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    Coronavirus, in Lombardia si potrà entrare e uscire solo per motivi gravi e «comprovati»

    Il decreto del governo: si potrà entrare e uscire per motivi di famiglia e lavoro. In Lombardia e in altre province di Piemonte, Emilia Romagna e Veneto chiuse discoteche e sale giochi, musei, palestre e piscine

    Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato, nella notte tra sabato e domenica, un decreto che impone da subito e fino al 3 aprile nuove restrizioni al movimento delle persone, a causa dell’emergenza Coronavirus, in Lombardia e in alcune province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. L’ingresso e l’uscita da questi territori sono consentiti solo per motivi gravi e «comprovati», di lavoro o di famiglia. Garantita la possibilità di rientro al proprio domicilio. Chi è in quarantena non potrà in nessun modo spostarsi. Le province interessate, ha detto il presidente del Consiglio, sono: Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti. In totale, queste misure interesseranno oltre un quarto della popolazione italiana.



    Scuole, palestre e musei chiusi

    Nel provvedimento — che conferma le anticipazioni date dal Corriere nella serata di sabato — viene stabilita una «zona di sicurezza» dove sono previste limitazioni strettissime. In particolare: chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, sospensione delle attività sciistiche e di eventi pubblici. Chiusi anche musei, palestre, piscine, teatri, centri sociali e culturali. Previsto uno stop ai concorsi pubblici ad esclusione di quelli per il personale sanitario (e di quelli telematici).

    Le norme su bar e ristoranti

    Bar e ristoranti saranno aperti solo dalle 6 alle 18, e dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro altrimenti l’attività sarà sospesa.


    Spostamenti interni solo se «indifferibili»

    Nel decreto è scritto di «evitare in modo assoluto ogni spostamento all’interno dei territori salvo che per spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza». A chi manifesta una «sintomatologia da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5° C» si raccomanda «fortemente» di rimanere a casa e contattare il proprio medico, limitando da subito tutti i contatti sociali. Sono «sospesi» i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del «personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale».



    Contingentare accessi a negozi e mercati

    Nel decreto si legge inoltre che le attività commerciali dovranno rispettare la distanza di un metro per i clienti altrimenti scatterà la sanzione: se non riescono per motivi strutturali dovranno chiudere. Nei giorni festivi e prefestivi saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Si raccomanda anche di contingentare gli accessi a negozi, mercati, fiere per evitare «assembramenti di persone».


    L’accesso a ospedali, hospice, Rsa e Pronto soccorso

    L’accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso è «limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura», che è «tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».


    Le riunioni di lavoro

    Le riunioni di lavoro dovranno essere rinviate e si dovrà privilegiare lo smart working. I luoghi di culto potranno restare aperti, purché siano in grado di garantire che non ci siano «assembramenti di persone».


    Lo sport

    Per quanto riguarda lo sport, saranno «sospesi» gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, «in luoghi pubblici o privati». Nel decreto si legge anche, però, che «resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse».


    I divieti in tutta Italia: chiusi pub e discoteche

    Scattano anche altri divieti in tutta Italia (qui l’intervista a Ricciardi: «Nelle regioni del Centro-Sud rischio sottovalutato»). Sono sospesi tutti gli incontri e gli spettacoli, dai cinema ai musei alle attività sportive; le attività di pub, discoteche, sale bingo, sale giochi; le lezioni in scuole e università. I negozi potranno rimanere aperti nei giorni feriali; i bar e i ristoranti solo se prevedono il servizio al tavolo e garantiscono la distanza «di sicurezza» di un metro tra le persone.


    CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Treni e aerei «con giustificazione dei viaggi»

      In Lombardia e nelle altre 14 province inserite nella nuova «zona di sicurezza» potranno arrivare i treni e gli aerei, ma i viaggiatori dovranno comunque dimostrare di avere le «esigenze lavorative indifferibili o gravi motivi di emergenza» altrimenti non potranno accedere ai varchi. Non è stato ancora chiarito in che modo saranno effettuati i controlli, ma è presumibile che la “motivazione” debba essere resa nota al momento dell’imbarco sul volo o nella stazione di partenza in modo da evitare inutili spostamenti e dunque la possibilità che il cittadino entri in contatto con altri senza che ce ne sia effettiva esigenza. Saranno le forze dell’ordine a garantire il rispetto delle nuove norme stabilite dal decreto del governo

      CorSera
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        Coronavirus, il governo sceglie la stretta su Lombardia e 14 province: "Cambiare lo stile di vita"

        La scelta dopo un consiglio dei ministri fiume. Nella bozza di un secondo decreto lo stop a matrimoni e funerali in tutta Italia

        Succede quel che tutti fino all'ultimo hanno cercato di scongiurare, il governo, le giunte regionali, gli amministratori locali. Ma non era possibile attendere un solo giorno di più: chiude per coronavirus un pezzo d'Italia. Da oggi e fino al 3 aprile buona parte del Nord è in quarantena.

        Off limits l'intera Lombardia e 14 altre province che cadono in Piemonte, Emilia Romagna, Marche. Diventano zona rossa infatti Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola. Vuol dire che bisogna "evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori", si legge nell'ultima bozza del decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Lavorato fino alla tarda sera di ieri e suscettibile di modifiche, anche per le perplessità sollevate in nottata dai governatori di Lombardia ed Emilia Romagna, Fontana e Bonaccini. Stop agli spostamenti anche "all'interno dei medesimi territori, salvo che per quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza". L'area locomotiva del Paese, se così sarà, diventerà una enorme Codogno, una sconfinata Vo'. Unica differenza è che non ci saranno i militari a presidio del territorio, come è facilmente intuibile alla luce dell'estensione dell'area.


        La scelta matura al termine di una riunione drammatica a Palazzo Chigi, segnata dalla consultazione degli esperti dell'Istituto di sanità ma anche dei sindaci dei comuni interessati. Il presidente Giuseppe Conte è stato determinato e, come lui, l'intera ala pd del governo, guidata da Dario Franceschini. Tanto più al termine di una giornata che era iniziata con la notizia della positività del segretario Nicola Zingaretti.

        Che non ci fosse un solo giorno in più da perdere, come spiega uno dei ministri - è stato chiaro alla luce dei dati forniti dalla Protezione civile nelle ultime 24 ore. E non tanto per via del pur preoccupante numero dei contagiati: i 5.061 registrati ieri, più 1.145. E nemmeno a causa dei 233 morti, 36 in più. A pesare è stata la situazione delle terapie intensive: le sale ormai sature in Lombardia e non solo. Le carenze organiche. Le stesse che hanno indotto il ministero della Sanità a spalancare le porte a 20 mila nuovi operatori. Da qui la decisione drastica, adottata tuttavia in modo da consentire comunque lo spostamento delle merci. Da e per l'ala più produttiva del Paese.

        Stando a quanto trapela, i ministri hanno deciso la stretta anche dopo le ultime preoccupanti informazioni: a Milano nel fine settimana ancora si affollavano nei pub sui Navigli, per non dire degli impianti sciistici gremiti tra Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto. "Vinciamo questa guerra se i nostri concittadini adottano comportamenti responsabili, modificando temporaneamente i nostri stili di vita" dice chiaramente il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Con questa misura, il governo spera di disincentivare gli spostamenti. Anche perché sono previste "specifiche sanzioni in caso di mancato rispetto". Bar e ristoranti possono rimanere aperti ma solo se riusciranno a garantire la distanza di un metro. Campionato di calcio salvo, per ora: eventi sportivi ammessi solo a porte chiuse. Ma in serata circolava anche la bozza di un secondo decreto, contenente misure parzialmente restrittive per tutto il resto d'Italia. Tra quelle che più colpiscono: "Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri". E un invito a limitare la mobilità, fatti salvi gli spostamenti indispensabili. E poi, "sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità". Ancora, "sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro".

        Tutte misure ancora suscettibili di modifiche, a quanto pare. Anche perché i governatori delle zone interessate non sembrano per nulla convinti. Così Fontana in Lombardia e Bonaccini in Emilia Romagna. Dalle opposizioni tuttavia nessuna barricata, anzi, collaborazione. Matteo Salvini si rimette alla valutazione dei suoi governatori e non muove alcuna polemica. Di "restrizioni indispensabili per la nostra sicurezza" parla la capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini. Le trattative governo-regioni sono proseguite per tutta la notte. Solo oggi si conoscerà il testo definitivo.

        Fino al 3 aprile divieto di uscita ed entrata per le aree coinvolte. La stretta che riguarda direttamente circa 16 milioni di cittadini decisa nella notte dopo…
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Ieri ce lo chiedevamo: è consentito il passaggio delle merci.

          Le norme, le regole che stanno nel decreto, anche se alcune sono valide solo per le zone rosse è bene che siano adottate da tutti, perchè questo decreto è anche figlio dell'allegrezza, della leggerezza con cui è stata presa questa invasione pandemica.

          A Milano gente nei pub, per strada, ad affollarsi...e così un pò ovunque per locali e luoghi di divertimento.

          Bisogna stare a casa. Uscire solo per lavoro e per procurarsi da mangiare. Stop. Ciascuno deve fare della sua vita una piccola zona rossa: solo così si può fermare l'epidemia...o altrimenti anche per un'unghia incarnita nessuno avrà più un dottore...o per un suo caro, una persona a cui teniamo, un posto letto all'ospedale. Il sistema sanitario va preservato ad ogni costo.

          Se cade quello, di questo virus non moriranno solo i vecchi ma anche i giovani: chi avrà un incidente stradale vedrà arrivare un'ambulanza con ritardi giganteschi. Avrà le sale operatorie aperte? Avrà le cure?

          A questo si rischia di andare incontro se non si ferma questa innominabile epidemia.
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            Il premier Conte si presenta in conferenza stampa
            «Le bozze circolate erano provvisorie, ora abbiamo il testo definitivo» ha detto il presidente del Consiglio, illustrando le misure messe a punto(Leggi qui il servizio esclusivo sul provvedimento del governo).


            Conte: abbiamo scelto il criterio della verità e della trasparenza
            «Dobbiamo evitare il contagio e scongiurare il sovraccarico degli ospedali, non possiamo permettercelo» ha detto, annunciando la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale «nelle prossime ore».

            Conte: saranno le forze dell’ordine a far rispettare le limitazioni
            Il premier: «Toccherà alle forze dell’ordine verificare se le persone che si spostano siano titolate a farlo. Ricordo che la mobilità è consentita solo per comprovate e inderogabili esigenze lavorative, necessità familiari o ragioni di salute».

            CorSera
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              Era prevedibile un comportamento del genere. Altro che contenimento. Come ho detto non siamo la Cina.

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                Coronavirus: «Stiamo creando terapie intensive anche nei corridoi»

                L’allarme del coordinatore dell’Unità di crisi della Regione Lombardia Antonio Pesenti: «Il 26 marzo in lombardia avremo 18 mila malati, 3 mila avranno bisogno di assistenza respiratoria»

                «Ormai siamo costretti a creare terapie intensive in corridoio, nelle sale operatorie, nelle stanze di risveglio. Abbiamo sventrato interi reparti d’ospedale per fare posto ai malati gravi. Una delle Sanità migliori del mondo, quella lombarda, è a un passo dal collasso».

                Antonio Pesenti, 68 anni, è il coordinatore dell’Unità di crisi di Regione Lombardia per le terapie intensive. Elogiato pubblicamente dallo scienziato Alberto Mantovani come uno dei migliori uomini di scienza italiani, è un medico-rianimatore dai nervi saldi, abituato a governare ogni tipo di emergenza. Ma alle nove di sabato sera, dopo 17 giorni di lavoro senza sosta, la sua voce è rotta dalla stanchezza e dalla preoccupazione: «Se la popolazione non capisce che deve stare a casa, la situazione diventerà catastrofica».

                Lei, insieme ai colleghi delle rianimazioni, è l’autore di una lettera durissima diretta al governo di Giuseppe Conte: «Le proiezioni scientifiche sono molto allarmanti». Cosa intende dire?
                «Il quadro è di gravità tale da richiedere un aumento dei posti in rianimazione fino a dieci volte l’attuale disponibilità. Il numero di ricoverati in ospedale previsto alla data del 26 marzo è di 18 mila malati lombardi, dei quali un numero compreso tra 2.700 e 3.200 richiederà il ricovero in terapia intensiva. Oggi ci sono già oltre mille pazienti tra quelli in rianimazione e quelli che rischiano di aggravarsi da un minuto all’altro. Noi monitoriamo la situazione 24 ore su 24».


                Nella lettera parla di rischi non solo per i malati di coronavirus, ma anche per tutti gli altri: «In pericolo c’è la sopravvivenza non solo dei pazienti di Covid-19 — scrivete —, ma anche di quella parte di popolazione che comunque si rivolge al sistema sanitario».
                «Finora in Lombardia le ambulanze sono sempre arrivate in 8 minuti, adesso rischiano di non arrivare entro un’ora. Un pericolo enorme per chi ha un infarto, e non solo».

                Insomma, il sistema di emergenza-urgenza della Lombardia non è più in grado di garantire gli standard ordinari.
                «Purtroppo è la verità. Io non lo dico per allarmare i cittadini, ma per fare capire a tutti che non è il momento di uscire, né di fare shopping né di andare a bere lo spritz, come ormai ripetiamo da giorni. Bisogna modificare i rapporti sociali, con i negozi e i mercati rionali chiusi. A Milano, dove io vivo, almeno finora c’è stata troppa gente inutilmente in giro. Bisogna uscire solo per comprarsi da mangiare».

                I posti letto nelle terapie intensive aumentano di giorno in giorno, ma non bastano mai.
                «Stiamo creando blocchi Covid-19 ovunque. Ormai sono stati coinvolti tutti i principali ospedali della Lombardia, almeno una cinquantina. Come noto i pazienti contagiati non possono essere mischiati agli altri. Vuol dire avere rianimazioni dove tutto avviene con particolari sistemi di protezione: dall’aria filtrata a medici e infermieri che si vestono e svestono sempre in presenza di un’altra persona per controllare che le procedure siano corrette perché basta una minima distrazione per infettarsi».

                In che condizioni state lavorando?
                «Lavoriamo bardati per proteggerci dal virus. Dopo 4 ore siamo sudati fradici, i movimenti sono rallentati e dobbiamo uscire dalla rianimazione per idratarci. Noi stiamo facendo tutto il possibile, e anche di più, ma bisogna fermare i contagi. L’unico modo è la prevenzione».

                In una delle ultime riunioni con i medici delle terapie intensive c’è chi non è riuscito a trattenere le lacrime.
                «Per mestiere siamo abituati a fare fronte a qualunque situazione con sangue freddo. Ma solo chi la sta vivendo in prima linea può capire la drammaticità degli eventi».

                È verosimile pensare di trasportare malati gravi nel resto d’Italia?
                «Sono pazienti molto complessi da spostare. Sia per le loro condizioni fisiche sia per le protezioni che vanno assunte per non contagiarci. La vedo difficile».



                CorSera
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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  L'intervista al dottor Pesenti deve farci riflettere tutti. Non credo sia un visionario che dipinge per hobby scenari alla Blade Runner o post-apocalittici.

                  In Lombardia, a questo ritmo di contagio, si aspettano 18mila contagiati, oltre 3mila in terapia intensiva, sistema al collasso entro il 26 marzo se non si fa qualcosa.
                  ...ma di noi
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                    Coronavirus, Ricciardi: «Al Centro e al Sud manca la percezione del pericolo. Bisogna evitare i posti affollati»

                    Il professore di Igiene, consigliere del ministro della Salute: «Ormai il virus circola in Italia, è bene prepararci tutti. È rapido e imprevedibile»

                    È una chiamata alle armi quella di Walter Ricciardi, professore di Igiene, consigliere del ministro della Salute. «I virus sono così. Questo è rapido e imprevedibile. Ormai circola in Italia, è bene prepararci tutti».

                    Qual è l’andamento dell’epidemia?


                    «Nei prossimi giorni avremo un aumento importante di casi nelle zone gialle di Lombardia ed Emilia-Romagna, meno in Veneto dove l’epidemia sta fortemente rallentando. Le strategie che stanno per essere messe in campo dal governo servono a contenere la progressione».

                    Cosa si può fare di più?

                    «Allertare la popolazione del Centro Sud a non frequentare luoghi ad alta concentrazione sociale. È l’unica arma che possiamo utilizzare per evitare che tante persone si ammalino tutte insieme e gravino sul Servizio sanitario nazionale che si sta man mano organizzando».

                    Ci saranno blocchi totali anche al Centro-Sud?

                    «Non ci dovrebbero essere blocchi di interi paesi ma di ambienti. Pensiamo alle discoteche che quando sono affollate sono un concentrato naturale di infezioni. La gente balla, respira, traspira e si creano le migliori condizioni per il contagio».

                    Teatri e cinema?

                    «Qui basta attenersi al principio del distanziamento sociale. In un museo basterà prevedere l’entrata di un numero limitato di visitatori per volta che consenta di rispettare le misure di sicurezza tra persone, un metro. I giovani possono continuare a riunirsi all’aperto per la movida ma facciano attenzione alle norme di igiene e comportamento. Il problema è che nelle regioni non ancora colpite e dove non sono state attuate misure eclatanti manca la percezione del pericolo reale. Come se la cosa non ci riguardasse davvero. E questo accade anche nei Paesi stranieri finora poco interessati dalla Covid-19, lenti nell’agire».

                    Con che tipo di virus abbiamo a che fare?

                    «Ha una velocità di propagazione incredibile, molto più del virus della Sars. Procede così rapidamente perché è nuovo e di fronte a se trova delle praterie, non ha barriere in quanto incontra una popolazione completamente suscettibile, senza difese, esposta al contagio perché il sistema immunitario non ha mai dovuto contrastare una simile infezione prima. Inoltre il Sars-Cov 2 è molto virulento cioè ha grandi capacità di riprodursi una volta penetrato nell’organismo».

                    Avrà pure qualche punto debole. O no?

                    «Per fortuna il virus non possiede un’alta patogenicità vale a dire ha minore capacità di dare malattia. Molte persone lo prendono con sintomi lievi, alcuni individui però sviluppano gravi polmoniti e possono non uscirne se hanno altre patologie».

                    Si può dire che ormai il virus circola liberamente in Italia senza collegamenti con i focolai del Nord?

                    «Certo, il virus circola in modo importante al di fuori dei focolai e regioni come il Lazio e Roma, polo commerciale e politico, sono particolarmente a rischio. Nei prossimi giorni la Capitale sarà sicuramente interessata. Il virus sta scendendo. Dal caso zero della Germania minaccia tutto il Paese».


                    Perché in Cina sono riusciti a stopparlo?

                    «Hanno sigillato militarmente Wuhan, le misure estreme hanno funzionato. Da noi non si può. L’Italia è un Paese democratico, con abitudini sociali che non possono essere stravolte. La Cina è fuori ma cosa succederà quando la vita normale riprenderà?».


                    CorSera
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Al sud oltre alla percezione del pericolo mancano gli ospedali...se collassa la sanità lombarda nonnoso immaginare quella delle altre regioni
                      Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                      Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                      Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                        Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                        Stanno affossando l'italia per qualcosa che si rivelerà alla fine essere poco più di un influenza.... Qui a Treviso è il panico con la provincia chiusa, persone che perdono il lavoro e non sanno come poter pagare l affitto, mentre gli altri paesi capiscono che conviene fare finta di nulla
                        che popolo di merda che siamo non si rendono conto del disastro creato
                        Originariamente Scritto da Marco pl
                        i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                        Originariamente Scritto da master wallace
                        IO? Mai masturbato.
                        Originariamente Scritto da master wallace
                        Io sono drogato..

                        Commenta


                          Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
                          Al sud oltre alla percezione del pericolo mancano gli ospedali...se collassa la sanità lombarda nonnoso immaginare quella delle altre regioni
                          E' chiaro. C'è anche quell'aspetto. Ce ne sono tanti in questo temporale che preoccupano e sono potenzialmente tutti catastrofici.

                          I pazienti in terapia intensiva non possono essere spostati: questo vuol dire che ogni regione dovrà fare per sè. La Lombardia non potrà essere alleggerita del suo carico, per questo va salvaguardata con misure estreme. Però altrove, se adesso hanno meno ricoverati, non stanno messi meglio, perchè hanno meno strutture, dottori, macchinari.

                          La chiusura è una forma di protezione verso la Lombardia, perchè se comunque limiti il contagio in certe zone puoi far arrivare lì risorse e strumenti e personale sanitario; e protegge le altre regioni dall'intasamento e poi dal crollo sanitario, perchè nella attuale situazione lombarda altre regioni più piccole e meno preparate sarebbero già state travolte.

                          L'emergenza non è lombarda o regionale: è nazionale. Se non ce la fa la Lombardia, non ce la fa l'Italia.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                            Stanno affossando l'italia per qualcosa che si rivelerà alla fine essere poco più di un influenza.... Qui a Treviso è il panico con la provincia chiusa, persone che perdono il lavoro e non sanno come poter pagare l affitto, mentre gli altri paesi capiscono che conviene fare finta di nulla
                            Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                            che popolo di merda che siamo non si rendono conto del disastro creato
                            Siete seri???
                            « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

                            PRESENTI




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                              Originariamente Scritto da epico Visualizza Messaggio
                              Ciao Liam e Mey, e ciao a tutti gli altri.
                              Epico????ma ciao
                              « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                                Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                                che popolo di merda che siamo non si rendono conto del disastro creato
                                Ma come si potrebbe evitare allora il certo (spiegato tante volte) disastro sanitario se non con le estreme misure di contenimento? Come evitare non i morti (che magari alla fine potranno anche essere meno di una "influenza", facciamo questa ipotesi) ma il collasso del sistema sanitario dovuto al tentativo di salvare chi finisce, a causa del virus, in terapia intensiva per respirare artificialmente?

                                Non ci finiscono solo vecchi, ma di tutte le età. Ne escono perchè le cure ci sono. Se il flagello dovesse però continuare non ci sarebbero più nè cure e nè posti: come lo si evita se non chiudendo città e regioni, impedendo al virus di viaggiare in gita turistica per l'Italia?
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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