Mancini eccessivo, ma è stata una ragazzata. Il calcio pensi a cose importanti come il razzismo
di Massimo Mauro
Il derby di Roma e i suoi strascichi non mi meravigliano. Niente mi meraviglia. E’ una partita talmente sentita e difficile da gestire che se proprio devo fare un complimento, lo riservo all’arbitro. E’ stato straordinario, intelligente, autorevole, infatti in campo non è successo niente. Circa la bandiera biancoceleste con il topo sventolata sotto la curva Sud, Mancini conferma che nel suo bagaglio personale ci siano delle esagerazioni che appaiono evidenti anche nella maniera di giocare. Però alla fine un derby è bello per questo. Direi di riderci su, anche se capisco che il tutto possa dare fastidio a chi lo vede da fuori. Il topolino è offensivo, ma solo sportivamente. Mancini farebbe comunque meglio a fare qualche fallo stupido in meno per non rischiare di lasciare in 10 i compagni. Ma non esiste l’uomo perfetto. Lui a volte ha un fare indisponente, però è stato l’idolo della serata.
Ho sentito Gravina che ha annunciato l’apertura di un fascicolo sull’episodio. Ci sono immagini chiare, quindi c’è poco da indagare. Ma anche se fosse un atto dovuto, mi trovo in difficoltà a commentare situazioni del genere. Mi capita di ascoltare persone autorevolissime che dicono cose inconcepibili. Cose gravi che vengono minimizzate, altre di scarsa rilevanza ingigantite. E qui torno al caso Acerbi-Juan Jesus. La sensazione è che un episodio grave e un tema importante come il razzismo siano finito a tarallucci e vino. Mentre su Mancini, che alla fine si è reso protagonista di una ragazzata, si stanno scatenando i moralisti.
Parlo anche un po’ di calcio. La Juventus che ha battuto la Fiorentina è nel complesso indecifrabile, ma sicuramente troppo provinciale nella maniera di raggiungere la vittoria. Affrontava una squadra che ha dato tutto il campo possibile per ripartire i contropiede, eppure non è mai riuscita a prenderselo. Ha fatto solo cose buone sulle palle inattive perché ha un tasso atletico molto alto. Ma chi può essere contento della vittoria? Solo chi pensa che l’unica cosa che conti è vincere. Un motto che a me personalmente non mi trova d’accordo, perché se in qualunque sport hai solo quell’obiettivo, dimentichi per strada tante cose che servono per essere uomini migliori.
Ovvio che chi fa sport punti alla vittoria, ma non credo che ci sia un tifoso juventino contento di aver visto quella partita. Almeno, tutti quelli che conosco io l’hanno definita brutta. Un tifoso può fare un plauso se chi difende il risultato in quel modo si chiama Sassuolo, on se si chiama Juve.
A Monza invece si è rivisto invece il Napoli dell’anno scorso, anche se con meno equilibrio come dimostrano i due gol presi. La riflessione è che Politano non possa stare mai in panchina, a meno che in rosa non ci siano Conti, Causio o Donadoni. E non ci sono... Più in generale, la squadra ha fatto vedere che contro avversari carenti in fase difensiva, sa ancora essere devastante.
Male l’Atalanta: i giocatori si sono montati la testa. Tutta quella foga agonistica e quella cattiveria sportiva che servono, i giocatori di Gasperini se le sono dimenticate. E il fatto di essere impegnati su tre fronti a mio avviso non c’entra. Nel calcio di oggi tecnica e la visione non bastano più, devi metterti alla pari dell’avversario sul piano della grinta. Se non lo fai, altrimenti la tecnica non prenderà mai il sopravvento. E qui entra in gioco l’allenatore. Do per scontato che un tecnico non debba insegnare lo stop o il cross, ma portare il gruppo alla partita con l’intensità mentale giusta. I giocatori sono ragazzi, possono sottovalutare, soffrire la tensione, avere paure. In tal senso De Rossi è bravissimo, perché sta puntando sull’autorevolezza del ruolo e non sulla pacchianate. Per esempio a Lecce ha ammesso di aver sbagliato, di non essere stato all’altezza dell’impegno. Restando in tema, Milan sono pazzi a discutere Pioli. Ha cambiato dieci giocatori trovando comunque la quadra, ed è secondo solo perché all’Inter stanno facendo i fenomeni. Però a volte Il calcio è strano, poi se i proprietari sono i fondi allora può diventare stranissimo.
https://www.repubblica.it/rubriche/v...smo-422443459/
di Massimo Mauro
Il derby di Roma e i suoi strascichi non mi meravigliano. Niente mi meraviglia. E’ una partita talmente sentita e difficile da gestire che se proprio devo fare un complimento, lo riservo all’arbitro. E’ stato straordinario, intelligente, autorevole, infatti in campo non è successo niente. Circa la bandiera biancoceleste con il topo sventolata sotto la curva Sud, Mancini conferma che nel suo bagaglio personale ci siano delle esagerazioni che appaiono evidenti anche nella maniera di giocare. Però alla fine un derby è bello per questo. Direi di riderci su, anche se capisco che il tutto possa dare fastidio a chi lo vede da fuori. Il topolino è offensivo, ma solo sportivamente. Mancini farebbe comunque meglio a fare qualche fallo stupido in meno per non rischiare di lasciare in 10 i compagni. Ma non esiste l’uomo perfetto. Lui a volte ha un fare indisponente, però è stato l’idolo della serata.
Ho sentito Gravina che ha annunciato l’apertura di un fascicolo sull’episodio. Ci sono immagini chiare, quindi c’è poco da indagare. Ma anche se fosse un atto dovuto, mi trovo in difficoltà a commentare situazioni del genere. Mi capita di ascoltare persone autorevolissime che dicono cose inconcepibili. Cose gravi che vengono minimizzate, altre di scarsa rilevanza ingigantite. E qui torno al caso Acerbi-Juan Jesus. La sensazione è che un episodio grave e un tema importante come il razzismo siano finito a tarallucci e vino. Mentre su Mancini, che alla fine si è reso protagonista di una ragazzata, si stanno scatenando i moralisti.
Parlo anche un po’ di calcio. La Juventus che ha battuto la Fiorentina è nel complesso indecifrabile, ma sicuramente troppo provinciale nella maniera di raggiungere la vittoria. Affrontava una squadra che ha dato tutto il campo possibile per ripartire i contropiede, eppure non è mai riuscita a prenderselo. Ha fatto solo cose buone sulle palle inattive perché ha un tasso atletico molto alto. Ma chi può essere contento della vittoria? Solo chi pensa che l’unica cosa che conti è vincere. Un motto che a me personalmente non mi trova d’accordo, perché se in qualunque sport hai solo quell’obiettivo, dimentichi per strada tante cose che servono per essere uomini migliori.
Ovvio che chi fa sport punti alla vittoria, ma non credo che ci sia un tifoso juventino contento di aver visto quella partita. Almeno, tutti quelli che conosco io l’hanno definita brutta. Un tifoso può fare un plauso se chi difende il risultato in quel modo si chiama Sassuolo, on se si chiama Juve.
A Monza invece si è rivisto invece il Napoli dell’anno scorso, anche se con meno equilibrio come dimostrano i due gol presi. La riflessione è che Politano non possa stare mai in panchina, a meno che in rosa non ci siano Conti, Causio o Donadoni. E non ci sono... Più in generale, la squadra ha fatto vedere che contro avversari carenti in fase difensiva, sa ancora essere devastante.
Male l’Atalanta: i giocatori si sono montati la testa. Tutta quella foga agonistica e quella cattiveria sportiva che servono, i giocatori di Gasperini se le sono dimenticate. E il fatto di essere impegnati su tre fronti a mio avviso non c’entra. Nel calcio di oggi tecnica e la visione non bastano più, devi metterti alla pari dell’avversario sul piano della grinta. Se non lo fai, altrimenti la tecnica non prenderà mai il sopravvento. E qui entra in gioco l’allenatore. Do per scontato che un tecnico non debba insegnare lo stop o il cross, ma portare il gruppo alla partita con l’intensità mentale giusta. I giocatori sono ragazzi, possono sottovalutare, soffrire la tensione, avere paure. In tal senso De Rossi è bravissimo, perché sta puntando sull’autorevolezza del ruolo e non sulla pacchianate. Per esempio a Lecce ha ammesso di aver sbagliato, di non essere stato all’altezza dell’impegno. Restando in tema, Milan sono pazzi a discutere Pioli. Ha cambiato dieci giocatori trovando comunque la quadra, ed è secondo solo perché all’Inter stanno facendo i fenomeni. Però a volte Il calcio è strano, poi se i proprietari sono i fondi allora può diventare stranissimo.
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