamente)
                        2) definizione e forme del superallenamento
                        3) quai le vie per raggiungere un overreaching e come transitare in fase di supercompensazione
                        detto questo è normale affaticarsi, e fino a che punto?
                        GUTTA CAVAT LAPIDEM
                        http://albertomenegazzi.blogspot.it/
                        MANX SDS

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                          #13
                          Originariamente Scritto da Fabri_78 Visualizza Messaggio
                          Io ho seguito per anni sia McRobert prima che il BIIO poi.... Il primo ha inventato un sistema di allenamento mentre Tozzi ha organizzato in un unico libro tante metodologie. Entrambi i metodi abbreviati hanno dei concetti giusti, ovvero quello di utilizzare intensità nell'allenamento (che spesso viene meno nelle schede troppo voluminose), esercizi base eprogrammi per aumentare la forza. Ma quello che insegnano questi metodi è "LO SCARICO". I metodi sono limitanti per quantità di esercizi da poter usare (non permettendo l'utilizzo di alcuni che sono davvero utili) ed è il loro maggior punto debole. Dopo anni passati a seguire come un vangelo questi metodi ho cominciato a sperimentare passando da due a 3 allenamenti a settimana e poi cominciando ad aumentare serie, esercizi e volume in genere ed ultimamente sono tornato ad una split di 4 giorni. La cosa che fa davvero la differenza è lo scarico solitamente seguo uno schema 3:1, in periodi di maggoir stress faccio il 2:1 cioè 3 o 2 settimane al massimo e una diminuendo i pesi del 20-30% o stando direttamente a casa. Dopodichè cambio schema di allenamento, in questa settimana recupero, dimagrisco di più (se sono in definizione) e aumento la forza e la pienezzamuscolare (se sono in massa). A volte faccio dei cicli nei quali uso uno scheda di allenamento fino a che non riesco più ad aumentare i carichi negli esercizi base (ci vogliono un 6-8 settimane) arrivati a quel punto stacco totalmente una settimana- 10 giorni per poi ricominciare, solitamente i carichi aumentano tutti. Lo faccio da oltre 10 anni. Mi alleno da 20 anni e il motivo per quale la gente non migliora è che non fa mai uno scarico non è tanto una questione di volume o di frequenza ma proprio di recupero generale dell'intero sistema. Il corpo è in grado di sopportare molti stimoli allenanti ma per un periodo limitato dopodichè ha bisogno di completo recupero. McRobert e Tozzi dicono che il corpo non è in grado di sopportare molti stimoli allenanti e qui io non concordo. Da questi autori io ho imparato lo scarico mentre per ciò che concerne volume e frequeza è tutto soggettivo.
                          Ciao Fabrizio ti ricordi di me ?

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                            #14
                            Originariamente Scritto da Fabri_78 Visualizza Messaggio
                            Io ho seguito per anni sia McRobert prima che il BIIO poi.... Il primo ha inventato un sistema di allenamento mentre Tozzi ha organizzato in un unico libro tante metodologie. Entrambi i metodi abbreviati hanno dei concetti giusti, ovvero quello di utilizzare intensità nell'allenamento (che spesso viene meno nelle schede troppo voluminose), esercizi base eprogrammi per aumentare la forza. Ma quello che insegnano questi metodi è "LO SCARICO". I metodi sono limitanti per quantità di esercizi da poter usare (non permettendo l'utilizzo di alcuni che sono davvero utili) ed è il loro maggior punto debole. Dopo anni passati a seguire come un vangelo questi metodi ho cominciato a sperimentare passando da due a 3 allenamenti a settimana e poi cominciando ad aumentare serie, esercizi e volume in genere ed ultimamente sono tornato ad una split di 4 giorni. La cosa che fa davvero la differenza è lo scarico solitamente seguo uno schema 3:1, in periodi di maggoir stress faccio il 2:1 cioè 3 o 2 settimane al massimo e una diminuendo i pesi del 20-30% o stando direttamente a casa. Dopodichè cambio schema di allenamento, in questa settimana recupero, dimagrisco di più (se sono in definizione) e aumento la forza e la pienezzamuscolare (se sono in massa). A volte faccio dei cicli nei quali uso uno scheda di allenamento fino a che non riesco più ad aumentare i carichi negli esercizi base (ci vogliono un 6-8 settimane) arrivati a quel punto stacco totalmente una settimana- 10 giorni per poi ricominciare, solitamente i carichi aumentano tutti. Lo faccio da oltre 10 anni. Mi alleno da 20 anni e il motivo per quale la gente non migliora è che non fa mai uno scarico non è tanto una questione di volume o di frequenza ma proprio di recupero generale dell'intero sistema. Il corpo è in grado di sopportare molti stimoli allenanti ma per un periodo limitato dopodichè ha bisogno di completo recupero. McRobert e Tozzi dicono che il corpo non è in grado di sopportare molti stimoli allenanti e qui io non concordo. Da questi autori io ho imparato lo scarico mentre per ciò che concerne volume e frequeza è tutto soggettivo.
                            Ciao Fabrizio ti ricordi di me ?

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                            Working...
                            X
                            😀
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                            🤢
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