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Madre divina, per carità. Sarebbe un incubo che si materializza.
Questo è un corvaccio che si aggira sul campionato...speriamo Motta non faccia scherzi e firmi il prima possibile.
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sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Madre divina, per carità. Sarebbe un incubo che si materializza.
Questo è un corvaccio che si aggira sul campionato...speriamo Motta non faccia scherzi e firmi il prima possibile.
De Zerbi è il nuovo Maestro...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Roma-Genoa 1-0: Lukaku saluta con il gol che può valere la Champions. I giallorossi vincono in dieci
Il belga, probabilmente al passo d’addio, decide una sfida complicata ulteriormente dall’espulsione di Paredes. Sesto posto blindato, per l’Europa più nobile servirà la vittoria dell’Atalanta sul Leverkusen
Accontentarsi di poco pur di non avere rimpianti. Si festeggia un sesto posto, si esulta, ci si abbraccia, ci si saluta. Dimensione della mediocrità? Forse. Ma nel finale di stagione la Roma è sparita, un ghosting calcistico, e poco è sempre meglio di niente.
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Con la vittoria interna sul West Ham, il Manchester City di Guardiola vince la sua quarta Premier League consecutiva: nessuno in 125 anni ci era mai riuscito. Per l'Arsenal soltanto un pari contro l'Everton
Tanto doveva fare per non avere rimpianti, ma la vittoria del City tiene Guardiola sul trono, a +2 sui Gunners. Il titolo è sfuggito ad Arteta il 14 aprile, quando ha perso in casa con l’Aston Villa. Era a +1 sul City, poi ha dovuto inseguire sperando in un passo falso dei rivali. Guardiola — al trofeo numero 33 da allenatore — ha chiuso il campionato con 9 successi di fila. Ieri il West Ham ha potuto fare poco: al 18’ il City è già avanti 2-0 con doppietta di Foden, eletto miglior giocatore della Premier. La rovesciata di Kudus spaventa l’Etihad, al 59’ un rasoterra di Rodri (simile a quello con cui aveva deciso la finale di Champions con l’Inter) sigilla il risultato. Dopo il Triplete dell’anno scorso, stavolta l’obiettivo è il double, campionato e FA Cup. Sabato la finale con lo United.
CorSera
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Inter a un passo da Oaktree: cosa succede adesso. E cosa può fare ancora Zhang
Zhang deve versare 375 milioni entro domani: proverà a chiedere un'estensione del debito solo per vendere la società. Altrimenti Oaktree escute il pegno e diventa proprietario: ecco perché non rivenderà subito
Quarantotto ore separano la fine dell’era cinese di Suning dall’inizio dell’era americana di Oaktree. Il cronometro scorre veloce per Steven Zhang, da mesi alla spasmodica ricerca di un assist per tenersi l’Inter, e ogni giro di lancetta avvicina il fondo californiano alla conquista del club. E dire che il gol l’attuale presidente nerazzurro l’ha sfiorato. L’intesa con il fondo Pimco pareva a un passo e, con essa, i 430 milioni indispensabili per rimborsare il creditore e affrontare almeno un’altra stagione.
Poi è arrivato lo stop, improvviso. È stata Oaktree a entrare in tackle su Pimco, facendo valere le clausole del finanziamento del 2021? O è stata Pimco a tirare indietro il piede? Oppure ancora, più semplicemente, Suning non ha trovato i soldi? Impossibile dire quale ricostruzione sia veritiera, sinché non si sarà depositata la polvere sollevata dallo scontro fra Zhang e Oaktree. E, alla fine, poco importa: forse toccherà ai tribunali stabilire se vi sia stato ostruzionismo o mera insolvenza. Ciò che conta è che da mercoledì l’Inter potrebbe avere un nuovo proprietario: Oaktree. A meno che Suning trovi un nuovo finanziatore, magari proprio in Cina, al 90’ minuto. O «una risoluzione pacifica con Oaktree», come ha scritto sabato Zhang nella lettera-appello ai tifosi. Per esempio, nella forma di un’estensione di breve termine del debito, a tassi più alti e in vista della vendita del club. In finanza come nel calcio, vale la legge del «mai dire mai». Di ora in ora, però, il fondo diventa sempre più arbitro dei destini della proprietà dell’Inter. E, inflessibile, non pare disposto a concessioni né a supplementari. Se arriva il bonifico entro la mezzanotte di martedì, bene. Altrimenti, partirà la procedura per escutere il pegno sulle azioni dell’Inter e, nel giro di qualche giorno, Oaktree ne sarà proprietario.
Oaktree tiene la dirigenza, non vende subito
Con un orizzonte così vicino, è ovvio il fondo abbia già iniziato a pensare alla gestione. Oaktree è deciso a confermare la dirigenza dell’Inter e mantenere intatta la competitività della squadra. Nell’industria del pallone, del resto, i risultati economici non possono prescindere dai risultati sportivi. Più difficile indovinare le intenzioni del fondo nel medio termine. Certo, il mestiere dei fondi di investimento come Oaktree è comprare aziende a un prezzo per poi cederle a una cifra superiore dopo un certo periodo di tempo. Quanto lungo, però, dipende dai singoli casi e dai momenti di mercato.
Sul punto vige la massima riservatezza e, quindi, ci si può affidare solo al ragionamento. In caso di escussione del pegno, Oaktree dovrà versare a Zhang la differenza fra il valore di mercato del club e i 375 milioni del prestito. Difficile dunque che il fondo proceda a un’immediata cessione che cristallizzerebbe proprio quella valutazione, su cui si calcolerà la somma spettante a Suning. Più probabile che Oaktree gestisca il club per il tempo necessario a migliorarne i conti e, magari, a dare concretezza al progetto stadio. Per presentare l’Inter con il migliore abito all’appuntamento con i prossimi pretendenti.
CorSera
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(ore 18.30 su Dazn)
La Salernitana è in emergenza anche per l’ultima sfida casalinga della stagione. Fiorillo è confermato tra i pali, mentre in difesa ci saranno Pierozzi, Fazio e Pirola. Bradaric è in dubbio: Sambia potrebbe giocare ancora una volta a sinistra, con Zanoli unica alternativa sulla destra. In avanti Tchaouna e Kastanos giocheranno alle spalle di Ikwuemesi. Da parte sua, il Verona non vuole sbagliare perché, visti i risultati della domenica, con una vittoria può garantirsi la salvezza: «Serve fare lo scalino più difficile. Abbiamo capito che fare 70’ buoni non basta, adesso serviranno 100’ di voglia, concentrazione e determinazione che abbiamo sempre avuto. A prescindere dai risultati la Salernitana ha giocatori importanti, basta vedere le ultime partite che ha fatto. Noi, però, dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare noi», ha detto Marco Baroni.
(ore 20.45 su Dazn)
Conquistata aritmeticamente la Champions, Thiago Motta vuole fare un altro regalo ai tifosi del Bologna: battere la Juventus. Che sarà la sua prossima squadra: «È stata una bellissima settimana. Il merito è anche mio, ma i veri protagonisti sono stati i ragazzi. Mi sono goduto un bellissimo momento, qualcosa di storico. La Juventus nel mio futuro? Non ho firmato niente e non ho deciso niente. Nei prossimi giorni mi vedrò con il presidente e prenderemo insieme una decisione. Allegri? Lo conosco personalmente ed è una persona fantastica. Ho molta stima di lui», le parole del tecnico italo-brasiliano. Dopo l’esonero di Allegri, sulla panchina bianconera ci sarà Paolo Montero, che sembra intenzionato ad affidarsi al 3-5-2. In attacco non rinuncerà a Vlahovic e al suo fianco dovrebbe esserci Chiesa.
CorSera
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Fino a prima dell'arrivo degli arabi il City altro non era che il cugino rimbambito e misero dello United: con lo sbarco degli sceicchi tutto si è ribaltato e sono diventati i dominatori della Premier, mentre i cugini ex piacioni (lo United) hanno ereditato il rincitrullimento.
Sono stati intelligenti anche gli sceicchi, perchè a differenza di quelli del PSG hanno saputo sposare ai soldi le giuste scelte...ad iniziare da quella di Guardiola, che ha vinto per la quarta volta di fila il campionato più ricco e importante del mondo (quello che secoli fa era la serie A, ma inutile gettare sale sulle ferite), impresa mai riuscita a nessuno prima di lui.
Dalle parti della valle di lacrime che è il nostro calcio, stanno invece per bussare alle porte dell'Inter non i paperoni col turbante ma i cravattari californiani, che in meno di un amen estrometteranno i cinesi inadempienti - pure da questo si misura la distanza con altre realtà.
Che accadrà alla dirigenza e alle strategie di mercato e calcistiche lo vedremo, inutile fare previsioni alla cieca: è chiaro però che il fondo Oaktree non viene a fare discorsi di calcio ma di speculazione, è la sua ragione sociale, per cui se qualcuno ipotizzasse che si passerà dal riso speziato dei cinesi a quello in bianco dei californiani, forse non sarebbe lontano dalla realtà.
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Ha ancora un giorno, questo qualche vita bonus tipo Super Mario la tiene
Non da escludere che riesca a trovare qualche sgavinella
se non la trovasse, meglio
intanto oggi il tic toc dell'orologio comincia ad essere ai decibel del cuore rivelatore sotto il pavimento per le orecchie del rampollo
Circa il campionato, mancano ancora dei verdetti in basso e in alto. Frosinone, Verona, Udinese ed Empoli si lottano la permanenza in A, in un ultimo giro di pista che terrà col fiato sospeso quelle tifoserie.
Sulle prime posizioni è tutto in mano all'Atalanta, cioè agli esiti della finale di EL e al vedere se l'Atalanta resterà quinta o arriverà quarta: è da queste due variabili che dipende la collocazione della Roma nelle prossime coppe, se cioè il sesto posto varrà la CL o l'EL.
Proprio ieri sera è diventato ufficiale il nuovo DS della Roma, che sarà Ghisolfi del Nizza. Altro straniero, anche se, a differenza di Pinto, Ghisolfi nasce DS e quello è il suo mestiere.
Avrà molto da lavorare, perchè per la Roma sarà decisivo il mercato: ha raccolto infatti 61 punti con le 14 squadre che la seguono, mentre solo 2 punti con le 5 che la precedono: più che di pilota dunque è questione di telaio e di motore.
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Ha ancora un giorno, questo qualche vita bonus tipo Super Mario la tiene
Non da escludere che riesca a trovare qualche sgavinella
se non la trovasse, meglio
E chi glieli presta i soldi? Tutti ormai sanno che non potrebbe mai restituirli, e quel suo intervento finale pieno di recriminazioni è stato in verità un atto di resa.
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