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  • germanomosconi
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    Vittoria molto netta e pesante questa....
    In questo momento è davvero il numero uno al mondo...
    Originariamente Scritto da Marco pl
    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    IO? Mai masturbato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    Io sono drogato..

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    • Sean
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      La vita di Sinner è cambiata per sempre: vincere Wimbledon «è come diventare Papa»

      Prima viene Wimbledon, poi tutto il resto. Le consacrazioni sono sempre arrivate in questo torneo: adesso Jannik è davvero nella leggenda

      Per capire, bisogna salire a piedi sulla collina. Quando la gente si incammina in silenzio. Quasi ci fosse una generale consapevolezza, un cerimoniale a cui tenere fede, nei secoli dei secoli. Pronunci quella parola e non ti scorre davanti un film, ma la poesia del tennis, perché la poesia è quella cosa con dentro tutte le altre che ci tengono in vita. E Wimbledon contiene in sé quel che di più bello e nobile rappresenta questo tremendo gioco con le palline gialle che ci fa uscire pazzi.

      Non esiste un posto simile nello sport. Sarà che è cambiato attraverso gli anni ma è rimasto uguale a sé stesso, gli inglesi sono bravissimi in questo. Ma c’è qualcosa di mistico. In quei viali, in quel Centrale adornato all’esterno da un’edera maestosa che sembra stare lì da tempi remoti. Negli anziani volontari, fragili nella loro tenace voglia di esser testimoni, vestiti con la divisa sociale, con il calzino a coste intonato alla giacca verde. Nei cancelli che si aprono il primo lunedì di luglio, i Doherty gates, con la loro scritta argentea sotto alla quale passano i giocatori che entrano sul Centrale: la vittoria e la sconfitta, due impostori, da Kipling.

      Ora Sinner è davvero nella leggenda

      Ecco perché la vita di Jannik Sinner è cambiata per sempre. Ieri, non prima. Vincere qui è come diventare Papa, scrisse una volta Gianni Clerici, che insieme al suo amico Rino Tommasi avrebbe tanto meritato di vedere questo momento. Prima viene Wimbledon, il Vaticano del tennis, poi tutto il resto. Gli Slam si contano certo, ma si pesano anche. La desuetudine di quei campi verdi, di quella tortura della superficie sulla quale si gioca un mese all’anno, spiega solo in parte il fascino di questo luogo dove si respira l’eternità. Come in un museo, dove però il tempo continua a scorrere.

      ​ «C’è una atmosfera diversa da ogni altro torneo dove ho giocato» disse uno Jannik Sinner ancora adolescente quando ci mise piede per la prima volta, appena cinque anni fa, e sembra un secolo. Dopo la tremenda sconfitta del Roland Garros, era come se accanto al suo nome fosse stato messo un asterisco. Un numero uno del mondo che non ha mai vinto a Wimbledon, non è davvero tale. Ci sono stati grandi giocatori che hanno sacrificato altri trofei, che hanno cambiato la loro vita, per trionfare qui, e c’è stato anche chi non c’è mai riuscito, come Ivan Lendl. Questa vittoria vale molto più di qualunque altro titolo si possa ottenere nel tennis. Anche più di quel Roland Garros che rimane la sua isola che ancora non c’è, perché senza il sigillo del Centre Court ogni altro titolo perde di valore o di significato. Dai maestri australiani a Borg-McEnroe, da Sampras-Agassi a Federer-Nadal, i passaggi da una epoca all’altra e le consacrazioni avvengono qui.

      La tradizione di Wimbledon, il torneo per eccellenza

      Un italiano ha sollevato per la prima volta quel trofeo in argento placcato oro, immutabile dal 1877, che in cima ha scolpito un piccolo ananas, ricordo dell’epoca vittoriana quando quel frutto era introvabile e quindi offrirlo al vincitore era un gesto di generosità che certificava lo status sociale appena raggiunto con quel risultato. Wimbledon è nei dettagli, nel tabellone compilato a mano, nei campi verdi allineati e separati uno dall’altro da un cordoncino e da una stretta passerella di ghiaia, dove uno è uguale all’altro, l’ultimo neofita e il più grande di sempre, così vicino che potresti toccarlo. Bisogna respirarlo a pieni polmoni, tenendo gli occhi chiusi, sentendone l’odore. Solo allora capisci perché i giocatori qui dentro si sentono parte non di una storia, ma della Storia.

      ​Ieri, mentre camminavamo tutti insieme, abbiamo sentito cosa stesse bisbigliando la gente. «Quel ragazzo italiano» dicevano, commentando le sue possibilità di farcela. Parlavano di lui, parlavano di noi. Come ogni anno, mentre scriviamo l’All England club si sta svuotando. I campi laterali splendono ancora, l’odore dell’erba riempie l’aria. E come sempre si respira una malinconia diffusa, che sembra avvolgere tutto. È qualcosa di intimo, di profondo, che appartiene solo a Wimbledon. Quando finisce, sai che c’è da aspettare un anno intero. Sai che quei cancelli si riapriranno soltanto la prossima estate, per scrivere ancora una volta la leggenda del tennis. Ci abbiamo messo 138 edizioni, e negli ultimi tempi ci eravamo andati anche vicino. Ma adesso ne facciamo parte anche noi. Un giorno, forse capiremo davvero cosa ha significato questa domenica di luglio. Grazie per sempre Jannik.​

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Irrlicht
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        Ottimo il riferimento ai maestri Clerici e Tommasi
        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

        "Un acceso silenzio
        brucerà la campagna
        come i falò la sera."

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        • Sean
          Csar
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          • In piedi tra le rovine
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          Nel carniere di Sinner ci finisce un titolo importantissimo, il più illustre dello sport del tennis, che nobilita tutta la carriera di Sinnier fin qui e fa assumere anche agli altri suoi trofei una diversa luce...perchè prima di ieri aveva vinto sì tanto (due Australian Open, un US Open) ma sempre lontano dall'Europa e su superfici di cemento...mentre il suo rivale aveva vinto il Roland Garros e per ben due volte Wimbledon...per cui questa vittoria proietta la figura e la carriera di Sinner in una dimensione nuova, più piena, più lucente.

          Una vittoria fondamentale anche perchè dopo Parigi, con quella sconfitta maturata in quella maniera, perdere anche a Wimblendon dallo stesso avversario avrebbe potuto ingenerare dei problemi a livello psicologico...e invece è proprio nella testa e nella tenuta mentale che Sinner, come dicono tutti, ha mostrato di saper vincere ancora prima che in campo, per cui è chiaro che da qui in avanti per lui si spalanca qualunque tipo di orizzonte.

          Tra gli innumerevoli e splendidi allori dello sport italiano, mancava proprio quel trofeo tennistico: Sinner dunque colma anche una lacuna storica, il che fa capire ancora meglio la portata dell'impresa...e da qui in avanti sarà difficile anche per i critici sempre e comunque trovare il pelo nell'uovo in questo tennista che risulta il più grande della storia italiana...ed a certificarlo non statistiche e numeri ma il trofeo nel più antico e prestigioso torneo di tennis al mondo: basterebbe questo per chiudere ogni discorso.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
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          forse, tra mille inverni
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          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            • In piedi tra le rovine
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            Wimbledon vale la coppa del mondo di tennis: non ho mai visto uno come Sinner | Il commento di Adriano Panatta

            Il trofeo più prestigioso è di Jannik: suo e di nessun altro. Il suo più grande talento è nella testa

            Finalmente l’ho visto, so com’è fatto. Un italiano che vince a Wimbledon Mi sono chiesto, qualche volta, se mai mi sarebbe riuscito. E invece eccolo qui, che solleva le braccia come un ciclista sul traguardo. Esulto e applaudo. Ma per favore, applaudiamo tutti, dai. È come vincere il campionato del mondo del tennis, non ci sono altri paragoni possibili. E lui se l’è meritato, ha inseguito il trofeo fino all’ultimo, ha battuto prima Djokovic, poi Alcaraz, che in due fanno nove vittorie ai Championships. Il trofeo più prestigioso del tennis è di Jannik Sinner, e un po’ anche nostro, che non c’entriamo nulla, perché è solo suo e di nessun altro, ma ci fa piacere condividerlo.

            Mai visto uno come Sinner

            Match intenso, giocato ai massimi livelli, non bello (e nemmeno scioccante) come la finale a Parigi, ma in grado di mostrarci il meglio di un tennista che va dritto allo scopo, che non si abbatte quando l’altro, con quattro giochi di prestigio da grande giocatore gli sfila il primo set, ma resta lì, sul pezzo, pronto a reagire. E dall’inizio della seconda frazione di gioco, eccolo, a testa bassa a martellare.

            Un ragazzo di molti talenti, ma il più grande sta nella testa, per come riesce a tirare dritto sempre, anche nelle difficoltà. Posso solo dire che in tanti anni di tennis, raramente avevo visto uno come lui. Ho sentito Carlos Alcaraz lamentarsi con il suo team, «non riesco a tenerlo da fondo campo». Caspita che confessione, di quelle che sei pronto a fare solo quando sei disperato. I tennisti, quelli bravi, lo capiscono prima dove si sta andando a parare e lo spagnolo ha intuito che sotto la pressione cui lo sottoponeva Sinner, non sarebbe durato molto a lungo. Del resto, Jannik è uno specialista di questi trattamenti, il suo tennis è tambureggiante, non importa nemmeno quanto preciso. Semplicemente, alle velocità che lui si può permettere, la palla quasi non la vedi.

            Il confronto andrà avanti, Sinner contro Alcaraz, Alcaraz contro Sinner. Siamo 8-5, e cinque a quattro negli Slam. Sinner potrebbe chiudere la sua corsa con tre Slam in questa stagione, sono convinto che agli US Open lui avrà ancora fiato, gli altri assai meno. Ma quel che conta è che il trofeo di Wimbledon sia passato di mano. Ora è suo. E io ne sono contento, e anche un po’ emozionato.

            https://www.corriere.it/sport/tennis...tml?refresh_ce
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
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            • germanomosconi
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              • pordenone
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              dando per scontato che difficilmente Alcaraz recupererà lo svantaggio nelle prossime settimane, praticamente entro fine anno sarà tra i primi 10 di sempre come settimane al n. 1 appena dietro a mostri del calibro di Borg ed Agassi quanto alla striscia di settimane consecutive potrebbe diventare (almeno per il momento) la sesta migliore di sempre....
              1. Svizzera (bandiera) Roger Federer 237
              2. Stati Uniti (bandiera) Jimmy Connors 160
              3. Rep. Ceca (bandiera) Ivan Lendl 157
              4. Serbia (bandiera) Novak Đoković 122
              5. Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 102
              6. Serbia (bandiera) Novak Đoković (2) 86
              7. Stati Uniti (bandiera) Jimmy Connors (2) 84
              8. Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras (2) 82
              9. Rep. Ceca (bandiera) Ivan Lendl (2) 80
              10. Australia (bandiera) Lleyton Hewitt 75
              11. Italia (bandiera) Jannik Sinner 58
              Stati Uniti (bandiera) John McEnroe
              e secondo me senza quei 3 mesi di stop avrebbe vinto anche al RG, peccato davvero avrebbe potuto fare il grande slam...
              salvo infortuni in questo momento per continuità e non solo è davvero più forte di Alcaraz il quale nel corso della stagione ha dei cali, cosa che l'italiano sembra non avrebbe.
              gli altri nemmeno li nomino, c'è letteralmente un abisso, il povero Djokovic compreso
              tra l'altro ieri lo spagnolo non si aspettava di perdere in quel modo, ad un certo punto Sinner era ingiocabile per lui
              Originariamente Scritto da Marco pl
              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              IO? Mai masturbato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              Io sono drogato..

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              • Irrlicht
                Bodyweb Senior
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                Definire djokovic "povero" mi pare un tantino esagerato...





                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                "Un acceso silenzio
                brucerà la campagna
                come i falò la sera."

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                • germanomosconi
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                  è inteso perchè non riesce più ad essere quello dei tempi d'oro
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                  • Irrlicht
                    Bodyweb Senior
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                    Direi fisiologico
                    Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                    "Un acceso silenzio
                    brucerà la campagna
                    come i falò la sera."

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                    • The_machine
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                      Comunque dalle interviste che sento dei giocatori che stanno ai massimi livelli da 10+ anni oramai è pensiero condiviso che Sinner-Alcaraz tirino più forte e abbiano più intensità dei Big-3. Devo ancora leggere di un professionista ai massimi livelli che dica il contrario.

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                      • Fabi Stone
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                        Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                        Comunque dalle interviste che sento dei giocatori che stanno ai massimi livelli da 10+ anni oramai è pensiero condiviso che Sinner-Alcaraz tirino più forte e abbiano più intensità dei Big-3. Devo ancora leggere di un professionista ai massimi livelli che dica il contrario.
                        Beh ma questo lo dicevamo da tempo Masch.
                        Avevi portato anche esempi riferiti ad altre discipline, riguardo intensità e miglioramento delle prestazioni atletiche generali.
                        Il dato o preferenza soggettiva può basarsi altresì sulla qualità più o meno alta di una leggenda del passato rispetto agli attuali, che è valida come sopra anche per altri sport.
                        Nel calcio ai tempi di Maradona si inneggia a a Pelé, poi Messi veniva paragonato a Diego ecc ecc...nel tennis Roger a Sampras e prima a Borg o McEnroe o Connors, fino ad arrivare ai Sinner e Alcaraz attuali.

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