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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    notavo che la francia ha avuto un balzo di decessi, mentre la spagna non aggiorna più i dati da 4 giorni, come mai?

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      Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        GDS.

        [emoji837] COVID: GOVERNO CONTE, E’ IL MOMENTO DI STACCARE LA SPINA
        Pierpaolo Sileri è un uomo coraggioso. Sottosegretario alla Salute, ha già fatto sapere di essere pronto a tornare in corsia, alla sua nobile professione da chirurgo. Lo ha detto in tv, spiegando di non essere d’accordo sui contenuti del Dpcm varato dal governo Conte la scorsa domenica. E’ il segnale di smottamenti più profondi all’interno del governo giallo–fucsia. Anche il premier Conte è sembrato troppo asettico nell’annunciare le nuove misure. Un lockdown con la mascherina, come si usa di questi tempi. Sul piano della retorica, è imbarazzante il richiamo a una coesione sociale per “salvare il Natale”. Così auspica Conte. Stringiamoci a corte siam pronti al Panettone. Ma non è così, non sarà così. Non sono uno scienziato. E lo ripeto ancora una volta. Ma non bisogna esserlo per capire che novembre e dicembre saranno mesi duri e complicati. Il finto lockdown – che rade al suolo intere categorie professionali e interi settori commerciali – per sua stessa natura, poco potrà fare con il logico aumento delle malattie respiratorie. All’avvicinarsi dell’inverno non possono far altro che progredire e diffondersi. Come sempre è stato e sarà. E chi spera a breve e medio termine nel vaccino è uno stupido o è un bugiardo in mala fede
        Le ragioni di questo Dpcm , il numero 22 della collezione, numero 22 (“il meno coerente e razionale”, parola di Marco Travaglio), sono talmente fragili che le piazze si sono surriscaldate. Con buona pace di chi pensa a infiltrazioni criminali ed estremisti, che certamente ci sono, ma nulla tolgono alla spontaneità di intere categorie professionali che sono scese in piazza.
        Dopo mesi al balcone, applaudendo come foche starnazzanti il lockdown primaverile, gli italiani oggi iniziano a dubitare. Non certamente della gravità del virus. Ma dubitano, e hanno ragione, che questo governo nazionale, questi governatori e questi sindaci (o almeno la maggior parte di loro) sia in grado di affrontare questa tempesta perfetta. Quel Dpcm del 22 ottobre è uno spartiacque. Cito sempre il direttore del Fatto: “è un patchwork di norme e “raccomandazioni” che mescola misure utili e sacrosante ad altre inutili e deprimenti”. Se anche Travaglio si espone in questo modo, vuol dire che tira aria da liberi tutti? Forse. Si cerca soltanto qualcuno a cui lasciare in mano il cerino. I nodi cruciali nel contrasto all’epidemia sono tutti lì, pronti a contagiarci.

        Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          Sì, si muore. E' solo che le morti "altre" non accadono tutte assieme, quelle per covid hanno il preambolo di invadere prima gli ospedali (corsia, semi intensiva, intensiva), schiacciandosi sul sistema sanitario, oberando i nosocomi, assorbendo ogni risorsa.

          Ogni tanto lo ricordo, perchè altrimenti non si capisce perchè nel caso di questa pandemia parliamo di emergenza nazionale: parliamo di emergenza nazionale perchè parliamo di emergenza sanitaria.

          Se cede il sistema sanitario il contraccolpo sarà su tutti, pure sui sani. Un incidente al lavoro non avrebbe le cure. Una chiamata per un soccorso improvviso vedrebbe l'ambulanza arrivare dopo ore. Le comuni malattie (tra le quali anche quelle gravi, tipo cancro o cardiache) trovano già adesso difficoltà ad essere non solo curate ma anche diagnosticate, perchè si rinviano le visite diagnostiche o di controllo.

          Le contromisure si mettono in atto non col fine di battere il virus (è impossibile) ma soltanto per dare una valvola di sfogo alla pressione sugli ospedali, di modo che non saltino per aria coperchio e pentola.

          Nel normale, consueto andamento delle cause mortali, c'è una dilazione nel tempo, non si concentra una gran massa di malati in pericolo di vita tutta in una volta o in poche settimane. Nel caso della pandemia, abbiamo una valanga che preme sui reparti degli ospedali. I morti ci stanno sempre, anche perchè non c'è cura: il problema non sono i morti ma i malati. E con questo virus tutti possono ammalarsi, tutti potrebbero essere nelle spiacevoli condizioni di dover chiedere un posto letto, un pò di ossigeno. Allora l'onda che preme non può essere più grande di certi numeri, se si vuol curare una quota gestibile di persone.
          che il problema sia la saturazione delle terapie intensive si è capito, ma oggi leggendo un'intervista a Veneziani, in cui diceva che negli anni '50 in tutto il mondo ci furono 2 ml di morti per l'asiatica, e 30k in italia, eppure il mondo continuò senza lockdown nè mascherine, mi chiedevo, allora come fecero? lasciarono gli ospedali solo per le malattie tradizionali, facendo morire i malati di asiatica, o si verificò ciò che si paventa oggi, cioè terapie intensive saturate?
          Mi domando cosa sia cambiato nella società e nel modo di approcciare le malattie, forse un tempo c'era più fatalismo. Veneziani osserva che solo lo 0,15% degli italiani è morto di covid (e con età media avanzata): una percentuale 1\3 di quella dei morti di cancro ogni anno. E che se il tg ripetesse ossessivamente che muoiono 100k persone di cancro ogni anno, la gente finirebbe con l'essere terrorizzata da questo... e che il problema è che non si accetta più l'eventualità della malattia e della morte
          Last edited by Arturo Bandini; 26-10-2020, 20:04:41.

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            Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
            che il problema sia la saturazione delle terapie intensive si è capito, ma oggi leggendo un'intervista a Veneziani, in cui diceva che negli anni '50 in tutto il mondo ci furono 2 ml di morti per l'asiatica, e 30k in italia, eppure il mondo continuò senza lockdown nè mascherine, mi chiedevo, allora come fecero? lasciarono gli ospedali solo per le malattie tradizionali, facendo morire i malati di asiatica, o si verificò ciò che si paventa oggi, cioè terapie intensive saturate?
            Mi domando cosa sia cambiato nella società e nel modo di approcciare le malattie, forse un tempo c'era più fatalismo. Veneziani osserva che solo lo 0,15% degli italiani è morto di covid (e con età media avanzata): una percentuale 1\3 di quella dei morti di cancro ogni anno. E che se il tg ripetesse ossessivamente che muoiono 100k persone di cancro ogni anno, la gente finirebbe con l'essere terrorizzata da questo... e che il problema è che non si accetta più l'eventualità della malattia e della morte
            Ci sono le foto delle brande nelle palestre...

            Overall morirono 30K persone in Italia per l'asiatica, poi si trovò il vaccino

            Per Covid adesso siamo a 40K, ma è ancora in corso, le proiezioni sono piuttosto "severe" per i prossimi mesi

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              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
              Ci sono le foto delle brande nelle palestre...

              Overall morirono 30K persone in Italia per l'asiatica, poi si trovò il vaccino

              Per Covid adesso siamo a 40K, ma è ancora in corso, le proiezioni sono piuttosto "severe" per i prossimi mesi
              si sa l'età media dei morti per asiatica?

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                Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                notavo che la francia ha avuto un balzo di decessi, mentre la spagna non aggiorna più i dati da 4 giorni, come mai?
                Ma cosa te ne frega della spagna

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                  Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                  che il problema sia la saturazione delle terapie intensive si è capito, ma oggi leggendo un'intervista a Veneziani, in cui diceva che negli anni '50 in tutto il mondo ci furono 2 ml di morti per l'asiatica, e 30k in italia, eppure il mondo continuò senza lockdown nè mascherine, mi chiedevo, allora come fecero? lasciarono gli ospedali solo per le malattie tradizionali, facendo morire i malati di asiatica, o si verificò ciò che si paventa oggi, cioè terapie intensive saturate?
                  Mi domando cosa sia cambiato nella società e nel modo di approcciare le malattie, forse un tempo c'era più fatalismo. Veneziani osserva che solo lo 0,15% degli italiani è morto di covid (e con età media avanzata): una percentuale 1\3 di quella dei morti di cancro ogni anno. E che se il tg ripetesse ossessivamente che muoiono 100k persone di cancro ogni anno, la gente finirebbe con l'essere terrorizzata da questo... e che il problema è che non si accetta più l'eventualità della malattia e della morte
                  Qua c'è un grafico molto chiaro:




                  Questo è il totale delle morti in un gruppo di stati europei (European Mortality Monitor). Le morti sono l'area sotto la curva. Osserva come fino alla seconda parte di febbraio 2020 le morti siano persino meno degli anni precedenti, e poi all'improvviso si impennano. Poi lockdown generale e tornano alla norma.
                  Sono le morti extra. Ora immagina il grafico senza la discesa vertiginosa dovuta al lockdown.

                  L'asiatica ha fatto 2 milioni di morti su una popolazione di due miliardi e mezzo di persone. E' la stessa mortalità avutasi finora in USA, con lockdown seguito da mascherine e misure profilattiche senza precedenti.
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Bob è pure un fervente cattolico.
                  E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                  Alice - How long is forever?
                  White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                    Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
                    Ma cosa te ne frega della spagna
                    ho letto che hanno dichiarato lo stato d'emergenza e si preparano al lockdown, ero curioso di sapere se sono messi tanto peggio di noi

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                      Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                      che il problema sia la saturazione delle terapie intensive si è capito, ma oggi leggendo un'intervista a Veneziani, in cui diceva che negli anni '50 in tutto il mondo ci furono 2 ml di morti per l'asiatica, e 30k in italia, eppure il mondo continuò senza lockdown nè mascherine, mi chiedevo, allora come fecero? lasciarono gli ospedali solo per le malattie tradizionali, facendo morire i malati di asiatica, o si verificò ciò che si paventa oggi, cioè terapie intensive saturate?
                      Mi domando cosa sia cambiato nella società e nel modo di approcciare le malattie, forse un tempo c'era più fatalismo. Veneziani osserva che solo lo 0,15% degli italiani è morto di covid (e con età media avanzata): una percentuale 1\3 di quella dei morti di cancro ogni anno. E che se il tg ripetesse ossessivamente che muoiono 100k persone di cancro ogni anno, la gente finirebbe con l'essere terrorizzata da questo... e che il problema è che non si accetta più l'eventualità della malattia e della morte
                      C'era più fatalismo perchè la vita era quella, ovvero con poca aspettativa. Guerre, malattie, magari anche malanni oggi curabilissimi falcidiavano le popolazioni. La morte era di casa fin dalla infanzia: si facevano tanti figli per la speranza di vedere qualcuno di loro diventare adulto.

                      La morte è sempre la morte. E' cambiata però la percezione che si ha della morte. La medicina ha risolto tante malattie un tempo mortali. C'è stato un cambiamento, una evoluzione delle norme igieniche, dell'approccio alla salute in senso lato. Nel mondo occidentale non c'è più la malnutrizione, ad esempio. Nei primi decenni del Novecento ancora fette di popolazione la carne la vedevano poche volte l'anno in tavola.

                      C'è dunque un rapporto diverso con la vita più che con la morte. Oggi a 60 anni sei ancora "giovane", si lavora fin quasi alla soglia dei 70. Ci si cura e si vive di più.

                      La pandemia dunque casca in una epoca opulenta, dove riesce difficile dire addio alla vita per un virus. Si accetta di più il tumore perchè evento nefasto, una lotteria andata male. Un virus invece si trasmette, questo ci dice la scienza medica. Dunque in teoria si può evitare, con le debite norme, prescrizioni, protezioni, in attesa di una cura o di un vaccino...per cui non si è disposti a morire per questo infinitesimale bacillo cinese.

                      Non ci si consegna alla morte (per virus) con lo stesso arreso e secolare fatalismo delle generazioni precedenti.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Comunque non so voi, ma a io tra facebook, whatsapp, ecc, sono invaso da video di manifestazioni e mezze rivolte da praticamente ogni provincia d'Italia...

                        Ormai è ampiamente evidente che, per quanto ci si ostini a difendere le scelte di questo governo, ci sono dei clamorosi errori di fondo nell'ultimo dpcm, nonché nelle relative strategie comunicative, che ormai il popolo non può più ignorare.

                        A memoria fatico a ricordare altri eventi, della storia recente, che hanno portato la popolazione italiana a scendere in piazza autonomamente in maniera così compatta.

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                          Ho il sospetto che molti non siano scesi autonomamente
                          Originariamente Scritto da centos
                          mangio e bevo e faccio schifo


                          Per ricorsi amministrativi e legali
                          http://www.supremecourt.mn/home

                          sigpic

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                            Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                            che il problema sia la saturazione delle terapie intensive si è capito, ma oggi leggendo un'intervista a Veneziani, in cui diceva che negli anni '50 in tutto il mondo ci furono 2 ml di morti per l'asiatica, e 30k in italia, eppure il mondo continuò senza lockdown nè mascherine, mi chiedevo, allora come fecero? lasciarono gli ospedali solo per le malattie tradizionali, facendo morire i malati di asiatica, o si verificò ciò che si paventa oggi, cioè terapie intensive saturate?
                            Mi domando cosa sia cambiato nella società e nel modo di approcciare le malattie, forse un tempo c'era più fatalismo. Veneziani osserva che solo lo 0,15% degli italiani è morto di covid (e con età media avanzata): una percentuale 1\3 di quella dei morti di cancro ogni anno. E che se il tg ripetesse ossessivamente che muoiono 100k persone di cancro ogni anno, la gente finirebbe con l'essere terrorizzata da questo... e che il problema è che non si accetta più l'eventualità della malattia e della morte

                            Ma morivano di asiatica o con asiatica?
                            Età media?
                            Pura curiosità...









                            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                            (L. Pirandello)

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                              Originariamente Scritto da Ozn Visualizza Messaggio
                              Ho il sospetto che molti non siano scesi autonomamente
                              E' così.

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                                Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                                Comunque non so voi, ma a io tra facebook, whatsapp, ecc, sono invaso da video di manifestazioni e mezze rivolte da praticamente ogni provincia d'Italia...

                                Ormai è ampiamente evidente che, per quanto ci si ostini a difendere le scelte di questo governo, ci sono dei clamorosi errori di fondo nell'ultimo dpcm, nonché nelle relative strategie comunicative, che ormai il popolo non può più ignorare.

                                A memoria fatico a ricordare altri eventi, della storia recente, che hanno portato la popolazione italiana a scendere in piazza autonomamente in maniera così compatta.
                                C'è indubbiamente scontento sociale e dunque tensione.

                                L'esempio delle palestre è illuminante in quel senso: viene emanato un protocollo, le palestre si attrezzano per rispettare il protocollo e dunque ridurre il rischio di contagio ma non solo c'è un clamoroso scivolone mediatico del governo (che minaccia indistintamente tutta la categoria degli imprenditori e lavoratori di quel settore) ma si arriva alla chiusura di tutte le palestre non perchè insalubri ma per non far muovere la gente.

                                Ora, si affollano gli insufficienti mezzi pubblici per andare in palestra? Nelle palestre c'è la folla del sabato sera?

                                Allora inizia a diventare difficile per le persone capire la ratio che c'è dietro alle decisioni che le privano del loro lavoro. Se nella prima ondata si accettava qualunque decisione come frutto della improvvisa emergenza, adesso forse si sta più attenti alle mosse e alle logiche che si prendono a Roma.

                                Poi non si crede più a questi famosi "ristori" del governo, perchè i primi sono arrivati in ritardo e in maniera insufficiente o comunque non come sono passati nel messaggio televisivo, e dunque delle parole circa i soldi a sostegno delle attività e dei lavoratori non ci si fida.

                                C'è tutta una serie di ragioni circa questo strisciante malcontento. Non sappiamo se e quanto montante, se e quanto diffuso, ma certo occorre sapersi muovere in un piano improvvisamente fattosi di cristallo: e visto che questo governo, a livello comunicativo, è un disastro, sul cristallo grava un impacciato elefante.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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