L'angolo Filosofico - Morale, Linguaggio, Conoscenza e dintorni

[KURTANGLE]

Esatto.

Anche chi lavorava in fabbrica a inizio 900 faceva orari disumani, e non si licenziava mica. Poi le lotte di classe e si è regolamentato tutto, non vedo perché per altri settori questo non debba valere.

Almeno per il lavoro dipendente deve essere così, poi se uno è libero professionista o imprenditore come Elon Musk e gli serve lavorare 20 ore al giorno 7/7 ci sta.

Io sono d'accordo con te però il paragone con la fabbrica del 900 non lo farei, nel senso che....è vero che anche in quel caso gli operai acconsentivano a lavorare in quelle condizioni.....però effettivamente quello era un consenso "estorto" nel senso che non avevano alternative o lavoravano in quel modo o crepavano di fame.

Qui invece il consenso è assolutamente libero, felice....quei ragazzi davvero si fanno il kulo per entrare li dentro e sono felicissimi di guadagnare come matti. Il problema vero (lo ripeto) è che il consenso tra le parti non rende lecito e/o giusto tutto. Per questo preferisco gli esempi della vendita del rene della riduzione in schiavitù della amputazione volontaria ecc.

Insomma MS è felice di far lavorare un ragazzo 20 ore al giorno per 10k al mese e il ragazzo è felice di lavorare 20 ore al giorno per 10k al mese.

Benissimo.

Domanda: lo Stato in cui questa attività lavorativa si svolge ha il diritto di dire: per me una persona non può lavorare 20 ore al giorno da dipendente qualunque sia il suo stipendio? Per me assolutamente si.

[The_machine]

Qui abbiamo preso 2 casi estremi, ma chi decide dove c'è potere "contrattuale" e dove no?

Mi sembra un criterio del tutto arbitrario.

[Giampo93]

Difficilmente la cosa si risolverà sul piano normativo. Basta trasformare i dipendenti in collaboratori/agenti/salc4azzo e siamo punto e a capo

[The_machine]

Difficilmente la cosa si risolverà sul piano normativo. Basta trasformare i dipendenti in collaboratori/agenti/salc4azzo e siamo punto e a capo

si però c'è una perdita di appeal per la società

ripeto, non so come venga regolamentato il lavoro in UK, USA, ma in Italia in genere queste situazioni non procedono nemmeno come dovrebbero da CCNL

[KURTANGLE]

Qui abbiamo preso 2 casi estremi, ma chi decide dove c'è potere "contrattuale" e dove no?

Mi sembra un criterio del tutto arbitrario.

domanda giusta che però sposta il fuoco della discussione

[topscorer]

Difficilmente la cosa si risolverà sul piano normativo. Basta trasformare i dipendenti in collaboratori/agenti/salc4azzo e siamo punto e a capo

Non lo so, però si potrebbe fare, se già non c'è, una legge tipo quella che impedisce ai camionisti di fate più di 4 ore consecutive e più di 12 ? Mi pare, nell'arco della giornata.
Il problema sarà come mettere il disco orario al computer dei dipendenti GS o chi nel caso.
Ma è fattibile, in alcune unità delle istituzioni UE praticamente marchi in entrata quando logghi il pc e in uscita quando slogghi.
Che sarebbe una ottima cosa da fare anche nelle amministrazioni comunali, regionali ecc... in Italia per evitare i furbetti del cartellino.

[Giampo93]

Ripeto, se da domani GS li qualifica come l'equivalente italiano del collaboratore a p.iva, campa cavallo.

Che, tra l'altro, anche per i dirigenti/dipendenti di alto livello il discorso del monte ore (almeno in Italia) vale ben poco.

La soluzione può aversi solo con un cambiamento culturale, tale per cui magari rinuncio a qualche punticino di profitto per assumere altre due persone e non far fare a tre cristiani il lavoro di cinque.

E lì voglio vedere quanti "navy seal" si lamentano perché gli manca l'adrenalina della centesima ora billata

[The_machine]

E' già così nelle FAANG

[Giampo93]

https://quifinanza.it/lavoro/italia-paese-europa-lavora-piu-ore/269212/

Qui un articolo interessante. Praticamente stiamo a scaldare le sedie come degli str0nzi

[Zbigniew]

Nel discutere vi state perdendo una C del CCNL.

[topscorer]

Sul discorso del cambiamento culturale sono d'accordo, anzi avevo postato l'esempio della Svezia proprio per rimarcare la differenza enorme di mentalità.

Anche qui in Belgio gran gente che si spacca la testa per le troppe ore non mi sembra di vederne.

[The_machine]

https://quifinanza.it/lavoro/italia-...iu-ore/269212/

Qui un articolo interessante. Praticamente stiamo a scaldare le sedie come degli str0nzi

Bisognerebbe anche vedere come vengono valutate queste statistiche.

Le ore di lavoro a settimana tengono conto in qualche modo anche del sommerso?

La produttività cos'è? come si stima? Non è che fanno GDP/(n_lavoratori*ore_medie_lavoro_anno) come ho visto in altri articoli? Perché poi ovviamente risulta che il tedesco è più produttivo dell'italiano e l'italiano è produttivo quanto 10 indiani.

[The_machine]

L’illusione del giusto e sbagliato assoluti

Viviamo in tempi strani. Negli ultimi due secoli abbiamo acquisito una conoscenza del mondo inimmaginabile per gli antichi. Abbiamo scoperto le basi della vita e mappato il genoma umano, portato 12 uomini a camminare sulla luna e scoperto la materia subatomica che costituisce l’universo intero.
Vedete, tutto ciò che abbiamo imparato negli ultimi duecento anni di come funziona il mondo (o quasi) lo dobbiamo alla scienza.
Su come funzionano le persone, invece, non abbiamo imparato quasi nulla.
Gli antichi romani ne sapevano così tanto sull’animo umano da mantenere coeso un impero immenso per 500 anni, senza la scienza e con ben poca tecnologia a disposizione, mentre noi facciamo fatica a tenere l’Europa unita per più di 20 anni. Se leggete Marco Aurelio, potrebbe venirvi il dubbio che in realtà siamo regrediti.
Penso siamo giunti a un punto di divergenza pericoloso.
Da una parte, la nostra conoscenza tecnologica e scientifica cresce ad un ritmo esponenziale.
Dall’altra, la mente della gente sembra essere ferma nel passato. Esiste un movimento anti-science, anti-innovazione e anti-tecnologia, che sembra farsi più grande ogni giorno, e penso che abbiamo una radice comune: l’illusione del giusto e sbagliato assoluti.

“Come fai ad essere così sicuro?
La scienza ha sbagliato in passato, sai?”

È la frase che sento dire ormai giornalmente in discussioni su Internet.
Il primo problema di questa domanda è che è vera: non esiste una conoscenza finale. Qualunque cosa scopriamo oggi, domani potremmo dimostrare essere sbagliato.
Il secondo problema di questa domanda è che è fuorviante: non tutti gli errori hanno lo stesso peso, e non tutti sbagliano allo stesso modo.
Purtroppo, questa sottigliezza di pensieri sfugge a molti, che si sentono quindi giustificati a sostenere posizioni anti-scientifiche, dimostrate false da anni (o secoli!), con la scusa che anche la nostra conoscenza attuale potrebbe essere sbagliata.
Ho trovato un saggio di Isaac Asimov che, mezzo secolo fa, si è trovato ad affrontare il medesimo problema con un giovane neolaureato che gli ha scritto una lettera. La sua risposta è elegante e illuminante. La pubblico quindi di seguito, certo che mi sarà utile innumerevoli volte in futuro.
Se anche tu dovessi trovarti in una conversazione frustrante con qualcuno che cade nell’illusione del giusto e sbagliato assoluti, puoi inviare loro questo articolo.

https://fede.online/blog/illusione-del-giusto-e-sbagliato-assoluti/

[The_machine]

Stavo pensando di riprendere un po' in mano a quasi 20 anni del liceo un manuale di filosofia. Ai tempi avevo l'Abbagnano e sarei ripartito da, li solo che è stato buttato.

Voi avreste suggerimenti riguardo a quale acquistare o bene o male uno vale l'atro tra quelli più diffusi?

[Bob Terwilliger]

L'Abbagnano non era male.