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    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
    "Nel cinema si è contagiato uno solo, quindi non c'è una motivazione logica per chiuderli"

    Certo, come se avessimo sistemi di attribuzione dei contagi. Addirittura a livello di precisione della singola persona poi...

    Lo sciopero fiscale le partite iva mi sa che lo fanno da sempre in Italia, non sposterà molto
    quante cazzat3 siamo costretti ad ascoltare questi giorni.


    Tessera N° 7

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      Col culo degli altri è tutto più facile. [emoji4]

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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        Coprifuoco e nuovo Dpcm, si discute sull’ora: Conte lo chiederà alle 21

        Dopo il confronto con i capi delegazione e le Regioni il premier Contea andrà in Parlamento per chiedere un coprifuoco nazionale alle 21 e non alle 18

        Chiusura di tutte le attività «in un’ora serale», molto probabilmente alle 21. Dopo la comunicazione fatta dal ministro della Salute Roberto Speranza ai governatori durante la riunione della «cabina di regia» e il confronto con i capidelegazione, il premier Conte andrà in Parlamento con questa proposta.

        L’ora di inizio del coprifuoco non è stata ancora stabilita. Se ne è discusso a lungo nelle ultime ore.


        Inizialmente si è parlato delle 18, i capi delegazione hanno chiesto al premier di fissare il coprifuoco alle 21 ma la scelta sarà fatta questa sera dopo la proposta ufficiale delle Regioni e il dibattito in Parlamento. Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso il suo disappunto perché Francesca Puglisi, sottosegretario al Lavoro, ha detto ai microfoni di Sky Tg24 che «le misure sono nazionali, come per esempio il coprifuoco alle 21». Un’anticipazione su quanto già deciso, teme Fedriga. Nega il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, sottolineando che non c’è già un orario prestabilito, e che la proposta verrà fatta dal presidente del Consiglio al Parlamento, che poi adotterà la decisione, che non può essere presa dal governo.

        I governatori hanno anche ribadito la richiesta che i provvedimenti di chiusura delle zone rosse vengano presi dal governo ma nel nuovo Dpcm sarà scritto che l’ordinanza deve essere firmata dal presidente della Regione d’intesa con il ministro della Salute.

        Nelle Regioni dove l’Rt supera la soglia di rischio saranno chiusi scuole, negozi oltre a bar e ristoranti. Nel provvedimento sarà stabilito il divieto di spostamento tra Regioni, la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e nei giorni festivi, la chiusura dei musei.

        CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Conte sta parlando alla camera, diretta su Facebook.


          Tessera N° 7

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            Ma il coprifuoco alle 18 piuttosto che alle 21, piuttosto che alle 23 com'è ad oggi, a che serve?

            Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              Ma il coprifuoco alle 18 piuttosto che alle 21, piuttosto che alle 23 com'è ad oggi, a che serve?

              Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
              a vietare gli assembramenti per cene a casa


              Tessera N° 7

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                Il nodo è chi deve decidere se la soglia in certe regioni è oltre il consentito e dunque assumersi la responsabilità del lockdown in quelle zone o regioni.

                Se si demanda ai presidenti di regione, prima di applicarlo si faranno fucilare. Vedo però che il governo non si assume l'onere e su questo punto dunque si gioca il vedere o meno gli effetti sulla curva, se cioè si arriverà al 4 dicembre avendo qualcosa da controllare o passando solo il tempo.

                Per giudicare tutto però occorre vedere il decreto nel suo insieme, ad esempio quelle chiusure di "bar, ristoranti, negozi e scuole" se saranno pure queste lasciate alla decisione delle regioni o se le imporrà il governo lì dove "l'Rt supera la soglia di rischio", altrimenti è tutto un giro a vuoto che in sostanza si ridurrebbe al rientrare nelle case tutti alle 21.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                  "Nel cinema si è contagiato uno solo, quindi non c'è una motivazione logica per chiuderli"





                  Teatro Italia. Gallipoli (LE). 1233 posti a sedere. Negli ultimi 30 anni, a detta dei proprietari, si è riempito solo per i film di Checco Zalone e per Titanic. Io personalmente ci vado 5/6 volte l'anno, mai visto raggiungere neanche la metà della capienza tranne che appunto per i film di Zalone.



                  Casi attivi in provincia di Lecce: 412. Di cui 134 hanno contratto il virus all'estero. Persone ricoverate con sintomi 35. In terapia intensiva 3.



                  Ragionare per zone. Troppo difficile me ne rendo conto.

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                    Domanda: un alunno risulta positivo, fanno il tampone alla classe e all’insegnante pochi giorni dopo, tutti negativi, ma dopo 10 giorni il tampone si ripete e uno è positivo, i 10 giorni precedenti non dovrebbero essere passati in quarantena proprio perché c’è la possibilità che nell’immediato si trovino dei falsi negativi?


                    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                    jack.bodyweb@yahoo.it

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                      Scusa la domanda, ma come si regge da 30 anni sto teatro?

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                        Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio




                        Teatro Italia. Gallipoli (LE). 1233 posti a sedere. Negli ultimi 30 anni, a detta dei proprietari, si è riempito solo per i film di Checco Zalone e per Titanic. Io personalmente ci vado 5/6 volte l'anno, mai visto raggiungere neanche la metà della capienza tranne che appunto per i film di Zalone.



                        Casi attivi in provincia di Lecce: 412. Di cui 134 hanno contratto il virus all'estero. Persone ricoverate con sintomi 35. In terapia intensiva 3.



                        Ragionare per zone. Troppo difficile me ne rendo conto.
                        La logica ed il buon senso ci dicono di divedere l'Italia, e dunque colpire il virus lì dove davvero preme sulla sanità e dove davvero il movimento e l'assembramento (e dunque i mezzi pubblici) sono più accentuati e critici.

                        Mandare tutti a nanna alle 21 risolve poco, anzi niente. Stiamo fermi la sera/notte ma ci contagiamo dall'alba al tramonto.

                        Sarebbe molto più semplice, in quel quadro di gradualità che pure qui è stato da qualcuno evocato, iniziare con i lockdown lì dove i numeri (di popolazione e movimento) sono più alti. Se non funziona allora passare al lockdown nazionale.

                        Se non si immette qualcosa che vada davvero a piegare la curva, arriviamo al 4 dicembre (se la situazione non precipita prima) girandoci i pollici. Perchè si deve arrivare a fermare tutta l'Italia quando adesso puoi ancora agire (perchè le terapie intensive te lo permettono) per regioni e/o metropoli?
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Originariamente Scritto da Miller Visualizza Messaggio
                          Scusa la domanda, ma come si regge da 30 anni sto teatro?
                          Oltre alla sala principale ne hanno anche altre due più piccole, una da 200 e una da 100 posti. Hanno anche un altro teatro di fronte con due sale da altri 200/300 posti l'una circa. Sono strutture costruite negli anni 60/70, forse prima. Ad oggi offrono un ampio programma culturale, oltre al cinema in sé, eventi teatrali di grandi artisti, concerti di gruppi storici meno in auge ma che attirano la fascia adulta, come i miei genitori che tranquillamente hanno pagato 40€ a testa per un concerto dei Pooh.
                          La sala principale è nata negli anni del boom del cinema, ad oggi non la riempi mai ma a conti fatti non lavorano sulla quantità in senso assoluto ma su un'offerta variegata che porta regolarmente persone anche nelle fasi basse dall'anno.

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                            Si parla di 3 aree: zona gialla, zona arancione, zona rossa. Mi sembra la replica di Marzo, quando si attuarano le stesse misure....
                            Misure che durarono 5 giorni, poi tutta Italia divenne zona rossa


                            Tessera N° 7

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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Se non si immette qualcosa che vada davvero a piegare la curva, arriviamo al 4 dicembre (se la situazione non precipita prima) girandoci i pollici. Perchè si deve arrivare a fermare tutta l'Italia quando adesso puoi ancora agire (perchè le terapie intensive te lo permettono) per regioni e/o metropoli?

                              La domanda dell'anno...

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                                Conte alla Camera: «Servono nuove restrizioni, ma non uguali per tutti: tre aree con tre scenari di rischi»

                                Il presidente del Consiglio riferisce a Montecitorio e a Palazzo Madama: «Interventi differenziati nei diversi territori in base alla gravità della situazione».

                                Il governo terrà conto dei rilievi e delle osservazioni che emergeranno da Camera e Senato nel corso del dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo nell’aula di Montecitorio, ribadendo la necessità di introdurre nuove limitazioni — perché «la curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare prima di mercoledì» — e rilanciando l’ipotesi di un tavolo di confronto permanente in cui siano coinvolte anche le opposizioni, che peraltro nei giorni scorsi avevano respinto un invito in tal senso. «Il dialogo con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento — ha sottolineato il capo del governo — è fondamentale». Anche perché «il quadro epidemiologico nazionale ed europeo appare particolarmente critico, l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento».


                                I posti negli ospedali

                                Facendo il punto sulla situazione, Conte ha sottolineato che «gli italiani contagiati sono di numero ben più elevato rispetto alla prima ondata anche se la qualità dei contagi è diversa e inferiore: oggi fino al 96% delle persone sono asintomatici o presentano sintomi lievi». Tuttavia, ha rilevato, è preoccupante l’affollamento generale degli ospedali, in particolare quello dei reparti non covid e delle terapie subintensive. Quanto alle terapie intensive, invece, Conte ha spiegato che l’Italia affronta la nuova emergenza potendo contare, tra posti già attivati e posti attivabili in base alle esigenze delle diverse aree, 10.841 posti, sostanzialmente più di un raddoppio rispetto alla scorsa primavera. «Esiste la possibilità che 15 Regioni superino le soglie critiche di terapie intensive nel prossimo mese — ha ammonito il premier —, anche se questa previsione non tiene ancora conto dell’impatto che immaginiamo positivo delle misure introdotte con gli ultimi dpcm».



                                «Misure differenziate»

                                Le nuove misure, ha detto il capo del governo, vengono introdotte in via «cautelativa e prudenziale» e la decisione di rimettere mano alle limitazioni è stata presa dopo la presentazione dei dati di monitoraggio di venerdì scorso per garantire «la tenuta dei servizi sanitari». Conte ha sottolineato la necessità di introdurre un regime di restrizioni differenziato a seconda della criticità delle diverse zone del Paese. Insomma, non il lockdown generalizzato introdotto a marzo («allora non avevamo dati che ci consentissero di mettere in campo un intervento differenziato») ma un piano modulabile a seconda del tasso di contagio Rt e di altri 20 parametri tecnico-scientifici. Il premier ha parlato di automatismi e di interventi ad altalena, con restrizioni e allentamenti tarati sulle singole zone e sulle situazioni contingenti. «Questo per introdurre misure adeguate per le zone più a rischio e restrizioni meno pesanti per le aree dove minore è l’emergenza».


                                Le tre aree e gli scenari

                                Il nodo è il «coefficiente di rischio» che sarà di volta in volta individuato sulla base di tre aree con tre diversi scenari, a cui corrisponderanno misure via via sempre più restrittive. «L’inserimento di una regione in una delle tre aree di rischio — ha precisato — avverrà con un’ordinanza del ministero della Salute». Sembra dunque scongiurarsi l’eventualità che a decidere siano solo le Regioni, ipotesi che i governatori avevano fatto capire di non gradire. Un criterio uguale per tutti stabilirà la cornice per le decisioni e il governo, tramite il ministro della Salute, si assumerà la responsabilità dei provvedimenti al fianco delle giunte regionali.



                                Gli interventi previsti

                                A livello nazionale, ha fatto notare il presidente del Consiglio, saranno introdotte solo alcune specifiche misure per rafforzare piano di mitigazione del contagio già avviato con i tre precedenti dpcm. Questo l’elenco presentato dal premier, sapendo che, in contemporanea al suo intervento, era in corso la riunione delle Regioni. Questo in ogni caso il quadro prospettato: «Chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione di spazi di vendita alimentari e tabaccai. Chiusura oltre che delle sale giochi anche dei corner di scommesse e videogiochi ovunque si trovino». E ancora: «Chiusura di musei e mostre, riduzione del 50% della capienza dei mezzi di trasporto pubblico locale, limitazioni agli spostamenti tra regioni salvo ragioni di necessità». Sono stati previsti anche limiti alla circolazione delle persone «nella fascia serale più tarda» (ma non è stato indicato l’orario preciso del «coprifuoco», ancora oggetto di confronto tra le forze della maggioranza e con le Regioni), sempre al netto delle situazioni di necessità. Infine è stata prevista la possibilità di un passaggio integrale della didattica a distanza nelle scuole secondarie.


                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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