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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Ma infatti I comunisti vecchia scuola sono dalla parte di trump

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    Originariamente Scritto da Pesca
    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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      pro Trump?

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        Le due fazioni attuali sono globalismo e "populismo", i vecchi comunisti sono più vicini ai secondi

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        Originariamente Scritto da Pesca
        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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          Il ceo di Parler ha dichiarato che possono chiudere se non vengono riabilitati i server, saranno felici i dipendenti ma se lo meritano perché bisogna scegliere anche dove lavorare con criterio
          Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!

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            Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
            ovviamente per l'emanazione della sentenza di condanna serve un giudice
            per una valutazione sommaria (volta solo a decidere se censurare o meno il post e soprattutto se bannare o meno l'autore) basterebbe un entità pubblica bipartisan ( con dentro rep e dem) che decida velocemente
            Si, ma solo per controllare tutti i post su twitter, instagram, facebook e compagnia e decidere se censurare o meno un post, questa entita' pubblica bipartisan dovrebbe impiegare centinaia di migliaia di persone. Non ci riesce neanche il governo cinese, che infatti limita di molto il numero di social networks su territorio nazionale (non solo per quello, ma anche).
            B & B with a little weed










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              Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
              Si, ma solo per controllare tutti i post su twitter, instagram, facebook e compagnia e decidere se censurare o meno un post, questa entita' pubblica bipartisan dovrebbe impiegare centinaia di migliaia di persone. Non ci riesce neanche il governo cinese, che infatti limita di molto il numero di social networks su territorio nazionale (non solo per quello, ma anche).

              è ovvio che bisognerebbe fare una scrematura a monte.
              io credo che bisognerebbe cominciare col controllare i post delle persone molto influenti come appunto i politici.
              anche se ad oggi anche per alcuni privati un ban può essere un danno terrificante
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                Azz, non m'avete detto quale è il browser cool ed io uso quelli da boomer pensando che sia più compatibile
                Non ascoltarlo , non capisce una mazza.
                Chrome è uno dei browser più veloci ancora oggigiorno , molto più veloce di firefox , explorer e compagnia bella
                Mai dato un problema

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                  Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggio
                  è ovvio che bisognerebbe fare una scrematura a monte.
                  io credo che bisognerebbe cominciare col controllare i post delle persone molto influenti come appunto i politici.
                  anche se ad oggi anche per alcuni privati un ban può essere un danno terrificante
                  Anche qui devi cominciare a stabilire chi può considerarsi "molto influente"

                  Stesso discorso per la piattaforma, quali sono quelle così normate? Quali parametri?

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                    Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
                    Non ascoltarlo , non capisce una mazza.
                    Chrome è uno dei browser più veloci ancora oggigiorno , molto più veloce di firefox , explorer e compagnia bella
                    Mai dato un problema
                    Rimane nel baretto per ste stupidaggini, fai la cortesia. Soprattutto quando non sai di cosa parli.

                    Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                    Originariamente Scritto da claudio96

                    sigpic
                    più o meno il triplo

                    Commenta


                      Trump, blocco sui social accende il dibattito. Francia contraria, Merkel: “Problematico”.


                      Il ministro francese dell'Economia Bruno Le Maire e l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell hanno osservato che la regolamentazione dei colossi del web non può avvenire basandosi sulle procedure delle stesse aziende private. Bolsonaro: “Paradossale e inaccettabile”. Navalny: “Questo precedente sarà sfruttato dai nemici della libertà di parola in tutto il mondo. Anche in Russia”.

                      Il ministro francese dell'Economia Bruno Le Maire e l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell hanno osservato che la regolamentazione dei colossi del web non può avvenire basandosi sulle procedure delle stesse aziende private. Bolsonaro: “Paradossale e inaccettabile”. Navalny: “Questo precedente sarà sfruttato dai nemici della libertà di parola in tutto il mondo. Anche in Russia”

                      Le Maire: “Regolamentare la rete non spetta ai colossi del web”.


                      La Francia deplora la decisione di Twitter di escludere Trump, sottolineando che regolamentare la rete non spetta ai colossi del web. "Ciò che mi sciocca è che sia Twitter a decidere di chiudere" il profilo del tycoon, ha dichiarato il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, intervistato ai microfoni di radio France Inter. "La regolamentazione dei colossi del web - ha avvertito - non può avvenire attraverso la stessa oligarchia digitale".

                      Portavoce Merkel: “Problematico il blocco di Trump”

                      Più cauta la Germania: "La cancelliera Angela Merkel ritiene problematico che sia stato bloccato in modo completo l'account Twitter di Donald Trump", ha detto il protavoce Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda specifica sull'argomento.


                      Borrell: “Regolamentare rispettando la libertà di espressione”


                      Nella discussione si è inserito anche l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell: se a suo parere "occorre poter regolamentare meglio i contenuti dei social network, rispettando scrupolosamente la libertà di espressione", tuttavia "non è possibile che questa regolamentazione sia attuata principalmente secondo regole e procedure stabilite da soggetti privati".

                      Breton: “L’8 gennaio sarà una data spartiacque per le piattaforme digitali”

                      Dall’Ue è arrivato anche il commento del commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, secondo cui l'8 gennaio 2021, giorno in cui Twitter ha sospeso definitivamente l'account di Trump, sarà una data spartiacque per le piattaforme digitali: "Questa data rimarrà come riconoscimento da parte delle piattaforme" on-line "della loro responsabilità editoriale e del contenuto che trasmettono. Una sorta di 11 settembre nello spazio informativo". In un editoriale pubblicato da Le Figaro e l'on-line Politico Usa, Breton ha espresso le sue "perplessità" per la decisione di bandire il tycoon "senza controllo legittimo e democratico", sottolineando che questo giustifica i progetti europei di regolamentazione dei giganti digitali. Secondo Breton, il fatto che un "amministratore delegato possa staccare l'altoparlante del presidente degli Stati Uniti senza alcuna forma di controllo e contro-potere" desta molti interrogativi.



                      Bolsonaro: “Paradossale e inaccettabile”


                      Il capo della comunicazione del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, Fabio Wajngarten, ha criticato la decisione di Twitter di bloccare il profilo di Trump definendola "paradossale e inaccettabile". Bolsonaro ha invece invitato i propri follower di Instagram a seguirlo su Parler, il social network amato dai sostenitori di Trump che è stato però sospeso nella notte tra domenica e lunedì ed è ora offline


                      Navalny: “Censura inaccettabile”.


                      Sull’argomento è intervenuto anche il dissidente russo Alexey Navalny: "Penso che il bando di Donald Trump su Twitter sia un atto di censura inaccettabile. Questo precedente sarà sfruttato dai nemici della libertà di parola in tutto il mondo. Anche in Russia. Ogni volta che avranno bisogno di mettere a tacere qualcuno, diranno: 'è solo una pratica comune, anche Trump è stato bloccato su Twitter'". "Certo, Twitter è un'azienda privata, ma abbiamo visto molti esempi in Russia e in Cina di aziende private che sono diventate i migliori amici dello Stato e gli abilitatori quando si tratta di censura - prosegue Navalny - Se sostituite 'Trump' con 'Navalny' nella discussione, otterrete una risposta accurata all'80% del Cremlino sul perché il mio nome non può essere menzionato nella TV russa e non dovrei essere autorizzato a partecipare a nessuna elezione. Se Twitter e Jack (Dorsey, ndr) vogliono fare le cose per bene, hanno bisogno di creare una sorta di comitato che possa prendere tali decisioni. Dobbiamo conoscere i nomi dei membri di questo comitato, capire come funziona, come i suoi membri votano e come possiamo appellarci alle loro decisioni".


                      Il dibattito sulla censura.


                      Nel bloccare Trump, Twitter e Facebook hanno mostrato i muscoli facendo "vedere chi ha il potere nella società digitale", ha scritto il New York Times ricordando come i nomi di Mark Zuckerberg e Jack Dorsey non sono mai apparsi in nessuna elezione, eppure i due manager, "responsabili solo davanti ai loro consigli di amministrazione e ai loro azionisti", hanno un "enorme potere". Secondo i costituzionalisti, chi come i repubblicani parla di violazione del primo emendamento per Twitter e Facebook - ma anche per Apple, Amazon e Google - sbaglia. L'oscuramento di Trump e lo stop di Parler sono perfettamente legali perché il Primo Emendamento vieta la censura al governo e non si applica alle decisioni di società private. Ben diverso è il caso di Trump, accusato nei mesi scorsi dal Knight First Amendment Institute della Columbia University di violare il Primo Emendamento per aver bloccato alcuni utenti su Twitter: il caso è arrivato fino alla Corte Suprema che non ha ancora deciso se occuparsene. Nonostante questo il dibattito è complicato. Pur ritenendo corrette le decisioni della Silicon Valley, molti si interrogano sul potere che ha accumulato e che le consente di rimuovere chiunque dalle loro piattaforme, divenute indispensabili per miliardi di persone. "Il presidente può rivolgersi al suo ufficio stampa o a Fox se vuole comunicare con il pubblico. Molti altri, quali gli attivisti afroamericani o Lgbtq bloccati dai social come Trump, non hanno questo lusso", denuncia l'American Civil Liberties Union. Gli stop decisi dai social sollevano anche, secondo gli esperti, dubbi sulla sostenibilità del loro modello di business per una democrazia funzionante e sui politici ormai troppo “dipendenti” dai social. Il primo nodo da sciogliere è quello normativo sulla Section 230 del Communications Decency, che garantisce l''immunità ai social, sollevandoli da ogni responsabilità.
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        Le borse non sono d'accordo e sia Twitter che Facebook sono in calo vistoso
                        Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!

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                          dittatura finanziaria

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                            Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                            Anche qui devi cominciare a stabilire chi può considerarsi "molto influente"

                            Stesso discorso per la piattaforma, quali sono quelle così normate? Quali parametri?
                            banalmente il numero di follower è un proxy non proprio delicatissima ma efficace sull'influenza
                            "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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                              In questo Breton ha ragione imho. Questo ban, in un senso o nell'altro, e' storico. Spero sia la sveglia per molti che e' il momento di regolamentare queste corporazioni
                              Originariamente Scritto da claudio96

                              sigpic
                              più o meno il triplo

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                                Wall Street, Twitter crolla del 10%, Facebook in forte calo. «Effetto Trump» sulla Borsa.


                                Twitter affonda a Wall Street. I titoli della società che controlla il social che cinguetta hanno cominciato la giornata di contrattazione in calo del 10% (il calo a metà giornata restava superiore al 6%). La discesa è legata alla decisione di bandire l’account personale di Donald Trump per il rischio di ulteriori violenze negli Stati Uniti. Giù del 3,2% Facebook, l’altro social network che ha bandito l’account di Trump. Venerdì 8 gennaio la piattaforma dei cinguettii ha chiuso l’account @realDonaldTrump, motivando la decisione con la preoccupazione che Trump lo usasse per «ulteriore incitamento alla violenza». In tutta risposta Trump ha dichiarato che costruirà una sua piattaforma e che non sarà mai messo a tacere. Le Big Tech in calo a Wall Street pagano anche lo stop di Parler, il «Twitter della destra», che ha acceso il dibattito sul potere eccessivo nelle mani della Silicon Valley. Apple perde il 2,39%, Amazon l’1,81% e Google l’1,51%. Il social Parler, scelto da trump dopo la messa al bando da Twitter, è stato di fatto spento da Amazon, dopo che Google e Apple lo avevano escluso dalle app scaricabili sugli smartphone. Amazon ha sospeso il social network Parler dai suoi server alle 9 circa di lunedì 11 gennaio (ora italiana). Questo vuol dire che Parler non è più raggiungibile in alcun modo ed è, di fatto, offline.


                                Stop alle donazioni alla politica

                                Il rapporto tra le grandi corporation americane e la politica stanno peraltro diventando sempre più burrascosi e tesi: dopo Wall Street anche Facebook ferma donazioni politica. Si allunga così l’elenco delle aziende di «Corporate America» che sospendono le donazioni politiche. Dopo i colossi di Wall Street, Marriott e American Express, anche Facebook congela per il primo trimestre le sua spese per la politica.


                                In Borsa

                                Apertura in calo a Wall Street. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow cede 141,67 punti, lo 0,46%; lo S&P 500 scende di 25,69 punti, lo 0,67%; il Nasdaq è in ribasso di 146,05 punti, l’1,11%. Il petrolio Wti al Nymex perde l’1,11% a 51,66 dollari al barile. A pesare, sull’inizio della settimana, sono le incertezze sul piano politico ed economico, che si aggiungono ai persistenti timori sulla diffusione del coronavirus. A Washington, i democratici hanno intenzione di mettere in stato d’accusa il presidente statunitense Donald Trump per l’assalto al Congresso del 5 gennaio, se il vicepresidente Mike Pence e i ministri non decideranno di rimuoverlo dal suo incarico invocando il 25esimo emendamento. Sul fronte economico, i dati hanno mostrato che il mercato del lavoro si è fermato a dicembre, dopo sette mesi di crescita, facendo aumentare i timori per l’outlook nel breve periodo. Il mese scorso, sono stati persi 140 mila posti di lavoro, per un totale di oltre 9,3 milioni nel 2020, a causa della pandemia di coronavirus. Il presidente eletto, Joe Biden, ha intanto promesso un nuovo piano di aiuti anticrisi e investimenti per stimolare la crescita.

                                Borse europee chiudono in calo, pesano nuovi rischi

                                Chiusura in rosso anche per le Borse europee. A pesare i nuovi rischi costituiti dall’aumento dei contagi, che nel mondo hanno toccato quota 90 milioni e il possibile impeachment di Donald Trump che introduce nuove incertezze politiche e potrebbe intralciare l’approvazione di nuovi stimoli negli Usa. Lunedì i democratici della Camera hanno presento l’articolo di impeachment nei confronti di Trump, accusandolo di «incitamento all’insurrezione» in relazione alle rivolte del 6 gennaio sfociate nell’irruzione a Capitol Hill.
                                A Londra l’Ftse 100 cede l’1,09% a 6.798,48 punti, a Parigi il Cac perde lo 0,78% a 5.662,43 punti, a Francoforte il Dax arretra dello 0,8% a 13.936,66 punti. Milano cede lo 0,32% seguendo l’andamento negativo di Wall Street.


                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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