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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
    Almeno cinque su sette di quei caratteri li ritrovi anche nella Cina di oggi e nella URSS di ieri, nonché in qualsivoglia regime autoritario al mondo, prescindendo da spazio e tempo. Per esempio, si potrebbe benissimo dire che gli Stati Uniti della prima metà del 900 li rispettino tutti e sette.

    Sono i soliti calderoni che fanno comodo a chi "usa il pragmatismo per sintetizzare posizioni complesse".

    Peccato Drop non si colleghi, sarebbe stato utile conoscere la sua posizione sull'argomento.
    La domanda di Sean andava in quella direzione (io piuttosto avevo fatto una distinzione): "per il senso comune quali sono le differenze tra neofascismo e neonazismo?". Se si escludono gli ovvi riferimenti diversi rimangono quelle caratteristiche menzionate, che appunto sono proprie anche del regime di Putin. E infatti:



    Forza nuova è viva e combatte al fianco di Vladimir Putin. In nome dei separatisti del Donbass. Riccardo Cocco e Andrea Palmieri, due militanti di Fn, lo hanno ricordato attraverso la loro campagna pro-Cremlino su Telegram. Hanno addirittura lanciato una raccolta fondi a favore degli indipendentisti.
    Con canali e account chiusi su Facebook e Instagram, Forza Nuova e altri creatori di pagine di estrema destra trovano ospitalità sul social VKontakte


    I fascisti italiani vanno sui social di Putin per fare proseliti e propaganda pro Russia

    Con canali e account chiusi su Facebook e Instagram, Forza Nuova e altri creatori di pagine di estrema destra trovano ospitalità sul social VKontakte


    Io sto con Putin. Dove la situazione si fa più interessante è nei rapporti tra la Russia - non un partito, ma il paese nella sua interezza, incarnato e rappresentato dal suo presidente, potere e popolo che marciano insieme - e i movimenti europei di destra ed estrema destra. In Italia tutti abbiamo visto i manifesti di Forza nuova che inneggiavano alla democrazia nazionale di Putin. Ebbene, non sono solo i neofascisti italiani ad ammirare il capo del Cremlino. Quasi tutti i partiti dell’estrema destra europea considerano Mosca la capofila di un movimento paneuroeo che in nome dell’antiamericanismo e del rifiuto della società liberale rispolvera i vessilli della nazione, dell’identità, della sovranità e della tradizione.


    L'estrema destra è divisa sulla guerra perché da una parte vi è l'idea della nazione "sovrana" che resiste all'invasore che quindi fa parte del loro DNA, ma allo stesso tempo l'Ucraina va in una direzione (quella di democrazia liberale, europeista) che detestando, mentre Putin è il concretizzarsi della forma di governo che tanto vorrebbero per la loro nazione.

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      Tra parentesi è ormai consolidato il fatto che esprimere critiche verso la politica Ucraina od occidentale ti collochi automaticamente dall'altro lato della barricata.

      Sarà che io sono abituato a parlare per me stesso e non a nome di gruppi di pensiero vari, ma degli interessi della Russia, del Donbass e della Crimea, non me ne può fregare di meno. Il mio interesse è evitare un clistere di uranio
      Originariamente Scritto da Alberto84
      Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


      Originariamente Scritto da debe
      Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
      Originariamente Scritto da Zbigniew
      Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
      Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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        Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
        La domanda di Sean andava in quella direzione (io piuttosto avevo fatto una distinzione): "per il senso comune quali sono le differenze tra neofascismo e neonazismo?". Se si escludono gli ovvi riferimenti diversi rimangono quelle caratteristiche menzionate, che appunto sono proprie anche del regime di Putin. E infatti:





        Con canali e account chiusi su Facebook e Instagram, Forza Nuova e altri creatori di pagine di estrema destra trovano ospitalità sul social VKontakte










        L'estrema destra è divisa sulla guerra perché da una parte vi è l'idea della nazione "sovrana" che resiste all'invasore che quindi fa parte del loro DNA, ma allo stesso tempo l'Ucraina va in una direzione (quella di democrazia liberale, europeista) che detestando, mentre Putin è il concretizzarsi della forma di governo che tanto vorrebbero per la loro nazione.
        Incredibile, verrebbe quasi da pensare che la posizione di ciascuno vada valutata caso per caso in base a fattori complessi
        Originariamente Scritto da Alberto84
        Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


        Originariamente Scritto da debe
        Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
        Originariamente Scritto da Zbigniew
        Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
        Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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          Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
          Tra parentesi è ormai consolidato il fatto che esprimere critiche verso la politica Ucraina od occidentale ti collochi automaticamente dall'altro lato della barricata.

          Sarà che io sono abituato a parlare per me stesso e non a nome di gruppi di pensiero vari, ma degli interessi della Russia, del Donbass e della Crimea, non me ne può fregare di meno. Il mio interesse è evitare un clistere di uranio
          Il mio, già detto e declinato allo sfinimento, invece è che l'occidente unipolare e globalista trovi nel sorgere di un nuovo "blocco" un freno alle sue politiche anti identitarie e distruttive della pluralità tradizionale, culturale, spirituale del mondo.

          Sono un uomo della Tradizione, non del Ventennio che è morto e sepolto, mentre la Tradizione è un pensiero, un concetto ideale, nemmeno una ideologia o una "dottrina", e giammai un partito, è un concetto vivo, agente, "perenne"...che col Fascismo storicamente dato non ha niente a che vedere, perchè altrimenti anche Platone, con la sua Repubblica, o Dante, col suo De Monarchia, sarebbero fascisti...si arriva lì a forza di distribuire etichette.
          Last edited by Sean; 18-04-2022, 08:44:38.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            La Meloni e la destra extra parlamentare italiana è quasi interamente pro Ucraina. Sul fronte pro Russia troviamo tanti intellettuali di sinistra che viene difficile poter ricondurre ad un nostalgismo per il Ventennio.
            E' logica elementare: dire un sistema di pensiero A implichi essere pro Putin non vuol dire che chi è pro Putin rientri esclusivamente nel sistema di pensiero A. Non capisco perché mi attribuisci questa fallacia.

            Poi si può discutere se effettivamente una certa destra sia schierata con Putin: lo era pre guerra, adesso in parte si è distanziata per i motivi che ho evidenziato precedentemente.

            Semplicemente in questo contesto destra estrema e sinistra "estrema" si sono ritrovati a condividere diversi punti (provando talvolta un po' di imbarazzo), il che non implica ovviamente che siano la stessa cosa.

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              Isw Usa: «Improbabile a breve grande attacco russo a Est»
              Si fa meno probabile l’ipotesi che l’esercito russo riesca a «condurre una grande offensiva a Est nei prossimi giorni». Lo scrive nel suo aggiornamento quotidiano l’istituto di analisi Usa Isw, uno dei punti di riferimento degli studi militari e strategici che segue con molta attenzione quanto accade in Ucraina fin dai primi giorni dell’invasione russa. «Le forze russe in via di schieramento nell’Est dell’Ucraina continuano ad avere problemi di morale e di approvvigionamenti e sembra improbabile che intendano o siano in grado di condurre una grande ondata offensiva nei prossimi giorni», scrive l’Institute for the Study of War.

              Germania: aziende e sindacati, no embargo su gas russo
              La Bda, associazione degli industriali tedeschi, e la Dgb, associazione dei sindacati tedeschi, hanno firmato una nota congiunta nella quale hanno espresso opposizione all'ipotesi di embargo sul gas russo, paventando una deindustrializzazione della Germania.

              CorSera-La Stampa
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                ahah sentite le risposte …

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                  Kadyrov è il tipico bulletto di scuola che quando gli chiedi se ha picchiato il compagno se la ridacchia seduto sulla sedia senza avere la più pallida idea delle conseguenze di ciò che fa e dice. Il linguaggio non verbale del soggetto è allucinante.
                  Originariamente Scritto da modgallagher
                  gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
                  " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                    Tutti interventi molto interessanti. Che poi non si dica che tutti quelli che si dedicano al fitness (e suoi derivati) sono delle zucche vuote

                    Le riflessioni attorno a fascismo, nazismo e i vari "ismi" con derive antidemocratiche sono tutte interessanti. Tuttavia, pur non essendo anacronistiche, lasciano aperto lo spazio su cosa interrogarci per il futuro, ossia su prospettive di teoria politica (perdonate, vengo da quel mondo), sociale ed economica che saranno sempre più trans-ideologiche.

                    Faccio un esempio. I grandi colossi mondiali che, oltre agli usa, si sono imposti di recente - cina, india, pakistan in primis - sembrano sempre più addentro ad un modello di crescita costante, di aumento dei mezzi di produzione, degli output, del commercio, in generale della ricchezza.

                    Uno dei temi fondamentali sarà: riusciranno questi paese a far convivere queste finalità "occidentali" con dei sistemi politici e sociali non o parzialmente libertari/liberali/liberisti?

                    In specie, per quanto tempo la cina riuscirà a mettere insieme forzatamente socialismo e capitalismo? Per quanto l'india riuscirà a far convivere capitalismo con un sistema sociale a limitata mobilità? Etc etc

                    Se non vogliamo andare verso scelte di "decrescita felice" (ma pare che in pochi vogliano aderire a queste prospettive), credo siano questi i temi attuali.

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                      Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
                      Kadyrov è il tipico bulletto di scuola che quando gli chiedi se ha picchiato il compagno se la ridacchia seduto sulla sedia senza avere la più pallida idea delle conseguenze di ciò che fa e dice. Il linguaggio non verbale del soggetto è allucinante.


                      Siamo lì...

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                        La sensazione è che, con l'affiancamento agli attacchi intensivi su mariupol di offensive su leopoli, kiev, dnipro, si veda la mano del nuovo generale macellaio. Tecniche di guerra indiscriminate che toccano in primis i civili (non sarà più questione di corridoi umanitari).

                        E' chiaro che mosca, per essere scesa al livello di una tale escalation, è in una situazione di tale debolezza impensata solo qualche settimana fa. Si sta tirando all'inverosimile la corda, ma il rischio è che presto si spezzi.

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                          Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                          Tutti interventi molto interessanti. Che poi non si dica che tutti quelli che si dedicano al fitness (e suoi derivati) sono delle zucche vuote

                          Le riflessioni attorno a fascismo, nazismo e i vari "ismi" con derive antidemocratiche sono tutte interessanti. Tuttavia, pur non essendo anacronistiche, lasciano aperto lo spazio su cosa interrogarci per il futuro, ossia su prospettive di teoria politica (perdonate, vengo da quel mondo), sociale ed economica che saranno sempre più trans-ideologiche.

                          Faccio un esempio. I grandi colossi mondiali che, oltre agli usa, si sono imposti di recente - cina, india, pakistan in primis - sembrano sempre più addentro ad un modello di crescita costante, di aumento dei mezzi di produzione, degli output, del commercio, in generale della ricchezza.

                          Uno dei temi fondamentali sarà: riusciranno questi paese a far convivere queste finalità "occidentali" con dei sistemi politici e sociali non o parzialmente libertari/liberali/liberisti?

                          In specie, per quanto tempo la cina riuscirà a mettere insieme forzatamente socialismo e capitalismo? Per quanto l'india riuscirà a far convivere capitalismo con un sistema sociale a limitata mobilità? Etc etc

                          Se non vogliamo andare verso scelte di "decrescita felice" (ma pare che in pochi vogliano aderire a queste prospettive), credo siano questi i temi attuali.

                          Intanto bisogna vedere se e quanto le future ideologie saranno sempre più transideologiche, perchè noi stiamo assistendo in verità ad una guerra prettamente ideologica, dove si contrappongono visioni politiche opposte e vediamo grandi potenze quali Russia, Cina, la stessa India rifiutare il modello liberalista, per cui si va verso una radicalizzazione delle contrapposizioni, non in direzione di un loro scioglimento.

                          Sul resto per me ha molto a che fare con le culture di quei popoli. In Occidente, lo abbiamo detto tante volte, si è sviluppato un pensiero critico che interroga continuamente ogni fatto ed ogni coscienza dell'uomo, ogni suo sistema, da quello politico a quello religioso, ed è una eredità del pensiero filosofico greco.

                          Le filosofie asiatiche sono di segno opposto, dottrine dove l'accettazione del sè, senza tensione escatologica (e dunque senza idea di progresso" per come lo conosciamo in occidente, per cui la storia per noi è una linea retta e per le concezioni asiatiche invece circolare), rappresentano il cardine di quel magma esistenzial-filosofico, per cui le masse potrebbero supinamente accettare le condizioni date ad libitum, considerandole le più aderenti alla loro natura.

                          Idem in India, dove il sistema della caste è millenario, per cui c'è una accettazione quasi fatalistica del destino/condizione dati, evidentemente un volere degli dei.

                          Tutto questo permette un controllo dall'alto molto più semplice, lo stesso modello democratico è sconosciuto, nelle nostre forme, in tutta intera la storia di quelle regioni.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Intanto bisogna vedere se e quanto le future ideologie saranno sempre più transideologiche, perchè noi stiamo assistendo in verità ad una guerra prettamente ideologica, dove si contrappongono visioni politiche opposte e vediamo grandi potenze quali Russia, Cina, la stessa India rifiutare il modello liberalista, per cui si va verso una radicalizzazione delle contrapposizioni, non in direzione di un loro scioglimento.

                            Sul resto per me ha molto a che fare con le culture di quei popoli. In Occidente, lo abbiamo detto tante volte, si è sviluppato un pensiero critico che interroga continuamente ogni fatto ed ogni coscienza dell'uomo, ogni suo sistema, da quello politico a quello religioso, ed è una eredità del pensiero filosofico greco.

                            Le filosofie asiatiche sono di segno opposto, dottrine dove l'accettazione del sè, senza tensione escatologica (e dunque senza idea di progresso" per come lo conosciamo in occidente, per cui la storia per noi è una linea retta e per le concezioni asiatiche invece circolare), rappresentano il cardine di quel magma esistenzial-filosofico, per cui le masse potrebbero supinamente accettare le condizioni date ad libitum, considerandole le più aderenti alla loro natura.

                            Idem in India, dove il sistema della caste è millenario, per cui c'è una accettazione quasi fatalistica del destino/condizione dati, evidentemente un volere degli dei.

                            Tutto questo permette un controllo dall'alto molto più semplice, lo stesso modello democratico è sconosciuto, nelle nostre forme, in tutta intera la storia di quelle regioni.
                            Quello che mi chiedo è appunto se questa capacità "omeostatica" di questi sistemi asiatici saprà dar prova di sè anche negli anni a venire.

                            Da un certo punto di vista, è vero che sono filosofie e antropologie consolidatesi nei secoli, ma è altrettanto vero che il "glocalismo" che stiamo vivendo negli ultimi anni (la possibilità di sperimentare insieme il locale ed il globale), potrebbe mettere in questione queste "onde lunghe".

                            Non intendo solamente un flusso da occidente ad oriente, ma anche l'inverso, in certi casi (anche se per ora minoritari).

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                                Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                                Quello che mi chiedo è appunto se questa capacità "omeostatica" di questi sistemi asiatici saprà dar prova di sè anche negli anni a venire.

                                Da un certo punto di vista, è vero che sono filosofie e antropologie consolidatesi nei secoli, ma è altrettanto vero che il "glocalismo" che stiamo vivendo negli ultimi anni (la possibilità di sperimentare insieme il locale ed il globale), potrebbe mettere in questione queste "onde lunghe".

                                Non intendo solamente un flusso da occidente ad oriente, ma anche l'inverso, in certi casi (anche se per ora minoritari).
                                Questi sono interrogativi di enorme portata, coinvolgono ovviamente anche la tenuta del "nostro" modello, e le risposte che verranno a questi interrogativi determineranno l'esistenza del mondo prossimo venturo...e anche per questo stiamo assistendo al ritorno di guerre ideologiche, a carattere "cosmico", ovverosia dove si contrappongono visioni ed ideologie di sistema che tendono a determinare, o stravolgere, i modelli sotto cui soggiacere o formarsi.

                                Ci sono guerre in cui sono in gioco semplicemente delle conquiste (territoriali, economiche), altre in cui sono in questione i destini di popoli e nazioni: con la guerra in Ucraina, e quanto sta determinando già ora a livello di potenze e di visioni, è proprio il successivo sviluppo dell'ordine mondiale ad essere direttamente coinvolto, per questo è militarmente una guerra locale ma politicamente ed idealmente mondiale, con conseguenze che almeno a me adesso viene difficile indovinare.
                                Last edited by Sean; 18-04-2022, 10:49:09.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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