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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Aspettiamo sto nuovo terremoto...
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        Originariamente Scritto da Simo6 Visualizza Messaggio
        Beh in realtà è plausibile novembre

        Ipotizziamo che a novembre siano arrivati un paio di infetti
        Prima che si possa sviluppare un’epidemia che abbia risonanza (l’80% ricordatevi che sono asintomatici o sintomi banali) servono settimane
        Aggiungi che ha tempi di incubazione lunghi...

        È follia dire che a novembre aveva infettato il 40% della popolazione. Adesso saremmo all’immunità di gregge senza problemi
        In effetti ci sono vari indizi in questo senso, ad esempio:
        Coronavirus. In Val Seriana impennata di polmoniti virali già ad ottobre 2019



        Luca Bonzanni giovedì 2 aprile 2020


        Quei nuovi casi sospetti di focolai. Il caso di studio di una famiglia di Cerete La Federazione di medicina generale: sottovalutate ondate anomale di malattie respiratorie

        Bergamo Ottobre 2019. Anche sei mesi, oggi, paiono un orizzonte temporale infinito; eppure, col senno di poi, qualche sentore forse s’era già intuito. È già in quel periodo che in val Seriana, l’epicentro del disastro Covid-19, si registra una strana impennata di polmoniti virali. Il messaggio passa tra alcuni medici e giunge sino ai radiologi. Il contagio pare già essere parecchio aggressivo. L’esempio arriva da una famiglia di Cerete, 1.500 abitanti sulla riva del Borlezza, torrente che finisce nel lago d’Iseo. Prima si ammala un 47enne, non fumatore, sempre in buona salute; suona anche il trombone, strumento a fiato, dunque i polmoni sono forti. Dopo i primi giorni di febbre e tosse, col respiro sempre più fragile specie di notte, l’uo- mo si rivolge al proprio medico di base: dopo la visita, viene indirizzato immediatamente al pronto soccorso.
        L’uomo si reca all’ospedale di Esine, in val Camonica (è originario di quelle zone e lì lavora), dove le lastre evidenziano una polmonite in corso. Il decorso sarà lento, parecchio lento, anche per un fisico forte. Ma nel frattempo il contagio si era esteso anche alla compagna, 32 anni, senza particolari problemi di salute alle spalle: «Ho iniziato anche io con forte tosse e febbre, sempre più insistenti – racconta la donna –. La diagnosi del medico è stata una bronchiolite (che spesso si accompagna a polmonite interstiziale, ndr): due settimane di antibiotico hanno però avuto pochi effetti, la tosse è proseguita sino a dicembre». In sequenza la stessa patologia colpisce anche il figlio di appena tre anni mentre il padre del 47enne accusa un’infezione polmonare che lo costringe al ricovero all’ospedale di Esine, nosocomio che diventerà poi un altro avamposto nella lotta al Covid-19 che sta flagellando anche il Bresciano. «In queste settimane, alla luce di ciò che sta succedendo – prosegue la donna – mi tornano alla mente le parole del medico di base: 'Ma hanno tutti la polmonite da queste parti?', si chiedeva dopo la visita al mio compagno.
        E la stessa cosa dissero in ospedale quando il mio compagno fece le lastre per la polmonite». Più voci, informalmente, hanno confermato che già nei mesi scorsi il numero di malattie respiratorie era anomalo. Spesso raddoppiate, un incremento certo legato alla dimensione ridotta di certi Comuni delle valli: ma in centri così piccoli, anche 15-20 casi in poche settimane – questi i numeri indicati da alcuni medici dell’area – paiono indice di un sospetto. Resta un tassello mancante nelle tempistiche. Perché il coronavirus diventa di pubblico dominio in Cina solo a dicembre, mentre in Italia il focolaio del Lodigiano si disvela ufficialmente il 21 febbraio.
        Nei Comuni di alcune valli, si sono registrati 15-20 episodi analoghi in poche settimane. La ricerca di Regione, Asst e Ats lombarda: i primi passi del contagio a gennaio In un piccolo centro, si ammalarono in serie tre generazioni: una coppia, il figlio e il nonno. «I dottori dicevano: ma qui prendono tutti la polmonite?»

        Ma in terra lombarda circolava da ben prima: una ricerca di Regione, Ats e Asst lombarde pubblicata nei giorni scorsi inquadra infatti i primi passi del contagio da coronavirus a inizio anno. Avvenire, sempre nei giorni scorsi, aveva dato conto dell’allarme dei medici bergamaschi per febbri e malattie respiratorie sin da metà dicembre, con un addensamento soprattutto nella Bassa. L’incastro di date porta a un’altra considerazione, cioè come il dramma sia stato sottostimato e come certi indizi non abbiano ricevuto il dovuto peso, nella catena gerarchica che scorre dai medici di base sino ai vertici delle autorità sanitarie, in Bergamasca così come in tutta la Lombardia. E, a cascata, nel resto d’Italia.
        «Ottobre come data di un possibile focolaio non si può dimostrare – è la cautela di Paola Pedrini, segretario generale lombardo della Federazione italiana medici di medicina generale –. Ma sicuramente nei mesi precedenti all’emersione ufficiale dei contagi si erano registrate delle ondate anomale di malattie respiratorie, e in particolare di polmoniti, specie in alcune zone della Bergamasca. Perché si è sottovalutato? Dicembre e gennaio sono mesi che si sovrappongono a quelli delle classiche influenze, quindi in tanti sono stati portati a dare la colpa ai virus di stagione.
        Col senno di poi, quei casi si possono invece ricondurre all’emergenza che è in corso». E c’è una lezione che l’emergenza può dare. Lo chiedono le troppe vite spezzate, molte di più di quelle fotografate dai dati ufficiali. «Quei casi sono stati sottovalutati, qualcosa nella comunicazione e nel coordinamento non ha funzionato – rileva Pedrini –: servono dipartimenti di igiene più forti, che monitorino in maniera più approfondita le situazioni epidemiologiche, per prendere in tempo i provvedimenti giusti».
        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
        ma_75@bodyweb.com

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          Ricordo il discorso che mi aveva fatto Sean sul terremoto de L Aquila e in effetti rende più chiaro quello che sta succedendo.
          Oggi saranno quasi come le stesse vittime di quel terremoto, nei periodi di picco 3 terremoti al giorno per vari giorni, un vero disastro, morale, economico, psicologico.
          Originariamente Scritto da BLOOD black
          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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            Coronavirus Lombardia, 609 persone positive in più, calano i decessi (+94) e le persone ricoverate (-146)

            In Lombardia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, sono risultate positive al Sars-CoV-2 80.723 persone (+609 rispetto a ieri, quando i casi positivi segnalati erano 80.089 e l’aumento sul giorno precedente era stato di +689), a cui vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati oggi. I dati sono stati forniti dalla Regione Lombardia. Di queste, sono decedute 14.839 persone (+94, ieri erano +134). I ricoveri in ospedale sono 5.702 rispetto ai 5.844 di ieri (-231), quelli in terapia intensiva 400 ( con una calo di 80 casi, ieri non c’era stato nessun aumento). I tamponi effettuati in giornata sono stati 10.993 rispetto ai 15.488 di ieri. Il totale dei tamponi in Regione sale così a 466.287 (ieri erano stati 455.294).

            Questi nel dettaglio i dati. La provincia più colpita è quella di Milano: i casi sono passati a 21.094 (+201, la crescita ieri era stata +182). Seguono Brescia 13.460 (+69), Bergamo 11.671 (+49) , Cremona 6.219 (+16), Monza 5.015 (+41). Milano città registra 8.867 casi (+101), ieri l’aumento era stato +86.




            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, almeno 217.185 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (1.327 in più rispetto a ieri, per una crescita dello 0,6%; ieri +1.401). Di queste, 30.201 sono decedute (+243, +0,8%; ieri +274) e 99.023 (+2.747, +2,9%) sono state dimesse. Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 87.961 (-1.663 rispetto a ieri, -1,9%; il conto sale a 217.185 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia).

              I pazienti ricoverati con sintomi sono 14.636; 1.168(-143, -10,9%; ieri -22) sono in terapia intensiva.

              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
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                Dato di terapie intensive e casi testati della Lombardia che credo includa anche ieri


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                  Lombardia 80.723 (+634, +0,8%; ieri erano stati +720)
                  Emilia-Romagna 26.598 (+111, +0,4%; ieri erano stati +108)
                  Veneto 18.618 (+65, +0,4%; ieri erano stati +74)
                  Piemonte 28.368 (+233, +0,8%; ieri erano stati +196)
                  Marche 6.470 (+18, +0,3%; ieri erano stati +31)
                  Liguria 8.723 (+78, +0,9%; ieri erano stati +94)
                  Campania 4.562 (+21, +0,5%; ieri erano stati +9)
                  Toscana 9.721 (+38, +0,4%; ieri erano stati +26)
                  Sicilia 3.301 (+13, +0,4%; ieri erano stati +7)
                  Lazio 7.086 (+52, +0,7%; ieri erano stati +39)
                  Friuli-Venezia Giulia 3.116 (+9, +0,3%; ieri erano stati +13)
                  Abruzzo 3.078 (+6, +0,2%; ieri erano stati +25)
                  Puglia 4.256 (+11, +0,3%; ieri erano stati +49)
                  Umbria 1.406 (+1, +0,07%; ieri +1)
                  Bolzano 2.558 (+6, +0,2%; ieri erano stati +9)
                  Calabria 1.126 (+1, +0,09%; ieri +3)
                  Sardegna 1.330 (+6, +0,5%; ieri +5)
                  Valle d’Aosta 1.151 (+1, +0,09%; ieri +4)
                  Trento 4.285 (+2, +0,05%; ieri erano stati +3)
                  Molise 327 (+22, +7,2%, ieri +1)
                  Basilicata 382 (-1, -0,3%; anche oggi, come ieri, la Basilicata segnala una revisione del numero di casi, con calo di una unità)
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Indubbiamente le terapie intensive si stanno svuotando. I decessi restano alti, non vanno sotto ai 100 e nemmeno sotto ai 200 al giorno. C'è questa onda lunghissima che ci portiamo dietro e che chissà quando perderà forza.

                    La Lombardia da sola fa la metà dei nuovi contagiati nazionali. Vorrei capire come e dove ci si contagia ormai.
                    ...ma di noi
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                    nella necropoli deserta»

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                      Sui navigli all'aperitivo per esempio.

                      Inviato dal mio Mi A2 Lite utilizzando Tapatalk

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                        Tolto il dato delle terapie intensive, ogni giorno sembra uguale al precedente per nuovi contagiati e morti
                        L’onda dell’epidemia ci sta mettendo tantissimo tempo a rallentare e già noi abbiamo riaperto

                        Io sono stato sempre d’accordo con il non bloccare il tessuto economico (eccetto luoghi di assembramento come discoteche, palestre, manifestazioni, ristoranti, bar) ma la socialità doveva rimanere limitata. Non in tutta Italia, ma al nord assolutamente si

                        Sono numeri ancora alti, prepariamoci a un’impennata a fine maggio
                        Originariamente Scritto da LeoMerlo
                        Fagioli di soia no ne trovo. Conosci qualche sito online che li vende?
                        Originariamente Scritto da Manx
                        tu non hai assolutamente nulla da bodyrecomporre...semmai devi fare una bodyscomposizione...

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                          Quella dei navigli la sconteremo fra un paio di settimane.
                          Originariamente Scritto da BLOOD black
                          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                            Siamo stati fortunati che al Sud non sia esploso il virus...perchè tutto il disastro nazionale che abbiamo visto in questi mesi è praticamente concentrato in certe regioni e non su tutto il territorio inteso come nazionale. Inimmaginabili i numeri se il virus avesse preso piede anche al Sud.

                            Difatti non credo molto all'ipotesi del virus che girava da novembre...perchè col tutto aperto, con la circolazione illimitata di uomini e mezzi, col rientro per le vacanze di Natale, il virus si sarebbe dovuto conclamare in maniera tragica anche in certe regioni del Sud (Puglia, Campania, Sicilia...)...e invece no.

                            Sposterei l'asticella temporale a gennaio.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              quanti tamponi oggi?
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                                Il dato del Piemonte rende idea di quanto ci sia ancora in termini di arretrati da smaltire.
                                Vale anche per la Lombardia.
                                Purtroppo, il dato dei morti giornalieri riflette l’ineluttabile.
                                Alcuni soggetti, scremato tutto da chi e’ piu’ o meno ufficiosamente trattabile, muoiono e morirebbero comunque.
                                Il dato della letalita’ e’ come ben sabbiamo influenzato da fattori che vanno da quello diagnostico a quello terapeutico.



                                Originariamente Scritto da Giampo93
                                Finché c'è emivita c'è Speran*a

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