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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Considero Lukaku e Lautaro i veri top dell'Inter. Il primo ha un grosso impatto su di un campionato come il nostro. Lautaro è molto bravo e forse di livello internazionale, data la giovane età.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Considero Lukaku e Lautaro i veri top dell'Inter. Il primo ha un grosso impatto su di un campionato come il nostro. Lautaro è molto bravo e forse di livello internazionale, data la giovane età.
      Lukaku pure è un 93 nonostante le caterve di gol segnate in premier,nazionale e adesso serie A
      ha tutto per potersi completare anche a livelli internazionali.

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        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
        Ma non è che il Milan non ha sostituito Piatek per infilare il figlio di Maldini, che casualmente oggi ha esordito?

        Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
        Non voliamo con la fantasia Una squadra non fa mercato sui favoritismi, sarebbe autolesionismo. Ci sono in ballo i milioni di euro, i piazzamenti e anche un controllo societario (Gazidis, Elliott ecc...).

        Quella del giovane Maldini è una carineria concessa da Pioli tanto per far debuttare un 18enne e dunque fare una gentilezza a suo padre. Tutto qua. Di sicuro non vendono un Piatek (preso un anno fa a 35 milioni) per far posto ad uno ancor più giovane e solo per il cognome. Sarebbe follia (ed un dolo).
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
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        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Eriksen top centrocampista serie a?
          Cura il tuo corpo come un tempio
          Originariamente Scritto da M K K
          Desade grazie di esistere
          Originariamente Scritto da AK_47
          si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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            Originariamente Scritto da salsa Visualizza Messaggio
            mica contano i rigori effettivamente
            Esatto. E le partite durano 75 min

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              Ragazzi suvvia,è lo stesso discorso di immobile, se certe statistiche vengono gonfiate molto dai rigori perdono un po' di valore è evidente credo,che poi valgano non c'è dubbio.
              che poi comunque non è nemmeno il caso di ronaldo perché controllando ne ha fatti appena 13 o 14 su rigore di quei 50,ero io che ne ricordavo molti di più quando così in realtà non era.
              la cosa dei 75 minuti invece l ho trovata spassosa pure io

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                Originariamente Scritto da fransisco1 Visualizza Messaggio
                Ragazzi suvvia,è lo stesso discorso di immobile, se certe statistiche vengono gonfiate molto dai rigori perdono un po' di valore è evidente credo,che poi valgano non c'è dubbio.
                che poi comunque non è nemmeno il caso di ronaldo perché controllando ne ha fatti appena 13 o 14 su rigore di quei 50,ero io che ne ricordavo molti di più quando così in realtà non era.
                la cosa dei 75 minuti invece l ho trovata spassosa pure io
                Ha segnato, Ronaldo, 50 gol in 70 partite per esser bollito al netto dei rigori non è poi così male no?

                Ps
                Lo scorso anno quanto rigori segno Quagliarella? Non per questo bisogna sminuire la sua stagione suvvia restiamo ai fatti.
                I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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                  Attenzione: Calcio Inside! Parte III

                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Non voliamo con la fantasia Una squadra non fa mercato sui favoritismi, sarebbe autolesionismo. Ci sono in ballo i milioni di euro, i piazzamenti e anche un controllo societario (Gazidis, Elliott ecc...).

                  Quella del giovane Maldini è una carineria concessa da Pioli tanto per far debuttare un 18enne e dunque fare una gentilezza a suo padre. Tutto qua. Di sicuro non vendono un Piatek (preso un anno fa a 35 milioni) per far posto ad uno ancor più giovane e solo per il cognome. Sarebbe follia (ed un dolo).
                  Per carità Sean ma in Italia non mi stupirei neanche.

                  Ps
                  Comunque per me è stato ceduto perché palesemente un pacco il polacco (rima baciata)
                  I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Non voliamo con la fantasia Una squadra non fa mercato sui favoritismi, sarebbe autolesionismo. Ci sono in ballo i milioni di euro, i piazzamenti e anche un controllo societario (Gazidis, Elliott ecc...).

                    Quella del giovane Maldini è una carineria concessa da Pioli tanto per far debuttare un 18enne e dunque fare una gentilezza a suo padre. Tutto qua. Di sicuro non vendono un Piatek (preso un anno fa a 35 milioni) per far posto ad uno ancor più giovane e solo per il cognome. Sarebbe follia (ed un dolo).
                    E' che ho trovato estremamente ridicolo vendere un Piatek dove non hai avuto alcuna plusvalenza, un Piatek dove comunque l'anno scorso non ha fatto malissimo (11 goal in 21 partite) e quest'anno sì ha fatto schifo, ma c'è anche da dire che il Milan prima di Ibra+Pioli faceva a dir poco pena ed i mesi con Giampaolo sono stati pietosi.
                    Minimo dovevi tenerlo altri 5 mesi e decidere in Estate.

                    Per cosa poi ? Senza rimpiazzarlo completamente ?
                    Per tenerti l'attacco tutto puntato su Ibra che comunque ha 38 anni con tutti i limiti del caso ? (vedi oggi che non ha giocato si dice per affaticamento+influenza) .

                    Trovo assurdo tutto ciò.
                    Originariamente Scritto da Sean
                    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      Originariamente Scritto da salsa Visualizza Messaggio
                      Per carità Sean ma in Italia non mi stupirei neanche.

                      Ps
                      Comunque per me è stato ceduto perché palesemente un pacco il polacco (rima baciata)

                      Tutto questo non può essere stato solamente culo, al primo anno di A in Italia venendo dall'estero.
                      Non ci posso proprio credere che sia culo e basta.
                      C'è della qualità per forza in tutto ciò.

                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        Il Liverpool in Premier ha fatto 100 punti su 102 disponibili (tra la scorsa stagione e questa). Sono 34 partite...di cui 33 vittorie ed un pareggio (contro lo United). Ultima sconfitta contro il City (quella "decisiva" per la Premier dello scorso anno). Quest'anno il PEP non poteva fare nulla...se non vincerle tutte!
                        Insomma...se il City doveva fare una stagione "sottotono"...meglio farla quest'anno...sarebbe cmq stato inutile fare una "grande" stagione. Il Liverpool sta facendo qualcosa di impensabile.
                        I SUOI goals:
                        -Serie A: 189
                        -Serie B: 6
                        -Super League: 5
                        -Coppa Italia: 13
                        -Chinese FA Cup: 1
                        -Coppa UEFA: 5
                        -Champions League: 13
                        -Nazionale Under 21: 19
                        -Nazionale: 19
                        TOTALE: 270

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                          Bufera Commisso. La Juve torna a vincere dopo gli schiaffi del Napoli, 3 gol alla Fiorentina con 2 rigori di Ronaldo (a quota 22 in stagione) ma Commisso attacca a testa bassa: “Che porcherie, sono disgustato, la Juve non ha bisogno di questi aiuti”. E Nedved gli risponde: “La Juve vince con merito, questi sono alibi”. Il secondo rigore è stato generoso, ma parlare di aiuto deliberato è troppo, visto che c’è stato un intervento del Var…

                          Juventus-Fiorentina 3-0: i due rigori di Ronaldo
                          La Juventus è tornata a vincere dopo gli schiaffi di Napoli. I tre gol segnati alla Fiorentina smorzano almeno parzialmente i dubbi montanti sul gioco dei bianconeri e l’effetto Sarri – non fino in fondo… – ma i due rigori contro i viola che hanno segnato la partita fanno scoppiare la bufera. Il presidente italo americano Rocco Commisso non ci sta, e secondo copione e costume lestamente imparato, si precipita ai microfoni di Dazn e Sky Sport a protestare in maniera furibonda:

                          “Gli arbitri non possono decidere le partite. Sono disgustato. Può starci il primo ma il secondo rigore non c’era. La Juve con 350 milioni di stipendi che dà ai giocatori non ha bisogno degli aiuti degli arbitri. Non è giusto per il calcio italiano. Quelli che stanno fuori dall’Italia quando vedono queste porcherie si disgustano”

                          Si è lamentato inoltre anche degli episodi delle precedenti partite con Genoa e Inter, calandosi profondamente e perfettamente negli abiti del tifoso viola antijuventino, accendendo la miccia di una polemica che avrà parecchi strascichi nel tempo. A cominciare da subito visto che Ceccherini sui social ha risposto così ai tifosi juventini: “Se state sul c…o a tutta Italia fatevi due domande”. Mentre Nedved ha risposto a Commisso acidamente:

                          “Non si possono dire queste cose qui. La Juventus è stata più forte, la Juventus vince con merito, gli altri smettano di crearsi degli alibi”.

                          In tutto questo, c’è da notare, che Iachini ha lasciato che la polemica la facesse il presidente e ha preferito far notare come la Fiorentina abbia lasciato alla Juve il minor spazio possibile per crearsi delle occasioni da gol.

                          Dunque i rigori messi a segno entrambi da Ronaldo (siamo a 22 in stagione, 19 in campionato). Sul primo il mani di Pezzella è abbastanza evidente e per come si danno i rigori oggi ci sta. Il secondo è molto più dubbio – Ceccherini taglia la strada a Bentancur – , per non rimanere nel mezzo possiamo dire che è abbastanza generoso. Sebbene guardandolo da davanti il gomito del difensore è effettivamente alto e il fallo forse davvero c’è. La mia posizione è questa: rigore generoso ma non inventato.

                          Detto questo l’arbitro Pasqua ha esaminato entrambi gli episodi alla moviola, ha visto e rivisto e poi deciso. Si può dire che abbia sbagliato – anche se non c’è la certezza assoluta che abbia sbagliato… – ma parlare di “aiuto alla Juve” diventa abbastanza complicato e molto oltre i limiti, quando l’arbitro vede e rivede l’azione, ha tempo e modo di giudicare con tranquillità e convinzione. Significa dire che deliberatamente ha aiutato la Juve, un clamoroso caso di sudditanza psicologica via Var.

                          Il 3-0 effettivamente nasconde la partita tutto sommato buona che ha fatto la Fiorentina, i due rigori e soprattutto la reazione di Commisso l’avvelenano e la fanno diventare qualcos’altro. Più o meno la teoria del complotto. La Fiorentina resterà sempre con la convinzione che la Juve sia stata aiutata, la Juventus si interroga tuttora sul suo gioco e sul suo attacco straordinario che costa di volta in volta il posto a qualche superstar: “quando hai un attacco così e lasci fuori Dybala vai a letto pensando che sia comunque una bestemmia” ha detto Sarri. Anche questo è un bell’argomento di cui oggi tutti avremmo parlato se non fosse scoppiata la “bufera Commisso”. Come la metti la metti intorno alla Juve c’è sempre un gran polverone.

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            L’Inter dopo i 3 pari consecutivi e un mercato con i fuochi artificiali vince a Udine, il protagonista però non è Eriksen, quando esce infatti esplode il solito Lukaku

                            Udinese-Inter 0-2
                            L’ Inter è tornata alla vittoria dopo tre 1-1 consecutivi e un calciomercato con i fuochi artificiali. Non c’è un nesso diretto ma entrambi i dati – i tre pareggi e gli ingaggi di Eriksen, Moses, Young (tutti e tre schierati come titolari da Conte a Udine) – ci dicono come la squadra di Conte non avrebbe potuto permettersi altro risultato che una vittoria che la tenesse a contatto visivo della Juve e in controllo ancora della Lazio che incalza da sotto a suon di gol. E senza aver comprato un solo giocatore sul mercato…


                            La vittoria di Udine non porta però la firma di Christian Eriksen, anzi particolarmente deludente, arrivato a Milano per una manciata di milioni (25, si fa per dire…), ma di Romelu Lukaku – ormai a quota 16 gol – che in estate di milioni ne è costati 80 e passa. Due gol messi a segno proprio quando Eriksen è uscito per lasciare il posto al caro vecchio Brozovic (e Sanchez al posto di Esposito). Un caso? Una diversa diavoleria tattica di Antonio Conte che spreme i nervi della squadra come più non potrebbe? Bene o male, dividendo o ricompattando i tifosi, di contropiede o di ripartenza che dir si voglia, è un fatto che l’ Inter, attraversato un periodo di stanchezza fisica e di ossessione psicologica, è sempre lì. In zona scudetto. In arrivo il derby di Milano che costerà inevitabilmente a Conte altro stress e altri sonni perduti. E sarà così, presumibilmente fino a maggio.

                            ...ma di noi
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              La Lazio di Immobile è scatenata, si continua a parlare di scudetto.

                              Lazio-Spal 5-1

                              E’ una Lazio da scudetto o no? I 5 gol della Lazio alla Spal ripropongono una domanda sfacciata. Fermata nel derby con la Roma la squadra di Inzaghi ha ripreso la sua folle corsa – 49 punti e attesa del recupero col Verona – , più va avanti e più la domanda diventa insistente facendosi sempre un po’ meno sfacciata, e sempre un po’ più credibile. Immobile continua a fare gol in maniera pesante: siamo ormai a 25 gol in 21 partite. Se continuasse con questo ritmo folle arriverebbe a 45 reti a fine stagione. Il secondo gol che ha fatto alla Spal, dal lato destro dell’area, mandando in tilt e saltando in pallonetto il portiere in uscita è un gol di qualità estrema da repertorio dei grandissimi, butto lì Baggio, Totti, Messi e così via. Se lo avesse fatto uno di loro avremmo visto gli angeli cherubini in cielo.

                              Lo show degli attaccanti biancocelesti tutti a rete (doppietta di Immobile, doppietta di Caicedo, uno di Adekanye) arriva proprio alla fine dell’ultima settimana di mercato in cui la Lazio ha fatto un tentativo estremo con Giroud, ricevendo alla fine un no del Chelsea. Se Giroud fosse arrivato avrebbe costretto Inzaghi a cambiare le gerarchie dei suoi attaccanti: Immobile, Correa (ora infortunato), Caicedo e Bobby Adekanye, giovane talento passato per le scuole di Ajax, Barcellona e Liverpool.

                              Inzaghi giura che Giroud non avrebbe penalizzato nessuno dei suoi attaccanti e che deve sperare che tutti i giocatori siano sempre al 100%, ma non c’è dubbio che oggi abbia un meccanismo perfetto e che andarlo a toccare cambiandone gli equilibri, sia pure con l’inserimento di un grande attaccante, sarebbe stato addirittura un rischio.

                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Il Milan si ferma dopo 5 vittorie: no Ibra, no party. Ma in campo ecco la leggenda di Daniel, un altro Maldini dopo papà Paolo e nonno Cesare


                                Milan-Verona 1-1: no Ibrahimovic, no party, l’esordio di Daniel Maldini
                                Dopo 5 vittorie consecutive (tre di campionato e due di Coppa Italia), il Milan si è fermato contro il Verona. Sarà una coincidenza, ma nel momento in cui si ferma Ibrahimovic si ferma anche la striscia di vittorie del Milan che aveva riacceso speranze e voglie di impresa. Calhanoglu comunque continua a risalire nella stima di tutti e soprattutto a fare gol preziosi: la rete su punizione consentito di riprendere il Verona, che avrebbe potuto meritare anche di più. E intanto Pioli s’attacca un po’ a tutto, si è rivisto lo scomparso Paquetà, ha esordito Saelemaekers, e soprattutto ha fatto il suo esordio Daniel Maldini, 18 anni, figlio di Paolo, nipote di Cesare, terza generazione della gloriosa stirpe dei Maldini. Tra la prima partita di Cesare nel Milan (1954) e l’esordio di Daniel nel Milan ci corrono 66 anni. Un momento sicuramente storico.

                                ______________________


                                Il Toro non esiste più, è arrivato a incassare il 17° gol in 4 partite: basta, Mazzarri è al capolinea

                                Lecce-Torino 4-0: 17 gol presi nelle ultime 4 partite, Mazzarri al capolinea

                                Il Torino ha incassato 13 gol nelle ultime 3 partite di campionato ovviamente perdute (2 dal Sassuolo, 7 dall’ Atalanta, 4 dal Lecce), fanno 17, se ci mettiamo anche la sconfitta col Milan. La dissoluzione tecnica della squadra di Cairo e Mazzarri è evidente. I 4 gol presi dal Lecce, che non aveva mai vinto in casa, hanno più o meno lo stesso peso dei 7 presi una settimana fa dall’ Atalanta. Il presidente finora ha protetto l’allenatore, ma nemmeno un ritiro autoimposto da tecnico e giocatori dopo le sberle prese dall’ Atalanta ha posto rimedio al crollo verticale. Anzi, il Toro oggi non è proprio una squadra, e Antonio Comi – ex cuore Toro pure lui, oggi dg – è stato chiaro: “Queste sono partite inaccettabili, non si può vedere un Toro rassegnato così”.

                                Sirigu, Belotti, De Silvestri che sono gli anziani e i più rappresentativi assistono dal campo a un crollo preoccupante, se Mazzarri ha evidenti colpe ,un tale scenario di una squadra a pezzi è chiaro che non possa non avere una sola spiegazione tecnica. Mazzarri pagherà, anche giustamente, il fatto di essere il responsabile della squadra: dagli allenatori ci vorrebbe ogni tanto anche un colpo d’ala e fare esercizio di dignitose dimissioni. Ma spesso perdono la bussola, finiscono col girare intorno a loro stessi senza mai più ritrovare la giusta strada e alla fine pensano solo a salvare il contratto. Dietro “è il momento di riflettere” pronunciato da Comi si prospetta la soluzione di un “traghettatore” (l’allenatore della primavera?), una delle rappresentazioni preferite dal calcio italiano. Un Caronte che trasporti la squadra al contrario, dall’inferno alla luce. Ma non so se esista davvero…

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                                forse, tra mille inverni
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