Ieri telefono alla WDFPF, trovo una persona molto gentile e disponibile, cosa che però non risolve il mio problema... Mi dice che chi è iscritto FIPL non può iscriversi nella WDFPF. Ora, io sono un atleta natural da sempre, mi farebbe piacere gareggiare in gare natural, ma anche anche confrontarmi con altri atleti come quelli della FIPE o della FIPL...visto anche il loro livello alto. Nonchè lavorando in palestra vorrei portare alcuni dei miei allievi alle gare e di certo sarebbero più competitivi nelle gare Natural. A me fondamentalmente non me ne frega nulla di fare polemiche o delle beghe fra federazioni... Ma vorrei soltanto poter gareggiare e portare i miei allievi, senza dover escludere nessuna competizione. Aiuti in tal senso?
Fipl vs wdfpf ?
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Aiuti in tal senso è difficile darne. Per quanto riguarda la FIPL viene data la massima libertà nel partecipare a gare di altre sigle federali senza nessun tipo di limite o restrizione ai propi atleti. Allo stesso modo la FIPL accetta alle propie competizioni atleti di ogni sigla e provenienza senza nessun limite o pregiudizio. Lo scopo della FIPL è quello di divulgare il Powerlifting ai massimi livelli e di mettere al centro della competizione L' ATLETA.
Unico consiglio che mi sento di darti è quello di cercare di coordinare quante più persone possibili e far sentire la vostra voce in ambito wdfpf in merito a questo problema. Avevo letto su qualche forum che già in passato era stato sollevato l'argomento, ma non ho seguito gli sviluppi.
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lo stesso fatto che ci sia chi accetta l'atleta in un clima di universalità, ossia indipendentemente che partecipi o meno a gare di altre sigle, poichè indifferente a queste concorrenze e chi invece pone dei vincoli alla tua libertà di scelta, fissando delle regole che esulano dall'amministrare con scrupolo la propria manifestazione ed entrando invece nel merito delle decisioni individuali assunte aldifuori di quell'ambito, dovrebbe - a mio avviso - farti riflettere nel momento in cui qualcuno ti pone giocoforza e unilateralmente di fronte ad un bivio.
Il discorso del natural (e quindi del doping) lascia il tempo che trova e la frase " a me farebbe piacere gareggiare in gare natural ma anche confrontarmi con altri atleti come quelli della FIPE e della FIPL..." se mi consenti, è un tantino allusiva, poichè lascia intendere che nelle altre due sigle non vi siano atleti natural, cosa errata.
E' ovvio che - come in tutte le realtà sportive agonistiche - nelle gare delle federazioni più organizzate, note, diffuse e qualitativamente di livello superiore, trovi più concorrenti, quindi più atleti di vertice e, forse, più casi positivi.
Non è però un problema di moralità ma di rischi connessi alla statistica ed ai risvolti della medaglia. Se organizzo un incontro di serie A, rischio molto di più - sotto il profilo non solo dell'etica ma anche dell'ordine pubblico e della sicurezza - piuttosto che organizzando il torneo parrocchiale o del bar dello Sport, che magari potrebbero essere preferibili (in teoria) per il clima e la genuinità dei loro partecipanti.
Questo è chiaramente un esempio paradossale, che non riguarda esplicitamente il mondo del PL ma serve a ricordarti che gli antidoping sono effettuati da tutte le Federazioni che hai menzionato tu - con il limite numerico di ordine economico che puoi immaginare in un settore dilettantistico - prova ne sia che trovi pubblicati i casi di positività e di negatività (come peraltro in tutti i contesti sportivi federali di vertice), con i primi per fortuna di gran lunga inferiori rispetto ai secondi.
Purtroppo la scienza evolve nel bene e nel male e dunque ai test, che servono a ricercare con sempre maggior oculatezza nonchè ad esaminare e - se è il caso - giustamente colpire, si può tuttavia riuscire ad evadere: altrimenti ogni problema sarebbe irrealisticamente risolto; ma il fenomeno concerne tutte le analisi antidoping, chiunque le conduca.
Cosicchè talvolta potrebbe capitare che un soggetto che non riesca ad emergere in un contesto - nonostante un comportamento scorretto - vada ad affollare una platea di livello immediatamente inferiore, sempre barando, dove però le sue qualità gli consentano di ottenere quel che non gli era possibile altrove.
Ora, un'Organizzazione che si rispetti dovrebbe svolgere il maggior numero possibile di antidoping veritieri e completi, pur sempre in rapporto a ciò che il proprio bilancio le permetta, squalificando giustamente coloro che incorrano nella positività e preoccupandosi di rendere in tal modo trasparente la propria attività federale, senza tuttavia escludere artatamente a priori atleti in base alla loro provenienza, come se fosse quest'ultima - precedente al contesto di gara - la vera colpa e non piuttosto quella che dovrebbe risultare da un successivo approfondito esame e che, ad ogni buon conto, potrebbe interessare individui interni o di tutt'altra origine associativa.
Per chiudere spiritosamente (ma neanche troppo) posso darti un suggerimento da porre in atto di fronte ai rifiuti e chiusure di coloro che, per motivi di cui ho piena cognizione ma su cui preferisco non dilungarmi, ti dovessero obbligare ad antipatiche scelte:
dividi la tua squadra di ragazzi in due o tre gruppi (sempre che il numero lo consenta) e fai partecipare ciascun gruppo esclusivamente alle competizioni di una delle sigle federali, tra quelle da te citate, diversa rispetto a quella degli altri due gruppi . Durante ed al termine della stagione lasciali raccontare le varie esperienze e confrontarsi reciprocamente; poi nella stagione successiva inverti le rispettive appartenenze. Alla fine del gioco dell'oca, consenti ai tuoi atleti completa libertà di scelta per il prosieguo.
E' uno scherzo, ovviamente eppure.......qualcosa mi dice che la maggioranza di loro non avrebbe dubbi in proposito
Un salutoLast edited by Tonymusante; 17-01-2012, 15:24:41.
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