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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Qualcuno va dicendo che Gasperini potrebbe salutare Bergamo con la coppa in mano...chissà se sarà così.
    Se l'Atalanta non fosse arrivata in Champions poteva essere un'idea, meglio di così Gasperini non può fare, credo. Però penso che la soddisfazione di giocarsi ancora una volta la Coppa più importante con la sua squadra sia un incentivo a rimanere, oltretutto con gli incassi della Champions forse possono fare un buon mercato per i loro canoni. Inoltre ha la possibilità di giocare la Supercoppa europea, quando gli ricapita?

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      Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
      Se l'Atalanta non fosse arrivata in Champions poteva essere un'idea, meglio di così Gasperini non può fare, credo. Però penso che la soddisfazione di giocarsi ancora una volta la Coppa più importante con la sua squadra sia un incentivo a rimanere, oltretutto con gli incassi della Champions forse possono fare un buon mercato per i loro canoni. Inoltre ha la possibilità di giocare la Supercoppa europea, quando gli ricapita?
      Sì, col Real probabilmente...ma infatti resta, ma poi a Napoli con De Laurentiis andrebbe solo a prendersi un esaurimento nervoso.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Quindi la FIGC deve mandare un arbitro corrotto nella prossima partita dell'Atalanta o dar loro delle mazzette per perdere così se non arriva terza o quarta abbiamo una sesta squadra in Champions, ho capito bene?

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          Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
          Quindi la FIGC deve mandare un arbitro corrotto nella prossima partita dell'Atalanta o dar loro delle mazzette per perdere così se non arriva terza o quarta abbiamo una sesta squadra in Champions, ho capito bene?
          Chi lo ha detto? Io appena ho visto Adani ho spento.
          ...ma di noi
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Qualcuno va dicendo che Gasperini potrebbe salutare Bergamo con la coppa in mano...chissà se sarà così.
            Beh più di così non può fare a Bergamo...
            Poi ha 66 anni se non prova adesso una big non vedo quando
            Originariamente Scritto da Marco pl
            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            IO? Mai masturbato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            Io sono drogato..

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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Ma noi dobbiamo passare lo stipendio pure ad Adani? Ma perchè non aboliscono quell'indegno balzello, almeno certi personaggi se li possono pagare coi soldi privati e non con quelli pubblici, cioè di tutti?
              ahahahahahahahahahahahahahah

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                Adani veramente osceno e insopportabile....
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                  Grande atalanta stasera, bayer annichilito che fa il primo tiro a fine partita. Intensità incredibile e pensando alla finale di coppa italia mi chiedo quanto il risultato sia stato demerito dei bergamaschi o merito della juve (e della tattica di Allegri)

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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                    Chi lo ha detto? Io appena ho visto Adani ho spento.
                    A quanto pare l'Atalanta, avendo vinto l'Europa League, deve arrivare quinta per poterci regalare la sesta in Champions.

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                      Gasp ha messo il punto che mancava a questi anni

                      A me, la cosa che ha stupito di più, è che questi in forma partita, atleticamente, sembra che abbiano le pile sempre cariche per intensità
                      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                        Lookman alla Ronaldo, fa tre gol. L’Atalanta in trionfo a Dublino, l’Europa League è sua. La squadra di Gasperini letteralmente distrugge il tanto temuto Bayer Leverkusen. Non c’è stata storia, è stato il trionfo di un modello di calcio sostenibile, di un allenatore mentore straordinario che arriva al suo primo successo a 66 anni e soprattutto di una banda di giocatori rinnovatasi continuamente e capace di un calcio tutto cuore e velocità. Bergamo esplode, il calcio di provincia conquista l’Europa. Evviva, Guinnes per tutti!

                        Da non credere, eppure è tutto vero. Accendiamo un cero ad Ademola Lookman, attaccante anglo nigeriano, sbarcato lo scorso anno a Bergamo con una di quelle straordinarie intuizioni che hanno fatto della Banda Gasperini la più straordinaria fucina del calcio italiano. Al picco dell’apoteosi troverete lui, un Tyson instancabile e micidiale, che martella e sfonda di *****tti il fianco destro dell’avversario, fino a spedirlo ko in men che non si dica.

                        Bergamo capitale del calcio, l’Atalanta trionfatrice in Europa League. Finalmente, il calcio ha un sentimento di giustizia recondito e ci perdoni il Bayer Leverkusen, quello imbattuto da 52 partite fin alla notte di Dublino, che in fin dei conti il suo momento di gloria l’aveva meritatamente già avuto vincendo il campionato tedesco. Anche l’Europa League sarebbe stato troppo. Quella è giusto che sia andata all’Atalanta, il top da anni del modello italiano di football di provincia, la risposta ai superclub che spendono e spandono miliardi, la competenza, l’intuito, il lavoro, la capacità di scoprire, valorizzare e rivendere talenti come nessun altro.​

                        L’Europa League all’Atalanta è la dimostrazione che le vie del calcio, per fortuna, sono infinite. E che a nessuno è proibito di sognare.

                        E’ la prima volta che un club italiano vince l’Europa League. Ringraziamola tutti quest’Atalanta, non solo i tifosi bergamaschi che in novemila l’hanno seguita fiduciosi fino a Dublino, per la notte indimenticabile della loro vita. La conquista dell’Europa League può portare un’altra squadra in Champions League, dopo le cinque che già l’hanno matematicamente conquistata tramite il campionato, a patto che non arrivi quarta o addirittura al di sopra.

                        E dunque la Roma dopo aver tifato Atalanta per farle vincere l’Europa League, e aprire così un’altra porta, ora la guferà perché non la richiuda e freni in campionato nelle ultime due partite che le restano (recupero con la Fiorentina compreso).

                        Altro che se l’ha meritata questa Coppa l’Atalanta: lezioni di calcio prima al Liverpool e poi al Bayer Leverkusen, la squadra dell’anno. Un enorme applauso vada a Gian Piero Gasperini, uomo di calcio, burbero e rude, mentore di quest’ Atalanta straordinaria, che al suo primo trionfo arriva all’età di 66 anni. Che fosse un allenatore di alto livello lo sapevamo già, ma nel calcio ci si commisura con le vittorie e con i trofei, e lui ha finalmente colmato il buco nel curriculum.

                        Da oggi non ci sarà più bisogno di ripetere a macchinetta che “Gasperini merita una grande squadra”, semplicemente perché è in una grande squadra, e anzi grande ce l’ha fatta diventare lui. Dovrà stare attento Percassi (e la proprietà americana che ormai detiene la maggioranza del club) che qualche collega presidente non cerchi di portaglielo via (vedi De Laurentiis e il Napoli).

                        Un applauso va alla famiglia Percassi, che unisce imprenditoria e calcio, in maniera originale, saggia, ma anche intraprendente. Il collettivo di uomini di calcio che gestiscono il club è il grande segreto (dall’ Atalanta è passato anche Sartori che poi ha fatto grande anche il Bologna).

                        Sarà la sesta o settima grande Atalanta cui assistiamo in questi anni, data la sua velocità strabiliante di riprodursi. E soprattutto ora quelli che fecero l’impresa – da Ederson a Ruggeri, da Koopmeiners a De Ketelaere, da Lookman a Scamacca – che sollevino la Coppa e si godano i complimenti dei grandi guru del pallone. A cominciare da Pep Guardiola.

                        Se devo scegliere un nome, Lookman alla Ronaldo a parte, dico Charles De Ketelaere. Ingaggiato a suon di milioni dal Milan, scartato per fallimento, rilanciato e portato in trionfo Gasperini nel lavoratori dell’ Atalanta. Un capolavoro, a testimonianza che il calcio è un affare infido e molto strano, ci vuol gente capace di maneggiare la materia.

                        E ora Guinness per tutti.


                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Gasperini e il possibile addio: "Sono in difficoltà, è come se hai a casa una moglie e dei figli e trovi una donna bellissima..."

                          Il tecnico nerazzurro si gode il trionfo: "Prestazione fantastica, punteggio giusto”. Ma non chiarisce il suo futuro. Percassi: "Questo trionfo aiuterà ad andare avanti insieme per fare ancora meglio"

                          "Abbiamo vinto in modo straordinario, abbiamo bissato l'impresa di Liverpool. Dopo aver battuto una delle squadre più forti d’Inghilterra, ci siamo ripetuti contro i campioni di Germania. È stata una prestazione meravigliosa. Anche il punteggio è giusto, abbiamo dominato". Gian Piero Gasperini ha luce negli occhi dopo aver trionfato con l’Atalanta in Europa League. Il tecnico nerazzurro ha sorpreso tutti all’inizio schierando De Ketelaere e Lookman a sostegno di Scamacca. Spiega: "Giochiamo spesso con il tridente. Mi è sembrato giusto osare, d’altronde avevamo un risultato solo, giocavamo per vincere. Sapevamo di avere di fronte una squadra che è fortissima quando attacca e abbiamo provato subito a metterli in difficoltà in difesa".

                          Sul futuro, però, Gasperini rimane ambiguo. E anzi rivela un’offerta importante ricevuta, lanciandosi in un paragone scivoloso: “Non è una situazione facile, è come se hai a casa una moglie e dei figli e incontri una donna bellissima...”. La donna in questione, è il Napoli di De Laurentiis che lo vuole portare in azzurro.

                          "Il mio primo trofeo? Contento soprattutto per Bergamo"

                          Finalmente a 66 anni, dopo 21 trascorsi in panchina, per Gasperini è arrivato il primo trofeo: “Non credo che adesso io sia diventato migliore di oggi pomeriggio", minimizza. "Ognuno ha i suoi obiettivi: penso al Verona e al Lecce che si sono salvati o al Bologna che è andato in Champions. Sono come vittorie. E nel mio piccolo anche io spesso ho raggiunto grandi traguardi. Certo una coppa è sempre un premio prestigioso ma sono contento che sia finalmente arrivato soprattutto per Bergamo che aspettava da troppo tempo".

                          Percassi: "Futuro? Questa vittoria aiuta ad andare avanti assieme"

                          Il presidente Antonio Percassi ha gli occhi lucidi: "E’ un sogno che si realizza. Sono contento per i nostri tifosi, se lo meritavano. Mi immagino tutta Bergamo in festa, troveremo modo per festeggiare insieme al nostro ritorno. Erano anni che meritavamo un trofeo, finalmente Gasperini ci ha portato nella storia. E’ bello vedere che cresciamo in continuazione e come anche i giocatori capiscano la nostra filosofia. Il futuro di Gasp? Io sono tranquillo, sereno. Questa vittoria aiuta di più sia lui che noi ad andare avanti e fare sempre meglio”.


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                            Atalanta, la Dea d'Europa

                            (Carlos Passerini, inviato a Dublino) Bergamo alta, altissima, sopra tutto e sopra tutti. Come dicono i tedeschi: über alles. Non è la Champions, certo, ma è comunque una notte di coppe e di campioni, una notte cha segna la storia. Un’Atalanta da sogno, in una partita da sogno, che vale la prima Europa League del calcio italiano. Mai l’avevamo portata a casa, da quando si chiama così: 25 anni fa, Parma 1999, era ancora Coppa Uefa. Poi, il vuoto. Un’autentica lezione, quella rifilata al Bayer Leverkusen degli invincibili, che hanno perso — male — la loro prima partita stagionale proprio ieri sera, sotto un cielo d’Irlanda che ha fatto da sfondo alla festa impazzita dei tifosi nerazzurri, durata fino al mattino, esattamente come è successo a Bergamo, 1.850 km più a sud.

                            La partita perfetta, un capolavoro di Gasperini, che ha azzeccato tutto, a partire dalla strategia iniziale, che qualcuno riteneva azzardata: quattro attaccanti per provare a vincerla, subito, senza aspettare, senza paura, per non avere rimpianti. Una lezione che va oltre il pallone. Se a spezzare la maledizione lunga un quarto di secolo è stata proprio l’Atalanta, che gioca il calcio più moderno, sfacciato ed europeo del nostro campionato, non è affatto un caso.

                            L’ha decisa una strepitosa tripletta di Lookman, inglese naturalizzato nigeriano, comprato due anni fa per 15 milioni dal Lipsia, 15 come i suoi gol stagionali: un affarone. A Palosco, fra i campi della Bassa, dove nel 1978 Ermanno Olmi girò alcune scene dell’«Albero degli zoccoli», due genitori hanno chiamato il figlio come lui: Lookman. Questo la dice lunga di cosa sia la Dea per la gente di Bergamo, ora più che mai. A fine partita, sotto la curva degli 8mila che cantano «Io vagabondo», Gasperini si coccola lui e tutti gli altri, insieme a un emozionato presidente Percassi . Perché l’impresa che vale la storia è stata collettiva: squadra, allenatore, società, ambiente. Ora, per l’allenatore, la scelta più dura: restare o andare via da vincente? I prossimi giorni saranno decisivi.

                            Per la notte dei sogni, la prima finale europea in 117 anni, aveva scelto di affidarsi al talento fresco e alla voglia di rivincita di Scamacca e De Ketelaere, che con lui hanno compiuto il salto di qualità. Ma ci sono anche Lookman e Koopmeiners: il piano è chiaro, o la va o la spacca. Va, eccome se va.

                            Questa finale è anche un anticipo di quanto vedremo all’Europeo: la stella delle Aspirine è Wirtz, 21 anni, valore di mercato 150 milioni, punto di forza dell’attacco della Germania. Gran bel giocatore, ma alla fine non toccherà palla. Sui 50mila posti dell’Aviva Stadium, un impianto costruito per il rugby e solo prestato al calcio, i tedeschi sono in larghissima maggioranza. In molti a Bergamo hanno denunciato i pochi voli e i prezzi troppo cari, così si sono rassegnati ai maxischermi. Quella fra Gasperini e Xabi Alonso è una sfida nella sfida, una partita a scacchi, fatta di dettagli, di mosse e contromosse. Da una parte il pressing a tutto campo del Gasp che ha fatto scuola, dall’altra il calcio nuovo dello spagnolo che «non gioca mai allo stesso modo», che è poi il motivo per cui nessuno ha ancora capito come batterlo. Finora.

                            L’imbattibilità si sgretola subito, perché in meno di mezz’ora l’Atalanta è avanti di due gol: Lookman prima è bravo con un inserimento magistrale in area alle spalle della difesa su cross basso di Zappacosta, poi si ripete con un perfido destro a giro. Il sinistro all’incrocio nella ripresa è il più bello dei tre, una magia. Anche i tifosi tedeschi si alzano ad applaudire: è la scena finale di una notte che non dimenticheremo.

                            ​CorSera
                            ...ma di noi
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Thiago Motta, la scelta è fatta: guiderà la Juve

                              ​Nelle prossime ore il tecnico italo-brasiliano comunicherà la sua decisione al club emiliano, poi firmerà un triennale con cui darà il via al nuovo corso bianconero. Sarri possibile sostituto in rossoblù. In arrivo a Torino anche Calafiori

                              Nelle prossime ore il tecnico italo-brasiliano comunicherà la sua decisione al club emiliano, poi firmerà un triennale con cui darà il via al nuovo corso bianc…
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                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

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                                Pioli, addio Milan: si tratta sulla buonuscita, accordo lontano

                                ​La dirigenza ha comunicato al tecnico che a fine stagione le strade si separeranno, il suo contratto scade nel 2025. Sabato a San Siro, contro la Salernitana, il tributo dei tifosi che condividerà con Giroud e Kjaer. Fonseca il favorito per sostituirlo

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