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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
    Il Milan ha delle ottime riserve

    Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
    Nsomma.
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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      Mandzukic al Milan è l’unico vero, importante affare del calciomercato in corso. Tutte le altre squadre, soprattutto quelle della parte più alta della classifica, non hanno fatto niente e lasciano tutto così com’è. Cioè il calciomercato al momento è quasi inesistente, solo il Milan si è gettato sull’unico affare possibile, ma che cosa sappiamo oggi di Mandzukic se non che è quasi un anno e mezzo che è finito ai margini del calcio? Insomma può Mandzukic essere davvero l’attaccante che al Milan darà la spinta in più per vincere lo scudetto?


      Facciamo un grande uso e consumo di calciomercato, ma nella sostanza è inesistente o quasi. Il calciomercato oggi è un grande racconto senza finale. In linea di massima ininfluente rispetto alla situazione attuale e certamente non in grado di mutarla, tantomeno di ribaltarla. Dei principali club italiani, solo il Milan ha deciso di fare la mossa Mario Mandzukic. Ma unicamente perché è un bel nome che calato nell’ottima stagione del Milan sta benissimo. Bel giocatore, grande attaccante, potente, un curriculum da invidiare con tappe presso Wolfsburg, Bayern Monaco, Atletico Madrid, Juventus e oltre 200 gol in carriera, ma che da almeno un anno e mezzo praticamente non gioca, è fermo, o quasi.

      A Doha dove era approdato dopo la Juventus, che già non lo utilizzava ormai da parecchi mesi, non ha giocato più di una manciata di partite per poi sciogliere il contratto e aspettare. Mandzukic si avvia ai 35 anni per fare coppia con Ibrahimovic, che viaggia invece verso i 40 anni. La coppia ha indubbiamente il suo fascino, abbiamo garanzie e certezze da Ibra, ma oggettivamente non dall’ex centravanti della Juve. Che tutti pensiamo essere quello di cinque anni fa, però…

      Comunque tutte le altre principali squadre italiane, quelle della zona scudetto e Champions League, non hanno fatto mercato, se non affari minori, piccoli aggiustamenti. Sicuramente Mandzukic arricchisce, potenzia il Milan e solleva un po’ Ibrahimovic dall’obbligo di essere sempre e comunque il gran mattatore del gol. Ma da un punto di vista pratico e sostanziale non possiamo sapere quanto questo anno e mezzo di prepensionamento forzato e un po’ cercato, e adesso felicemente interrotto, che conseguenze abbia avuto, quanto possa incidere sulla possibilità di vincere lo scudetto, che differenza possa fare con le altre e soprattutto con l’ Inter. La cui campagna di rafforzamento è stata quella di mandare Nainggolan al Cagliari ed Eriksen (probabilmente) al Leicester. Viva sempre il calciomercato.

      Facciamo un grande uso e consumo di calciomercato, ma nella sostanza è inesistente o quasi. Il calciomercato oggi è un grande racconto senza finale. In linea di massima ininfluente rispetto alla situazione attuale e certamente non in grado di mutarla, tantomeno di ribaltarla. Dei principali club italiani, solo il Milan ha deciso di fare la mossa Mario Mandzukic. Ma unicamente perché è un bel nome che calato nell'ottima stagione del Milan sta benissimo. Bel giocatore, grande attaccante, potente, un curriculum da invidiare con tappe presso Wolfsburg, Bayern Monaco, Atletico Madrid, Juventus e oltre 200 gol in carriera, ma che da almeno un anno e mezzo praticamente non gioca, è fermo, o quasi. A Doha dove era approdato dopo la Juventus, che già non lo utilizzava ormai da parecchi mesi, non ha giocato più di una manciata di partite per poi sciogliere il contratto e aspettare. Mandzukic si avvia ai 35 anni per fare coppia con Ibrahimovic, che viaggia invece verso i 40 anni. La coppia ha
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Milan-Atalanta, le formazioni e dove vederla in tv. Mandzukic è pronto

        Ai rossoneri basta un punto per diventare campioni d’inverno, l’ultima volta dieci anni fa e poi fu scudetto. Il neoacquisto Tomori parte dalla panchina

        Un punto, un punto solo con l’Atalanta. E per il Diavolo sarebbe scudetto d’inverno. Non succede da dieci anni e quella volta finì poi col titolo vero, quello di primavera, quello che conta, che finisce stampato su almanacchi e magliette. Il Milan ci crede. Ci crede Pioli, ci crede la squadra, ci credono i tifosi e ci crede la società, che ieri ha perfezionato il terzo colpo di mercato: Tomori, centrale difensivo del Chelsea, è sbarcato in prestito e stasera sarà già in panchina insieme a Meitè e soprattutto a Mandzukic, l’uomo simbolo del piano scudetto che il club ha varato nelle scorse settimane. Saltato Firpo del Barça, il mercato dovrebbe essere chiuso.

        Ufficialmente l’obiettivo era e resta il ritorno in Champions, ma la verità è che dirigenza e proprietà sono d’accordo sul fatto di non voler lasciare nulla d’intentato. Giusto così: andrà come andrà,di certo Juve e Inter sono più attrezzate, ma perché fermarsi proprio ora? Il primo posto non è un obbligo ma un’opportunità: una differenza per niente secondaria, che in termini di pressioni potrebbe anche fare la differenza.

        «Mario è pronto» assicura il suo nuovo allenatore, che recupera Theo e Rebic ma perde Romagnoli per squalifica. Da Milanello fanno sapere che il croato ha ovviamente bisogno di rodaggio, ma per uno spezzone di gara è già pronto. Non è da escludere che possa giocare anche in coppia con Ibrahimovic, l’altro «cattivo ragazzo» che fin qui ha trascinato il Milan con una media gol impressionante, 1,5 a partita, la più alta di tutta Europa. A 39 anni.

        Per lasciarsi alle spalle l’Inter e conquistare lo scudetto d’inverno al Milan basta un punto, già, ma non sarà così facile. Di fronte c’è la rognosissima Atalanta, che viene da due brutti pareggi consecutivi ma che non perde da 12 partite consecutive.

        E che a San Siro è imbattuta dal 2014. Il 5-0 del dicembre 2019 è per il Diavolo solo ormai un lontano ricordo, ma la voglia di vendicare quell’umiliazione non è passata. Gasperini, che si affiderà a Ilicic e Zapata con Pessina che andrà a disturbare la regia di Tonali, ha acceso il duello parlando dei 12 rigori conquistati fin qui dai rossoneri con una frase che a Milanello non è andata giù: «Ci vuole bravura». Pioli non ha replicato, spiegando che il suo Milan crea e attacca molto, «infatti abbiamo anche preso più pali di tutti», ben 14.

        Per il Diavolo, l’Atalanta è un nervo scoperto, un fantasma da scacciare. C’è un’occasione migliore di questa?


        Milan 4-2-3-1 99: G. Donnarumma 2 Calabria 24 Kjaer 20 Kalulu 19 Hernandez 79 Kessie 8 Tonali 7 Castillejo 21 Diaz 17 Leao 11 Ibrahimovic

        Atalanta 3-4-1-2:
        95 Gollini 2 Toloi 17 Romero 19 Djimsiti 33 Hateboer 15 De Roon 11 Freuler 8 Gosens 32 Pessina 72 Ilicic 91 Zapata
        Arbitro: Mariani
        Tv: ore 18 Sky

        CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Udinese-Inter, formazioni e dove vederla. Conte, il patto scudetto con il mercato bloccato

          I nerazzurri non sembrano risentire dell’incertezze societarie e seguono le indicazioni del proprio allenatore: «Passo dopo passo, tutti stanno migliorando»

          Battuta la Juventus e archiviato il complesso di inferiorità, l’Inter a Udine cerca un’accelerata e una conferma. Nonostante il derby di Coppa Italia all’orizzonte, Conte non si fida e conferma in blocco la formazione che ha sbriciolato la Juve. Le certezze ora ci sono, «siamo sulla strada giusta ma ce n’è ancora tanta da percorrere, la vittoria ha dato entusiasmo», sottolinea Conte.


          La sfidante

          Contro l’Udinese, che in settimana ha bloccato l’Atalanta, hanno vinto tutte le prime: Milan, Napoli, Roma e Juventus. Tocca all’Inter non perdere il passo su un campo difficile, ma il tecnico dei friulani Gotti invia segnali di pericolo: «L’Inter arriva carica, ma lo era anche l’Atalanta, non c’è nulla di scontato».

          I bonus

          La squadra di Conte ha già esaurito i bonus esterni: sconfitta con la Samp, pari a Roma nelle ultime due uscite. La vittoria con la Juventus però ha cambiato molto nella testa dell’Inter. «Se vogliamo stare in alto i margini di errore sono minimi e non bisogna accontentarsi del successo quotidiano, è effimero. In un anno e mezzo abbiamo fatto passi avanti, a volte sono tangibili, altre non possono essere visti dall’esterno, ma io ho il polso della situazione: anche le battute d’arresto servono. Dobbiamo pensare al successo duraturo, che possa portare a fine stagione a qualcosa di importante». Si viaggia per lo scudetto, senza distrazioni e Conte lo dice a chiare lettere. «Il campionato è prioritario su tutto», sottolinea l’allenatore. Al derby di Coppa Italia si penserà dopo la trasferta di Udine.


          La vendita

          In campo l’Inter viaggia al massimo, fuori è incagliata in una vendita societaria che si trascinerà per un mesetto buono. Bloccato il mercato e, mentre il Milan capolista continua a fare shopping, i nerazzurri inseguono ancora un compratore inglese per Eriksen (il Leicester è un’opzione) per poi arrivare a Torreira, centrocampista dell’Arsenal prestato all’Atletico Madrid, dove trova poco spazio.


          Gli step

          Conte a più riprese ha spiegato di non aspettarsi nulla, con la squadra ha un rapporto chiaro e i giocatori, nell’attesa di ricevere le mensilità arretrate in arrivo nelle prossime settimane, seguono ciecamente il tecnico, un patto di ferro. «I giocatori sanno benissimo che a loro non mentirò mai e gli parlo con il cuore in mano. Non vendo fumo, sanno cosa penso. I ragazzi stanno facendo degli step, chi più velocemente, chi meno, ma migliorano tutti. La crescita passa dalla convinzione. E dai risultati». Ne serve un altro per fare un passo avanti.

          Udinese (3-5-1-1): Musso; Becao, Bonifazi, Samir; Molina, De Paul, Arslan, Mandragora, Stryger; Pereyra; Lasagna. Allenatore: Gotti
          Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal, Young; Lukaku, Lautaro. Allenatore: Conte
          Arbitro: Maresca di Napoli
          In Tv: Sky Sport, ore 18

          CorSera


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          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            ''Dimissioni? Non mi arrendo''. Ma Dzeko non gioca, e scoppia il caso

            Situazione tesissima alla vigilia della gara con lo Spezia (out Pedro e Mkhitaryan), il bosniaco non sarà del match. Sulle voci di addio dopo il caso delle 6 sostituzioni: ''Non sono quel tipo di persona, la squadra è con me e ho l'appoggio del presidente''. Mercato, è fatta per il ritorno di El Shaarawy

            Dimenticare la settimana da incubo (derby, eliminazione in Coppa Italia e il caso delle sei sostituzioni) e riprendere la corsa in campionato: è quanto chiede Paulo Fonseca alla sua Roma, che sabato alle 15 ospiterà all'Olimpico nuovamente lo Spezia dopo la disfatta di martedì scorso. Per il tecnico portogohese è tempo di voltare pagina: "Dimissioni? Io non sono il tipo di persona che si arrende. La squadra è con me e ho l'appoggio del presidente". Ma la situazione resta tesa: il tecnico non ha la fiducia dei senatori ed in tal senso l'assenza di Dzeko, giustificata dal tecnico con una contusione che ai più sembra diplomatica, di fatto fa scoppiare un caso.

            "Dobbiamo tutti conoscere le regole"

            La gaffe in Coppa Italia ha però inevitabilmente fatto rumore, come la difesa dei calciatori nei confronti di Gombar e Zubiria (i due dirigenti licenziati dopo l'errore di martedì) e il duro confronto di giovedì che ha fatto slittare di qualche ora l'allenamento. Smentite seccamente però le ipotesi di addio dello stesso Fonseca (già circolavano i nomi di Allegri e Spalletti) e di una frattura nello spogliatoio: "La squadra è dalla mia parte - assicura il tecnico portoghese in conferenza stampa - Siamo in un progetto nuovo, le difficoltà ci sono e dobbiamo crescere. Sono qui da un anno e mezzo. Quando non vinciamo, si parla male della squadra. Non voglio contribuire a questa speculazione. Dobbiamo tutti conoscere le regole ma i regolamenti continuano a cambiare. La sesta sostituzione è possibile in altri paesi, non voglio fuggire dalle responsabilità ma ora è il momento di pensare alla partita".


            Out anche Pedro e Mkhitaryan

            Testa quindi allo Spezia. Per Fonseca non arrivano buone notizie dall'infermeria. Oltre Dzeko sono out anche Pedro e Mkhitaryan: "Sfortunatamente abbiamo qualche problema: Pedro non sta bene, Mkhitaryan è in dubbio (non sarà inserito nell'elenco dei convocati) e Dzeko ha avuto una contusione nella partita (ma di questo abbiamo già detto, ndr). Ieri ha sentito un fastidio e non sarà pronto per la partita. Devo focalizzarmi sui giocatori che sono pronti per la partita di sabato".

            Grande occasione dunque per Borja Mayoral: "Per me ha fatto una gran partita, ha creato molto - dice l'allenatore giallorosso -. Ha sbagliato in zona gol, ma è giovane e sta lavorando bene per la squadra. Il gol verrà con naturalezza. Sarà difficile con lo Spezia, hanno un'identità precisa e non cambieranno le intenzioni".


            Torna El Shaarawy

            Intanto la Roma è pronta a riabbracciare Stephan El Shaarawy che ha rescisso il contratto con lo Shanghai. Già oggi era il calciatore era nella Capitale per svolgere primi prelievi e tamponi. In caso di esito negativo del Covid test, già domani potrebbe procedere con le visite mediche a Villa Stuart propedeutiche alla firma sul contratto.

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              Giornata 19

              VENERDÌ 22 GENNAIO
              20:45 Benevento-Torino 2-2

              SABATO 23 GENNAIO
              15:00 Roma-Spezia
              18:00 Milan-Atalanta
              18:00 Udinese-Inter
              20:45 Fiorentina-Crotone

              DOMENICA 24 GENNAIO
              12:30 Juventus-Bologna
              15:00 Cagliari-Genoa
              15:00 Verona-Napoli
              18:00 Lazio-Sassuolo
              20:45 Parma-Sampdoria
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                “Pagate Hakimi o ridatecelo”. Inter, deflagra il caso Real

                La prima pagina del Corriere dello Sport in edicola domani con il caso Hakimi con il Real per il pagamento e la sfida di Udine



                In prima pagina il Corriere dello Sport parla del caso Inter-Real per il pagamento del cartellino di Achraf Hakimi: “Pagate Hakimi o ridatecelo“. Il quotidiano aggiunge: “Alle 18 testa a testa scudetto mentre deflagra il caso Real. Marotta ha l’accordo scritto ma ora Madrid vuole garanzie. Inter in campo a Udine, il Milan difende il primo posto contro l’Atalanta e abbraccia Tomori”.



                La prima pagina del Corriere dello Sport in edicola domani con il caso Hakimi con il Real per il pagamento e la sfida di Udine
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                  La Roma sta cercando, in questi 8 giorni che restano per la fine del mercato, di piazzare Dzeko. Secondo TRS sono stati presi contatti con Diego Costa.
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                    Roma, che cosa è successo fra Dzeko e Fonseca: il capitano può finire fuori rosa. E ora l’obiettivo è Allegri

                    Lite dopo il pasticcio delle sei sostituzioni, il bosniaco può finire fuori rosa: la guerra può finire con una sconfitta di entrambi. Intanto torna l'ex El Shaarawy come rinforzo

                    La Toyota, purtroppo per Dan Friedkin, non ha ancora inventato la macchina del tempo. Il tycoon, che ha vinto la scommessa dell’auto giapponese da lanciare sul mercato americano, vorrebbe tanto saltare a fine maggio e avere una situazione finalmente chiara per ricostruire la Roma che sta perdendo i pezzi giorno dopo giorno. E sarà rivoluzione con un obiettivo ben preciso per la panchina: Massimiliano Allegri.

                    La partita di sabato contro lo Spezia (assenti sia Pedro che Mkhitaryan), in teoria doveva essere facile: fin qui la Roma ha vinto tutte le gare contro le «piccole». Improvvisamente, invece, è diventata l’Apocalisse. La rottura tra Fonseca e Dzeko è totale: era iniziata il 6 agosto dopo l’eliminazione in Europa League, contro il Siviglia, ed è esplosa nelle ultime ore. Allenatore e centravanti hanno iniziato a litigare negli spogliatoi dell’Olimpico al termine di Roma-Spezia di Coppa Italia, la partita persa in campo martedì e ancor di più davanti al Giudice Sportivo (0-3 a tavolino) per il caso delle sei sostituzioni.

                    Hanno proseguito giovedì a Trigoria, quando Fonseca ha detto davanti alla squadra che contro lo Spezia avrebbe giocato Mayoral. La fine ieri in conferenza stampa, con le parole di Fonseca: «Dzeko ha una contusione, ha sentito un fastidio e non sarà pronto. Sul nostro rapporto non ho altro da dire. Non può giocare e io sono concentrato sulla partita: mi devo focalizzare sui giocatori che affronteranno lo Spezia».

                    Infortunio vero o diplomatico? Un nuovo caso Papu Gomez? Lo sapremo presto. Fonseca ha detto di sentire sempre forte «l’appoggio del presidente». In realtà i Friedkin sono rimasti delusissimi dal comportamento sia del tecnico che dell’attaccante (capitano e giocatore più pagato della rosa, 7.5 milioni netti a stagione). I «pontieri» giallorossi cercheranno di ricucire lo strappo per arrivare almeno a fine stagione. Difficile se non impossibile. Però non c’è una soluzione immediata e convincente per la panchina né una destinazione dove mandare Dzeko, che ha contratto anche per la prossima stagione. L’arrivo di El Shaarawy (sabato visite mediche e firma) doveva essere un rinforzo e rischia invece di essere solo un ingresso a fronte di un’uscita se Dzeko finirà fuori rosa.

                    Uno scenario più che possibile è che i Friedkin vogliano liberarsi sia di Fonseca che di Dzeko a fine stagione. L’obiettivo unico per la panchina è Max Allegri, disponibile con un piano pluriennale ma non per prendere la squadra in corsa a metà stagione. La Roma americana di Pallotta ha speso molto per i d.s. ma mai per un allenatore top. Friedkin ha ereditato Fonseca dalla gestione precedente: in molti lo consigliano, anche dentro il club, a investire su un grande nome in panchina.

                    Negli Stati Uniti quando cambia il Presidente è automatico lo spoils system, con la rimozione di tutta la precedente amministrazione. Succederà lo stesso alla Roma: Zubiria e Gombar, uomini di Pallotta, sono solo i primi della lista, insieme a Maria Zecca, figlia di Alex, amicissimo del presidente Pallotta che l’aveva fatta tesserare per la Roma femminile. Maria, dopo non aver mai giocato, è stata appena ceduta alla Pink Bari. Un sassolino nella vita del club, ma poi arriverà la valanga.


                    CorSera
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                    sopra una sola teca di cristallo
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                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Milan-Atalanta, le formazioni e dove vederla in tv. Mandzukic è pronto

                      Ai rossoneri basta un punto per diventare campioni d’inverno, l’ultima volta dieci anni fa e poi fu scudetto. Il neoacquisto Tomori parte dalla panchina

                      Un punto, un punto solo con l’Atalanta. E per il Diavolo sarebbe scudetto d’inverno. Non succede da dieci anni e quella volta finì poi col titolo vero, quello di primavera, quello che conta, che finisce stampato su almanacchi e magliette. Il Milan ci crede. Ci crede Pioli, ci crede la squadra, ci credono i tifosi e ci crede la società, che ieri ha perfezionato il terzo colpo di mercato: Tomori, centrale difensivo del Chelsea, è sbarcato in prestito e stasera sarà già in panchina insieme a Meitè e soprattutto a Mandzukic, l’uomo simbolo del piano scudetto che il club ha varato nelle scorse settimane. Saltato Firpo del Barça, il mercato dovrebbe essere chiuso.

                      Ufficialmente l’obiettivo era e resta il ritorno in Champions, ma la verità è che dirigenza e proprietà sono d’accordo sul fatto di non voler lasciare nulla d’intentato. Giusto così: andrà come andrà,di certo Juve e Inter sono più attrezzate, ma perché fermarsi proprio ora? Il primo posto non è un obbligo ma un’opportunità: una differenza per niente secondaria, che in termini di pressioni potrebbe anche fare la differenza.

                      «Mario è pronto» assicura il suo nuovo allenatore, che recupera Theo e Rebic ma perde Romagnoli per squalifica. Da Milanello fanno sapere che il croato ha ovviamente bisogno di rodaggio, ma per uno spezzone di gara è già pronto. Non è da escludere che possa giocare anche in coppia con Ibrahimovic, l’altro «cattivo ragazzo» che fin qui ha trascinato il Milan con una media gol impressionante, 1,5 a partita, la più alta di tutta Europa. A 39 anni.

                      Per lasciarsi alle spalle l’Inter e conquistare lo scudetto d’inverno al Milan basta un punto, già, ma non sarà così facile. Di fronte c’è la rognosissima Atalanta, che viene da due brutti pareggi consecutivi ma che non perde da 12 partite consecutive.

                      E che a San Siro è imbattuta dal 2014. Il 5-0 del dicembre 2019 è per il Diavolo solo ormai un lontano ricordo, ma la voglia di vendicare quell’umiliazione non è passata. Gasperini, che si affiderà a Ilicic e Zapata con Pessina che andrà a disturbare la regia di Tonali, ha acceso il duello parlando dei 12 rigori conquistati fin qui dai rossoneri con una frase che a Milanello non è andata giù: «Ci vuole bravura». Pioli non ha replicato, spiegando che il suo Milan crea e attacca molto, «infatti abbiamo anche preso più pali di tutti», ben 14.

                      Per il Diavolo, l’Atalanta è un nervo scoperto, un fantasma da scacciare. C’è un’occasione migliore di questa?


                      Milan 4-2-3-1 99: G. Donnarumma 2 Calabria 24 Kjaer 20 Kalulu 19 Hernandez 79 Kessie 8 Tonali 7 Castillejo 21 Diaz 17 Leao 11 Ibrahimovic

                      Atalanta 3-4-1-2:
                      95 Gollini 2 Toloi 17 Romero 19 Djimsiti 33 Hateboer 15 De Roon 11 Freuler 8 Gosens 32 Pessina 72 Ilicic 91 Zapata
                      Arbitro: Mariani
                      Tv: ore 18 Sky

                      CorSera
                      Ci mancano 5 titolari: Romagnoli, Bennacer, Saalemaker, Calhanoglu e Rebic (appena rientrato e assolutamente fuori forma).
                      I SUOI goals:
                      -Serie A: 189
                      -Serie B: 6
                      -Super League: 5
                      -Coppa Italia: 13
                      -Chinese FA Cup: 1
                      -Coppa UEFA: 5
                      -Champions League: 13
                      -Nazionale Under 21: 19
                      -Nazionale: 19
                      TOTALE: 270

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                        Quello che sta accadendo a Roma è vergognoso, dispiace per Fonseca che non se lo merita
                        Originariamente Scritto da Alberto84
                        Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                        Originariamente Scritto da debe
                        Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                        Originariamente Scritto da Zbigniew
                        Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                        Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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                          Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
                          Quello che sta accadendo a Roma è vergognoso, dispiace per Fonseca che non se lo merita
                          Concordo.

                          E' da questa estate che Dzeko mal sopporta Fonseca e viceversa, e qui la nuova proprietà doveva fare una scelta netta: via Dzeko (c'era anche riuscita) e anche Fonseca.

                          Il problema è sempre stato lo stesso, i soldi. La voragine lasciata da Pallotta, non ha permesso investimenti, che invece sono stati tutti dirottati a sanare un bilancio a dir poco osceno.
                          sigpic
                          Free at last, they took your life
                          They could not take your PRIDE

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                            Il giro era Dzeko-Juve e Milik-Roma ma, come sappiamo, non s'è incastrato. Comunque la prossima stagione la nuova proprietà dovrà portare un nuovo allenatore, il "loro" allenatore.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              El Shaarawy positivo al Covid. Niente visite mediche a Villa Stuart

                              È Stephan El Shaarawy il primo acquisto della Roma targata Tiago Pinto e Friedkin. Il Faraone torna in giallorosso dopo un anno e mezzo. Ieri lo sbarco nella Capitale , questa mattina avrebbe dovuto svolgere le visite mediche a Villa Stuart. Il Faraone però non si è presentato, d...
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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