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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Daniele De Rossi: “Impossibile dire di no alla Roma, ora lotterò fino alla morte per rimanerci. Totti felice e stupito per me”

    Presentazione del nuovo tecnico giallorosso, che non nasconde i propri obiettivi: “Quarto posto possibile”. E sull’ex capitano: “Mi ha manifestato stupore e felicità”

    Una conferenza stampa asciutta. Senza eccessi emotivi o nostalgici di José Mourinho. “Mi sento l’allenatore della Roma, non sono venuto qui per fare la bandiera. Con Mourinho ci siamo scritti, ma ora devo concentrarmi su quello che c’è da migliorare”. Daniele De Rossi è totalmente focalizzato sull’esordio all’Olimpico contro il Verona per la prima da nuovo allenatore della Roma. Paura? Nessuna. “Era il momento giusto per venire? Rispondo con un’altra domanda: era il momento giusto per rifiutare la Roma? Ci sono uomini che rifiutano e uomini che si buttano dentro”.

    Che Roma ha visto e che Roma vorrebbe?
    "Sorrido non per la domanda ma perché vedo facce che conosco e che non pensavo di trovare. I primi allenamenti ti danno risposte fino a un certo punto, dovremo vedere quanto riusciremo a tenere questa intensità, vanno a duemila, assorbono velocemente quei 2-3 concetti, non di più, che vogliamo mettere".

    Ha sentito Totti? Cosa vi siete detti?
    "Ci siamo sentiti, lui mi ha mandato un in bocca al lupo in cui mi mostrava la sua felicità e il suo stupore. Abbiamo parlato un paio di volte, ci siamo promessi di vederci e passeremo un po' di tempo insieme che è una cosa che ci fa sempre piacere".

    Sarebbe contento a fine stagione se...?
    "Saremmo contenti se fossimo tra le prime 4 della classifica, non è facile ma è un obiettivo a cui puntare. Quando si cambia allenatore ci sono dei problemi, non è una cosa rara nel mondo del calcio, devo vedere quali sono le cose che secondo me non funzionano e ti assicuro che non fai in tempo in 2-3 giorni. La fortuna è che di questa squadra sono tifoso e quindi non devo rivedere i filmati perché le partite le ho viste tutte, è la squadra che conosco di più al mondo e quindi abbiamo accorciato quella fase di studio".​

    Questo era il momento giusto per tornare a casa?
    “Era il momento giusto per rifiutare la Roma secondo voi? Ci sono uomini che rifiutano e uomini che si buttano dentro. Non è solo voler tornare a mettere la felpa, questione di vezzo, uno fa anche dei ragionamenti sulla squadra e sono sicuro sia una squadra forte e penso che il lavoro che dovremo affrontare dovrà portarci a fare bella figura, anche a me come sviluppo di carriera".

    Per cosa le piacerebbe che fosse ricordato il calcio di Daniele De Rossi?
    "Il termine ‘il mio calcio’ mi fa rabbrividire. Certo, se Guardiola dicesse 'il mio calcio' potremmo stare a sentire ciò che intende perché ha quel soffio di genialità, come sarebbe per De Zerbi o per Simeone o Conte, allenatori che hanno spostato qualcosa nel calcio. Ci sono allenatori per cui anche ad occhi chiusi riconosci la mano dell'allenatore. Se la nostra squadra alla fine di questo percorso sarà riconoscibile e i giocatori si riconosceranno in questo sarò contento, se la mia squadra fosse in grado di raggiungere risultati e giocare bene sarei contento".

    Cosa le hanno detto a proposito di un'eventuale permanenza?
    "I presidenti sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza qui. Ho detto va benissimo, mettete la cifra e voglio solo un bonus per la Champions. Non era in bianco ma avrei firmato in bianco. Non farò naturalmente tutta la carriera così ma l'unica cosa che gli ho chiesto è di trattarmi da allenatore, non da leggenda, non da ex giocatore, non voglio fare il giro di campo con la mascotte. Me la giocherò fino alla morte per rimanere qui e credo siano soddisfatti di questo, voglio guadagnarmi sul campo la mia conferma in modo pulito".

    Come difenderà la Roma? A 3 o a 4?
    "Io mi sono innamorato di questo lavoro con Spalletti e la botta finale me l’ha data Luis Enrique. Quindi la passione per questo mestiere e la mia folgorazione nasce da questo modo di giocare, che è a 4. Però questa squadra è stata costruita a 3, da anni gioca così e quindi fino all'ultimo mi tengo la possibilità di decidere. Abbiamo provato entrambe le cose, magari alcune partite le giocherà a 3, altre a 4 un po' per quella che sarà la strategia di gara".

    Qualcuno ha parlato di effetto calmante riguardo la sua scelta. L'atmosfera che c'è fuori da Trigoria può essere destabilizzante o uno stimolo in più?
    "Non sono stupido, l'effetto calmante è un modo un po' brutto di definire la scelta. Penso che magari con altri allenatori qui la reazione poteva essere ancora peggiore. Nessuno è più capace dei tifosi della Roma di saper amare due persone insieme, nessuno gli toglierà l'amore per Mourinho ma credo possano farlo anche con me. È normale che non sono stato scelto per i risultati folgoranti con la Spal, non sono stupido, ma calmante è brutto, penso che sono stati presi in considerazione vari aspetti nella scelta".

    Si aspettava di tornare così alla Roma? Appena entrato nello spogliatoio si è sentito l'allenatore della Roma?
    "Uno non pensa che mandino via l'allenatore più titolato e prendano te. Mi aspettavo di diventarlo ma in un processo più graduale. È piena la storia di allenatori che sono entrati ad interim e poi sono rimasti, l'ultimo è Palladino che non credo fosse stato scelto per esserlo ma poi si è guadagnato la conferma visto che ora è uno dei 2-3 più bravi che c'è. Non devo fare finta che non sono mai stato qui dentro, non devo far finta che non voglio bene a Pellegrini, Cristante. Poi in campo mi sento l'allenatore, la sensazione è che gradiscano quello che sentono in campo".

    Vi siete sentiti con Mourinho?
    "Gli ho mandato un messaggio, non di circostanza. Lui è stato tra i primi a scrivermi quando ho firmato per la Spal, non mi interessa tanto sapere se si fosse stufato, con tutto il rispetto, devo concentrarmi su quello che posso migliorare".

    Ha detto che la Roma è una squadra forte, si è fatto un'idea di quali fossero i problemi principali?
    "Qualche problema lo riscontravamo anche guardando le partite. Non penso che la Roma giocasse male come veniva detto ma giocava alcune partite molto bene ed altre molto male, questo saliscendi era il problema. Ha avuto delle alternanze dal punto di vista del rendimento in campo, le idee e i motivi ce li stiamo dando ma sarebbe irrispettoso dirlo qui in conferenza stampa. Dal vivo rimani impressionato a vedere quando toccano la palla Dybala, Lukaku, Pellegrini...chi mi ha impressionato è Pisilli, non pensavo fosse così forte".​

    Presentazione del nuovo tecnico giallorosso, che non nasconde i propri obiettivi: “Quarto posto possibile”. E sull’ex capitano: “Mi ha manifestato stupore e fe…
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Lucidissime e sincere parole di DDR
      Specie i passaggi sulla "successione" da Mourinho alla sua figura
      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        A fare la figura dei co@lioni al solito sono i giornalisti, perchè che domande fanno? Mi riferisco sull'accettare o no la Roma...secondo loro perchè non avrebbe dovuto accettare?

        Questo è un professionista alla sua prima vera grande occasione, che, se dovesse andare bene, gli lancerebbe la carriera...non è mica un tifoso di quelli che: "non devi accettare per non coprire le magagne dei Friedkin"...questi pensieri se li possono permettere i tifosi o i radiolari, non un giovane allenatore che ha la chance di poter dare una svolta alla sua professione....e che i giornalisti facciano domande da tifosi, questo ci fa capire tutto del degrado ormai certificato della stampa italiana in generale e sportiva in particolare.

        Sul resto, De Rossi alla fine è in una botte di ferro, perchè dovesse andare male nessuno potrebbe certo incolparlo di qualcosa, e se dovesse andare bene avrebbe solo da guadagnarne. Qui ormai in esame non è più l'allenatore, ma i giocatori e i proprietari.
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          Comunque ha detto che non vuol sentir parlare de "il mio calcio", e che quelli che ne parlano, a meno che non si chiamino Guardiola o simili, sono da guardare con sospetto...e quindi sul punto la pensa come me - perchè "il mio calcio" sono i Giampaolo o i Pirlo...quindi già parte bene...Il resto starà nella voglia dei giocatori.
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            De Laurentiis indagato per falso in bilancio per l’affare Osimhen. La procura di Roma ha chiuso le indagini

            Il presidente del Napoli ora rischia il processo a Roma

            La procura di Roma ha chiuso l'indagine che vede indagato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, per l'accusa di falso in bilancio. Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie intorno all'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille. Il fascicolo era arrivato all'attenzione dei pm capitolini per competenza, dopo la trasmissione degli atti da Napoli.

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              Della procura di Roma non me ne frega niente, vorrei sapere invece che sta facendo la procura sportiva, perchè la Juve è stata processata a indagini della procura di Torino ancora in corso...non erano nemmeno chiuse ma in tempo zero hanno messo su il processo sportivo.

              Qua Chinè che sta facendo? Ha una mezza idea di chiedere le carte o no?
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                La procura di Roma ha chiuso le indagini che vedono indagato il presidente del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis con l’accusa di falso in bilancio in relazione all’acquisto di Victor Osimhen dai francesi del Lille nel 2020 per una cifra che superava i 70 milioni di euro più 10 di bonus.

                L'accusa: plusvalenze fittizie nella cessione di tre calciatori

                L’operazione di mercato sarebbe stata realizzata, secondo l’accusa, ricorrendo a plusvalenze fittizie su tre calciatori del vivaio del Napoli e un quarto tesserato, ceduti in contropartita con quotazioni fuori mercato: Palmieri, 7 milioni; il portiere Karnezis, 4.8 milioni; Manzi, 4 milioni e Liguori, 4 milioni. Nessuno di questi calciatori è stato impiegato dal club francese e in particolare i tre ragazzi del vivaio sono rimasti a giocare in prestito in Italia e oggi militano nelle categorie minori del calcio italiano.

                CorSera




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                  Pè, forse avete vinto lo scudetto.
                  Originariamente Scritto da Sean
                  mò sono cazzi questo è sicuro.
                  Originariamente Scritto da bertinho7
                  ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  A me fai venire in mente il compianto bertigno
                  Originariamente Scritto da huntermaster
                  Bignèw

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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    La procura di Roma ha chiuso le indagini che vedono indagato il presidente del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis con l’accusa di falso in bilancio in relazione all’acquisto di Victor Osimhen dai francesi del Lille nel 2020 per una cifra che superava i 70 milioni di euro più 10 di bonus.

                    L'accusa: plusvalenze fittizie nella cessione di tre calciatori

                    L’operazione di mercato sarebbe stata realizzata, secondo l’accusa, ricorrendo a plusvalenze fittizie su tre calciatori del vivaio del Napoli e un quarto tesserato, ceduti in contropartita con quotazioni fuori mercato: Palmieri, 7 milioni; il portiere Karnezis, 4.8 milioni; Manzi, 4 milioni e Liguori, 4 milioni. Nessuno di questi calciatori è stato impiegato dal club francese e in particolare i tre ragazzi del vivaio sono rimasti a giocare in prestito in Italia e oggi militano nelle categorie minori del calcio italiano.

                    CorSera





                    fortissimi liguori e palmieri!
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                      Pioli conferma che stanno cercando un difensore.
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                        Chinè ha chiesto le carte alla procura di Roma (circa il Napoli).
                        ...ma di noi
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                          Minimo minimo un meno 40 in classifica eh.
                          Originariamente Scritto da BLOOD black
                          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                            Inter-Lazio risultato 3-0: ai nerazzurri la seconda semifinale di Supercoppa italiana

                            ​ A Riad la squadra di Inzaghi domina contro i biancocelesti: a segno Thuram, Calhanoglu su rigore e Frattesi. Lunedì la finale contro il Napoli

                            Attorno alla capitale del regno saudita stanno nascendo parchi giochi avveniristici, con tutte le trovate tecnologiche più moderne e costose. A questi si aggiunge, facendo la sua gran bella figura, anche il luna park montato dall’Inter che usa la Lazio come il vecchio tiro a segno — 7 tiri in porta e 12 fuori — e arriva alla finale di lunedì contro il Napoli da favorita indiscussa per conquistare la terza Supercoppa consecutiva, un’impresa riuscita solo al Milan fra il 1992 e il 1994. «Mi sono divertito a guardare i miei ragazzi» dice Simone Inzaghi, che invece punta al record assoluto di 5 Supercoppe da allenatore e si coccola la squadra d’Europa capace di segnare più gol (8) arrivati con almeno 10 passaggi, a testimonianza di un gioco offensivo sempre più evoluto, reso irresistibile in certe serate dalla combinazione tra pressing e spinta sulle fasce, non solo con Dimarco e Darmian ma anche con Bastoni e Pavard, che creano dei vortici capaci di travolgere gli avversari, soprattutto se Barella e Mkhitaryan giocano in maniera così sontuosa.

                            Per la Lazio di Sarri, che pure un mese fa aveva messo in difficoltà un’Inter reduce da un lungo tour de force, è sicuramente un passo indietro dopo cinque vittorie di fila: «Si può perdere con l’Inter, ma non così — attacca Sarri — e mi dà fastidio. La differenza tra noi e loro esiste, ma non è quella vista stasera. Eravamo impauriti».

                            Forse perché anche gli uomini di Sarri si sono resi conto molto presto che questa versione dei nerazzurri è fuori scala per tutte le squadre di serie A, probabilmente anche per la Juventus, anche se questo è un concetto relativo — al di là dello scontro diretto che è imminente — perché siamo appena a gennaio e la corsa scudetto, in un calendario folle al quale si è aggiunta questa final four, è ancora lunghissima

                            CorSera​​​
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                              Supercoppa a Riad, l’Inter fa 3 gol alla Lazio (Thuram, rigore di Çalhanoğlu, Frattesi) e raggiunge il Napoli in finale. Se avessimo evitato queste due inutili semifinali senza storia saremmo giunti alla stessa partita di sempre: la vincente dello scudetto contro la vincente della Coppa Italia…

                              ​Cioè se avessimo evitato di costruirci altre due partite sopra saremmo arrivati allo stesso risultato, come quando la Supercoppa si giocava in una partita secca: la vincente dello scudetto contro la vincente della Coppa Italia. La Supercoppa Italiana a Riad se la giocheranno l’Inter e il Napoli, finale abbastanza scontata e secondo pronostico dopo che le due finaliste si sono liberate fin troppo comodamente e con lo stesso risultato (3-0) delle proprie avversarie in semifinale: Lazio e Fiorentina. Le due intruse di questa Supercoppa, che infatti non l’hanno giocata proprio.

                              Thuram subito, raddoppio di Çalhanoğlu su rigore, chiusura di Frattesi: ci sono partite in cui l’Inter dà ampia dimostrazione della sua superiorità, negli uomini e nel gioco. Alla Lazio non ha dato spazio alcuno e preso con sicurezza il controllo della situazione da Thuram a Çalhanoğlu, da Dimarco a Lautaro. A Sarri questa carnevalata nel deserto non piaceva affatto e si è visto benissimo.

                              Non è partita su cui si possono fare bilanci o tirare conclusioni, la differenza la farà la conquista della Supercoppa, trofeo che vale poco, ma proprio per questo il lasciarlo agli altri fa fare la figura dei fregnoni. Già l’Inter aveva pagato il prezzo del suo snobismo facendosi eliminare in Coppa Italia dal Bologna, e per quest’anno, secondo Inzaghi, dovrebbe bastare.

                              Possiamo considerare la gita in carovana in Arabia Saudita propedeutica alla sfida con la Juventus del 4 febbraio. Dovendo l’Inter recuperare la partita con l’Atalanta c’è forte rischio che debba guardare la Juventus dal basso verso l’alto, sia pure solo virtualmente. Uno di quei casi in cui si innescano quelle inquietudini poi difficili da scacciare se non con ingestione di ansiolitici, ovviamente proibiti.


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                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Stampa araba: Mourinho va all’Al-Shabab. Il 24 giocherebbe una amichevole con la Roma

                                ​Il portoghese avrebbe già trovato una panchina a pochi giorni dall’esonero. Curiosità: la prossima settimana è prevista una partita proprio con i giallorossi

                                Il portoghese avrebbe già trovato una panchina a pochi giorni dall’esonero. Curiosità: la prossima settimana è prevista una partita proprio con i giallorossi
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