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Non sono riuscito a leggere tutto... mi sembra però di capire che il succo è che se "chiedi" troppo al surrene, alla fine va in "superallenamento" e non ti sta più dietro.
Forse, oltre alle medicine varie, il "trucco" sta nell'evitare di mandarlo in superallenamento.
Ma vorrei chiedervi, in tutta sincerità ed onestà: bisogna fare delle ricerche scientifiche ed articoli kilometrici per "capire" che se sei stanco, esaurito, non ce la fai più, e continui a lavorare giorno e notte, senza dormire, senza rilassarti a sufficienza, alla fine andrai incontro a qualche problema di salute? Che poi sia il cortisolo che non viene prodotto in quantità e con i ritmi corretti, o qualche altra cosa, come ripeto spesso, che magari arriveremo a capire tra 200 anni di studi, che caxxo di differenza fa?
Eagle
Non potrei non quotare, in tutta onesta'. Il resto e' speculare sulle conoscenze (cosa che ritengo comunque utile come stimolo, a patto di avere sempre un ampio quadro). Tanto piu' sono frequenti e numerosi i sintomi e i segni, tanto meno specifica puo' essere la sindrome a cui ci si riferisce. Non penso che sia da escludere un coinvolgimento surrenale, ma nemmeno che sia la sola causa/conseguenza del tutto. Senza saper ne' leggere ne' scrivere starei lontano dagli stimolanti, dall'allenamento intenso e frequente...e ritaglierei istanti di relax (na' parola :-D )
---------- Post added at 09:37:08 ---------- Previous post was at 09:35:33 ----------
Ps: non darei un'accezione negativa alla speculazione sulle conoscenze, solo ci andrei al solito cauto ecco :-D
Secondo me questa fatica surrenale non esiste. Esiste un malfunzionamento tiroideo e questo malfunzionamento rallenta il lavoro dei surreni. Il problema è che quasi sempre gli esami del sangue non sono attendibili per verificare il funzionamento della tiroide, e quindi, molti ritengono di avere questa sindrome mentre in realtà è solo un cado di tiroide che zoppica. Infatti se vedi bene i sintomi dell'ipotiroidismo e della fatica surrenale sono gli stessi.
Ho trovato questo sulla stanchezza surrenale: Le ghiandole surrenali sono deputate alla sintesi di numerosi ormoni definiti steroidi, ma sono anche le ghiandole che regolano la nostra risposta allo stress acuto e cronico. In risposta allo stress acuto, esse liberano catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che sono le responsabili della risposta “fight or flight” (“combatti o fuggi”) e forniscono l’energia e l’accelerazione metabolica necessaria per affrontare una situazione di pericolo immediato.In risposta allo stress cronico, esse producono cortisolo (cortisone) che è fondamentale nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine (azione catabolica) ed ha anche una potente azione antinfiammatoria.Una quantità moderata di stress non ha effetti negativi anzi, è considerata uno stimolo positivo, ma quando lo stress diventa continuo, come spesso capita nella vita frenetica odierna dove si sommano stress da lavoro, famigliare, relazionale, finanziario ed emotivo, il carico per le nostre surrenali diventa eccessivo, e queste iniziano a perdere la loro efficienza.La stanchezza surrenale è quindi una condizione in cui le ghiandole surrenali funzionano ad un livello sub-ottimale quando il paziente è a riposo, sotto stress o in risposta a stimoli occasionali, intermittenti o continui. La quantità di cortisolo prodotta sarà quindi minore del normale.L’esistenza di tali stati intermedi di insufficienza surrenalica è praticamente ignorata dalla medicina moderna che riconosce solo il Morbo di Addison (ovvero il completo esaurimento della funzione surrenalica) mentre era ben conosciuta dai medici del passato che la definirono in vari modi: “Ipoadrenia non-Addisoniana”, “Ipoadrenia subclinica”, “Nevrastenia surrenalica” e “Apatia surrenale”. Nei paesi anglosassoni, e soprattutto negli Stati Uniti, questo stato di parziale insufficienza surrenalica comincia ad essere riconosciuto, almeno nell’ambito della medicina non convenzionale, e viene generalmente definito come “adrenal weakness” (debolezza surrenale), “low adrenal reserve” (scarsa riserva surrenalica) ma soprattutto “adrenal fatigue” (stanchezza surrenale).Attualmente, le maggiori informazioni su questa sindrome sono raccolte nei libri del dott. James L.Wilson “Adrenal Fatigue , the 21st Century Stress Syndrome” e del Dr.Lam “Adrenal Fatigue Syndrome” a cui rimandiamo chiunque volesse una trattazione completa di questo problema. Nel libro “Ipotiroidismo, una emergenza ignorata” abbiamo dedicato un intero capitolo alla stanchezza surrenale, alle sue cause, sintomi e trattamento. Qui ci limitiamo a dare una idea del problema e della sua importanza per un buon equilibrio endocrino.Per capire cosa succede nella sindrome da stanchezza surrenale, ricordiamo brevemente la descrizione delle 3 fasi di adattamento allo stress codificate da Hans Selye nel 1936.La prima fase di risposta allo stress è quella di allarme in cui l’organismo sottoposto ad uno stimolo (stressor) si attiva in uno stato di allerta (con un aumento del battito cardiaco, della circolazione sanguigna, del respiro, della produzione ormonale) per fronteggiare lo stimolo stesso. Quindi abbiamo un’aumentata produzione e liberazione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e in seguito di cortisolo.Se gli stressor permangono si passa alla seconda fase che è quella di resistenza, in cui il nostro organismo funziona ad un ritmo più elevato cercando di mantenere un equilibrio. Se lo stress dura molto a lungo gli ormoni restano sopra i livelli normali ed è soprattutto il cortisolo ad essere prodotto in maggiori quantità. Questo alla lunga porta anche ad una diminuzione dell’attività immunitaria.Infine, se lo stressor dura abbastanza a lungo si passa alla terza fase, detta di esaurimento, in cui l’organismo non riesce più a difendersi e la naturale capacità di adattarsi viene a mancare; si ha il cedimento delle difese immunitarie e l’organismo, incapace di reagire, si indebolisce favorendo la comparsa della malattia.A livello delle ghiandole surrenali, se lo stress dura molto a lungo, avremo prima una ipertrofia per compensare l’aumentata richiesta di produzione di steroidi, ma alla fine possiamo avere addirittura una atrofia delle ghiandole stesse quando, non riuscendo più a soddisfare le aumentate richieste, queste avranno perso o notevolmente ridotto la loro capacità di produzione degli ormoni stessi.Dal punto di vista biochimico tutti gli ormoni steroidi prodotti dalle surrenali (cortisolo, androgeni ed estrogeni) derivano dal colesterolo, passando attraverso dei composti intermedi (che hanno comunque anche una loro attività specifica) come il pregnenolone e il DHEA (deidroepiandrosterone).Durante la stanchezza surrenale, almeno nella fase di resistenza se questa è prolungata, l’eccessiva richiesta di cortisolo sottrae buona parte del pregnenolone dalle sue normali vie metaboliche per dirottarla verso la sintesi del cortisolo. Questo può creare una diminuzione dei livelli degli altri steroidi, soprattutto progesterone e testosterone. Questa particolare alterazione delle vie metaboliche della sintesi degli steroidi viene definita “furto del pregnenolone”.Nelle prime fasi della stanchezza surrenale la secrezione di cortisolo è alta perché il corpo cerca di neutralizzare lo stress producendo una maggiore quantità di questo ormone. Un eccesso di cortisolo avrà comunque molti effetti indesiderati, soprattutto nelle donne. Ad esempio il cortisolo tende a bloccare i recettori del progesterone rendendoli meno sensibili al progesterone stesso. Inoltre, per il fenomeno del “furto del pregnenolone”, meno progesterone verrà prodotto per produrre più cortisolo. Ma una insufficienza di progesterone provoca anche uno squilibrio nel rapporto fra progesterone ed estrogeni con un eccesso relativo di questi ultimi, creando quella situazione che viene definita come “dominanza estrogenica”.La stanchezza surrenale può avere vari fattori predisponenti:
Studenti che lavorano per mantenersi agli studi
Genitori single
Madri con più figli e senza alcun supporto da parte della famiglia o degli amici
Persone che hanno una vita matrimoniale infelice
Dipendenti insoddisfatti del lavoro e che lavorano in condizioni stressanti
Lavoratori autonomi con un’attività appena iniziata o che richiede un impegno estremo
Lavoratori che effettuano turni di notte che quindi devono cambiare spesso i ritmi del sonno
Essere ipotiroidei da molto tempo (ma mai diagnosticati a causa di un TSH normale)
Essere ipotiroidei da tempo ma trattati solo con T4 (che può lasciare il paziente comunque clinicamente ipotiroideo)
Coloro che abusano di alcool o droghe
Persone che vivono solo per il lavoro, senza svagarsi mai
Poi ci sono alcuni stili di vita che facilitano la debolezza surrenale, ed infine ci sono le cause scatenanti, le più comuni fra le quali sono:
Forti traumi emotivi (morte di una persona cara, divorzio, ecc)
Perdita del posto di lavoro
Cambiamento improvviso della propria condizione finanziaria
Essere sottoposti a forte pressione o a frequenti crisi al lavoro e/o a casa
Trasferimento senza il supporto di famiglia o amici
Importanti interventi chirurgici con lento recupero
Infezioni delle vie respiratorie frequenti o prolungate
Ustioni importanti (incluse quelle severe da sole)
Trauma cranico
Esposizione importante e prolungata a sostanze chimiche (incluso alcool e droghe)
Sintomi della stanchezza surrenale
Difficoltà ad alzarsi al mattino, nonostante un adeguato numero di ore di sonno
Stanchezza continua non alleviata dal sonno (il sonno può non essere buono)
Mancanza di energia soprattutto al mattino fino alle 10 e il pomeriggio fra le 15 e le 16. Temporaneo miglioramento dopo le 18 e la cena. Frequente stanchezza fra le 21 e le 22 ma spesso con tendenza a resistere ad andare a letto
Freddolosità (ma ci può essere anche ipersensibilità al calore)
Temperatura corporea bassa
Desiderio forte di sale o cibi salati, di cibi dolci, grassi e proteici
I sintomi peggiorano se si salta un pasto, mentre c’è un miglioramento rapido ma di breve durata dopo aver mangiato
Bisogno di caffé o altri stimolanti per affrontare la giornata
Anche i normali impegni quotidiani richiedono uno sforzo notevole
Ridotto interesse per il sesso
Ridotta capacità di sopportare e gestire lo stress
Miglioramento riducendo lo stress, ad esempio in vacanza
Tendenza a tremare se sotto pressione
Giramenti di testa alzandosi rapidamente
Difficoltà di concentrazione, mente un po’ annebbiata
Calo della memoria
Apprensione, ansietà
Nervosismo, irritabilità, diminuita tolleranza, gli altri sembrano più irritanti del solito
Lieve depressione, apatia, incapacità di godere delle gioie della vita
Palpitazioni
Sindrome premestruale importante, mestrui spesso abbondanti, a volte si interrompono o quasi al 4° giorno per poi riprendere il 5° o il 6° giorno
Frequenti malattie respiratorie e tempi molti lunghi per guarirne
Predisposizione alle malattie infiammatorie
Facilità alle allergie
Dispepsia, cattiva digestione (spesso per scarsa produzione di acido cloridrico nello stomaco e di enzimi digestivi nel pancreas)
Ipoglicemia
Alternanza di diarrea e stitichezza (“colite”)
Ipotensione arteriosa con possibilità di svenimenti
Costituzione snella e longilinea (habitus astenicus), ma anche nelle persone più basse e robuste ci può essere qualche segno particolare e indicativo come l’indice più lungo dell’anulare, o il secondo dito del piede più lungo dell’alluce, collo, braccia e gambe abbastanza lunghi e apertura delle braccia maggiore dell’altezza.
Aspetto prevalente: biondo con occhi azzurri o capelli rossi. Guance incavate.
Capelli fini o caduta dei capelli.
Peli scarsi sul corpo, soprattutto nella zona del pube e delle ascelle (nella donna) e nella parte inferiore delle gambe (nell’uomo)
Pelle pallida, sottile e secca, a volte squamosa. Macchie scure. Si abbronza facilmente. Vitiligine.
Cerchi scuri sotto gli occhi (occhiaie), iperpigmentazione nelle zone esposte alla luce, soggette a frizione e nelle pieghe (non frequente)
Palmi e polpastrelli arrossati, palmi freddi e umidi
Caduta dei capelli senza causa apparente
Riflessi tendinei profondi spesso esagerati
A volte infiammazione delle linfoghiandole del collo
La dentizione può mostrare “affollamento” dei denti nella mandibola e volta del palato piuttosto alta
Dolore o sensibilità nella regione delle surrenali alla pressione (segno di Rogoff)
Urinazione molto frequente con piccole quantità o rara per grandi quantità
La persona non sta bene nel caldo estivo, in particolare con caldo, molta umidità e bassa pressione atmosferica
Scarsa sudorazione (eccetto ascelle, mani e piedi)
Gonfiore alle caviglie e alle dita.
Come già detto per l’ipotiroidismo, anche diversi sintomi della stanchezza surrenale potrebbero avere altre cause, e inoltre come si può notare una buona parte di questi si sovrappongono a quelli dell’ipotiroidismo stesso (anche perchè è abbastanza frequente che queste due problematiche si presentino associate).
Diagnosi e trattamento
La diagnosi della stanchezza surrenale va effettuata da un medico competente che si basa sui sintomi e segni del paziente, sulla raccolta di dati quali le risposte ad un questionario specifico, alcuni semplici test “biofisici” che si possono fare in ambulatorio o a casa ed una particolare metodica di rilevamento della temperatura corporea (tutti questi sono illustrati nel capitolo sulle surrenali del libro “Ipotiroidismo” e non staremo a ripeterli qui).Riguardo al laboratorio, l’esame più attendibile è il dosaggio del cortisolo nella saliva fatto in 4 diversi momenti della giornata che consente di valutare se il profilo di secrezione del cortisolo è normale o alterato. Il semplice prelievo di sangue al mattino per il dosaggio del cortisolo è molto meno indicativo a questo scopo.La terapia della stanchezza surrenale può comprendere integratori (vitamine e minerali), fitoterapici ad azione adattogena (ashwaganda, rhodiola, liquirizia, eleuterococco, tulsi, ecc) e supplementi di estratto di corteccia surrenale. Nei casi più seri si dovrà ricorrere al cortisolo (bioidentico) a dosi fisiologiche suddivise in 3-4 somministrazioni durante la giornata, per cercare di riprodurre il più possibile il ritmo naturale di secrezione del cortisolo. Naturalmente anche la prescrizione della terapia più adatta ad ogni singolo caso va riservata ad un medico esperto nell’equilibrio ghiandolare e nell’uso di ormoni bio-identici.
Non sono riuscito a leggere tutto... mi sembra però di capire che il succo è che se "chiedi" troppo al surrene, alla fine va in "superallenamento" e non ti sta più dietro.
Forse, oltre alle medicine varie, il "trucco" sta nell'evitare di mandarlo in superallenamento.
Ma vorrei chiedervi, in tutta sincerità ed onestà: bisogna fare delle ricerche scientifiche ed articoli kilometrici per "capire" che se sei stanco, esaurito, non ce la fai più, e continui a lavorare giorno e notte, senza dormire, senza rilassarti a sufficienza, alla fine andrai incontro a qualche problema di salute? Che poi sia il cortisolo che non viene prodotto in quantità e con i ritmi corretti, o qualche altra cosa, come ripeto spesso, che magari arriveremo a capire tra 200 anni di studi, che caxxo di differenza fa?
Ho trovato questo sulla stanchezza surrenale: Le ghiandole surrenali sono deputate alla sintesi di numerosi ormoni definiti steroidi, ma sono anche le ghiandole che regolano la nostra risposta allo stress acuto e cronico. In risposta allo stress acuto, esse liberano catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che sono le responsabili della risposta “fight or flight” (“combatti o fuggi”) e forniscono l’energia e l’accelerazione metabolica necessaria per affrontare una situazione di pericolo immediato.In risposta allo stress cronico, esse producono cortisolo (cortisone) che è fondamentale nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine (azione catabolica) ed ha anche una potente azione antinfiammatoria.Una quantità moderata di stress non ha effetti negativi anzi, è considerata uno stimolo positivo, ma quando lo stress diventa continuo, come spesso capita nella vita frenetica odierna dove si sommano stress da lavoro, famigliare, relazionale, finanziario ed emotivo, il carico per le nostre surrenali diventa eccessivo, e queste iniziano a perdere la loro efficienza.La stanchezza surrenale è quindi una condizione in cui le ghiandole surrenali funzionano ad un livello sub-ottimale quando il paziente è a riposo, sotto stress o in risposta a stimoli occasionali, intermittenti o continui. La quantità di cortisolo prodotta sarà quindi minore del normale.L’esistenza di tali stati intermedi di insufficienza surrenalica è praticamente ignorata dalla medicina moderna che riconosce solo il Morbo di Addison (ovvero il completo esaurimento della funzione surrenalica) mentre era ben conosciuta dai medici del passato che la definirono in vari modi: “Ipoadrenia non-Addisoniana”, “Ipoadrenia subclinica”, “Nevrastenia surrenalica” e “Apatia surrenale”. Nei paesi anglosassoni, e soprattutto negli Stati Uniti, questo stato di parziale insufficienza surrenalica comincia ad essere riconosciuto, almeno nell’ambito della medicina non convenzionale, e viene generalmente definito come “adrenal weakness” (debolezza surrenale), “low adrenal reserve” (scarsa riserva surrenalica) ma soprattutto “adrenal fatigue” (stanchezza surrenale).Attualmente, le maggiori informazioni su questa sindrome sono raccolte nei libri del dott. James L.Wilson “Adrenal Fatigue , the 21st Century Stress Syndrome” e del Dr.Lam “Adrenal Fatigue Syndrome” a cui rimandiamo chiunque volesse una trattazione completa di questo problema. Nel libro “Ipotiroidismo, una emergenza ignorata” abbiamo dedicato un intero capitolo alla stanchezza surrenale, alle sue cause, sintomi e trattamento. Qui ci limitiamo a dare una idea del problema e della sua importanza per un buon equilibrio endocrino.Per capire cosa succede nella sindrome da stanchezza surrenale, ricordiamo brevemente la descrizione delle 3 fasi di adattamento allo stress codificate da Hans Selye nel 1936.La prima fase di risposta allo stress è quella di allarme in cui l’organismo sottoposto ad uno stimolo (stressor) si attiva in uno stato di allerta (con un aumento del battito cardiaco, della circolazione sanguigna, del respiro, della produzione ormonale) per fronteggiare lo stimolo stesso. Quindi abbiamo un’aumentata produzione e liberazione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e in seguito di cortisolo.Se gli stressor permangono si passa alla seconda fase che è quella di resistenza, in cui il nostro organismo funziona ad un ritmo più elevato cercando di mantenere un equilibrio. Se lo stress dura molto a lungo gli ormoni restano sopra i livelli normali ed è soprattutto il cortisolo ad essere prodotto in maggiori quantità. Questo alla lunga porta anche ad una diminuzione dell’attività immunitaria.Infine, se lo stressor dura abbastanza a lungo si passa alla terza fase, detta di esaurimento, in cui l’organismo non riesce più a difendersi e la naturale capacità di adattarsi viene a mancare; si ha il cedimento delle difese immunitarie e l’organismo, incapace di reagire, si indebolisce favorendo la comparsa della malattia.A livello delle ghiandole surrenali, se lo stress dura molto a lungo, avremo prima una ipertrofia per compensare l’aumentata richiesta di produzione di steroidi, ma alla fine possiamo avere addirittura una atrofia delle ghiandole stesse quando, non riuscendo più a soddisfare le aumentate richieste, queste avranno perso o notevolmente ridotto la loro capacità di produzione degli ormoni stessi.Dal punto di vista biochimico tutti gli ormoni steroidi prodotti dalle surrenali (cortisolo, androgeni ed estrogeni) derivano dal colesterolo, passando attraverso dei composti intermedi (che hanno comunque anche una loro attività specifica) come il pregnenolone e il DHEA (deidroepiandrosterone).Durante la stanchezza surrenale, almeno nella fase di resistenza se questa è prolungata, l’eccessiva richiesta di cortisolo sottrae buona parte del pregnenolone dalle sue normali vie metaboliche per dirottarla verso la sintesi del cortisolo. Questo può creare una diminuzione dei livelli degli altri steroidi, soprattutto progesterone e testosterone. Questa particolare alterazione delle vie metaboliche della sintesi degli steroidi viene definita “furto del pregnenolone”.Nelle prime fasi della stanchezza surrenale la secrezione di cortisolo è alta perché il corpo cerca di neutralizzare lo stress producendo una maggiore quantità di questo ormone. Un eccesso di cortisolo avrà comunque molti effetti indesiderati, soprattutto nelle donne. Ad esempio il cortisolo tende a bloccare i recettori del progesterone rendendoli meno sensibili al progesterone stesso. Inoltre, per il fenomeno del “furto del pregnenolone”, meno progesterone verrà prodotto per produrre più cortisolo. Ma una insufficienza di progesterone provoca anche uno squilibrio nel rapporto fra progesterone ed estrogeni con un eccesso relativo di questi ultimi, creando quella situazione che viene definita come “dominanza estrogenica”.La stanchezza surrenale può avere vari fattori predisponenti:
Studenti che lavorano per mantenersi agli studi
Genitori single
Madri con più figli e senza alcun supporto da parte della famiglia o degli amici
Persone che hanno una vita matrimoniale infelice
Dipendenti insoddisfatti del lavoro e che lavorano in condizioni stressanti
Lavoratori autonomi con un’attività appena iniziata o che richiede un impegno estremo
Lavoratori che effettuano turni di notte che quindi devono cambiare spesso i ritmi del sonno
Essere ipotiroidei da molto tempo (ma mai diagnosticati a causa di un TSH normale)
Essere ipotiroidei da tempo ma trattati solo con T4 (che può lasciare il paziente comunque clinicamente ipotiroideo)
Coloro che abusano di alcool o droghe
Persone che vivono solo per il lavoro, senza svagarsi mai
Poi ci sono alcuni stili di vita che facilitano la debolezza surrenale, ed infine ci sono le cause scatenanti, le più comuni fra le quali sono:
Forti traumi emotivi (morte di una persona cara, divorzio, ecc)
Perdita del posto di lavoro
Cambiamento improvviso della propria condizione finanziaria
Essere sottoposti a forte pressione o a frequenti crisi al lavoro e/o a casa
Trasferimento senza il supporto di famiglia o amici
Importanti interventi chirurgici con lento recupero
Infezioni delle vie respiratorie frequenti o prolungate
Ustioni importanti (incluse quelle severe da sole)
Trauma cranico
Esposizione importante e prolungata a sostanze chimiche (incluso alcool e droghe)
Sintomi della stanchezza surrenale
Difficoltà ad alzarsi al mattino, nonostante un adeguato numero di ore di sonno
Stanchezza continua non alleviata dal sonno (il sonno può non essere buono)
Mancanza di energia soprattutto al mattino fino alle 10 e il pomeriggio fra le 15 e le 16. Temporaneo miglioramento dopo le 18 e la cena. Frequente stanchezza fra le 21 e le 22 ma spesso con tendenza a resistere ad andare a letto
Freddolosità (ma ci può essere anche ipersensibilità al calore)
Temperatura corporea bassa
Desiderio forte di sale o cibi salati, di cibi dolci, grassi e proteici
I sintomi peggiorano se si salta un pasto, mentre c’è un miglioramento rapido ma di breve durata dopo aver mangiato
Bisogno di caffé o altri stimolanti per affrontare la giornata
Anche i normali impegni quotidiani richiedono uno sforzo notevole
Ridotto interesse per il sesso
Ridotta capacità di sopportare e gestire lo stress
Miglioramento riducendo lo stress, ad esempio in vacanza
Tendenza a tremare se sotto pressione
Giramenti di testa alzandosi rapidamente
Difficoltà di concentrazione, mente un po’ annebbiata
Calo della memoria
Apprensione, ansietà
Nervosismo, irritabilità, diminuita tolleranza, gli altri sembrano più irritanti del solito
Lieve depressione, apatia, incapacità di godere delle gioie della vita
Palpitazioni
Sindrome premestruale importante, mestrui spesso abbondanti, a volte si interrompono o quasi al 4° giorno per poi riprendere il 5° o il 6° giorno
Frequenti malattie respiratorie e tempi molti lunghi per guarirne
Predisposizione alle malattie infiammatorie
Facilità alle allergie
Dispepsia, cattiva digestione (spesso per scarsa produzione di acido cloridrico nello stomaco e di enzimi digestivi nel pancreas)
Ipoglicemia
Alternanza di diarrea e stitichezza (“colite”)
Ipotensione arteriosa con possibilità di svenimenti
Costituzione snella e longilinea (habitus astenicus), ma anche nelle persone più basse e robuste ci può essere qualche segno particolare e indicativo come l’indice più lungo dell’anulare, o il secondo dito del piede più lungo dell’alluce, collo, braccia e gambe abbastanza lunghi e apertura delle braccia maggiore dell’altezza.
Aspetto prevalente: biondo con occhi azzurri o capelli rossi. Guance incavate.
Capelli fini o caduta dei capelli.
Peli scarsi sul corpo, soprattutto nella zona del pube e delle ascelle (nella donna) e nella parte inferiore delle gambe (nell’uomo)
Pelle pallida, sottile e secca, a volte squamosa. Macchie scure. Si abbronza facilmente. Vitiligine.
Cerchi scuri sotto gli occhi (occhiaie), iperpigmentazione nelle zone esposte alla luce, soggette a frizione e nelle pieghe (non frequente)
Palmi e polpastrelli arrossati, palmi freddi e umidi
Caduta dei capelli senza causa apparente
Riflessi tendinei profondi spesso esagerati
A volte infiammazione delle linfoghiandole del collo
La dentizione può mostrare “affollamento” dei denti nella mandibola e volta del palato piuttosto alta
Dolore o sensibilità nella regione delle surrenali alla pressione (segno di Rogoff)
Urinazione molto frequente con piccole quantità o rara per grandi quantità
La persona non sta bene nel caldo estivo, in particolare con caldo, molta umidità e bassa pressione atmosferica
Scarsa sudorazione (eccetto ascelle, mani e piedi)
Gonfiore alle caviglie e alle dita.
Come già detto per l’ipotiroidismo, anche diversi sintomi della stanchezza surrenale potrebbero avere altre cause, e inoltre come si può notare una buona parte di questi si sovrappongono a quelli dell’ipotiroidismo stesso (anche perchè è abbastanza frequente che queste due problematiche si presentino associate).
Diagnosi e trattamento
La diagnosi della stanchezza surrenale va effettuata da un medico competente che si basa sui sintomi e segni del paziente, sulla raccolta di dati quali le risposte ad un questionario specifico, alcuni semplici test “biofisici” che si possono fare in ambulatorio o a casa ed una particolare metodica di rilevamento della temperatura corporea (tutti questi sono illustrati nel capitolo sulle surrenali del libro “Ipotiroidismo” e non staremo a ripeterli qui).Riguardo al laboratorio, l’esame più attendibile è il dosaggio del cortisolo nella saliva fatto in 4 diversi momenti della giornata che consente di valutare se il profilo di secrezione del cortisolo è normale o alterato. Il semplice prelievo di sangue al mattino per il dosaggio del cortisolo è molto meno indicativo a questo scopo.La terapia della stanchezza surrenale può comprendere integratori (vitamine e minerali), fitoterapici ad azione adattogena (ashwaganda, rhodiola, liquirizia, eleuterococco, tulsi, ecc) e supplementi di estratto di corteccia surrenale. Nei casi più seri si dovrà ricorrere al cortisolo (bioidentico) a dosi fisiologiche suddivise in 3-4 somministrazioni durante la giornata, per cercare di riprodurre il più possibile il ritmo naturale di secrezione del cortisolo. Naturalmente anche la prescrizione della terapia più adatta ad ogni singolo caso va riservata ad un medico esperto nell’equilibrio ghiandolare e nell’uso di ormoni bio-identici.
Non confondiamo la fatica surrenalica con l'inibizione per una terapia sostitutiva o a dosaggi ancora maggiori della sostitutiva.
Se uno prende il cortisone per piu' di qualche gg per altri motivi, inibisce il proprio asse endogeno, e alla sospensione, si trova in carenza, fino a quando l'asse non riprende a funzionare normalmente.
L'esaurimento, sempre che esista, sarebbe il caso contrario: un surrene "spremuto" troppo, che non ce la fa piu'. Questo potrebbe teoricamente succedere per motivi farmacologici (caffeina, altri stimolanti, che poi alla fine non fanno altro che premere sulla componente neuroendocrina simpatica, se mi permettete il termine), e magari anche psicologici, situazioni protratte di forti stimoli stressogeni. Ovviamente anche la somma delle due.
Comunque al di la del fatto che esista o meno la fatica surrenalica, il sistema ormonale, in particolare quella parte che si attiva in occasione di stress di tutti i tipi (catecolamine, cortisolo, gh qualche volta, aldosterone, ma chissa' quanti altri che non conosciamo o conosciamo appena), e' evidente che si attiva quando necessario. Se questi momenti necessari sono troppo frequenti o peggio costanti ... qualche cosa si "consumera'", e ci vorra' poi del tempo, e riposo, perche' recuperi.
Concetto che non mi sono certo inventato io, vale per tutte le situazioni biologiche: traumi, ferite, allenamenti, sonno e veglia, etc etc ...
Poi se uno ha un tumore piuttosto che due surrenali che non producono piu' niente neanche sotto stimolo massimale, e' una situazione PATOLOGICA, non un normale processo di "catabolismo - recupero".
Proprio questo è uno dei punti che mi interessano...che genere di esami sarebbero necessari per la diagnosi? E sopratutto...ti hanno ''preso per scemo'' del tipo ''ma no si figuri etc etc''?
L'Addinson se non erro è un'ipoproduzione cronica di cortisolo...come sei arrivato a ciò?
I primi sintomi sono stati: progressivo aumento di stanchezza (attribuito nei primi mesi dal medico di base ad allenamenti e stile di vita); iperpigmentazione della pelle, fino a divenire semi mulatto, davvero scuro in maniera non associabile a lampade o sole (l'addison viene volgarmente detto "diabete bronzino"); nausee al mattino con conati e difficoltà ad iniziare la giornata; pressione bassissima, specie al risveglio (arrivato in estate a 90 - 55); calo ponderale e delle masse (passato in un anno da 94 chili a 78 senza dieta ma per inappetenza e astenia).
Nonostante questi progressivi sintomi, evidenziati nell'arco di circa 18 mesi e progressivamente aumentando, mi sono state prescritte cure quali carnitene o gocce per la pressione, consigliato di abbandonare la palestra e di non espormi al sole ecc.
Infine, giunto all'impossibilità di sostenere tre piani di scale senza accusare un crollo fisico e investito da continui crampi muscolari, mi sono rivolto a medicina generale in ospedale; qui per 2 mesi, ogni giorno per 10 giorni al mese, venivo sottoposto a prelievo ematico e, a fronte di un livello di sodio pari a zero, ricevevo 3/4 sacche di flebo di sodio appunto. Ripristinato il quale, venivo spedito a casa, con raccomandazione di riposo e dieta sapida. Dopo 3/4 giorni i sintomi tornavano. Stante il livello di sodio, hanno ipotizzato un tumore ai polmoni, con relativa RX.
Dopo di chè, effettuati i test ormonali, ed evidenziato la pressochè totale assenza di cortisolo, i livelli bassi di testo, i livelli alle stelle ed oltre di ACTH e CK, è stato diagnosticato l'addison. terapia sostitutiva a vita con cortone e breve ricovero in struttura più specializzata a Milano (Auxologico San Luca).
Qui hanno integrato la terapia sostitutiva, dopo aver confermato la diagnosi, e verificato molti altri aspetti tramite TAC, Moc ecc.
Ora, dopo 10 anni, ho ripreso a fare tutto come prima, allenamenti e sport compresi.
Sul forum dell'Addison, il mio, è un racconto che trova profonde analogie e similitudini pressochè con tutti i pazienti di addison, spesso diagnosticato come esaurimento nervoso.
EDIT: le cause della patologia? non le conosco, nè sono state oggetto di indagine da parte dei medici cui mi sono rivolto. Prima dell'insorgere dei sintomi, mi allenavo con molta intensità e integravo in grosse quantità, sebbene con semplici integratori (parliamo del 2000/2001) quali pro, bcaa cratine ecc. Stile di vita da 24 enne, quindi serate ecc ma nulla che un qualsiasi ventenne appassionato di palestra non faccia...
Sull'uso dei corticosteroidi è effettivamente provato. L'uso prolungato di antiinfiammatori steroidei porta all'inattivazione della produzione naturale surrenale di cortisolo. Più di questo non so. La caffeina è una sostanza alcaloide che pesa parecchio nell'organismo. Mi ricordo ai tempi dell'università che una mia collega si faceva di potenti pastiglie alla caffeina (comprate negli USA) per studiare come una forsennata notte e giorno durante il periodo degli esami. Al termine della sessione era ridotta una merda, magrissima in maniera malsana, scavata in faccia, una morta in piedi.
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Ho letto che l'ipotiroidismo ne è la causa principale, vero...a me interessava anche l'esaurimento surrenale indotto, tipo da sostanze alcaloidi assunte a lungo (caffeina, etc.) od ormoni esogeni (desametasone, prednisone, budesonide, etc)...il cossidetto ''caffeine crash'' è probabilmente ricondicubile ad un parziale e temporaneo esaurimento surrenale.
Allora passiamo a casi concreti. Io non ho sinceramente mai sentito parlare di fatica surrenalica però ti posso portare come esempio due casi. Il mio è noto a tutti, sono stato affetto da malattia d i cushing per tumore surrenale. l'altro caso è quello di mia madre. Io ovviamente in quanto affetto da cushing avevo acth elevato e cortisolo urinario (nelle urine delle 24 ore) molto elevato. Mia madre, invece, ad un certo punto è ingrassata notevolmente (circa 15 kg), all'inizio ha pensato che fosse una conseguenza in ritardo della menopausa (avuta anni prima). Si è messa a dieta ed ha aumentato il moto. Non è dimagrita per nulla ed ha cominciato ad accusare molti sintomi tra cui stanchezza estrema, depressione...ecc. alla fine ha deciso di andare dal dottore il quale memore della mia esperienza le ha prescritto le analisi ormonali. Subito è uscito un atch elevato ed un cortisolo nella norma. il Dottore ha deciso di ripetere l'esame dopo due mesi ed ha nuovamente riscontrato un valore elevato (circa il doppio del livello massimo) DI ACTH e un livello normale di cortisolo. Il dottore ha escluso l'addison per ovvi motivi (gli addisoniani sono scheletrici), ha escluso il cushing perché il cortisolo urinario era basso, ha ipotizzato un ipotiroidismo. Mia madre ha eseguito le analisi ed ha riscontrato un Tsh elevato. Le ha ripetute per varie volte ed infine è stata diagnosticata come ipotiroidea subclinica (ovvero ipotiroidea nonostante negatività anticorpi ed assenza di lesioni focali della tiroide). Ora è in cura da circa un anno con farmaco e sta abbastanza bene, ha perso buona parte del peso (non tutto, però) e sta meglio, è più energica, allegra, tranquilla. Ovviamente tutto sto popo' di racconto per dirti che magari tutto è riconducibile ad una semplice tiroide stanca senza andare a ricercare strani sindromi. Le patologie alla tiroide da quanto mi è stato detto dal medico influiscono su molti altri ormoni ( addirittura l'ipotiroidismo porta difficoltà a concepire).
Questo elenco mi sembra piuttosto generico, praticamente l'80% dei disturbi del genere umano sarebbero quindi da attribuirsi ad una ipofunzione surrenale ... il che comunque potrebbe anche essere vero, nel senso che quando uno non sta bene il quadro ormonale si altera in senso stressogeno / peggiorativo.
Però bisogna capire cosa viene prima e cosa dopo, perchè altrimenti curare la gente diventa difficile.
Se uno ha mal di testa perchè ha un tumore al cervello e lo cura con gli antidolorifici, che gli fanno passare il mal di testa, non sta curando il problema al livello "giusto"...
Eagle
Anche a me l'elenco è sembrato generico al massimo, eppure...direttamente o meno, molti di quei sintomi (ok, tranne alcuni palesi come amenorrea o cose riguardanti il collo uterino) potrebbero essere connessi all'attività surrenale...però purtroppo non ci sono ancora molti studi approfonditi nei confronti delle surrenali (su una cosa concordo con alcuni...sono ghiandole molto sottovalutate).
Per esempio, un certo Dr. Wilson ha intitolato un suo libro proprio ''Adrenal Fatigue: The 21st Century Stress Syndrome''.
Ho trovato questo elenco dei 75 sintomi dell'esaurimento surrenale....tolti ovviamente quelli riguardanti amenorrea e turbe femminili, mi riconosco in molti...per quello chiedevo se questa sindrome esiste realmente o no.
Unable to fall asleep despite being tired
Wake up in the middle of the night for no reason
Heart palpitations at night or when stressed
Low Blood pressure consistently
Low libido and lack of sex drive
Low thyroid function, often despite thyroid medications
Feeling of hypoglycemia though laboratory values are normal
Depression, often unresolved after anti-depressant
Endometriosis
Polycystic Ovarian Syndrome
Uterine fibroids
Fibrocystic breast disease
Hair falling off for no reason
Irritable under stress
Anxiety
Panic attacks
Feeling “wired” and unable to relax
Feeling of adrenaline rushes in the body
Fogging thinking
Inability to handle stress
Waking up feeling tired in the morning after night’s sleep
Feeling tired in the afternoon between 3:00 and 5:00 pm
Inability to take in simple carbohydrate
Coffee needed to get going in the morning and throughout the day
Coffee, tea or energy drinks triggering adrenaline rush and adrenal crashes
Feeling tired between 9:00 and 10:00 PM, but resists going to bed
Craving for fatty food and food high in protein
Craving for salty food such as potato chips
Dry skin more than usual
Unexplained hair loss that is diffuse
Exercise helps first, but then makes fatigue worse
Chemical sensitivities to paint, fingernail polish, plastics
Electromagnetic force sensitivity, including cell phone and computer monitors
Delay food sensitivity, especially to diary and gluten
Unable to get pregnant, requiring IVF
Post partum fatigue and depression
Recurrent miscarriages during first trimester
Abdominal fat accumulation for no apparent reason
Temperature intolerance, especially to heat or sunlight
Dysmenorrhea advancing to amenorrhea
Premature Menopause
Constipation for no apparent reason
Joint pain of unknown origin
Muscle mass loss
Muscle pain of unknown reason
Cold hands and feet
Premature aging skin
Inability to concentrate or focus
Psoriasis of no known reason
Gastritis despite normal gastroscopy
Low back pain with no history of trauma and normal examination
Dizziness for no known cause
Fructose mal-absorption
Tinnitus (ringing in the ear) chronically
Numbness and tingling in extremities bilaterally
Mouth sores recurrent
Short of breath even though breathing is fine
Ovarian cyst
Breast cancer associated with estrogen dominance
Grave’s disease
Hashimoto’s thyroiditis
Legs that feel heavy at times
Dark Circle under eyes that does not go away with rest
Loss of healthy facial skin tone color
Body feel tense all over and unable to relax
Postural orthostatic tachycardia
Irritable Bowl Syndrome, with more constipation then diarrhea
Chronic Fatigue Syndrome unimproved with medicine
Fibromyalgia unresolved after conventional help
Systemic Candida that gets worse when under stress
Electrolyte imbalance despite normal laboratory values
Irregular Menstrual Cycle that “stops and go”
Lyme Disease but unable to fully recover after medication or intolerance to drugs
H Pylori Infection in the past and was told resolved but never feel the same since
Heavy metal and mineral toxicity may mimic AFS
Questo elenco mi sembra piuttosto generico, praticamente l'80% dei disturbi del genere umano sarebbero quindi da attribuirsi ad una ipofunzione surrenale ... il che comunque potrebbe anche essere vero, nel senso che quando uno non sta bene il quadro ormonale si altera in senso stressogeno / peggiorativo.
Però bisogna capire cosa viene prima e cosa dopo, perchè altrimenti curare la gente diventa difficile.
Se uno ha mal di testa perchè ha un tumore al cervello e lo cura con gli antidolorifici, che gli fanno passare il mal di testa, non sta curando il problema al livello "giusto"...
La tua opinione da medico: la cosidetta ''adrenal fatigue'' esiste come condizione o no? Se ''no'', sotto quale altra condizione clinica rientrerebbero quei sintomi?
Non ho una precisa nè documentabile opinione in merito.
Di certo quando uno è "stressato", in senso vero, spreme le surrenali, richiedendo più ormoni "dello stress".
In endocrinologia esistono questi concetti di ghiandole che si esauriscono quando gli viene richiesto troppo e sopratutto per troppo a lungo, mentre altre volte si ipertrofizzano, non è però chiaro, almeno a me, in che modo si differenzierebbe lo stimolo che porta all'esaurimento piuttosto che all'ipertrofia.
Verrebbe da pensare ad una situazione tipo quella dell'allenamento: fino ad un certo livello la risposta è di adattamento, oltre è di distruzione ...
Sto parlando però per teorie, senza nessuna misurabile evidenza dal mondo reale, nè tanto meno studi in merito.
Quindi non so cosa pensare.
Per cortesia, evitiamo OT su come ritenete che dovrebbero essere preparati o acuti i medici.
In questa sede non è nè possibile nè opportuno valutare i vostri casi personali, in relazione alla competenza o presunta incompetenza dei medici con cui avete avuto a che fare.
Le vostre considerazioni si riducono quindi a non documentate nè tanto meno provate impressioni personali, ed oltre tutto è solo la vostra versione della storia.
QUINDI EVITIAMO!
Attenzione che e non è una proposta, è una condizione assoluta.
Se leggo anche solo UN commento o allusione di questo tipo chiudo il 3ad.
Parlate del vostro o del problema che vi interessa, discutete, raccontate, tenendo presente che qui si chiacchiera, senza fare diagnosi, senza prescrivere esami, accertamenti o medicine.
Buona discussione
Grazie
Eagle
La tua opinione da medico: la cosidetta ''adrenal fatigue'' esiste come condizione o no? Se ''no'', sotto quale altra condizione clinica rientrerebbero quei sintomi?
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