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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Roma, Florenzi adesso può andare via: si tratta con il Valencia

    Dopo il derby difficile la convivenza con il tecnico Fonseca: la società giallorossa però è contraria al prestito, vuole un addio definitivo. Accordo non facile sulle cifre, c'è tempo fino a venerdì a mezzanotte. In arrivo l'attaccante esterno Carles Perez dal Barça

    L'amore con l'allenatore Paulo Fonseca non è mai sbocciato. Ma dopo il derby anche la convivenza è diventata più difficile. Alessandro Florenzi potrebbe davvero lasciare la Roma: una decisione sofferta, figlia soprattutto della sua volontà di sentirsi ancora importante, cosa che evidetemente a Roma gli riesce davvero difficile ultimamente. E con all'orizzonte l'Europeo da titolare dell'Italia, non può correre il rischio di finire ai margini, scavalcato com'è ormai anche da Santon.

    La prima stagione da capitano della Roma per Florenzi non è stata certo come se la sarebbe immaginata. Per questo dopo l'esclusione contro la Lazio, il suo agente si è messo in contatto con la Spagna per riaprire il canale col Valencia, che alcune settimane fa aveva mostrato interesse per l'esterno. Nelle ultime ore ha comunicato la decisione anche alla società giallorossa, rimasta abbastanza sorpresa. Da Trigoria non hanno detto no, ma hanno escluso un prestito del loro capitano: se Florenzi partirà, sarà per dire addio alla squadra in cui è cresciuto. E qui nascono i problemi. Perché la Roma lo valuta almeno 15/20 milioni. Mentre il Valencia non vorrebbe impegnarsi subito con un acquisto a titolo definitivo. Per questo attualmente i vertici romanisti sembrano pessimisti sull'esito della trattativa. Che ha costi elevati e pochissimo tempo per essere definita, visto che il mercato in Spagna chiuderà alle 23.59 di venerdì, quattro ore dopo rispetto all'Italia. Servirà tempo, ma Florenzi è determinato e la Roma niente affatto contraria.

    Una cosa è certa: la società giallorossa non ha intenzione di sostituire l'esterno: la dirigenza semmai è concentrata sull'acquisto di Carles perez del Barcellona. L'esterno d'attacco mancino arriverà in città nelle prossime ore, affare in prestito con obbligo di riscatto a 12,5 milioni. Nelle ultime ore s'era registrata una piccola frenata dovuta al desiderio del giocatore che fosse inserito il diritto di riacquisto per il Barça. La Roma non ha voluto sentire ragioni, alla fine l'affare si sbloccherà concedendo ai catalani l'opzione di pareggiare una eventuale futura offerta per Perez. Così Paulo Fonseca avrà il sostituto di Zaniolo che invocava.

    Dopo il derby difficile la convivenza con il tecnico Fonseca: la società giallorossa però è contraria al prestito, vuole un addio def…
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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Eriksen ufficiale, l’Inter lo presenta con una foto alla Scala

      Il danese si presenta: «Sfidare Conte in Premier è stata dura, mi entusiasma imparare da lui». Christian ha scelto il numero 24, che rappresenta «un passo avanti» rispetto al 23 del Tottenham


      C’è un po’ di tutto nello stato d’animo dell’Inter. L’entusiasmo per l’arrivo di Christian Eriksen, la depressione per le due giornate di squalifica a Lautaro, l’ansia di dover battere la Fiorentina e la determinazione di voler approdare alle semifinali di Coppa Italia, Colonne d’Ercole mai più raggiunte dal 2016, e dove chi arriverà troverà il Napoli.

      L’Inter ha rallentato di netto e deve ripartire dopo i tre pareggi in campionato. L’arrivo del danese è un po’ come l’arcobaleno dopo il temporale: dà serenità. Conte lo porterà in panchina, ma potrebbe farlo pure giocare subito. Il 27enne danese è già attore protagonista dell’Inter, non solo per l’inedita presentazione alla Scala. Un colpo di teatro per riaccendere le luci, ultimamente un po’ soffuse, sul palcoscenico nerazzurro.


      «Non vedevo l’ora di arrivare qui, è bellissimo. L’opportunità di conoscere Conte e di imparare come giocano le sue squadre mi entusiasma», le esternazioni dell’ex del Tottenham che ieri si è allenato per la prima volta con la squadra. La stagione scorsa segnò all’Inter in Champions League, eliminandola di fatto dalla competizione, da qui a giugno invece Conte chiede a lui le reti per dare l’assalto allo scudetto e andare fino in fondo in Coppa Italia. Eriksen il gol ce l’ha addosso. In Premier League ha collezionato 66 assist (nessuno come lui) e 51 reti. In carriera di gol ne ha segnati 106, insomma la porta la vede piuttosto bene. «Sinceramente non sono uno che tiene tanto ai numeri ma so che piacciono alla gente e testimoniano che ho fatto molto bene in Inghilterra». Avrà il numero 24, ma non in omaggio a Kobe Bryant. Ha solo aggiunto un numero al 23 del Tottenham: «Un passo avanti nella mia carriera». Of course mister Eriksen, danese di nascita e moderno gentleman.

      Chi nei modi non è stato per nulla urbano è Lautaro Martinez. L’argentino sarà in campo stasera, ma salterà due giornate di campionato, squalificato per la scenata contro l’arbitro Manganiello. «Estremamente plateale nei modi, con atteggiamento intimidatorio, condito da urla e frasi in faccia all’arbitro in spagnolo», ha scritto il giudice che non ha affatto gradito l’hijo de puta urlato dal centravanti. Sospeso per due turni (stessa sorte per il terzo portiere Berni) e multato di 15 mila euro: salterà Udine e il derby. L’Inter non si appellerà, era il minimo. Conte l’ha scampata, il club se l’è cavata con 20 mila euro di ammenda.


      Sarà più difficile stasera. La Fiorentina, senza Pezzella e Castrovilli, con Iachini non ha mai perso. «Abbiamo assenze importanti, ma niente alibi, voglio in campo 11 animali. Cosa ho pensato quando Conte si è lamentato del mercato? Mi sono messo a piangere».

      Il mercato dell’Inter è di fatto chiuso. Vecino rimane e non arriverà un altro attaccante. Così hanno deciso, di comune accordo il tecnico e Marotta. Young, Moses (stasera in panchina) e Eriksen possono e devono bastare.


      CorSera
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        Jurgen Klopp: «Al replay di Coppa con l’Under 23 e senza di me. Onoriamo la pausa». La risposta: «Sei ridicolo»

        L’allenatore dei Reds contesta la data scelta dalla Federcalcio inglese per la ripetizione del quarto turno di FA Cup. «Quelli sono i giorni di pausa». Ma non mancano le polemiche e le accuse.

        Ci risiamo, in Premier League si ripresenta il problema dei calendari ingolfati. Il Liverpool si infuria, la Football Association non fa una piega, ma sembra di essere tornati indietro di un mese e mezzo, quando prima di Natale i Reds erano stati costretti a giocare due volte in 24 ore, in due manifestazioni diverse e addirittura in due continenti diversi.

        Ma andiamo con ordine. Il 17 dicembre la squadra di Jurgen Klopp era stata impegnata nella Carabao Cup (la Coppa di Lega), mentre il giorno dopo, il 18 dicembre, nella semifinale del Mondiale per club in Qatar. Da qui la scelta della società inglese: nella Coppa di Lega aveva giocato la seconda formazione dei Reds, mentre in Asia era scesa in campo quella titolare. Ora il problema si ripone a causa del pareggio (2-2) contro lo Shrewsbury Town — società che milita in Football League One, la terza divisione del calcio d’Oltremanica — nel quarto turno della FA Cup. Per regolamento, la gara si dovrà ripetere e stavolta si disputerà ad Anfield Road martedì 4 febbraio (salvo cambi per esigenze televisive, ma comunque in quella settimana). Ma ecco il problema: quelli sono i giorni della pausa invernale del Liverpool, che giocherà l’ultimo match il primo febbraio contro il Southampton e riprenderà il 15 contro il Norwich.


        Klopp ha già fatto sapere che lui e la squadra titolare non saranno disponibili per il replay della FA Cup proprio perché sarà disputata nei giorni di riposo. La replica della Federazione inglese non si è fatta attendere, ricordando che i club erano tutti consapevoli di questo rischio: «Prima dell’inizio della stagione, tutte le società hanno accettato che i replay del quarto turno della FA Cup, ove richiesto, avrebbero dovuto aver luogo durante la prima settimana della pausa». Ma Klopp non ci sta e ha già spiegato che ad Anfield Road giocherà l’Under 23 e in panchina non siederà lui, bensì il tecnico Neil Critchley: si tratta dello stesso gruppo che a dicembre aveva giocato — e perso 5-0 contro l’Aston Villa — in Coppa di Lega. Inoltre, Klopp ha anche ricordato un precedente a suo favore: «Nell’aprile 2019 abbiamo ricevuto una lettera dalla Premier, nella quale ci chiedeva di rispettare la pausa invernale e di non organizzare amichevoli internazionali e questa decisione noi l’avevamo rispettata. In sostanza, c’era stato chiesto di onorare la pausa invernale. Ora, quindi, faremo così».

        L’atteggiamento dell’allenatore dei Reds è stato criticato da molti: Andy Holt, proprietario dell’Accrington Stanley, club di League One, ha addirittura chiesto alla FA di «censurare e multare pesantemente» Klopp e poi si è rivolto direttamente all’allenatore con parole dure: «Jurgen, ti stai mettendo in ridicolo. Stai rovinando la tua reputazione. Pensa bene a quello che farai d’ora in poi. Stai uccidendo la FA Cup e ci sono anche voci che vogliono uccidere la Coppa di Lega. Ci stai uccidendo». In sua difesa è intervenuto l’ex giocatore del Liverpool — e oggi opinionista televisivo — Jamie Carragher: «I giocatori del Liverpool sono nel giusto. Non è possibile ripetere il match nella pausa», ha scritto su Twitter. Poi, però, ha invitato Klopp a sedersi in panchina: «I suoi giovani giocatori saranno felici di averlo con loro. Altrimenti una sua foto a Ibiza con una birra in mano sarà su tutte le prime pagine dei giornali». Chi la spunterà?



        CorSera
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          Per ora per Eriksen il passo è indietro, visto che dalle semifinali di champions si ritrova in EL e in una squadra che in due stagioni su due non ha passato i gironi della coppa aurea...per cui invece del 24 gli sarebbe andato meglio il 22.

          Però Milano è bella, c'è la Scala e ci sono tante cosette da fare...una gita ai Navigli, Sant'Ambrogio, il chiodo santo nel Duomo, lo shopping...
          Last edited by Sean; 29-01-2020, 08:01:48.
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            Florenzi saluta la Roma

            IL TEMPO (F. BIAFORA) - Il mercato di gennaio della Roma ha avuto diversi cambi di rotta e a pochi giorni dal gong finale delle trattative si è riaperta, e forse chiusa definitivamente, la questione Florenzi. Nel corso dei colloqui con il Valencia per Villar è riemersa la possibilità di una cessione del capitano giallorosso, finito nuovamente dietro Santon nelle gerarchie di Fonseca. Il numero 24, rimasto in panchina nel derby, ha capito che lo spazio per giocare in questa seconda di metà stagione sarebbe stato ridotto e l'addio ha subito una rapida accelerata.

            Il Valencia, che ci aveva già provato invano prima di Natale, ha riaperto le trattative con Petrachi e Fienga dopo aver ricevuto l'ok al trasferimento dal ragazzo (l'Europeo è alle porte) e dal suo agente Lucci: le parti sono molto vicine a trovare un accordo sulla base di un prestito con obbligo di riscatto per complessivi 13-14 milioni di euro. Il procuratore di Florenzi sta facendo da intermediario tra le due società, ancora non pienamente d'accordo sulla clausola d'acquisto: gli spagnoli, che dovrebbero farsi carico dello stipendio da 2,6 milioni netti più bonus, vogliono l'obbligo di riscatto in caso di qualificazione alla prossima Champions o nel caso in cui riescano a raggiungere in questa stagione la semifinale europea, mentre a Trigoria si darà il via libera soltanto se il trasferimento fosse legato a facili condizioni da raggiungere. Florenzi è finito fuori dal progetto tecnico, ma nessuno all'interno della Roma vuole svenderlo. Il mercato in Spagna chiuderà alle 23.59 di venerdì: il tempo è poco, ma c'è ampia fiducia di arrivare a dama.

            Nel frattempo Petrachi (che qualora vendesse Florenzi non prenderebbe un altro terzino) ha risolto la questione esterno, assicurandosi Carles Perez dal Barcellona. I club hanno trovato un compromesso sul nodo del diri-to di riacquisto: il classe 1998 - arriverà stamattina in Italia - si trasferisce in prestito con facile obbligo di riscatto (13+2 milioni di bonus) e i catalani avranno una prelazione, potendo pareggiare ogni offerta in caso di futura cessione. Ieri la Roma ha inoltre accolto Villar ("E' un sogno") che stamattina svolgerà le visite mediche. II secondo acquisto del mercato invernale dopo Ibanez arriva dall'Elche in cambio di 4 milioni più 1 di bonus, con il Valencia, proprietario dell'80% del cartellino, che mantiene il 15% della futura rivendita. Da segnalare il tentativo del Lecce per Cetin e quello del Parma per Olsen. Manca solo il sì di Rafael del Cagliari per mandare Fuzato in prestito al Vitoria Setubal.

            IL TEMPO (F. BIAFORA) - Il mercato di gennaio della Roma ha avuto diversi cambi di rotta e a pochi giorni dal gong finale delle trattative si è riaperta, e forse chiusa definitivamente, la questione Florenzi. Nel corso dei colloqui con il Valencia per Villar è riemersa la possibilità di una ...
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              Juve, saltato anche il prestito di Marko Pjaca al Cagliari. Difficile ma non da escludere nonostante le smentite di club e giocatore, lo scambio tra Bernardeschi e Paquetà

              Difficile, ma non da escludere nonostante le smentite di club e giocatore, lo scambio tra Federico Bernardeschi e Lucas Paquetà. Sia in estate che a inizio gennaio l’ex Fiorentina era stato al centro di un altro possibile scambio: quello con Ivan Rakitic del Barcellona, saltato pure questo per motivazioni economiche. L’unico baratto che i bianconeri hanno portato a termine con i Blaugrana è stato quello tra i baby Matheus Pereira (volato in Catalogna) e Marques (che ieri ha esordito con la Primavera bianconera) valutati circa 8 milioni l’uno. Saltato anche il prestito di Marko Pjaca al Cagliari, a questo punto Paratici spera almeno di chiudere la cessione di Emre Can al Borussia Dortmund per 25 milioni. Mentre la bussola dell’Inter è il rafforzamento della rosa, la Juve sta cercando di portare a termine operazioni più vantaggiose per il bilancio. Tra un passo avanti e uno indietro, in campo e sul mercato. A giugno si saprà chi ha fatto le scelte migliori.

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