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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    Mah, vedremo. Ha annunciato una data certa, quindi la figura da peracottaro se non la rispetta è assicurata. Qui, restando sull'esempio della scuola, ufficialmente si proroga la chiusura di due settimane per volta ma, ufficiosamente, si dice che non riaprirà. E lasciamo perdere per carità di patria la questione del sei politico (non so se sia la stessa idea di Macron, spero di no)
    Sulla figura da peracottaro hai ragione, ma tanto 6 mesi e la maggiorparte di chi lo ha criticato perderá la memoria (Non mi riferisco a te ovviamente), mentre lo zoccolo duro dei fanboy continuerà a difenderlo

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      Ma sta cosa è vera ?



      Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        La "gara silente" (ma neanche troppo) tra nazioni per mostrare chi gestisce meglio l'emergenza c'è.
        Sia per un discorso di immagine verso l'estero, ma soprattutto (per ovvi motivi) sul fronte interno.

        Anche senza nascondere cadaveri, nella scelta delle persone a cui effettuare tampone basterebbe privilegiare i giovani che hanno una mortalità molto più bassa per correggere la statistica.

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          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
          Secondo me I tedeschi son stati piu bravi sia nel pianificare a lungo termine una strategia di mitigazione del rischio (cioé hanno 29 Mila posti in TI), sia nella sua implementazione (con lockdown e misure di distanziamento sociale ben precise) sia nella gestione mediatica della epidemia cammuffando bene I numeri. Ma questo terzo metodo non puoi attuarlo se i primi due che ho elencato sopra non funzionano. Quindi davvero giù in cappello, per quanto mi riguarda.
          quelle dei posti letti è prevenzione non mitigazione.
          I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            Ma sta cosa è vera ?



            Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
            penso di si....è più o meno la stessa ordinanza che in Alto Adige (a parte le mascherine e guanti non obbligatori all’aperto)


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            Originariamente Scritto da gaetano90
            gareggiare per esibizionismo natural


            Originariamente Scritto da Magro97
            Odio i tanti pasti perché è un cagare in continuazione.

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              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              Se andiamo a vedere gli errori fatti dai singoli paesi non ne usciamo. Guardiamo avanti: Sanchez riapre, Macron annuncia che riaprirà, la Germania non la consideriamo neanche perché i parchi di Berlino li abbiamo visti tutti. Noi sentiamo ancora virologi che pensano di chiudere fino a settembre. Che tutti gli altri siano i pazzi?
              E' ovvio che bisogna riaprire... Gli altri stati non hanno una strategia chiara probabilmente ma accettano l'ovvietà, un paese non può rimanere chiuso per mesi. Bisogna riaprire e rapidamente, questo è certo. Bisogna ragionare sul modo migliore per farlo.

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                Originariamente Scritto da valium Visualizza Messaggio
                È stato dimostrato che il caldo non frena.il virus
                Ancora non è dimostrato... Diciamo che ci sono diverse prove a sfavore dell'ipotesi, io ancora ho qualche speranza ma probabilmente sono solo speranze

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                  Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                  Però capite bene che mettere insieme
                  -Cina che brucia i morti e ne ha dieci volte tante
                  -Germania che nasconde i morti e ne ha quanto noi
                  -Paesi del Nord Europa nei quali il peggio deve ancora arrivare e quindi faranno numeri come i nostri

                  serve solo ad alimentare l'idea che noi abbiamo fatto meglio degli altri. Se vogliamo sentirci in pace con noi stessi va bene, ma iniziamo a pensare che non sia uno scenario così probabile.
                  Per non parlare di altri super stati come corea, nuova zelanda, australia, russia. Quest'ultima sta affrontando l'onda ora ma pare che il lock down sia già partito da un po'. Sul giappone si sente tutto e il contrario di tutto ma non dovrebbe avere numeri clamorosi.

                  Vogliamo raccontarci che tutti ci copiano, in realtà ci hanno copiato tutti quelli che hanno fatto disastri. Siamo i migliori tra i peggiori.

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                    Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                    Beh su quello continuo ad ironizzare anche adesso. Il che ha anche senso, se si sa chi e' D'Anna https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_D%27Anna_(1951).
                    Tra le altre cose, e' quello che diceva che il coronavirus italiano non aveva niente a che spartire con quello cinese, ma era autoctono e si era sviluppato nei fanghi industriali della pianura padana. E questo ricoprendo la carica di presedente dell'ordine dei biologi italiani.

                    Per fortuna, casualmente nello stesso post dicevo anche che anche secondo me rimandare la chiusura qui era una porcata (in altri post spiegavo anche il perche'), cosi' non devo andarmelo a cercare.
                    Quel pagliaccio di d'anna si è dimesso da presidente dell'ordine per poi ritirare le dimissioni 1 settimana dopo.

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                      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                      Secondo me I tedeschi son stati piu bravi sia nel pianificare a lungo termine una strategia di mitigazione del rischio (cioé hanno 29 Mila posti in TI), sia nella sua implementazione (con lockdown e misure di distanziamento sociale ben precise) sia nella gestione mediatica della epidemia cammuffando bene I numeri. Ma questo terzo metodo non puoi attuarlo se i primi due che ho elencato sopra non funzionano. Quindi davvero giù in cappello, per quanto mi riguarda.
                      Io rimango con il dubbio sulle terapie intensive... cosa se ne fa un paese del triplo dei posti degli altri, in tempi normali? Non basta avere i posti letto eh? Serve personale qualificato ed esperto anche.

                      Comunque anche la stampa locale evidentemente ha recepito ordini di scuderia venuti dall'alto, visto che praticamente hanno parlato solo dei morti negli altri paesi (evidenziandone le carenze, tra le righe), anche la scelta di rilasciare asettici bollettini settimanali e non conferenze stampa giornaliere come fanno tutti i paesi normali, niente articoli in prima pagina con i bilanci dei morti, niente storie dagli ospedali, dalle case di cura, niente spettacolarizzazione, la storiella dell'età media dei contagiati bassa, i millemila tamponi, tutto sapientemente e scientemente insabbiato per avere meno danno economico evidentemente

                      Penso che se anche la stampa italiana avesse trattato la questione così, la percezione che abbiamo avuto sarebbe stata molto diversa
                      Last edited by Maverick87; 14-04-2020, 01:03:05.

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                        Falsificare i numeri in questo caso specifico è semplice, non ci vogliono magheggi inverosimili, il fatto che muore chi ha già patologie multiple da ampio margine di manovra. Non sto dicendo che la Germania lo abbia fatto, sto semplicemente dicendo che non è così difficile nel caso lo si volesse fare. La Germania sicuramente è stato uno di quegli Stati che a differenza di tanti altri, appena hanno visto cosa stava succedendo da noi, si sono preparati, godendo già di una terapia intensiva con buone capacità. Se poi i loro dati sono verosimili o il conteggio è sfasato, lo vedremo alla fine, noi di sicuro nelle morti da Covid ci abbiamo buttato di tutto, gli altri è possibile che giochino coi numeri sfruttando il fatto che ci sono altre patologie di mezzo.

                        Macron che piano politico dovrebbe avere ?! Riaprire le scuole e il paese a casaccio, è la stessa pazzia del pensare di controllare il virus come in Uk o di fare un po come gli pare in Svezia, e visto i precedenti di Macron ( puffofeste contro il virus, elezioni aperte durante una pandemia ), l'ultima cosa di cui parlerei è " avere un piano " o di dipingerli come esperti illuminati mentre noi abbiamo le capre. Solito attacco inutile per dire che da noi si fa a caso e siamo stupidi mentre gli altri sono migliori e lungimiranti, salvo poi però dopo 2 giorni emmezzo chiudere tutto in fretta e furia sperando di contenere il contenibile con le braghette abbassate e le vittime sulla coscienza.
                        Last edited by Gary; 14-04-2020, 01:37:23.
                        Originariamente Scritto da modgallagher
                        gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
                        " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                          La differenza di letalità tra i due Paesi, probabilmente, è solo apparente e certamente non è legata all’alto numero di posti letto di TI della Germania. Semmai questa attuale differenza (che non è detto si confermerà nel tempo)  è da attribuire ad una migliore gestione sul territorio e a maggiore disponibilità dei dispositivi di sicurezza e di ventilatori già all’inizio dell’epidemia e infine per l’aver attivato adeguata tracciabilità informatica dei positivi


                          ci sono alcuni passaggi interessanti (sul discorso tamponi in Germania vs Italia)



                          Originariamente Scritto da Giampo93
                          Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                            Nel i topi di New York stanno letteralmente morendo di fame per il lockdown.
                            Non c'è cibo per strada, e si stanno letteralmente mangiando tra loro.



                            Incredibile....

                            Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              Coronavirus, la fase 2 dal 4 maggio: uscite scaglionate per fasce d’età. Le app e il piano per gli over 70

                              Le ipotesi allo studio: un archivio telematico sostituirà le autocertificazioni. Residenze e sussidi per proteggere gli anziani

                              «Scaglionati»: è questa la parola chiave per la «fase 2» dell’epidemia da coronavirus. È la fase delle riaperture che comincerà dal 4 maggio, quella dove i divieti non scompariranno ma saranno certamente allentati e si programmerà il ritorno in attività di aziende, negozi, liberi professionisti. Quella dove conterà, e molto, anche l’età delle persone. E dunque gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini che hanno più di 70 anni, soprattutto quelli con una o due patologie croniche. «Per loro — anticipa la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa — dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi».


                              La nuova App

                              Appare fin troppo evidente che la mappatura della popolazione potrà essere effettuata con i test sierologici e una applicazione con i dati dei cittadini che consenta di monitorare costantemente i loro spostamenti. Per questo l’ipotesi più probabile è creare una sorta di archivio telematico che sostituisca l’autocertificazione. Una «app» dove ognuno può registrarsi, inserire i propri dati e la propria situazione sanitaria, specificando se è stato sottoposto al test oppure al tampone. E dunque dividendo i cittadini per fasce d’età con le informazioni necessarie a proteggere chi è maggiormente esposto. In questo modo sarà possibile monitorare gli spostamenti delle persone, le «fragilità» e sarà più agevole consentire la ripartenza delle attività, sia pur a scaglioni. Tenendo comunque sempre in vigore le due regole fondamentali: distanza di almeno un metro, mascherine e guanti indossati.


                              Nuovi focolai

                              La «fase 2» è la più delicata, perché l’R0 dovrà essere prossimo allo zero ma rimarrà il rischio di contagio e per questo si dovrà evitare in ogni modo la nascita di nuovi focolai. Gli scienziati hanno già raccomandato la creazione di squadre che effettuino test e tamponi a tappeto tra le persone vicine a chi risulta «positivo». Il pericolo è fin troppo evidente: tornare indietro, vanificare gli sforzi sin qui fatti chiudendo di nuovo tutto con effetti che possono essere devastanti sia dal punto di vista economico, sia per la tenuta sociale e psicologica dei cittadini. E soprattutto pesare nuovamente sui reparti di Terapia intensiva.

                              Oltre i 70 anni

                              I dati aggiornati al 13 aprile 2020 (lunedì) dicono che su 18.641 vittime da Covid-19, 13.408 avevano tra i 70 e i 90 anni, di questi 5.874 tra i 70 e gli 80 anni (qui la mappa dei casi nel mondo). Quanto basta per comprendere la fragilità delle persone che si trovano in questa fascia di età, il fatto che molti si sono infettati grazie a parenti asintomatici o con sintomi lievi. Figli, nipoti che forse non sapevano nemmeno di aver contratto il coronavirus e lo hanno trasmesso agli anziani. Ecco perché adesso si proteggerà questa generazione prevedendo tempi più lunghi per il ritorno alla vita normale o comunque percorsi diversificati per effettuare gli spostamenti. E tenendo conto di chi oltre all’età ha anche problemi di salute cronici.


                              Affitti e residenze

                              Nel comitato tecnico scientifico c’è il professor Roberto Bernabei, specialista di gerontologia. «Sarà lui — chiarisce la sottosegretaria Zampa — a doverci aiutare a disegnare la via di uscita per gli anziani». La app con il tracciamento dei cittadini fornirà le prime indicazioni su quella fascia di popolazione che non potrà seguire il programma comune, «ma — spiega Zampa — un aiuto dovrà arrivare anche dai servizi sociali che conoscono le situazioni di rischio. Anche perché con l’arrivo del caldo dovremo prevedere l’assistenza in apposite residenze e sussidi per chi non avrà la possibilità di vivere in condizioni accettabili».

                              Le ipotesi allo studio per il periodo dopo il 4 maggio: un archivio telematico sostituirà le autocertificazioni. Residenze e sussidi per proteggere gli anziani
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Coronavirus e lavoro, ingresso con orari differenziati: le idee della task force

                                Il gruppo di esperti guidato da Colao preparare le sue raccomandazioni al governo per la fase due: lavoro a distanza obbligatorio nelle grandi aziende. Test seriologici da usare per la patente d’immunità

                                Ripartire dallo smart working, una delle novità alle quali ci siamo abituati nell’era del coronavirus. Nei primi mesi di ripartenza il lavoro da casa potrebbe essere reso obbligatorio nelle grandi aziende, al di sopra di un certo numero di dipendenti per sede. Al di sotto di quella soglia, ancora da fissare, resterebbe facoltativo. Ma davanti alla richiesta del singolo dipendente l’azienda non lo potrebbe rifiutare. Naturalmente a patto che le sue mansioni e il suo ruolo siano compatibili con il lavoro a distanza. E con la consapevolezza che, non appena le condizioni lo consentiranno, lo smart working tornerà ad essere non la regola ma un’eccezione. Perché il lavoro ha anche una dimensione sociale che le conference call, comodissime per carità, non sempre possono soddisfare.

                                Dovrebbe essere questo uno dei punti contenuti nel set di raccomandazioni che la task force guidata da Vittorio Colao presenterà a breve al governo per l’avvio della fase due. Raccomandazioni, perché il gruppo di lavoro guidato dall’ex numero uno di Vodafone e Rcs ci tiene a sottolineare il proprio ruolo di advisor: quella in preparazione è una lista di suggerimenti ma la responsabilità politica delle decisioni, come ovvio che sia, sarà del governo.

                                Quelli di Pasqua sono stati giorni di lavoro, serviti per conoscersi e valutare le prime proposte. Sempre sul lavoro, ed in linea con l’orientamento già maturato dal governo, c’è l’idea di scaglionare gli orari di ingresso e di uscita. Non solo per evitare assembramenti davanti a fabbriche e uffici, ma anche per alleggerire il carico dei mezzi pubblici, che rischiano di essere il vero anello debole della fase due. Una raccomandazione dovrebbe riguardare anche l’utilizzo dei test sierologici: dovrebbero essere utilizzati principalmente per dare la cosiddetta patente di immunità a chi ha già sviluppato gli anticorpi, piuttosto che a dare il «semaforo rosso» a chi non li ha e quindi è più esposto al contagio. Il tutto ricordando che la condizione numero uno per ogni ripartenza e ritorno alla normalità è il livello di piena efficienza e sicurezza delle strutture sanitarie, a partire dalle terapie intensive.

                                Il gruppo di esperti guidato da Colao preparare le sue raccomandazioni al governo per la fase due: lavoro a distanza obbligatorio nelle grandi aziende. Test seriologici da usare per la patente d’immunità
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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