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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Comincio a provare pena...


    Usa, gaffe di Joe Biden sul palco: «Dov’è Jackie?». Ma la parlamentare è morta lo scorso agosto – Il video

    Durante la conferenza stampa alla Casa Bianca il presidente Usa ha continuato a cercare tra la folla la figura di Jackie Walorski nell’imbarazzo dei presenti



    Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
      Non tutti i film.....

      Born to kill
      Già la prima guerra mondiale tolse di mezzo la patina "romantica" ed "eroica" della guerra moderna. A tal proposito cito "Orizzonti di gloria" di Kubrick...per noi posteri...Ai contemporanei bastò vedere come tornavano a casa i tanti che pure si arruolarono spontaneamente: chi dentro ad una bara, chi con gli arti a pezzi, chi coi racconti horror dalle trincee.

      Pure il Vietnam (Apocalypse Now o Full Metal Jacket o Il cacciatore ecc...) opere figlie dei racconti, delle vicende vissute, della anti epopea bellica delle guerre odierne, spersonalizzanti, capaci di generare, in chi le combatte, un abbruttimento e quindi violenze che vanno oltre il recinto prettamente bellico. Tra l'altro anche in Vietnam tanti e tanti volontari, una intera generazione di americani segnata per sempre...perchè si parte credendo o immaginando una cosa e si torna avendo saggiato tutt'altra realtà.

      In Ucraina perchè dobbiamo ipotizzare che dovrebbe essere diverso, nell'uno e nell'altro fronte? Se poi da parte ucraina c'è almeno una spinta a difendere la propria terra, da quella russa c'è la difficoltà a forse motivare queste truppe, per millemila ragioni.

      Questa era una guerra che nei piani iniziali non era previsto si sarebbe combattuta. In quei piani si doveva chiudere in 3 giorni per mettere il mondo di fronte al fatto compiuto: ci sarebbero stati dei brontolii, delle condanne, la solita grancassa e si sarebbe chiusa lì e il mondo sarebbe andato avanti come sempre.

      Tutto questo trascinarsi nasce da quei calcoli sbagliati: il governo non è caduto, i golpe non ci sono stati, la popolazione non si è sollevata, lo stato maggiore non s'è dato e l'esercito non ha disertato o abbandonato le armi. Tutte le informazioni sulla base delle quali in Russia hanno deciso per l'invasione (che nei piani avrebbe dovuto essere di facciata, per poi cambiare governo con uomini filorussi) erano false, inattendibili.

      Adesso ci si trova tutti in questa situazione. I russi di più, perchè poi ridisegnare una strategia in corsa, ricominciare da capo, anzi da zero, con altri piani, passare dalla guerra per finta alla guerra per davvero, lo abbiamo visto, non è facile.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Originariamente Scritto da huntermaster
        tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
        Originariamente Scritto da luna80
        Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

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          Pagina molto interessante la sua
          Originariamente Scritto da Marco pl
          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          IO? Mai masturbato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          Io sono drogato..

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            Gas, battaglia in Europa sul tetto al prezzo. In Germania maxi intervento da 200 miliardi, ma Draghi: «Non possiamo dividerci». Nuove sanzioni alla Russia, l’Ungheria minaccia il veto

            Molti Stati Ue contrari alla proposta della Commissione su un «price cap» per il metano russo usato per produrre elettricità. L’Italia tra i 15 che chiedono un tetto generalizzato

            Il consiglio Energia straordinario di domani, il terzo da luglio, si preannuncia teso. Molti Stati membri non hanno gradito il modo in cui la Commissione Ue ha gestito la richiesta di presentare una proposta per l’introduzione di un tetto al prezzo di tutto il gas importato nell’Ue per contenere la bolletta elettrica di famiglie e imprese nell’Ue. In 15 Stati membri, tra cui Italia, Francia, Polonia, Spagna, Portogallo e Belgio avevano scritto alla Commissione sollecitando un price cap sul gas generalizzato, indicandolo come una «priorità». La Commissione non ha presentato una proposta formale — che arriverà la prossima settimana — ma un documento informale (non-paper) mercoledì nel tardo pomeriggio, al termine della riunione degli ambasciatori presso la Ue, nel quale ha proposto un tetto al prezzo del gas russo e un tetto al prezzo del gas usato per produrre l’elettricità (simile al modello attualmente usato in Spagna e Portogallo). Quest’ultimo price cap «deve essere impostato a un livello tale da non aumentare il consumo complessivo di gas — ha spiegato la commissaria all’Energia Kadri Simson —. Il segnale del prezzo deve rimanere perché se viene utilizzato più gas e acquistato in un mercato globale ristretto, ciò farà aumentare ulteriormente i prezzi».

            Con i fornitori ritenuti affidabili, invece, la Commissione propone che l’Ue si impegni per raggiungere, in tempi ragionevoli, un’intesa comune per ridurre i prezzi, salvaguardando al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento e sviluppando partenariati energetici stabili a lungo termine attraverso la transizione energetica. Inoltre propone di elaborare un nuovo benchmark o valore di riferimento per il gas naturale liquefatto (Gnl) basato sulle transazioni anziché sul Ttf, il valore attualmente preso come riferimento per stabilire il prezzo del gas in Europa (che ha di base la Borsa di Amsterdam).

            Tra i firmatari della lettera non c’era la Germania (nemmeno l’Olanda). Berlino è sempre stata scettica nei confronti del price cap temendo un impatto sulle forniture (russe o di Gnl). E l’Olanda è contraria a ogni intervento che limiti il mercato. La scelta della Commissione è stata vista da diverse cancellerie come un appiattimento sulle posizioni di Berlino, che ha lo spazio di bilancio per andare incontro autonomamente alle esigenze di famiglie e industrie.

            Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato giovedì uno scudo per frenare i prezzi del gas, tramite un investimento da 200 miliardi di euro. La Germania sta anche nazionalizzando il maggiore importatore di gas tedesco, Uniper. Inoltre può permettersi di pagare il Gnl a caro prezzo. Non così i Paesi altamente indebitati come l’Italia, oppure i Paesi più poveri come quelli dell’Est. Critica la replica del presidente del Consiglio Mario Draghi: «La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, di evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza. Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali — proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina».

            Di fatto il tetto sul gas russo inciderà poco sulle bollette, visto che dal 40% di metano russo che arrivava nell’Ue prima della guerra in Ucraina si è scesi al 9%. Inoltre dopo le azioni di sabotaggio al Nord Stream, il gas russo verso la Germania si è ulteriormente ridotto. Il tetto verrebbe applicato principalmente al gas che arriva fino al Tarvisio. Il no a un tetto generalizzato al prezzo del gas importato nell’Unione, spiega una fonte Ue, nasce dalla conclusione che «la proposta di un price cap allo stesso livello per tutto l’import del gas è una misura radicale che comporta rischi significativi legati alla sicurezza di forniture di energia», mentre la proposta della Commissione «è una valutazione di bilanciamenti, vantaggi e rischi: non credo che stiamo dicendo “no” a 15 Paesi membri, diciamo che è meglio mettere un price cap al gas russo e negoziare» con i singoli fornitori i prezzi dell’energia, ha proseguito la fonte aggiungendo che «dietro alla lettera dei 15 Paesi ci sono le differenti posizioni dei Paesi membri che sono, per motivi geografici, meno o più dipendenti dal punto di vista energetico. La nostra missione è trovare misure che siano efficaci per tutti i Paesi». Inoltre il tetto sarebbe molto probabilmente raggiunto in tutti gli Stati «e verrebbe a mancare quell’incentivo di mercato che ora permette il trasferimento di gas tra gli Stati Ue».

            Il documento della Commissione sarà discusso dai ministri dell’Energia dei 27 nella riunione straordinaria di venerdì, nella quale sarà dato anche il via libera al regolamento del Consiglio per l’introduzione di misure di emergenza per ridurre i prezzi della bolletta energetica: taglio dei consumi, tetto sugli extra margini della produzione di elettricità da fonti rinnovabili e contributo di solidarietà per le compagnie oil &gas.

            Non è solo il gas a dividere gli Stati membri. Venerdì gli ambasciatori Ue inizieranno il confronto sull’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia e l’Ungheria si è già messa di traverso (qui le notizie di oggi sulla guerra in Ucraina). Per approvare le sanzioni serve l’unanimità mentre le misure in ambito energetico richiedono la maggioranza qualificata. Ma quasi certamente il tema del tetto al prezzo del gas finirà sul tavolo dei capi di Stato e di governo il 7 ottobre prossimo, al Consiglio europeo informale che si terrà a Praga.

            CorSera
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              La scelta della Germania e i rischi per l’Italia e per l’Europa

              La mossa tedesca rischia di avere due effetti indesiderati dannosi per l’Europa e per ogni Paese membro. Quello che nelle intenzioni del governo di Berlino è una dura risposta a Putin rischia di indebolire il fronte europeo. La Germania ha annunciato un piano da 200 miliardi per difendere le aziende e le famiglie tedesche dal caro gas e spingere il prezzo della fonte di energia verso il basso. Cosa che è accaduto nell’immediato ieri quando il prezzo pochi minuti dopo l’annuncio del cancelliere è sceso a quota 186 euro con un calo del 10 per cento. Una scelta che può ritorcersi contro tutta l’Europa.

              Il cancelliere Olaf Scholz, in una conferenza stampa convocata all’improvviso è stato chiaro sulla manovra intrapresa da Berlino. La Russia – ha detto – continua la sua guerra contro l’Ucraina e utilizza il fatto di essere fornitore di energia all’Occidente come un’arma. Dopo la distruzione dei gasdotti nel Mar Baltico – ha continuato – sappiamo che presto cesserà del tutto l’approvvigionamento di gas alla Germania. Da qui la scelta del governo tedesco di varare un piano da 200 miliardi per correre in aiuto di aziende e famiglie. Il meccanismo ideato da Berlino prevede di continuare ad acquistare il gas sul mercato e con i 200 miliardi attenuare i costi che devono pagare i tedeschi. Si tratta quindi non di una misura strutturale ma tampone come dimostrano anche le parole che hanno accompagnato la scelta. Il freno al prezzo del gas deciso è una chiara risposta a Putin - ha ribadito il ministro delle Finanze Christian Lindner – ma anche una chiara segnalazione al Paese. Noi siamo economicamente forti, e questa forza economica la mobilitiamo quando serve, come adesso.

              Peccato che la scelta permette a speculazione e mercato di continuare a funzionare come sempre. E quindi anche i 200 miliardi stanziati da Berlino continueranno a gonfiare un mercato artificiale basato non sulla reale disponibilità di gas quando sulle aspettative finanziarie di pochi e spregiudicati operatori. Il rammarico per la lentezza dell’Europa sul varare un tetto al gas oggi può trasformarsi in una seria battuta d’arresto del processo di Unione. E danneggiare sul lungo periodo i singoli Paesi membri.

              Ormai già un anno fa il governo Draghi e il suo ministro Cingolani proposero un tetto al gas all’Europa. Una mossa del genere varata in nome di quei 450 milioni di cittadini che ancora oggi rappresentano il più appetito mercato di sbocco per tutte le potenze economiche mondiali, avrebbe potuto spezzare il circolo vizioso innescato dalla speculazione. A oggi 15 paesi si sono convinti della giustezza di quella mossa e hanno inviato una lettera a Bruxelles in questo senso. Ma la mossa tedesca rischia di frenare ulteriormente una decisione che andava presa molto tempo fa.



              CorSera
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                La reazione del governo: solidarietà a rischio per i tre errori di Berlino e il «bullismo» olandese

                La Germania sbaglia. La soluzione resta il tetto al prezzo del gas». Draghi conosce bene i tedeschi per averli frequentati. Da marzo insisteva perché l’Unione applicasse il price cap e — nonostante gli sforzi — con il passare del tempo ha intuito che sarebbe stato arduo raggiungere l’obiettivo. La prova l’ha avuta ieri, con lo «scudo» da 200 miliardi deciso da Berlino per proteggere famiglie e imprese dal rincaro delle bollette, e che giudica un «triplice grave errore»: mina la solidarietà europea, distorce il mercato e farà esplodere il debito tedesco senza risolvere il problema. Fin d’ora gli è chiaro che al vertice di Praga — l’ultimo al quale parteciperà da premier — si aprirà un conflitto. «Anche perché — spiega un rappresentante dell’esecutivo — i capi di Stato e di governo non sono d’accordo su nulla».

                «Palesi violazioni»

                Già la riunione odierna dei ministri dell’Energia sarà incandescente, se è vero che ieri il rappresentante italiano Cingolani è rimasto esterrefatto dalla decisione di Scholz. E con alcuni colleghi ha parlato di «palesi violazioni» da parte della Germania ma anche della Commissione, dato che la presidente (tedesca) von der Leyen si è permessa di ignorare la lettera con cui 15 Paesi chiedevano venisse presentata una proposta formale sul tetto al prezzo del gas. Una scelta vissuta come un atto di bullismo, perpetrato con la collaborazione degli olandesi e deciso dopo aver fatto di tutto per frenare sul price cap. Ecco a cosa alludeva ieri mattina un funzionario di Bruxelles, quando aveva ammesso che «diversi Paesi membri stanno diventando sempre più nervosi». La tensione è così alta che fonti diplomatiche definiscono la mossa dei tedeschi «unilaterale e anti solidale». E quelli che si configurano come aiuti di Stato — sui quali la Ue è chiamata a vigilare — potrebbero produrre delle conseguenze: perché, venendo meno la solidarietà europea, l’Italia potrebbe decidere a sua volta di non condividere la riserve di gas stoccate e chiudere il rubinetto. Mettendo in difficoltà Berlino.

                Nuovi interventi

                Ma in questa fase è Roma a essere sotto pressione, proprio nel momento della transizione tra il governo Draghi e il futuro governo Meloni. Il colloquio tra il premier e il suo successore in pectore è stato preceduto da contatti tra i rispettivi sherpa. Ai dirigenti di FdI è stato ribadito che palazzo Chigi non intende agire con nuovi interventi dopo l’ultimo decreto Aiuti. E che dunque non procederà con uno scostamento di bilancio. Toccherà farlo al nuovo governo, se lo riterrà opportuno. Anche perché la possibilità che in Europa si possa approvare un Fondo per l’Energia va oltre l’orizzonte temporale dell’emergenza.Le parti hanno convenuto sul rischio incombente — oltre che per le famiglie — per le imprese italiane, che dovrebbero affrontare un mercato drogato, impossibilitate a competere con le aziende tedesche, dovendo pagare l’energia a costi nettamente superiori. «In questo modo salta il nostro sistema produttivo», ha commentato allarmato uno dei consiglieri di Meloni. Un timore che si ritrova nell’appello di Draghi all’Europa perché si evitino «pericolose e ingiustificate distorsioni nel mercato interno».

                «Non antieuropeisti»

                In questo senso la sintonia tra il premier e la leader di FdI è parsa evidente dal comunicato successivo di Meloni, che ieri mattina si era schermita: «Non mi pare il caso di commentare», la decisione di Berlino. Così dicendo aveva evocato uno dei temi sviluppati in campagna elettorale, quando sottolineava come Germania e Francia difendessero a Bruxelles i loro interessi nazionali: «E noi non possiamo essere tacciati di anti-europeismo se lo proponiamo anche per l’Italia». Ma l’incarico che sta per rivestire l’ha indotta in serata a evitare polemiche. C’è una chiara simmetria tra la dichiarazione di Draghi («in Europa non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali») e il comunicato di Meloni: «Neppure gli Stati membri che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario possono offrire soluzioni efficaci a lungo termine in assenza di una strategia comune». L’appello del premier in pectore all’unità di tutte le forze politiche è il tentativo di attutire una conflittualità che già emerge nella sua stessa maggioranza, dato che Salvini chiede «subito un maxi intervento» per le bollette. La transizione di governo si avvicina e Cingolani ha esortato Meloni ad accelerare con il rigassificatore di Piombino, bloccato da veti politici e impedimenti burocratici, aggirati da altri in Europa: Germania e Olanda, guarda caso.

                CorSera
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                  "Tutti uniti" in Europa solo verso l'Ucraina e solo grazie al guinzaglio USA. Quando si tratta poi del fronte interno, e di fare fronte comune alla più spaventevole crisi economica dai tempi della II GM, cadono le maschere e si mostra il vero volto della UE, della sua "solidarietà", "inclusività", fratellanza, uguaglianza, i famigerati "valori comuni": per la Germania (appoggiata dalla vampiresca Von der Leyen, quella che se va in Turchia non trova nemmeno una sedia) i "valori", svestiti di ogni patina propagandistica, sono quelli sulla base dei quali l'UE è nata: i soldi, il mercato, la produzione, e dunque mette sul piatto interno la gigantesca cifra di 200 miliardi di euro per passare l'inverno e sostenere industrie e famiglie.

                  Mossa fenomenale, beati loro...peccato che altri Paesi, Italia in testa, non abbiano nemmeno 200 euro per fare scudo a famiglie e imprese, rischiando di veder saltare per aria la tenuta sociale, i posti di lavoro, la produzione, investiti dalla crisi energetica e dai prezzi pazzi ulteriormente drogati da questa mossa tedesca.

                  Da parte sua l'Ungheria vuol metter il veto ad ulteriori sanzioni verso la Russia.

                  Putin ha scommesso tutto sul ventre molle dell'Europa, contando che il fronte pro Ucraina non potrà reggere in eterno, anche perchè poi si dovrà iniziare a spiegare ai popoli infreddoliti e affamati com'è che i miliardi da inviare in Ucraina ci sono e per salvare aziende e famiglie, dei Paesi fragili come l'Italia, no.

                  I 300mila coscritti serviranno a stabilizzare il fronte in attesa di vedere come cosa resterà dell'UE, e della sua ubriacatura ucraina, passato l'inverno.
                  Last edited by Sean; 30-09-2022, 07:07:52.
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Io resto basito, perché in fondo ero davvero convinto, come ripeteva spesso qualche fenomeno qui dentro, che per andare oltre agli egoismi europei è sufficiente "sedersi ad un tavolo". Adesso giù le maschere e fine delle ipocrisie. Sperando che l'inverno non sia troppo lungo.

                    Inviato dal mio moto g 5G plus utilizzando Tapatalk

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                      L EU è stata utilissima a mettersi su un tavolo e decidere per il caricabatterie universale.
                      Quando le cose vanno di merda le maschere saltano ed ogni stato si fa solamente i cazz propri, l Ue è solo un gran bluff

                      Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        E non dimentichiamoci l'Olanda e il suo: "niente tetto al prezzo del gas perchè il mercato è libero e tale deve restare" pure se il mercato si sta per manguare imprese e famiglie...

                        L'Olanda, altra nazione che poi squittisce sui "valori comuni" (che per loro sono mettere le prostitute in vetrina). Olanda, un paese di mercanti e dove il mercato è tutto e sull'altare di questo vitello d'oro ben si possono sacrificare i popoli...e siccome l'UE è una congrega di mercanti e banchieri, e non di ideali e di popoli, dove il collante è la moneta, di quali "valori" si parla lo dovrebbero aver capito tutti ormai e questi "valori" (i soldoni e la potenza economica) chi ce li ha li usa (per sè), chi no s'attacca.
                        ...ma di noi
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                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
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                          Adesso non si tratta più di miopia quando non si vedono gli enormi difetti dell'UE ma di cecità data da un vero e proprio idealismo portato avanti ad ogni costo.

                          L' ottima Olanda che vive delle aziende europee attirate con fiscalità vantaggiosa per il resto è ininfluente, una pulce con la tosse
                          Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!

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                            l'Unione dell'Europa...wow, sempre pensato che è una farsa e alla fine ognuno pensa a se stesso.

                            Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              https://www.ilmessaggero.it/mondo/pu...o-6958168.html

                              Il messaggero su eventuali attacchi alle infrastrutture che sorreggono internet nel baltico

                              Commenta


                                Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
                                https://www.ilmessaggero.it/mondo/pu...o-6958168.html

                                Il messaggero su eventuali attacchi alle infrastrutture che sorreggono internet nel baltico
                                Ancora deve essere attribuita la paternità di questo sabotaggio ai gasdotti che già gli "esperti ed analisti", forse interrogando le sfere di vetro (o le alte sfere dei pupari di Washington), hanno deciso che Putin si è autodistrutto i gasdotti e ora è pronto a fare lo stesso coi cavi internet.

                                In occidente si vive di certezze, come solo dentro le sceneggiature hollywoodiane...e infatti è da 70 anni che a pappardella ci ripetono che gli americani sono quelli buoni, noi quell giusti e che qua tutto è cioccolatoso e meraviglioso.
                                Last edited by Sean; 30-09-2022, 08:36:07.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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