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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio

    #laVOLTabuona

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      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
      Hahahahaha

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      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        Questi sono distaccati dalla realtà...


        Originariamente Scritto da Sean
        mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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          Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
          Questi sono distaccati dalla realtà...
          È il caso di dire che sono folgorati.

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            Letta è la rappresentazione perfetta di un perfetto coglione

            Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
            Originariamente Scritto da Pesca
            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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              Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
              Letta è la rappresentazione perfetta di un perfetto coglione

              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
              Il segretario coglione del partito dei cogiioni

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                letta è un grigio burocrate come tutti quelli che escono dalla scuola pd. Lui, gentiloni, zingaretti, sono tutti simili, senza una vera identità.
                Guarda caso gli unici con un'identità definita, renzi e calenda, che piacciano o no, sono fuoriusciti

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                  mamma mia che pochezza,stiamo male male..........benzina già 2 euro,vediamo a luglio cosa succede quando i vacanzieri cominceranno a partire
                  Alboreto is nothing

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                    Qualche giorno fa ero a Malta ( che dista pochi km dalla Sicilia ) indovinate a quanto stava la benzina? a 1.2 euro al litro
                    Originariamente Scritto da Pesca
                    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                      Governatore Lugansk: possibile ritiro ucraini da Severodonetsk Le truppe ucraine potrebbero doversi «ritirare» da Severodonetsk. Lo ha detto il governatore ucraino della regione di Lugansk, Serihy Gaidai, a Rbc-Ucraina. Gaidai ha affermato che «non aveva senso» che le forze speciali ucraine rimanessero all’interno della città «dopo che la Russia ha iniziato a radere al suolo l’area con bombardamenti e attacchi aerei». Al momento le truppe di Kiev controllano ancora «la periferia» della città.
                      Aggiungendo che le forze di Mosca «controllano una gran parte di Severodonetsk. La zona industriale è ancora nostra e non ci sono russi».

                      Kuleba, al vertice Nato di Madrid: per noi serve un miracolo, non ho grandi aspettative
                      Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha confidato di non aspettarsi alcuna decisione vantaggiosa per l'Ucraina al summit Nato che si terrà a Madrid dal 28 al 30 giugno, dove Kiev peraltro è stata invitata. "Non ho grandi aspettative, se non in un miracolo", ha detto ai giornalisti ucraini nel corso di una conferenza stampa, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. "Indubbiamente sentiremo parole di sostegno, parole di solidarietà, ma finora non vedo alcun segno di decisioni forti in arrivo sull'Ucraina da parte dell'Alleanza, nemmeno di decisioni sulla sicurezza del Mar Nero", ha aggiunto. "Sono stato criticato per aver detto che la Nato, come organizzazione, non ha fatto nulla per l'Ucraina dopo il 23 febbraio 2022: allora ho chiesto loro di mostrarmi cosa ha fatto l'Alleanza. E ho scoperto che non ci sono decisioni di questo tipo

                      CorSera-La Stampa
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Armi, mezzi e uomini: come si sta riorganizzando l’esercito ucraino?

                        di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

                        Tre le esigenze nell’agenda di Zelensky: avere nuovi sistemi e imparare ad usarli, ridare vigore alla truppa, trovare le risorse per contrattaccare. Il Battaglione Azov prova a ricostituirsi e a staccare dalla divisa il marchio dell’estremismo neonazista

                        Kiev ha annunciato la conclusione dell’addestramento teorico per i cannoni semoventi PzH 2000 forniti dalla Nato, ora inizia la pratica. È una notizia minore, ma dice molto sull’attuale momento della crisi con i russi che premono nel Donbass ed entra nell’agenda del presidente Zelensky dove sono segnate tre esigenze: avere nuovi sistemi e imparare ad usarli, ridare vigore alla truppa, trovare le risorse per replicare in modo profondo.


                        I consiglieri del leader fanno passare i messaggi attraverso la stampa internazionale, appelli mescolati a valutazioni, timori e propaganda. Le armi occidentali non bastano mai, sono continue le richieste ucraine: servono almeno 60 lanciarazzi a lungo raggio simili ai quattro Himars spediti dagli Usa. Londra ha promesso un nuovo lotto, però non disponiamo di numeri esatti. Il presidente ucraino ha affermato di recente che sul fronte orientale c’è una differenza di 20 a 1 in favore dell’invasore solo per l’artiglieria. Differenza che deve essere colmata con le batterie dell’Alleanza, alcune già in linea e altre in arrivo. Ma una volta che avranno le bocche da fuoco pesanti devono proteggerle — in quanto Mosca fa di tutto per neutralizzarli — e saperle impiegare.

                        È stato rivelato che proprio per i cannoni PzH è stato creato un training specifico in quanto sono stati dotati di un software per consentire una risposta più rapida al tiro avversario. L’ex generale australiano Mick Ryan ha sottolineato come sia necessaria un’integrazione ampia e rodata, altrettanto fondamentale la parte digitale: passi che non puoi evitare. Un reportage del New York Times segnalava che alcuni degli artiglieri destinati all’impiego dei cannoni americani M777 non erano informati sugli apparati di puntamento. Una conseguenza della rotazione: quelli addestrati erano stati mandati nelle retrovie a prendere fiato dopo giorni di combattimenti.

                        Un altro funzionario ha indicato sulle pagine del Financial Times che il suo Paese deve creare sei nuove brigate per un totale di 25 mila uomini. Ci stanno lavorando. Nei giorni scorsi è apparsa al fronte un’unità composta da tank d’origine polacca e blindati inviati dall’Olanda, una formazione appena emersa da un periodo di training. È la trafila, da ripetere man mano che il materiale è disponibile. Con un problema logistico: mettere insieme modelli omogenei, i fornitori danno ciò che hanno. Kiev ha chiesto — e dovrebbe ottenerli — nuovi ordigni anti-nave, la cui sola presenza unita all’affondamento del Moskva ha costretto la flotta di Mosca ad essere più cauta.

                        Gli ucraini hanno chiesto a Berlino anche gli anti-tank di concezione israeliana Spike, ma Gerusalemme ha posto il veto e non ha risposto ad un «sondaggio» per cedere alcuni apparati anti-missile Iron Dome. Gli israeliani giocano sul filo dell’equilibrio. Vedremo se la Casa Bianca, a volte ondeggiante, darà l’ok per i droni d’attacco Grey Eagle nella lista dei desideri di Zelensky fin da maggio. Madrid sarebbe disposta a dare i carri armati Leopard 2, mentre la Norvegia ha confermato la spedizione di semoventi M109 — uno è già stato incenerito — precisando che d’ora in poi non fornirà dettagli. Parigi aggiunge sei dei suoi Caesar. La Grecia ha preparato un pacchetto in cui sono inclusi un centinaio di vecchi blindati. Però — c’è sempre un però — aspetta che la Germania gli garantisca dei mezzi in sostituzione. Vie tortuose, piene di se e di ma.

                        Da sempre lancia e scudo non bastano, conta il guerriero. Il fattore umano. Gli ucraini, quanto gli invasori, hanno visto morire soldati di esperienza. Alcuni devono essere sostituiti, altri saranno preparati, altri ancora mobilitati. Non è un processo automatico. Riguarda i regolari dell’esercito, la Territoriale — efficace quando si batte in casa, meno se spostata altrove — e i volontari. Il Battaglione Azov, sacrificatosi a Mariupol, cerca di rimettere in piedi i propri plotoni, accoglie volontari e tenta di staccare dalla divisa il marchio dell’estremismo neonazista.

                        L’analista Michael Kofman sostiene che la resistenza potrebbe accontentarsi di cedere del terreno a patto di logorare in modo irreparabile l’avversario. Subisce sconfitte tattiche, ma può ottenere un successo finale dissanguando l’Armata di Putin. Anche se appare complicato riprendere il terreno perduto, una riconquista sulla quale Zelensky ha lanciato segnali contrastanti. Non ammette mutilazioni geografiche, mette in guardia sui costi di liberare la Crimea. Quali sono gli obiettivi? A sorpresa l’intelligence americana si è lamentata delle scarse informazioni passate dagli ucraini. Non svelano tutto, tengono all’oscuro gli Stati Uniti su molte mosse nonostante la Cia li abbia aiutato in modo cruciale. Interessante che accada, altrettanto che gli americani abbiano reso noto la loro irritazione. Che forse nasconde interrogativi di lungo termine.

                        Ecco perché è un risultato in bilico. Dipende dall’evoluzione sul campo, dalla pazienza strategica della stessa Ucraina, da un’assistenza di lungo termine dell’intero Occidente. Nulla dei tre punti è scontato.



                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          buonasera miei cari salumieri ceceni

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                            Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
                            buonasera miei cari salumieri ceceni
                            Il loro forte è la soppressata.

                            Commenta


                              Iniezioni a tradimento in discoteca: il fenomeno delle «punture selvagge» che allarma la Francia

                              Non è nuovo in Europa: nel Regno Unito un’ondata di testimonianze di studenti punti a loro insaputa era scoppiata lo scorso autunno




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                              Originariamente Scritto da Sean
                              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                                Severodonetsk, pioggia di fuoco: «Controllo russo quasi totale» Al meglio dicono che la situazione è «complicata», ma quasi tutti non nascondono di avere il morale sotto le scarpe. «Va male, ci sono troppo morti, i russi bombardano duro e noi non abbiamo le armi per rispondere. Sul campo siamo molto meglio noi, però loro sparano di più e con più forza», affermano scoraggiati. Abbiamo trascorso ieri parecchie ore con i soldati ucraini impegnati sul fronte del Donbass e precisamente nel settore caldo che va da Izyum a Severodonetsk. In tutto forse nemmeno duecento chilometri, nulla a che vedere con la vastità dell’invasione voluta da Putin nella prima fase della guerra, eppure proprio per questo i russi adesso stanno avanzando e infliggono forti perdite agli ucraini. «Le battaglie avvengono più o meno sempre allo stesso modo. I russi cominciano con bombardamenti di sbarramento intensissimi. Usano tutto ciò che hanno a disposizione concentrati in poche decine di chilometri quadrati: dalle artiglierie, ai mortai, sino all’aviazione e i droni armati. (Leggi qui il reportage completo di Lorenzo Cremonesi, inviato a Sloviansk)

                                Zelensky, a Severodonetsk si decide destino Donbass
                                Il confronto con i russi a Severodonetsk «decide il destino del Donbass». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo il quale «la battaglia per Severodonetsk è una delle più difficili dall'inizio dell'invasione russa». Nel 105esimo giorno di guerra, «Severdonetsk rimane l'epicentro dello scontro nel Donbass. Difendiamo le nostre posizioni, infliggendo perdite significative al nemico», ha aggiunto il presidente.

                                CorSera-La Stampa
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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