Innanzitutto questo post non si propone di svolgere un compiuto sistema filosofico, non è il manifesto di una nuova corrente del pensiero né contiene qualche innovativa e profonda considerazione sull’arte, sulla storia o sulla morale;
Non penso di essere in questo momento, ne mai, capace di fare cose di questo genere e, se anche fosse, non sarebbe certo questa la sede opportuna alla divulgazione...
Scrivo per chiarire due cose circa la Filosofia che sono emerse dalle nostre innumerevoli chiacchierate.
Spesso mi è stato detto: “ Tu sei laureato in Filosofia e la tua laurea è inutile, per questo sei disoccupato”
Un’obiezione grossolana, proveniente da individui non intelligenti che, però come molte osservazioni popolari contiene un grano di verità che non deve essere eluso.
Per chiarire quale è il relativo valore del mio modesto titolo di studio bisogna sapere cosa è la Filosofia..
Conoscendo la Filosofia se ne comprende la relativa utilità e valore..
Una spiegazione esaustiva su cosa è la Filosofia non è possibile in questo breve post né probabilmente sarei capace di scriverla..
Più avanti spiegando il pensiero di un filosofo spero che comprenderete implicitamente quale è il valore della Filosofia e perché vale la pena conoscerla.
Piuttosto merita un chiarimento il ruolo del Filosofo nel consorzio umano…
Per intenderci pensate ad un poeta come Dante od ad un grande musicista come Beethoven, etc..
Ne nascono pochissimi in un secolo e quello che lasciano è di valore immenso…
Ma non tutti sono Dante, Beethoven i Beatles oppure Galileo…
Attorno a loro, nella migliore delle ipotesi c’è una ristretta cerchia di validi commentatori o epigoni e poi…
Abbiamo la sterminata pletora di professorini tanto mediocri quanto pedanti, i talk show con i loro opinionisti, le chiacchiere da bar etc..
Quale valore dareste a Dante Alighieri e quale relativo valore dareste ad un suo lettore, modesto e pedante?
Quale valore dareste ai Beatles, ad una cover band dei Beatles ed alle chiacchiere che alla fine degli anni 60 si facevano per definire se John Lennon era Trozkista??
Insomma l’utilità sociale del filosofo dipende dal valore della sua pensiero e di persone geniali ne nascono pochissime in un secolo..
Di passaggio vi racconto un aneddoto che mi riguarda: dovete sapere che il vincitore di un concorso di dottorato truccato al quale ho partecipato per dare una valore commerciale ai suoi studi promuove corsi di psicoFilosofia..
in breve cerca di dare allo studioso di Filosofia il medesimo ruolo che molti ciarlatani psicologi hanno nei vari Talk Show, promuovendo anche la figura del consulente psicofilosofo aziendale che da i suoi consigli filosofici alle imprese..
Può avere un valore commerciale tutto questo, ovvero paghereste per cose di questo genere, voi o un’azienda?
Può avere un valore di qualsiasi genere tutto questo?
Non solo, che futuro ha una cosa, la Filosofia, gestita da persone del genere..
Per concludere quindi, spesso è volentieri, chi al giorno d’oggi si dichiara filosofo non è che un eccentrico coglione e non vale nulla..
Il sapere filosofico (che non abbiamo ancora spiegato cosa sia) intanto langue e perde il passo anche davanti alla scienza:
Il metodo scientifico, ovvero l’esperimento e la descrizione di quanto viene sperimentato attraverso la matematica, non fa altro che riscuotere successi su successi..
La tecnologia che è scaturita dal metodo scientifico ha infinitamente migliorato la qualità della vita del povero genere umano…
Vi è una Filosofia della scienza certo, che commenta questa modo di conoscere le cose, ma chi buttereste giù dalla torre: San Tommaso o Einstein?
Proviamo adesso a spiegare cosa è la filosofia e perché ha un valore..
Per capire quale è il valore della Filosofia in se vi spiegherò brevemente, banalizzandoli, alcuni tra gli aspetti più interessanti del pensiero di uno dei più grandi filosofi del secolo scorso: il tedesco Martin Heidegger..

Spesso è volentieri ho letto qui nei post del piccolo Arturo Bandini commenti molto ingenui sul senso dell’esistenza personale ed ogni tanto da qualcuno lamentarsi sul fatto che nulla ha senso..
Ebbene Martin Heidegger è riuscito a definire rigorosamente il senso dell’esistenza umana ed ha impostato un percorso per chiarire il senso dell’Essere ovvero il senso di ogni cosa.
Heidegger parte dal problema della definizione del senso dell’essere..
Per chiarire come sia in effetti complicato questa domanda immaginiamo di avere davanti un oggetto che non sappiamo cosa sia…
Ebbene Heidegger cerca proprio di capire cosa è ogni cosa trovandone il fondamento.
Per fare questo parte dall’esistenza umana è scopre che ogni esistenza umana è essenzialmente un agire in un ambiente che gli è proprio…
In altre parole il senso dell’esistenza umana è il prendersi cura delle cose che si incontrano nel mondo operando con esse.
Se vi può sembrare banale provate ad immaginare se è possibile pensare ad un uomo completamente distaccato dall’ambiente che lo circonda quasi fosse un disegno di cartone animato staccato dal fondale..
Ebbene il senso dell’essere umano è per usare il termine tecnico la CURA, ovvero in termini generici prendersi cura delle cose che si incontrano nel proprio ambiente, nel Mondo..
Ad esempio Arnold Schwarzenegger è un culturista ed ama la palestra, che è il suo mondo, JPP è un puttaniere ritardato che ama i locali balodi e così via, ognuno con la sua diversa CURA.
Ma andiamo avanti
Heidegger sempre cercando di definire il senso dell’Essere ha continuato la sua analisi dell’esistenza umana ed ha scoperto che esistono due modi di essere per le persone
Il primo inautentico il secondo autentico.
Viviamo un’esistenza inautentica quando ad esempio ci svegliamo per andare a lavorare ripetiamo le cose che sentiamo nei giornali o in televisione etc..
Insomma quando facciamo le cose che mediamente, per lo più si fanno..
Viviamo un’esistenza autentica davanti alla morte, che è l’unica possibilità certa dell’esistenza;
davanti alla morte, quando è finito il nostro tempo, emerge quello che in realtà siamo, non siamo più dispersi in modo di essere in autentico ma emerge autenticamente quello che ognuno è
Il senso dell’esistenza umana emerge in rapporto con il tempo, da quello che si fa quando finisce il proprio tempo, emerge ciò che si è autenticamente..
Per definire questo concetto Martin Heidegger usa la parola tedesca Zeitlicht, che deriva da Zeit tempo è si può tradurre in italiano con maturazione.
Tutto questo è esposto utilizzando un linguaggio piuttosto oscuro almeno per il lettore non specializzato nel suo capolavoro Essere e Tempo.
Trovo che Heidegger sia riuscito a definire un senso all’esistenza umana..
Se trovate interessante quello che ha detto implicitamente capite il relativo valore della Filosofia
Non penso di essere in questo momento, ne mai, capace di fare cose di questo genere e, se anche fosse, non sarebbe certo questa la sede opportuna alla divulgazione...
Scrivo per chiarire due cose circa la Filosofia che sono emerse dalle nostre innumerevoli chiacchierate.
Spesso mi è stato detto: “ Tu sei laureato in Filosofia e la tua laurea è inutile, per questo sei disoccupato”
Un’obiezione grossolana, proveniente da individui non intelligenti che, però come molte osservazioni popolari contiene un grano di verità che non deve essere eluso.
Per chiarire quale è il relativo valore del mio modesto titolo di studio bisogna sapere cosa è la Filosofia..
Conoscendo la Filosofia se ne comprende la relativa utilità e valore..
Una spiegazione esaustiva su cosa è la Filosofia non è possibile in questo breve post né probabilmente sarei capace di scriverla..
Più avanti spiegando il pensiero di un filosofo spero che comprenderete implicitamente quale è il valore della Filosofia e perché vale la pena conoscerla.
Piuttosto merita un chiarimento il ruolo del Filosofo nel consorzio umano…
Per intenderci pensate ad un poeta come Dante od ad un grande musicista come Beethoven, etc..
Ne nascono pochissimi in un secolo e quello che lasciano è di valore immenso…
Ma non tutti sono Dante, Beethoven i Beatles oppure Galileo…
Attorno a loro, nella migliore delle ipotesi c’è una ristretta cerchia di validi commentatori o epigoni e poi…
Abbiamo la sterminata pletora di professorini tanto mediocri quanto pedanti, i talk show con i loro opinionisti, le chiacchiere da bar etc..
Quale valore dareste a Dante Alighieri e quale relativo valore dareste ad un suo lettore, modesto e pedante?
Quale valore dareste ai Beatles, ad una cover band dei Beatles ed alle chiacchiere che alla fine degli anni 60 si facevano per definire se John Lennon era Trozkista??
Insomma l’utilità sociale del filosofo dipende dal valore della sua pensiero e di persone geniali ne nascono pochissime in un secolo..
Di passaggio vi racconto un aneddoto che mi riguarda: dovete sapere che il vincitore di un concorso di dottorato truccato al quale ho partecipato per dare una valore commerciale ai suoi studi promuove corsi di psicoFilosofia..
in breve cerca di dare allo studioso di Filosofia il medesimo ruolo che molti ciarlatani psicologi hanno nei vari Talk Show, promuovendo anche la figura del consulente psicofilosofo aziendale che da i suoi consigli filosofici alle imprese..
Può avere un valore commerciale tutto questo, ovvero paghereste per cose di questo genere, voi o un’azienda?
Può avere un valore di qualsiasi genere tutto questo?
Non solo, che futuro ha una cosa, la Filosofia, gestita da persone del genere..
Per concludere quindi, spesso è volentieri, chi al giorno d’oggi si dichiara filosofo non è che un eccentrico coglione e non vale nulla..
Il sapere filosofico (che non abbiamo ancora spiegato cosa sia) intanto langue e perde il passo anche davanti alla scienza:
Il metodo scientifico, ovvero l’esperimento e la descrizione di quanto viene sperimentato attraverso la matematica, non fa altro che riscuotere successi su successi..
La tecnologia che è scaturita dal metodo scientifico ha infinitamente migliorato la qualità della vita del povero genere umano…
Vi è una Filosofia della scienza certo, che commenta questa modo di conoscere le cose, ma chi buttereste giù dalla torre: San Tommaso o Einstein?
Proviamo adesso a spiegare cosa è la filosofia e perché ha un valore..
Per capire quale è il valore della Filosofia in se vi spiegherò brevemente, banalizzandoli, alcuni tra gli aspetti più interessanti del pensiero di uno dei più grandi filosofi del secolo scorso: il tedesco Martin Heidegger..

Spesso è volentieri ho letto qui nei post del piccolo Arturo Bandini commenti molto ingenui sul senso dell’esistenza personale ed ogni tanto da qualcuno lamentarsi sul fatto che nulla ha senso..
Ebbene Martin Heidegger è riuscito a definire rigorosamente il senso dell’esistenza umana ed ha impostato un percorso per chiarire il senso dell’Essere ovvero il senso di ogni cosa.
Heidegger parte dal problema della definizione del senso dell’essere..
Per chiarire come sia in effetti complicato questa domanda immaginiamo di avere davanti un oggetto che non sappiamo cosa sia…
Ebbene Heidegger cerca proprio di capire cosa è ogni cosa trovandone il fondamento.
Per fare questo parte dall’esistenza umana è scopre che ogni esistenza umana è essenzialmente un agire in un ambiente che gli è proprio…
In altre parole il senso dell’esistenza umana è il prendersi cura delle cose che si incontrano nel mondo operando con esse.
Se vi può sembrare banale provate ad immaginare se è possibile pensare ad un uomo completamente distaccato dall’ambiente che lo circonda quasi fosse un disegno di cartone animato staccato dal fondale..
Ebbene il senso dell’essere umano è per usare il termine tecnico la CURA, ovvero in termini generici prendersi cura delle cose che si incontrano nel proprio ambiente, nel Mondo..
Ad esempio Arnold Schwarzenegger è un culturista ed ama la palestra, che è il suo mondo, JPP è un puttaniere ritardato che ama i locali balodi e così via, ognuno con la sua diversa CURA.
Ma andiamo avanti
Heidegger sempre cercando di definire il senso dell’Essere ha continuato la sua analisi dell’esistenza umana ed ha scoperto che esistono due modi di essere per le persone
Il primo inautentico il secondo autentico.
Viviamo un’esistenza inautentica quando ad esempio ci svegliamo per andare a lavorare ripetiamo le cose che sentiamo nei giornali o in televisione etc..
Insomma quando facciamo le cose che mediamente, per lo più si fanno..
Viviamo un’esistenza autentica davanti alla morte, che è l’unica possibilità certa dell’esistenza;
davanti alla morte, quando è finito il nostro tempo, emerge quello che in realtà siamo, non siamo più dispersi in modo di essere in autentico ma emerge autenticamente quello che ognuno è
Il senso dell’esistenza umana emerge in rapporto con il tempo, da quello che si fa quando finisce il proprio tempo, emerge ciò che si è autenticamente..
Per definire questo concetto Martin Heidegger usa la parola tedesca Zeitlicht, che deriva da Zeit tempo è si può tradurre in italiano con maturazione.
Tutto questo è esposto utilizzando un linguaggio piuttosto oscuro almeno per il lettore non specializzato nel suo capolavoro Essere e Tempo.
Trovo che Heidegger sia riuscito a definire un senso all’esistenza umana..
Se trovate interessante quello che ha detto implicitamente capite il relativo valore della Filosofia
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